Tutto per una misera bugia

Data 7/3/2006 8:12:44 | Categoria: 11 settembre

Se un uomo non avesse mentito, nell'agosto di cinque anni fa, gli attentati dell'11 Settembre non sarebbero mai avvenuti, e con tutta probabilità noi oggi non saremmo nemmeno qui.

E' iniziata ieri la fase finale del processo a Zacharias Massaoui, l'"unico uomo implicato nei fatti dell'11 settembre che sia mai stato arrestato", secondo la definizione comunemente data dai media americani. Il PM, naturalmente, ha chiesto la pena di morte, anche se rischia di doversi accontentare dell'ergastolo.

"Se lui non avesse mentito - ha detto il pubblico ministero puntando il dito contro Massaoui - le vite di 3000 americani sarebbero state risparmiate". Ebbene, volete sapere quale fu la bugia di Massaoui ...
... che permise agli attentati più famosi della storia di avere luogo? Se lui non avesse detto, quando fu arrestato (un mese prima degli attentati), che prendeva lezioni di volo "per puro divertimento", ma avesse rivelato che faceva parte di un piano per buttare giù le Torri Gemelle, questi attentati si sarebbero potuti sventare.

"He lied so the plot could proceed unimpeded," Robert Spencer said in his opening statement. "He lied, and 3,000 people died." "Ha mentito affinchè il piano potesse procedere indisturbato - ha detto [il PM] Robert Spencer nell'arringa iniziale. Ha mentito, e tremila persone sono morte."

A ripensarci è davvero un peccato che l'FBI gli abbia creduto.

Pensate, se solo fossero stati meno boccaloni, oggi le Torri sarebbero ancora in piedi, Silverstein non avrebbe mai incassato 7 bilioni (miliardi?) di dollari di assicurazione, in Afghanistan la produzione di oppio sarebbe ancora congelata allo zero, centocinquantamila civili iracheni non sarebbero stati massacrati da bombe di ogni tipo e dimensione, noi non ci troveremmo alleati di un esercito di criminali, i palestinesi avrebbero ancora qualcuno che gli dà retta al mondo, Pentagono e industrie affini non avrebbero rubato quattro dei sette trilioni (biliardi?) di dollari di surplus lasciati da Clinton, la Halliburton di Cheney non avrebbe avuto a sua volta commesse miliardarie, la gente potrebbe ancora illudersi che la sua privacy è in qualche modo rispettata, e soprattutto gli arabi - poveracci - potrebbero continuare ad andare in giro per il mondo con il loro tovagliolo in testa, senza per questo sentirsi chiamare terroristi ed assassini dal primo imbecille che passa per strada.

Maledizione! Come basta poco, a volte, nella vita.

E pensare che due anni fa l'agente Coleen Rowley era pure finita sulla copertina di TIME Magazine come "persona dell'anno", per aver avuto il coraggio di rivelare al mondo che le sue indagini su Massaoui (quelle vere), in corso ormai da mesi, venivano sistematicamente deviate da un suo superiore, senza nessuna spiegazione accettabile.

Solo dopo gli attentati la Rowley capì perchè tutto ciò era avvenuto. Attraversò una profonda crisi personale, poi prese il coraggio a due mani, e denunciò il fatto alla speciale commissione del Congresso (il nostro Parlamento), con il risultato di vedere il suo superiore promosso a ranghi ancora più alti, e di venire lei stessa licenziata in tronco.

Dicesi giustizia.

Eppure, di tutto questo non sembra ricordarsene più nessuno, e basta che un PM punti il dito e dica "se lui non avesse mentito", perchè un'intera nazione si rassicuri di aver finalmente trovato la radice di tutti i suoi mali.

"Un'intera nazione" comprende, purtroppo, anche tutti i suoi giornalisti. Finchè non se ne ricorda un povero minatore del Minnesota, chi può pensare di fargliene una colpa? Ma se a dimenticarselo sono tutti i giornalisti compatti, chi sono i veri criminali di questo nuovo secolo di orrori?

Massimo Mazzucco

Fonte (CNN)

A metà circa di questa pagina la vicenda di Coleen Rowley legata all'arresto di Massaoui.




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