Cynthia Mckinney avvia la procedura di impeachment per George W. Bush

Data 9/12/2006 15:04:56 | Categoria: dagli Usa

di Marco Bollettino

Se c’è qualcuno che al Congresso degli Stati Uniti non ha mai creduto che l’attacco dell’11 Settembre sia stata “una completa sorpresa” per l’Amministrazione Bush e che anzi da sempre ha sostenuto che il governo americano fosse come minimo a conoscenza dell’attacco imminente ed abbia lasciato fare, quel qualcuno è sicuramente Cynthia Mckinney.

Eletta come rappresentante della Georgia per il Partito Democratico, si è dimostrata molto critica nei confronti della versione ufficiale del governo..



ed in questi anni...
... non ha mai mancato di presenziare a conferenze in cui si contestava la versione ufficiale, si criticava l’operato della 9/11 Commission, e si proponevano le cosiddette “teorie della cospirazione”.

La Mckinney non farà parte del Congresso, a maggioranza democratica, che si insedierà a Gennaio in quanto è stata sconfitta da Hank Johnson nelle elezioni primarie del partito, forse anche con lo zampino delle macchine per il voto elettronico Diebold.

Prima di andarsene, però, ha voluto presentare un ultimo atto, come canto del cigno, per forzare la nuova maggioranza democratica a prendersi le sue responsabilità ed affrontare la questione Bush.

Ha infatti presentato al Congresso un atto formale per avviare la procedura di impeachment nei confronti del presidente George W. Bush, del suo vice Cheney, e del Segretario di Stato Condoleeza Rice.

Non le è stato consentito leggere alla Camera dei Rappresentanti discorso che aveva preparato e che sarà liberamente consultabile presso gli archivi del Congresso a partire dalla prossima settimana.

Eccone la traduzione in italiano.

***

Signor Presidente,
Sono oggi di fronte a questa assemblea come americana fiera e come servitrice del popolo Americano, che ha giurato di difendere la Costituzione degli Stati Uniti.

Durante il mio mandato, ho sempre cercato di dire la verità. E' questo mio dovere che mi porta qui oggi.

Abbiamo un presidente che ha mal governato ed un Congresso che si è rifiutato di accertarne la responsabilità. E' una situazione grave e penso che la posta in gioco, per il paese, sia alta.

Nessun Americano è al di sopra della legge, e se permettiamo al Presidente di violare, nel modo più diretto e fondamentale, la fiducia del popolo e continuare a governare, senza un processo per accertarne le responsabilità, che cosa ci dice questo sul nostro dovere verso la verità? E verso la Costituzione? E verso la Democrazia?

La fiducia del popolo Americano è stata tradita. E deve essere intrapreso un cammino per riparare questo danno. Questo processo deve iniziare con onestà e responsabilità.
Sino alla nostra invasione dell'Iraq, il popolo Americano ha supportato le azioni di questa Amministrazione perché credeva nel nostro Presidente. Pensavano che stesse agendo in buona fede. Credevano che le leggi ed i valori Americani sarebbero stati rispettati. [Credevano] Che nella gravità della situazione, due valori rimanessero saldi: la fiducia e la verità.

Dai funghi atomici, alla yellow cake (l'ossido giallo di uranio) africana sino ai tubi di alluminio, al popolo Americano ed a questo Congresso non sono stati presentati i fatti, ma piuttosto tutta una serie di bugie, per giustificare l'invasione dell'Iraq.

Il Presidente Bush, insieme al Vice-Presidente Cheney ed alla Rice, allora Consigliere per la Sicurezza Nazionale, hanno presentato al Congresso ed al popolo Americano un quadro che rappresentava l'Iraq come una minaccia immediata, culminando con l'affermazione del Presidente Bush per cui l'Iraq era solo a sei mesi dallo sviluppo della bomba atomica. Avendo acquistato consenso utilizzando delle false paure, il Presidente ha quindi condotto il paese alla guerra.

Questo ha gravi conseguenze per la salute della nostra democrazia, per la nostra reputazione con i nostri alleati e, soprattutto, per le vite dei nostri uomini e delle nostre donne nell'esercito e delle loro famiglie – a cui sono stati chiesti sacrifici, tra cui il sacrificio ultimo, la vita – per la nostra sicurezza.

Così come ci aspettiamo che i nostri leader siano sinceri, ci aspettiamo anche che rispettino la legge e le nostre corti ed i giudici. Anche in questo caso, il Presidente ha tradito il popolo Americano.

Quando il Presidente Bush ha firmato l'ordine esecutivo che autorizzava lo spionaggio illegale dei cittadini Americani, ha aggirato le corti, la legge, ed ha violato la separazione dei poteri fornita dalla Costituzione. Una volta che il programma è stato rivelato, ha quindi tentato di nasconderne l'obiettivo al popolo Americano rilasciando dichiarazioni contraddittorie e false.

Il Presidente George W. Bush ha fallito nel suo compito di preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti, ha fallito nel suo compito di assicurarsi che i principali membri dell'amministrazione facessero lo stesso, ed ha tradito la fiducia del popolo Americano.

A malincuore e con profondo spirito patriottico, esercito il mio dovere e la mia responsabilità di mostrare la verità di ciò che abbiamo di fronte. Evitare questa responsabilità sarebbe più facile. Ma non sono una che ama percorrere la strada facile. Credo in questo paese e nel potere della nostra democrazia. Ho la volontà ferrea di chi vuole impedire che questo paese sprofondi nella vergogna, perché sono in gioco le fondamenta stesse della democrazia.

Alcuni chiameranno quest'azione una vendetta di parte, altri diranno che è solo un provvedimento di nessuna importanza e di distrazione per i piani del nuovo Congresso. Ma non è solo una questione di giochi politici.
Non voglio mettere nessun partito politico davanti ai miei principi.

Questo, invece, è solo l'inizio di una lunga strada per riguadagnare quei grandi livelli di verità e di democrazia sui quali il nostro grande paese è stato fondato.
Signor presidente,

Secondo le norme dettate dalla Costituzione degli Stati Uniti, il Presidente Bush, insieme al suo vice Cheney ed al Segretario di Stato Rice, dovrebbero essere soggetti al processo di impeachment, ed ho quindi inoltrato la mozione 1106 alla Camera dei Rappresentanti.

Per voi compagni Americani, ora che io lascerò il Congresso, tocca a voi responsabilizzare i vostri rappresentanti, e mostrare a chi difende con coraggio la giustizia, che non è da solo.

Grazie


Cynthia Mckinney

***

Il Partito Democratico, forte della maggioranza in entrambe le camere, porterà avanti la procedura di impeachment? Ecco che cosa dichiarò, in un’intervista alla CBS dell’ottobre scorso, Nancy Pelosi, portavoce del Partito Democratico.



“L’impeachment è fuori discussione” disse allora... avrà cambiato idea?

Marco Bollettino (Ashoka)



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