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storia & cultura : LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Inviato da Redazione il 14/2/2005 23:13:53 (3994 letture)

LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO

di Carlo Brevi

Uno dei fattori che maggiormente sono in grado di influenzare il nostro modo di essere - spesso senza che ce ne rendiamo conto - è l’ambiente in cui ci troviamo a vivere, a cominciare proprio dalla nostra casa.

Le abitazioni degli uomini si sono evolute nel tempo, spesso rispecchiavano il carattere di una società, altre volte questo carattere erano in grado di condizionarlo.

Nei paesi del mediterraneo, in particolar modo, per secoli la vita delle persone si svolgeva quasi nella sua totalità all’aria aperta; gli uomini rientravano a casa solo per il sonno notturno, mentre le donne, quando non lavoravano nei campi ...

... portavano avanti le loro attività in comune. Se c’era una cosa di cui l’uomo del mediterraneo non soffriva era la solitudine, la vita comunitaria era la regola.

E le città prendevano forma di conseguenza: gli edifici si affacciavano direttamente sulla strada, ai piani bassi si aprivano i negozi e le botteghe degli artigiani, mentre le abitazioni si sviluppavano intorno a delle corti dove diverse famiglie svolgevano le loro attività quotidiane.

Questa forma di città la ritroviamo ancora oggi, sono i nostri centri storici, e sono il motivo che attira in Italia ogni anno milioni di turisti e lo stimolo che spinge la Domenica le famiglie e i fidanzati ad uscire e fare quattro passi nel centro. Senza dubbio i centri storici risultano accoglienti, testimonianza di un modo di vivere che appartiene al passato.

Ma le nuove esigenze della società ci hanno portato a definire anche delle nuove tipologie abitative.

Per dare alloggio ad un grande numero di lavoratori che giungevano nelle città si sono cercate delle soluzioni diverse, una ricerca che sembrava culminare con i grandi palazzoni pensati dal movimento razionalista, edifici che volevano assicurare uno standard di vita dignitoso ad un gran numero di persone.

Sono quei palazzi che si sono costruiti a partire dagli anni venti fino agli anni settanta, abitazioni che nello stabilire delle regole minime per la sopravvivenza dignitosa di una famiglia a volte rischiavano di limitare l’essere umano ad una macchina con determinate esigenze, soddisfatte le quali il suo “funzionamento” era garantito.

Le nostre periferie sono state edificate seguendo questi criteri, ed anche se il concetto di “bello” e di “brutto” sono da evitare nel giudicare l’architettura, solitamente le persone preferiscono farsi la loro camminata nel centro, tra la città medioevale piuttosto che nella moderna periferia.

Col miglioramento delle condizioni economiche ha fatto la sua comparsa in Europa una nuova tipologia, la campionessa dell’edilizia attuale: la villetta.

Il pensiero che sta alla base della villetta è semplice: un nuovo tipo di abitare, un voler emulare le condizioni di vita che in altri tempi erano esclusivo appannaggio del “signore”, una ricerca della privacy, un’isola felice dove la famiglia si separa dal mondo circostante.

La villetta si allontana dalla strada, crea una zona franca, il giardinetto, che permette al proprietario di muoversi tra le mura domestiche con una maggiore intimità, e si isola anche la famiglia dall’antica vita comunitaria.

Il regime nazista fu uno dei principali sostenitori di questa nuova tipologia. Hitler la vedeva con favore perché temeva la vita in comune del suo popolo: la gente quando si incontra parla, le idee circolano, e con esse le critiche al governo.

Nella villetta invece il cittadino ritrova la sua tranquillità, e il giardino da curare riesce a tenerlo occupato nel suo tempo libero, così che anche le sue uscite si riducono col tempo, e con esse le possibilità che venga a contatto con portatori di idee pericolose.

Oggi, in particolar modo nei centri minori, la villetta rimane il sogno di ogni famiglia mediamente benestante; attorno ai centri storici di ogni paese si sviluppano gli anelli di queste nuove costruzioni, e con esse muta anche il senso del nostro vivere.

Nei quartieri delle villette non si cammina: sono studiati per l’automobile.

In america la villetta rappresenta la middle class, ha avuto una grande fortuna ed è entrata nel nostro immaginario anche grazie ai programmi televisivi che ci arrivano da oltreoceano; basta pensare alla casa di Homer Simpson, alla casa dei Keaton, alla tipica casa di ogni famiglia media le cui avventure vediamo ogni giorno nei telefilm spensierati all’ora di pranzo.

Negli States in molti dei quartieri composti da villette per potere fare quattro passi è necessario munirsi di un cane o di una tuta da jogging: si rischia altrimenti di essere fermati dalla polizia che chiederà informazioni sul motivo per cui ci si trova a piedi lungo quella strada; e in effetti, non esiste nessun motivo per camminare in quelle vie, se non per portare fuori l’animale domestico, farsi una corsa o studiare la disposizione delle case per progettare un furto.

E lo sviluppo incontenibile che noi vediamo nelle nostre cittadine potrebbe portare anche noi proprio a questo: la morte del nostro millenario modo di vivere e il trionfo dell’uomo nuovo che esce di casa solo con l’automobile, alla perenne ricerca di un’isola felice piena della tecnologia che possa riempire il suo tempo e infastidito dai sempre più rari contatti con i suoi vicini, definitivamente trasformatisi da persone con cui divideva le sofferenze di una vita dura a dei curiosi ficcanaso.

Se è vero che spesso il modo di vivere ha influenzato il nostro modo di pensare, non rischiamo di emulare troppo da vicino il nostro nuovo habitat, diventando tutti delle "villette" isolate, che hanno smesso di comunicare, e quindi, in ultima analisi, di pensare?

Carlo Brevi (Santaruina)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 15/2/2005 2:22  Aggiornato: 15/2/2005 2:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Scriveva Furio Colombo ("Da Kennedy a Watergate") che la differenza fondamentale fra la città americana e quella europea è la mancanza della piazza. Per gli americani diventa quindi il televisore l'unico luogo verso il quale convergere nei momenti di crisi. L'omicidio Kennedy fu proprio il primo caso nella storia in cui questo fenomeno si verificò su scala nazionale. (Qualcuno già da allora deve aver pensato di approfittarsene). [ Modificato da Redazione Attivo 15/2/2005 1:22 ]

solenero
Inviato: 15/2/2005 9:06  Aggiornato: 15/2/2005 9:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 19/7/2004
Da: Valle Seriana Superiore
Inviati: 846
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Nei piccoli paesi come il mio le abitazioni sono ormai una mera forma di guadagno per le aziende edili della valle e niente di più, altrimenti non si spiegerebbe come mai stanno spuntando come funghi "villette" di 50mq (ma anche di meno), da vendere ai villeggianti, che le usano come 2nde case. Il problema è che in montagna lo spazio edificabile non abbonda, anzi... E così chi vorrebbe continuare a vivere qui ha sempre più difficoltà a trovare un buco dove poter costruire la propria abitazione, magari è costreto ad andare a vivere in uno di quei loculi per milanesi che stanno a meno di una decina di metri dal Serio (sarei molto curioso di sapere come hanno avuto i permessi...). L'importante è vendere, Vendere, VENDERE!!!

Lentamente, inesorabilmente, la sabbia del tempo ricopre la mente.
- Frankie hi-nrg MC -
Fra80
Inviato: 15/2/2005 9:58  Aggiornato: 15/2/2005 9:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/10/2004
Da: perugia
Inviati: 129
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Buongiorno a tutti! è un pò ke nn posto, ma cerco sempre di leggervi (se manchi un paio di gg ti ritrovi con 4 articoli e un centinaio di commenti arretrati...è una faticaccia starvi dietro! ). Mi è particolarmente piaciuto...complimenti Santaruina! Purtroppo x noi, lo stile di vita occidentale, imposto dai mass-media e fagocitato dalla stragrande maggioranza della popolazione, ci porta ad essere sempre più delle "villette isolate" (con villette isolate voglio anke intendere la massificazione del pensiero, delle conoscenze e delle opinioni ke portano inesorabilmente al NON confronto e alla sterilità intellettiva) piuttosto ke delle vocianti agorà (molti punti di vista differenti, nn gli stessi processi logici, nn le stesse conclusioni ke, x forza di cose, portano al confronto e alla crescita intellettiva)! Basta guardarsi un pò in giro... in un gruppo di 5 ragazzi ad es., 3 sono impegnati col telefonino e gli altri 2 a parlare dell'ultima sfida di qualsiasi fottutissimo show o delle ultime veline-vagine-orgasmine o se lo strapagato attaccante ha subito un fallo o si è lasciato cadere... E la cosa più triste, x me, è sentirsi dire da questi soggetti ke "si è fuori" quando si tenta di indirizzare il discorso su concetti un pò più impegnati e concreti, quando si cerca di parlare di politica, geopolitica, di bugie e soprusi, di Nuovo Ordine Mondiale e di tutto ciò ke qui, su Luogocomune e in altri siti, viene affrontato e discusso quotidianamente. La società del NON PENSARE. Ke tristezza!!! Ciao a tutti! P.s.: sono andato fuori dal seminato?..uhm..pardon!

Fra




- "Chi ha il potere di farti credere a delle assurdità possiede anche quello di farti commettere delle atrocità"- Voltaire
tommy79
Inviato: 15/2/2005 11:11  Aggiornato: 15/2/2005 11:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Complimenti per l'articolo, mi è piaciuto un casino. Sono d'accordo con quello che scrivi a livello di analisi storica della questione. Tuttavia non vedrei in negativo la questione delle villette. Nel mondo del cazzo in cui viviamo oggi, in cui conta solo lavorare e produrre e la gente sembra un ammasso di robottini(io per fortuna ed anche grazie a questo sito no), l'avere una villetta, in cui ritirarsi a fare i cavoli propri e, finalmente, non avere gente in mezzo alle scatole che ti pressa, rappresenta l'unico modo per ritrovare un po' se stessi e il proprio equilibrio. Io, per esempio, lavoro a Milano e vivo in un appartamento con la famiglia di mio padre. Sarebbe una vita da sclerare, se non fosse che torno praticamente solo per mangiare e dormire. Tutti impagnati a correre e fare di fretta, persino a cena....una cosa da pazzi! Quando, invece, il fine settimana mi ritiro nella villetta di Gropello Cairoli e me lo passo con la mia ragazza in tutta calma, davvero mi sento rinascere. Al giorno d'oggi le villette sona una manna credetemi..... Ciao PS: Mi sa che mi dovrò decidere ad andare a vivere a gropello, anche se sarà scomodo per il lavoro....

Santaruina
Inviato: 15/2/2005 12:08  Aggiornato: 15/2/2005 12:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Tommy, io non ti posso certo dare torto, il fatto è che la villetta non esisterebbe nemmeno se non ci fossero i ritmi frenetici in cui ci troviamo a vivere. E’ come dici , dopo una giornata di corsa e stressante è naturale che si senta bisogno di un po’ d’isolamento. Ma così si entra in un circolo vizioso in cui il tempo per poter riflettere su tutto questo alla lunga scompare, e tra stress e isolamento si perde il vero senso del contatto e dello scambio con gli altri. Di questo circolo vizioso noi tutti naturalmente siamo le vittime. p.s: benritrovato Fra Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
tommy79
Inviato: 15/2/2005 12:34  Aggiornato: 15/2/2005 12:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
"Ma così si entra in un circolo vizioso in cui il tempo per poter riflettere su tutto questo alla lunga scompare, e tra stress e isolamento si perde il vero senso del contatto e dello scambio con gli altri." Bhe...il fatto che noi siamo qui a parlare io lo vedo come un buon auspicio. Eppoi isolarsi non necessariamente significa mettere i piedi sul tavolino e sorbirsi soap opera. Uno può anche discutere con i propri famigliari, leggere libri intelligenti, oppure collegarsi ad Internet no?

mc
Inviato: 15/2/2005 13:38  Aggiornato: 15/2/2005 13:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
"L'origine della monogamia - spiega Engels -, così come possiamo seguirla nel popolo più civile e di più alto sviluppo dell'antichità... non fu, in alcun modo, un frutto dell'amore sessuale individuale, col quale non aveva assolutamente nulla a che vedere, giacché i matrimoni, dopo come prima, rimasero matrimoni di convenienza. Fu la prima forma di famiglia che non fosse fondata su condizioni naturali, ma economiche, precisamente sulla vittoria della proprietà privata sulla originaria e spontanea proprietà comune. La dominazione dell'uomo nella famiglia e la procreazione di figli incontestabilmente suoi, destinati a ereditare le sue ricchezze: ecco quali furono i soli ed esclusivi fini del matrimonio monogamico". Si chiamano villette monofamigliari mica a caso... ...e ancora: "Certamente, nel corso della storia, la famiglia monogamica ha subito uno sviluppo e in parte si è modificata, ma senza perdere i suoi originali caratteri peculiari. Le classi dominanti sfruttatrici che si sono susseguite dallo schiavismo ad oggi non hanno mai eliminato del tutto l'indissolubilità del matrimonio, che è stata particolarmente accentuata dai vincoli della religione cattolica, né hanno sottratto la donna alla schiavitù domestica e alla subalternità all'uomo all'interno della famiglia e nella società. Esse hanno solo adattato la famiglia, la sua organizzazione interna, i suoi compiti specifici e il suo ordinamento giuridico, alle loro rispettive esigenze economiche e sociali. Attraverso la famiglia il capitalismo si assicura ogni giorno la riproduzione della forza lavoro, non solo intesa come riproduzione della specie, ma anche come soddisfacimento di tutta una serie di bisogni della vita materiale e spirituale che permettono alla forza lavoro di rigenerarsi, rinfrancarsi e modellarsi in base alle esigenze dello sfruttamento capitalistico. Questi bisogni, infatti, che crescono con lo sviluppo della produzione stessa, se dovessero essere soddisfatti socialmente attraverso adeguati servizi sociali costerebbero troppo ai capitalisti che dovrebbero rinunciare a una parte dei loro profitti". mc

mc
Inviato: 15/2/2005 17:22  Aggiornato: 15/2/2005 17:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Che in termini meno ostici puo' essere interpretato come : il Dividi Et Impera, in cui ogni segmento e' il semplice nucleo famigliare. La divisione in gruppi formati da una famiglia singola, il sogno di ogni imperatore. Forse ci stanno, anche, riuscendo, no? Chi si e' mai chiesto perche' questi bacchettoni (e bigottoni) di destra si scagliano contro le coppie di fatto : non c'e' vincolo "migliore" (che per alcuni e' addirittura sacro) che lega i lavoratori alle responsabilita' famigliari, blocca le donne, e lega al sistema che lesina i due spiccioli per sopravvivere in maniera da non lasciare alternative all'assoggettamento. Inoltre la beffa: La villetta e' addirittura vista come il coronamento di un sogno. Un sogno che qualcun'altro ha "fabbricato" per noi (che poi e' l'illusione di far parte del mondo dei ricchi a cui faceva riferimento santa nell'articolo... e il cerchio si chiude). Cornuti e mazziati. Altro che comodita'... e un "pre-isolamento volontario"... (quello che precede quello forzato?... Uauauhauauhauau ...! [risatina sardonica]). mc [ Modificato da mc Attivo 15/2/2005 16:49 ]

Santaruina
Inviato: 15/2/2005 17:50  Aggiornato: 15/2/2005 17:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Citazione:
La villetta e' addirittura visto come il coronamento di un sogno. Un sogno che qualcun'altro ha "fabbricato" per noi
Quello che è difficile da accettare è che a volte persino i nostri sogni possano essere tutt’altro che “nostri”; la grande genialità dei nostri governanti è quella di riuscire a farci fare quello che essi desiderano facendoci credere che si tratti di una nostra libera scelta. La villetta forse rappresenta uno dei più grandi successi da questo punto di vista. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
DIVA
Inviato: 15/2/2005 18:34  Aggiornato: 15/2/2005 18:34
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Si la "villetta" e' un traguardo. Ma a ben vedere tutta la vita non e' altro che una serie di "traguardi" Pochi la fanno franca. La scuola.....traguardo Il lavoro......traguardo La famiglia ....traguardo La villetta......tragurado Sistemare i figli...traguardo la pensione.....traguardo gite organizzate per pensionati....traguardo comprare un bel loculo .....traguardo E nel frattempo il mutuo non e' ancora finito!!! (ahahhaahha) Il pericolo e' che...tra un traguardo e l'altro si smetta di...PENSARE ciao

ivan
Inviato: 15/2/2005 19:30  Aggiornato: 15/2/2005 19:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
"Un sogno che qualcun'altro ha "fabbricato" per noi ..." Già, questo è il punto. La villetta è, in ultima analisi, una merce; ma è una merce che ha effetti devastanti. Vado subito al dunque: tutti aneliamo al sogno della villetta proprio perchè i condomini sono spesso invivibili, alienanti (in pratica le famiglie sono ai domiciliari) e costosi. Quindi villetta per vivere, villetta al mare e villetta in montagna, quindi una fortissima richiesta di questa merce, quindi il "sistema" si dà da fare per fornirla questa merce (e giustamente per guadagnarci lautamente sopra). Allora vediamo spuntare villete ovunque, nei luoghi più impensabili ed incredibili, con tutto ciò che ne consegue: strade, condotte per le acque bianche e per quelle nere, linee elettriche e telefoniche, etc. Dove c'è un minimo di terreno edificabile ecco comparire le villette. Ma il mondo non è infinito: per far spazio alle villette si sottrae terreno alla natura: ai boschi, alla macchia, all'agricoltura; non è roba da poco, in termini di "sostenibilità". Faccio un esempio "vissuto" per spiegarmi meglio: Portavo la famiglia in vacanza al mare in certo luogo (ai fini del discorso non è poi importante sapere esattamente dove, e non vorrei urtare la sucettibilità di qualcuno raccontando questa "verità"). La villetta al mare mi veniva data in affitto da un amico di famiglia; il posto non era scelto a caso: era vicino al mare, immerso una pianura piena di ulivi secolari e di orti ; sulla spiaggia vi erano poche barche di pescatori; la gente di quel luogo, con quel poco di pesca ed agricoltura, viveva decorosamente. Niente traffico, niente elettrosmog, niente rumori la notte, niente gente malintenzionata che ti guarda in casa. Da mangiare si poteva comprare dai contadini e dai pescatori, ben lieti di arrotondare con il turista alla ricerca del prodotto fresco e genuino. Il mare era immacolato: sempre pulito e profumato; la spiaggia idem. Sulla spiaggia, poi, vi era sempre uno stormo di gabbiani, mentre sugli alberi nidificavano gli uccelli tipici della macchia mediterranea. La famiglia andava al mare quando voleva, non c'èra nessun problema se non il sole che dopo una certa ora era implacabile. L' unico problema era l'acqua da bere, ma poco male, a dieci chilometri di distanza, in montagna c'èra un'ottima sorgente, dove andavo a fare scorte d'acqua. La sorgente aveva un'acqua buonissima, limpida, incontaminata; era situata in posto con dei paesaggi boschivi stupendi, dove mangiare un panino mentre riempivi le bottiglie sembrava la cosa più salubre e piacevole di questo mondo. Dicevo tra me e me: "bè tutto sommato faccio delle buone vacanze in un posto così, se mi lamento commetterei un peccato ... ", ed così in effetti era. Ma un posto così non era sfuggito agli occhi degli speculatori: innanzitutto un bell' "acquaparck" con annesso villaggio turistico (basato sulle villette, ovviamente); conseguenza: - fine del mare pulito, la mattina iniziavano a comparire sinistre e poco invitanti macchie marroni ; - fine delle notti tranquille: musica a pieni decibel fino all' alba. Bè fosse finita qui, era ancora accettabile, invece no. L'idea dell'amministratore è stata: un bel lungomare dalla città fino all' acquaparck! Quindi, macchia e spiaggia sfondate dalle ruspe per fare la strada, rimasta poi sterrata per anni, quindi aumento del traffico, non solo di giorno, ma anche e sopratutto di notte: altra conseguenza: la spiaggia la mattina era piena di siringhe e condom usati. Dulcis in fundo: scomparsa dei gabbiani e degli uccelli, in compenso inizio delle morie di pesci. Ovviamente, secondo gli "amministratori", tra la città, il lungo mare e l' acqua parck che cavolo ci stanno a fare gli ulivi secolari e gli orti? Meglio tantissime villette! Meglio tanti bei villaggi turistici! Sono molto più redditizi! Le pratiche di esproprio sono tuttora in corso. Ma ancora non è finita. Ovviamente cosa manca? Il porto turistico! Volano dello sviluppo turistico della zona! E stanno iniziando a sbancare. Solo che di porti turistici ormai ve è uno ogni dieci chliometri di costa. Ma chi verrà mai ad attraccare e a riempire tutti questi porti? Ovviamente il turista non può farsi l'autostrada e la statale, come noi comuni mortali: ci vuole anche l'aeroporto ad un tiro di schioppo, e quanto prima lo faranno al posto degli ormai improduttivi agrumeti. Anche in questo caso stanno per partire gli espropri. Non si è salvata nemmeno la sorgente d'acqua in montagna: paesaggio mozzafiato, con vista su tutta la pianura sottostante? Benissimo villette anche lì: conseguenza: durante i lavori sono state tagliate le "vene delle sorgenti" da cui ormai esce acqua che sa di terra e piena di batteri riconducibili, per genere e tipo, a quelli derivanti "dai pozzi neri che perdono". Ovviamente in questa storia un sacco di gente ha guadagnato fior di quattrini, ma a me l' idea della natura distrutta per far posto alle stramaledette villette, con il loro carico inquinante di pozzi neri, auto, elettrosmog, rumore, asfalti, cemento e quant'altro mi fa solo schifo. Ovviamente quest'anno andrò in vacanza altrove. Dei colleghi mi hanno parlato bene della Grecia, andrò a vedere se è vero quanto dicono. [ Modificato da ivan Attivo 15/2/2005 18:37 ] [ Modificato da ivan Attivo 15/2/2005 18:40 ]

Redazione
Inviato: 15/2/2005 22:28  Aggiornato: 15/2/2005 22:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
IVAN: Non te la prendere se ti "pizzico" in una piccola contraddizione, quello che hai scritto era e rimane sacrosanto. Però tu all'inizio hai detto: "La villetta al mare mi veniva data in affitto da un amico di famiglia". Ovvero, sembrerebbe di capire che finchè eri tu da solo a goderti le bucoliche distese in santa pace, l'Universo era tutto in armonia con se stesso. Quando poi sono arrivati "gli altri", che bene o male cercavano una propria versione dello stesso piacere vacanziero, è stato necessario trasformare il tutto in un supermercato del turismo, poichè ovviamente i grandi numeri non permettono il rapporto privilegiato fra individuo e natura. O no?

ivan
Inviato: 15/2/2005 23:17  Aggiornato: 15/2/2005 23:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Il peccato evidenziato dalla contraddizone lo confesso. Ma il punto non è questo. Il concetto che volevo esprimere era un altro: siamo tutti alla ricerca della villetta, ma il sistema per fornirci a caro prezzo le villette sfascia e spiana tutto: conseguenza: usciamo dai domiciliari dell'appartamento per andare a farci i domiciliari nella villetta, con un muro di cinta alto due metri o più, che non si sa mai; per questo bel risultato siamo disposti a bruciare quel poco di natura che è rimasta. "Quando poi sono arrivati "gli altri", " Gli altri già c'erano: ogni casa di contadini ospitava diverse famiglie di turisti. Quel che è arrivata è stata la speculazione: edilizia e finanziaria. I contadini e i pescatori sono stati cacciati a malo modo (ho assistito incredulo alla demolizione delle loro case), e non hanno avuto nessun vantaggio ( al massimo hanno avuto qualche denuncia per resistenza); pescecani grandi e piccoli invece si. "che bene o male cercavano una propria versione dello stesso piacere vacanziero, è stato necessario trasformare il tutto in un supermercato del turismo, poichè ovviamente i grandi numeri non permettono il rapporto privilegiato fra individuo e natura." I bellisimi centri storici dei paesini limitrofi, a due passi dal mare e a due passi dalle montagne, erano e sono pieni di case bellisime, tutte vuote e sfitte. La cultura dominante dice "villetta", quindi tutto il resto si butta. Perchè non l'ho presa lì la casa? Semplice, mia moglie non guidava ed io dovevo lavorare lontano; confesso anche questo peccato. "finchè eri tu da solo a goderti le bucoliche distese in santa pace, l'Universo era tutto in armonia con se stesso ". Non ero da solo: la gente veniva dalle parti più lontane d'Italia per godersi quei posti, estate ed inverno; vi erano alberghi chepoggiavano le loro fortune su questo "turismo sostenibile"; adesso è tutta una colata di cemento e vi è un turismo "mordi e fuggi"; ma fosse solo questo il problema: il mare ad esempio: quando lo frequentavo da ragazzo l' acqua era uno spettacolo, adesso sa di urina; o la montagna: ogni volta che torno mancano pezzi di bosco, ma in compenso trovo nuove villette. Peccato, andrò a fare le vacanze altrove. Per la cronaca questo sto cercando su Intenet. [ Modificato da ivan Attivo 15/2/2005 22:55 ]

mc
Inviato: 16/2/2005 9:54  Aggiornato: 16/2/2005 9:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Pensare? Ma che pensare!? Devo lavorare per pagarmi i miei traguardi. Hai dimenticato : -la macchinona (o -nina) nuova -il cellulare che fa le foto -la borsa e le scarpe di gucci -il forno a microonde -la parabola e i film porno la sera -la barca -il "58" che non esce a Venezia (..."...e' un po' che non esce!" - me li sento dire, come se le palline si ricordassero che e' finalmente arrivato il suo turno ad uscire...) -vincere lo scudetto (non e' la squadra che vince, non i giocatori, non i presidenti, non i pubblicitari... SEI TU CHE VINCI... alla facciazza dei "cugini" rivali, quelle pizze!... queste si che sono soddisfazioni...!) -partecipare al grande fratello, o andare ospite da amadeus... ...e chissa' quante altre cazzate... Sono questi i sogni che tolgono il pensiero. Quelli che ti plagiano da piccolo. Quelli che ti uniforman al gregge. Quelli che ... Che in piu' sono rinnovabili, da un anno all'altro (... il progresso e' questo : dirti che tutto quello che hai comprato l'anno scorso e' preistoria!), addirittura da un mese all'altro, e cose come il Lotto e le partite da una settimana altra, e con la coppa anche ogni 3 giorni, e se mi chiamano a casa Greggio e Iacchetti (?... ancora non ho capito come fanno visto che non sono in diretta..! la persona chiamata e' in studio, probably... e' finta pure la finzione incredibile!) per vincere 250000 euri, anche ogni giorno!!!!!!!!!!!! Penso che... ho da fare, "devolavorare", ve lo dico dopo. mc

Redazione
Inviato: 16/2/2005 10:07  Aggiornato: 16/2/2005 10:07
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
In inglese c'è una specie di proverbio, che dice: Too busy earning your living to make any money. Troppo occupato a guadagnarti da vivere per fare dei soldi.

DIVA
Inviato: 16/2/2005 10:18  Aggiornato: 16/2/2005 10:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
MC la borsa e le scarpe di Gucci?????? ma tu...il contorno labbra lo fai con la matita o lo sfumi dopo? ahahhahahahahahah (ok ok ...ti sei salvato con la parabola e i film porno) ciao

mc
Inviato: 16/2/2005 10:19  Aggiornato: 16/2/2005 10:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Giusto per spaziare e continuare a riflettere su questo, mi permetto di suggerire qualche film che apparentemente tratta di altro ma che: I MOSTRI SONO TRA NOI Considerati i generi di evasione per eccellenza, la fantascienza e l’horror a volte sanno mostrare gli aspetti più totalitari della nostra società. E’ il caso di alcuni film che suggeriscono che l’orrore non viene dallo spazio ma dalla miseria della vita che siamo costretti a vivere quotidianamente. Essi vivono, Zombi e L’invasione degli ultracorpi sono tre film accomunati dall’idea che i mostri sono tra noi, siamo noi stessi quando ci aggiriamo come zombi negli ipermercati, quando ci trasformiamo in spettri insensibili, disumanizzati nelle passioni e nei sentimenti. Se l’immagine dei morti viventi che s’aggirano inebetiti tra i banchi del supermercato in Zombi è diventata un simbolo del consumismo, la battuta “assumi un’espressione assente e simula la più totale indifferenza” con cui il protagonista de L’invasione degli ultracorpi suggerisce alla sua compagna la strategia per non dare nell’occhio tra i bacelli alieni è un manifesto della nostra sopravvivenza quotidiana Essi vivono di J.Carpenter, Usa 1988, 97’ Un giovane vagabondo scopre, grazie a degli strani occhiali neri, che molti umani sono degli extraterrestri mascherati che condizionano l’umanità con messaggi pubblicitari subliminali. Con l’aiuto di un operaio nero inizierà la lotta. Fantahorror in cui il nemico insospettabile che si nasconde in mezzo a noi è lo stile di vita impostato sui cardini della religione e del consumismo, e la salvezza può arrivare solo dalla classe operaia. Zombi di G.Romero, Usa 1979, 120’ Un gruppetto di sopravvissuti alle radiazioni che hanno resuscitato un esercito di zombi si barrica in un ipermercato, dove però gli zombi, per coazione a ripetere ciò che facevano da vivi, continuano ad affluire. Chiara metafora della società dei consumi, “sgradevole come un viaggetto all’inferno”, questo film è la cronaca implacabile, volutamente ripetitiva e senza sviluppo narrativo, dello spappolamento interno di questa società, per effetto degli stessi morti viventi che ha generato. L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, Usa 1956, 80’ Un medico californiano scopre che la sua cittadina è stata invasa da baccelli alieni che s’insinuano nel corpo umano durante il sonno come parassiti invisibili e piano piano si sostituiscono ai loro ignari ospiti. L’incubo della folle e inavvertita disumanizzazione degli individui che è al centro di questo film può essere letto come la descrizione dell’alienazione indotta dell’allora nascente società dei consumi. .... E' una locandina online della programmazione di film GRATUITI che un "circolo" di Genova manda in visione i giovedi'... mi e' arrivato stamane e mi sembrava in tema. Ottima iniziativa: usare il mezzo della "massa" per spiegare e far PENSARE, non per rincoglionirsi sotto il fuoco incrociato di Pubblitalia and Co. .buona visione. mc

Santaruina
Inviato: 16/2/2005 13:38  Aggiornato: 16/2/2005 13:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
"Busy bee was no time for sorrow" W. Blake La società occidentale pare aver fatto la sua scelta: per mezzo di una frenetica corsa perenne ha trovato il modo per sfuggire al sottile dolore della vita e alle scomode domande a cui non potrà mai dare risposta. Mc, “assumi un’espressione assente e simula la più totale indifferenza” sembra il Primo Comandamento del Dio dei consumi... Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
mc
Inviato: 16/2/2005 14:14  Aggiornato: 16/2/2005 14:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Il contorno labbra???? Non mi taglio la barba per pigrizia, mi ci vedi a svegliarmi un'ora prima per una ricostruzione facciale quotidiana? E poi solo per rendermi presentabile agli altri? (se faccio schifo a qualcuno che non mi guardi... eheheheh... e poi e' un problema suo (non gli piaccio), non e' mica mio!). L'ispirazione e' di tipo autobiografico, nel senso che pensando alle cose inutili di questi tempi, ho pensato a delle persone che conosco, che guarda caso avevano entrambe, borsa e scarpe... E poi? ... se anche fosse? ... ahahahahahh ... (nella realta' non so neanche chi sia e che cosa faccia di preciso, gucci...). mc

Linucs
Inviato: 18/2/2005 1:27  Aggiornato: 18/2/2005 1:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Citazione:
"L'origine della monogamia - spiega Engels
Orrore: mai sentite tante scempiaggini messe tutte in fila (e ho appena finito di spulciare il TGCOM.) La regola "non credete a tutte le cazzate che vi passano davanti" non vale solo per la neo-fuffa dei neo-con... occhi aperti.

Santaruina
Inviato: 18/2/2005 3:28  Aggiornato: 18/2/2005 3:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Citazione:
L'origine della monogamia - spiega Engels…
Citazione:
Orrore: mai sentite tante scempiaggini messe tutte in fila
Io invece credo che tutte le religioni vadano rispettate, e vale anche per la religione marxista. Personalmente non condivido molti dei suoi dogmi di base, e forse può anche essere discutibile la predicazione dei suoi due Profeti Engels e Marx quando tentano di spiegare tutto il creato sulla base della loro rivelazione principe, “tutto è Materia e non esiste nulla all’infuori di Essa”. Spiega Engels… Dal primo libro del profeta Engels… Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Linucs
Inviato: 18/2/2005 10:34  Aggiornato: 18/2/2005 10:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Citazione:
“tutto è Materia e non esiste nulla all’infuori di Essa”.
E fin qui si potrebbe anche sopportare, è il resto che talvolta azzanna alla caviglia il mio senso dello sdegno

DIVA
Inviato: 18/2/2005 12:01  Aggiornato: 18/2/2005 12:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 11/6/2004
Da:
Inviati: 530
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
La verita'? e' che oggi "ci viene detto" di amare il lontano come noi stessi. Non il lontano nel senso metaforico, ma colui che non puzza, colui che non mi infastidisce. Assistiamo a una straordinaria inversione: il lontano la vince sul prossimo. Nelle nostre città, le persone che facciamo apparire con lo "zapping", non ci scomodano, non ci disturbano, non fanno rumore, non puzzano, non vengono a bussare alla porta a mezzanotte. Al contrario il vicino, il prossimo mi infastidisce, mi secca, mi disturba. Quindi siamo di fronte a una inversione: nel passato il prossimo era l'amico e il lontano il nemico - straniero e nemico -, oggi è l'inverso. Colui che bussa alla mia porta è il nemico, mi infastidice, mi disturba: è la solitudine dei grandi insiemi urbani. Al contrario, colui che appare sullo schermo è sublimato perché è, in un certo senso, uno spettro, uno zombi, un'ombra fuggevole, che io posso controllare con il mio "zapping". L'era degli integralismi la nostra : integralismo cristiano, integralismo musulmano, integralismo ebreo. Ma c'e' anche l'integralismo tecnologico , vero e proprio culto della tecnica che ci porta a "volere" un deus ex machina che ci risolva tutti i problemi. Quanto e' pericoloso? Moltissimo se consideriamo che tutto ci arriva non gia' per contatto fisico ma per immagine o informazione e c'e' un deus ex machina che lo sa molto bene. ciao

mc
Inviato: 18/2/2005 17:49  Aggiornato: 18/2/2005 17:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Linucs, potresti specificare, quando dici "non ho mai letto tante scempiaggini in fila", magari un accenno a quali, in maniera che si possa condividere o aprire una discussione al riguardo ... visto che avendo deciso di postare dei brani di Engels, direi che non sono troppo d'accordo con te (di solito lo sono...), ma sono curioso di sapere cosa ti fa "sdegnare"... se vuoi... ciao mc

Linucs
Inviato: 18/2/2005 20:14  Aggiornato: 18/2/2005 20:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
ma sono curioso di sapere cosa ti fa "sdegnare"... Avanti! "L'origine della monogamia - spiega Engels -, così come possiamo seguirla nel popolo più civile e di più alto sviluppo dell'antichità... non fu, in alcun modo, un frutto dell'amore sessuale individuale, col quale non aveva assolutamente nulla a che vedere, giacché i matrimoni, dopo come prima, rimasero matrimoni di convenienza. Ma tutto ciò è orrendo, e vedo in un angolo gli occhietti cattivi del socialismo globale che mi osservano. In pratica chiunque abbia la vaga idea di sposarsi dovrebbe sentirsi automaticamente oppresso e sfruttato: il matrimonio non nasce infatti dalla comune volontà ma dall'imposizione dall'alto dello spaventoso sistema capitalista. Non esiste un matrimonio libero ed uno imposto: il matrimonio stesso è oppressione e sfruttamento. Fu la prima forma di famiglia che non fosse fondata su condizioni naturali, ma economiche, Che pertanto dovremmo ritenere "artificiali" in quanto "economiche", come se l'economia fosse appunto stata portata dai cattivi capitalisti dopo il loro atterraggio sulla Terra con l'astronave a forma di piramide, proprio come il molesto faraone di Stargate. precisamente sulla vittoria della proprietà privata sulla originaria e spontanea proprietà comune. E dove ciò sia dimostrato non è dato sapere. Ma anche se lo fosse, si potrebbe argomentare che la medicina è la vittoria sull'originaria morte per un semplice raffreddore. Quindi? La dominazione dell'uomo nella famiglia e la procreazione di figli incontestabilmente suoi, destinati a ereditare le sue ricchezze: ecco quali furono i soli ed esclusivi fini del matrimonio monogamico". Ora siamo addirittura arrivati all'uomo di famiglia costretto a mantenere figli non suoi http://tinyurl.com/68a38, o figli di 30 anni http://tinyurl.com/48lke. Questo perché, dato che il matrimonio monogamico altro non è che orrenda sopraffazione, la mitologia femminista (e socialista, che è la stessa cosa) vuole che l'uomo non solo venga messo in condizione di non nuocere, ma paghi per tutti gli spaventosi crimini del passato. Non sarà certo un caso se il pedofili di 40 anni che molesta una bambina di 13 viene chiamato appunto "pedofilo" dal quotidiano, mentre della maestra di 40 anni che molesta il 12enne si dice solo che "aveva rapporti." E che dire di altre storie curiose come questa http://tinyurl.com/3oaux, questa http://tinyurl.com/3k7gl, o questa http://tinyurl.com/5cj8n. Si chiamano villette monofamigliari mica a caso... Altrimenti sarebbe un campo nomadi "Certamente, nel corso della storia, la famiglia monogamica ha subito uno sviluppo e in parte si è modificata, ma senza perdere i suoi originali caratteri peculiari. Le classi dominanti sfruttatrici che si sono susseguite dallo schiavismo ad oggi non hanno mai eliminato del tutto l'indissolubilità del matrimonio, che è stata particolarmente accentuata dai vincoli della religione cattolica, né hanno sottratto la donna alla schiavitù domestica e alla subalternità all'uomo all'interno della famiglia e nella società. Al contrario della parità dei diritti che abbiamo oggi, grazie alle nostre grandi conquiste: ora mamma e papà devono lavorare entrambi per tirare alla fine del mese. Meglio la schiavitù del debito di quella domestica, perché si sa che in tutte le famiglie c'è un orrendo uomo violento che picchia moglie e figli. Ovviamente ai nostri benefattori non interessa mettere la donna in condizione di scegliere che cosa fare nella vita, ma di sentirsi in colpa se non si ammazza di lavoro tutto il santo giorno - poi qualcuno dovrebbe spiegare che razza di scelta è se una delle due scelte implica il vedersi rifilare l'etichetta di schiavo. Poi però qualcuno deve pur fare figli da mettere al servizio dello Stato - che è un gran benefattore del proletariato - quindi occorre la favoletta dell'obbligo scolastico, tanto per toglierli dai piedi alla famiglia quanto basta per "educarli" alla "corretta" visione del mondo. Esse hanno solo adattato la famiglia, la sua organizzazione interna, i suoi compiti specifici e il suo ordinamento giuridico, alle loro rispettive esigenze economiche e sociali. Esattamente quello che oggi stanno facendo altre "classi", per altri motivi a proposito dei quali nessuno scrive una parola. Attraverso la famiglia il capitalismo si assicura ogni giorno la riproduzione della forza lavoro, non solo intesa come riproduzione della specie, ma anche come soddisfacimento di tutta una serie di bisogni della vita materiale e spirituale che permettono alla forza lavoro di rigenerarsi, rinfrancarsi e modellarsi in base alle esigenze dello sfruttamento capitalistico. Quindi, per togliere linfa vitale al capitalismo sarebbe necessario impedire alla forza lavoro di rigenerarsi e rinfrancarsi? Ma se al capitalismo interessano tanto i figli del proletariato oppresso, non sarebbe sensato che il capitalismo proponesse una società poligamica dove ogni operaio ha un intero harem? Più figli = più servi del capitalismo. Questi bisogni, infatti, che crescono con lo sviluppo della produzione stessa, se dovessero essere soddisfatti socialmente attraverso adeguati servizi sociali costerebbero troppo ai capitalisti che dovrebbero rinunciare a una parte dei loro profitti". Ora invece questi "servizi" vengono pagati dai lavoratori stessi, con i soldi rubati dallo Stato alla loro busta paga. Ma se i figli non servono più come aiuto nella vecchiaia, perché c'è la pensione dello Stato, E se i figli piccoli non danno più un ritorno economico da piccoli, in quanto non possono lavorare nell'allegra bottega come apprendisti, E se i figli dunque rappresentano unicamente un costo, quindi un altro passo verso la povertà per la famiglia oppressa, accadono due cose: a) La gente smette di fare figli, essendo l'unico parametro che può controllare, e qualcuno si dovrà andare a cercare qualche immigrato che sia disposto a pagare i contributi per le pensioni, oppure b) Tutti i costi causati dai figli dipendenti dai genitori dovranno essere socializzati, con i vari buoni alla famiglia, libretti intestati in Posta e tutte le altre cose che si leggono sui giornali. Quindi l'orrenda morsa del socialismo dovrà necessariamente crescere, perché il socialismo rampante a metà non funziona. Queste ultime considerazioni furono espresse (con dovizia di particolari) da un certo sociologo svedese nel '34 circa, anche se oggi facciamo tutti finta di non saperlo e gridiamo al miracolo quando Berlusconi tira fuori 1000 euro per un figlio... Poi andiamo a leggere il manifesto di Marx ed Engels, e ci troviamo quest'altro orrore: 5.- Accentramento del credito in mano dello Stato mediante una banca nazionale con capitale dello Stato e monopolio esclusivo. E gioia e ricchezza per tutti i proletari sono assicurate... ahia! ahia! il socialismo globale mi azzanna la caviglia!

mc
Inviato: 18/2/2005 23:13  Aggiornato: 18/2/2005 23:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Permettimi: Engels usa delle iperbole per spiegare le "corruzioni" del sistema e tu fai altrettanto per opporti e dimostrarne il contrario. Probabilmente, per entrambi, una soluzione e da ricercare altrove. Ora riportando il tutto nei rispettivi contesti storici, entrambi denunciate delle corruzioni dei due sistemi, ma per farne emergere le rispettive possibili distorsioni. Poi, questa continuita' tra le teorie engelsiane e la societa' attuale che usi, sembra quasi suggerire che, oggi, stiamo vivendo un occidente marxista... non mi sembra troppo equilibrata (come contrario di sbilanciata, non squilibrata )........ ...nel dettaglio... "L'origine della monogamia - spiega Engels -, così come possiamo seguirla nel popolo più civile e di più alto sviluppo dell'antichità... non fu, in alcun modo, un frutto dell'amore sessuale individuale, col quale non aveva assolutamente nulla a che vedere, giacché i matrimoni, dopo come prima, rimasero matrimoni di convenienza. Ma tutto ciò è orrendo, e vedo in un angolo gli occhietti cattivi del socialismo globale che mi osservano. In pratica chiunque abbia la vaga idea di sposarsi dovrebbe sentirsi automaticamente oppresso e sfruttato: il matrimonio non nasce infatti dalla comune volontà ma dall'imposizione dall'alto dello spaventoso sistema capitalista. Non esiste un matrimonio libero ed uno imposto: il matrimonio stesso è oppressione e sfruttamento Come lo interpreto io (la mia interpretazione e' valida come La Tua. naturalmente...) e' la visione profetica di cio' che molte persone dei ceti medio bassi, magari plagiati dalla religione moralista, subiscono attualmente. Sotto il 'fuoco incrociato' di moralismo integralista, di nazismo maediatico e stereotipi e mistificazioni pubblicitarie, la forzatura di cui parla (per una buona parte della societa' attuale) e' naturale, e' studiata, e' parte integrante dei meccanismi economico-finanziari di cui sei il "fervido sostenitore" che conosciamo... che non e' da considerarsi marxismo applicato, credo... no? Fu la prima forma di famiglia che non fosse fondata su condizioni naturali, ma economiche, Che pertanto dovremmo ritenere "artificiali" in quanto "economiche", come se l'economia fosse appunto stata portata dai cattivi capitalisti dopo il loro atterraggio sulla Terra con l'astronave a forma di piramide, proprio come il molesto faraone di Stargate. No, certamente. Ma non e' generalizzando che va affrontato il discorso(varrebbe per entrambi). Comunque, cio' conferma, come dicevo prima, che sono profetiche (e all'epoca rispecchiavano una piu' vasta popolazione, dato che gli standard sociali erano nettamente inferiori) per alcuni di noi, per esempio in Italia... ripeto, questa della "gabbia" mentale della famiglia e' solo uno degli aspetti che gravano su questa societa', che, sommato al resto che accennavo prima, permette alle "entita' occulte" (occulte ai piu'), un controllo sulla popolazione. precisamente sulla vittoria della proprietà privata sulla originaria e spontanea proprietà comune. E dove ciò sia dimostrato non è dato sapere. Ma anche se lo fosse, si potrebbe argomentare che la medicina è la vittoria sull'originaria morte per un semplice raffreddore. Quindi? La dominazione dell'uomo nella famiglia e la procreazione di figli incontestabilmente suoi, destinati a ereditare le sue ricchezze: ecco quali furono i soli ed esclusivi fini del matrimonio monogamico". Ora siamo addirittura arrivati all'uomo di famiglia costretto a mantenere figli non suoi http://tinyurl.com/68a38, o figli di 30 anni http://tinyurl.com/48lke. Questo perché, dato che il matrimonio monogamico altro non è che orrenda sopraffazione, la mitologia femminista (e socialista, che è la stessa cosa) vuole che l'uomo non solo venga messo in condizione di non nuocere, ma paghi per tutti gli spaventosi crimini del passato. Abbiamo capito che sei un "fervente" ....(ecco cosa capita a discutere con elias!) ....Maschilista. Ma e' l'estremizzazione travisante di cio' che si vuole affermare. Una domanda: dove la vedi la continuita' tra quello che dice engels e cio' che e' il presente? Non siamo in una societa' basata sulle teorie di engels, vero? Non sarà certo un caso se il pedofili di 40 anni che molesta una bambina di 13 viene chiamato appunto "pedofilo" dal quotidiano, mentre della maestra di 40 anni che molesta il 12enne si dice solo che "aveva rapporti." E che dire di altre storie curiose come questa http://tinyurl.com/3oaux, questa http://tinyurl.com/3k7gl, o questa http://tinyurl.com/5cj8n. Anzi ...Lurido maschilista! (scherzo) "Certamente, nel corso della storia, la famiglia monogamica ha subito uno sviluppo e in parte si è modificata, ma senza perdere i suoi originali caratteri peculiari. Le classi dominanti sfruttatrici che si sono susseguite dallo schiavismo ad oggi non hanno mai eliminato del tutto l'indissolubilità del matrimonio, che è stata particolarmente accentuata dai vincoli della religione cattolica, né hanno sottratto la donna alla schiavitù domestica e alla subalternità all'uomo all'interno della famiglia e nella società. Al contrario della parità dei diritti che abbiamo oggi, grazie alle nostre grandi conquiste: ora mamma e papà devono lavorare entrambi per tirare alla fine del mese. Meglio la schiavitù del debito di quella domestica, perché si sa che in tutte le famiglie c'è un orrendo uomo violento che picchia moglie e figli. Ovviamente ai nostri benefattori non interessa mettere la donna in condizione di scegliere che cosa fare nella vita, ma di sentirsi in colpa se non si ammazza di lavoro tutto il santo giorno - poi qualcuno dovrebbe spiegare che razza di scelta è se una delle due scelte implica il vedersi rifilare l'etichetta di schiavo. Altra travisazione, secondo me. Engels parla della sottrazione dello stato ai propri oneri e riconoscimenti nei riguardi della donna , usando come mezzo una gestione estremamente patriarcale della societa'. Ottenendo, cosi', una limitazione forzata alla partecipazione attiva in societa' e, addirittura, un rifiuto (immotivato ed essenzialmente di costume, a mio avviso e forse anche a suo), avallato da una societa' corrotta dai limiti di una societa' patriarcale, di sobbarcarsi gli oneri economici per pagare l'apporto attivo che in realta' una madre fornisce (per madri intendo le casalinghe) ... L'esempio che porti della situazione attuale e' una "scempiaggine" di questa societa', non del modello di engels... "dov'e' la continuita'2"? Il riferimento all'uomo bestia che picchia la moglie non lo trovo... maschilista frustrato! (da ora in poi se ti chiamo maschilista non vuole essere un'offesa anche se non lo specifico) ...e comunque neanche la descrizione della donna che si "appiattola" come un parassita e se ne sente in colpa... Poi però qualcuno deve pur fare figli da mettere al servizio dello Stato - che è un gran benefattore del proletariato - quindi occorre la favoletta dell'obbligo scolastico, tanto per toglierli dai piedi alla famiglia quanto basta per "educarli" alla "corretta" visione del mondo. Per apprezzare fino in fondo, quello che dici, dovrei sapere, ironia a parte, sotto quale luce vedi il sistema scolastico attuale. Esse hanno solo adattato la famiglia, la sua organizzazione interna, i suoi compiti specifici e il suo ordinamento giuridico, alle loro rispettive esigenze economiche e sociali. Esattamente quello che oggi stanno facendo altre "classi", per altri motivi a proposito dei quali nessuno scrive una parola. ??? Troppo ermetico. Attraverso la famiglia il capitalismo si assicura ogni giorno la riproduzione della forza lavoro, non solo intesa come riproduzione della specie, ma anche come soddisfacimento di tutta una serie di bisogni della vita materiale e spirituale che permettono alla forza lavoro di rigenerarsi, rinfrancarsi e modellarsi in base alle esigenze dello sfruttamento capitalistico. Quindi, per togliere linfa vitale al capitalismo sarebbe necessario impedire alla forza lavoro di rigenerarsi e rinfrancarsi? Anche, qui se lo leggi come se scrivesse del consumismo selvaggio di cui e' succube ognuno di noi (chi piu' e chi meno), non trovi che sia spaventosamente premonitore? Ma se al capitalismo interessano tanto i figli del proletariato oppresso, non sarebbe sensato che il capitalismo proponesse una società poligamica dove ogni operaio ha un intero harem? Più figli = più servi del capitalismo. Forse ... ma non dare spunti ai legislatori: mi basta la mia compagna ... Questi bisogni, infatti, che crescono con lo sviluppo della produzione stessa, se dovessero essere soddisfatti socialmente attraverso adeguati servizi sociali costerebbero troppo ai capitalisti che dovrebbero rinunciare a una parte dei loro profitti". Ora invece questi "servizi" vengono pagati dai lavoratori stessi, con i soldi rubati dallo Stato alla loro busta paga. ...."dov'e' la continuita' 3" Ma se i figli non servono più come aiuto nella vecchiaia, perché c'è la pensione dello Stato, E se i figli piccoli non danno più un ritorno economico da piccoli, in quanto non possono lavorare nell'allegra bottega come apprendisti, E se i figli dunque rappresentano unicamente un costo, quindi un altro passo verso la povertà per la famiglia oppressa, accadono due cose: a) La gente smette di fare figli, essendo l'unico parametro che può controllare, e qualcuno si dovrà andare a cercare qualche immigrato che sia disposto a pagare i contributi per le pensioni, oppure b) Tutti i costi causati dai figli dipendenti dai genitori dovranno essere socializzati, con i vari buoni alla famiglia, libretti intestati in Posta e tutte le altre cose che si leggono sui giornali. Quindi l'orrenda morsa del socialismo dovrà necessariamente crescere, perché il socialismo rampante a metà non funziona. Queste ultime considerazioni furono espresse (con dovizia di particolari) da un certo sociologo svedese nel '34 circa, anche se oggi facciamo tutti finta di non saperlo e gridiamo al miracolo quando Berlusconi tira fuori 1000 euro per un figlio... Fino a prova contraria e' una teoria anche questa e non ci sono basi per affermare che un socialismo applicato debba degenerare nella maniera sopradescritta. Boh... magari e' vero... mi piacerebbe provarci prima di decretarne il fallimento, pero'...e soprattutto senza infiltrazioni destabilizzanti esterne, magari...o se non altro nei limiti etici (...vabbe' ...l'ingenuita' e' voluta!) Poi andiamo a leggere il manifesto di Marx ed Engels, e ci troviamo quest'altro orrore: 5.- Accentramento del credito in mano dello Stato mediante una banca nazionale con capitale dello Stato e monopolio esclusivo. E gioia e ricchezza per tutti i proletari sono assicurate... ahia! ahia! il socialismo globale mi azzanna la caviglia! E' scorretto, questo discorso "bancario" va inserito nel panorama economico marxista, non in quello attuale, che e' in netta antitesi... ne convieni? Comunque, non mi considero propriamente marxista, anche se una certa impronta e' visibile... credo... forse no...chissa'... ai marxisti l'ardua sentenza. (anche se l'etichetta mi da fastidio perfino sulle magliette: cerco sempre di strapparle via di solito) mc [ Modificato da mc Attivo 18/2/2005 23:22 ]

Santaruina
Inviato: 18/2/2005 23:45  Aggiornato: 18/2/2005 23:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Mc, interessante il dibattito con Linucs. Senza analizzare nel dettaglio i vostri punti di vista, ti posso solo dire cosa non convince me delle frasi di Engels che hai riportato. Io non condivido il punto di partenza delle argomentazioni della filosofia Marxista. O meglio credo che sia condivisibile solo se applicata in alcuni fattori della vita sociale, specialmente in quella contemporanea ai due padri del comunismo. Non c’è dubbio che nell’analizzare la condizione servile del proletariato del XIX secolo il loro approccio sia stato rigoroso, ma non condivido il fatto che attraverso questo approccio abbiano voluto spiegare l’intera storia del genere umano. Non penso infatti che l’economia sia stata sempre al centro della vita degli uomini, o che abbia addirittura avuto alcuna parte nella costituzione della monogamia. Secondo me ciò che Engels trascura è il fattore della spiritualità, che per quanto scomparso nei giorni nostri ebbe un ruolo primario per le società arcaiche. La dimostrazione di questo fattore resta nelle testimonianze degli antichi, parlo dei miti, dei loro monumenti e delle grandi religioni del passato di cui le nostre non sono che delle pallide copie. Non credo che condividiate il mio pensiero né tu né Linucs, ma almeno adesso abbiamo tre versioni dei fatti Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
mc
Inviato: 19/2/2005 0:31  Aggiornato: 19/2/2005 0:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Se per spirituale intendi le religioni ... scordatelo che condivido...ehehehe... La filosofia... forse...come dimensione spirituale... l'arte... Io ho ben chiaro che le teorie vanno collocate nelle rispettive epoche (lo accennavo anche a linucs... visto che scorrettamente nei suo commento s'e' divertito a mischare un bel po' le carte). E inoltre, non condivido tutto cio' ipotizzato e teorizzato in quegli scritti. percio' non li considero "sacre scritture" come altri... Mi hanno insegnato delle cose che riscontro nella realta' capitalistica, che altrimenti non so come avrei capito, e questo mi basta per sentirmi motivato a postarle in una discussione. Capisco che qualcuno non le possa condividere, e mi interessa saperne i motivi ... tutto qui ... Nei miei post mi sono limitato a collegare cio' che ne ho colto e la tua intuizione, condivisa, che emergeva dall'articolo. mc

Santaruina
Inviato: 19/2/2005 0:47  Aggiornato: 19/2/2005 0:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Citazione:
Se per spirituale intendi le religioni ... scordatelo che condivido...ehehehe...
Ci ho provato… he he he.. Stammi bene

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Linucs
Inviato: 19/2/2005 1:46  Aggiornato: 19/2/2005 1:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Poi, questa continuita' tra le teorie engelsiane e la societa' attuale che usi, sembra quasi suggerire che, oggi, stiamo vivendo un occidente marxista... Eppure, stranamente, a forza di frugare nei giornali salta sempre fuori che dietro ogni nobile iniziativa "sociale", "umanitaria" o "ambientale" c'è sempre qualche strana banca. Basta guardare l'EPA o i "land for debt swap" delle Biosphere Reserves: l'esproprio c'è sempre, ma al posto dello Stato ci sono i nostri amici di sempre, quelli che stampano i soldi di carta. Come lo interpreto io (la mia interpretazione e' valida come La Tua. naturalmente...) e' la visione profetica di cio' che molte persone dei ceti medio bassi, magari plagiati dalla religione moralista, subiscono attualmente. Ma oggi tutto concorre affinché a nessuno venga in mente di sposarsi, dai prezzi degli affitti, alla continua propaganda televisiva, alla costante ridefinizione del matrimonio, al riconoscimento (ovviamente legittimo) delle coppie di fatto e così via. Direi che la religione moralista ci ha abbandonato da un pezzo. A dirla tutta ne abbiamo guadagnata un'altra, il famoso "umanesimo mondiale", in cui il moralismo si chiama "politically correct" e invece della bestemmia abbiamo l'affronto alla povera minoranza del giorno. Lo scopo è sempre quello: far tacere la gente. Sotto il 'fuoco incrociato' di moralismo integralista, di nazismo maediatico e stereotipi e mistificazioni pubblicitarie, la forzatura di cui parla (per una buona parte della societa' attuale) e' naturale, e' studiata, e' parte integrante dei meccanismi economico-finanziari di cui sei il "fervido sostenitore" che conosciamo... che non e' da considerarsi marxismo applicato, credo... no? Direi che più che al matrimonio la mistificazione pubblicitaria mira alla promiscuità rampante. Per ragioni che ovviamente seguono gli interessi di qualcuno, benché naturalmente anche la promiscuità rampante abbia i suoi pregi: è sufficiente sapere cosa si sta facendo, perché, chi vuole che tu lo faccia e per quale motivo. Chiediamoci, nel silenzio delle mura di casa: quando la pubblicità mi dice di fare X, che cosa viene in tasca ai nostri amici di sempre a parte i soldi? Perché se uno stampa soldi per mestiere, è chiaro che i soldi non gli servono, quindi ci dev'essere qualcos'altro che gli viene in tasca. Scegli tu se il potere o il controllo o altro ancora (se ti dico tutto perdo i poteri magici ) questa della "gabbia" mentale della famiglia e' solo uno degli aspetti che gravano su questa societa', che, sommato al resto che accennavo prima, permette alle "entita' occulte" (occulte ai piu'), un controllo sulla popolazione. Ma in che cosa consiste la gabbia mentale della famiglia? In 1984, parte del controllo della società di schiavi passava per l'annullamento della famiglia. Cosa verrà mai in tasca all'orrendo capitalista dalla famiglia, che non potrebbe ottenere altrimenti? Abbiamo capito che sei un "fervente" ....(ecco cosa capita a discutere con elias!) ....Maschilista. Ma e' l'estremizzazione travisante di cio' che si vuole affermare. Al contrario: se un disgraziato deve mantenere i figli a 35 anni vuol dire che è costretto a lavorare per qualcuno senza ricevere nulla in cambio. A casa mia questa si chiama schiavitù, o lavori forzati. Per non parlare delle altre curiose situazioni che ho collezionato con pazienza, ad esempio i tentativi di proibire i test sul DNA, o i doppi processi a Fathers4Justice che chiedono semplicemente di vedere i propri figli più di una volta al mese, visto che li devono mantenere. Anche questo va visto in un quadro generale che nasce dalla domanda: a chi viene qualcosa in tasca da tutto ciò? Chi guadagna se un padre viene sempre trattato con la presunzione di colpevolezza? (domanda meno banale di quanto sembri. La risposta non è "le donne cattive", come il lettore attento avrà indovinato) Una domanda: dove la vedi la continuita' tra quello che dice engels e cio' che e' il presente? Non siamo in una societa' basata sulle teorie di engels, vero? Non ci sarà il copyright di Engels, ma sicuramente il socialismo rampante si sta facendo strada. A forza di tasse e welfare le dipendenze che una volta erano tra i membri della famiglia ora sono diventate dipendenze tra gli individui e lo Stato. Chi volesse capire per quale triste motivo avviene ciò, dovrà aspettare il mega-post "Foxman contro il mondo" Anzi ...Lurido maschilista! (scherzo) Eppure i pargoli vengono molestati, e i quotidiani insabbiano. Per conto di chi? Altra travisazione, secondo me. Engels parla della sottrazione dello stato ai propri oneri e riconoscimenti nei riguardi della donna, usando come mezzo una gestione estremamente patriarcale della societa'. Non oso immaginare che cosa ci sia di patriarcale nella società contemporanea... Ottenendo, cosi', una limitazione forzata alla partecipazione attiva in societa' ? e, addirittura, un rifiuto (immotivato ed essenzialmente di costume, a mio avviso e forse anche a suo), avallato da una societa' corrotta dai limiti di una societa' patriarcale, di sobbarcarsi gli oneri economici per pagare l'apporto attivo che in realta' una madre fornisce (per madri intendo le casalinghe) Mi sono perso nei meandri della corruzione patriarcale... Il riferimento all'uomo bestia che picchia la moglie non lo trovo... maschilista frustrato! Il riferimento all'uomo bestia che picchia è "cristallizzato" (per usare un termine appropriato...) nelle idee che circolano in un certo femminismo. Che ovviamente non rappresentano tutto il femminismo: nessuna corrente è esente dalle influenze dei nostri curiosi amici. C'è la donna che vuole scelta ed indipendenza, c'è quella che vuol vivere sulle spalle di qualcuno come risarcimento per i millenni di oppressione, o boiate del genere. Per dirne una, ci sono le pubblicità e i telefilm che vogliono l'uomo sempre imbranato o imbecille, o indegno, o impegnato a chiedere scusa per qualcosa, o bistrattato perché non ha la macchina abbastanza nuova e la tizia con i jeans a vita bassa non lo guarda. D'altra parte, ci sono gli imbecilli che lavorano solo per comprare le cazzate che dice la TV, nella speranza di essere ritenuti "degni" perché hanno l'orologio X o le scarpe Y. Cosa viene in tasca ai nostri amici di sempre, se uomini e donne non sono indipendenti ma in costante e sempre più scorretta competizione? ...e comunque neanche la descrizione della donna che si "appiattola" come un parassita e se ne sente in colpa... Infatti la donna "parassita" è un'invenzione molto, molto recente... Troppo ermetico Non si può riassumere al volo una storia di 60 pagine Anche, qui se lo leggi come se scrivesse del consumismo selvaggio di cui e' succube ognuno di noi (chi piu' e chi meno), non trovi che sia spaventosamente premonitore? Quale sarebbe la soluzione al consumismo selvaggio? Se c'è una domanda c'è anche un'offerta. Perché la gente domanda cazzate che non servono e si ammazza di lavoro per pagarle? Forse ... ma non dare spunti ai legislatori: mi basta la mia compagna ... D'altra parte, una volta approvati i matrimoni gay, segue che dovrà essere approvata necessariamente la poligamia: è "un tipo diverso di matrimonio" e ha radici nella storia più solide di quelle del matrimonio gay. Ecco perché ogni sano eterosessuale appoggia in cuor suo il matrimonio gay: in attesa che qualche lobby islamica (pronto, Adel Smith?) gli porti il regalo di Natale Ma se tutto è matrimonio, il matrimonio non esiste più, ed ecco risolto un problema. (ermetico!) ...."dov'e' la continuita' 3" Nella convergenza tra il welfare dello Stato e il debito bancario che rende tutti schiavi non dello Stato, ma dei nostri amici di sempre? Orrore: il Grinch ha rubato il socialismo! Anche il suolo pubblico diventerà privato a forza di "land for debt swap" (http://tinyurl.com/3zbop). Eppure tutte le rivendicazioni della sinistra e degli ambientalisti sembrano apparentemente giuste, innocue o ben ispirate. Ma se passi un anno o due a frugare nelle scartoffie potrebbe saltar fuori che non sono tutti lì in fila per regalarci diritti, pace, reddito garantito e bontà d'animo. Potrebbe essere che il McDonald's con i suoi odiati hamburger sia l'ultimo dei problemi. Fino a prova contraria e' una teoria anche questa e non ci sono basi per affermare che un socialismo applicato debba degenerare nella maniera sopradescritta. Infatti è il socialismo incompleto a degenerare: o si da il socialismo o non si fa. Se hai pazienza di aspettare "Foxma contro tutti" ho raccolto anche un po' di link sugli effetti. Boh... magari e' vero... mi piacerebbe provarci prima di decretarne il fallimento, pero'...e soprattutto senza infiltrazioni destabilizzanti esterne, magari...o se non altro nei limiti etici (...vabbe' ...l'ingenuita' e' voluta!) Ti piacerebbe avere uno Stato socialista al 100% da una parte, un altro con la monarchia, un altro liberista al 100%, un altro ancora sotto la Sharia, uno democratico, e così via, e decidere tu dove andare a vivere? Sbagliato: oggi c'è la democrazia globale con la solidarietà mondiale, e Kofi ci ricorda che "il mondo è uno" e siamo tutti "interdipendenti." Indovina un po' come va a finire? E' scorretto, questo discorso "bancario" va inserito nel panorama economico marxista, non in quello attuale, che e' in netta antitesi... ne convieni? Nel mondo di Engels la forza di gravità vale quanto nel nostro. Se si mette in mano allo Stato la possibilità di creare un orrore inflazionista, altro non potrà venirne che miseria e povertà. O ancora peggio, nell'impossibilità di risparmiare causata dalla svalutazione della moneta, si dovrà vivere giorno per giorno con l'elemosina dello Stato. Comunque, non mi considero propriamente marxista, anche se una certa impronta e' visibile... credo... forse no...chissa'... ai marxisti l'ardua sentenza. Fai finta che da domani ci sia il marxismo: chi ci guadagna veramente? (e quando vedo RAI3 che mi manda in onda le interviste ad Hayek vuol dire che il mondo gira veramente al contrario...) Altrove... Non penso infatti che l’economia sia stata sempre al centro della vita degli uomini, o che abbia addirittura avuto alcuna parte nella costituzione della monogamia. Non facciamo confusione tra economia, soldi, moneta, finanza, capitalismo, eccetera... Secondo me ciò che Engels trascura è il fattore della spiritualità, che per quanto scomparso nei giorni nostri ebbe un ruolo primario per le società arcaiche. C'è più spiritualità in una banca centrale che in una chiesa, e non farmi dire altro va' Il Cristianesimo arranca, ma dato che la Chiesa è riuscita a rompere i coglioni al mondo intero ormai ha poca voce in capitolo: parla solo di preservativi e altre cose che danno solo fastidio a sentirle. Se parlasse di usura magari la gente ascolterebbe. Ne verrà fuori una utile versione imbastardita per tener buona la gente che si diverte ad andare in chiesa, anche perché se ci fossero ancora dei cristiani veri oggi sarebbero incazzati quanto i mussulmani. Forse cercano il buon Gesù nel videofonino... L'Ebraismo picchierebbe forte, ma ormai qualcuno ha spacciato Israele per "stato ebraico" e si è rotta metà del giocattolo. Su jewsagainstzionism.com ci sono i rabbini che spiegano con pazienza perché secondo la Torah lo Stato d'Israele è una bestemmia, ma non direi che abbiano gran seguito. Ci sono anche le foto dei rabbini che partecipano al funerale di Arafat, insieme agli arabi cattivi e islamici, roba mai vista su un giornale. L'Islam invece è un po' più robusto e ha il pallino di sparare e far saltare in aria le cose se vai a tormentarlo, quindi è il nostro grande nemico. D'altra parte si è ben capito che l'Islamic Banking deve sparire di corsa prima che la gente piena di debiti si faccia spiegare un paio di cose da qualche fratello islamico. Non a caso li facciamo emigrare in Italia e continuiamo a fomentare lo spauracchio dell'arabo: non vorrai mica che Cipputi si metta a parlare di banche e interessi col mullah, altrimenti scoppia mezza rivoluzione e il primo a prendere pedate è il sindacato che l'ha venduto all'usura... Non a caso la "società multiculturale" non consiste nel conoscere le altre culture, ma nello stare zitti (per legge) per paura di offenderle. E fare il balletto etnico tutti insieme. Indovina a chi viene qualcosa in tasca da ciò? Ma sorpattutto, se una volta c'erano gli atei, com'è che adesso è pieno di "umanisti secolari?" Ridateci gli atei che bestemmiano in toscano prima che scoppi un casino...

Santaruina
Inviato: 19/2/2005 2:14  Aggiornato: 19/2/2005 2:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
Linucs, Mc bel dibattito. Linucs, Citazione:
Non facciamo confusione tra economia, soldi, moneta, finanza, capitalismo, eccetera...
Su questo argomento non dibatto, non con te… he he he… fammi studiare ancora un po’... Citazione:
C'è più spiritualità in una banca centrale che in una chiesa, e non farmi dire altro va'
Sad but true, infatti parlavo di epoche lontane nel tempo… Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
sax
Inviato: 24/2/2005 22:25  Aggiornato: 24/2/2005 22:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/7/2004
Da:
Inviati: 82
 Re: LA VILLETTA E L’UOMO NUOVO
ma quante case ha carlo brevi? nel sito ha la seconda casa iihihihihihihihiihh sai che ici che paga


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