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news internazionali : Pinter specchio dell'Occidente
Inviato da Redazione il 18/12/2005 23:46:35 (4362 letture)

di Stefano Serafini

Mi pare sia passato piuttosto in sottotono, almeno presso i media italiani, lo scandaloso discorso di Harold Pinter pronunciato in occasione del ricevimento del Premio Nobel 2005 per la letteratura, lo scorso 7 dicembre.

Presumibilmente perché egli ha voluto cogliere l'occasione di una platea mondiale per dire quello che milioni di persone desidererebbero urlare senza poterlo fare, e che le televisioni, obbedienti, tacciono. Con un monologo intitolato "Arte, verità e politica", l'intellettuale coraggioso si è esposto in vece del Segretario dell'ONU, o delle cancellerie internazionali, o dei partiti, o dei leader popolari, o persino delle agenzie di stampa; l'arte ha supplito alla coscienza perduta di chi governa, ed è così tornata finalmente a parlare, per bocca di Harold Pinter, di verità, assumendosene la responsabilità.

Ma quale verità? Non è la verità nell'arte, e nella fattispecie della specialità di Pinter, la drammaturgia, come egli stesso sostiene, "sempre elusiva"? In effetti, proprio ad apertura di discorso, citando se stesso, Pinter conferma di credere che non esistano distinzioni assolute fra reale e irreale, tra vero e falso, e che una cosa può essere sia vera che falsa allo stesso tempo. E' questo infatti il modo di procedere dell'arte nell'esplorazione del mondo. Ma al di fuori dell'ambito artistico la responsabilità civile ...

... impone anche all'artista un altro metodo. "In quanto cittadino io devo domandare: cos'è vero? cos'è falso?".

Quanto segue nel discorso pronunciato a Stoccolma indurrebbe a pensare di aver a che fare con l'exploit di un intellettuale di sinistra impegnato politicamente. In realtà il contesto e l'accenno alla finzione artistica impongono una riflessione più sottile, e al contempo più piana.

Harold Pinter non parla di verità metafisiche, o di segreti di Stato. Egli si riferisce a fatti disonorevoli di cronaca internazionale a tutti noti, a menzogne scoperte, palmari, e che tuttavia proseguono nel trascorerre quotidiano della nostra civiltà senza generare alcuna reazione reale. Il teatro, la relatività dei valori, la sospensione di giudizio dello spettacolo si sono trasferiti nel mondo; ed è un drammaturgo, dal palco della premiazione Nobel, a gridarcelo perché reagiamo e ci svegliamo dall'incubo prima che esso prenda del tutto il sopravvento sull'ordine delle cose.

La cosa più terribile descritta da Pinter non coincide con gli orrori di una guerra di aggressione e delle sue 100.000 vittime innocenti, né con la dinamica e la strategia del Potere incarnato in questo momento storico dagli Stati Uniti d'America; la cosa più terribile descritta da Pinter è la perdita della dignità umana, straziata da un lato del pianeta con le bombe a frammentazione, e dall'altro cancellata assieme alla nostra consapevolezza e responsabilità di fronte agli avvenimenti. L'obbligo di essere cittadini, forma perfetta di umanità secondo il padre dell'Occidente Aristotele, dorme e lascia che gli incubi corrano.

E' ovvio, dice Pinter a un certo punto nel suo discorso, che "la maggioranza dei politici, per quanto ci è dato vedere, non è interessata alla verità ma al potere e al mantenimento del potere." Quello che conta, tuttavia, è che "Per mantenere tale potere è fondamentale che le persone restino nell'ignoranza, che esse vivano nell'ignoranza della verità, persino la verità delle loro stesse vite. Quello che ci circonda, di conseguenza, è un vasto arazzo di menzogne, e noi vi pascoliamo sopra."

"Come ogni singolo individuo qui presente sa, la giustificazione per l'invasione dell'Iraq era che Saddam Hussein possedeva una quantità altamente pericolosa di armi di distruzione di massa, alcune delle quali avrebbero potuto essere lanciate in 45 minuti arrecando terribili devastazioni. Ci venne assicurato che era vero. Non era vero. Ci è stato detto che l'Iraq era in rapporti con Al Qaeda e condivideva con essa la responsabilità per l'atrocità dell'11 settembre 2001 a New York. Fummo assicurati che era vero. Non era vero. Ci è stato detto che l'Iraq minacciava la sicurezza del mondo. Ci assicurarono che era vero. Non era vero. La verità è completamente diversa. La verità riguarda il modo in cui gli Stati Uniti intendono il proprio ruolo nel mondo e come scelgono di incarnarlo."

Segue la narrazione della propria esperienza del sostegno USA ai terroristi Contras in Nicaragua, e l'enumerazione dei regimi corrotti e violenti in vari paesi del mondo usati come alleati di una politica imperialista sempre sostenuta da una sistematica e sottile propaganda.

Il discorso torna dunque a Guantanamo, alla tortura, alle bombe a frammentazione, ai 100.000 iracheni uccisi, al popolo umiliato e ridotto in miseria. Seguono espliciti riferimenti alle minacce degli Stati Uniti nei confronti di chi non si allinea al proprio volere, e alla conseguente obbedienza di media e governi occidentali.

"L'invasione dell'Iraq è stato un atto banditesco, un atto di sfacciato terrorismo di stato, che dimostra l'assoluto dispregio del concetto stesso di diritto internazionale. L'invasione è stata un'azione militare arbitraria ispirata da una serie di menzogne su menzogne e di una grossolana manipolazione dei media e quindi del pubblico; un atto inteso a consolidare il controllo militare ed economico del Medio Oriente da parte degli USA, in ultima istanza mascherato come 'liberazione' dopo che erano cadute tutte le altre scuse per giustificarlo. (...) Perciò è giusto che Bush e Blair siano tradotti di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia."

Harold Pinter, davanti al re di Svezia, agli ambasciatori, ai dignitari, ai politici, agli studiosi convenuti da tutto il mondo per assistere alla sua premiazione, non sta parlando qui, chiaramente, dei fatti di cui tutti leggiamo sui giornali e che abili commentatori mescolano a ipocrita retorica giustificatrice. Egli sta esponendo lo scandalo che questi fatti e queste menzogne siano palesi e che nessuno reagisca.

Il suo invito a portare Bush e Blair davanti alla Corte di Giustizia per crimini contro l'umanità e violazione dei principi di diritto internazionale raddoppia lo scandalo. Egli con ciò non intende certo 'épater le bourgeois', né tantomeno illudersi che la Corte domani reagisca; ma lanciare l'ultimo allarme; e questo ultimo allarme è che a denunciare sia un drammaturgo, anziché la vacante civiltà mondiale, la vacante coscienza mondiale irretita dalla drammaturgia del Potere e dalle sue vecchie tecniche di violenza e intimidazione.

L'orrore della dignità umana perduta sotto la violenza del potere è evocato nei suoi due aspetti, cioè quello delle vittime fisiche del sopruso, e quello delle vittime di coscienza: il primo con una poesia di Pablo Neruda, la quale chiude con l'invito drammatico ad aprire gli occhi davanti all'evidenza del sangue ruscellante per le strade di Spagna.

Il secondo, riferendosi al controllo totale di terra, mare, aria, spazio e tutte le risorse collegate ("full spectrum dominance"), quale politica dichiarata e ufficiale e ufficialmente indiscussa e dunque tollerata degli Stati Uniti d'America sul mondo. Politica resa possibile da 702 installazioni militari in 132 paesi ("con l'onorevole eccezione della Svezia, naturalmente"), 8000 testate nucleari attive e operative, duemila delle quali pronte a essere lanciate in 15 minuti, e lo sviluppo di nuovi sistemi nucleari che certamente non possono essere diretti contro Osama bin Laden.

E' evidente dal discorso che l'umanità avvilita fisicamente con le armi e quella deturpata moralmente dall'assenza di reazione civile sono destinate a riunirsi, alla fine di questa storia che sta realmente accadendo, in un'unica umanità dolente, dominata esteriormente e interiormente e privata della propria dignità. E' la fine della civiltà e l'inizio del dramma.

"Quando guardiamo in uno specchio crediamo che l'immagine che ci fronteggia sia fedele. Ma basta muoversi di un millimetro perché essa cambi. Noi di fatto stiamo guardando una serie infinita di riflessi. Eppure talvolta lo scrittore deve rompere lo specchio, perché è sull'altra faccia di quello specchio che la verità ci sta fissando.
Io credo che nonostante le enormi divergenze, la determinazione intellettuale intrepida, costante, fiera, come cittadini, di definire la REALE verità delle nostre vite e della nostra società sia un dovere cruciale che incombe su noi tutti. E' di fatto un obbligo. Se tale determinazione non s'incarna nella nostra visione politica, non c'è speranza di recuperare ciò che già siamo così prossimi a perdere: la dignità umana."

Stefano Serafini

La Nobel Lecture di Harold Pinter è integralmente e gratuitamente disponibile, con l'autorizzazione a diffonderla, sul sito nobelprize.org

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 18/12/2005 23:51  Aggiornato: 18/12/2005 23:51
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Lo scandalo vero è che non ci sia scandalo. Appunto.

Grazie per lo splendido articolo.

Massimo

hi-speed
Inviato: 19/12/2005 0:27  Aggiornato: 19/12/2005 0:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Il discorso in italiano
qui
hi-speed

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Santaruina
Inviato: 19/12/2005 1:55  Aggiornato: 19/12/2005 1:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Ottimo articolo, doveroso direi.

Come dice Massimo ( ), il vero scandalo è che tutto questo sia passato sotto silenzio.
E’ una presa di posizione molto forte da parte di una personalità che si trova al centro dell’attenzione mondiale e che meritava ben altra considerazione.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Paxtibi
Inviato: 19/12/2005 2:34  Aggiornato: 19/12/2005 2:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Complimenti vivissimi a Stefano, è un bellissimo articolo.

Citazione:
E' evidente dal discorso che l'umanità avvilita fisicamente con le armi e quella deturpata moralmente dall'assenza di reazione civile sono destinate a riunirsi, alla fine di questa storia che sta realmente accadendo, in un'unica umanità dolente, dominata esteriormente e interiormente e privata della propria dignità. E' la fine della civiltà e l'inizio del dramma.


Chissà, magari nel dramma l'uomo ritroverà ciò che ha perduto.

Temo sia l'unica speranza che ci resta.

manolete
Inviato: 19/12/2005 8:41  Aggiornato: 19/12/2005 8:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/2/2005
Da:
Inviati: 470
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Salute/i a tutte/i,

che dire? avete già detto tutto voi...

aggiungo solo questo commetto in coda a Pax:
Citazione:
magari nel dramma l'uomo ritroverà ciò che ha perduto

a volte per svegliarsi dal sonno è necessario un incubo;
ed è proprio quello che ultimamente temo di più: che i tempi che stanno per arrivare
possano essere un incubo per molti di noi...
(ricordiamoci anche che il presente, per molti di noi così "spensierato",
per la maggior parte dell'umanità lo è già un incubo...)

nonostante ciò, ed è forse la parte più difficile, mi sforzo di guardare con fiducia ed ottimismo a ciò che potrà venire "dopo"

Suerte,
manolete

razor
Inviato: 19/12/2005 9:56  Aggiornato: 19/12/2005 9:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/7/2005
Da:
Inviati: 287
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Una decina di giorni fa si commentava nel forum questa notizia, ponendo l'accento anche sulle condizioni di salute di Pinter.

http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=421&forum=12#forumpost3701

Redazione
Inviato: 19/12/2005 10:27  Aggiornato: 19/12/2005 10:27
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
RAZOR: Senza nulla togliere all'articolo di Stefano, bisogna riconoscere che Frankad questa volta ha battuto tutti (Ma arriva anche in Sardegna, l'Internet? ).

Stefano
Inviato: 19/12/2005 10:48  Aggiornato: 19/12/2005 10:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Grazie a Razor e Frankad (ma anche a L'Unità online) per aver notato questa faccenda che a me era rimasta del tutto sconosciuta, come alla maggioranza delle persone, fino a ieri mattina l'altro. Purtroppo non ho tempo per seguire i forum, e qui si dimostra ancora, se ve ne fosse bisogno, di quanto poco pesi Internet nell'informare la massa, cioè quella che in democrazia conta.

Curioso come io ne sia venuto a conoscenza: il prof. Lima-de-Faria (proprio l'antidarwiniano 82enne) mi ha spedito per posta dalla Svezia il discorso con la breve nota "An important document. Best regards".

Caro Massimo, in Sardegna Internet è arrivato con anticipo (W Soru!)... guai a te... te lo dice un oriundo del cagliaritano per parte di madre!!!!

Ciao,

Stefano

frankad
Inviato: 19/12/2005 10:53  Aggiornato: 19/12/2005 10:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Io credo che l'atteggiamento di Harold Pinter sollevi un tale rispetto, ho avuto il privilegio di sentirlo "bastonare i cattivi Bush e Blair" in diretta, che fa bene ricordare a tutti questa situazione a maggior ragione se un forum aperto da me o chiunque altro è passato inosservato.

Soru non è l'inventore di internet in Sardegna Stefano, non tirarmi dentro a questo discorso in quest'argomento e non date al personaggio meriti che non ha, quando vuoi ti spiegherò il punto di vista di un sardo doc, bello che inferocito, oltre che molto dentro all'argomento.

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Stefano
Inviato: 19/12/2005 11:18  Aggiornato: 19/12/2005 11:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Frankad: vebbè, Soru era solo per sventolare un po' il moro lontano e genetico, io non ne so nulla, purtroppo, della situazione della bella Sardinia. Il nocciolo della questione (i servizi segreti si sono già movimentati) era rivelare in esclusiva a LC le mie origini semi-isolane. Un vero scoop per il mondo dell'intelligence internetiana....

P.S. Capu di sopra o capu di sotto? Non sarai mica un piccababbusu, eh?

Stefano

frankad
Inviato: 19/12/2005 11:51  Aggiornato: 19/12/2005 11:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Ciao Stefano.

Bentornato a casa, almeno una tua metà e "virtualmente. Si, il discorso Soru assume la banalità del "Gigi Riva - Sardegna", così come quando "l'informazione - disinformazione" aveva, prima sopattutto, il vizio di mostrare solo certi aspetti della Sardegna (tipo le donnine vestite di nero) così che si credesse che la Sardegna fosse popolata da persone che si vestivano solo così e da banditi.
Comunque, dopo la tua "rivelazione" riceverai un attestato del Presidende Vulcan, che sancirà ufficialmente il tuo ingresso "nell'area protetta", sarai al sicuro.

Io sono...un po indiano, un po spagnolo/sudamericano rivoluzionario, molto sardo del centro ovest esatto, zona in parte ancora da esplorare.....

Un saluto

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Gianlvca
Inviato: 19/12/2005 12:32  Aggiornato: 19/12/2005 12:32
Mi sento vacillare
Iscritto: 28/9/2005
Da: ROMA
Inviati: 347
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Belle le dichiarazioni di Pinter, schifoso l'atteggiamento dei media.anche se non è una novità.E' il momento di iniziarli a prendere 1per1 questi pennivendoli.

GIORNALISTA TERRORISTA
lamefarmer
Inviato: 19/12/2005 14:47  Aggiornato: 19/12/2005 14:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Non ho mai capito
se la mia voce "fuori dal coro"
sia percepita realmente.

Non che mi importi, ma avrei voluto
questa volta che Santaruina,
che gode di tanta stima da parte mia,
fornisse quell'aspetto più sottile dei fatti,
che non é legato tanto al "cosa doveva succedere",
(cioé alle giuste attese, che umanamente
sono condivisibili) ma al perché non é successo

Perché? Avverto palpabile una presenza
non umana, che definirei "opera collettiva"
dove questo "collettiva" é un vivente, tanto quanto lo sono io.

Una coscienza nella coscienza che opera
con un intendo esplicito: suicidio.

In quest'ottica é perfettamente coerente la mancata
reazione, come lo sarebbe in un malato
che si é convinto di dover morire, o come
é destino accada al topo che segue il pifferaio magico.

Se si persiste a seguire il pifferaio, poi non possiamo
andare su palco a gridare allo scandalo perché "i topi vedetta"
hanno cominciato a capire dove ci sta portando.

Tanto "l'opera collettiva" prosegue, senza intoppi e senza
sbandamenti, diritta e sicura verso la meta.

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Max_Piano
Inviato: 19/12/2005 14:54  Aggiornato: 19/12/2005 14:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 10/12/2005
Da:
Inviati: 3666
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Citazione:

Non ho mai capito
se la mia voce "fuori dal coro"
sia percepita realmente.


Trattasi di ottimismo ?

Se ti può consolare ricorda che

"Fino alla morte si arriva vivi"


Santaruina
Inviato: 19/12/2005 17:23  Aggiornato: 19/12/2005 17:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Perché? Avverto palpabile una presenza
non umana, che definirei "opera collettiva"
dove questo "collettiva" é un vivente, tanto quanto lo sono io.

Una coscienza nella coscienza che opera
con un intendo esplicito: suicidio.



Sai Lamefarmer

tu dici di avvertire questa “opera collettiva”, ma la vera questione sarebbe il definire fino a che punto questa “presenza” sia in grado di “contagiare” tutti noi, anche coloro che si credono meno esposti.

Questa presenza si manifesta in molti modi, ed ogni volta che si invoca la “fine” quale unica via d’uscita, ogni volta che si auspica il crollo del castello per ricostruire tutto da capo, è chiaro segno che si è contagiati.

Questa è l’insidia maggiore.

C’è chi inconsapevole si fa guidare dalle forze della dissoluzione senza opporre resistenza, quasi ipnotizzato da un mondo che non sa immaginare diverso, e c’è anche chi percepisce questa coscienza e nel panico invoca che la sua opera sia portata a termine.

Questo è il vero spirito nemico: l’invocare la fine e la dissoluzione quale via di salvezza.

Tanto più grande sarà l’impeto del vento della disgregazione tanto maggiore sarà il merito di coloro che ad esso si oppongono, anche se il tutto sembrerà un’opera senza possibilità di riuscita.

Alimentare in qualsiasi modo, con la rassegnazione, con il cinismo o con l’odio questa “presenza” sarà il peccato maggiore.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
ortica
Inviato: 19/12/2005 17:36  Aggiornato: 19/12/2005 17:36
So tutto
Iscritto: 5/10/2005
Da: Cagliari
Inviati: 21
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Soru non ha inventanto niente ma è riuscito dove altri hanno fallito e l'ha fatto senza avere un soldo dallo Stato e tantomeno dalla Regione,ha creato dal nulla il 2° IP europeo e dato lavoro ad un migliaio di persone questo da imprenditore.
Poi è stato eletto da 483.000 Sardi Presidente della Regione Sardegna ed ha cominciato a risvegliare i dormienti...........
Caro Stefano se vuoi tirarmi dentro questo discorso sono a tua disposizione.
Per quanto riguarda il discorso di Pinter è già stato cancellato da chi decide cosa si deve sapere e di cosa si deve parlare.Strano che gli abbiano dato il Nobel.

Antonello.

frankad
Inviato: 19/12/2005 17:47  Aggiornato: 19/12/2005 17:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Ciao Ortica.

troppo tempo servirebbe ad un anarchico come me, che sa quello che sa per rapporti personali e di lavoro, per spiegarti il suo punto di vista ed il perchè di certe cose.

Capiterà quando ci troviamo "in bidda" o chissa da altre parti di parlarne. Nel frattempo ti consiglio, tanto per avere qualche indicazione sulla "persona" , mi riferisco al tuo presidente della Regione, di dare uno sguardo a ciò che ha scritto Gavino sanna su di lui nel Blog di Bruno Murgia. Per esperienza personale, purtroppo, condivido in pieno buona parte delle affermazioni.

Pinter non sarà mai cancellato fino a quando noi ed altri come noi pubblicheranno i suoi discorsi e ne terranno vivo il pensiero.

Ciao

Franco

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Linucs
Inviato: 19/12/2005 21:06  Aggiornato: 19/12/2005 21:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
"In quanto cittadino io devo domandare: cos'è vero? cos'è falso?".

AHAHAHAHAH!

Da mettere in cornice...

Redazione
Inviato: 19/12/2005 21:16  Aggiornato: 19/12/2005 21:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
E' bello sapere che fra noi c'è chi riesce a ridere "anche" delle parole di Pinter. ("... indurrebbe a pensare di aver a che fare con l'exploit di un intellettuale di sinistra impegnato politicamente. In realtà il contesto e l'accenno alla finzione artistica impongono una riflessione più sottile, e al contempo più piana". A volte si acquistano oggetti così banali, che spesso trascuriamo di leggere le istruzioni per l'uso).

SARDEGNA: Avevo tirato una semplice "frecciatina" all'amico Frankad, sulla Sardegna, e vedo che ho fatto partire un'altra ondata di indipendentismo basco, compreso l'"outing" di Stefano e quello di Ortica (benvenuto). Se solo gli italiani avessero per la nostra nazione metà dell'amore che i sardi mostrano per la loro terra, non saremmo fra i primi nel mondo soltanto nel calcio.

Per quel che riguarda Pinter cancellato o meno, direi che la vera notizia, come giustamente fa notare Stefano, è la "dimenticanza". D'altronde, il discorso stesso di Pinter non sarebbe mai esistito, se il sistema non fosse arrivato a questo livello di oblìo. Ovvero, se fosse stato notato, si sarebbe contraddetto proprio in quel momento. Non puoi dire "il mondo non si accorge più di niente", e poi tutti se ne accorgono.

manolete
Inviato: 19/12/2005 21:34  Aggiornato: 19/12/2005 21:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/2/2005
Da:
Inviati: 470
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Citazione:
Questo è il vero spirito nemico: l’invocare la fine e la dissoluzione quale via di salvezza.


Salud Santaruina,

pesantissimo questo commento (che peraltro condivido in toto).

Della serie "disperare della salvezza e voler abbreviare l'agonia": una della più efficaci armi diaboliche.

Esiste, credo, anche un antidoto (per fortuna): Pannikar parla di un ruolo essenziale per il "perdono", e penso che anche Manzoni abbia elaborato molto in proposito... oltre alle ultime parole del Cristo (ma Lui era "privilegiato" in quanto "Figlio di Dio"): "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno..."

Sicuramente consolante, ma che sia facile... no, tutt'altro.

Suerte,
manolete

Santaruina
Inviato: 19/12/2005 23:13  Aggiornato: 19/12/2005 23:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Sempre puntuale Manolete.

Nel perdono si annienta la spirale dell’odio, è l’antidoto per eccelenza.

Suerte

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
lamefarmer
Inviato: 20/12/2005 0:03  Aggiornato: 20/12/2005 0:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
...ma la vera questione sarebbe il definire fino a che punto questa “presenza” sia in grado di “contagiare” tutti noi,...

Non lo definirei "un contagio". Una malattia é contagiosa, ma la condizione del malato no.
Volgio dire: se il malato é povero, non é nelle condizioni di un malato ricco, o no?

Il malato però (vorrei dissipare ogni dubbio) é questo pianeta, non un luogo ultraterreno,
e gli umani che lo popolano sono parte di esso, quindi in questo senso non posso proprio
immaginare un mondo diverso da quello in cui abito. Un mondo che (oltre ogni argomentazione)
é indubbio che stia morendo,
Meglio, io non amo parlare di morte, perché noi non abbiamo la cultura della morte
(intesa in un senso non distorto) e nemmeno un coerente approccio ad essa.
Preferisco "trasformazione", e indico spesso non l'apocalisse, come invece ci racconta la bibbia,
ma semplicemente un futuro in cui l'uomo non ha spazio, non questo uomo, non questi corpi.

E mi ferisce un po' (ti confesso) l'immagine di coloro che evocano figure malefiche e ne fanno richiamo, in segno di rifiuto. Perché non penso che siano altro che disperati,
a cui non é stato possibile dare alcuno strumento per sopportare la realtà in cui devono vivere.

Io non evocono alcun vento della disgegazione, testimonio e basta: inquinamenti, follie, aridità, assenza d'insegnamento, disastro ecologico, disintegrazione morale, vuoto di ideali.
Non riesco più a vederli come singole entità ma come parte di un complesso organico.

Facciamo un esempio (che mi é tornato utile in questi giorni). Il cancro, non é una malattia (in senso stretto) ma nostre cellule "impazzite". Esse per effetto dell'angiogenesi (la crescita smodata di vasi sanguigni, richimati dalle stesse cellule tumorali) aumenteno i ritmi di consumo energetico del corpo,
senza produrre beneficio, ma anzi creando spossatezza e depressione a tutto il resto del corpo. Non credo possa passare inosservato come questo sia un perfetto specchio del consumismo moderno.
Per il finale non é necessario evocare qualcosa, basta fare 1+1.

Per quanto riguarda cinismo e odio, vedo in essi solo normali componenti umani. Il cinismo é una reazione sana quanto la rabbia, sono le cause che le provocano a non esserlo.
A volte con grande coraggio, abbiamo modo e tempo per guardare dentro di noi
e scoprire come superare questi momenti, ma non sempre (anche perché non cìé più nessuno che ci aiuti a capire che sono sintomi e non malattia).
Inoltre odio, rabbia e cinismo possono essere strumenti importanti e potentemente benefici,
se uniti alla satira, con sapieza, perché si trasformano in ottima medicina.

Per ora rimango molto amareggiato da un solo comportamento: l'indifferenza.
Se c'é un "peccato maggiore", non é quello d'essere una cellula che reagisce e si infiamma,
ma d'essere prorpio parte del tumore, parte dell'indifferenza.

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
vulcan
Inviato: 20/12/2005 0:14  Aggiornato: 20/12/2005 0:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Quando ho sentito casualmente parti del discorso di pinter alla tv, non credevo alle mie orechie!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 20/12/2005 0:24  Aggiornato: 20/12/2005 0:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Citazione:
stefano / guai a te... te lo dice un oriundo del cagliaritano per parte di madre!!!!


Quante sorprese queste luogocomune!
Stefano complimenti per l'articolo.. e anche per l'oriundo....

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Santaruina
Inviato: 20/12/2005 0:37  Aggiornato: 20/12/2005 0:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Lamefarmer

Ogni epoca ha il suo destino ed il suo motivo di essere.
Noi siamo testimoni ed attori nello stesso momento del crepuscolo, e questi uomini e questi corpi sono esattamente quello che siamo.

La grande prova sarà il ricercare la salvezza dalla malattia di questi corpi, con questi corpi.

Questa è la sfida.
Non è detto che ci siano possibilità di riuscita, ma è il mare che santifica Itaca, che sia raggiunta o meno.
Ora quello che resta è aggiungere i nostri sassolini dalla parte giusta della bilancia, e scacciare anche le immagini dei demoni della dissoluzione.

Non si tratta di ignorarli, immenso errore, ma di non farsi ammaliare da loro.

Perché, come disse il vecchio, l’abisso invoca l’abisso, e questo molti cavalieri lo ignorano.

I compagni dell’abisso non potranno mai servire nessuna causa giusta, perché ad egli tutti loro conducono.
E i compagni dell’abisso si chiamano cinismo ed odio, suoi fedeli scudieri che tentano di giustificare la loro presenza anche nei sogni dei giusti.

Ma non vanno ascoltati.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
obender71
Inviato: 20/12/2005 1:08  Aggiornato: 20/12/2005 1:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/11/2004
Da:
Inviati: 68
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Grazie Stefano

Paxtibi
Inviato: 20/12/2005 2:47  Aggiornato: 20/12/2005 2:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Il malato però (vorrei dissipare ogni dubbio) é questo pianeta, non un luogo ultraterreno,
e gli umani che lo popolano sono parte di esso, quindi in questo senso non posso proprio
immaginare un mondo diverso da quello in cui abito. Un mondo che (oltre ogni argomentazione)
é indubbio che stia morendo


Lamefarmer, se per mondo che sta morendo intendi la società dell'uomo e il suo ambiente naturale, possiamo anche essere d'accordo. Il pianeta che ci ospita, ovviamente, non è per niente malato: nel suo tempo la nostra storia è meno di un secondo, e anche se in questo secondo siamo riusciti a distruggere l'ambiente che ci consentiva di vivere, la Terra cambierà, e produrrà nuova vita, probabilmente ancora più bella e complessa di questa.

È vero, forse "noi non ci saremo", ma così è la vita in questo angolo della galassia.
È vero, rabbia, odio, cinismo, non sono che reazioni naturali, che la satira può trasformare in armi taglienti.
Ma non sono le sole armi a nostra disposizione, ci sono i sentimenti positivi, gli atti di coraggio, la dignità, la solidarietà gratuita, milioni di gesti e pensieri d'amore, ogni giorno, in ogni momento.
Ci sono uomini che lottano per la verità, mettono in gioco le loro vite, si mettono al servizio degli altri, uomini che dall'ultimo gradino sfidano la cima della piramide incuranti dell'impossibilità del confronto.

Se è l'indifferenza ciò che ti ferisce di più - e come non potrei esser più d'accordo - è di questo aspetto dell'umanità che devi far testimonianza, perché non c'è dolore più grande, per il prigioniero sotto lo stivale del nemico, di quello provocato dalla resa dei compagni. Viceversa, non c'è moltiplicatore di forze più potente delle buone notizie dagli altri fronti, dei resoconti di memorabili battaglie e di eroiche resistenze.

Non è "l'uomo" la causa del disastro, ma alcuni uomini. Non è l'uomo ad essere sbagliato, ci sono uomini che sbagliano. L'importante è non essere uno di essi. Che poi si debba morire per la guerra nucleare, o per esaurimento d'ossigeno, poco conta, nel resoconto finale: ciò che conta è quello che ciascuno ha portato nel mondo, ciò che ha significato per gli altri; se il suo lume l'ha utilizzato per illuminare o per bruciare.

Il cancro, non é una malattia (in senso stretto) ma nostre cellule "impazzite". Esse per effetto dell'angiogenesi (la crescita smodata di vasi sanguigni, richimati dalle stesse cellule tumorali) aumenteno i ritmi di consumo energetico del corpo

L'esatta descrizione dell'organismo statale. Pensare che basterebbe poco per bloccare la crescita di quelle cellule: sarebbe sufficiente togliergli il comando. Del resto, l'umanità non è un organismo pluricellulare, con un cervello centrale, ma una società di individui ciascuno dotato di cervello. L'organismo statale purtroppo riesce ad atrofizzarne parecchi, sostituendosi ad essi, e così prospera.

Ma così come il cancro non può vincere senza morire, l'organismo statale, nella sua continua espansione, rischia di uccidere l'ospite.
Non so se troveremo la cura in tempo, ma credo che sia uno scopo degno di essere perseguito.

lamefarmer
Inviato: 20/12/2005 16:48  Aggiornato: 20/12/2005 16:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Santaruina, Paxtibi
prima di tutto grazie per le vostre risposte,
perchè offrono molti spunti di riflessione.

...i compagni dell’abisso si chiamano cinismo ed odio...

Santaruina mi trovi completamente d'accordo, sia sul concetto di "fascino" sia su quello del cinismo e odio, premettendo però che tali sentimenti devono risultare fini a se stessi per diventare "incubo" (il "sogno" non ha mai connotazione negativa).
L'esempio che riesce meglio (perché in realtà é sempre genitore di tali forze)
é la paura della paura: principio d'ogni follia (non intesa come "malattia mentale", ma come male umano).

Cito a memoria da periodico di neurobiologia: siamo immersi in un mare percettivo, cioé un insieme di stati allucinati che servono a dare rappresentazione della relatà tramite i sensi (purtroppo ho perduto il link con della definizione esatta).
La realtà che ci circonda non ha odore, non ha sapore, non ha consistenza, non ha colore e non ha nemmeno suono (non é una citazione di matrix, lo dicono seri ricercatori) é solo un insieme di stimoli elettrochimici soggettivi. Converrai con me, che in tale mare percettivo, trovare il nesso, il senso, non é affatto facile, o perlomeno non esprimiamo compassione negando una mano a chi faticosamente ci prova.

Assai più facile é seguire le luci, come gli insetti le lampadine in estate, perché l'alternativa é il vagare nel buio (percettivo) sfidando i nostri timori e le nostre insicurezze. Per noi stessi ci vuole un coraggio non comune: quello di riconoscere in noi lo stesso male che indichiamo negli altri (anche se non lo manifestiamo), per il semplice fatto che "meccanicamente" funzioniamo allo stesso modo.
E proprio per quel modo di funzionare rimane difficile anche non crearsi allucinazioni di cui avere paura. Per questo ho compassione per chi cade.

Per Paxtibi.
Il mondo che stà morendo é quello percettivo umano. Esiste un mondo percettivo condiviso e uno soggettivo. Quello soggettivo é generalmente predominante, ma proprio perché il meccanismo é lo stesso per ogni uomo, non si può non condividere parte delle esperienze necessarie a formare la percezione, quindi non si può affermare che vi sia una "identità" privata senza quella condivisa.
Se "muore" l'identità privata e solo morto un uomo, se muore l'identità condivisa, muore il genere umano.

...ci sono i sentimenti positivi...

Non saprei dirti perché, quando o come, però ho perduto il desiderio di dividere ogni cosa in positiva e negativa. Uso anch'io questa divisione per comunicare, ma la "percepisco" più come pernacchia che come realtà evidente.
Gli esempi che potrei portarti sono davvero innumerevoli; qui mi limito a mettere il dito in una piaga: una madre che cresce in amore e armonia il proprio figlio, quanto dovrebbe lasciarlo libero di conoscere il male nel mondo, qual'é il segno del confine che gli permette di capire se "é bene" che impari o "é bene" intervenire al suo posto?
La differenza tra "male" e "bene" appare tanto più sottile quanto più l'osservi, fino ad arrivare a un punto in cui (per disperazione) finisci per "demandare" all'esterno tale scelta, perché impossibile. E' il caso della fede.
Rinunciare a priori alla divisione, é un atto di estrema follia, o coraggio (vedila come preferisci) ma rende obbligatorio osservare la natura completa delle cose, cioè il fatto che ogni percezione é sempre contemporaneamente ogni cosa e nessuna.
Se un uomo lotta per quello in cui crede compie sempre una scelta egoistica, sia esso un uomo generoso, sia esso un uomo egocentrico, ma se agisce pensando di fare il bene altrui, é certamente più pericoloso perché mente a se stesso.

Non è "l'uomo" la causa del disastro, ma alcuni uomini. Non è l'uomo ad essere sbagliato, ci sono uomini che sbagliano. L'importante è non essere uno di essi.

Sinceramente, uso pochissimo il termine "sbagliato", perché implica un giudizio. preferisco usare il termine "non adeguato". Ma non tendo nemmeno a chiamarmi fuori dalla causa. Come dire, se marito e moglie litigano, come stabilisci la ragione?
C'é sempre una partecipazione, non viviamo sulla luna, quindi SE qualcuno sbaglia, TUTTI siamo compartecipi in tale errore, TUTTI facciamo la nostra parte perché tale "inadeguatezza" sia realtà. Oppure dimmi, quanti conosci che vivrebbero in funzione della rinunncia ai privilegi di cui dispongono (come l'automobile, ad esempio).

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Paxtibi
Inviato: 20/12/2005 17:18  Aggiornato: 20/12/2005 17:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Affermi:

Sinceramente, uso pochissimo il termine "sbagliato", perché implica un giudizio.

Ma poi:

quindi SE qualcuno sbaglia, TUTTI siamo compartecipi in tale errore, TUTTI facciamo la nostra parte perché tale "inadeguatezza" sia realtà.

Contraddicendo te stesso. Non vuoi giudicare? Non farlo, allora. Invece ogni tuo post è pieno di giudizi, anche sommari, sull'umanità che è un cancro, e sulla fine che si avvicina a fare giustizia. Deciditi, poi se è e questa la tua opinione, puoi anche risparmiarcela: a che pro farcela sapere? Non siamo in ogni caso condannati, e condannati giustamente?
In fondo, questa opinione ce la ripetono tutti i telegiornali e i quotidiani, per non parlare dei documenti ufficiali dei fondatori dell'ONU, non è che ci racconti qualcosa di nuovo, Maurice Strong è arrivato molto prima.

Se tu non sei in grado di distinguere un gesto d'amore da una pernacchia avrai probabilmente qualche problema, a parte i degenerati installati ai posti di comando sei la prima persona che confessa una tale incapacità: mi dispiace per te, la vita è davvero inutile se non si impara almeno l'amore.

Oppure dimmi, quanti conosci che vivrebbero in funzione della rinunncia ai privilegi di cui dispongono (come l'automobile, ad esempio).

Probabilmente vivi sulla luna - o sarà il mondo rosa - visto che per molti la macchina è un obbligo per trovare lavoro, a quanto pare non hai mai avuto bisogno di sfogliare un giornale di annunci, nel qual caso lo sapresti bene. Peccato che questo privilegio non ti sia servito per intuire il senso della vita.

Poi, visto che la macchina ti pare un problema così grosso, tanto da caricare il suo possessore della colpa di guerre e devastazioni, perché non ti informi un po' sugli incendi sotterranei?

Hundreds of coal fires are burning out of control around the world, pumping huge quantities of carbon dioxide and pollutants into the atmosphere.
The problem was described as a "global catastrophe" on Thursday by researchers at the American Association for the Advancement of Science's (AAAS) annual meeting in Denver.
They said that putting out the fires in China alone would cut CO2 emissions equivalent to the volume produced by all US automobiles in a year.


Quello di Centralia, Pennsylvania, brucia da 43 anni...

Qui, come in tutto, le colpe sono ben precise. Dire che siamo tutti colpevoli è chiaramente solo un trucco propagandistico dei veri responsabili, che puntano così all'assoluzione - in modo da poter ripresentarsi mondati dei loro peccati per guidare paternamente l'umanità malvagia verso il Mondo Nuovo.
Tu stai facendo il loro gioco, vorrei sperare in buona fede, ma in ogni caso ti consiglio di finirla, perché d'ora in poi i miei toni non saranno più così gentili.

Linucs
Inviato: 20/12/2005 17:44  Aggiornato: 20/12/2005 17:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
C'é sempre una partecipazione, non viviamo sulla luna, quindi SE qualcuno sbaglia, TUTTI siamo compartecipi in tale errore, TUTTI facciamo la nostra parte perché tale "inadeguatezza" sia realtà.

E i bambini fanno ohhh.

Oppure dimmi, quanti conosci che vivrebbero in funzione della rinunncia ai privilegi di cui dispongono (come l'automobile, ad esempio).

La partecipazione... I privilegi... La rinuncia...

lamefarmer
Inviato: 21/12/2005 18:36  Aggiornato: 21/12/2005 18:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
avevo una risposta più elaborata
ma sembra che a rispodere si più un senso di colpa
che Paxtibi .

Risponderò quindi solo ad alcuni punti.
Non vivo sulla luna, ma mi sento sempre meno umano,
non uso la macchina e di annunci ho vissuto una vita.
Questo mi procura problemi e sacrifici
ma su 5 miliardi di persone quelli che usano la macchina
sono pochi, e dire che é necessaria é propaganda,
anzi é "addomesticamento mediatico", non il contrario.
Non troverai nessuno, in TV che ti dica di fare a meno dei tuoi lussi,
che già non abbia rinunciato di suo.
I poveri fanno schifo e in genere spariscono o sono fatti sparire.

Vi sono elenchi di disastri immani, la tua Pennsylvania é solo una.
I pozzi che hanno bruciato in Iraq, in Qwait, le esplosioni atomiche sperimentali,
le discariche di rifiuti tossici, e quant'altro sono altre realtà che puoi citare.

Ma tu, signor Paxtibi , non puoi nulla (o poco) contro di esse
ciò che ti é concesso é di cambiare Paxtibi, non di cambiare il mondo.
Se non inizi da Paxtibi, e dalla sua piccola realtà, non sarai un esempio
nemmeno per i tuoi figli e tutto continuerà come prima.

Se credi che questo te lo dica ogni giorno la TV, o se credi che
sia confondere amore con pernacchia, allora forse(sei tu che dovresti saperlo)
il tuo problema é che "amore" é per te una cornice di belle parole,
dove escludere l'irrinunciabile.

Vedi, Paxtibi, nonostante non ti abbia attaccato, ne ora ne prima,
premetti significati che non ci sono nelle parole che uso,
come "amore", che non é "amore" in senso cristiano originale
ma é quello della Mattel, che ti offre amore a buon mercato
sotto il tuo albero di natale.
Credi sia ancora un giudizio?
Io vedo solo disarmata e dolorosa realtà e mi stupisco che per te non sia lo stesso.

Tutti siamo colpevoli proprio perché non viviamo sulla luna,
non ammettere questo significa porsi al posto di Dio e giudicare.
Io stesso, con tutte le mie riuncie sono cosciente d'essere colpevole
e compio le mie piccole scelte cercando di migliorare poco alla volta,
cercando di costruire una realtà diversa, forse minuscola e inutile,
ma pur sempre più coerente della follia imperante che mi circonda.

Come me sono in molti che ci stanno provando a costruire una nuova realtà,
come me, sono persone coscienti che cercano di svuotare il mare
con un cucchiaino, ma questo non ci fa desistere almeno dall'averci provato.
Siamo indubbiamente folli, perché senza speranza,
ma tu puoi dirti per questo migliore?
Ovviamente no, altrimenti non mi avresti risposto in questo modo.

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
lamefarmer
Inviato: 21/12/2005 18:43  Aggiornato: 21/12/2005 18:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
E i bambini fanno ohhh.

Vai avanti con la canzone...
non c'erano anche i "cretini", o ricordo male?
erano quelli con diversa vocale....


Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Linucs
Inviato: 21/12/2005 20:35  Aggiornato: 21/12/2005 20:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
non c'erano anche i "cretini", o ricordo male?

Perché, non hai compagnia sufficiente, tra umanisti e internetcrazia assortita?

ortica
Inviato: 24/12/2005 17:06  Aggiornato: 24/12/2005 17:06
So tutto
Iscritto: 5/10/2005
Da: Cagliari
Inviati: 21
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
O Frankad e lassa perdi. Secondo te per avere "qualche indicazione" su Soru basta leggere le dichiarazioni di bellicapelli sul blog di un fascio?
La Sardegna da un pò di tempo è piena di persone che dicono di conoscere Soru nel bene e nel male,la maggior parte racconta balle ma tant'è qualcuno che ascolta si trova sempre.

Un saluto ed auguri (laici) a tutti.

frankad
Inviato: 24/12/2005 17:18  Aggiornato: 24/12/2005 17:18
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Pinter specchio dell'Occidente
Ciao Ortica.

Secondo te per avere "qualche indicazione" su Soru basta leggere le dichiarazioni di bellicapelli sul blog di un fascio?

Chi ha detto questo?

a Sardegna da un pò di tempo è piena di persone che dicono di conoscere Soru nel bene e nel male,la maggior parte racconta balle ma tant'è qualcuno che ascolta si trova sempre.

Sarà una tua esperienza, tu lo conoscerai sicuramente meglio di tutti. Siamo nelle tue mani dunque.

Comunque meglio se apri un forum nella sezione Sardegna, accostare Harold Pinter a Soru, anche solo parlarne assieme, è un'insulto.

Alla prossima.

Franco

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