Gli alieni siamo noi

Data 13/12/2009 3:40:00 | Categoria: opinione

Sullo schermo TV passano le immagini di una manifestazione popolare, che si snoda lungo i viali di una grande città: migliaia e migliaia di persone che sfilano in corteo, portando vari cartelli che accusano i politici di menzogne, di cecità e di corruzione, mentre intonano slogan che chiedono le dimissioni del governo.

L’alieno spense la TV, e si voltò con aria sconcertata verso la sua compagna, che stava lavorando a maglia sul divano accanto a lui.

- Io questi terrestri davvero non li capisco.

- Perchè amore?

- Ma scusa, questi popoli non vivono in democrazia?

- Mi sembra di si. Ma perchè me lo chiedi?

- Ma scusa, hai mai visto della gente protestare contro dei politici che hanno scelto loro?

- E’ vero - disse l’aliena con un alzatina di spalle – non ci avevo mai pensato.

L’alieno scosse la testa in silenzio, poi prese il giornale e iniziò a leggere.

Sulla prima pagina del “Corriere della Galassia” si leggeva: “Le Pleiadi annunciano un ravvicinamento con il Sistema Unito”. Altri titoli recitavano “Andromeda paradiso perduto”, ...

... “Il Sistema Solare rinuncia all’accordo delle Stelle Nane”, “Il grande buco nero della finanza interplanetaria”, “E’ in arrivo un inverno stellare”.

L’alieno inizia a leggere l’articolo intitolato “Il Sistema Solare rinuncia all’accordo delle Stelle Nane”, ma dopo un pò si ferma, stacca gli occhi dalla pagina e commenta esterrefatto:

- Ma questi del Sistema Solare sono proprio dei coglioni patentati!

Lei, dolcissima, si offre nuovamente a fare da sponda al suo sfogo impellente.

- Perchè, amore?

- Ma ti rendi conto che Plutone ha rinunciato a cambiare orbita, solo perchè non vuole diventare retrogrado prima di Nettuno?

- Lo sai che da quelle parti sono ancora all’età della pietra ...

- D’accordo, ma quanto si può essere deficienti, per non capire che così si danneggia tutto l’equilibrio locale?

Lei parla con la voce della saggezza universale, senza mai staccare gli occhi dal suo lavoro.

- Ognuno deve fare il proprio percorso. Certe cose si imparano solo pagando di persona per gli errori commessi.

C’è qualche secondo di silenzio, nel quale si sente solo lo sferruzzare degli aghi che lavorano la maglia. Poi lei aggiunge:

- Anche noi, una volta, credevamo al vantaggio individuale.

- Certo, certo. Ma farlo fra pianeta e pianeta lo capisco ancora, ma questi sulla terra che votano gli stessi che poi vanno a contestare...

- Infatti, quelli sulla Terra sono i più arretrati di tutti, se non sbaglio.

- Sì, è vero. Sono gli unici rimasti a delegare ad altri le questioni più importanti. Su tutti gli altri pianeti vige già da tempo la Responsabilità Individuale.

Lei sembra riflettere, mentre stacca per la prima volta gli occhi dal lavoro, e fissa lo spazio davanti a sè:

- Bisogna ammettere che in un certo senso quelli erano tempi felici.

- In che senso, scusa? – chiede lui, contraddetto.

- Beh, delegando ad altri le responsabilità principali, i cittadini bene o male partecipavano solo al momento delle elezioni. Poi tornavano a casa e per qualche anno non dovevano preoccuparsi più di nulla. Erano altri a decidere se fare le guerre, a siglare gli accordi internazionali, a decidere di come disporre delle risorse comuni ...

- Salvo poi andare a protestare, quando si accorgevano di essere stati fottuti dai loro governanti.

- Si, ma non dimenticare che lo facevano solo quando venivano toccati nell’interesse personale. Non protestavano mai per questioni di principio, o per i diritti altrui. Lo facevano solo per interesse personale.

L’alieno annuì con gravità, poi disse:

- Certo, è tutto lì il problema.

- Ci arriveranno anche loro, non preoccuparti – disse lei, tornando a sferruzzare - Ormai vivono in condizioni tali da non poter dormire più a lungo. Il tempo dell’Arcadia è finito anche per loro.

- Speriamolo, perchè qui alla fine ci tocca aspettare anche gli ultimi deficienti. Finchè non raggiungono tutti lo stesso livello, la Galassia non può procedere nel suo percorso evolutivo.

- Succederà, non preoccuparti, succederà. Così è scritto, e così sarà. Certe Leggi sono intoccabili, non si possono cambiare.

Poi aggiunse, quasi tra sè e sè, con un piccolo sospiro:

- Sono le uniche che ci danno qualche certezza, in questo mondo che ci cambia sotto gli occhi ogni giorno.

Massimo Mazzucco



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