Cinema digitale, realtà del nuovo millennio

Data 23/10/2008 11:40:00 | Categoria: media

Da oggi inizia nella sala San Luigi di Cuggiono (MI) la programmazione del film “Il Nuovo Secolo Americano”, realizzato interamente in digitale (senza supporto della pellicola). Nei prossimi mesi il film dovrebbe arrivare in distribuzione in almeno una ventina di sale digitali del circuito Microcinema, collocate in tutte le città d’Italia (lista dettagliata delle sale in coda all’articolo).

A partire dalla prossima settimana i film “Inganno Globale” e “Il Nuovo Secolo Americano” verranno programmati in Brasile nel circuito digitale RAIN, una organizzazione di oltre 200 sale digitali gestite dalla base di San Paulo.

Siamo in trattativa per altre uscite nei circuiti digitali in Inghilterra, Spagna e Germania.

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Quella del cinema digitale è una nuova realtà, destinata a cambiare, nell’arco di pochi anni, il panorama della distribuzione cinematografica nel mondo.

Si tratta di normali sale cinematografiche, attrezzate con potenti proiettori digitali, che sono in grado di proiettare qualunque filmato presente su supporto digitale. In altre parole, anche un semplice DVD può essere proiettato direttamente in sala, con risultati qualitativi più che soddisfacenti.

A sua volta questo significa - e qui sta la vera rivoluzione - che l’autore non ha più bisogno di lavorare in pellicola per arrivare a realizzare il suo filmato; con una semplice telecamera digitale, e un sistema di montaggio professionale, che gira sul comune PC di casa, è in grado di sfornare un prodotto finito, in alta definizione, che può andare direttamente nelle suddette sale.

Fino a ieri, per girare un qualunque tipo di film occorreva prima di tutto acquistare chilometri e chilometri di negativo (pellicola). Una volta esposto il negativo nella cinepresa (una volta “girato” il film), ...
... questo andava sviluppato, e da questo negativo andavano prodotti altrettanti chilometri di copia positiva, detta anche “copia lavoro”. Questa copia lavoro andava in moviola, e dopo la lunga e laboriosa fase di montaggio, la copia tagliata veniva rimandata al laboratorio, dove il negativo originale veniva tagliato in conformità alla copia montata. Dal negativo tagliato si procedeva quindi a stampare la copia finale, che andava alla distribuzione.

Come si può immaginare, tale processo era estremamente costoso, e per girare un qualunque documentario in 16 millimetri bisognava mettere in budget almeno 50-100 mila euro già in partenza, soltanto per la pellicola. Questo costo proibitivo escludeva automaticamente dalla produzione chiunque non disponesse già di un contratto di riacquisto del filmato stesso (”pre-vendita”). Ben pochi infatti sono in grado di sborsare 100 mila euro dal proprio borsellino, sperando poi di vendere il prodotto finito.

(Fra l’altro, gestire i contratti di pre-acquisto - da parte delle grosse distribuzioni, o dei network TV - significava a sua volta “controllare” il prodotto, e quindi poter “uccidere” in partenza qualunque filmato scomodo, che semplicemente non veniva finanziato. Oggi non è più così).

La stessa cosa vale anche per il cinema “regolare”, moltiplicata per mille, in quanto il cinema “vero” va girato in 35 mm. Questo moltiplicava per due i chilometri di pellicola, e moltiplicava per quattro la “superficie“ da trattare della medesima, e quindi i costi di sviluppo e stampa. Per un normale filmato in 35 mm è necessario mettere in budget almeno 200.000 euro solo di negativo, sviluppo e stampa.

Oggi tutto questo può essere rimpiazzato da una semplice telecamera digitale da poche migliaia di euro, e dal processo di montaggio che può venire integralmente compiuto sul PC di casa propria, senza costi aggiuntivi.

È facile quindi comprendere la gamma di possibilità che si apre per l’autore pieno di idee ma privo di soldi, e il circuito di distribuzione digitale, che si sta espandendo a grande velocità nel mondo, rappresenta l’anello di congiunzione per permettergli di arrivare direttamente al pubblico della sala, con costi relativamente irrisori.

In Italia la società Microcinema di Torino è stata la prima ad intuire le enormi potenzialità di questo nuovo mezzo di distribuzione, ed ha pesantemente investito in un progetto che prevede l’uso del satellite per poter servire un numero teoricamente illimitato di sale sul territorio italiano, trasmettendo da una sola fonte.

Attualmente Microcinema dispone delle seguenti sale (elenco aggiornato al 30/04/2008):

PIEMONTE
Agnelli (Torino)
Fratelli Marx (Torino)
Il Mulino (Piossasco)
Massaia (Torino)

FRIULI
Manzoni (Maniago)

LOMBARDIA
Agorà (Robecco sul Naviglio)
Apollo (Milano)
Argentia (Gorgonzola)
Cristallo (Cesano Boscone)
Duse (Agrate Brianza)
Giovanni Paolo II (Agnosine)
S. Luigi (Cuggiono)
S. Luigi (Concorezzo)
S. Filippo Neri (Collebeato)
Capitol Multisala (Sermide)
Lux (Quistello)
Comunale (Casalpusterlengo)

VENETO
Aurora (Campodarsego)
Giardino (San Giorgio delle Pertiche)
Leone XIII (Vicenza)
Marconi (Piove di Sacco)
Martinovich (Bassano del Grappa)
Mpx Pio X – (Sala Giotto Padova)
Rex (Padova)
Primavera (Vicenza)
Sala della Comunità (Vo’ di Brendola)
S.Massimo (Verona)

EMILIA-ROMAGNA
Europa (Bologna)
Michelangelo (Modena)
Victor (Cesena)

LIGURIA
Eden (Genova)

TOSCANA
Stella (Grosseto)

LAZIO
Palma (Trevignano Romano)

UMBRIA
Il Don Bosco (Gualdo Tadino)

PUGLIE
Piccolo (Santo Spirito)

SICILIA
Campidoglio (Sciacca)
Royal (Palermo)

Più o meno altrettante sale sono in corso di preparazione in tutta Italia.

Chi è interessato, può scaricare QUI la presentazione di Microcinema.



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