Guerra alla droga: “Blips” vs. “Flips”

Data 7/7/2011 5:50:00 | Categoria: Medicina

NOTA: SONO ARRIVATE LE RISPOSTE DI MALANGA.

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Il dott. Robert Melamede è docente di botanica all’università del Colorado, ed è uno dei più noti esperti al mondo in cannabis per uso medico (compare intervistato più volte nel film “La vera storia della Marijuana”).

Ultimamente Melamede ha messo a punto una teoria in cui divide gli esseri umani in “blips” e “flips”, ovvero “backward looking people” (gente che guarda al passato) e “forward looking people”, ovvero gente che guarda al futuro.

Sono in realtà le più classiche distinzioni fra conservatore e progressista, oppure fra reazionario e rivoluzionario, fra "bigotto" e anticonformista (fra “complottista” e “debunker”?), che Melamede però ascrive ad una causale di tipo biochimico: poichè gli endocannabinoidi sembrano essere i responsabili per lo stato mentale “aperto”, di tipo creativo (che si riscontra spesso nel fumatore di marijuana), Melamede ha dedotto che la maggiore o minore apertura mentale di un individuo possano dipendere dalla maggiore o minore funzionalità del suo sistema endocannabinoide. E’ una teoria che ovviamente abbisogna di riscontri scientifici, ma che sicuramente propone una lettura del comportamento umano molto particolare ed intrigante. (M.M.)

Segue un breve estratto di un’intervista di Melamede (l’argomento era la “guerra infinita alla droga” da parte delle autorità americane):





TRADUZIONE:

DEAN BECKER: Questo è il notiziario di “420 Drug Wars”, è la seconda parte di una conversazione con il dottor Robert Melamede, tratta dal più recente programma “Il secolo delle menzogne”. Li abbiamo chiamati per anni i “propugnatori della guerra permanente alla droga”. Ma se vogliamo dire la verità, …
… queste persone sono degli assuefatti alla guerra alla droga. Si rifiutano di affrontare i problemi che loro creano con il proprio comportamento, non sono mai disposti ad intervenire veramente, e presentano molti aspetti di una vera e propria assuefazione, non è vero?

ROBERT MELAMEDE: Lei ha assolutamente ragione. Ci sono persone che traggono guadagni da questo, fa parte della loro forma mentale e della loro organizzazione finanziaria, e alcune di queste persone semplicemente non hanno la capacità mentale di cambiare il proprio modo di pensare. E’ la famosa storia dei “blips vs. flips”.

D.B.:Ce ne parli brevemente perfavore.

R.M.: “Blips” e “flips”, ovvero gente che guarda al passato, e gente che guarda al futuro. Di fatto, noi sappiamo che i cannabinoidi, o gli endocannabinoidi, insomma l’ “erba” che tutti noi produciamo, regolano letteralmente tutto ciò che avviene nel nostro corpo. E fra questo “tutto“ regolano anche la nostra apertura mentale. Se pensiamo a cosa significa “apertura mentale”, significa che puoi sentire ed imparare qualcosa di nuovo, qualcosa che non combacia necessariamente con il tuo vecchio modo di pensare, ma sei in grado di accettarla perché ti appare sensata. Questo essenzialmente significa che devi dimenticarti il vecchio modo di pensare, in un certo senso, e una delle azioni fondamentali dei cannabinoidi è proprio quella di sostituire la memoria più antica con memorie più recenti e migliori, questa è una delle tante cose che fanno.

È quindi naturale che all’interno della popolazione ci siano persone al di sotto o al di sopra della media, rispetto all’apertura mentale regolata dal sistema endocannabinoide. Io credo che le persone che “guardano all’indietro” siano persone che non sono in grado di accettare il cambiamento, perché non sono in grado di riordinare in modo efficace la propria mente [rewiring], e questo causa loro uno stress. Quindi tendono a vivere in un mondo in cui la visione è più orientata al passato, e cercano di ricreare quel passato nel futuro. Le persone “che guardano avanti” invece accettano le novità, sono più flessibili e sono in grado di incorporare i cambiamenti, perché sono meglio dotati in termini di cannabinoidi.

Io credo quindi che quelli che combattono la guerra alle droghe siano persone in deficit di cannabinoidi, e penso che siano portati in modo naturale a confluire nelle istituzioni [government], perché essendo rivolti all’indietro si ritrovano con una visione in comune. Potrà non essere una visione molto progressista, ma è sicuramente una visione in comune, che dà loro forza perché stanno tutti cercando di creare un futuro basato sul passato. Essendo cose già successe, presentano meno imprevisti.

D.B.: Questo era il dottor Melamede che parlava nel recente programma “Il secolo delle menzogne”[…]

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