LA VERITA' DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ

Data 10/9/2004 21:18:53 | Categoria: Iraq



LA
VERITA' DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ





Trascrizione completa del testo dell'intervista a SkyNews 24 (08.09.04), che
potete anche scaricare in video.

 A cura di Maxcantagallo




Sky - .Governo ed opposizioni si sono seduti attorno
ad un tavolo per cercare di liberare le due Simone. Lei crede a questa
unita' nazionale...diciamo a questa collaborazione?


Gino Strada -  Mah, io credo che questo sia
semplicemente un inciucio di casta, perchè governo ed opposione
insiemedovrebbero fare una bella cosa: ...andare in parlamento,
annunciare la decisione di ritirare le truppe; sarebbe il modo migliore
di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la faranno, per
servilismo rispetto agli americani e perchè, voglio dire, noi ci
troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di
orientamento si sono persi. Oggi non c'è nessuno che abbia il
coraggio di dire perchè siamo in Iraq, si vuole continuare a
raccontare ai cittadini questa bufala mostruosa che siamo li a portare
la pace?Ma se siamo li davvero ad aiutare gli iracheni,
perchè
abbiamo bisogno di stare nascosti con un mitra che spunta tra i sacchi
di sabbia? Eppoi...quale aiuto?


S. Lei condivide la posizione di Bertinotti che ha
detto: "Oggi , adesso occupiamoci di liberare queste ragazze, poi
penseremo al ritiro dall' Iraq"
.


G.S. No, mi sembra una posizione molto
superficiale....ed anche assurda. Ritirare le truppe dall'Iraq,
aiuterebbe o no la liberazione degli ostaggi?....gli ostaggi italiani,
ma anche di altri ostaggi....Se le truppe di occupazione andassero via
dall'Iraq ci sarebbero ancora persone prese in ostaggio?


S. Secondo lei chi deve trattare?


G.S. La cosa piu' sensata è che la trattativa
avvenga a livello istituzionale; avvenga attraverso il ministero degli
esteri  italiano,....poi chi deve trattare bisogna vedere chi ha
la possibilita' di trattare, e per trattare bisogna essere in
due.Quindi ci dev'essere disponibilita' dall'altra parte....io spero
che ci sia, spero di vedere ste due ragazze, insomma... sane e salve.


S. Che cosa pensa id questo sequestro e delle sue
modalita'?


G.S. E' un ulteriore passo in avanti in questo tunnel
dell'orrore, è chiaro ormai che chiunque sia straniero è
un bersaglio in Iraq. Questo , devo dire pero', che è anche
conseguenza di un' operazione voluta, meditata e programmata, che va
avanti da alcuni anni, di mescolare interventi umanitari ed interventi
militari...


S. ..mi faccia capire...


G.S. Voglio dire che quando si inizio' la guerra
umanitaria, i paesi che facevano la guerra, contemporaneamente, per
cercare di alleviare le proprie responsabilita', dicevano: "Noi
mettiamo a disposizione aiuti"
.


Lo stesso è successo poi in Afghanistan, lo
stesso sta succedendo in Iraq in forme sempre piu' marcate, cioè
in quella forma che arriva a dire: "Le nostre truppe stanno facendo
lavoro umanitario".
Allora se tutti sono li a fare un lavoro
umanitario, tutti diventano bersagli. Penso che questo sequestro sia la
tragica conseguenza di questa pratica;....spero che non ci siano sotto
altre strategie come quella di togliersi di mezzo tutti i testimoni
scomodi, cioe' di forzare tutte le organizzazioni umanitarie ad
andarsene dall' Iraq in modo da poter continuare indisturbati queste
barbarie a cui assistiamo giornalmente ormai.


S. Ma tanto per dirla chiara: chi potrebbe volere che
le organizzazioni umanitare se ne andassero dal Paese?


G.S. Per esempio tutte le forze di occupazione...


S. ...cioè gli americani, inglesi,
italiani.....


G.S. Gli americani, gli inglesi, gli italiani, tutti
quelli che partecipano all'aggressione contro l'Iraq...non hanno mai
visto di buon occhio la presenza di osservatori obbiettivi estranei non
intruppati.E' gia successo in altri Paesi, è successo in Cecenia
è successo in Afghanistan, forse anche in questa chiave potrebbe
essere letta l'assassinio di Enzo Baldoni; anche il rapimento dei due
giornalisti francesi che non erano certo due giornalisti di
composizione guerrafondaia.


S. Senta, non le sembra una tesi un po' troppo
complottistica.


G.S. Ma guardi, io credo che in quello strano mondo
lì dei servizi....un mio amico dice che il piu' pulito c'ha la
rogna e son convinto che sia cosi'; non è certo difficile per
nessuno infiltrare qualcuno.....Diventa alla fin fine irrilevante chi
ha materialmente eseguito quell'assassinio, bisogna vedere a chi
interessa...Anche se non si hanno prove, siccome è una storia
che si ripete quella di cercare di eliminare possibili voci di dissenso
o voci di denuncia, non mi sembra neanche strano, sorprendente che in
Iraq ci sia questo tentativo in atto.


S. Secondo lei Simona Pari e Simona Torretta sono
state rapite in quanto italiane; c'è un di più...(non
comprensibile
)


G.S. Beh questa è certamente una possibilita';
io ricordo quando Emergency porto' il primo di molti convogli di aiuti
che abbiam portato a Falluja, ci siamo trovati in una situazione per
alcuni minuti molto pericolosa...circondati da gente che urlava: "Italiani,
Berlusconi, bruciamo tutto"
.


S. Che cosa puo' succedere adesso?


G.S. Il problema è cosa succedera' dopo che
questo sequestro si sara' concluso, speriamo in un modo positivo e non
violento ovviamente; ne succedera' un altro, ci sarà un altro
bombardamento, ed un' altra autobomba e ci sara questa catena di morti
alla quale rischiamo di assuefarci davvero, perchè ormai
accendere i telegiornali è cosi': in Israele e in Palestina, in
Cecenia e adesso anche a Giacarta, poi in Iraq, poi in Afghanistan,
insomma questo mondo sta' diventando un mondo di botti e questo credo
debba far riflettere tutti....






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