Standing ovation

Data 10/3/2006 9:18:08 | Categoria: news internazionali

Chi parteggia per Berlusconi, ultimamente ama citare con orgoglio la "standing ovation" (il prolungato applauso, tributato in piedi) che il nostro Premier ha ricevuto dal parlamento americano, circa una settimana fa.

Ebbene, per essere giusti, ci permettiamo di proporre un'altra standing ovation, "tributata" al nostro presidente del consiglio nel giorno della sua inaugurazione dell'Italia alla presidenza di turno del parlamento europeo, nel 2003. Fu il giorno, che molti ricordano bene, in cui decise di dare del "kapò" al suo collega tedesco Shultz, il quale aveva "osato" ricordare pubbicamente il problema del conflitto di interessi che Berlusconi si trascina sulle spalle ormai da sempre.

Tutti avevamo visto, in TV, Berlusconi che pronunciava l'infelice battuta verso Shultz. Ciò che le nostre TV - le stesse "libere TV" di cui parla Berlusconi nel segmento filmato - si sono dimenticate di mostrarci...
... è sia l'intervento completo di Shultz, sia soprattutto la risposta che Berlusconi diede subito dopo, con tutto quello che ne conseguì.

Questa la trascrizione integrale del discorso di Shultz (dai sottotitoli del filmato):

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"Signor Presidente, signore e signori, mi rivolgo innanzitutto al collega Poettering. Il collega ha lodato con parole euforiche la competenza della squadra di governo arrivata qui dall'Italia. Berlusconi, Fini, Frattini, Buttiglione, temevo che nominasse anche Maldini e del Piero, Garibaldi e Cavour.

Ma ne ha dimenticato uno: il signor Bossi. Anche lui è un membro del governo, e la minima affermazione che questo uomo fa è peggiore di tutto ciò per cui questo parlamento ha preso provvedimenti contro l'Austria per la presenza dell'FPO (Heider) nel suo governo.

Ma di lui dobbiamo parlare, invece. Lei non è responsabile, signor Presidente, del quoziente di intelligenza dei suoi ministri. Però è responsabile di quello che dicono, e le affermazioni del suo ministro Bossi sulle politiche per l'immigrazione, che lei ha riferito nel suo discorso, non sono assolutamente conciliabili con la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.

Come presidente del consiglio lei ha il dovere di difendere quei diritti, e allora li difenda contro i suoi stessi ministri! Voglio riprendere un concetto espresso qui dal collega di Pietro. Il virus del conflitto di interessi, ha detto, non deve estendersi sul piano europeo. Certo, ha ragione. E adesso in questa sede ci troviamo in una difficile situazione. Ogni volta che si parla della presidenza italiana, si dice sempre: "Si però state attenti a non criticare Berlusconi per quello che fa in Italia, perché non c'entra nulla con il parlamento europeo".

Ma come, l'Italia non fa parte dell'unione europea? E invece c'entra, e le dico perché. Per quello che lei fa come primo ministro italiano ci sono i suoi colleghi e colleghe del parlamento italiano, eletti proprio per discuterne con lei. Ma per quello che fa come presidente del consiglio europeo ci siamo qui noi. Lei ha parlato di sicurezza, di libertà, di diritto, del processo di Tampere. E ha utilizzato un concetto: Europol.

Ma ci sono tre concetti che non usato e vorrei ricordarvi, e vorrei chiederle di dire qualcosa in proposito. Che cosa pensa di fare per accelerare l'istituzione di una procedura europea? Che cosa pensa di fare per accelerare l'entrata in vigore del mandato di cattura europeo? Che cosa pensa di fare per il reciproco riconoscimento dei documenti. nei procedimenti penali che varcano i confini delle singole istituzioni?

Su questo punto c'è bisogno di riforme anche nel suo paese, e mi riferisco all'autenticità dei documenti. Con una riforma del genere nel suo paese, il mandato di cattura europeo potrebbe entrare in vigore molto più in fretta.

Ho finito, signor Presidente. Comunque mi fa piacere che lei oggi sia quì e che si possa discutere con lei. Il merito è anche Nicole Fontaine, perché se Nicole Fontaine non fosse stata così efficiente nel prolungare l'immunità per Berlusconi e Dell'Utri, il suo assistente, che oggi è eccezionalmente presente in aula, non avrebbe più l'immunità di cui ha bisogno. Anche questa è una verità che va detta in un giorno come questo."

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Per quel che riguarda la risposta di Berlusconi, e di quello che è accaduto dopo, preferiamo non rovinare la sorpresa a chi già non conosce questo filmato.

Massimo Mazzucco

Il segmento, che fa parte del film "Quando c'era Silvio" (Cremagnani-Deaglio), è visibile qui

Per chi avesse problemi con una connessione lenta, abbiamo preparato una versione ridotta (9MB, 100kbs) del filmato da scaricare.

VEDI ANCHE: L'INTERA EUROPA STA SBAGLIANDO: Berlusconi non ha mai dato del nazista a nessuno. I kapò infatti erano di tutto meno che tedeschi.

(Grazie a "Dusty" per la segnalazione)




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