Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


opinione : Dove abbiamo sbagliato?
Inviato da Redazione il 3/11/2005 21:05:57 (3417 letture)

"E’ come se un terremoto avesse messo a soqquadro il corpo - scrive un malato di CFS (sindrome da affaticamento cronico) in un accorato appello - e ci si ritrova, da soli, con la propria vita cambiata in un attimo, con i medici che con sanno dirti cosa hai, con gli amici che si allontanano (pensando anche che hai qualcosa di contagioso o che sei impazzito improvvisamente) . E poi si perde il lavoro, il partner, si smette di sognare un futuro, come se una futuro non ci fosse più. Si resta da soli, come farfalle cui hanno spezzato le ali, con la malattia che non ha cure, con la propria disperazione, con la miseria che incombe e peggiora ogni cosa. E le Istituzioni cosa fanno? Niente…per lo Stato italiano noi non esistiamo, neppure la nostra malattia esiste."

Di fronte a casi come questo, o quello citato nel recente articolo sulla MCS, ci si ritrova a perdere il senso dell'orientamento, poichè ci vengono a mancare i parametri a cui da sempre siamo abituati a fare riferimento, nel nostro agire quotidiano: come sarebbe a dire "i medici non ci curano"? E allora, cosa sono lì a fare? E perchè mai lo Stato ...

... non dovrebbe occuparsi di noi? Non siamo noi, dopotutto, "lo Stato"?

Ebbene sì, lo stato siamo noi, ma lo siamo soprattutto nel momento in cui si considerano tutti insieme cinquanta milioni di individui abituati a farsi gli affari propri, e ad alzare la testa solo quando qualcuno rischia di rubare le galline nel tuo pollaio. Altrimenti, "lo stato" sono gli altri, e che non mi vengano a rompere i coglioni.

Ammettiamolo. Riconosciamo questa cruda verità, altrimenti non potremo superare l'ostacolo fondamentale che frena ogni vero progresso collettivo, e quindi anche quello individuale. Un saggio orientale disse, sul finire del secolo scorso: " I problemi rimasti nel mondo sono soltanto due: "io", e "mio".

Ma qui non si tratta di vestirsi di arancione, acchiappare il tamburello e andare in giro per il mondo a fare i tarantolati. Si tratta prima di tutto di imparare a vedere l'altro come un secondo sè, un equivalente a sè, e non come un'alternativa a quel sè. Come un co-protagonista, e non un antagonista.

Di fronte ad un unico pezzo di pane lasciato sul tavolo, si tratta di imparare a pensare "lui ha esattamente la stessa fame che ho io", e non "se non me lo mangio in fretta se lo mangia lui". Con il secondo pensiero in testa, infatti, il passo che segue è una bella legnata sul capoccione dell'altro, per potersi mangiare in pace l'intera pagnotta. Il problema è che anche lui ragiona così, e una volta su due la legnata in testa arriva prima a te.

Qualcuno potrebbe sostenere, giustamente, che in fondo la legge della sopravvivenza impone proprio quello.

Verissimo: accade in natura, accade fra gli animali, e perchè quindi non dovrebbe accadere anche tra gli uomini? Curioso però che questo tipo di obiezione arrivi sempre e soltanto da quelli che hanno il bastone più grosso degli altri. Mai sentito un pezzente parlare di darwinismo sociale. Non uno.

Il buon Bush vuole un mondo di pura competitività, in un sistema che premi il migliore, a vantaggio prima di tutto del sistema stesso. Dimentica però che lui è nato ricco sfondato, e parla seduto dal bordo della sua piscina riscaldata, mentre quello che dovrebbe competere "alla pari con lui" è ancora giù in miniera a cavare il carbone che serve per tenergli il culo tiepido.

Questo genere di ipocrisia si trova nel macro come nel micro: vedi Iraq, Medio Oriente e petrolio. "American interest abroad", lo chiamano con eleganza a Washington, "interessi americani all'estero". Che sarebbe come definire "interessi erotici fuori casa" la moglie del tuo amico. Prova a spiegarlo a lui, che sua moglie rientra nei tuoi interessi all'estero.

Ma se il bastone più grosso ce l'hai tu, lo zittisci con un colpo di clava e poi dici alla moglie con un sospiro "Ah, è dura la legge della jungla".

Questo siamo noi, signori cari, questo è l'occidente, questa è la sua cultura, questi sono i parametri con i quali cresciamo e nei quali siamo abituati a vivere. La colpa non è di nessuno di noi, ovviamente, ma ciò non toglie che sia un dato di fatto.

E allora, perchè stupirsi poi se "lo stato", ovvero gli altri, non si occupano di noi? Noi ci occupiamo per caso degli altri? No, anzi. Mors tua vita mea, abbiamo detto finora. E allora? Dov'è lo stupore? Dove sta lo scandalo?

E se questa è la logica, non deve nemmeno stupire che la medicina non sia lì necessariamente per curare gli individui, ma casomai per arricchirne degli altri.

(*) Di cancro - non è una battuta, ma una cruda statistica - c'è più gente che ci vive di quella che ci muore. Un malato di cancro rende agli ospedali decine di migliaia di Euro, fra cicli di chemio, radioterapie ed altre cure assolutamente inutili. Che facciamo? Vogliamo per caso guarirlo, magari con un'erbetta da 30 Euro che non vendiamo nemmeno noi? E poi come li ammortizziamo, i macchinari? E poi a chi li vendiamo, quei medicinal inutili?

Abbiamo quindi un crudele paradosso in cui il paziente va all'ospedale per sottoporsi ad una cura costosissima ma illusoria, solo per tornare a casa e pagare le tasse con cui lo Stato rimborserà all'ospedale quella cura. Cornuto, e pure mazziato.

Mentre desterebbe scandalo una casa farmaceutica che rinunciasse ad un profitto per favorire un qualunque bisogno altrui. Casomai, se proprio qualcuno scopre una cura nuova, gli daremo il Nobel. Li abbiamo inventati apposta, per tacitare la nostra coscienza, senza accorgerci che in quel modo attribuiamo uno status di eccezione a quella che dovrebbe essere la regola.

Provate solo a pensare: un milione di dollari a uno che magari scopre la cura per l'unghia incarnata, quando questo dovrebbe essere il risultato quotidiano a cui siamo abituati ormai da qualche decennio.

Con tutti i soldi che finiscono nella ricerca invece, gli unici risultati di un certo spessore, da alcuni anni a questa parte, sembrano essere nuove medicine che curano mali fino a ieri inesistenti.

Quanti soldi vengono versati, ogni anno, in tutto il mondo, per la "ricerca sul cancro"? Eppure, di risultati non se ne vedono: siamo esattamente dove eravamo 30 anni fa. E non è un modo di dire. Tanto per cominciare, allora, perchè non domandarsi perchè si chiama ricerca sul cancro, e non ricerca "contro" il cancro?

Abbiamo creato il mostro corporativo, che ci ha assolto dal penoso compito di depredare personalmente i nostri simili, lasciando che sia "l'esigenza dell'azienda" a dettare le scelte e le strategie che fanno di tutto meno che alleviare le sofferenze di chi è malato.

Di fronte ad un sistema che ci sta chiaramente sfuggendo di mano, l'unica speranza è questa: se è stato l'individuo a creare la logica delle corporation, l'individuo sarà anche in grado di disfarla, e di sostituirla con qualcosa più a misura uomo. Ma per farlo, deve prima capire.

E' perfettamemte inutile prendersela "con la società", oggi. La società siamo noi. Se non cambieremo prima noi, non cambierà mai il mondo.

Massimo Mazzucco

(* Da questo punto in poi l'articolo è stato riscritto, dopo la pubblicazione)

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
padrealdo
Inviato: 3/11/2005 21:28  Aggiornato: 3/11/2005 21:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Eh, Massimo, una lunga riflessione che riabilita personaggi da tempo dimenticati, come quel Martino, che un qualche Papa, molti secoli fa, ha voluto santificare. Sì, quello che proponi e auspichi è un uomo che si apra alla santità, nel più pieno e puro significato che la tradizione cristiana ha saputo dare al termine.

Quella tradizione cristiana che, sempre tanti secoli fa, all'incirca una ventina (!), ha varato il concetto di conversione. E quel comandamento nuovo... E quel contrapporre la legge dell'Amore alla legge di Mammona...

Bene, come primo approccio, mi basta; altre considerazioni, sicuramente più pertinenti al tema - importantissimo - che hai ulteriormente sviluppato, spero di poterle recare nelle prossime ore.

Un saluto per tutti.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
gobbo
Inviato: 3/11/2005 21:38  Aggiornato: 3/11/2005 21:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Daccordo con Padre Aldo.Massimo cosi di getto ti dicco una giustissima riflessione. per rimanere in un ambito cristiano che gesu stesso dice aiutati che il dio ti aiuti.per il resto ci devo ancora pensare.avrai il mio commento a breve.

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
Redazione
Inviato: 3/11/2005 21:38  Aggiornato: 3/11/2005 21:40
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
PADRE ALDO: Senza nulla togliere al cristianesimo - a "quel" cristianesimo, come giustamente sottolinei tu - non c'è niente di santo in un Uomo che consideri l'altro un suo pari sia in dare che in avere. "Salve, io sono un altro te", dice un antico saluto Hopi.

(Poi venne l' "altro" cristianesimo - a proposito - e gli Hopi furono sterminati).

Massimo

gobbo
Inviato: 3/11/2005 21:54  Aggiornato: 4/11/2005 0:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
xPadre Aldo io sono daccordo ma a patto che non si facia un discorso sul religione.il mio non voleva essere un discorso religioso era piu un modo di dire nel senso che dobbiamo essere prima noi a fare le cose poi ci si puo aspetare da gli altri.non è che se tu usi l'espressione " morto un papa se ne fa un altro" devi essere considerato tra gli
anti-papali e anti-clericali in genere.

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
Doru
Inviato: 4/11/2005 2:16  Aggiornato: 4/11/2005 2:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 133
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Infatti il problema non e soprattutto Bush e compagnia ma l’indifferenza, l’ignoranza e soprattutto l’intolleranza che prevale sul pensiero di una grandissima parte delle persone che strisciano in questo momento sulla Terra. Non che sia una novità certamente, ci sono sempre stati comportamenti di questo tipo nella storia della uomo ma il problema è che ogni volta che si supera un certo limite succede qualche cosa di molto, molto brutto. Tipo uomini bruciati nei crematori per esempio.
Il problema non è la guerra in Irak, ma la madre della tua amica che se ne frega solo del sugo per la pasta, l’adolescente che va in giro in abiti firmati e fumando canne pensa di fare le rivoluzioni sociali seduto nella poltrona di qualche club. Il problema è il menefreghismo e l’intolleranza totale del tuo vicino di casa. Allora tutti i Bush di questo mondo e le guerre e le povertà e le ingiustizie non sono il vero problema ma solo la causa di quello che parte da ognuno di noi.

Chi e il più intollerante popolo? La Grecia. E al secondo posto? L’Italia naturalmente.(*)

* fonti ufficiali

bunter24
Inviato: 4/11/2005 9:14  Aggiornato: 4/11/2005 9:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/9/2005
Da: Nebbiosa pianura padana
Inviati: 150
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
E' una lunga riflessione Massimo... propria di una persone affetta dal morbo di Ashcroft...
Quando ieri sera l'ho letta avrei voluto scrivere qualcosa.. ma sono talmente d'accordo su tutto che non mi andava di aggiungere un banale.. Sono d'accordo... e allora sono stato zitto...
Dopo aver letto il tuo appunto ho avuto mio fratello a cena (premetto io 41 anni lui 40 e non siamo mai d'accordo su nulla) e parlando del più e del meno siamo arrivati a fine serata, quando su Raitre viene trasmesso uno spot di Report.
La sua affermazione "si ma che palle.. Report dice cose sacrosante, ma alla fine mette angoscia.. così non si può vivere!!"
E' stata la luce! Le persone (anche io fino a pochi Mazzucco, Grillo, Luttazzi, Gabanelli, ecc. ecc. fa) si fermano ai titoli dei giornali.
Non gliene frega niente di approfondire o quantomeno di andare un pò sotto la superficie! No. E' molto più comodo e ottuso vedere solo quello che fa comodo (il titolone del giornale, quelli del telegiornale) e poi... continuare a vedere Gerry Scotti con i bambini, oppure le partite di calcio che richiedono tanta passione, ma cervello ZERO! (a questo proposito vorrei farti e farvi capire che io sono milanista da quando avevo 5 anni e che oltre alla serie B per ben due volte mi sono "beccato" Berlusca come presidente... no so se rendo l'idea sul significato di PASSIONE!!!)
La risposta a mio fratello ci ha fatto rasentare uno stato di tensione tipo Caino/Abele, ma il succo è stato:"Troppo comodo far finta che queste cose non esistono.. tanto poi tu compri Libero e la finisci lì".
Tralasciando il rapporto ormai esacerbato tra fratelli , volevo con questo leggero OT approfondire ancora di più la tua lunghissima riflessione.
Bunter24, padiglione Ashcroft, secondo stadio!


"Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare: ma bisogna prenderla, perchè è giusta."
Martin Luther King
padma
Inviato: 4/11/2005 9:33  Aggiornato: 4/11/2005 9:33
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/3/2005
Da: torino
Inviati: 416
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Mi è piaciuta molto questa riflessione.
A proposito di approccio "occidentale" ed "orientale" alla medicina, contro la cultura imperante del farmaco, consiglio a tutti di leggere

"Il medico di sé stesso" di Naboru Muramoto

L'ho trovato illuminante a dire poco, per quanto da buon scettico scientista non abbia creduto a tutto ciò che là è scritto. Ma è l'approccio quotidiano che va cambiato. L'approccio del mi avveleno e poi mi curo con i farmaci che va cambiato. Io non sono un salutista, ma se scelgo di prendere un "veleno" (e cosa non lo è??) lo voglio fare coscientemente, non voglio che mi venga somministrato di nascosto (e qui intendo nel cibo e nell'aria che respiro).

E proprio qui sta il punto. Mi piacerebbe saperne di più su questa MCS e sulla sindrome di affaticamento cronico, come su tutte le malattie autoimmuni in generale. Per la medicina orientale sono una sorta di "ribellione" dell'organismo di fronte a qualcosa come un'intossicazione protratta nel tempo, a quanto e ho capito io, e sono intimamente connesse con la sfera psichica.
Mah...

Butto lì.. E se le intolleranze (e dico intolleranze, non intossicazioni) alimentari avessero a fare qualcosa con questa sindrome? Come ben si sa, esse sono aumentate vertiginosamente (forse anche per la migliore capacità di diagnosticarle) ed uno dei sintomi può essere anche la stanchezza cronica.
Ho un amico che si è rivelato intollerante (oltre ad altre cose) al frumento, e mi ha spiegato che esso è stato modificato a livello di genoma nell'ultimo secolo per migliorarne la produttività (utilizzando bombardamenti di raggi gamma per indurre le mutazioni). Lui lo sostituisce col purtroppo molto più caro kamut, simile al frumento ma molto meno produttivo e con (e qui potrei sbagliarmi) 8 cromosomi invece dei 24 del grano creso.

Ancora una cosa, come ho già postato nell'articolo sull'MCS, bisogna però fare attenzione alle presunte sindromi "lievi" di questo tipo. Come fare a discernerle da una depressione cronica o da una semplice ipocondria?
Attenzione perché se poi qualcuno intravede un business ne trova sicuramente un virus, e di lì brevetti, poi soldi, ecc..

pa

The assumption that what currently exists must necessarily exist is the acid that corrodes all visionary thinking.
M.Bookchin
cacciucco
Inviato: 4/11/2005 11:01  Aggiornato: 4/11/2005 11:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/5/2005
Da: la terra
Inviati: 347
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Salve a tutti,
casca a pennello una bellisima canzone "'O Ball R'e' Pezzient" dei E' Zezi dall'album "Diavule a Quatto" ne riporto giusto due strofe...sono in napoletano, non le "traduco" ma si capisce!
‘E fravecature settentrionali schifano a tutti i meridionali ca po’ loro schifano ‘e senegalesi che schifano zingari e marrucchini, o’ marrucchino schifa o’ cinese ca nun ce ne vò cù polacchi e albanesi ca nun ce ne vonno cù serbi e croati ca po’ già se schifano uno cu n’ato, o’ spacciatore cò disoccupato, o’ fravecatore cu l’impiegato, chi tene a’ puteca cu l’ambulante, o’ pensionato cò rappresentante, o’ vigile urbano cù chi tene o’ cane, o’ malavitoso cò disadattato, sta chi tene poco e chi nun tene niente e fanno a chi è chiù malamente…
[...]
nun se po sta chiù tranquilli int’a stù cazz’ ‘e quartiere
nun c’abbastava a violenza ca ogni juorno ce rà ‘o Stato
[...]
tu m’’e fatto chist’ a me, isso ha fatto chist’ a te …
… e ce scurdammo o’ palo n’culo ca tenimmo tutt’e tre
e chi l’ha miso s’arrecrea, siente buono siente siè…

eheheh
un saluto affettuoso a tutti gli amici napoletani
vi voglio bene
cacciucco

Esser colto per essere libero: la cultura è un'arma, non un fronzolo. Martì
giool
Inviato: 4/11/2005 11:35  Aggiornato: 4/11/2005 11:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/5/2004
Da:
Inviati: 249
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Il problema che ho personalmente riscontrato in questi ultimi anni è la perdita di entusiasmo di molti medici praticanti cure alternative. Ciascuno di loro ha infatti una sfilza di persecuzioni sulle spalle, non ultimo la scomunica sociale quale ciarlatani. La società accetta pressochè passivamente i dati agghiaccianti delle sconfitte di quella medicina che invece non esita a scagliarsi, con la complicità delle istituzioni, con grande intransigenza sulla medicina alternativa, da cui esige paradossalmente certezze. Una sconfitta del naturopata vale più di 1000 morti in ospedale.
Il prof. Tirelli ha fatto del centro di Aviano la sua roccaforte, ma non credo proprio che a fronte della sua impotenza abbia curiosato oltre i limiti di una umiltà che non sembra appartenergli.
Quel che io mi chiedo, in altri termini, è se già qualcuno ha ottenuto risultati per queste malattie e non lo comunica per timore di un linciaggio. E mi riferisco anche al meno eclatante (rispetto ad Hamer) caso del dr. Simoncini, recentemente radiato dall'albo, cito testualmente, perchè “curava il cancro col bicarbonato di sodio” e non perchè la cura si rivelava dannosa e inutile. Parlando casualmente con un paziente che ha scelto questo metodo, ho appreso con stupore che era anche guarito da altre malattie pregresse.
Il pregiudizio indotto è tale che manca completamente un coordinamento tra le varie metodologie, tutte soggette ad un tot di fallibilità ma che, integrandosi (cioè collaborando), potrebbero magari coprire facilmente questi inammissibili buchi, riempiti purtroppo da esseri viventi.
Io spero che il tamtam che solo internet può consentire, crei presto una solidarietà virtuale che compensi queste lacune e tolga dal vergognoso isolamento tutti coloro che questa società (a delinquere) non ha trovato "funzionali", restituendo loro dignità.
Massimo, tu sei la dimostrazione che ciò non è utopia

uby
Inviato: 4/11/2005 14:10  Aggiornato: 4/11/2005 14:10
So tutto
Iscritto: 31/10/2005
Da: perugia
Inviati: 8
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Cambiare le società , cambiare il mondo , partendo da noi.
La società e lo stato sono due entità distinte , noi però non siamo ne la società ne lo stato , ma un piccolissimo ingranaggio di una miriadi di diversificazioni soggettive. La società nostra come le altre è un coacervo di sentimenti , interessi , egoismi , prevaricazioni , istinti criminosi , generosità , altruismo ed infiniti (si fa per dire) termini soggettivi identificativi , la sommatoria di tutto questo. Lo stato invece è una finzione (persona giuridica) , come se fosse una persona immaginaria che rappresenta tutte le persone fisiche della società (belle e brutte , onesti e criminali) e che è portatore di una propria volontà derivante dalla sommatoria delle volontà individuali dei singoli. Lo stato è il riferimento e l'ancora della società e come persona nasce , cresce , si ingrandisce per annesssione od occupazione bellica , può restringersi , cambiare nome (principato,regno,repubblica) ed eredita dal suo passato le regole di comportamento , le norme come ad esempio i regi decreti di antica memoria del passato regime. Dove abbiamo sbagliato , quanto ci è mancata la rivoluzione francese ? Come possiamo cambiare la società ? La società a mio avviso si cambia con una diversa educazione scolastica e con una diversa organizzazione rappresentativa alla vita dello Stato.

Lohengrin
Inviato: 4/11/2005 14:22  Aggiornato: 4/11/2005 14:22
So tutto
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 4
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Abbiamo paura. Paura di morire.

Considerare il prossimo uguale a noi significa sacrificarsi, perdere egocentrismo, riconoscere negli occhi tuoi, gli occhi miei. Eppure il termine 'sacrificarsi', per noi acquista il senso di povertà - materiale e spirituale, significa rinunciare, ovvero perdere soldi, considerazioni altrui, rinunciare alle proprie aspettative... fino ad arrivare a mettere in discussione la propria vita, con la paura del rischio di perderla.
Rischiare la propria vita - o almeno metterla in discussione - siamo convinti non serva a nulla... perchè gli altri non lo farebbero mai. Paura di essere emarginati. Ma proprio questo ci porta a chiudere gli occhi e non vedere che gli emarginati esistono davvero, non lo possiamo tollerare e non ci possiamo (vogliamo?) credere.
Ci fa più comodo non crederci, semplicemente gli emarginati non esistono, e per non ammettere che stiamo bene, ci creiamo problemi e malanni che potrebbero non esistere... semplicemente perchè non abbiamo problemi (gravi) a cui pensare

Santaruina
Inviato: 4/11/2005 14:47  Aggiornato: 4/11/2005 14:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Forse la prova più complicata è il riuscire a raggiungere un equilibrio tra le due componenti di ogni essere umano, la sfera individuale e la parte "comunitaria".

Per un fattore noto eppure misterioso tutti noi tendiamo a soffrire in qualche modo anche per le sofferenze dei nostri simili.

Questo è lo stato naturale, la com-passione è un aspetto fondamentale del nostro essere.

Ma la sofferenza degli esseri umani nel suo complesso è talmente grande che nessuno sarebbe in grado di vivere se facesse suo il dolore di tutti i suoi simili, e quindi per un "meccanismo di difesa" cio' che accade lontano da noi non ci tocca.

Tutti noi ci costruiamo una sfera di persone "familiari" intorno a noi, poi vi sono altre sfere via via più distanti, i compaesani, i connazionali, coloro che dividono la nostra cultura.

E poi ci sono "gli altri".

Gli "altri" sono in qualche modo essenziali affinchè la nostra identità ci risulti chiara.

Il grande problema che ci troviamo ad affrontare è in primo luogo l'allargamento del concetto di "altri".
Oggi tutti coloro che risultano estranei alla nostra sfera più prossima sono "altri".

Ed in secondo luogo, la vera tragedia è la considerazione che abbiamo di questi "altri".

Si è visto come in passato, e anche oggi, dall'alto giungono segnali che tendono a "disumanizzare" il diverso da noi, per poter poi avere uno sfogo in cui catalizzare i sentimenti di rabbia e frustrazione che ci portiamo dentro.

Dall'altra parte, una retorica spesso troppo semplicistica, anch'essa sapientemente "seminata", vorrebbe appiattire tutte le differenze in nome di una "fratellanza universale" altrettanto utopistica e sviante.

Io credo che la vera strada da seguire sarebbe quella del riconoscere le proprie diversità e rispettarle sino in fondo.

Essere coscienti di essere dei singoli unici e inimitabili, con una propria personalità ed una coscienza ben definite, e in seguito essere consapevoli che contemporaneamente si è parte di sfere via via più ampie, con cui abbiamo punti in comune e differenze.

E comprendere che ogni sofferenza di un essere umano in questa terra è anche una nostra sofferenza, per quanto distante da noi egli si trovi.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Linucs
Inviato: 4/11/2005 14:57  Aggiornato: 4/11/2005 14:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Ebbene sì, lo stato siamo noi, ma lo siamo soprattutto nel momento in cui si considerano tutti insieme cinquanta milioni di individui abituati a farsi gli affari propri, e ad alzare la testa solo quando qualcuno rischia di rubare le galline nel tuo pollaio. Altrimenti, "lo stato" sono gli altri, e che non mi vengano a rompere i coglioni.

Ammettiamolo. Riconosciamo questa cruda verità, altrimenti non potremo superare l'ostacolo fondamentale che frena ogni vero progresso collettivo, e quindi anche quello individuale. Un saggio orientale disse, sul finire del secolo scorso: " I problemi rimasti nel mondo sono soltanto due: "io", e "mio".


Minchia ragazzi, sempre peggio: sull'11/9 siamo tutti attenti, ma per il resto vedo che i nostri amici di sempre non avranno alcun problema.

Lohengrin
Inviato: 4/11/2005 15:02  Aggiornato: 4/11/2005 15:02
So tutto
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 4
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
ooops, scusate credo di aver risposto privatamente a santaruina...!
non sono abituato ai forum e da ieri sera sono iscritto.
Pregherei, se possibile, santaruina di girare il mio postato al forum, grazie!

tommy79
Inviato: 4/11/2005 16:13  Aggiornato: 4/11/2005 16:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Riguardo al darwinismo sociale, purtroppo, non si può parlare di nostro errore ma bensì di qualcosa insito nella nostra natura ed immutabile. A questo bisogna aggiungere anche, al lato pratico, la mancanza di risorse mondiali per vivere tutti decorosamente. Bisogna dirci la verità: se ci privassimo di gran parte delle nostre ricchezze per darle a chi vive in povertà, il risultato non sarebbe due che mangiano, ma due poveri. Forse, quando l'umanità era ai primordi, la società si sarebbe dovuta impostare diversamente. Perchè non è stato fatto? Qui si ritorna alla nostra natura probabilmente: non essere perfettamente buono, ma animale che lotta per avere più degli altri.Per capire ciò che dico, provate a dare una bistecca a due cani: si azzufferanno per mangiarla. Così siamo noi....e poco si può fare.

Per quanto riguarda la medicina, essendo stato toccato recentemente da un lutto familiare, mi sento molto toccato dall'argomento. Non vorrei, però, cadere nell psicosi di vedere tutti i medici come dei mostri che si divertono a darti farmaci che non servono. La medicina ufficiale è quella che da sempre ha curato l'uomo. Certo sul cancro non si sono fatti molti passi avanti e la mia fiducia verso l'altra medicina sta aumentando di giorno in giorno. Piuttosto, però, la vedrei appunto come un altro tipo di medicina. Non facciamo l'errore opposto di demonizzare la medicina ufficiale dove, tra l'altro, ci sono persone illustri e validissime.

Lestaat
Inviato: 4/11/2005 16:34  Aggiornato: 4/11/2005 16:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Come al solito Tommy non sono daccordo :)
Non vedo l'uomo come "animale che lotta per avere più degli altri", credo invece che siamo semplicemente animali che lottano per avere l'indispensabile. il di più è solo una costrizione sociale.
Prova a dare due bistecche a due cani e vedrai che se ne mangiano una a testa.
anche se ne dividi semplicemente una vedrai che ognuno mangia la sua metà.
Solo quando i cano sono affamati diventano aggressivi l'huno con l'altro e poi NOI non abbiamo più solo l'istinto.
Darwin, a mio modo di vedere, ha gettato le basi per una riflessione collettiva che in realtà non è mai stata fatta perchè la discendenza dal semplice animale ci fa paura, o almeno fa paura alle religioni (intese come speranza in una vita ultraterrena) che sono per la stragrande maggioranza degli uomini l'unico motivo di vita.
Ultimamente sto rivedendo molte delle mie convinzioni riguardo gli uomini e la storia dell'umanità e devo dire che più si cerca un senso alla nostra vita più, contrariamente a quanto si dice, si comprendono cose. Ho cominciato mesi fa ad interessarmi alle culture precolombiane e da li poi sono tornato alla storia che ci hanno insegnato a scuola. Potrebbe essere tutto molto diverso se soltanto si lasciasse spazio alla semplice logica, alla semplice constatazione di quello che ci circonda.
L'uomo è diverso dagli animali selvaggi, siamo un animale troppo intelligente per non capire, il problema è solo quello di avere i mezzi per ragionare sulla verità e non su quello che da secoli hanno voluto farci credere.
Religione oppio dei popoli, nell'accezione più negativa e totalizzante che si possa usare.
Rimango convinto che un mondo diverso sia davvero possibile, basta aprire gli occhi.

PS
quanto detto vale per tutto, medicina compresa.
Le medicine alternative altro non sono che una espressione di quello che le religioni hanno voluto negare a tutti i costi.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Lohengrin
Inviato: 4/11/2005 16:44  Aggiornato: 4/11/2005 16:44
So tutto
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 4
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
tommy, le risorse ci sono ma è meglio non tornare a dire che sono distribuite male (certe addiruttura sono... risucchiate ma quaesto lo sappiamo tutti e due).

Citazione:
''Qui si ritorna alla nostra natura probabilmente: non essere perfettamente buono, ma animale che lotta per avere più degli altri''

Mi hai fatto ricordare una cosa che disse Kahlil Gibran. Più o meno diceva che se un assassino uccide ci sarà un motivo, è lui stesso vittima (ecco diceva in questo secondo modo più o meno). Insomma bisogna capire cosa ci spinge ad essere così animali perkè forse non è poi tutta colpa nostra. chi ha coscienza capisce di avere sbagliato e cercherà di comportarsi nel modo più civile possibile. Inoltre la moneta è invenzione dell'uomo non della natura, quindi (forse sarò utopico) la società non può basarsi sulla 'moneta' per fare qualcosa per gli altri, è difficile perchè è diventata forma mentis ma non impossibile. infine non sbagli mica se consideri alcuni medici dei 'mostri': quasi tutti i preti non fanno i cristiani perkè come i farisei sono convinti di stare in una posizione di privilegio, non vedo perkè alcuni medici non si possano sentire 'Dei' perkè ritengono di avere in mano le chiavi della medicina...

solenero
Inviato: 4/11/2005 16:45  Aggiornato: 4/11/2005 16:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Ieri sera, a Rockpolitik, Crozza ha fatto un bel monologo. Un passaggio interessante riguardava l'evoluzione, il latitante "anello mancante", da ricercrsi in uno specchio.

Un giorno ci sarà una specie capace di accontentarsi di ciò di cui necessita, imparerà a vivere senza sfruttare, a costruire senza distruggere...

Nel frattempo ci siamo noi.

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
Santaruina
Inviato: 4/11/2005 17:37  Aggiornato: 4/11/2005 17:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Pregherei, se possibile, santaruina di girare il mio postato al forum, grazie!

Ciao Lohengrin

mi sa che non l'hai mandato nemmeno a me... si sarà perso nell'etere

A volte, su internet, scripta volant...

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Santaruina
Inviato: 4/11/2005 18:06  Aggiornato: 4/11/2005 18:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
per il resto vedo che i nostri amici di sempre non avranno alcun problema.

Quel giorno sarà il Mondo Uno Unito e Solidale versus Linucs il Solitario, detto anche Voce Austriaca che grida dal Deserto Cinese.

Paxtibi non accorrerà perché da tempo esule sull’isoletta tibetana.

Io probabilmente me ne starò a letto.

Blessed be

(p.s.: post molto criptico…)

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Redazione
Inviato: 4/11/2005 19:41  Aggiornato: 4/11/2005 19:41
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
LINUCS: "Minchia ragazzi, sempre peggio..."

Sei sempre in tempo, una volta tanto, a proporre anche tu qualcosa di positivo.

padrealdo
Inviato: 4/11/2005 20:06  Aggiornato: 4/11/2005 20:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Citazione: Questo siamo noi, questo è l'occidente, questa è la sua cultura, questi sono i parametri con i quali cresciamo e nei quali siamo abituati a vivere. La colpa non è di nessuno di noi, ovviamente, ma ciò non toglie che sia un dato di fatto. E allora, perchè stupirsi poi se "lo stato", ovvero gli altri, non si occupano di noi? Noi ci occupiamo per caso degli altri? No, anzi. Mors tua vita mea, abbiamo detto finora. E allora? Dov'è lo stupore? Dove sta lo scandalo?


Trovo calzanti le parole di un recente scritto di un certo Mariotti, collaboratore del sito che co-redigo. Ne riporto un significativo estratto, lievemente modificato.

“Se é vero che non ci si può mettere di colpo a emulare Francesco d'Assisi, é pure vero che bisognerebbe lavorare per una società che escluda l'accumulo privato, in modo che ognuno faccia la sua parte nel quadro del bene comune, e possa fruire dei servizi in rapporto ai bisogni. Se la persona, il soggetto, il ricco é buono, il sottosopra che si è venuto attuando sarà imputabile alla struttura, al sistema economico basato sul capitalismo privato ed il mercato. Nessuno però può negare che la materializzazione dei massimi sistemi siamo noi che pratichiamo di fatto, o di desiderio, il beati i ricchi, e che cerchiamo il prodotto più bello al prezzo più conveniente.

Da dove bisognerà partire per incidere su una situazione che ci vede da una parte tutti bravi e in buona fede, e dall'altra palesa ingiustizie che, come in un orrendo domino, causano la morte quotidiana di migliaia di persone nella grande favela del Sud?

Come negare la contraddizione radicale fra l'accumulo, la ricchezza, e la condivisione che si determina strutturalmente proprio nel servizio di spendersi per le altre creature, lavorare per loro, e non accumulare per sè?

In tutti i tempi i ricchi e i potenti si sono sentiti e dichiarati strumento di Dio per conseguire gli obiettivi più ripugnanti e maligni, e comunque sempre per accrescere la propria ricchezza ed il proprio potere. Oggi Bush (ultimo non ultimo di una interminabile serie) si sente mano di Dio per realizzare la pax americana... Noi non siamo mani di Dio alle nostre condizioni, ma alle Sue condizioni, e lo siamo solo se e quando amiamo, serviamo, condividiamo. Fuori da questo non siamo più mani, ma cancri che accumulano e soffocano i tanti che si vedono negati diritti e risorse a causa dell’egoismo e della inestinguibile avidità altrui.”

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
padrealdo
Inviato: 4/11/2005 20:13  Aggiornato: 4/11/2005 20:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
(Redazione) - Citazione:
Senza nulla togliere al cristianesimo - a "quel" cristianesimo, come giustamente sottolinei tu - non c'è niente di santo in un Uomo che consideri l'altro un suo pari sia in dare che in avere. "Salve, io sono un altro te", dice un antico saluto Hopi. (Poi venne l' "altro" cristianesimo - a proposito - e gli Hopi furono sterminati).



Il concetto di santità, derivato dalle intuizioni della - chiamiamola così - protochiesa è molto vicino alla tipologia di Umano che tu lamenti sia oggi così poco rappresentata, sovente derisa e combattuta. Lontano dai personaggi ieratici dell’agiografia ufficiale (con le immancabili eccezioni), il Cristiano è chiamato a santificarsi nel quotidiano tenendo come riferimento (in gergo: sequela) il comandamento nuovo e, naturalmente, l’insegnamento tutto ben documentato nei Vangeli.

La posizione della Redazione può collimare con la mia, se consideriamo santo il comportamento di norma, meglio noto agli addetti come “retta via”. Il dramma è duplice: da un lato la grave devianza rispetto al precetto di origine, che gli imperfetti umani hanno osato intraprendere; dall’altro l’ormai invalso, comune sentire secondo cui quello aberrante sia divenuto il comportamento di norma, mentre devianti siano i rivoluzionari, o i matti, o la sommatoria di queste due categorie, cioè i santi.

Se vorremo riflettere su tale scenario, ci saranno più chiari i contorni dell’immensa sciagura che ancora oggi (soprattutto oggi?) stiamo vivendo.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
padrealdo
Inviato: 4/11/2005 20:49  Aggiornato: 4/11/2005 20:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Citazione:
come ho già postato nell'articolo sull'MCS, bisogna però fare attenzione alle presunte sindromi "lievi" di questo tipo. Come fare a discernerle da una depressione cronica o da una semplice ipocondria?


Le gravi patologie "con sigla" (MCS, CFS, EHS, GBS, CIDP, SM, SLA, ...) si diagnosticano con - quasi - certezza, sebbene occorra che, per talune, il paziente raggiunga stadi avanzati. Esistono alcuni protocolli diagnostici e terapetutici, non italiani, ovviamente. La cosa migliore per capire sarebbe quella di chiedere ai malati stessi: ho qualche nome-cognome-indirizzo-telefono, nel caso che...

Suggerisco - nessuno credo lo abbia fatto, diversamente chiedo venia - di visionare il filmato di ArcoIris con la testimonianza di una paziente di CFS. Il link è sulla homepage di LC; io mi sono messo a piangere, voi mi saprete dire.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
Paxtibi
Inviato: 4/11/2005 22:21  Aggiornato: 4/11/2005 22:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Citazione:
bisognerebbe lavorare per una società che escluda l'accumulo privato, in modo che ognuno faccia la sua parte nel quadro del bene comune


Socialismo solidale? No grazie!

Mi ripeterò, ma l'errore di fondo sta proprio nella malsana idea di delegare la solidarietà all'organismo statale.
Questi sono i bei risultati.
Sapete perché?
Perché se te ne freghi tu, dei tuoi fratelli sfortunati, figurati lo stato quanto se ne sciacqua le balle!
Se non li vuoi tu a casa tua, i tuoi vecchi, se non gli porti rispetto tu, cosa vuoi che gli offra lo stato?
Noi ce ne freghiamo di chi ci è vicino e bisognoso d'aiuto, e spesso è un aiuto che potremmo dare senza grande fatica, salvo poi inorridire per la fame nel mondo, e crearci falsi sensi di colpa perché noi mangiamo e loro no: e allora vai con l'espansione dell'organismo - che già da piccolo tanto bene ha fatto - ad un livello globale, che ci imponga quanto peccare e quanto bene dispensare un tot al mese.
Perché l'uomo è egoista, l'uomo è una bestia, l'uomo è violento, però sei tu, l'anarchico che ha fiducia nell'uomo, ad essere negativo, a non essere mai contento.

L'uomo della strada è una bestia che necessita periodiche manganellate, mentre dell'uomo che riveste una carica bisogna avere fiducia. Siccome non è facile, ecco la soluzione: fidati di chi lo controlla, ovvero di chi, ancora una volta, ha più potere dell'uomo della strada.

L'importante è non fidarsi mai dei poveracci che incontri per strada e fai finta di non vedere, o del collega, o della moglie.

L'importante è rinchiudere i vecchi negli ospizi, i pazzi negli istituti, i diversi nei lager.

L'importante è diventare tutti uguali e fare le stesse cose, e avere tutti la stessa erba verde.
_____________________________

Voglio far notare un dato interessante, dal documento A Compendium of Inequality - The Human Development Report 2005:

I 50 individui più ricchi del mondo hanno un reddito totale maggiore di quello dei 416 milioni più poveri.

Ecco, magari a questi 50 si possono prendere le risorse che mancano, senza tanti casini e senza sensi di colpa ogni volta che ci concediamo una pizza fuori.
Visto che ormai lo facciamo così di rado, meglio non rovinarsi l'appetito.
Che poi ne risente anche la salute...

Citazione:
l’ormai invalso, comune sentire secondo cui quello aberrante sia divenuto il comportamento di norma, mentre devianti siano i rivoluzionari, o i matti, o la sommatoria di queste due categorie, cioè i santi.


D'accordo. Ma non esiste santità senza libero arbitrio.

Santaruina
Inviato: 4/11/2005 22:41  Aggiornato: 4/11/2005 22:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
The other day, Becky---my fiancee---and I were driving through the lovely, master-planned community of Irvine, California. Irvine is a weird place. Everything is just perfect in Irvine. Perfect fake blond hair. Perfect fake boobs. Perfect fake tans (it's sunny most days). Perfect SUVs. Thousands of perfect homes that all look the same. All the perfect, little hyperactive brats gets perfect doses of psychiatric drugs from the perfect pharmacies located at any of the hundreds of millions of perfect strip malls.

You get the picture.



Straordinario questo incipit.

La cittadina “perfetta”, quello che rappresenta ormai il “sogno” della classe media, il picco della “modernità” e della "organizzazione" non è altro che un tetro inferno camuffato da Eden.


Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Andynat
Inviato: 4/11/2005 22:44  Aggiornato: 4/11/2005 22:44
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Mi viene immente il monologo musicale di Giorgio Gaber dal titolo "Mi fa male il mondo", trattava questo argomento della stipulazione sul cancro enunciandola in maniera egregia.

Paxtibi
Inviato: 4/11/2005 22:58  Aggiornato: 4/11/2005 23:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Mi fa male il mondo
_______________________________

di Gaber - Luporini
_______________________________

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Mi fa male più che altro credere
che sia un destino oppure una condanna
che non esista il segno di un rimedio in un solo individuo
che sia uomo o donna.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Mi fa male più che altro ammettere
che siamo tutti uomini normali
con l'illusione di partecipare senza mai capire
quanto siamo soli.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

È un malessere che abbiamo dentro
è l'origine dei nostri disagi
un dolore di cui non si muore
che piano piano ci rende più tristi e malvagi.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male, mi fa male, mi fa male...

Mi fa bene comunque credere
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno e rinasca il bisogno
di una vita diversa.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Mi fa bene comunque illudermi
che la risposta sia un rifiuto vero
che lo sfogo dell’intolleranza prenda consistenza
e ridiventi un coro.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Ma la rabbia che portiamo addosso
è la prova che non siamo annientati
da un destino così disumano
che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male, mi fa male, mi fa male…

Andynat
Inviato: 5/11/2005 7:56  Aggiornato: 5/11/2005 7:56
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
La "seconda parte" della canzone che hai postato è un monologo comico parlato di gaber che interpretava a teatro. Esso parlava del corrottismo italiano e tutto il marciume che gira dietro la politica, la televisione, i giornalisti e l'enorme quantità di denaro sporco che le autorità guadagnano dietro un malato di cancro.
E' molto piacevole da ascoltare per l'ironia e il sarcasmo dei quali fa uso Giorgio per esprimere le sue idee. Molto bello davvero.

Andynat
Inviato: 5/11/2005 8:11  Aggiornato: 5/11/2005 8:11
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Sono riuscito a trovarlo. Eccolo qua ... vabbè, letto si capisce il senso, ma, visto o almeno sentito, fa anche sorridere
Mi fa male il modno II parte:

Gaber - Luporini

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo…
e non riesco a trovar le parole
per chiarire a me stesso
e anche al mondo
cos'è che fa male...

[parlato:] Mi fa male... mi fa male essere lasciato da una donna... non sempre.
Mi fa male l'amico che mi spiega perché mi ha lasciato.
Mi fanno male quelli che si credono di essere il centro del mondo e non sanno che il centro del mondo… sono io.
Mi fa male... quando mi guardo allo specchio.
Mi fa male anche quando mi dicono che mia figlia mi assomiglia molto fisicamente. Mi fa male per lei.
Mi fanno male quelli che sanno tutto, e prima o poi te lo dicono.
Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, distaccati, formali. Ma mi fanno più male quelli che per essere autentici ti ruttano in faccia.
Mi fa male essere così delicato, e non solo di salute.
Mi fa male anche il fatto che basta che mi faccia male un dente... che non mi fa più male il mondo.
Mi fanno male gli architetti, gli avvocati, i commercialisti!
Mi fa male l'IVA, le trattenute, il 740, mamma mia come mi fa male il 740!
Mi fanno male le marche da bollo, gli sportelli, gli uffici, le code. Mi fa male quando perdo la patente e gli amici mi dicono 'condoglianze'. E i funzionari... che quando vai lì e non alzano nemmeno la testa. E poi quando la alzano s'incazzano, certo, perché gli fai perdere tempo. Ti trattano male, giustamente, siamo noi che sbagliamo: l'ufficio è sempre un altro, un altro ancora, e poi le segretarie, i vicedirettori, i direttori, i direttori generali... Mi fa male l'apparato, la sua mentalità, la sua arroganza, la sua idiozia!
Come sono delicato!
Mi fa male il futuro dell'Italia, dell'Europa, del mondo.
Mi fa male l'immanente destino del pianeta Terra minacciato dal grande buco nell'ozono, dall'effetto serra, e da tutte quelle tragedie che al momento poi... a dir la verità... non mi fanno mica tanto male.
Mi fanno male gli spot.
Non è la pubblicità che mi fa male, in sé.
Mi fanno male, Dio bono, i culi nudi, le tette, le cosce, e tutti quei figoni sprecati per il Campari Soda!
Mi fanno male i fax, i telefonini, i computer, e la realtà virtuale... anche se non so cos'è.
Mi fa male l'ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno.
Mi fa male la carta stampata, gli editori... tutti.
Mi fa male che qualsiasi deficiente scriva un libro. E poi lo promuove, firma la copertina, entra in classifica: I°, 2°, 3°... Borges 37°!
Mi fanno male le edicole, i giornali, le riviste coi loro inserti: un regalino, un opuscolo, una cassetta, un gioco di società… "un cappuccino e una brioches".
Mi fanno male quelli che comprano tutti i giornali.
Non mi fa male la libertà di stampa. Mi fa male la stampa!
Mi fa male che ci sia ancora qualcuno che crede che i giornalisti si occupino di informare la gente.
I giornalisti, che vergogna! L'etica professionale, il sacrosanto diritto all'informazione. Cosa mettiamo oggi in prima pagina. "Ma sì, i morti della Bosnia, è un po' che non ne parla nessuno!" Tutto, tutto così, mica scelgono le notizie più importanti, no, quelle che funzionano, che rendono di più... per le loro carriere, per i loro meschini tornaconto, i loro padroni, padroncini... Mi fanno male le loro facce presuntuose e spudorate. Mi fa male che possano scrivere liberamente e indisturbati tutte le stronzate che vogliono! È questa libertà di stampa che mi fa vomitare.
Come sono delicato!
Mi fa male chi crede che ci sia ancora qualcuno che pensa agli altri.
Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali.
Mi fanno male anche quelli che dicono che 'il pesce più grosso mangia il pesce più piccolo'. Mi farebbe bene metterli nella vaschetta delle balene.
Mi fa male la grande industria, la media industria mi fa malino, la piccola non mi fa praticamente niente.
Mi fa male non capire perché a parità di industriali stramiliardari, un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese ed uno italiano 1.400.000. Ma l'altro 1.400.000, dov'è che va a finire?
Mi fanno male i ladri, quelli privati ma anche quelli di Stato. Mi fa bene quando li prendono, quando li arrestano, quando viene fuori tutto quello che sapevamo! Dopo un po' però mi annoio.
Mi fa male che l'Italia, cioè noi, cioè io, abbiamo due milioni di miliardi di debito. Questo lo sappiamo tutti. Ce lo sentiamo ripetere continuamente. Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo.
Ma con chi ce l'abbiamo? A chi li dobbiamo questi soldi? Questo non si sa. Questo non ce lo dicono. No, perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta... va be', gli abbiamo tirato un pacco ed è finita lì. Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta... due milioni di miliardi! Prepariamoci a pagare in natura.
Mi fa male… mi fa male accendere la televisione, stare lì davanti e non riuscire a spegnerla, vedere fino a che punto... non c'è fondo, non c'è fondo. La gente che telefona, gli sponsor, i giochini demenziali, i presentatori che ridono. E le dentiere, gli assorbenti, preservativi, i Gabibbi, belli spigliati, spiritosi, tutti completamente a loro agio... che si infilano le dita nelle orecchie e che si grattano i coglìoni. Sì, tutti questi geniali opinionisti... che litigano, gridano, si insultano... questi coraggiosi leccaculo travestiti da ribelli!
Mi fa male, mi fa male che si parli fino alla nausea di quante reti... una a te, una a me.... pubbliche, private... e le commissioni, i garanti, i regolamenti... senza mai parlare di quella valanga di merda che ogni giorno mi entra in casa!
Che poi io sono anche delicato, l'ho già detto!
Mi fa male la violenza. Mi fa male la sopraffazione, la prepotenza, l'ingiustizia.
A dir la verità mi fa male anche la giustizia. Un paese che ha una giustizia come la nostra non sarà mai un paese civile. Una giustizia che fa talmente schifo che se una volta in cinquan'anni per caso, o per chissà quale magica ragione, i magistrati fanno il loro normale dovere diventano tutti… Giuseppe Garibaldi.
Mi fanno male anche i collaboratori di giustizia, i pentiti… gli infami, insomma… che dopo aver ammazzato uomini, donne e bambini fanno l'atto di dolore: tre Pater Ave e Gloria e chi s'è visto s'è visto.
Mi fa male la Sicilia. Magari mi facesse male solo la Sicilia. Mi fa male anche la Lombardia, il Piemonte, la Toscana, il Veneto. Roma!
Mi fa male che 'tutto' sia mafia.
Mi fa male non capire perché animali della stessa specie si ammazzino tra loro.
Mi fa male chi muore in Jugoslavia. Chi muore in Somalia, in Ruanda, in Palestina. Mi fa male chi muore.
Mi fa male chi dice che gli fa male chi muore e fa finta di niente sul traffico delle armi che è uno dei pilastri su cui si basa il nostro amato benessere.
Mi fa male la mafia bianca, quella dei dottori, delle medicine, degli ospedali, dei professori, dei primari.
Mi fa male chi specula sulla vita della gente. Sì, quelle brave persone che ti fanno fare le analisi, anche se non ne hai bisogno, e ti mandano dall'amico specialista, tutto un giro, uno scambio d'affari, una grande abbuffata di pazienti. Sì, tutti quegli avvoltoi che si buttano sui moribondi per tirargli fuori gli ultimi spiccioli: i chirurghi dal taglio facile e redditizio... quelli che tagliano tutto, gambe, braccia... e quando non ne hanno abbastanza... testicoli, ovaie, seni, uteri! Che gliene frega di un utero in più o in meno!
Certo, mi fa male il cancro. Ma mi fa più male che il cancro sia il più grosso affare economico del secolo.
Mi fa male chi crede che ci sia ancora qualcuno che pensa agli altri.
Mi fa male qualsiasi tipo di potere, quello conosciuto, ma anche quello sconosciuto, sotterraneo, che poi è il vero potere. Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci dell'alta finanza. Più che male mi fanno paura, perché mi sento nel buio, non vedo le facce. Nessuno ne parla, nessuno sa niente: sono gli intoccabili. Personaggi misteriosi che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi da farci sentire legittimamente esclusi. È lì, in chissà quali magici e ovattati saloni che, a voce bassa e con modi raffinati, si decidono le sorti del nostro mondo: dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli, dalle crisi economiche, alle cadute dei muri, ai massacri più efferati.
Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale.
Mi fa male la democrazia, questa democrazia che è l'unica che io conosco.
Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta.
Mi fanno male i politici, più che altro… tutti, sempre più viscidi, sempre più brutti. Mi fanno male gli imbecilli, i ruffiani. E come sono vicini a noi elettori, come ci ringraziano, come ci amano. Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo... per capire bene che lo sto prendendo nel culo. Tutti, tutti, l'abbiamo sempre preso nel culo... da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica.
E mi fa male che ci sia qualcuno che crede ancora che 'loro' facciano qualcosa per noi, per le nostre famiglie, per il nostro futuro. No, non c'è una scelta, una scelta politica che sia fatta pensando a cosa serve al Paese. No, solo quello che conviene di più al gruppo, al partito... Per contare di più, per avere più potere. Certo, lo fanno solo per se stessi, per il loro schifosissimo interesse personale. Farebbero qualsiasi cosa, venderebbero i colleghi, gli amici, i figli. Cambierebbero colore, nome, nazionalità, darebbero delle coltellate ai compagni di partito pur di fottergli il posto. Non c'è più niente che assomigli all'esilio, alle lotte, alla galera. C'è solo l'egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il denaro, il potere, l'avidità più schifosa!
E voi credete ancora che contino le idee? Ma quali idee...
La cosa che mi fa più male è vedere i nostri figli con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno.
E mi fa ancora più male sentire che la colpa è anche nostra. Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare quello che abbiamo dimenticato di combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare.
Una sconfitta definitiva?... No, non credo proprio. Se è vero che questa è la nostra realtà, guardarla in faccia non può far male a nessuno. Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto. È la non consapevolezza che crea malesseri nascosti e uccide per delega. Se un uomo conosce con chiarezza il suo male, qualsiasi esso sia, ha anche la forza per combatterlo.
Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo, magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dalle insofferenza comuni, dal nostro rifiuto. Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.

Mi fa male il mondo
mi fa male il mondo.
Mi fa male il mondo
mi fa male il mondo...

Mi fa bene comunque credere
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno
e rinasca il bisogno di una vita diversa.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...

Mi fa bene comunque illudermi
che la risposta sia un rifiuto vero
e che lo sfogo dell'intolleranza
prenda consistenza e ridiventi un coro.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Ma la rabbia che portiamo addosso
è la prova che non siamo annientati
da un destino così disumano
che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti.

Mi fa male il mondo, mi fa male...
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...

Mi fa bene soltanto l'idea
che si trovi una nuova utopia…
litigando col mondo.

Andynat
Inviato: 5/11/2005 8:28  Aggiornato: 5/11/2005 8:28
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Questa la eseguì nel 94 Al teatro della canzone. C'è anche una seconda versione che eseguì un anno dopo. Se volete ve la posto, ma credo di essere andato già troppo off-topic

Paxtibi
Inviato: 5/11/2005 16:05  Aggiornato: 5/11/2005 16:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Grazie Andynat, non riuscivo a trovarlo!

È un grandissimo monologo, chissà se si trova in dvd (se qualcuno ne sa qualcosa, please... ).

Io direi di postare anche la seconda versione, chissenefrega dell'OT.
Che poi, secondo me, non esiste.


Andynat
Inviato: 5/11/2005 17:59  Aggiornato: 5/11/2005 17:59
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Ecco la seconda versione. Non l'ho mai sentita sinceramente.
(Gaber era solito, nei monologhi di questo tipo, non rispettare il testo originale nelle esibizioni seguenti alla prima, modificandolo leggermente).
Buona lettura

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...
e non riesco a trovar le parole
per chiarire a me stesso
e anche al mondo
cos'è che fa male...

[parlato:] Mi fa male... mi fa male essere lasciato da una donna... non sempre.
Mi fa male l'amico che mi spiega perché mi ha lasciato.
Mi fanno male quelli che si credono di essere il centro del mondo… e non sanno che il centro del mondo sono io.
Mi fa male... quando mi guardo allo specchio.
Mi fa male anche quando mi dicono che mia figlia mi assomiglia molto fisicamente. Mi fa male per lei.
Mi fanno male… quelli che sanno tutto... e prima o poi te lo dicono.
Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, distaccati, formali. Ma mi fanno più male quelli che per essere autentici ti ruttano in faccia.
Mi fa male essere così delicato, e non solo di salute.
Mi fa male più che altro il fatto che basta che mi faccia male un dente... che non mi fa più male il mondo.
Mi fannno male… quelli troppo ricchi, quelli troppo poveri. Mi fanno male anche quelli troppo così e così.
Mi fa male l'IVA, le trattenute, il 740, i commercialisti… mamma mia come mi fanno male i commercialisti!
Mi fanno male le marche da bollo, gli sportelli, gli uffici, le code. Mi fa male quando perdo la patente e gli amici mi dicono 'condoglianze'. E gli impiegati, quando vai lì, non alzano neanche la testa. E poi quando la alzano s'incazzano, perché gli fai perdere tempo. Ti trattano male, giustamente, siamo noi che sbagliamo: l'ufficio è sempre un altro, e poi un altro ancora, e poi le segretarie, i capouffici, i funzionari, i direttori, i direttori generali... Mi fa male la burocrazia, mi fa male l'apparato, la sua mentalità, la sua arroganza… mi fa male lo Stato!
Come sono delicato.
Mi fa male il futuro dell'Italia, dell'Europa, del mondo.
Mi fa male l'immanente destino del pianeta Terra minacciato dal grande buco nell'ozono, dall'effetto serra, e da tutte quelle tragedie planetarie che al momento poi, a dir la verità... non mi fanno mica tanto male.
Sarà perché mi fanno male le facce verdi dei verdi.
Mi fanno male i fax, i telefonini, i computers, e la realtà virtuale... anche se non so cos'è.
Mi fa male l'ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno.
Mi fa male la scuola privata, ma anche quella pubblica… non scherza! Nonostante che il Ministero della Pubblica Istruzione abbia un milione e duecentomila dipendenti. Numericamente, nel mondo, l'ente è secondo soltanto all'esercito americano… però!
Mi fa male la carta stampata, gli editori... tutti.
Mi fanno male le edicole, i giornali, le riviste coi loro inserti: un regalino, un opuscolo, una cassetta, un gioco di società… "un cappuccino e una brioches, grazie".
Mi fanno male quelli che comprano tutti i giornali perché la realtà è pluralista.
Nooo, non mi fa male la libertà di stampa. Mi fa male la stampa!
Mi fa male che ci sia ancora qualcuno che crede che i giornalisti si occupino di informare la gente.
I giornalisti, che vergogna! "Cosa mettiamo oggi in prima pagina?" "Ma sì, un po' di bambini stuprati, è un periodo che funzionano".
Mi fanno male le loro facce presuntuose e spudorate. Facce libere e indipendenti ma estremamente rispettose dei loro padroni, padroncini... Facce da grandi missionari dell'informazione che il giorno dopo guardano l'indice d'ascolto, sì, alla televisione… facce completamente a loro agio che si infilano le dita nelle orecchie e si grattano i coglioni. Sì, questi geniali opinionisti che gridano, litigano, si insultano, sempre più trasgressivi, questi coraggiosi leccaculo travestiti da ribelli!
È 'questa' libertà d'informazione che mi fa vomitare!
Come sono delicato.
Mi fa male… quando mi suonano il campanello di casa e mi chiedono di firmare per la pace nel mondo, per le foreste dell'Amazzonia, per le balene del Pacifico, e poi mi chiedono un piccolo contributo, offerta libera, soldi, tanti soldi, per le varie ricerche, per la vivisezione, per il terremoto nelle Filippine, per le suore del Nicaragua, per la difesa del canguro australiano… Devo fare tutto io!
Mi fa male… quando mi sento male. Mi fa male che in un ospedale pubblico, per fare una Tac ci vogliano, in media, sette mesi. Mi fa male che uno magari dopo sette mesi…
Mi fa male la faccia assolutamente normale del professore che ti dice: "Certo che, privatamente con un milione e due, si fa domani…". Mi fa male, anzi mi fa schfo, chi specula sulla vita della gente.
Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali.
Mi fanno male anche quelli che dicono che 'il pesce più grosso mangia quello più piccolo'. Mi farebbe bene metterli nella vaschetta delle balene.
Mi fa male la grande industria, la media mi fa malino, la piccola non mi fa niente.
Mi fanno male i grandi evasori, i medi mi fanno malino, i piccoli… fanno quello che possono!
Mi fa male che a parità di industriali stramiliardari, un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese ed uno italiano 1.400.000. Ma per l'altro 1.400.000 dov'è che va a finire? Allo Stato, che ne ha così bisogno.
Mi fa male che tra imposte dirette e indirette un italiano medio paghi – giustamente! per carità – un carico di tributi tale che se nel medioevo le guardie del re l'avessero chiesto ai contadini sarebbero state accolte a secchiate di merda.
Mi fa male che l'Italia, cioè voi, cioè io, siamo riusciti ad avere, non si sa bene come, due milioni di miliardi di debito.
Si sa, un vestitino oggi, un orologino domani… basta distrarsi un attimo e si va sotto di due milioni di miliardi!
Questo lo sappiamo tutti. Ce lo sentiamo ripetere continuamente. Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo.
Ma con chi ce l'abbiamo? A chi li dobbiamo questi soldi?
Questo non si sa. Questo non ce lo vogliono dire. No, perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta... va be', gli abbiamo tirato un pacco ed è finita lì. Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta... due milioni di miliardi! Prepariamoci a pagare in natura.
Mi fa male… la violenza. Mi fa male la sopraffazione, la prepotenze, l'ingiustizia.
A dir la verità mi fa male anche la giustizia. Un paese che ha una giustizia come la nostra non sarà mai un paese civile. Io personalmente, piuttosto che avere a che fare con la giustizia, preferisco essere truffato, imbrogliato, insultato e, al limite, anche un po' sodomizzato… che magari mi piace anche.
Mi fanno male anche le facce dei collaboratori di giustizia, sì, dei pentiti… degli 'infami'… che dopo aver ammazzato uomini, donne e bambini fanno l'atto di dolore: tre Pater Ave e Gloria e chi s'è visto s'è visto.
Mi fa male che 'tutto' sia mafia.
Mi fa male non capire perché animali della stessa specie si ammazzino tra di loro. Mi fa male che in Bosnia non ci sia il petrolio.
Mi fa male… mi fa male chi crede che le guerre si facciano per ragioni umanitarie. Mi fa male anche chi muore in Somalia, in Ruanda, in Palestina, in Cecenia. Mi fa male chi muore.
Mi fa male chi dice che gli fa male chi muore e fa finta di niente sul traffico delle armi che è uno dei pilastri su cui si basa il nostro amato benessere.
Mi fanno male le lobby di potere, le loggie massoniche, la P2! E la P1? No, perché se c'è la P2 ci sarà anche la P1, se no la P2 la chiamavano P1… No, quelli della P1 sono buoni, mansueti, come… 'Agnelli', in genere stanno a 'Cuccia'.
Mi fa male qualsiasi tipo di potere, quello conosciuto, ma anche quello sconosciuto, sotterraneo, che poi è il vero potere. Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci misteriosi dell'alta finanza. Più che male mi fanno paura, perché mi sento nel buio, non vedo le facce. Nessuno ne parla, nessuno sa niente: sono gli intoccabili. Facce misteriose che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi da farci sentire legittimamente esclusi. È lì, in chissà quali magici e ovattati saloni che a voce bassa e con modi raffinati si decidono le sorti del nostro mondo: dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli, dalle crisi economiche, alle cadute dei muri, ai massacri più efferati.
Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale.
Mi fa male la democrazia, questa democrazia che è l'unica che io conosco.
Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta.
Mi fanno male i partiti, più che altro… tutti. Mi fanno male i politici, sempre più viscidi, sempre più brutti. Mi fanno male i loro modi accomodanti, imbecilli, ruffiani. E come sono vicini a noi elettori, come ci ringraziano, come ci amano. Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo... per capire bene che lo sto prendendo nel culo. Tutti, tutti, l'abbiamo sempre preso nel culo... da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica.
Che ogni giorno sono lì a farsi vedere. Ma certo, hanno bisogno di noi che li dobbiamo appoggiare, preferire, li dobbiamo votare, in questo ignobile carosello, in questo grande e libero mercato delle facce… facce, facce, facce che lasciano intendere di sapere tutto e non dicono niente. Facce che non sanno niente e dicono… di tutto!
Facce suadenti e cordiali, col sorriso di plastica.
Facce esperte e competenti che crollano al primo congiuntivo.
Facce compiaciute, vanitose, che si auto incensano come vecchie baldracche.
Facce da galera, che non sopportano la galera e si danno malati.
Facce che dietro le belle frasi hanno un passatio vergognoso da nascondere.
Facce da bar che ti aggrediscono con un delirio di sputi e di idiozie.
Facce megalomani, da ducetti dilettanti.
Facce ciniche da scuola di partito, allenate ai sotterfugi e ai colpi bassi.
Facce che hanno sempre la risposta pronta e non trovi mai il tempo di mandarle a fare in culo!
Facce che straboccano solidarietà.
Facce da mafiosi, che combattono la mafia.
Facce da servi intellettuali, da servi gallonati, facce da servi e basta.
Facce scolpite nella pietra che con grande autorevolezza sparano cazzate!
Non c'è neanche una faccia, neanche una che abbia dentro il segno di qualsiasi ideale. Una faccia che ricordi il coraggio, il rigore, l'esilio, la galera. No, c'è solo l'egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il potere, il denaro, l'avidità più schifosa, dentro a queste facce impotenti e assetate di potere.
Facce che ogni giorno assaltano la mia faccia in balia di tutti questi nessuno.
E voi credete ancora che contino le idee? Ma quali idee...
La cosa che mi fa più male è vedere le nostre facce con dentro le ferite di tutte le battaglie che non abbiamo fatto.
E mi fa ancora più male vedere le facce dei nostri figli con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno.
Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare quello che abbiamo dimenticato di combattere e quello che abbiamo dimenticato di sognare.
Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dai disagi quotidiani, dalle insofferenza comuni, dal nostro rifiuto! Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.

Mi fa male il mondo
mi fa male il mondo
Mi fa male il mondo
mi fa male il mondo...

Mi fa bene comunque credere
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno
e rinasca il bisogno di una vita diversa.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo.

Mi fa bene comunque illudermi
che la risposta sia un rifiuto vero
e che lo sfogo dell'intolleranza
prenda consistenza e ridiventi un coro.

Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...

Ma la rabbia che portiamo addosso
è la prova che non siamo annientati
da un destino così disumano
che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti.

Mi fa male il mondo, mi fa male...
Mi fa male il mondo, mi fa male il mondo...

Mi fa bene soltanto l'idea
che si trovi una nuova utopia…
litigando col mondo.

gobbo
Inviato: 5/11/2005 18:25  Aggiornato: 5/11/2005 18:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Ciao Massimo
come da promessa,eccoci qua per il mio commento.che dire.ero molto combatuto cosa scrivre e come scrivere.avevo paura che si cadeva nelle trapola di dire solo cose scontate e banali.pensa e ripensa quando ho letto lo scambio tra Pax e Andynat mi è venuto un idea.perche non presentare il mio pensiero "rubbbando" quello che il grande Gaber dice in una sua canzone dal titolo "Io non mi sento italiano".ecco qua il testo:

Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.

sembra calzare perfetamente con lo spirito del articolo e le osservazioni fatte dai ragazzi. ma non solo questo calza perffetamente con il mio stato d'animo.
ti saluto

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
Andynat
Inviato: 5/11/2005 19:19  Aggiornato: 5/11/2005 19:19
So tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da: Nord Italia
Inviati: 10
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Splendida canzone. Però ragazzi, io penso che se dovessimo catturare la genialità di questo sito ed immedesimarla in quella che è tra le più creative e magistrali delle bellezze che ancora ci rimango, la musica, Gaber sia tra i riferimenti più azzeccati (insieme a pochi altri). Quante, sono, le canzoni che potrebbero evidenziare i temi che tanto teniamo ad esporre e commentare. A partire da "Il Conformista", "Io non mi sento italiano" appunto, "La Libertà", "Destra e sinistra" e quante altre, per arrivare infine all'indescrivibile "Io se fossi Dio" ... (anche questa in due versioni ) ...
Che dire ... grazie Giorgio

padrealdo
Inviato: 5/11/2005 20:22  Aggiornato: 5/11/2005 20:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/1/2005
Da: Reggio Emilia
Inviati: 130
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Citazione:
I 50 individui più ricchi del mondo hanno un reddito totale maggiore di quello dei 416 milioni più poveri. Ecco, magari a questi 50 si possono prendere le risorse che mancano, senza tanti casini e senza sensi di colpa ogni volta che ci concediamo una pizza fuori.
Visto che ormai lo facciamo così di rado, meglio non rovinarsi l'appetito. Che poi ne risente anche la salute...


E' un conto che si può fare a mente. Supponiamo che i 416.000.000 poverissimi abbiano un reddito di 1 a testa, equivalente a quello dei 50 più ricchi, che dunque possiedono 8.320.000 a testa. Se mettiamo insieme i redditi di queste due "code" otteniamo, ovviamente, il doppio di 416 M, cioè 932.000.000. Dividiamo la cifra (al fine di attuare una equa ridistribuzione) per 416.000.050 e ... abbiamo circa 2. I poverissimi raddoppiano il loro reddito e restano poverissimi, mentre i ricchissimi lo diventano.

Dove è il trucco (che poi è il problema)? Nel fatto che i ricchissimi sono molti, ma molti, ma molti, ma molti di più di 50, e allora una redistribuzione dei redditi porterebbe a valori che presumo porterebbero a una quantità molto maggiore di 2.

Compito per casa: chi sa indicare o stimare con accettabile approssimazione quanta sia la ricchezza che possiedono tutte le persone della Terra? Conoscendo questa quantità e il n. di persone, si potrebbe vedere se questa maledetta povertà endemico-strutturale sia superabile oppure no.

Coraggio, il meglio è passato. (E. Flaiano)
Linucs
Inviato: 6/11/2005 0:02  Aggiornato: 6/11/2005 0:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Compito per casa: chi sa indicare o stimare con accettabile approssimazione quanta sia la ricchezza che possiedono tutte le persone della Terra? Conoscendo questa quantità e il n. di persone, si potrebbe vedere se questa maledetta povertà endemico-strutturale sia superabile oppure no.

Compito per casa: individuare il ruolo dei governi nella povertà, e fare due robusti conti. Indagare sui misteriosi fenomeni del minimo sindacale e del controllo dei prezzi.

Altro compito per casa: scoprire dove vanno a finire gli aiuti umanitari, e con quali soldi Mugabe compra aerei in Cina e lacrimogeni dal Malawi.

Ciliegina: esaminare con cura l'andamento della povertà tra Zimbabwe e Sud Africa, e scoprire se ha una qualche relazione con le varie riforme agrarie e relative redistribuzioni.

Se il comandamento dice "non rubare" ci sarà pure una ragione.

gobbo
Inviato: 6/11/2005 0:55  Aggiornato: 6/11/2005 0:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Dove abbiamo sbagliato?
Ragazzzi non è che state esagerando un po con i compiti a casa?

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA