L'esperimento

Data 17/6/2008 9:30:00 | Categoria: news internazionali

di Pyter

Un esperimento scientifico di portata "storica" è stato tentato a Bruxelles. E' stato preparato apposta uno stadio, che di solito ospita partite di calcio, con una capienza di circa 50.000 persone. Lo stadio è stato riempito da 50.000 scimmie di varie razze e nazionalità. Ognuna di loro è stata munita di una tastiera con annesso un monitor.

Dopo anni e anni di speculazioni, di teorie, di disquisizioni dotte ma infinite, si sarebbe fatto luce su una cosa che toglie il sonno ai creazionisti e ai sostenitori della teoria evolutiva: quanto tempo avrebbero impiegato le scimmie, battendo a caso sulla tastiera, per scrivere le opere di Shakespeare? Fuori dello stadio sono stati approntati centinaia e centinaia di camion pieni di banane, per alimentare le scimmie per i giorni, le settimane.... i mesi, e forse gli anni che sarebbero stati necessari per la riuscita dell'impresa.

Finalmente tutto ebbe inizio. Passarono le ore, poi i giorni, poi i mesi. I camion lavoravano a pieno ritmo trasportando le banane, le scimmie mangiavano e battevano sui tasti, ...
... anche con i piedi.

Le enormi quantità di bucce che le scimmie producevano si decise di portarle direttamente in Campania: il tempo necessario per farle fermentare, poi sarebbero ripartite per essere riciclate in Germania, in piccola parte ritrasformate in banane, e riportate nuovamente nello stadio di Bruxelles.

L'esperimento procedeva bene tranne qualche piccolo problemino, alcuni intoppi senza rilevanza, ma che per la loro stranezza è il caso di riportare.

Ad alcune centinaia di chilometri da Bruxelles passò per coincidenza la carovana che aveva portato il sultano Jorgehmad Dabliùf Al-Bushit a visitare alcuni paesi europei. Slovenia, Germania, Città del Vaticano, Italia, Francia, Inghilterra. Il sultano ripassò mentalmente il programmino: "Italia... Monica Bellucci... La Russa... Il Papa... NO, Il Papa è del Vaticano. Francia... Sarkotzy... Carla Bruni... e quindi sbarco di Normandia. Inghilterra... Brown... Lady Diana... Elisabetta I... Shakespeare... Bruxelles... No, Bruxelles non c'è, perchè ho pensato a Bruxelles?"

Il sultano entrò nello stadio, acclamato da quelli che gli parvero dei sudditi molto felici. Corse subito ai microfoni e disse la prima cosa che gli venne in mente: "What's honour!". Una scimmia ammaestrata vicino a lui battè velocemente a caso sui tasti, e gli preparò subito un discorso che lesse con trasporto e senza fare un minimo errore.

Fin dai primi giorni era apparsa evidente a coloro che lavoravano all'ambizioso progetto la recalcitranza di alcune scimmie, che sembravano opporsi al progetto stesso. Venne subito individuata quella che doveva essere il capo degli anarco-insurrezionalisti: era una scimmia americana, che si rifiutava di seguire le procedure regolamentari, intenzionata a scrivere quando voleva lei, insomma quando le garbava.

Vicino a lei la scimmia israeliana protestava continuamente per la presenza nello stadio di un numero elevato di scimmie palestinesi, chiedendo perchè fossero state invitate, visto che - come tutti sanno - le scimmie non sanno scrivere.

La scimmia italiana, in perfetta autonomia, decise di seguire le impostazioni datele dalle colleghe americana e israeliana, perchè rispondenti a posizioni sagge e democratiche.

La scimmia inglese rincarò la dose, dicendo che le scimmie avrebbero dovuto essere tutte inglesi, di madrelingua, perchè Shakespeare era inglese, e poi perchè l'esperimento sarebbe stato più semplice da attuare e da portare a termine.

Le scimmie padane continuavano a protestare perchè quelle extracomunitarie mangiavano troppe banane, tutte "importate" con il sudore dell'Europa, e oltretutto non le pagavano.

L'attacco più serio giunse però da una scimmia-magistrato: tutto l'esperimento sarebbe stato solo un pretesto per smaltire centinaia di tonnellate di banane, che rischiavano di far fallire una ditta di import-export, la quale casualmente sponsorizzava l'intera operazione scientifica.

Il presidente della ditta si disse dispiaciuto, e aggiunse che, se fosse stato per lui, avrebbe dato tutto ai poveri. Ma non si deve dimenticare che solo il progresso scientifico potrà fare in modo che si creino le condizioni per risolvere i problemi della fame del mondo. "Parole sante" disse lo scienziato responsabile del progetto. "Parole tante" disse un anonimo.

Da segnalare anche un brutto brutto brutto incidente, che poteva provocare una strage di proporzioni gigantesche (ricordo a tutti che le parole non sono mie): un monitor scoppiò in modo improvviso. Il computer centrale passò le indagini agli organi disponibili in quel momento, una forza dell'ordine privata, usata per lo più dagli scienziati, il N.I.S.T. (Nessun Incidente Scimmie Tranquille). La versione ufficiale che circolava diceva che nelle tasche della scimmia (disintegrata dallo scoppio) era stata trovata una lettera, nella quale veniva condannata la civiltà occidentale, e si metteva in guardia dagli orrori del capitalismo conseguente. Una scimmia talebana. Israele ne approfittò e fece fuggire alcune scimmie palestinesi sicuramente complici.

Dopo svariati mesi, improvvisamente suonò l'allarme. Qualcosa di comprensibile era stato sicuramente scritto, qualcosa che come minimo potesse far pensare a un abbozzo di pensiero quasi umano. Iniziò l'analisi degli scritti. Nessun riferimento seppur lontano fu trovato riguardo a Shakespeare. L'esperimento era forse fallito? Il computer qualcosa deve aver pur visto, magari qualcosa che andava interpretato. Gli scienziati si misero d'impegno, aiutati da filologi, politici, legislatori, alcuni militari, un filosofo, un calciatore e una velina.

Il testo fu presentato al pubblico - anche se di nascosto per non fare brutte figure – e venne chiamato "Trattato di Bruxelles". In seguito però, per eliminare ogni riferimento alle sue origini, divenne il "Trattato di Lisbona".

Pyter




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