L’Italia “dei valori”

Data 31/10/2007 8:20:00 | Categoria: politica italiana

di Giorgio Mattiuzzo

Il 30 ottobre 2007 la coalizione di centro-sinistra ha, per l'ennesima volta, dimostrato di essere uguale a quella di centro-destra. Ebbene sì, sono uguali: lo grido al cielo e affronto l'onta di essere chiamato qualunquista. Tutti-uguali. Tuttiuguali. Il progetto di creare una commissione di inchiesta che investigasse sui fatti del G8 di Genova 2001 è stato stroncato sul nascere per mancanza di voti.

Nessuno stupore in realtà. E' dal dopoguerra che "le istituzioni" non si fanno alcun problema ad ammazzare la gente per strada. Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, la Stazione di Bologna.

Siamo poco più che mosche, e non siamo certo degni di ricevere – non dico giustizia – ma qualcosa appena superiore alla totale indifferenza. Può capitare che andiate in banca e che la banca salti in aria, ma non potrà mai capitare che voi sappiate il perché, o chi ha fatto questo. Può capitare che stiate aspettando un treno e che tutta la stazione crolli sopra il vostro cadavere fatto a pezzi; succede, in Italia; succede per mano dello Stato. Ma non aspettatevi certo che qualcuno vi dica cosa abbiate fatto di male. Può capitare che abbiate vent'anni e camminiate di notte per strada. Capita a tutti. E può capitare che quattro poliziotti vi picchino fino a sfigurarvi e poi vi uccidano lentamente per soffocamento; ma scordatevi che interessi qualcosa a qualcuna delle istituzioni con cui avete firmato il “patto sociale” e che avete volontariamente designato a regolatrici della vostra vita, pubblica e privata.

Quindi nessuno stupore se la maggioranza che sorreggeva il governo che ha preparato e pianificato i pestaggi del G8 non abbia “stranamente” trovato i voti sufficienti ...
... a varare una commissione di inchiesta che indagasse su quella stessa maggioranza.

Non contate nulla, e volete pure la commissione d'inchiesta.

Però un po' di pudore sarebbe il caso di mostrarlo, almeno quando ci ammazzano per strada e prendono a sassate il nostro cadavere. Invece no, questi sono peggio dei mafiosi, e ci prendono pure in giro. E lo fanno spudoratamente. Parla l'onorevole Di Pietro, già poliziotto, già Pubblico Ministero della Repubblica, fondatore dell'Italia dei Valori e sostenitore di questo nostro governo democratico:

«Se fosse una commissione a 360 gradi noi la votiamo domani mattina ma se l’inchiesta deve indagare soltanto sugli abusi della polizia e non anche sulle illegittimità commesse da chi ha sfasciato le carrozze, le macchine e ha aggredito le forze dell’ordine, allora noi diciamo no. Perché sarebbe una giustizia a metà e non bisogna indagare soltanto quella metà dei fatti che fa comodo alla sinistra-sinistra-sinistra».

Purtroppo l'onorevole finge di ignorare anche la più evidente delle ovvietà. Che le commissioni di inchiesta non si fanno per indagare gli atti vandalici di quattro deficienti con il cappuccio sulla testa. Per quello c'è la polizia. O meglio, ci sarebbe la polizia, se non fosse troppo impegnata ad avvolgere spranghe di ferro con il nastro adesivo, come un ufficiale ha affermato testimoniando al processo di Genova; se non fosse stata troppo impegnata a produrre prove false contro i manifestanti e poi a perderle in occasione del processo; se non fosse troppo impegnata a sparare sulla folla come ai tempi di Bava Beccaris.

Invece la polizia non è riuscita a prendere un solo spaccavetrine che fosse uno. Non dieci, non venti. Uno solo. Si è limitata ad entrare in una scuola adibita a dormitorio, tentare di uccidere gli occupanti a colpi di manganello, arrestare gli occupanti e poi rilasciarli perché non avevano fatto niente. Quindi, caro onorevole Di Pietro, se i suoi poliziotti sono così incapaci da non riuscire ad identificare quattro coglioni che il 20 di luglio a mezzogiorno andavano in giro vestiti di nero, con la felpa ed il passamontagna, non può venire a frignare come la vergine stuprata dagli Hell's Angels che la commissione d'inchiesta deve battersi anche per aiutare chi non sa fare il proprio mestiere.

E adesso continuate pure ad ammazzarci, ma per carità, smettetela di prenderci in giro.

Giorgio Mattiuzzo (Pausania)


Corriere della Sera, No alla Commissione d'inchiesta sul G8, 30/10/2007.




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