Terrorismo virtuale

Data 6/8/2007 3:00:00 | Categoria: terrorismo

di Ashoka

8 Agosto 1997 - Lord British, sovrano assoluto di Britannia era nel cortile del suo castello quando venne investito da un muro di fiamme e morì carbonizzato.

Un attacco virtuale al potere costituito? Un atto di terrorismo cibernetico? Macché, una burla di un ventenne americano, nickname Rainz, che aveva voluto testare la presunta invulnerabilità del personaggio virtuale di Richard Garriott, il creatore di Ultima Online, il capostipite dei giochi di ruolo su Internet.

Ma erano altri tempi, Al Qaeda non esisteva ancora ed il terrorismo internazionale esisteva solo nei film d'azione e nei best seller di Tom Clancy.

Poi c'è stato l'11 Settembre ed è cambiato tutto.

Ora la minaccia si nasconde ovunque, anche nei posti più incredibili, acqua ossigenata e farina sono considerati ingredienti per esplosivi ed i giochi online sono diventati... campi di addestramento per terroristi!

Ce lo rivela Natalie O'Brien in un articolo del giornale “The Australian”:

”La bomba ha colpito il quartier generale della ABC (australiana), distruggendo tutto eccetto una torre di trasmissione digitale. La forza dell'esplosione non ha lasciato altro che un cratere. Solo qualche settimana prima un gruppo di terroristi ...
... aveva pilotato un elicottero contro l'edificio della Nissan, creando un inferno che ha causato due morti. Quindi un gruppo militante armato ha forzato l'ingresso in un negozio di abbigliamento americano ed ha sparato a diversi clienti prima di collocare una bomba all'esterno di un negozio della Rebook.

La campagna di terrorismo, che è stata condotta negli scorsi sei mesi, ha lasciato una scia di morti e di feriti, ed ha causato centinaia di migliaia di dollari di danni. I terroristi appartengono ad un gruppo militante che ha lo scopo di spodestare il governo. Ma non saranno mai arrestati o accusati dei loro crimini perché li hanno commessi al di là della portata delle agenzie mondiali di polizia, nel mondo virtuale conosciuto come Second Life.


Sembra la descrizione di una zona di guerra, con decine di morti e feriti, edifici distrutti, danni incalcolabili e terroristi che riescono a sfuggire alla mano della legge perché si rifugiano in un modo a sé stante, ovvero Internet.

Ma nessuno è morto o è rimasto ferito, nessun edificio è andato distrutto e nessuno ha subito danni per centinaia di migliaia di dollari. Si parla, infatti, di avatar ed edifici virtuali, così come le “armi” sono dei giocattoli (non si può sparare) e servon solo per far scena.

Per rimettere le cose a posto è bastato riavviare il software.

La notizia è stata ripresa anche in Italia da Libero.it e dal Corriere

Gli atti di terrorismo sono accompagnati da una crescente diffusione di armi nella realtà virtuale: è possibile acquistare fucili d’assalto, come il Kalashnikov, o pistole e mettere a punto ordigni esplosivi rudimentali. Attualmente vivrebbero nel mondo alternativo quasi otto milioni di persone e tra loro si nasconderebbero figure pericolose. Una recente inchiesta ha accertato la presenza di cellule jihadiste e due di queste hanno iniziato a fare opera di proselitismo e propaganda. Ora ci si chiede: come fermare la guerra virtuale?

“Terroristi virtuali” che fanno opera di propaganda e proselitismo.. Ma come?

Ce lo spiega l'analista di intelligence Roderick Jones:

Possono caricare su Second Life dei video in streaming e costruire facilmente uno scenario in cui un esperto terrorista mostra come assemblare bombe utilizzando il suo avatar per rispondere alle domande durante la proiezione del video...

Immagino già l'esperto terrorista, con l'avatar da massaia che mostra, mattarello alla mano, come fabbricare bombe con farina di Chapatti ed acqua ossigenata.

... usando la potenzialità di un'organizzazione decentralizzata il costruttore di bombe ed i suoi allievi possono poi diffondersi in tutto il globo ed usare gli strumenti di traduzione istantanea per parlare una varietà di linguaggi..

Ed anche babelfish diventa uno strumento nelle mani di Al Qaeda!

..Ma quello che è probabilmente lo strumento più utile a disposizione di questi gruppi radicali è la possibilità di trasferire denaro virtuale tra avatar che poi può essere trasformato in denaro reale. La moneta di Second Life, ovvero i Lindens (approssimativamente il camio è 270 Linden per 1$ USA) può essere acquistata tramite carta di credito in un paese ed accreditata ad un avatar per poi trasferirla ad un avatar co-cospiratore in un altro paese. Quest'ultimo poi può convertire i Linden in denaro reale..

Un minaccia terribile, davvero, che però può essere facilmente sgominata leggendosi i termini di servizio di Second Life:

Privacy Policy
Linden Lab può (e tu l'autorizzi a) fornire ogni informazione su di te alle agenzie di polizia o a funzionari governativi, come Linden Lab, nella sua sola discrezione, crede necessario o appropriato per indagare o risolvere possibili problemi o inchieste o come in altri casi richiesti dalla legge

Infatti Second Life, contrariamente a quanto scritto dalla O'Brien, non sfugge alle leggi “del mondo reale,” come si è visto pochi giorni fa, quando è stato vietato il gioco d'azzardo all'interno del gioco.

Quindi per scovare i “terroristi virtuali” basta chiederne i dati alla Linden Lab, per poi scoprire, magari, che gli emuli virtuali di Bin Laden ed Al Zawahiri non erano altro che ragazzini brufolosi dell'Idaho oppure che si tratta, semplicemente, di una trovata pubblicitaria di Linden Lab per risollevare un Second Life in difficoltà.

Ma scorrendo le righe dell'articolo del giornale australiano si sprofonda ulteriormente nel ridicolo.

Si apprende infatti che, dopo tutta la retorica strappalacrime dei cadaveri virtuali e degli edifici demoliti dalla bomba jihadista, in realtà non c'è stata nessuna bomba virtuale ma si è trattato di “un errore del computer che [la ABC] è stata in grado di correggere in un paio d'ore. Tuttavia [la ABC] sta prendendo in considerazione sul serio la possibilità di un attacco terroristico”.

Un errore software? E il fronte militante jihadista per spodestare il governo (quale poi?) che fine ha fatto?

Non finisce qui! Infatti Kevin Zuccato, capo dell'Australian High Tech Crime Centre di Camberra, durante il suo intervento ad una Convention sulla sicurezza a Sidney, ha rivelato nuovi ed inquietanti sviluppi...

I terroristi possono esercitarsi in giochi come World of Warcraft in un ambiente simulato, usando armi che sono identiche a quelle reali

Ecco un esempio del “training dei terroristi” su World of Warcraft:



Secondo Kevin Zuccato dobbiamo temere attacchi suicidi di Jihadisti che cavalcano Draghi neri brandendo asce magiche e lanciando incantesimi?

Ashoka



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