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Commenti Liberi : Commenti liberi
Inviato da Redazione il 2/5/2013 5:20:29 (9117 letture)

Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti (eccetto politica italiana - per quello usare thread più sotto).

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
krom2012
Inviato: 2/5/2013 7:05  Aggiornato: 2/5/2013 10:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Ciao linko un post fotografico dedicato a chi non crede alle coincidenze!

http://freeondarevolution.blogspot.it/2013/05/merchandise-massonico-sugli-eventi.html



edit- immagine cambiata!

...il cielo è sempre più bianco...
peonia
Inviato: 2/5/2013 8:44  Aggiornato: 2/5/2013 9:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
riporto un esempio di bieca disinformazione sul M5S.

Un fascista (si evince così dalla sua pagina FB) pubblica questa foto sulla busta paga di un Cittadino 5 Stelle

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/s480x480/65686_4844493705870_758218737_n.jpg

dicendo così false e denigranti che spero possiate leggere da qui:

http://www.facebook.com/#!/photo.php?fbid=4844493705870&set=a.1031190375670.2006200.1102695657&type=1&theater

uno, risponde così:
Signori questo post é frutto di cattiva informazione organizzata e pilotata. I Grillini venerdi hanno versato nelle casse dello stato 340'000 € e faranno cosí ogni mese, trattenendo da 2500 a 2900€ a testa, ció significa un risparmio di 4 milioni all'anno che si aggiungono ai 40 milioni rifiutati per rimborsi elettorali. I signori che hanno fatto circolare questa notizia hanno, VOLUTAMENTE, tralasciato un piccolo particolare: per legge lo stipendio non si puó rifiutare, quindi chiaramente la busta paga si presenta cosí per tutti.. Ma ciô che é davvero stato fatto l'hanno omesso.. PERCHÉ?Perchè anche l'informazione televisiva omette queste notizie?

Io avevo appena finito di discutere con altri che approvano l'infamante denigrazione reiterata giornaliera, postando in risposta questo, se qualcuno non l'avesse ancora visto:
http://www.cadoinpiedi.it/2013/04/30/di_battista_m5s_a_ballaro_raccontate_il_falso.html

quello che si evince chiaramente è che la DISINFORMAZIONE ha raggiunto livelli decisamente incontrollabili e che quanto afferma il servizio di Enzo Di Frenna è esattamente la verità, come molti di noi già sanno da tempo....

https://www.youtube.com/watch?v=CRADIU1gezA

edit: aggiungo http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=CElZOET0mNg#! tanto per smentire qualcuno....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
toussaint
Inviato: 2/5/2013 9:26  Aggiornato: 2/5/2013 9:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Perchè mai?
Non capisco.
Mi sembra del tutto in tema col thread di Boston.
Tra l'altro il sito linkato offre molti altri spunti interessanti.
Mah!

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
peonia
Inviato: 2/5/2013 9:37  Aggiornato: 2/5/2013 9:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
toussaint, ti riferisci al mio commento a krom, che ho tolto e inviato a lui in privato?
Se sì, ricordo che io l'avevo messo su quel thread apposito e sono stata derisa da Fabrizio70......

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Sertes
Inviato: 2/5/2013 9:40  Aggiornato: 2/5/2013 9:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Commenti liberi
Citazione:
toussaint ha scritto:
Perchè mai?
Non capisco.
Mi sembra del tutto in tema col thread di Boston.


Questo è un sito di approfondimento non di notizie sparate alla brutta boia, o peggio per interesse come Repubblica o il Corriere.
Chi posta un link è pregato quantomeno a leggerlo e commentarlo cioè a farlo proprio.

Al link-minchiata della maglietta aveva già risposto molto bene Fabrizio70 (taglio per essere conciso):

Citazione:
Fabrizio70 ha scritto:

La maglietta si riferisce al baseball :

http://en.wikipedia.org/wiki/Yankees%E2%80%93Red_Sox_rivalry

In 1978, the Red Sox, led by Jim Rice, Carl Yastrzemski, Fred Lynn and catcher Carlton Fisk, and managed by future Yankee coach Don Zimmer,[111][112] were looking good for the World Series (aka "Fall Classic") for the second time in the decade. They led the Yankees in the standings by 14 games in mid-July, with less than three months to go in the regular season.[113] However, the Yankees turned their season around just as the Red Sox seemed to collapse.[114] By September 7, the Yankees had whittled down the 14-game deficit to only four games, just in time for a four-game series at Fenway Park in Boston.[115] The Yankees won all four games in the series by a combined score of 42–9.[116] This series became known as the "Boston Massacre".

Una controllatina prima di spammare ti fà venire l'orticaria?

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
krom2012
Inviato: 2/5/2013 9:59  Aggiornato: 2/5/2013 9:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
avete già giudicato senza leggere, comunque non c'è solo quel fatto di Boston riportato nel link, ci sono una serie di foto con didascalie attinenti a simboli massonici e coincidenze evidenti.

...il cielo è sempre più bianco...
peonia
Inviato: 2/5/2013 10:00  Aggiornato: 2/5/2013 10:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
Sertes non hai letto il link di Krom però.....anche lì dice che si riferisce a quanto dici....non cambia...

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
toussaint
Inviato: 2/5/2013 10:03  Aggiornato: 2/5/2013 16:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
(RIMOSSO M.M.)

***
BALLATE PURE SULLA TOMBA DELLA THATCHER, MA RICORDATEVI CHE IN GRAN BRETAGNA C'E' STATO UN GOLPE
DI JOHN PILGER


Sulla scia della dipartita della Thatcher, mi ricordo le sue vittime. Marie, figlia di Patrick Warby, era una di loro. Marie, di cinque anni, soffriva di una malformazione dell'intestino e aveva bisogno di una dieta speciale. Senza quella, i dolori erano lancinanti. Suo padre, minatore di Durham, aveva usato tutti i suoi risparmi. Era l’inverno del 1985, il grande sciopero era in atto da quasi un anno e la famiglia era indigente. Nonostante l’ammissibilità di Marie agli aiuti statali fosse indiscussa, il Dipartimento di Sicurezza Sociale glieli negò. Qualche tempo dopo ottenni i documenti del caso e scoprii che Marie era stata respinta perché il padre era "coinvolto in una disputa sindacale".

Corruzione e disumanità non conobbero confini sotto la Thatcher. Quando salì al potere nel 1979, la Thatcher chiese un totale divieto di esporatazione del latte in Vietnam. L'invasione americana aveva provocato malnutrizione ad un terzo dei bambini vietnamiti. Ho assistito a numerose situazioni angoscianti, come quella di bambini resi ciechi dalla mancanza di vitamine. "Non posso tollerare tutto questo", mi diceva con angoscia un medico in un ospedale pediatrico di Saigon, mentre assistevamo alla morte di un ragazzo. “Oxfam” e “Save the Children” avevano chiaramente informato il governo britannico sulla gravità ed emergenza della situazione. Le sanzioni, pilotate dagli Stati Uniti, avevano gonfiato il prezzo locale di un litro di latte fino a dieci volte quello di un chilo di carne. Molti bambini avrebbero potuto essere reintegrati con il latte, ma il divieto della Thatcher fu mantenuto.

Nella vicina Cambogia, la Thatcher ha lasciato una segreta scia di sangue. Nel 1980, chiese che il defunto regime di Pol Pot – che aveva assassinato 1 milione e 700.000 mila persone – mantenesse il suo "diritto" di rappresentanza delle proprie vittime alle Nazioni Unite. La sua politica era quella di vendicarsi sul liberatore della Cambogia, il Vietnam. Al rappresentante britannico fu indicato di votare con Pol Pot presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità, impedendo così di fornire aiuti laddove era più necessario che in qualsiasi altro posto al mondo.

Per occultare questo oltraggio, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Cina (principale sostenitore di Pol Pot), s’inventarono una "coalizione di resistenza", guidata dai Khmer Rossi di Pol Pot e riforniti dalla CIA, in basi lungo il confine con la Thailandia. C’era però un intoppo. Sulla scia del cosiddetto “Irangate”, il fallito “armi in cambio di ostaggi”, il Congresso degli Stati Uniti aveva vietato avventure clandestine in terra straniera. "In uno di quei patti che piacevano ai due," disse a suo tempo un alto funzionario di Whitehall al Sunday Telegraph, "il presidente Reagan propose alla Thatcher che fossero le SAS [forze speciali del Regno Unito, n.d.t.] a gestire la situazione in Cambogia, e lei prontamente accettò."

Le truppe speciali delle SAS furono inviate dalla Thatcher nel 1983, con lo scopo di addestrare la "coalizione" a crearsi un suo speciale marchio di terrorismo. Diverse squadriglie, ognuna formata da sette SAS, arrivarono da Hong Kong, e i soldati britannici si misero ad addestrare i cosiddetti "combattenti della resistenza" nella preparazione e posa di campi minati in un paese già devastato dal genocidio e con il più alto tasso al mondo di morti e mutilazioni causati dalle mine.

A suo tempo lo segnalai, e più di 16.000 persone scrissero alla Thatcher in segno di protesta. Lei rispose così al capo dell’opposizione di allora, Neil Kinnock: “Ribadisco che il governo britannico non è assolutamente coinvolto nell’addestramento, equipaggiamento o che stia cooperando con i Khmer Rossi e i loro alleati”. Era una menzogna mozzafiato. Nel 1991 il governo di John Mayor ammise in Parlamento che le SAS avevano effettivamente addestrato la cosiddetta “coalizione”. “Ci piacevano i soldati britannici”, mi disse in seguito un combattente Khmer; “erano molto bravi nell’insegnarci come preparare le trappole esplosive. La gente ignara, specialmente i bambini nelle risaie, erano le principali vittime”.

Quando giornalisti e produttori del documentario “Death on the Rock”, messo in onda dalla rete ITV, mostrarono come le SAS avessero addestrato altri squadroni della morte della Thatcher in Irlanda e Gibilterra, essi furono perseguiti dai cosiddetti "giornalisti" di Rupert Murdoch, a quei tempi barricati dietro il filo spinato della “fortezza” di Wapping [sede dei giornali di Murdoch, n.d.t.]. Anche se sollevata da ogni coinvolgimento, Thames TV perse allora il suo contratto con la rete ITV.

Nel 1982, l'incrociatore argentino Generale Belgrano stava transitando al di fuori delle acque territoriali delle Isole Malvine (Falklands per gli inglesi). La nave non presentava alcuna minaccia, ma la Thatcher diede l’ordine di affondarla. I marinai uccisi furono 323, tra cui diversi adolescenti che prestavano servizio militare perché di leva. Quel crimine aveva una certa logica. Tra gli alleati più stretti della Thatcher c’erano assassini di massa – Pinochet in Cile, Suharto in Indonesia – responsabili di "molto più di un milione di morti" (secondo Amnesty International). Anche se da molto tempo la Gran Bretagna aveva armato le più grandi tirannie del mondo, fu la Thatcher a portare uno zelo da crociata agli accordi affaristici, ad esaltare i meriti dei raffinati motori degli aerei da combattimento, a contrattare duramente con gli esigenti e corrotti principi sauditi. L’ho filmata ad una fiera di armamenti militari mentre accarezzava un missile luccicante. "Ne prendo uno anch’io di questi!" disse.

Nell’inchiesta delle armi all’Iraq, Lord Richard Scott ascoltò testimonianze di come un intero livello del governo Thatcher, da alti funzionari a ministri, aveva mentito e infranto la legge vendendo armamenti a Saddam Hussein. Questi erano i suoi "ragazzi". Sfogliate le vecchie copie del Baghdad Observer, e ci troverete le foto dei suoi ragazzi, per lo più ministri, in prima pagina seduti con Saddam sul suo famoso divano bianco. C'è Douglas Hurd e un sorridente David Mellor, anche lui del Ministero degli Esteri, più o meno nel periodo in cui il suo ospite stava ordinando la gassazione di 5.000 curdi. Dopo questa efferatezza, il governo Thatcher raddoppiò i crediti commerciali con Saddam.

Forse è troppo facile ballare sulla tomba della Thatcher. Il suo funerale fu una bravata propagandistica, degna di un dittatore: un assurdo spettacolo militarista, come se un colpo di stato avesse avuto luogo. In effetti era proprio così. "Il suo vero trionfo", disse un altro dei suoi ragazzi, Geoffrey Howe, ministro della Thatcher, "è stato quello di aver trasformato non solo un partito, ma due, in modo che quando il Laburisti tornarono nuovamente al potere, gran parte del thatcherismo fu accettato come irreversibile."

Nel 1997, la Thatcher fu il primo ex-premier a far visita a Tony Blair dopo il suo insediamento in Downing Street. C'è una loro foto, sorriso forzato e denti scoperti: il criminale di guerra in erba con il suo méntore. Quando Ed Miliband, nel suo untuoso "tributo", caricaturò la Thatcher come una "coraggiosa" eroina femminista i cui risultati egli stesso "onorava", si capì che la vecchia assassina non era affatto morta.

John Pilger

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
krom2012
Inviato: 2/5/2013 10:10  Aggiornato: 2/5/2013 10:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Boston non è nuova per storie di massacri per mano di sette massoniche deviate, non a caso nel link è scritto che uno si può anche confondere, perchè di massacro non ce n'è stato uno solo, a prescindere dalla rivalità di due team di baseball e semmai quest'ultima suona come una stronzata rispetto agli altri nessi, poi posso anche sbagliarmi ci mancherebbe.

edit
5 MARZO 1773 – IL MASSACRO DI BOSTON
http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Boston
http://www.neovitruvian.it/2013/01/22/storia-proibita-la-timeline-del-nuovo-ordine-mondiale-1763-1816/

...il cielo è sempre più bianco...
toussaint
Inviato: 2/5/2013 10:13  Aggiornato: 2/5/2013 10:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
tornando alla maglietta mi sembra alquanto strano che la Nike metta in vendita una maglietta che gli costerà un'intera fetta di potenziali acquirenti, ossia i tifosi degli Yankees.
che cazzo di politica commerciale è?
ve l'immaginate qui in Italia una qualsiasi casa di articoli sportivi che lanci una maglietta che rievochi il derby Roma-Lazio del 5 a 1 o lo Juve-Roma del gol di Turone o l'Inter-Juve del non rigore dato a Ronaldo?
suonerebbe come una beffa per i tifosi di una delle due squadre che non comprerebbero più neanche un paio di calzini di quella marca.
per cui mi sembra strano che rischino un buco commerciale del genere.
che poi sia stata fatta anni fa, lo sapete, per come la penso non vuol dir nulla.
ma su questo alzo le mani da solo, sono troppo complottista...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
krom2012
Inviato: 2/5/2013 10:31  Aggiornato: 2/5/2013 10:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
@ toussaint

La Nike è una lobby massonica talmente ricca e conoscendo la competitività sportiva degli americani passa inosservato uno slogan del genere, considerando il bombardamento mediatico che subiscono costantemente, sono così abituati che ormai nemmeno si accorgono o fanno finta di niente. The big sleep!

...il cielo è sempre più bianco...
toussaint
Inviato: 2/5/2013 11:12  Aggiornato: 2/5/2013 11:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
La madre di tutti gli articoli di Alberto Bagnai, fresco fresco, un pezzo divulgativo che pone l'estrema lapide sull'Euro e l'Eurismo, condito di dati e ricerche inequivocabili.
CON ALBERTO BAGNAI L'EURO E' MORTO (sulle note di Dio è Morto dei NOmadi/Guccini ):

Declino, produttività, flessibilità, euro: il mio primo maggio.



(iniziato a Orly, come l’altra volta, proseguito per tutta l’Italia, e finito a Roma...)

A tutti coloro ai quali la Natura matrigna e un minimo di forza di volontà hanno consentito di raggiungere un certo livello, anche lo studio dell’economia, al pari di qualsiasi altra attività umana (lo scopone scientifico, il beach volley, la fisica quantistica), offre una inesauribile miniera di profonde soddisfazioni intellettuali. Perché, vedete, gli economisti le cose non è che non le sappiano o che non le dicano. Le sanno, e le dicono, e quando se le dicono, queste cose, i loro rigorosi e un pochino arzigogolati discorsi somigliano tanto, ma tanto tanto tanto, alle vostre schiette e limpide intuizioni. Solo che da un lato loro, un po’ per pudore (forse), e molto per allungare il cv, le loro cose se le dicono in separata sede, in linguaggio aulico, e non perdono tempo a divulgarle. Un libro divulgativo non è un libro, in accademia, quand’anche contribuisse, chissà, magari, forse, a orientare il dibattito politico di un paese. Dall’altro, voi le vostre intuizioni siete stati abituati a reprimerle: vi è stato suggerito, o meglio imposto, di non credere ai vostri occhi, e alla fine, de guerre lasse, vi ci siete abituati.

Il luogocomunismo ha vinto.

O meglio: aveva vinto, fino a quando non è arrivato un tipo strano che ha cominciato a spiegarvi cosa dicono gli economisti (quelli veri, quindi non il signor Creosoto o i gianninizzeri), usando però un linguaggio meno aulico.

E voi avete cominciato a poter credere ai vostri occhi, a poter esprimere quello che avevate sempre pensato, riconoscendo che quanto avevate intuito coincideva, in effetti, con le conclusioni di ponderosi studi scientifici. Il che, posso immaginare, deve essere stato una bella soddisfazione intellettuale: riconciliare i fatti con le proprie intuizioni, incasellare le (proprie) sensate esperienze nelle (altrui) certe dimostrazioni, che goduria! Mai quanto la mia nel constatare che vi ho aiutato a emanciparvi, e questo nonostante il noise di fondo, un po’ white, e un po’ red (Giorgio il precisazionista è a disposizione per chiarire i termini acustici della metafora, il cui significato però è evidente: ormai non reggo più nessuno, e da oggi sarà guerra totale, e mi dispiace per le anime belle: io sono con Gibilisco...).

I numeri del declino
Rientra a pienissimo titolo fra gli economisti veri, anche se voi lo avete criticato in modo un po’ spiacevole (cosa che lui ha fatto benissimo a farmi notare), Francesco Daveri, che leggevo sempre con interesse su lavoce.info (prima di cominciare a scrivere, cosa che ha sottratto ahimè tempo alla lettura). Ricorderete che lo ho incontrato in due occasioni (qui e qui), per scambi di idee sempre interessanti, che spero possano ripetersi in futuro. La realtà cambia, un aggiornamento ogni tanto male non fa. Il professor Daveri si è occupato, con alcune coautrici, di una cosa della quale mi occupo anch’io, e della quale vi occupate anche voi (o, per meglio dire, è lei ad occuparsi di voi): mi riferisco al declino dell’economia italiana, che abbiamo visto ad esempio qui. Me ne sto occupando, in particolare, nel mio ultimo lavoro, dal quale proviene questa tavola:


La tavola descrive la crescita del reddito pro-capite in termini reali nell’Eurozona a 12 paesi e in tre sue suddivisioni: il nucleo (Germania, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia), l’Italia, e la periferia (Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo). Nota: in termini reali significa depurato dall’effetto dell’inflazione, cioè valutato a prezzi costanti (chi queste cose non le sa può studiarsele qui).

Questa ripartizione territoriale, lo ricordo a chi se lo fosse dimenticato, si basa sullo studio condotto da Harvey e dai suoi coautori sui “club” di inflazione nell’Eurozona. Per chi non lo ricordi, lo studio prefigurava esattissimamente quali sarebbero stati i problemi dell’Eurozona: gli squilibri di competitività derivanti dalla mancata convergenza dei tassi di inflazione, convergenza prevista dai liberisti de noantri (per i quali, come continuano a ripeterci, sarebbe bastato “legarsi” ai paesi virtuosi per mandare le cose a posto), ma decisamente smentita dal modello minskyano (quello che chiamiamo “ciclo di Frenkel”). Com’è andata lo sapete: la convergenza non c’è stata, la divergenza di competitività è esplosa e con essa gli squilibri che ci stanno portando al redde rationem. Questo breve ripassino solo per farvi capire che la ripartizione territoriale proposta nella tabella ha un ben preciso significato ed è fondata in studi rigorosi. Ma torniamo al punto.

Che un declino dell’Italia ci sia è innegabile.

Attenzione. Non facciamo confusione.

Il rallentamento della crescita, cosa che i Savonarola da quattro soldi non capiranno mai, perché è troppa fatica per loro studiare dieci pagine di economia (quando è molto ma molto più remunerativo in termini politici berciare slogan che non vogliono dir nulla), è cosa del tutto fisiologica e prevista dai modelli standard di crescita economica (sulla cui fondatezza si può comunque discutere). Il problema non è tanto che la crescita italiana diminuisca di un po’ più di un punto a decennio, partendo dal 5% degli anni ’60. Quello che Savonarola non sa è che il modello standard di crescita economica prevede proprio che il sistema evolva verso uno stato stazionario. Ma per capire questo bisogna arrivare a pagina 30, e siccome Savonarola di solito è un ingegnere, leggere 30 pagine di cose che a lui sembrano semplici (come al diciassettenne la sonata di Mozart) è troppa fatica. Non chiediamogliela, ma non stiamolo più a sentire, e torniamo a occuparci dei problemi veri, che sono due:

1) il primo è che il rallentamento della crescita (fisiologico) è più rapido in Italia che nei paesi del nucleo, e questo nonostante in effetti l’Italia, essendo in posizione di relativa arretratezza rispetto al nucleo, avrebbe dovuto, in teoria, continuare a crescere in modo relativamente più rapido del nucleo (essendo questo relativamente avanzato), per portare a termine il proprio processo di convergenza (catching up), così come aveva fatto nei primi tre decenni considerati (dagli anni ’60 agli anni ’80).

2) il secondo, che questo rallentamento, invece di portare a uno stato stazionario (crescita zero del reddito pro-capite), diventa un declino in termini assoluti del reddito pro-capite (una crescita negativa, una decrescita, una recessione). Quanto questa decrescita sia felice è sotto gli occhi di tutti, e va detto che Daveri e la sua coautrice, che sono due economisti professionisti (chiaro?) l’avevano vista arrivare fin dal loro primo studio del 2005 (di cui vi dico subito dopo un breve corsivo).

(vorrei per favore non dovermi occupare più di chi non capisce che il Pil è reddito, che è composto per oltre il 70% di servizi e non di beniconsumisticiinquinantibrutto, che è una misura di valore e non di volume fisico e quindi di rifiutiingombrantifiniremosepoltisottolaplasticabrutto. Basta. Gli idioti e i dilettanti devono fare un passo indietro, o il sangue dei tanti suicidi ricadrà anche sopra le loro teste. Non c’è risposta, ma ci sarà una Norimberga, questo ricordatelo sempre.)

L’anatomia del declino
Chiusa la parentesi, Daveri parte proprio dall’analisi di questi due aspetti problematici. Due suoi contributi mi sono sembrati particolarmente interessanti: il primo risale al 2005, con Cecilia Jona-Lasinio dell’ISTAT, e il secondo al 2010, con Maria Laura Parisi dell’Università di Brescia.

Nel primo, intitolato “Getting the facts right”, pubblicato sul Giornale degli Economisti (vol. 64, n. 4), Daveri e Jona-Lasinio (DJL) analizzano, in una rigorosa prospettiva neoclassica, il declino che abbiamo descritto. Cosa intendo per “rigorosa prospettiva neoclassica”? Intendo che l’analisi è incentrata sul lato dell’offerta, cioè trascura totalmente il ruolo della domanda nel determinare la crescita di un sistema economica. L’idea che la crescita possa essere influenzata anche dalle condizioni della domanda è propria dell’approccio keynesiano (oggi qualcuno dice “postkeynesiano”) e lo distingue dall’approccio neoclassico (vagamente assimilabile a quanto alcuni chiamano “liberismo”). Insomma, nell’ormai consueta metafora del cinico Guerani, i neoclassici sono quelli per i quali il miglior barista è quello che fa più caffè al giorno, e i keynesiani sono quelli per i quali il bravo barista è quello che vende più caffè al giorno, considerando il fatto che se ti domandano spesso di fare qualcosa, magari diventi più bravo a farla (e qui ognuno potrebbe portare la propria esperienza).

(E i neokeynesiani? Sono “supply siders” mascherati, ma ne parliamo un’altra volta.)

Incentrare l’analisi dal lato dell’offerta significa ricondurre la crescita al dato ingegneristico (quanto sono buone e moderne le macchine che usi) e organizzativo (quanto ti alzi presto la mattina, e magari anche, giustamente, quanti lacciuoli – con la “u” – ti mette lo Statoladroooooo), trascurando il dato più propriamente economico (quanto mercato hanno le cose che produci). I tre elementi potrebbero convivere, e la scelta di separarli è analitica, ma anche, come sempre, ideologica.

In termini analitici, l’approccio neoclassico conduce a utilizzare come strumento per “organizzare” i fatti la funzione di produzione aggregata, cioè la relazione fra il totale degli input (capitale e lavoro) e il totale dell’output (prodotto) di un settore o di un’intera economia, e questo fa Daveri con le sue coautrici, producendo risultati a mio parere molto interessanti.

“Orrore!”, anzi, “Ovvove!”, diranno gli economisti “de sinistra”, drappeggiandosi nei loro tweed molto britannici, e immediatamente esibendosi, a titolo di rito purificatorio, in quella simpatica attività che istwine ha icasticamente definito “lo scambio di figurine”: “La funzione di produzione aggregata! Ma Garegnani ha detto... Ma Joan Robinson ha ribadito... Mi dai due Kaldor che ti passo un Kalecki? Sì, però allora insieme ci voglio anche uno Sraffa. Qualcuno ha quella di Godley in sahariana?...” E così blaterando, di santino in santino, in uno sterile e deliquescente chiacchiericcio filologico che in effetti a me, dall’esterno, ricorda molto certe dispute fra tifosi di calcio (mi perdonino tutti gli amici, dalla A di Angelini alla Z di Zezza).

Che poi uno si chiede: ma perché persone che mediamente sono state troppo zitte sull’euro, diventano mediamente troppo loquaci appena uno cerca di fare informazione?

Ma lasciamo stare...

Istwine è icastico, e io so’ pragmatico (pure istwine, del resto).

Se una persona mi racconta delle cose interessanti, la sto a sentire. Il pedigree mi interessa poco. Intanto ascolto, poi si vede...

Cosa ci raccontano DJL, usando la funzione di produzione aggregata?

(Amici “de sinistra”, ripeto: lo so che Y=F(K,L) non esiste, tranquilli, non è questo che mina la sacrosanta “unità da ‘a sinissra”, no: è la vigliacca e opportunistica difesa dell’euro da parte di alcuni, magari al grido di “più Europa”, inclusi alcuni che magari, immagino, oggi, pur di non dover mai ammettere di aver avuto torto e di aver tradito, oggi, suppongo, tifano Letta sperando veramente che possa servire a qualcosa! Ma di questo il conto non ve lo chiederò certo io: vedete bene che ho altro da fare).

Scusate, oggi divago. Capisco che questo renda difficile la lettura. Ma bisognerà pure che condivida con voi il senso di quanto, e per quali sterili e insulsi motivi, il mio lavoro è difficile...

DJL ci raccontano, dicevo, delle cose che, appunto, mi sembrano interessanti. Ve le enumero, così potrete valutare anche voi:

1) il declino dell’economia italiana è dovuto a un rallentamento della produttività del lavoro, non a una riduzione del numero di ore lavorate. Un rallentamento che, come ricorderete, abbiamo visto qui (nella Fig. 1). Non sembra quindi si applichi all’Italia l’argomento di Alesina, Glaeser e Sacerdote (2005) (li chiameremo AGS), i quali imputano la minor crescita dell’Europa rispetto agli Stati Uniti al fatto che “Europeans today work much less than Americans”, naturalmente per colpa dei sindacati, ça va sans dire (e chi è che oggi vuole “abolire” i sindacati?)...

Il punto merita un approfondimento. Come mostrano DJL, la valutazione di AGS è viziata da un errore di quelli che il prof. Bisin nella sua velina esorta a non fare (sagge parole): la confusione fra livelli e tassi di crescita. Perché è vero sì che nel 2004 lo scarto di prodotto pro capite fra Italia e Stati Uniti dipendeva in effetti per due terzi da un minore input di lavoro, e per un terzo dalla minore produttività (lo vedete nella Tab. 1 di DJL). Ma, come giudiziosamente e correttamente osservano DJL, questo dato puntuale, riferito ai livelli di un singolo anno, è il risultato di una storia precedente, e lungo questa storia si vede bene che da quando è iniziata la stagnazione dell’economia italiana (cioè, secondo DJL – e anche secondo me – dal 1995), in effetti le ore lavorate per addetto sono andate costantemente aumentando, e non di poco: dell’1% all’anno (Tab. 2 di DJL), mentre quella che è rallentata (non diminuendo, ma sostanzialmente stagnando) è la produttività.

2) il rallentamento della produttività si è concentrato nel settore manifatturiero, mentre nel settore delle “utilities” (gas, luce, acqua, ecc.) ci sono stati rilevantissimi incrementi di produttività, la cui crescita è piuttosto accelerata (e questo lo vedete nella Tab. 3 di DJL).

Insomma: vi ricordate il meraviglioso mondo di Balassa-Samuelson, quello con due settori, uno di beni commerciabili (tradable) e uno di beni non commerciabili (non tradable)? Bene: in Italia la crescita della produttività ha rallentato nel settore tradable per eccellenza, il manifatturiero, addirittura azzerandosi nel settore dei beni di consumo durevole (tipo le automobili, per intenderci).

Perché?

Bo’!

DJL registrano il fatto, dicono che è startling (isnt’it, my dear?), ne enumerano le infauste conseguenze (ad esempio, è un peccato che la crescita della produttività sia tanto assente proprio nel settore – quello dei beni durevoli – nel quale generalmente si concentra l’attività di ricerca e sviluppo e che quindi svolge una funzione di avanguardia e di traino per l’intera economia). Ma di spiegare perché questo accada non se ne parla. Eppure...

...ma va be’, ne parliamo sotto.

3) il rallentamento della produttività è praticamente tutto imputabile a un effetto within anziché between.

In altre parole, si tratta di un effettivo calo della produttività all’interno dei (within) singoli settori, anziché dell’effetto di una riallocazione di lavoratori fra (between) settori (con l’idea che se metti una persona a lavorare in un settore caratterizzato da produttività più bassa, nell’aggregato la produttività cala). Attenzione, siamo precisi: il calo ha riguardato il tasso di crescita della produttività – sapete che sono nel mirino di Bisin, vedo il fastidioso pallino rosso del puntatore laser ronzarmi intorno come una mosca... Meno male che la mano è malferma (per i noti motivi!). In altre parole, quello che gli economisti chiamano “cambiamento strutturale”, cioè l’evoluzione nel tempo dei pesi dei singoli settori (da una società agricola a una industriale a una di servizi), c’entra poco con quanto ci è successo: il calo della produttività non è dovuta al fatto che, come berciano gli idioti, siamo passati tutti dal produrre elettronica al produrre ciabatte di gomma.
E questo lo vedete nella loro Tav. 4.

So far so good.

Ma la domanda resta: perché?

Le spiegazioni del declino: tre teorie
Ora, non è pensabile che un dato così macroscopico non abbia suscitato dei tentativi di spiegazione. Ma naturalmente, le spiegazioni, come neoclassicismo vuole, sono tutte dal lato dell’offerta, ignorando rigorosamente quello della domanda. Si soffermano, cioè, su elementi riferiti alla struttura del processo produttivo (i famosi 100 caffè del barista di Torny Guerani), senza minimamente considerare il fenomeno economico nella sua completezza (che produci a fare se nessuno compra?). Sembra ovvio: se la causa del declino risiede nella produttività, bisogna occuparsi della condizioni della produzione. Lo dice la parola stessa. L’idea “goofynomica”, ma in realtà economica, che l’economia si faccia in due, e che quindi la domanda retroagisca sull’offerta, a questi non passa minimamente per il cervello. D’altra parte, è pur vero che il modello accademico statunitense ci spinge a settorializzarci: “offertisti” neoclassici e “domandisti” postkeynesiani.

L’America è il paese delle grandi praterie e delle grandi porzioni, non quello delle grandi sintesi, lo sappiamo.

Ma vediamole, allora, queste spiegazioni settoriali, che sono tutte molto interessanti, e vediamo se si può fare di più (senza essere eroi).

Il nanismo
La prima spiegazione la conoscete, anche perché è condivisa da una fetta significativa (in termini mediatici) degli economisti “de sinistra”. E quale sarebbe? Quella secondo la quale le imprese italiane sarebbero poco produttive perché troppo piccole. Il “nanismo” delle imprese italiane, in grande parte piccole e medie imprese organizzate in distretti industriali, sarebbe all’origine della loro scarsa produttività. Va da sé che, come i più accorti fra voi intuiscono, questa spiegazione si coniuga naturalmente con una difesa ad oltranza dell’euro, difesa, beninteso, da “sinistra”.

E perché, diranno i più distratti?

Ma è semplice!

Perché (e su questo mi ha fatto riflettere molto Alessandro “Torny” Guerani) negli ideatori del progetto fascista dell’euro (sì, del progetto fascista, sorprendentemente difeso ultra vires da molti compassati economisti di rito cantabrigense antico e osservato), negli ideologhi dell’euro, c’era, indubbiamente, anche spazio per un certo margine di buona fede. È indubbiamente probabile, molto probabile, che una delle motivazioni più o meno esplicite del progetto eurista fosse quella di “indurre” (amorevolmente) le piccole imprese a fondersi per diventare grandi e quindi produttive. Un “quindi” messo un po’ a casaccio, sulla base di un atto di fede, come sono i “quindi” dei piddini.

Ma come si voleva realizzare questo nobile, ancorché forse non pienamente fondato intento?

Be’, lo sappiamo. Il fascismo di Mussolini usava il manganello. Quello di Barbapapà e dei suoi accoliti “de sinistra” usa il vincolo esterno. Sotto la morsa di un cambio sopravvalutato, le (piccole) imprese sarebbero state costrette a fare la cosa giusta, anzi, a farne due: pagare di meno i salariati, e unirsi per cercare economie di scala. Due cose intrinsecamente di sinistra, come ognuno vede, soprattutto la seconda, che piacevolmente evoca i Kombinat sovietici (ah, quanta nostalgia di quando si poteva inneggiare a certi carri armati, eh, compagni? Che cce voi fa’, i tempi cambiano...).

Lo possiamo dire con una frase, volete?

Uno degli elementi più deliranti del progetto eurista è stata la sua fede nel fatto che la politica macroeconomica (nella fattispecie, la manovra del cambio) si potesse sostituire alla politica industriale (ad esempio, la creazione di infrastrutture o lo snellimento della burocrazia). Certo, trovare testimonianze aperte di questa decisione è piuttosto difficile, per il semplice motivo che i piccoli e medi imprenditori sono tanti, e nessun partito politico è così scemo da andargli a dire in faccia: “immolatevi per il bene del paese”! Ci sarebbe poi stato da spiegare come mai i politici di un paese la cui prosperità si fondava in modo significativo sui distretti industriali fossero così proni a un progetto, quello europeo, che per tante vie favoriva la grande impresa del Nord, come i giuristi ben vedevano. Ma sono sicuro che i sagaci lettori di queste testimonianze ne troveranno, e come. E del resto, sapete che c’è? Anche se ha sempre fallito, l’uso del vincolo esterno come strumento di politica industriale non è nemmeno una grande novità.

Sentite cosa ci racconta Pierre Gaxotte nella sua storia della rivoluzione francese (ve l’ho raccontato a Padova): nel 1786 una crisi da sovrapproduzione fa crollare il prezzo dei prodotti agricoli, e il governo, nella persona di Charles Gravier de Vergennes, si preoccupa di rianimare l’esportazione. In che modo? Con un trattato commerciale bilaterale concluso con il Regno Unito, con il quale si sposa una logica liberista: abbattimento dei dazi, per favorire il commercio, il quale, va da sé, sarebbe servito a consolidare la pace (in un solo trattato due novità: “l’euro ci ha dato la pace” e “più Europa”: cose nuove, come vedete!). Certo, i prodotti agricoli francesi diventavano così più appetibili per gli inglesi. Ma la riduzione dei dazi sui prodotti industriali inglesi corrispondeva a una rivalutazione reale del cambio francese, a un inasprimento del vincolo esterno (i prodotti industriali francesi diventavano meno convenienti). Qual era l’idea geniale del de Vergennes? “Vergennes espérait que les difficultés contraindraient les usines à moderniser leurs machines et leurs méthodes et qu’un petit mal serait payé par un grand bien” (il vincolo esterno avrebbe costretto le imprese ad adottare innovazioni di processo per migliorare la produttività).

Invece la ricompensa venne sotto forma di rivoluzione: “Sur l’heure, on ne vit que les stocks invendus, les ouvriers sans travail errant dans les rues des villes, demandant du pain et maudissant les riches”.

L’idea delirante che le imprese debbano essere pungolate col vincolo esterno quindi non è né di oggi, né di ieri. Scommetto che lettori di buona volontà potrebbero trovarne esempi nell’Antico Testamento. Del resto, altrimenti perché mai avremmo passato tanti millenni a combatterci?

R&S
La seconda spiegazione la conoscete, perché è anch’essa parte integrante del mantra luogocomunista. La spesa in ricerca e sviluppo! La piccola impresa va manganellata col vincolo esterno perché, oltre tutto, fa poca ricerca e sviluppo. “Noi non facciamo abbastanza ricerca e sviluppo”, ecc. Vi ricordate il trollazzo cojone, Alex78, quello dei maglioncini, appunto? Vi ricordate quello delle ciabatte di gomma? Ecco, quel discorso lì, autorevolmente supportato da una ricerca della Banca di Credito Cooperativo di Casteltrollazzo di sotto. Economisti di vaglia, si intende, mica gente ai margini della comunità scientifica.
Ora, nessuno nega che la ricerca e lo sviluppo siano importanti. Ci sono fior di lavori che ne dimostrano l’importanza. Uno per tutti, quello di Parisi, M.L., Schiantarelli, F., Sembenelli, A. (2006) “Productivity, innovation and R&D: micro evidence for Italy”, European Economic Review, 50, 2037-2061. Lavoro accuratissimo, rivista prestigiosissima. Ma anche non ci fossero lavori così convincenti, figuratevi se io, che nel settore della ricerca ci lavoro, andrei a dire che la ricerca non è importante: un sano e italico conflitto di interessi mi condurrebbe naturalmente a dirne tutto il bene possibile! Ovvio, no?

Madri, date ricerca alla Patria! Un altro slogan eurista, che però un fondamento pare averlo. Solo che... i dati che ci dicono?

Una cosa molto semplice e molto nota: la spesa in ricerca e sviluppo in Italia ha viaggiato, nel tempo, attorno a un punto di Pil. In Germania, pensate, nella virtuosa Tedeschia, era il doppio: il 2% del Pil. E, va da sé, nella viziosa Ellade era quasi la metà. Il che lascia peraltro ai supply-siders l’ingrato compito di spiegare come mai un paese con così poca ricerca sia cresciuto così rapidamente (prima del botto), e lo abbia fatto soprattutto per via di un potente recupero di produttività (crescita media della produttività del lavoro al 3% dal 1999 al 2008, quasi il doppio di quella tedesca).

Ma non mettiamo in imbarazzo i supply-siders.

Produttività e flessibilità
Eh, ma queste cose le sapevate! Ora invece sto per stupirvi con effetti speciali, e, se non mi inganno, sto anche per farvi godere profondamente. Perché... c’è una terza spiegazione del calo di produttività del lavoro in Italia (e più in generale in alcuni paesi europei).

E sapete qual è?

Quella proposta da Gordon, R.J. and Dew-Becker, I. (2008) “The role of labor market changes in the slowdown of European productivity growth”, CEPR Discussion Papers, February (scaricabile dal NBER). Oh, attenzione: Robert Gordon è un economista importante, non è che stiamo parlando del primo venuto. Tra l’altro, io la macroeconomia l’ho studiata (per dovere di istituto) sul suo libro di testo, che era quello adottato nel corso di Maurizio Saltari.

(Grande esame. Alla fine Saltari mi propone un 27, e io gli chiedo perché. E lui: “Ma vedo che lei con Tenenbaum ha preso 26, e io ho grande stima della capacità di valutazione di Tenenbaum.” E io: “Ma la spiegazione è semplice: l’esame del prof. Tenenbaum non l’ho studiato, perché la microeconomia non mi interessa. La macroeconomia mi interessa di più e quindi vorrei un’altra domanda”. Fatta la domanda, preso 28. Il prof. Saltari era (ed è) fortemente autocorrelato: sarà per questo che gli riesce doloroso pensare di dover abbandonare l’euro! Oh, Enrico, si scherza eh! Lo sai che io sono un buon diavolo...).

(Oltre che per dovere sul Gordon, fortunatamente la macro me l’ero studiata per mio piacere anche sull’Ackley, quello in italiano comprato da Maraldi a Roma, e quello in inglese comprato da Barblan et Saladin à Fribourg, e ricordo ancora quando Vianello mi disse: “Che bel libro l’Ackley!”. E lui, che era “de sinistra”, proprio non poteva credere che uno come me, che gli sembrava “de destra” perché faceva econometria, cioè perché preferiva i dati allo sterile e deliquescente chiacchiericcio filologico, avesse letto Keynes, avesse studiato Ackley, e tante altre cosucce... Eh, chissà cosa direbbe oggi Vianello? Forse fa parte anche lui di quelli come Dornbusch, dei quali dobbiamo pensare che alla fine è meglio per loro – anche se peggio per noi – che non ci siano più...).

Comunque, scusate, divagavo, so che non vi interessa, ma era solo per darvi contezza del fatto che la teoria che sto per esporvi è stata formulata da uno che ce l’ha lungo (il CV).

E che teoria è?

Semplice.

Gordon e il suo coautore sostengono che la colpa del calo di produttività del lavoro in Europa sia da attribuire alle riforme del mercato del lavoro.

E come?

Semplice: la disponibilità di lavoro reso più conveniente dalle opportune “flessibilizzazioni” avrebbe indotto gli imprenditori a adottare metodi di produzione a più alta intensità di lavoro, a detrimento della produttività. Insomma: il problema sarebbe nella relativa abbondanza di offerta di lavoro resa possibile, appunto, dalle mirabili riforme à la Schroeder, per dirla con l’ortotterone nostro...

Daveri, F. e Parisi, M.L. (“Temporary workers and seasoned managers as causes of low productivity”, paper presented at the Ifo, CESifo and OECD Conference on Regulation “Political Economy, Measurement and Effects on Performance”, Munich, 29-30 January 2010), questa storia ce la raccontano così:

“Queste modifiche legislative (il pacchetto Treu) dettero pieno riconoscimento legale a una quantità di forme contrattuali part-time e temporanee, alcune delle quali esistevano da prima, anche se confinate al mercato del lavoro non ufficiale (NdC: un modo elegante per dire “nero”). L’abbondanza di lavoro a buon mercato derivante da queste riforme monche ha determinato un declino del rapporto capitale/lavoro di equilibrio. Potrebbe anche aver scoraggiato la capacità innovativa di molti imprenditori, che sono stati posti a confronto con la tentazione irresistibile di adottare tecniche che usassero in modo intensivo i lavoratori part-time, la cui disponibilità sul mercato del lavoro era aumentata”.

Ma...

Scusate...

Sto trasecolando...

Le riforme del mercato del lavoro nel senso della flessibilità (in uscita, va da sé) non sono forse quella cosa tanto bella, che i tedeschi hanno fatto prima di noi perché sono tanto bravi, e che l’Europa (o la Bce, visto che l’Europa è l’euro) ci chiede a gran voce? E proprio queste riforme sarebbero all’origine del calo di produttività, e quindi del declino della nostra economia e anche degli squilibri esterni e interni del nostro paese?

Perché, vedete, se cala (o non cresce) la produttività diminuisce la crescita del prodotto e quindi del reddito, per cui diventa più difficile il risanamento finanziario (pubblico, ma anche privato): i privati guadagnano meno, sono in difficoltà col rimborso dei propri debiti, e pagano meno tasse, per cui anche lo Stato è in difficoltà col rimborso dei propri debiti. Ma se cala la produttività, cala anche la competitività, perché lo stesso costo del lavoro si ripartisce su un numero proporzionalmente minore di prodotti, e quindi i prezzi dei prodotti nazionali aumentano relativamente a quelli dei prodotti esteri, e quindi succede quello che succede (sbilanci esteri, accumulazione di debito estero, crisi di bilancia dei pagamenti, ecc.).

Bene.

Non so se avete capito: per Daveri e Parisi (DP) questi processi perversi sono attivati da cosa? Dalle “benefiche” (o forse erano “venefiche”?) riforme del mercato del lavoro! Sì, avete capito bene! Ve lo dicevo, no, che vi sareste divertiti...

Attenzione: non si tratta di una mera ipotesi. Lo studio di Daveri e Parisi sottopone questa ipotesi a una seria verifica empirica, analizzando la relazione fra produttività e impiego di lavoratori “flessibili” (de gomma...) in 4177 imprese italiane nel periodo dal 2001 al 2003 (nel quale la produttività aggregata calò dell’1.8%). Conclusioni? L’ipotesi è “consistent with our data” (anche se naturalmente questo indica solo una correlazione, non è detto che implichi un nesso causale, ecc.). Ma i dati questo raccontano.

Quando l’ho fatto notare a istwine, la risposta è stata abbastanza esilarante. La domanda era (affettuosa): “Ma Daveri c’è o ce fa?”. E la risposta (perdonate i francesismi del giovane istwine):

“Comunque non lo capisco neanche io, speravo di aver capito male, cioè, non pensavo fossero così al contrario. Mi son anche cercato recenti articoli per vedere se fosse contro la flessibilità. Macché, addirittura contro l'art.18. Boh, ma che cazzo scrivono a fare questi? Sono il corrispettivo degli economisti de sinistra che fanno articoli su Marx, Kalecki e Keynes e poi si fanno le seghe con Fassina. Ma che cazzo di senso ha?
Mi ricordano quelli che dicono "la classica? Bellissima, soave." "cosa ascolti?" "e boh, Allevi, Einaudi".
Ah.”

Insomma, dilettanti?

Oppure no.

Perché vedete, che la flessibilizzazione del lavoro abbia effetti perversi non è certo Daveri il solo a dirlo (in Italia). Sentite ad esempio Giuseppe Travaglini, un economista “de sinistra” e anche un amico che mi ha mandato qualche giorno fa, qui ai margini della comunità scientifica, un suo saggio, dove leggiamo:

“Il basso costo del lavoro ha agito da disincentivo per le imprese ad accrescere l’efficienza, rendendo profittevoli attività a basso valore aggiunto, altrimenti marginali... La moderazione salariale quindi oltre che deprimere le retribuzioni e in consumi, favorendo l’indebitamento, ha depresso l’investimento di qualità, i processi innovativi e la crescita della ricchezza nazionale.”
in “Alcune riflessioni sulle cause reali della crisi finanziaria”¸ Quale Stato n. 1/2, 2009 (un saggio che dovreste comunque leggere, il link è al pre-print).

Insomma: sia gli economisti di “destra” (intendo: neoclassici, più vicini alla Bocconi che alla CGIL) che “de sinistra” (intendo: neokeynesiani, più vicini alla CGIL che alla Bocconi) in fondo sono d’accordo: la flessibilizzazione, premessa essenziale della moderazione dei salari (perché chi ha diritti rivendica, e chi non ne ha abbozza) è all’origine del problema.

Ma il punto che sorprendeva me e istwine (e spero sorprenda anche voi) è questo: che un economista relativamente vicino al sindacato (faccio per dire, non so quanto Giuseppe lo sia) possa pronunciarsi contro la flessibilizzazione selvaggia del lavoro è anche scontato, diciamo fa parte del gioco, anche perché (suppongo) questo economista magari sarà stato critico verso la Fornero, ecc. Uno però potrebbe giustamente chiedersi, come del resto fa istwine: “A Daveri, invece, chi glielo fa fare di adottare una spiegazione del declino (il declino causato dalla flessibilità) così poco in accordo con le premesse ideologiche e teoriche del blocco ideologico/politico al quale appartiene? Una tesi così contrastante con la sua difesa a spada tratta di Monti, Fornero, dell’Europa che per definizione ci chiede sempre cose giuste (fra cui la flessibilità)?”

Come fa un economista schierato (legittimamente) come Daveri a dire che il problema della produttività è causato dalle riforme che hanno portato flessibilità?

Credo che dipenda dalla necessità di scegliere il male minore, l’ammissione meno pericolosa in termini ideologici, come passo a spiegarvi.

Le spiegazioni del declino: un fatto contro tre teorie (e daje a rideeee....)
Vedete, nella descrizione del declino data dalla Table 2 qua sopra ho adottato, per mera convenzione di calendario, una suddivisione della storia economica italiana per decenni. Ma è un dato assodato che i decenni non corrispondono (in generale) ad effettivi punti di svolta, né ci sarebbero motivi per crederlo. Non si può chiedere alla Storia, e nemmeno alla SStoria, di piegarsi alle convenzioni del calendario. La Storia, e anche la SStoria, quando si volta pagina lo decidono loro, senza stare a vedere se fa cifra tonda.
Ora, osserviamo il profilo temporale della produttività media del lavoro in Italia (cosa che abbiamo già fatto):



Basta un colpo d’occhio ai dati per capire subito che alcune delle dotte spiegazioni di destra e “de sinistra” volano in cocci.

Cosa mostrano infatti i dati? Che l’arresto nella crescita della produttività è repentino e si situa inequivocabilmente a metà degli anni ’90.

DJL non contestano minimamente questo dato di fatto, anzi! Le loro analisi prendono come punto di “rottura” del trend della produttività il 1995 (vedi le varie tavole). Al di là di quale sia la datazione precisa del fenomeno, è chiaro che l’arresto della crescita della produttività è piuttosto improvviso e si situa in quei paraggi. Ancora una volta, “destra” neoclassica e “sinistra” neokeynesiana sono perfettamente d’accordo su questo che è un dato, il dato. Ad esempio, Giuseppe Travaglini (“Il rallentamento della produttività del lavoro in Italia – Cause e soluzioni”, Quaderni di Rassegna Sindacale, n 1, 2013), usando un approccio analogo a quello di Daveri, situa il punto di svolta nel 1994 (in entrambi i casi manca un’analisi formale del punto di rottura, ma la coincidenza di vedute è piuttosto significativa).

Questo, però, crea un ovvio problema!

Prendete ad esempio la spiegazione che vede la causa del problema nel “nanismo” delle imprese, come sentiamo spesso profferire dai compassati colleghi “de sinistra” (quelli che “la piccola impresa è una metastasi”), per una volta in celeste corrispondenza di amorosi sensi con quelli “de destra” (quelli che “la mobilità internazionale dei capitali è come la Roma, non si discute, si ama”).
Scusate, compagni e camerati, lo vedete il dato? La produttività rallenta improvvisamente a metà anni ’90. Cioè, fatemi capire, compagni e/o camerati, mi state dicendo che nel 1995 le imprese italiane sono improvvisamente diventate tutte troppo piccole? State sostenendo che in quell’anno i distretti industriali italiani sono stati tutti lavati in lavatrice col programma sbagliato, facendo l’ingloriosa fine del golfetto d’angora strinato a 90 gradi?

Mi sembra chiaro che questa spiegazione non sta in piedi. L’arresto della produttività è improvviso, quindi non può essere connesso al “nanismo”, che eventualmente è un fenomeno strutturale, di lungo periodo, e riconosciuto per tale, perché la piccola e media impresa è da sempre uno degli assi portanti dell’economia italiana.

Del resto, il modello dei distretti industriali italiani era stato lodato, fino alla prima metà degli anni ’90, proprio per il suo dinamismo, e questo non solo nella letteratura scientifica nazionale (il nazionaliiiiiismo!), ma anche e soprattutto in quella internazionale (ad es., Pyke, F., Sengerberger, W. (eds) (1992) Industrial districts and local economic regeneration, Geneva: International Institute for Labor Studies). Non esistono solo le economie di scala. Esistono anche le esternalità di rete, tanto per dirne una. E qui mi fermo.

Ma non va molto meglio se prendiamo in considerazione le spiegazioni basate sull’altro mantra, quello della scarsa ricerca e innovazione. Questa spiegazione, come la precedente (nanismo), non spiega il profilo dei dati. Perché, vedete, la spesa per ricerca in Italia è sempre stata la metà di quella tedesca, virgola più, virgola meno. Ma ora guardatevi l’andamento delle produttività italiana, francese e tedesca:



(nota: in questo post di Krugman si parla del rapporto fra la linea verde e la blu, cioè fra la produttività italiana e quella francese, senza capire bene cosa è successo – vedi sotto...).

A me pare che fino al 1989 la produttività italiana sia cresciuta allo stesso tasso di crescita di quella tedesca. Poi, come abbiamo visto, c’è un primo arresto corrispondente allo Sme “credibile”, e un arresto definitivo dal 1996. Ora: non è che quando la produttività italiana cresceva allo stesso ritmo di quella tedesca (cioè fino al 1995) il livello della spesa in R&S italiano fosse pari a quello tedesco, per poi calare improvvisamente, dal 1995 in poi, tirandosi dietro la crescita della produttività. Eh no, amici. Come nel caso delle dimensioni delle imprese, così in quello della spesa per R&S, non è che a un certo punto, nel 1995, la lavatrice della SStoria ha girato col programma sbagliato, restituendoci delle variabili “ristrette” e condannandoci in quell’anno al declino. No no no! Le cose non stanno così.

E anche sui livelli ci sarebbe qualcosa da dire, perché è sì vero che la spesa formale in R&S è relativamente bassa in Italia, ma è anche vero, e ce lo spiegano, ad esempio Belussi, F., Pilotti, L. (2002) “Knowledge creation, learning and innovation in Italian industrial districts”, Geografiska Annaler, 84B, pp. 125-139, che il modello del distretto industriale vede uno dei propri punti di forza nella capacità di produrre e diffondere rapidamente i risultati di innovazioni economicamente rilevanti che non nascono da un’attività di ricerca e sviluppo formale (quella che ricade nelle statistiche: l’esistenza cioè di uno staff o di un progetto esplicitamente dedicato e finanziato), ma all’interno delle singole imprese, per iniziative non formalmente assimilate a R&S. Quindi non è detto che le statistiche rispecchino l’effettivo impegno in R&S dei due sistemi industriali.

Ancora una volta, non ci siamo.

Il fallimento empirico (incapacità di spiegare il punto di svolta) dei due approcci che fanno la parte del leone sui media (il “nanismo” e il “ricerchesviluppismo”), spiega però la strana contorsione logica di DP. Perché la loro spiegazione, per quanto contraria alla loro ideologia “libertaria” (flessibilizzare sempre e comunque), sembra però quadrare con i dati. In effetti, come dicono loro (abbiamo visto la citazione sopra), il pacchetto Treu è stato adottato a metà degli anni ’90, e quindi l’idea che il declino della produttività sia dovuto alle norme di flessibilizzazione in esso contenute sembra finalmente fornire una spiegazione coerente.

Sembra...

Perché il pacchetto Treu, va ricordato, è stato emanato a metà 1997, e anche ammettendo che abbia da subito dispiegato i suoi effetti, bisogna riconoscere che difficilmente avrebbe potuto spiegare il rallentamento marcato della produttività che si verifica fra 1995 e 1996 (due anni prima), o addirittura, se ha ragione Travaglini, fra 1994 e 1995 (tre anni prima). Certo, fa parte della mistica neoclassica il principio delle cosiddette “aspettative razionali”. Come dire: magari nel 1995 un imprenditore, perfettamente informato di quello che sarebbe accaduto nel 1997, avrà cominciato ad assumere lavoratori sapendo che due anni dopo gli sarebbero costati di meno e abbassando così il rapporto capitale/lavoro ottimale...

Suvvia!

Nessuno, soprattutto non Francesco Daveri, può credere a una spiegazione simile. E infatti, come ricorderete, la sua ipotesi che sia la quantità di lavoratori “flessibili” ad abbassare la produttività lui non la sperimenta in un intorno del punto di svolta, ma alcuni anni dopo, sul triennio 2001-2003 (nel quale sono successe anche altre cose).

Ma allora perché usare una spiegazione che per una volta non è controintuitiva (la flessibilità deteriora la produttività) ma che è senz’altro controideologica (la flessibilità deve essere sempre buona e bella perché ce la chiede l’Europa!).

Quello che i dati dicono e gli economisti non dicono
Semplice.

Per non dire che la colpa è anche dell’euro. Posto nell’alternativa fra profanare due totem (la flessibilità e l’euro), il male minore a molti economisti sembra quello di profanare la flessibilità (accusandola di compromettere la produttività), pur di non attribuire alcuna responsabilità all’euro. Ma i conti non tornano.

Il fatto stilizzato par excellence dell’economia italiana, negli ultimi venti anni, è questo:



In verde trovate, come sopra, la produttività del lavoro (ALP, average labour productivity). In rosso il tasso di cambio lira/ECU (lire per ECU), che dal 1999 diventa il tasso di cambio irrevocabile con l’euro. Ricordo a beneficio delle eventuali persone dalla limitata capacità di comprensione che questo tasso, cioè quello rispetto agli altri paesi europei, è il più significativo per quanto riguarda l’effettivo “peso” della valuta italiana, dato che le valute che componevano il paniere dell’ECU (e che poi sarebbero di fatto confluite nell’Eurozona) corrispondono ai paesi che esprimono la maggior parte del commercio dell’Italia (paesi europei, perché, guarda caso, si tende a commerciare di più con chi è più vicino...). Segnalo anche che il cambio è espresso in lire per ECU, cioè incerto per certo, il che significa che un suo aumento implica una svalutazione (quella cosa che viene variamente descritta dagli scienziati economici come un cancro, come il sorpassare in corsia di emergenza, e via luogocomunando, quando in fondo è solo l’operare della legge della domanda e dell’offerta...).

Per chi ama le misure, le due serie hanno una correlazione di 0.973 in livelli e di 0.431 in tassi di variazione, entrambe significativamente diverse da zero: c’è poco da dire, le due serie si muovono insieme, e in particolare, è visibile, si fermano insieme. Nel 1996, dopo aver raggiunto un picco di svalutazione, l’Italia rivaluta, e da quell’anno la crescita della produttività pare arrestarsi (espertoni, un attimo! Arrivo subito!).

Vorrei fare due ordini di considerazioni.

La prima è per i miei amici del cuore, gli espertoni, i quali saranno pronti con il loro cavallo di battaglia: “la correlazione non implica causalità”! E vengono a spiegarlo a me, che da vent’anni insegno cosa sono le regressioni spurie! Sus Minervam docet, come al solito.

Ora: se due variabili A e B si muovono insieme, questo può succedere per svariati motivi: perché A causa B; perché B causa A; perché C causa A e B; o per caso (esiste anche questo).

Vediamo un po’...

Che quello che accade nella figura sia effetto del puro caso, sinceramente tenderei ad escluderlo. Un caso può verificarsi, una volta ogni tanto, ma noi constatiamo nella figura che ogni volta che il cambio si irrigidisce (smette di “crescere”), la produttività flette (cresce meno rapidamente). Il fenomeno è abbastanza evidente fra 1988 e 1989, ad esempio, e un’analisi più dettagliata è stata fatta qui. Non credo si possa invocare il caso (che pure produce meravigliose correlazioni).

Allora vogliamo pensare che sia una terza variabile a influenzare sia il cambio che la produttività? Io, sinceramente, non conosco un modello che funzioni in questo modo, ma se qualche trollazzo di passaggio ha un’idea, perché no? A me sembra però che nel campo delle idee plausibili rimangano le due più semplici: A causa B o B causa A.

Vediamo...

Vogliamo pensare che sia la produttività a causare il cambio? Cioè che il rallentamento della produttività causi un apprezzamento nominale. Sinceramente, mi sembra strano. Una rivalutazione (o un rallentamento della svalutazione) del cambio implica che la moneta del paese sia più domandata dagli operatori esteri (commercianti, investitori). E perché mai qualcuno dovrebbe desiderare di più la valuta di un paese che, essendo meno produttivo, offre meno opportunità di profitto? Se qualcuno me lo spiega, forse lo capisco, ma gradirei che lo facesse per iscritto, così, a futura memoria. Per non parlare del fatto che l’irrigidimento del cambio che osserviamo nella figura è determinato da un cambiamento istituzionale (l’adesione all’Eurozona) ed è quindi largamente esogeno, predeterminato, indipendente dalla logica economica. Che una variabile esogena (cambio) possa essere causata da una variabile endogena (produttività) suona strano: come fa una variabile “esterna al modello” ad essere causata da una variabile “determinata dal modello”? (per usare un linguaggio semplice).

Non c’è niente da fare! Rimane in piedi solo l’ultima ipotesi: che la stasi della produttività (declino) sia causata da quella del cambio (fissazione del cambio nominale). Questa ipotesi quadra con la dinamica dei dati (il rallentamento della produttività coincide con la rivalutazione del 1996) ed è supportata da un preciso modello causale di riferimento, il modello di crescita kaldoriano di Dixon e Thirlwall (1975). Questo modello si basa sulla legge di Verdoorn, che vi ho già illustrato: a causa della presenza di rendimenti crescenti, il tasso di crescita della produttività è influenzato positivamente dalla crescita della domanda. Il barista diventa più produttivo se gli chiedono più caffè, perché impara a farli meglio. Questo meccanismo attiva un processo di causazione cumulativa che può agire da circolo virtuoso o vizioso, a seconda della spinta iniziale.

Se a un paese si aprono nuovi mercati, questo aumento di domanda stimola la produttività, permettendo di produrre a prezzi inferiori e di consolidare così l’espansione nei nuovi mercati, secondo un processo cumulativo. Se invece i mercati si chiudono, si avrà uno shock di domanda negativo che porta il paese su un percorso di crescita della produttività e del reddito inferiori.

Ora, cos’è successo secondo voi nel 1996? Visto che abbiamo drasticamente rivalutato rispetto ai partner europei, è facile che ci sia stato uno shock negativo di domanda, tramite esportazioni. In effetti, questa figura:



mostra che nel 1996, in sincrono con una rivalutazione dell’8%, si è verificato un bel tuffo delle esportazioni di più del 2%, per di più dopo un periodo di forte crescita.

Direi che il modello di Dixon e Thirlwall mette insieme almeno un paio di fatti stilizzati dei quali le altre spiegazioni non danno conto:

1) la data del cambiamento di struttura, che coincide con la rivalutazione preliminare all’aggancio della lira all’euro (tutte le altre spiegazioni o non forniscono una data, o, nel caso di quelle articolate sulla flessibilità, ne forniscono una posteriore);
2) il fatto che il calo di produttività abbia riguardato prevalentemente i settori “aperti” al commercio internazionale e, in particolare, come ricordano DJL, i settori del “made in Italy” (le altre spiegazioni non illustrano come mai proprio i settori più aperti e dinamici sarebbero stati colpiti da un improvviso calo di produttività, mentre se prendi in considerazione il ruolo del cambio, il motivo diventa ovvio).

Siete sempre convinti che l’euro non c’entri, e che sia solo un problema di produttività? L’unico modello che si riconcilia coi dati ci dice una cosa diametralmente opposta: proprio perché è un problema di produttività l’euro (cioè l’improvvisa rivalutazione della lira e l’adozione di un cambio sopravvalutato) c’entra, e come!

I paradossi del vincolismo
Attenzione.

Io non sono eretico (sono inquisitore) e non sono eterodosso (sono ortodosso), ma sono eclettico: non ho alcun motivo particolare per ritenere che nel mondo ci siano solo la domanda, o solo l’offerta. Questo tipo di spiegazioni le lascio ai pasdaran. Nel mio mondo il mercato ha due lati.

Quindi?

Quindi secondo me c’è del vero anche nella spiegazione di DP e di Travaglini. Sicuramente, dopo essere stata messa su un sentiero di crescita della domanda e quindi della produttività inferiori dallo shock del 1996, l’Italia è stata mantenuta su questo sentiero anche dalle riforme del mercato del lavoro, con gli effetti perversi descritti da DP e da Travaglini (disincentivo all’innovazione di processo e di prodotto determinato dalla disponibilità di manodopera flessibile a buon mercato).

Ma... attenzione! Questo non fa che raddoppiare le responsabilità dell’euro!

Perché?

Ma perché la flessibilità, con i suoi effetti perversi, ci è stata venduta in nome del “ce lo chiede l’Europa” come necessaria risposta alle rigidità “virtuose” indotte dal cambio fisso. Dato che la moneta italiana era rigida, dovevano diventare flessibili i lavoratori, e ciò sarebbe stato un bene perché avrebbe aumentato l’occupazione e la produttività. Non ricordate? Eppure ce l’hanno detto, io me lo ricordo, e chissà quante citazioni voi, che siete bravi, troverete...

Quello che si perdeva in competitività con un cambio troppo forte, lo si doveva guadagnare con riduzione dei costi di produzione interni, cioè del costo del lavoro, riduzione che è più facile se la disoccupazione è alta o se il lavoratore è precario e quindi ricattabile. Questo era lo scopo che si voleva ottenere: lo sbriciolamento dei diritti dei lavoratori. Ma per renderlo politicamente “accettabile” era necessario che questo scopo venisse proposto in nome di un ideale superiore: insomma, il solito “ce lo chiede l’Europa”.

Ora, pensateci un attimo. L’idea del vincolismo è che lavoratori e imprese devono essere manganellati dal vincolo forte per migliorare (farsi pagare di meno, essere più produttivi). Ma... ragioniamo un attimo sulle imprese. Le imprese operano per fare profitti, e i profitti sono dati dai ricavi meno i costi:

Profitti = Ricavi – Costi

L’ideologia vincolista sostiene che se un’impresa viene messa in condizione di fare meno profitti, si darà da fare per migliorare (fondendosi con altre, diventando più produttiva) per farne di più. Da Vergennes a Prodi, passando per Andreatta, l’idea sottostante è questa.

Ora, in tutto questo la manovra del cambio, usata come strumento di politica industriale, agisce prevalentemente sul lato dei ricavi: se la moneta nazionale è troppo forte, l’impresa esporterà di meno e incasserà di meno. Questo viene visto come virtù.

Ma, paradossalmente (e questo l’ho capito leggendo Travaglini), viene vista come virtù anche la flessibilità, che allenta il vincolo dal lato dei costi: il lavoratore flessibile viene pagato di meno, e l’impresa fa più profitti.
Vedete? È sempre la solita storia della differenza fra etica e moralismo. Il moralismo è asimmetrico. Perché mai di due cose che riducono i profitti (cambio forte e diritti dei lavoratori), e che quindi vincolano le aziende stimolandole – in teoria – a diventare più produttive, una deve essere vista come buona e perseguita (il cambio forte), e l’altra come cattiva (i diritti dei lavoratori) e sostituita dalla flessibilità? Non è chiaro.

Anche perché lo sgretolamento di diritti e retribuzioni dei lavoratori conduce a un esito inevitabile: il crollo della domanda interna, che spinge ad esasperare (per forza di cose) la strategia mercantilista di promozione delle esportazioni, cioè, in presenza di cambio rigido, a ulteriori risparmi di costi da cercare con ulteriori compressioni dei redditi e dei diritti.

Questo è il triplo fallimento dell’ideologia vincolista del quale parlavo a Padova (in dipartimento, non filmato). Il vincolismo ha condotto al declino l’economia italiana attraverso tre canali:

1) la relazione fra domanda e produttività (modello di Dixon-Thirlwall, 1975), ovvero il rallentamento della produttività determinato (nel 1996) dalla sopravvalutazione e conseguente fissazione del cambio nominale, via shock sulle esportazioni;
2) la relazione fra flessibilità del lavoro e produttività (Gordon, DP, Travaglini), ovvero l’adozione da parte delle imprese italiane di un rapporto capitale/lavoro non ottimale, con il ricorso massiccio a lavoro precario sottopagato e conseguente calo della produttività (una risposta resa inevitabile dalla sopravvalutazione del cambio);
3) la relazione fra moderazione salariale e crollo della domanda interna, che ha portato all’aumento del debito di famiglie e imprese e alla rincorsa (senza speranza) del “modello tedesco”, i cui fallimenti, peraltro, cominciano a dispiegarsi ai nostri occhi, come era ampiamente prevedibile.

È un fallimento economico, ma è anche e soprattutto un fallimento politico, non dimentichiamolo mai. Quello di élite che per motivi che gli storici appureranno (collusione con interessi esteri? Accecamento ideologico?) hanno paternalisticamente deciso di governare gli italiani col manganello del cambio, sapendo di esporli a difficoltà, ma confidando nel fatto che queste li avrebbero temprati.

La filosofia politica di Charles Gravier de Vergennes.

Il cinico Guerani, ricordando l’Unione Monetaria Latina, e la tassa sul macinato che ne fu l’ovvia conseguenza (certo, certo, adesso c’è la Cina), dice che le unioni monetarie se le possono permettere solo quei paesi che possono cannoneggiare gli operai, come fece il feroce monarchico Bava. Ma Alessandro in fondo è un buono. Fa un po’ il cinico per impressionare le donne bionde dal marcato accento palermitano (Lidia, si scherza, va da sé!), ma in fondo in fondo è un pezzo di pane, perché il raccontino che ci siamo fatti dice che le cose stanno molto peggio di così! Quanto meno, bisogna riavvolgere il nastro di almeno un secolo.

Possono permettersi un’unione monetaria i paesi nei quali vige ancora il feudalesimo, stati pre-borghesi nei quali la classe imprenditoriale non ha una rappresentanza politica, e il buon pater familias, il de Vergennes di turno, può decidere, se lo desidera, di bastonarli col cambio rigido, magari per favorire un’altra classe sociale (che all’epoca potevano essere gli agricoltori, oggi magari le imprese finanziarie). In quei paesi va bene il gold standard, o, il che è lo stesso, l’euro.

Dice: ma noi non siamo così, oggi gli imprenditori votano!

Può darsi.

Ma ho come la sensazione che comincino a capire che la fregatura l’hanno presa anche loro. Forse gli sarebbe convenuto un regime con meno rigidità del cambio, e meno flessibilità del lavoro: avrebbero avuto più domanda estera e più domanda interna. Un po’ meno vincolo esterno, e un po’ più vincolo interno, insomma, quello dato dalla necessità di usare bene un fattore lavoro un po’ più costoso. Dove sarebbe lo scandalo nel ripristinare questa simmetria? In fondo, il senso della proposta di “external compact” che faccio alla fine del Tramonto dell’euro è essenzialmente questo, ed è essenzialmente questo il modello di sviluppo e integrazione europea che aveva in mente Meade: mantenere la flessibilità del cambio come tampone rispetto a shock esterni e meccanismo dissuasivo rispetto a politiche beggar-thy-neighbour, e sincronizzare la dinamica delle retribuzioni su quella della produttività per evitare svalutazioni reali competitive e sostenere la dinamica della domanda interna.

Ma di questo parliamo con più calma un’altra volta.

Oggi, il primo maggio 2013, mi interessava farvi capire che quando vi dicono: “il problema non è l’euro, ma la produttività!”, la risposta corretta è: “appunto!”.



(dedicato, ovviamente, a quelli che "il problema non è l'euro, ma la produttività...". Degli infiniti modi che una persona ha a disposizione per farci capire di non capirci assolutamente niente questo è uno dei più ricorrenti. Speriamo che da oggi la piantino, o forniscano un modello, non dico pubblicato sugli Oxford Economic Papers, mi sta bene anche sulla tovaglia di carta della trattoria, che spieghi perché l'arresto della produttività in Italia coincide con la fissazione del cambio. Un modellino, due equazioni, che cce vo'... Visto che voi sapete qual è il problema, erudimini... Siamo qui, per una volta non chiamiamo noi, chiamate voi, se avete qualcosa da dire. Sento che dormirò tranquillo.

Un pensiero commosso alle vittime del delirio di onnipotenza paternalistico che ci ha condotto a questo punto, alle vittime delle nostre élite corrotte e nemiche dei nostri interessi. Non durerà perché non può durare. Manteniamo i nervi saldi e aiutiamoci a resistere.)

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 11:14  Aggiornato: 2/5/2013 11:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
vabbè, per le tavole o vi fidagte o andate sul sito di Bagnai, Goofynomics.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
trotzkij
Inviato: 2/5/2013 11:45  Aggiornato: 2/5/2013 11:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 18/9/2006
Da:
Inviati: 3704
 Re: Commenti liberi

I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
Golem
Inviato: 2/5/2013 12:34  Aggiornato: 2/5/2013 15:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/6/2012
Da:
Inviati: 57
 Re: Commenti liberi
Forse già lo sapete e se non lo sapete ne sentirete certamente parlare ma voglio comunque riportare la notizia anche qui, eventualmente pure per discuterne insieme:

Da: Il sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-05-01/anni-spara-sorellina-uccide-172522.shtml?uuid=AbYRNBsH

Un bambino americano di appena 5 anni ha ucciso la sorellina di 2 anni con un fucile calibro 22 progettato specificatamente per bambini che gli era stato regalato lo scorso anno e con cui sparava abitualmente. La madre dei bambini si trovava in veranda quando ha udito lo sparo e si è precipitata in casa. La tragedia è avvenuta in Kentucky.

Secondo il medico legale, Gary White, intervistato dal giornale locale The Lexington Herald-Leader, si è trattato di un incidente. La polizia ha detto che la bambina, identificata dal medico legale come Caroline Starks, è stata trasportata in ospedale dove è stata dichiarata morta. Al momento della tragedia la mamma dei bambini si trovava in veranda. «Ha detto che non sono passati più di 3 minuti, poi ha sentito lo sparo ed è corsa in casa e ha trovato la figlia», è il resoconto dei fatti fornito dalla donna al medico legale.

La pistola con cui il bambino ha ucciso la sorellina è un lungo fucile calibro 22 della Crickett progettato apposta per i bambini. Un regalo ricevuto l'anno scorso e conservato in un angolo di una stanza. «I genitori non sapevano che ci fossero ancora munizioni dentro», ha detto il medico legale riportando sempre le parole della madre dei bambini.

La dinamica non è ancora del tutto chiara. Non si sa esattamente chi abbia dato l'arma al bambino e perché abbia sparato. La polizia, in una nota, scrive che lo sparo è partito mentre il bambino stava giocando con il fucile, senza aggiungere altro. Gli inquirenti hanno detto che non hanno intenzione di procedere contro la madre del bambino, perché non è emersa alcuna negligenza da parte sua.

"My first rifle" (Il mio primo fucile), è lo slogan che la Crickett, la casa produttrice del fucile specializzata in armi per bambini, utilizza sul suo sito web. Il fucile calibro 22, oltre ad avere le dimensioni adatte per essere imbracciato dai più piccoli, è prodotto in vari colori, tra cui il rosa per le bambine. Le foto sul sito ritraggono giovanissimi intenti a prendere la mira e sparare, alcuni sotto gli occhi fieri dei genitori. La battaglia anti-armi del presidente Barack Obama è lungi dall'essere vinta.

In prima linea, dalla strage alla scuola di Newtown in Connecticut avvenuta in dicembre, c'è il presidente Barack Obama, che conduce una vera propria campagna per la riduzione della violenza armata anche sul sito della Casa Bianca. Il percorso della legge ha subito recentemente una dura battuta d'arresto a causa del lavoro d'interdizione esercitato al Congresso dalla potente lobby dei produttori di armi, rappresentata dalla National Rifle Association.

° * ° * ° * ° * °

L'articolo online, tra le altre cose, è corredato anche dal video della pubblicità di questi fucili veri per bambini oltre che da un articolo di approfondimento sul sito web della casa che li produce.

Siamo davvero di fronte ad un caso eclatante da cui si evince la volontà precisa di questa gente di corrompere l'essere umano sin dall'infanzia (quando cioè la mente e la personalità dell'individuo ancora in formazione sono più malleabili): del resto la stessa cosa la si fa da decenni per mezzo di giochi il cui unico scopo è quello di impedire lo sviluppo armonico dell'immaginazione e/o di istillare modelli di vita assolutamente distorti: vedi ad esempio la famosa (o famigerata) bambola barbie - tra i primi e più deleteri giocattoli mai prodotti in questo senso -, le feste al McDonald, ecc., ecc. (in realtà si possono contare sulla punta delle dita i giochi - o anche gli eventi - realizzati oggi e indirizzati ai bambini che non producano questi ottimi effetti). Ma ora siffatti produttori di Caos sanno di non doversi più neppure nascondere dietro la foglia di fico del buonismo: l'alienazione generale è giunta ad un livello tale che oggi è ammissibile anche rivendicare la cattiveria e la ferocia della peggior specie come valori da trasmettere di generazione in generazione.

Se fossimo (o se almeno gli americani fossero) uomini e donne degni di questo nome, bisognerebbe chiedere una punizione esemplare non solo per i genitori (intendo TUTTI i genitori, non solo quelli direttamente coinvolti nella vicenda in questione) che hanno comperato ai figli questo genere di "giochi" (chiedendo profondamente scusa ai veri giochi), ma pure per tutti coloro che possono essere ritenuti anche solo in minima parte responsabili di questo fatto (ovvero che a un bambino venga regalato un fucilino vero): produttori, progettisti, operai che ne assemblano i pezzi, pubblicitari, gli attori e tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione della pubblicità, tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità - anche minima - nella messa in onda nelle reti televisive di questi spot, negozianti di giocattoli che hanno acconsentito di venderli, agenti di commercio, e così via... A tutti costoro, come MINIMA punizione annessa, bisognerebbe anche togliere la patria potestà nel caso avessero figli.

Se fossimo uomini e donne degni di questo nome, forse dovremmo rimettere seriamente in discussione i fondamenti stessi dei modelli educativi, anzi dovremmo rimettere in discussione i modelli su cui si basa la nostra stessa vita...

Purtroppo il problema è che non siamo uomini e donne degni di questo nome, non più...

f_z
Inviato: 2/5/2013 12:49  Aggiornato: 2/5/2013 12:49
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/1/2012
Da: Un mondo popolato da (troppi)pezzi di merda
Inviati: 958
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Autore: Golem Inviato: 2/5/2013 12:34:37

Forse già lo sapete e se non lo sapete ne sentirete certamente parlare ma voglio comunque riportare la notizia anche qui, eventualmente anche per discuterne insieme:


Penso che c'e' poco da aggiungere: il tuo commento mi pare abbastanza esaustivo purtroppo.

Codardo e' il soldato che "esegue gli ordini".

Eroe e' il soldato che ha il coraggio di sparare in faccia ai suoi "superiori".

Peccato che i soldati siano tutti scelti minuziosamente tra gli appartenenti alla prima categoria.
Kenshiro
Inviato: 2/5/2013 13:29  Aggiornato: 2/5/2013 13:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 21/5/2010
Da: Croce del Sud
Inviati: 318
 Re: Commenti liberi
Passato un po in sordina,ma ci penso io:

Aprile 2013, un mese di terremoti distruttivi nel Mondo LINK

Mondo marcio!!!
peonia
Inviato: 2/5/2013 13:56  Aggiornato: 2/5/2013 15:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
Io insisto perchè anche ostinarsi a dire che non è attendibile non mi sembra totalmente giusto, in quanto delle cose sembrano quadrare.. per le altre attendiamo esiti definitivi:

http://www.opptitalia.org/index.php/mainstream-news/106-benjamin-fulford-il-sistema-alle-corde

(....) E’ anche chiaro che una grande resa dei conti ha segretamente avuto luogo negli Stati Uniti e che i Sionisti hanno dapprima chiuso gli occhi e ora sono in uno stato di paura e sottomissione. La prova di ciò può essere vista in molti luoghi.

Un chiaro esempio è la situazione in Siria, dove i tentativi di avviare una guerra più grande vengono attualmente annullati. La Psy-Ops Israeliana di accusare la Siria di usare armi chimiche, al fine di incitare gli Stati Uniti ad invadere il paese per loro, per esempio, non è riuscita. Il governo israeliano è anche diventato lo zimbello del mondo per aver ripetuto per ben più di 20 anni che “l’Iran è a uno o due mesi di distanza dall’ottenere una bomba nucleare.”

Invece la comunità militare e l’Intelligence mondiale hanno finalmente capito che il “terrore islamico fondamentalista” è gestito dai Sionisti e non dai Musulmani. Il regime cripto-ebreo saudita è anche oggi sotto grave attacco per il suo ruolo nel finanziamento del caos e degli omicidi. Tutti i discendenti maschi del Re Saudita originale saranno giudicati per assassinio se non addirittura portati all’ordine di cessare e desistere immediatamente, secondo diverse società segrete, tra le quali il Drago Verde.

In ogni caso, i Sionisti che tentano di avviare la Terza guerra Mondiale, stanno fallendo su tutti i fronti.

In Asia una flottiglia di tirapiedi sionisti mandati a provocare la Cina viene ignorata. Le visite di massa al santuario Yasukuni a Tokyo da parte di politici, non sono riuscite a provocare più di una risposta razionale da parte della Cina per chiedere un dibattito sincero circa la verità storica. I tentativi di avviare il terrore nucleare in Asia e dare la colpa alla Corea del Nord sono stati annullati. (....)


in tanto squallore le sue parole mi confortano....magari mi sarò solo illusa per un altro po'.....tanto....

edit: sento il desiderio di aggiungere una mia riflessione, anche se c'entra poco con i commenti liberi....io, piuttosto, commento un andamento che da un po' noto... non una news......
forse pochi conoscono l'uso del "talking stick" il bastone della parola....
in alcune tribù si usava quando, tutti in cerchio, si riunivano per parlare di tante cose, di cui decidere o solo per esprimere i propri talenti....
chi parlava teneva il bastone in mano e tutti gli altri stavano in silenzio ad ascoltare fino alla fine, dando così energia a quella persona, (non interrompendola o aggredendola, o ignorandola cosa ancora peggiore) fino a che, terminato di parlare questa passava il bastone all'altro e si ripeteva la stessa dinamica....
Ognuno quindi si esprimeva, tutti ascoltavano, e poi insieme decidevano o semplicemente avevano comunicato...

Purtroppo noi civilizzati abbiamo perso questi sciocchi usi tribali....e in una comunità, che si crede di simili, non comunichiamo, non ci ascoltiamo, ci attacchiamo, ci insultiamo o peggio ancora ci ignoriamo....però tutti vogliamo cambiare la società.....
buona riflessione....

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Golem
Inviato: 2/5/2013 14:57  Aggiornato: 2/5/2013 14:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/6/2012
Da:
Inviati: 57
 Re: Commenti liberi
@ PEONIA:

"In ogni caso, i Sionisti che tentano di avviare la Terza guerra Mondiale, stanno fallendo su tutti i fronti."

Non lo dire neppure per scherzo. Non molti giorni fa, quando i deputati del M5S sono usciti dal Parlamento gridando "Scacco Matto" nella convinzione che, per come erano andate le cose, erano vicini a far eleggere Rodotà come Capo dello Stato io ho pensato: "ecco, non ce la faranno!..."

peonia
Inviato: 2/5/2013 15:03  Aggiornato: 2/5/2013 15:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
Golem, vedremo, io ovviamente ci spero molto!
meglio alimentare l'egregora della guerra nucleare? naaaaaaaaaa

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Golem
Inviato: 2/5/2013 15:23  Aggiornato: 2/5/2013 17:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/6/2012
Da:
Inviati: 57
 Re: Commenti liberi
Intendimi Peonia, lo so che ci speri, ci speriamo tutti: credo che qui siano solo i commercianti d'armi e pochi altri demoni loro confratelli a non sperarlo...

Io nel mio intervento mi riferivo solo, credo tu l'abbia capito, all'aspetto formale, al modo con cui, con tanta sicurezza, hai affermato la cosa: le parole (persino quelle scritte) hanno un peso reale e muovono le situazioni. Meglio non cantare mai vittoria perché la disfatta è sempre dietro l'angolo e mai così vicina come quando la si crede scongiurata... Non chiedermi il perché (benché abbia qualche supposizione) ma ciò che so per certo è che è una legge naturale... (con questo, ovviamente, non sto neanche dicendo che, come dici tu, bisogni al contrario alimentare "l'egregora della terza guerra mondiale", ci mancherebbe)...

Riguardo ancora al fatto che speriamo tutti che non scoppi la terza guerra mondiale devo correggermi... In realtà, nel nostro subonscio, la stiamo richiamando tutti a gran voce, e quando dico tutti intendo TUTTI. Chi non è d'accordo con quest'affermazione dovrebbe almeno ammettere la cosa come possibilità, soprattutto nel caso in cui ci si renda conto - con un semplice e sincero esame di coscienza - di non aver scavato mai a sufficienza nel proprio subconscio...

hendrix
Inviato: 2/5/2013 15:24  Aggiornato: 2/5/2013 15:24
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Commenti liberi
Obama: armi chimiche, cambia nostra strategia
"Sappiamo che sono state usate, ma non da chi e quando"


NEW YORK - "Sappiamo che le armi chimiche in Siria sono state usate, ma non sappiamo ancora quando, da chi e dove": lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa.
"La prova che sono state usate armi chimiche cambierebbe tutto, farebbe rivedere tutta la gamma delle nostre risposte strategiche".
E' necessario continuare ad investigare, "per raggiungere certezze", perché giudizi affrettati potrebbero rendere più difficile mobilitare la comunità internazionale, ha detto ancora Obama, aggiungendo di aver già chiesto da un anno "a pentagono e intelligence" di preparare opzioni per una azione Siria.




E' sempre la stessa storia...

toussaint
Inviato: 2/5/2013 15:28  Aggiornato: 2/5/2013 15:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Bè, ma vuoi mettere?
Detto dall'abbronzato ha tutto un altro fascino.
Uno charme incomparabile con quello di un beone analfabeta texano...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 15:33  Aggiornato: 2/5/2013 15:33
Sono certo di non sapere
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 Re: Commenti liberi
30/4 No al porcellum sindacale

di Giorgio Cremaschi - rete28aprile

Nella mia lunga esperienza sindacale non mi era mai capitato di vivere in prima persona la scena madre del film 'L'uomo di marmo'.. Ora mi è successo. Ero sfuggito alle maglie strette della selezione preventiva di coloro che avevano diritto a partecipare alla riunione degli esecutivi CGIL CISL UIL. Su circa 150 persone ero la sola in dissenso con la proposta sulla rappresentanza illustrata dalla relazione di Bonanni.

Ho pertanto presentato la mia regolare richiesta di intervento, a cui non ho avuto alcuna risposta da una presidenza che guardava le nuvole. Allora, conclusa la relazione sono intervenuto con una mozione d'ordine, chiedendo di sapere se il dibattito era aperto a tutti i partecipanti che formalmente ne avevano il diritto oppure no.

Angeletti mi ha risposto a nome di tutta la presidenza di no, parlavano solo gli oratori concordati preventivamente dalle segreterie... A questo punto ho detto che fare una riunione sulla democrazia ed escludere preventivamente chi è in dissenso, anche se avrebbe tutti i diritti di intervenire, è una precisa rappresentazione di ciò che si vuole fare.

Ero solo in quella sala a non essere d'accordo, che paura avevano di sentire le mie ragioni per 5 minuti? Ma non volevano proprio sentirle e quando la mia indignazione mi ha spinto a dire alle loro facce ipocritamente sorridenti che si dovevano vergognare e che in fondo la loro intolleranza corrispondeva a quello ha stavano decidendo sulla rappresentanza, cioè la cancellazione del dissenso, sono esplosi.

Ho visto una mano che cercava di staccare la corrente dal microfono, mentre diversi segretari confederali mi si avvicinavano e cominciavano a spingermi giù dal palco, uno di loro mi sussurrava di preoccuparmi per la mia salute. Interveniva il servizio d'ordine che a spintoni mi accompagnava fuori dalla porta della sala. Se non fossimo stati in una riunione degli esecutivi CGIL CISL UIL si sarebbe detta una scena di violenza.

Ripeto io avevo formale diritto a parlare in quella sala, ma quel diritto non mi è stato negato per caso.

L'accordo sulla rappresentanza che CGIL CISL UIL stanno definendo con la Confindustria è infatti un brutale atto di normalizzazione autoritaria delle relazioni sindacali. Esso stabilisce che il diritto alla rappresentanza ce l'hanno solo coloro che preventivamente accettano quell'accordo. Cioè puoi partecipare alla misurazione della rappresentanza e alle elezioni delle rsu solo se accetti la flessibilità e le deroghe ai contratti e soprattutto se ti impegni a non scioperare se in disaccordo. Esattamente quanto è avvenuto alla Fiat di Marchionne, che ora viene esteso a tutti.

La nuova rappresentanza sindacale seleziona preventivamente chi ha il diritto alla democrazia e chi no. È il tavolo che che decide chi rappresenta i lavoratori e non sono i lavoratori che scelgono chi li rappresenta al tavolo.

È come se la riforma elettorale del governo Letta stabilisse che alle prossime elezioni politiche potranno partecipare solo coloro che votano oggi la fiducia al governo delle larghe intese. Non vorrei che l'accordo sindacale gli suggerisse l'idea.

D'altra parte tutto questo è in perfetta sintonia con l'impianto politico del governo appena varato, in un certo senso ne rappresenta il versante corporativo. CGIL CISL UIL e Confindustria varano oggi il governissimo delle parti sociali. Ma il fatto più grave non è neanche questo. Il fatto più grave è che chi non è d'accordo non ha più né diritto di parola né diritto di rappresentanza.

Questo è il fatto enorme, enorme è la sopraffazione che si sta organizzando e che, come sempre, per riuscire ha bisogno del silenzio. Che viene alimentato dalla solita stampa di governo, che ora esalta la ritrovata unità sindacale. Quando invece quella di oggi è l'esatto opposto della unità sindacale degli anni 60 e 70. Quella apriva la via alle conquiste del lavoro e della democrazia, quella includeva. Questa subisce e accetta le regole imposte dal mercato e dalle imprese, riduce la democrazia, esclude.

Per questo bisogna fare tacere ogni voce di dissenso.

L'accordo sulla rappresentanza è troppo scandaloso perché lo si conosca veramente. Deve passare attraverso la rappresentazione politica mediatica che ne cancella i contenuti reali. Le voci fuori dal coro sono pericolose...qualcuno potrebbe accorgersi che il re è davvero nudo.

Per questo non ci fermeremo e continueremo a spiegare con tutte le forze che abbiamo cosa è davvero il porcellum sindacale e perché bisogna combatterlo.

Fonte: http://www.rete28aprile.it/index.php?option=com_content&;view=article&id=3873:304-no-al-porcellum-sindacale-&catid=10:primo-piano&Itemid=29

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 15:39  Aggiornato: 2/5/2013 15:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
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Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Capito?
Un dirigente sindacale di alto livello come Cremaschi spintonato dal servizio d'ordine della Triplice e minacciato di conseguenze fisiche dagli stessi segretari confederali!!!
E Cremaschi è della FIOM, mica dei COBAL o dell'USB!
Ormai lo scontro sociale si sta palesando in tutta la sua evidenza se addirittura si pone la mordacchia a un dirigente sindacale tutto sommato moderato come Cremaschi.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 15:44  Aggiornato: 2/5/2013 15:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
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Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Per un 1°maggio (e una primavera) di lotta

di Infoaut

Chi comanda ha scelto la via della restaurazione. La svolta è avvenuta in una settimana, rieletto Napolitano si è dato il via al governo Pd-Pdl presieduto da Letta. Napolitano aveva già voluto il governo Monti, col sostegno di Berlusconi e del Pd. Un governo che ha prodotto più disoccupazione e centinaia di migliaia di lavoratori esodati; ha ridotto le pensioni della povera gente, aumentato le tasse, fatto crescere i costi di benzina, luce, gas, acqua e dei generi di prima necessità.

I loro provvedimenti economici non hanno fatto uscire il paese dalla crisi ma costi della crisi li hanno fatti pagare a noi con un forte peggioramento delle condizioni di vita e con la crescita smisurata della precarietà. Oggi per milioni di italiani il salario è precario, il posto di lavoro è precario, i servizi sociali sono precari, la sanità è precaria; la scuola è precaria, la casa è precaria, la possibilità di andare in pensione è precaria. Non sappiamo cosa ci toglieranno domani, ma siamo certi che ci toglieranno qualcosa, che ci chiederanno altri sacrifici.

Le istituzioni sono sempre più separate dal paese reale e i politici, che si considerano i padroni delle istituzioni, gestiscono il potere contro i cittadini. Hanno fatto una campagna elettorale sostenendo solo falsità, promettendo cose che sanno di non poter mantenere. Tutti i partiti che hanno sostenuto Monti hanno perso milioni di voti, più della metà degli italiani ha espresso un voto di protesta o non è andata a votare. Hanno paura che tutto salti ma non sono disposti a introdurre alcun cambiamento, e soprattutto non sono disposti a rinunciare al potere. Nessuno sa cosa fare per uscire dalla crisi, ma tutti vogliono far stare in piedi questo sistema che è marcio, basato su grandi sprechi, privilegi intoccabili e ingenti profitti per pochi. È un sistema che si regge sugli intrecci degli interessi di lobby: della finanza, delle professioni, della burocrazia pubblica, dei baroni universitari, dei costruttori edili e di grandi opere, degli assicuratori, dei giornalisti, dei sindacati, dei politici. Il sistema dei partiti è come una piovra: estende i suoi tentacoli ovunque ci siano interessi, soldi, potere da esercitare. I politici sono infatti gli unici che non rimangono mai disoccupati.

Napolitano ha parlato chiaro, se i partiti vogliono sopravvivere devono rassicurare l’Europa, i banchieri europei, le grandi multinazionali europee, i capitali finanziari globalizzati. Dunque il governo Letta dovrà continuare e completare quello che ha incominciato Monti: far pagare i costi della crisi a milioni di donne, giovani, lavoratori e pensionati. Berlusconi e Letta mettendosi insieme hanno voluto dirci che i loro interessi sono gli stessi, che finita la campagna elettorale la politica che conta è la loro, perché loro comandano e sostengono gli interessi dei poteri forti. I soldi pubblici dovranno continuare ad andare al sistema televisivo, ai giornali, alle banche, alle assicurazioni, alla Tav, a chi distrugge il territorio, a chi privatizza, ai baroni dell’ università, della sanità, ai sindacati e così via.

Ora tutti parlano delle imprese che chiudono, dell’occupazione che diminuisce, del lavoro che non c’è, dei giovani che non hanno futuro. Ma noi ci domandiamo cosa ha fatto il sindacato negli ultimi dieci anni, cosa hanno fatto i partiti del centro sinistra? Quanti sindacalisti, quanti “compagni” si sono preoccupati più dei loro destini personali, si sono affrettati ad andarsi a sedere su qualche comoda poltrona del Parlamento, degli enti locali, dei consigli d’amministrazione delle partecipate.

Chi è rimasto nel territorio, nella città, a costruire partecipazione sociale e politica? Pochi o nessuno.

L’accentuarsi della crisi ci dice il lavoro oggi è sempre più precario, a volte non corrisponde neanche alla certezza di un salario, per molti è solo uno strumento di ricatto, subordinazione e sfruttamento. Se oggi per molti la retribuzione non arriva a mille euro, che senso ha accettare ulteriori sacrifici?

Oggi gli interessi sono più che mai contrapposti. Le condizioni di vita si possono cambiare solo con il rifiuto, la contrapposizione, il conflitto. Bisogna rivendicare collettivamente il cambiamento dei rapporti di forza, costruendo atti e comportamenti concreti per riprendere con la lotta collettiva quello che ci spetta. La contrapposizione collettiva costruita per ottenere le cose concrete che ci abbisognano per vivere può diventare un arma importante per cambiare e modificare i rapporti di forza.

Così oggi è importante intendersi quando si parla di reddito di cittadinanza: non può essere un elemosina per acquietare; deve necessariamente diventare pratica di riapropriazione, multiforme, diversificata ma concreta. Impedire gli sfratti, occupare le case, impedire che chiudano gli ospedali; che restino accessibili i costi dei farmaci e delle cure, che non ci facciano pagare 400 il posto di un bambino all’ asilo; non accettare che gli universitari debbano pagare le tasse, le mense o i testi scolastici per poi avere un diploma o una laurea che attesti l’impossibilità di essere occupati... Tutto questo è reddito sociale. L’intensità delle lotte e dei comportamenti ne sancisce la legittimità, la quantità e la qualità.

I privilegi sono per pochi i diritti sono e devono diventare per tutti e tutte!

(*) Testo dell'editoriale che verrà distribuito in piazza il 1 maggio dal Network Antagonista Torinese

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 15:59  Aggiornato: 2/5/2013 15:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Di questi tempi, è opportuno ricordare le cose del nstro recente passato:
L'Abbè Pierre, la scuola Hyperion e le BR

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Pyter
Inviato: 2/5/2013 16:03  Aggiornato: 2/5/2013 16:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Commenti liberi
- Capo, ci sarebbe da incastrare la Siria, per l'omicidio di duemila piante di olive.

- Con cosa sono state seccate ste piante?

- Con armi chimiche, capo.

- E allora mettete la ricevuta della vendita delle armi chimiche nell'ufficio della segretaria di Assad.

- Giusto capo, non ci avevo pensato... ma... non ce l'abbiamo la ricevuta, capo!

- Se hai le prove, anche se non sa chi, dove e quando, mica c'è bisogno di una ricevuta.

- Ah, non mi guardate così, capo. Giusto, capo, non ci avevo pensato. Grazie!

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
toussaint
Inviato: 2/5/2013 16:09  Aggiornato: 2/5/2013 16:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
ricordo anche che Simioni chiese alla Cagol di stilare delle schede di tutti gli irregolari BR, da consegnare a un uomo di fiducia di Simioni, un certo Dotti.
Chi era costui?
Un collaboratore di Edgardo Sogno e Randolfo Pacciardi, i due golpisti filopresidenzialisti e fioloeuristi nonchè massoni ed ex partigiani di Giustizia e Libertà.
La Cagol rifiutò.
Anche per questo fu uccisa?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 2/5/2013 17:04  Aggiornato: 2/5/2013 17:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
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Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Conosciamo meglio gli europeisti/mondialisti:

LO IAI (ISTITUTO DI AFFARI INTERNAZIONALI)


Conosci l’Istituto Affari Internazionali?
5 dicembre 2012 | Autore Staff

L’Istituto Affari Internazionali (IAI), come appare scritto nel sito ufficiale, è una “associazione culturale senza fini di lucro“, ma per molti è il vero ministero degli esteri dell’Italia e filiazione del del Counsil on Foreign Relation (CFR) americano.

Lo IAI fu fondato l’11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, con l’appoggio della Fondazione Olivetti, dall’Associazione di cultura politica “Il Mulino” e dal Centro Studi Nord Sud.

La sua sede si trova presso Palazzo Rondinini, lussuoso ed elegante edificio settecentesco in stile barocco , situato nel centro di Roma, in Via Angelo Brunetti 9, nei pressi di Piazza del Popolo.

In tale contesto si svolgono le principali manifestazione che l’Istituto organizza.

L’IAI è finanziato da soci individuali e colllettivi, da Enti pubblici e privati, dalle principali Fondazioni internazionali e da un contributo di legge erogato dal Ministero degli Esteri.

Dal sito ufficiale è possibile anche conoscere l’obiettivo dell’Istituto, che “è quello di promuovere la conoscenza dei problemi internazionali nei campi della politica estera, dell’economia e della sicurezza attraverso ricerche, conferenze, pubblicazione e formazione“.

Nel 1980 è stato eretto a ente morale[1] con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con cui Spinelli condivise un periodo di confinamento a Ventotene (1939-43) durante il regime fascista.



Un pò di storia.

L’allora deputato Altiero Spinelli creò un istituto di studi internazionali sul modello dei think tank anglosassoni, in stile Royal Institute of International Affairs (RIIA): una struttura snella, privata, distinta dagli istituti universitari e dagli uffici studi di enti e ministeri, ma con la capacità di interagire e cooperare con il governo, la pubblica amministrazione, i principali attori economici nazionali e i più accreditati centri studi stranieri.

Altiero Spinelli, scrittore e politico italiano, fu il fondatore, nel 1943, del Movimento Federalista Europeo, membro della Commissione Europea, del Parlamento italiano e di quello europeo. Nel 1981, fondò il Club del Coccodrillo che aveva l’obiettivo di creare e indirizzare una commissione parlamentare europea per la riforma delle istituzioni comunitarie.

Nel già citato periodo di confinamento a Ventotene, scrisse insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann il Manifesto per l’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come il Manifesto di Ventotene.

Spinelli è uno dei padri dell’europeismo e uno dei massimi promotori degli Stati Uniti d’Europa. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, maturò una convinzione, che poi divenne fanatismo ed oggi è ideologia, secondo cui un’organizzazione federale avrebbe permesso all’Europa di ritornare protagonista sulla scena mondiale. La solita storialla dello “Stato forte” che la storia, anche econimica, ha più volte bocciato con decisione.

Per approfondire la vita e la personalità di Altiero Spinelli vi consiglio di leggere le sue opere o almeno lo scritto “Un cattivo maestro” e la biografia riportata da Wikipedia.

Secondo alcune fonti, riportate nei libri presenti nella bibliografia in coda a questo articolo, dietro l’IAI ci sarebbe la Fondazione Agnelli. In particolare era nota la stretta amicizia tra Spinelli e Giovanni Agnelli, che secondo Le Figaro “in Italia è ciò che negli Stati Uniti rappresenta David Rockefeller“.

Il gruppo Fiat, presieduto dagli Agnelli, all’epoca impiegava oltre 250 mila persone. Il controllo della casa automobilistica era assicurato attraverso la holding di famiglia denominata Istituto Finanziario Industriale (IFI), oggi rinominata Exor S.p.a.. Le partecipazione possedute dalla holding non si limitano al settore automobilistico, ma abbracciano la meccanica, l’aeronautica, il settore bancario, quello assicurativo, il finanziario, l’editoriale e la stampa [2].

La Exor è a sua volta inglobata nella Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a. (società in accomandita per azioni), con sede legale a Torino.

Anche se, nonostante la vastita di ricchezze e di strutture strategiche sotto il comando degli Agnelli, Jacqueline Gratin giornalista di Le Monde, scrisse nel 1978 che Giovanni Agnelli, all’epoca vertice della famiglia, “non sfiora che da lontano la politica“.

Alla luce dei fatti odierni e storici, appare incredibile, o quantomeno ingenuo, credere ad una tale affermazione.

Difatti lo stesso quotidiano francese riportò una dichiarazione di Giovanni Agnelli in cui ammise candidamente di aver finanziato alcuni partiti politici “semplicemente perchè un tale aiuto finanziario era di rilevante interesse pubblico“.

Ovviamente Giovanni Agnelli era membro della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg, dell’Istituto Atlantico e dell’Istituto Aspen Italia.

John Elkann, nipote del su detto, ha oggi ereditato il comando della holding e le importanti cariche nei maggiori circoli mondialisti.

Accanto a questi personaggi non possiamo evitare di menzionare un altro elemento di spicco dell’IAI. Si tratta di Guido Carli, economista, politco e dirigente italiano, ex governatore della Banca d’Italia e ex presidente della Confindustria. Negli ambienti che contano Guido Carli era riconosciuto come il vero ministro delle finanze italiano, e comunque come l’eminenza grigia a cui il ministero faceva riferimento. Vorrei sottolineare, che gli fu uno dei firmatari italiani del Trattato di Maastricht, essendo all’epoca Ministero degli Esteri nel settimo governo Andreotti. Trattato che, mi urge ricordare, segnò l’inizio della colonizzazione europea degli stati nazione.

Carli face parte della direzione del Fondo Monetario Internazionale e fu membro della Banca dei Regolamenti Internazionali. Frequentando gli ambienti internazionali strinse diverse amicizie e relazioni con il mondo dell’alta finanza internazionale, che durante la sue vita gli tornarono molto utili.

Difatti, in seguito a queste frequentazione, fu nominato nel comitato consultivo della Chemical Bank, e consigliere della First Boston Corporation, incaricate di collocare le azioni della Chase Manhattan Bank, banche di proprietà dei Rockefeller.

Anche Carli fu mebro del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.

Infine, di fianco questa note personalità c’era Arrigo Levi, giornalista e scrittore italiano, uomo di fiducia della famiglia Agnelli. Levi, l’unico ancora in vita, è diretto discendente del famoso mercante e banchiere Donato Donati, e nella sua carriera ha ricoperto svariati incarichi. E’ stato direttore del quotidiano La Stampa, collaboratore del Times, docente della filiale italiane della John Hopkins University, capo editorialista del Corriere della Sera, e consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.

Anche lui ha partecipato agli incontri del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.

Membri e organi direttivi.

Il Presidente onorario dell’IAI è Carlo Azeglio Ciampi. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni: economista e politico italiano, ex Presidente della Repubblica, ex governatore della Banca d’Italia, ex Presidente del Consiglio, ex Ministro dell’Economia e Senatore a vita.

Il Presidente effettivo dal 2001 è Stefano Silvestri, editorialista de IlSole24Ore e consulente per il Ministero degli Esteri, della Difesa e dell’Industria. E’ membro del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) e della Commissione Trilaterale.

È stato Sottosegretario di Stato alla Difesa (gennaio 1995 – maggio 1996), consigliere del Sottosegretario agli Esteri incaricato per gli Affari Europei (1975), e consulente della Presidenza del Consiglio sotto diversi governi. Come giornalista professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del comitato direttivo de l’Europeo (1979), collaboratore di numerosi quotidiani nazionali sui temi di politica estera e di difesa. E’ stato anche docente sui problemi di sicurezza dell’area mediterranea, presso il Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra.

Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.

Il Vicepresidente è Vincenzo Camporini, generale dell’Aeronautica militare italiana. Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) massimo organo di formazione degli ufficiali delle Forze Armate italiane. E’ stato consulente del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini.

Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.

Vi è anche un Vicepresidente vicario, Gianni Bonvicini, studioso di questioni europee e di politica estera. Esperto in istituzioni e integrazione europea, politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea (PESC) e di politica estera italiana.

Presiede l’International Advisory Board della rivista trimestrale di relazioni internazionali The International Spectator, Routledge Editore, Londra, ed è giornalista pubblicista. Fa parte di numerosi centri culturali e di ricerca all’estero e in Italia, fra i quali il Tepsa (Trans European Policy Studies Association) di Bruxelles, il Forum for Security Studies di Stoccolma, l’International Advisory Board del Lithuanian Political Science Yearbook e delle riviste Europe’s World e Nowa Europa, l’Executive Board e lo Steering Group di LISBOAN, Erasmus Academic Network di Colonia, il Comitato scientifico della Fondazione Bruno Visentini di Roma. È professore a contratto nel corso di laurea magistrale della Facoltà di Scienze politiche di Roma Tre, nonché pubblicista. Ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica italiana.
È stato direttore dello IAI, presidente dell’Istituto trentino di cultura, membro della Commissione speciale sull’Università e la Ricerca scientifica del Comune di Trento, del Comitato d’indirizzo dell’Agenzia per lo sviluppo di Trento, e membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, consulente dell’ufficio studi della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia di Trento, estensore del programma di politica estera per la coalizione dell’Ulivo e consigliere per l’Europa dell’ex-premier Romano Prodi (1995-96), Visiting Professor dal 1981 al 2000 in Relazioni internazionali alla Johns Hopkins University, Bologna.

Nell’IAI si occupa delle istituzioni e politiche dell’Unione europea.

Il direttore è Ettore Greco, giornalista pubblicista. Ha lavorato come visiting fellow al Brookings Institution di Washington da gennaio 2006 a luglio 2007. Ha insegnato materie europee all’Università di Parma e Bologna. Dal 2000 al 2006 è stato corrispondente per l’Economist Intelligence Unit. Dal 1993 al 2000 ha diretto il programma sull’Europa centrale e orientale dello IAI.
E’ autore di varie pubblicazioni sulle istituzioni e la politica estera dell’Ue, i rapporti transatlantici e i Balcani.

Nell’IAI è responsabile dell’area di ricerca “Rapporti transatlantici” dell’istituto.

Le quote rosa sono rispettate, difatti come vicedirettore troviamo Nathalie Tocci, Editor della rivista The International Spectator. Dopo aver conseguito un PhD in International Relations alla London School of Economics (LSE), è stata ricercatrice al Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles dal 1999 al 2003, Jean Monnet e Marie Curie Fellow all’Istituto universitario europeo di Fiesole dal 2003 al 2007, Associate Fellow al CEPS dal 2007 al 2009 e Senior Fellow alla Transatlantic Academy a Washington dal 2009 al 2010. I suoi attuali interessi scientifici riguardano la politica estera europea, la risoluzione dei conflitti e la politica europea di vicinato con particolare riguardo a Turchia, Cipro, Mediterraneo e Medio Oriente, Caucaso.

Nell’IAI è responsabile della politica estera europea con il vicinato.

Il comitato direttivo è composto da:

Roberto Aliboni, docente di Economia Internazionale;
Giancarlo Aragona, diplomatico e presidente della Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN);
Mario Arpino, generale dell’Aeronautica militare italiana;
Paolo Astaldi, presidente della società di costruzioni Astaldi Spa e vice presidente dei Costruttori Europei;
Antonello Biagini, storico e prorettore dell’Università “La Sapienza” con delega per la cooperazione e i rapporti internazionali;
Emma Bonino, vicepresidente del Senato della Repubblica. Laureatasi all’Università Bocconi, è stata ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi II, mentre in passato è stata Commissario Europeo dal 1995 al 1999, ed eurodeputata a Strasburgo. È stata inoltre membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group (organizzazione per la prevenzione dei conflitti nel mondo), professoressa emerita all’Università Americana del Cairo, nonché segretario del Partito Radicale e membro del Bilderberg.
Margherita Boniver, ex Ministro e attualmente membro della Commissione Affari Esteri;
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri;
Salvatore Carrubba, direttore responsabile de Il Sole24Ore;
Giovanni Castellaneta, diplomatico e presidente del consiglio di amministrazione di Sace Spa;
Simonetta Cheli, responsabile delle Relazioni Estere e portavoce della Agenzia Spaziale Europea (ASE) in Italia;
Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Università di Trento e della UBS Italia;
Marise Cremona, docente presso l’European University Institute;
Luigi Dante, direttore generale della Simest, Società italiana per l’impresa all’Estero;
Jean-Pierre Darnis, docente e direttore del Master “Relazioni fraco-italiane” presso l’Università di Nizza Sophie;
Marta Dassù, sottosegretario agli Affari Esteri del governo Monti, membro dell’Istituto Aspen Italia e della Commissione Trilateriale;
Piero Fassino, sindaco di Torino per il Partito Democratico e alto Rappresentate per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione europea;
Marco Forlani, direttore della Relazioni Estere di Finmeccanica;
Piero Gastaldo, segretario generale della Compagnia di San Paolo di Torino;

Giorgio Gomel, dirigente della Banca d’Italia, assistente direttore esecutivo del FMI e direttore del Servizio Studi e Relazioni Internazionali;
Giampiero Gramaglia, editorialista de Il Fatto Quotidiano, direttore de Agence Europe e membro della Fondazione Italia USA;
Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, membro del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e dell’Istituto Aspen Italia;
Stefano Lucchini, direttore relazioni estere di Enel e Banca Intesa;
Alfredo Mantica, politico ed ex Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri;
Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza;
Maurizio Moreno, diplomatico italiano;
Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea;
Michele Nones, consulente del Ministero della Difesa;
Antonio Puri Purini, editorialista del Corrire della Sera, ex ambasciatore italiano in Germania ed ex consigliere diplomatico di Ciampi durante il mandato di Presidente della Repubblica;
Natalino Ronzitti, docente di Diritto Internazionale alla LUISS;
David Rossi
Giovanni Sabatini, direttore dell’Associazione Bancaria Italiana;
Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia;
Marcello Sala, consigliere di gestione della Banca Intesa Sanpaolo;
Giuseppe Scognamiglio, vice presidente per gli affari pubblici di Unicredit;
Gian Luigi Tosato, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università Sapienza di Roma, Presidente dell’Ericsson Italia;
Adolfo Urso, politico e uno dei fondatori di “Fare Italia” ed ex Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al commercio estero;
Michele Valensise, segretario generale della Farnesina;

I nomi presenti nell’organigramma dell’IAI sono sempre gli stessi che compaiono negli elenchi degli altri circoli elitari. Appare evidente che ci troviamo dinanzi una fitta rete di potere atta a creare e manovrare gli eventi in modo da poter raggiungere gli scopi prefissati del Nuovo Ordine Mondiale.

La strategia messa in pratica si chiama Problema-Reazione-Soluzione. Essa è guidata da una ideoligia fanatica, il neoliberismo, e da un progetto di futuro distopico e oscuro.

I principali settori di ricerca.

Negli ultimi anni l’Istituto ha mantenuto un ritmo di produzione di 30/35 progetti di ricerca l’anno e 40/50 convegni l’anno, in Italia e all’estero.

Inoltre l’Istituto, grazie alla realizzazione di vari programmi di tirocinio e di borse di studio, è divenuto centro di formazione e addestramento di giovani nel campo degli studi internazionalistici.

Capito? ADDESTRAMENTO. Qui vengono formati soldati per la difesa dello status quo e della ideologia capitalista ultraliberista dominante oggi nel globo. Assoldano persone senza scrupoli, arrivisti, competitivi, altezzosi, boriosi, ambiziosi e rampanti che mirano alla scalata sociale.

Troppo duro?

Avete mai sentito di un progetto dell’IAI che abbia contribuito in un qualche modo al perseguimento del bene comune? NO!

Questi a furia di ricercare e scavare nell’abisso in cui sono sprofondati, hanno trovato il diavolo, divenendone servi.

I principali settori di ricerca sono:

Istituzioni e politiche dell’Unione europea

Economia internazionale

Politica ed economia della difesa

Rapporti transatlantici

Mediterraneo e Medio Oriente

Politica estera italiana

Le ricerche sono realizzate da uno staff scientifico composto di circa 30 ricercatori, inclusi 10 fra direttori d’area o di progetto. Gran parte dei progetti di ricerca sono condotti in collaborazione con istituti esteri con caratteristiche analoghe. L’Istituto è, inoltre, membro attivo – ed è stato talvolta tra i promotori – di diverse reti di ricerca transnazionali:

Council of Councils



CSDP Mission Analysis Partnership (CSDP MAP)



EuroMeSCo (EuroMediterranean Study Commission)



European Policy Institutes Network (EPIN)



ISN (International Relations and Security Network)



Observatoire de l’Afrique

TEPSA (Trans European Policy Studies Association)

Tutti circoli culturali e “serbatoi di pensiero” atte a perseguire l’obiettivo comune del mondialismo.

L’IAI è molto attento ai suoi rapporti con l’esterno ed ha un apparato mediatico di primo ordine.

L’istituto pubblica periodici e monografie:

la rivista on-line di politica, strategia ed economia AffarInternazionali

l’annuario La politica estera dell’Italia (già “L’Italia e la politica internazionale”), pubblicato dalla casa editrice Il Mulino

il trimestrale in lingua inglese The International Spectator, rivista di politica internazionale peer reviewed (articoli sottoposti ad un processo di valutazione) pubblicata dalla casa editrice Routledge (Taylor & Francis Group)

le collane di monografie Quaderni IAI e IAI Research Papers su problemi di politica ed economia internazionale oggetto dell’attività dell’Istituto o su altri temi di particolare attualità

le collane di paper Documenti IAI e IAI Working Papers prodotti nell’ambito dei progetti e delle aree di ricerca del’Istituto

il mensile on-line d’informazione e analisi sulla Cina contemporanea OrizzonteCina

Lo IAI gestisce inoltre quattro siti-web:

iai.it: sito ufficiale dell’Istituto

affarinternazionali.it: sito dell’omonima rivista on-line

Sharaka: sito sulle relazioni tra l’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG)

Transworld: sito sul ruolo della relazione transatlantica nell’architettura di governance globale.

Chi finanzia l’IAI?

All’inizio i finanziamente erano assicurati della Fondazione Agnelli, dalla Fondazione Olivetti, dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford.

In seguito, grandi aziende, banche e multinazionali finanziarono l’IAI, tra cui: Eni, Confindustria, Pirelli, IBM, IMI, Montedison, BNL, Mediobanca, Caripolo, Fondazione Thyssen etc..

Nel 1974 a seguito di una proposta presentata dal senatore socialista Pieraccini, all’epoca membro del comitato d’onore dell’IAI, il Parlamento italiano, grazie al consenso plebiscitario di tutte le forze politiche, approvava la legge che consentiva il finanziamento dell’IAI da parte del governo. Solo il Movimento Sociale Italiano (MSI) si oppose.

Oggi il Ministero degli Esteri, l’Unione Europea, dall’Istituto di Studi e Anali Economica e l’Istituto del Commercio Estero danno il loro contributo finanziario in occasione di conferenze internazionali.

Quindi anche noi, indirettamente, finanziamo questo think tank di illuminati che stilano strategie e programmi di relazioni con i paesi esteri al di fuori delle normali sedi democratiche elette attraverso votazione popolare.

Questo ennessimo circolo elitario è solo una ulteriore conferma dell’instaurazione di un regime oligarchico silenzioso, che ben camufatto da regime democratico ha per qualche decennio ammorbato le coscienze e domato un popolo che oramai appare indifferente dinanzi questo abisso verso cui barcolla il nostro paese.

Mario Monti e l’IAI

Ovviamente non poteva mancare la punta dell’iceberg della tecnocrazia italiana ed europeista. Mario Monti ha stretti legami con l’IAI. L’ultimo incontro registrato dalle cronache risale allo scorso 23 Ottobre 2012, dove il presidente del consiglio dell’oligarchia finanziaria al potere ha fatto il punto sulla spoliazione delle sovranità italiane e sulla prossima ventura annessione della Penisola agli Stati Uniti d’Europa.

Altro che Europa dei popoli! Si prospetta un Super-Stato centralizzato e totalitario dove l’autodeterminazione dei popoli sarà solo un flebile ricordo di un passato glorioso ma rinnegato, oltraggiato e deturpato da chi al storia oltre che scriverla la fa.

Conclusioni

Analizzando il modus operandi e i curriculum vitae degli associati a questo ennesimo think tank illuminato, possiamo dedurre senza troppa dietrologia che esiste una forte pressione dall’alto per la creazione degli Stati Uniti d’Europa e per il perseguimento di una società basata sul caposaldo dell’ultraliberismo economico-finanziaro.

Quanto abbiamo letto e appurato attraverso le lettura di fonti più che attindibili lascia poco spazio all’immaginazione. Esistono e operano gruppi di pressione che quotidianamente influenzano l’opinione pubblica attraverso studi e ricerche specializzate. Dietro questi sancta sanctorum della persuasione occulta dominano i soliti personaggio onnipresenti in tutti i più prestigioni e conosciuti club elitari.

Questo sottobosco oligarchico è popolato da banchieri, generali, politici, imprenditori, docenti e via dicendo, formante oggi la nuova nobiltà nera, l’aristocrazia che plagia le folle e le usa per proprio tornaconto col fine di raggiungere obiettivi a primo acchitto poco chiari, ma che emergono nella loro spaventosa semplicità dopo una serie di letture e analisi obiettive.

Quella in cui viviamo oggi è una plutocrazia, una mercatocrazia ultraliberista, dove l’uomo connivente, corrotto e profondamente malato è stato spogliato della sua dignità, del suo essere, ed è stato trasformato in un automa senza senso se non quello di servire, direttamente o indirettamente, un sistema relativista e soffocante, una dittatura scientifica senza precedente alcuno nella storia.

Solo prendendo coscienza di ciò, sarà possibile abbattere questo sistema.

Note:

[1] Ente morale, vecchia denominazione, ormai caduta in disuso, delle persone giuridiche, un complesso organizzato di persone e di beni al quale l’ordinamento giuridico attribuisce la capacità giuridica facendone così un soggetto di diritto.

[2] Exor S.p.A. è l’attuale azionista di maggioranza di Fiat SpA e di Fiat Industrial (30% circa per entrambe), oltre che della Juventus Football Club (60% circa). Exor controllava anche il gruppo Alpitour, operatore turistico a cui fanno capo la compagnia aerea Neos Air, A.W. Hotel & Hesort, Welcome Travel Group, Francorosso, Jumbo Tour e altre società tutte operanti nel turismo, sia in Italia che all’estero; tale partecipazione è stata venduta nel dicembre 2011. Ha inoltre, attraverso la holding lussemburghese Exor S.A., diverse partecipazioni internazionali in settori diversificati:

Gruppo Banca Leonardo (17%)
Société Générale de Surveillance (15%, Svizzera)
Sequana Capital (28%, Francia)
Arjo Wiggings
Antalis International
Banijay (17%, Francia)
Almancantar (Francia e Regno Unito)
Cushman & Wakefield (Stati Uniti)
Ancom Usa, Exor Usa, Perrella (2%, Stati Uniti)
The Economist (4,5%, Regno Unito)
Vision Asset Management (40%, Cina)
Exor Asia limited

Bibliografia:

Il segreto del mondialismo – Yann Moncomble – Effedieffe – 2011

Il manifesto di Ventotene – Altiero Spinelli – Mondadori – 2006

La crisi degli stati nazionali - Altiero Spinelli – Il Mulino – 1991

Una strategia per gli Stati Uniti d’Europa – Altiero Spinelli – Il Mulino 1989

Linkografia:

IAI – Sito ufficiale

Affari Internazionali - Rivista on-line dell’IAI

James G. McGann, The Global Go-To Think Tanks Report 2011 (PDF), Philadelphia, University of Pennsylvania Think Tanks and Civil Societies Program, 2012.

Daniele Pasquinucci (1996). Altiero Spinelli consigliere del principe: la lotta per la federazione europea negli anni sessanta. (PDF) Digips Working papers (23): 11-16.

Sito ufficiale della casa editrice Il Mulino

IAI – Wikipedia

Biografia di Guido Carli – Traccani

Pagina Facebook dell’IAI

di Italo Romano

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
invisibile
Inviato: 2/5/2013 17:13  Aggiornato: 2/5/2013 17:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
hendrix

Citazione:
E' sempre la stessa storia..

sempre gli stessi sceneggiatori...
se non ci fossero le stragi di mezzo si potrebbe dire che noia.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
cavillo
Inviato: 2/5/2013 18:36  Aggiornato: 2/5/2013 18:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/11/2010
Da:
Inviati: 158
 Re: Commenti liberi
@ toussaint e Bagnai
Re Franceschiello (è solo funzionale alla storiella, ma si sa che nella realtà è stato ingiustamente infamato) aveva decretato che ogni giorno a mezzogiorno dalla fortezza doveva spararsi un colpo di cannone.
Cosi si fece ed ogni giorno, allo scoccare del mezzodì o'Re si compiaceva della precisione svizzera col quale veniva sparato il suo colpo di cannone.
Un bel giorno però a mezzogiorno passato o'Re si accorse che il colpo non era stato ancora sparato, aspetta ancora cinque minuti, poi, su tutte le furie, Franceschiello monta a cavallo e si lancia al galoppo in direzione della fortezza. Arriva tutto trafelato ed inveisce col primo soldato che incontra chiedendo a gran voce del perché non era stato sparato il colpo di cannone, che i suoi ordini erano precisi e sarcasticamente che voleva proprio sentire per quale ragione non erano stati rispettati gli ordini do'Re....
Al che il soldato seraficamente, allargando le braccia, risponde: "Maestà.. nun ce sta' o' cannone".

E così forse tra i partigiani del miglior barista che è quello che fa più caffè e quelli del miglior barista che è quello che vende più caffè, non si trova mai nessuno che si accorga che se la so' fregata la macchina del caffè...
Negli anni novanta l'industria italiana è stata smantellata con le aziende vendute ai concorrenti stranieri a valutazione di magazzino... shhh.. e ci sono anche le prove... ma non ditelo in giro.

peonia
Inviato: 2/5/2013 20:39  Aggiornato: 2/5/2013 20:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
@Golem
non ho messo le virgolette al testo per dimenticanza, non era mia la affermazione ma di Fulford...
non avrei alcun titolo per affermarlo con tanta "sicurezza", lui è più "addentro"

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Maksi
Inviato: 2/5/2013 22:19  Aggiornato: 2/5/2013 22:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
Derrick bandito dalla tv tedesca

Dopo il passato nelle SS, la ZDF annuncia: "Non trasmetteremo altri episodi"

Dopo le rivelazioni shock sul passato oscuro di Horst Tappert, il famoso l'ispettore Derrick, che durante la seconda guerra mondiale faceva parte delle SS, la tv pubblica tedesca lo bandisce. L'emittente ZDF lo ha detto all'Afp. "Non abbiamo nuovi episodi in programma. La Zdf è rimasta sorpresa e scioccata dalla rivelazione", ha detto un portavoce dell'emittente che fra il 1973 e il 1997 ha prodotto più di 280 episodi della serie.

Tappert è morto a ottantacinque anni, e solo adesso alcuni documenti hanno fatto emergere la sua partecipazione alle Waffen SS. L'attore era entrato a far parte di una divisione di riserva della contraerea ad Arolsen nel 1943 quando aveva vent'anni. Derrick non aveva mai rivelato il suo segreto e anzi in alcune interviste aveva detto di essere stato impiegato come sanitario e di essere stato imprigionato alla fine della guerra. Ma la verità è venuta a galla grazie sociologo tedesco, Joerg Becker, durante le ricerche per un libro.

fonte: tgcom24.com


...ma che imbecilli... anche post-mortem ti perseguitano sti' infami.
Che schifo che e' diventata la Germania.

ohmygod
Inviato: 2/5/2013 22:30  Aggiornato: 2/5/2013 22:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Golem
Riguardo ancora al fatto che speriamo tutti che non scoppi la terza guerra mondiale devo correggermi... In realtà, nel nostro subonscio, la stiamo richiamando tutti a gran voce, e quando dico tutti intendo TUTTI.

Ha iniziato tanti anni fa una certa Signora, non so quale autore ha preparato il testo.
Il dubbio è sorto in quanto un certo Signore non ha mai saputo cosa farsene del cuore della "sconsacrata".C'è sempre stato qualcun altro interessato al "cuore" della Russia.
Se l'autore ha "complici", noo?! non può essere Vaticinio, Vaticano sì.

Golem
Inviato: 2/5/2013 22:53  Aggiornato: 2/5/2013 22:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/6/2012
Da:
Inviati: 57
 Re: Commenti liberi
@ PEONIA:

ah, ok.

@ OHMYGOD:

dovrai esprimerti molto più terra terra se t'interessa essere compreso da me (semplice mortale)... ma l'impressione - correggimi se sbaglio - è che tu stia affrontando la quastione da un punto di vista piuttosto distante dal mio...

temponauta
Inviato: 2/5/2013 23:21  Aggiornato: 2/5/2013 23:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Passato un po in sordina,ma ci penso io:

Aprile 2013, un mese di terremoti distruttivi nel Mondo LINK


Maggio sarà molto peggio.
Lo dice anche una astrologa ebrea che ho sempre ritenuto credibile:
Mahala

Inoltre abbiamo anche la stura profetica dei due papi sullo stesso trono.... da oggi.

ohmygod
Inviato: 2/5/2013 23:29  Aggiornato: 2/5/2013 23:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Golem
dovrai esprimerti molto più terra terra se t'interessa essere compreso da me (semplice mortale)... ma l'impressione - correggimi se sbaglio - è che tu stia affrontando la quastione da un punto di vista piuttosto distante dal mio...

In realtà, nel nostro subonscio, la stiamo richiamando tutti a gran voce, e quando dico tutti intendo TUTTI.


Penso di essere molto più terra terra di te.
Il mio punto di vista era in merito solo alla frase su menzionata.Non ho seguito il percorso che ti ha portato a formulare quella frase.Colmerò la lacuna.

Sertes
Inviato: 3/5/2013 8:47  Aggiornato: 3/5/2013 8:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta ha scritto:
Maggio sarà molto peggio.
Lo dice anche una astrologa ebrea che ho sempre ritenuto credibile:
Mahala

Inoltre abbiamo anche la stura profetica dei due papi sullo stesso trono.... da oggi.




A furia di lanciare anatemi alla cazzo di cane, presto o tardi ci prenderai: si chiama la legge dei grandi numeri.

Ad esempio vari anni fa quando avevi previsto un mega terremoto magnetico, qualunque cosa questo volesse dire, non è successo un cazzo

Poi per due anni di fila l'hai menata sul fatto che avrebbero assassinato Obama il 4 luglio

Diciamo che magari ti hanno riammesso sul sito, ma la tua credibilità in fatto di profezie è rimasta bannata.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
massimo73
Inviato: 3/5/2013 12:36  Aggiornato: 3/5/2013 12:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/7/2011
Da:
Inviati: 364
 Re: Commenti liberi
http://www.repubblica.it/politica/2013/05/03/news/boldrini_intervista-57946683/



Dopo lo strano attentato di Preiti che dice che voleva colpire i politici e poi avrebbe invece colpito 2 carabinieri, adesso l'"onusiana" sostenitrice dei diritti umani e delle connesse guerre umanitarie degli americani, Laura Boldrini divenuta presidente della Camera, esce con questa dichiarazione......non è che stanno ripensando a una qualche legge per limitare il Web?

perspicace
Inviato: 3/5/2013 12:53  Aggiornato: 3/5/2013 12:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Commenti liberi
Dai tempo all'India di finire a infilarsi per bene sotto la Cina ed il terremoto di dimensioni mai viste non tarderà ad arrivare.



Per il resto : Anche un orologio fermo segna l'ora giusta almeno due volte al giorno

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
temponauta
Inviato: 3/5/2013 13:27  Aggiornato: 3/5/2013 13:29
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ sertes
Citazione:

A furia di lanciare anatemi alla cazzo di cane, presto o tardi ci prenderai: si chiama la legge dei grandi numeri.


Sono stato bannato per due anni: in questo tempo tutto è drasticamente peggiorato come avevo annunciato (grattati pure se vuoi).
Qualcuno mi scrisse perchè continuavo a vedere rivolte di popolo e poco tempo tempo iniziò la primavera araba africana.

Citazione:

Ad esempio vari anni fa quando avevi previsto un mega terremoto magnetico, qualunque cosa questo volesse dire, non è successo un cazzo


Vero, lo hanno evitato perchè stanno compensando con le scie chimiche a distanza intraorbitale la grave riduzione del campo magnetico terrestre e della relativa magnetosfera (fascie di Van halen).
Ora però non ce la fanno più a compensare e stanno rinunciando: tra breve si scatenerà un'ondata spaventosa di terremoti e cataclismi costieri.

Citazione:

Poi per due anni di fila l'hai menata sul fatto che avrebbero assassinato Obama il 4 luglio


Vero, sono stato troppo sicuro delle mie capacità, per cui ho ammesso l'errore.
Ma l'evento morte violenta di Obama è certo.

Citazione:

Diciamo che magari ti hanno riammesso sul sito, ma la tua credibilità in fatto di profezie è rimasta bannata.


Non ti preoccupare, tanto non ti passerò mai i numeri del lotto.

Sertes
Inviato: 3/5/2013 13:45  Aggiornato: 3/5/2013 13:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Commenti liberi
beh temponauta, un pregio che hai è questo spirito incrollabile, questo bisogna riconoscertelo.

E' vero che i terremoti mediamente (statisticamente) si stanno intensificando, ma qui siamo ancora nella scienza... ad arrivare a predire la morte violenta di Obama ce ne passa, eccome.

Valà, cerchiamo un punto di contatto: diciamo che è utile essere preparati a possibili disastri di media entità, quello non guasta mai, e avrebbe fatto un gran bene per l'aquila, il terremoto in emilia, l'inondazione toscana, ecc.

Poi cosa vuoi che ti dica, almeno tu per le scie chimiche hai una spiegazione, è molto di più di quello che si legge mediamente in giro

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
temponauta
Inviato: 3/5/2013 14:42  Aggiornato: 3/5/2013 14:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Sertes
Citazione:

Valà, cerchiamo un punto di contatto:....




PS
A proposito di Obama, ora che i Bush lo hanno elogiato dicendo che è un "uomo buono", sono seriamente convinto che è in grave pericolo.
Ciao

Merio
Inviato: 3/5/2013 18:09  Aggiornato: 3/5/2013 18:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Commenti liberi
Ehi Temponauta tanto per curiosità, secondo te come lo ammazzeranno Obama?

Ma poi che lo ammazzano a fare? Mi sembra un pupazzo ubbidiente...
-------

Ho trovato il commento sulle scie che volevo postare:

Citazione:
I would not doubt that the destruction of our society is being administered from off planet, - for what reason would any group, no matter how evil they are, want to chem trail the hell out of this place and contaminate the environment with GMO? Do you really think even an evil elite class, from among our own people, would really have wanted to contaminate much of the earth with disasters like Fukushima? Seriously, that was a serious fault of logic for anyone who had this world as their only home.
By Jim Stone


è il primo commento...

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
toussaint
Inviato: 3/5/2013 18:10  Aggiornato: 3/5/2013 18:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
si può ammazzare un cyborg?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
polaris
Inviato: 3/5/2013 18:13  Aggiornato: 3/5/2013 18:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: Commenti liberi
Magari non ve ne frega niente ma c'è stato un confronto tra Franceschetti e Attivissimo sul tema del complottismo.

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
Pyter
Inviato: 3/5/2013 18:17  Aggiornato: 3/5/2013 18:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Commenti liberi
Temponauta verrà bannato entro il 10 agosto alle 7:30 del mattino.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Merio
Inviato: 3/5/2013 18:32  Aggiornato: 3/5/2013 18:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/4/2011
Da:
Inviati: 3677
 Re: Commenti liberi
La scena secondo me sarà questa:

Obama sta parlando a tutta la Nazione USA di quanto siano democratici, bravi, ect ect...

All'improvviso si sente un po' di trambusto arriva Nathaniel Rothschild che invade il campo della telecamera, punta un telecomando su Obama e questi si blocca tipo robot, assumendo l'aspetto di una persona ipnotizzata...

Nathaniel si avvicina al tavolo e ordina a Obama di spostarsi... questo si alza e se ne va... Il banchiere si siede sulla sedia, si mette a giocare con gli oggetti e poi scoppia a ridere...

"Allora, pecore americane, è davvero bello il mio sottoposto eh?"

Ride ancora, si toglie un fazzoletto rosso dal taschino della giacca e lo fa cadere al suolo...

"Bene, adesso la Costituzione USA è sospesa... ah, no scusate, difatti lo è sempre stata, ma almeno adesso ne siete al corrente, ok?".

E la TV si spegne...

E così inizia il Quarto ed ultimo Reich...

Amen...

La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
temponauta
Inviato: 3/5/2013 18:50  Aggiornato: 3/5/2013 18:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Temponauta verrà bannato entro il 10 agosto alle 7:30 del mattino.


Impossibile Pyter.
In quel periodo internet sarà off-line in quasi tutto il mondo.
Non chiedermi perchè: non lo dico ma si intuisce (III..).

temponauta
Inviato: 3/5/2013 18:55  Aggiornato: 3/5/2013 18:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Ehi Temponauta tanto per curiosità, secondo te come lo ammazzeranno Obama?


Sniper o drone commerciale caricato con sentex.
In realtà non morirà: sarà solo ritirato da quella forma umana e riconvertito in altro incarico con altra forma umana.
Ciao.

hendrix
Inviato: 3/5/2013 19:08  Aggiornato: 3/5/2013 19:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Commenti liberi
Oggi si celebra la giornata mondiale della libertà di stampa...



edit: Il Corriere della Sera condannato: aveva diffamato la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner

invisibile
Inviato: 3/5/2013 19:11  Aggiornato: 3/5/2013 19:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta
In quel periodo internet sarà off-line in quasi tutto il mondo.
Non chiedermi perchè: non lo dico ma si intuisce (III..).

Ok non te lo chiedo.
Posso chiedere che significa "III" ?

EDIT
Ho capito! 3a guerra mondiale.
Ma mi sa che bisogna chiamarla 4a visto che la 3a é già iniziata da un pezzo ed é tutt'ora in corso...

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
polaris
Inviato: 3/5/2013 19:22  Aggiornato: 3/5/2013 19:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2012
Da: Tlön
Inviati: 1640
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Ma mi sa che bisogna chiamarla 4a visto che la 3a é già iniziata da un pezzo ed é tutt'ora in corso...

Ti riferisci a questa?

“Armi Silenziose per Guerre Tranquille"

Questa pubblicazione segna il 25° anniversario della Terza Guerra Mondiale, chiamata "guerra silenziosa" e condotta utilizzando armi biologiche soggettive, denominate "armi silenziose".

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
toussaint
Inviato: 3/5/2013 19:25  Aggiornato: 3/5/2013 19:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
hendrix, bene, 40.000 euro dal Corriere della Merda a un ospedale argentino.
mi sembra una buona notizia, magari se le avesse cacciate di tasca sua il sionista Mieli sarei stato ancora più contento.
'sta faccia di culo...

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 3/5/2013 19:28  Aggiornato: 3/5/2013 19:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
La terza guerra mondiale si sta combattendo con le armi finanziarie e commerciali e gli eserciti si chiamano FMI, BCE, Banca Mondiale, WTO ecc.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
hendrix
Inviato: 3/5/2013 19:36  Aggiornato: 3/5/2013 19:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Commenti liberi



Calvero
Inviato: 3/5/2013 19:43  Aggiornato: 3/5/2013 19:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Commenti liberi
Citazione:
In quel periodo internet sarà off-line in quasi tutto il mondo.


Scegli Te quale delle due, se non l'azzecchi vengo a piegarti in due come una sdraio o intera te la faccio ingoiare la sfera di cristallo

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
invisibile
Inviato: 3/5/2013 19:46  Aggiornato: 3/5/2013 19:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Citazione:
polaris
Ti riferisci a questa?

Io pensavo a quella iniziata il 9-11-2001.

In realtà di guerra mondiale ne esiste solo una da vari millenni.
Quelle denominate in altro modo sono solo aspetti o periodi particolari.
Ed é la guerra dei pochi contro i molti.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Maksi
Inviato: 3/5/2013 20:55  Aggiornato: 3/5/2013 20:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
Non siamo in guerra. Nemmeno l'11/9 e' stato cosi' fondamentale per noi in questo senso, perche' quelle guerre, scaturite dopo, sono state mercenarie e di agressione, non fra nazioni. Per noi, in definitiva, appariva soltanto come un fenomeno mediatico o di costume (le manifestazioni pacinfinte eccetera).
Il senso della guerra e' un altro (inteso per noi qua, non per quelli direttamente agrediti da Usraele). La guerra si avverte, veramente, quando praticamente la totalita' delle risorse economiche ed umane, dei contendenti, vanno per essa. Se la guerra e' mondiale significa che quasi la totalita' delle risorse mondiali vanno per scopi bellici. Adesso non si avverte certamente questo, perche' in fin dei conti i supermercati sono sempre pieni e non ci mancano certo i beni; discorso diverso per il denaro, che e' gravato dal tasso d'interesse, imposto dall'oligarchia finanziaria internaZIONale, che ne controlla il valore.
La guerra poi determina anche un'altro stile di vita. Se fossimo in guerra non "cazzeggermo" via internet, ma ogni giorno ci preocuperemmo della nostra stessa sopravivenza... proprio fisica. Il segnale piu' eloquente dello stato di guerra sono le sirene. Io le ho sentite qualche volta da bambino e non si scordano piu'.
Oggi siamo in una fase di stallo, dove si consolidano le posizioni in maniera strategica, per poi far cadere solo una pedina del domino e scatenare l'effetto dovuto.
Lo avvertirete molto bene, quando la guerra sara' veramente presente. Per ora dobbiamo solo posizionarci dalla parte giusta.

invisibile
Inviato: 3/5/2013 21:18  Aggiornato: 3/5/2013 21:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Maksi

In questo periodo la guerra evidente, fisica, "tradizionale", é stata spostata in altre terre.
Qui da noi é stata trasformata. Proprio tu dovresti saperlo bene che stanno indebolendo la popolazione dell'occidente. Questa é guerra perché é un azione di massa. E non parlo solo della tua fissa ma di molto di più.
Se fai strage con il cibo, le medicine, l'aria che respiriamo, e con tante altre cose, invece che con i fucili e le bombe, non é la stessa cosa? Certo che si.
Anzi é peggio. Perché la chiamano progresso. E una intera civiltà ci é cascata.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Maksi
Inviato: 3/5/2013 21:31  Aggiornato: 3/5/2013 21:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
@Invisibile

Si, invisibile, e' cosi'. Ma questa non e' essenzialmente una guerra, ma una tirannide: nel primo caso ci sono almeno due belligeranti che combattono, nel secondo caso c'e' solo un dominatore che combatte gli altri.
Io se potessi combatterei, ma non posso; posso solo oppormi in maniera "civile"... per ora

invisibile
Inviato: 3/5/2013 22:03  Aggiornato: 3/5/2013 22:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Maksi

Quella che tu chiami guerra é solo una delle manifestazioni della tirannide.
Quella che io chiamo guerra é la tirannide. Perché per esercitarla é necessario sottomettere il popolo.
Nella guerra "tradizionale" si va alla conquista di una terra che non é la tua. Non si vuole annientare la popolazione che vi abita, solo la sua forza militare. La popolazione la si vuole sottomettere al proprio volere per poterla sfruttare insieme al suo territorio. Quello é il vero scopo. Sfruttare le terre e i popoli. Proprio come accade qui da noi. Da noi la conquista é avvenuta in modo invisibile, sottile. La chiamano democrazia. Sempre guerra é perché lo scopo é il medesimo. E lo sono anche i morti.
Sono solo forme diverse che usano a seconda delle necessità.
Uni attacco di massa é stata la TV, che é ancora in corso.
Quanti morti ha causato la TV? Pensa solo alla pubblicità dei farmaci... Adesso per un raffreddore la gente si prende gli antibiotici e il cortisone. Indebolimento. Adesso é normale dare gli psicofarmaci ai bambini perché sono troppo "attivi". Indebolimento tramite avvelenamento. E' una strage. Molto più grande numericamente delle guerre fatte con le armi. Solo che ci hanno convinto che é normale, che si sta meglio, che é il progresso... Se non é guerra questa...

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Pyter
Inviato: 3/5/2013 22:08  Aggiornato: 3/5/2013 22:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Commenti liberi
In quel periodo internet sarà off-line in quasi tutto il mondo.


Azz... sei sicuro?
Allora faccio la disdetta e passo a Fastweb.
O a Tiscali.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
krom2012
Inviato: 3/5/2013 22:27  Aggiornato: 3/5/2013 22:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Citazione:
perchè stanno compensando con le scie chimiche a distanza intraorbitale la grave riduzione del campo magnetico terrestre e della relativa magnetosfera (fascie di Van halen). Ora però non ce la fanno più a compensare e stanno rinunciando: tra breve si scatenerà un'ondata spaventosa di terremoti e cataclismi costieri.


Questa mi mancava, quindi le scie chimiche servono per prevenire terremoti e cataclismi? E io che pensavo producessero l'effetto l'opposto!

"Tutti gli stati sono indebitati chi è il creditore?"

Una domanda che circola da anni ovunque, li vorrei conoscere di persona questi vampiri creditori.

...il cielo è sempre più bianco...
temponauta
Inviato: 3/5/2013 22:49  Aggiornato: 3/5/2013 22:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Questa mi mancava, quindi le scie chimiche servono per prevenire terremoti e cataclismi? E io che pensavo producessero l'effetto l'opposto!


Le scie chimiche sono state viste in tutti i paesi del mondo, compresi Russia, Cina, Iran ecc.
Difficile pensare che aerei americani o inglesi possano sorvolare tali paesi ad una altezza di 12 mila metri circa e fare i comodi loro.
Molto più probabile che sia un progetto condiviso contro un pericolo esterno, e poichè bario e alluminio sono ottimi conduttori elettromagnetici...
Non si deve dimenticare che i famosi mega bunker da migliaia di persone sono stati fatti anche in Russia, Messico e in molti paesi del mondo non protagonisti di teorie cospirazioniste.
Non essendoci una corsa al riarmo in previsione di una guerra planetaria, si deve immaginare che il pericolo arriva dall'esterno (collasso del campo magnetico terrestre).

temponauta
Inviato: 3/5/2013 23:08  Aggiornato: 3/5/2013 23:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Calvero
Citazione:

Citazione:
In quel periodo internet sarà off-line in quasi tutto il mondo.


Scegli Te quale delle due, se non l'azzecchi vengo a piegarti in due come una sdraio o intera te la faccio ingoiare la sfera di cristallo


Se non l'azzecco, lo faccio io stesso con un trojan cosmico.
Il tuo messaggio mi pare decisamente convincente.

Maksi
Inviato: 3/5/2013 23:27  Aggiornato: 3/5/2013 23:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
@invisibile

Citazione:
Da noi la conquista é avvenuta in modo invisibile, sottile. La chiamano democrazia. Sempre guerra é perché lo scopo é il medesimo. E lo sono anche i morti.

Non e' stato poi un modo tanto sottile, se riguardiamo il secolo passato. Se non avessero vinto proprio quelle due guerre (sopratutto l'ultima), non avrebbero certo dilaniato l'Europa tutta o sfruttato quasi tutto il mondo con la globalizzaZIONe e fatto trasmutare i popoli, attraverso il concetto mondialista del "villaggio globale".
La guerra (quella "tradizionale" e totale) e' stata fatta all'Europa dall'anglo-sionismo e giudeo-bolscevismo, dalla quale dailettica e' scaturita la tirannide democraticista. Oggi la guerra non c'e', ma c'e' la tirannia, che probabilmente ci poretra' di nuovo in guerra per implementare ancora di piu' i suoi disegni protocollari.
Il problema, che per adesso, si puo' ancora tentennare su quali posizioni prendere, ma in guerra non ci sono queste scelte; o l'una o l'altra parte.
In guerra esistono solo misure estreme e radicali, quelle che oggi la maggior parte degli europei non e' in grado di concepire e non le vuole nemmeno. Ci hanno castrato di brutto ed infatti allo scoppio di qualcosa di grosso, nessuno sara' in grado di schierarsi veramente, ma attenderanno tutti, o quasi, il salvatore.

krom2012
Inviato: 3/5/2013 23:38  Aggiornato: 3/5/2013 23:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Difficile pensare che aerei americani o inglesi possano sorvolare tali paesi ad una altezza di 12 mila metri circa e fare i comodi loro.


Per me è molto semplice pensare che ci sia un piano globale già deciso dall'elite al potere che coinvolge gli stati che hai citato, Italia compresa e poi in ogni caso quegli aerei volano anche MOLTO al di sotto dei 12 mila metri.

Citazione:
bario e alluminio sono ottimi conduttori elettromagnetici...


Le finalità possono essere molteplici, il fatto che neghino ogni sorta di azione e continuino a mentire dicendo che sono scie di condensa, non mi aiutano a vedere lati positivi. Alcuni sono addirittura arrivati a dire che servirebbero per deviare i raggi ultravioletti e prevenire o rallentare il riscaldamento globale! Perchè il nanoparticolato metallico riflette da una parte sola?
Prendi un pezzo di carta d'allumino, mettitelo sotto la faccia e prendi 8 ore di sole, vediamo chi si brucia prima...

...il cielo è sempre più bianco...
incredulo
Inviato: 4/5/2013 5:10  Aggiornato: 4/5/2013 6:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Commenti liberi
@Maksi

Citazione:
Si, invisibile, e' cosi'. Ma questa non e' essenzialmente una guerra, ma una tirannide: nel primo caso ci sono almeno due belligeranti che combattono, nel secondo caso c'e' solo un dominatore che combatte gli altri. Io se potessi combatterei, ma non posso; posso solo oppormi in maniera "civile"... per ora


Credere che in un mondo globalizzato e sotto controllo come quello attuale le guerre si combattano ancora con i soldati muniti di fucili ed i carri armati significa non avere presente la situazione attuale.

Grazie ai meccanismi di controllo, che invisibile ha descritto perfettamente, basta mostrare i muscoli, per evitare di combattere sul campo.

La trasformazione dell'Umanità intera in una massa di persone fuori centro, dedite tutti i giorni a celebrare il Potere, evita al Potere stesso di avere opposizioni consistenti al suo modus operandi.

Ormai tutti pensano che il modello mercantilistico ed utilitaristico su cui è fondato il vivere quotidiano sia l'unico modo giusto di vivere.

Fuori da quel modello di mondo, senza comprarsi l'ultimo smartphone, senza andare a lavorare per poterselo comprare, le persone si sentono smarrite, non realizzate.

Ultimo smartphone che è un rilevatore personale con il quale comunichiamo al centralone la nostra posizione sul territorio, con il quale andiamo sui social network che riempiamo di tutte le nostre informazioni personali, chi siamo, chi sono i nostri amici più stretti, chi sono i nostri familiari, che religione seguiamo, chi abbiamo incontrato e dove, quali idee ci entusiasmano, quanti "like" facciamo e su cosa, social network nei quali "tagghiamo" altri utenti, assegnando nomi ad immagini per identificarli meglio, ultimo smartphone che è un microfono sempre aperto che ci portiamo in giro, con il quale facciamo telefonate e mandiamo e-mail che saranno tracce incancellabili di tutto ciò che facciamo e diciamo, tracce alle quali è possibile risalire anche dopo anni che si sono effettuate.

Mentre il "popolo" si dedica a questo tipo di Vita, andando a messa nelle moderne cattedrali (i centri commerciali) tutti i fine settimana, i potenti del mondo hanno altre idee, altri obiettivi.

Basta che si sentano per telefono.

Magari Obama chiama il presidente giapponese e gli dice che se continua a rompere troppo i coglioni con il suo integralismo fuori tempo potrebbe succedergli qualcosa di brutto, non a lui personalmente ma alla sua nazione, oppure potrebbe "convincere" i dirigenti norvegesi un po' troppo riottosi ad accettare la sua leadership, mandando un killer professionista ad uccidere i figli dei dirigenti del partito di governo, impegnati un un "campus"., qualcun altro, come suggerisce giustamente toussaint, potrebbe essere convinto tramite le armi finanziarie e commerciali con gli eserciti che si chiamano FMI, BCE, Banca Mondiale, WTO ecc..

Per coloro che vivono al di fuori dello schema di mondo occidentale, per coloro che non si fanno colonizzare le menti accettando di vivere con i nostri parametri, parlo dei dirigenti ovviamente non del popolo, si creano le condizioni per poterlo fare come in Iraq con Saddam, oppure come è successo in Libia con Gheddafi, oppure come sta succedendo in Siria, dove è in corso una "guerra civile", avvenimento già presente nella "Bibbia" del web, quel portale che ormai si consulta quotidianamente in tempo reale come oracolo di verità.

Il grande fratello, il NWO è già realtà.

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Nieuport
Inviato: 4/5/2013 7:50  Aggiornato: 4/5/2013 7:50
Ho qualche dubbio
Iscritto: 16/12/2007
Da: Firenze
Inviati: 189
 Re: Commenti liberi
Ieri è precipitato in Kirghizistan un aereo americano, un KC-135, ossia un aereo grande più o meno come un Boeing 767. Su questo sito ci sono molte foto dei resti e della buca che ha provocato in terra:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2319006/Military-fueling-plane-explodes-mid-air-crashes-near-American-air-base-Kyrgyzstan-en-route-Afghanistan.html?ito=feeds-newsxml

Come si vede, si tratta di immagini del tutto diverse da quelle dell'impatto del Boeing sul Pentagono e della buca lasciata dalla caduta di United 93.

ivan
Inviato: 4/5/2013 7:57  Aggiornato: 4/5/2013 7:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: Commenti liberi
Da qui link

Citazione:

Usa. Potenziata maxi-bomba per colpire impianti nucleari Iran sotto terra ... WASHINGTON, STATI UNITI – E’ piu’ potente che mai: il Pentagono ha notevolmente potenziato la sua maxi-bomba, la bunker-buster, per renderla capace di raggiungere e distruggere gli impianti nucleari realizzati dall’Iran nel cuore di una montagna e, allo stesso tempo, per rafforzare le leve diplomatiche a disposizione di Washington. ....

Nieuport
Inviato: 4/5/2013 8:06  Aggiornato: 4/5/2013 8:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 16/12/2007
Da: Firenze
Inviati: 189
 Re: Commenti liberi
Sempre a proposito del Boeing caduto in Kirgizistan.

Altro posto per vedere che razza di detriti lascia la caduta di un aereo:

http://kg.akipress.org/news:574074/

e questo è il commento di un lettore:

RIP to the people one board. This is what a proper plane crash looks like, Flight 93 was a hoax.. #GovernmentCoverUp
- ERNST , LOS ANGELES, 04/5/2013 04:48

Calvero
Inviato: 4/5/2013 8:28  Aggiornato: 4/5/2013 8:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Ormai tutti pensano che il modello mercantilistico ed utilitaristico su cui è fondato il vivere quotidiano sia l'unico modo giusto di vivere.

Fuori da quel modello di mondo, senza comprarsi l'ultimo smartphone, senza andare a lavorare per poterselo comprare, le persone si sentono smarrite, non realizzate.

Ultimo smartphone che è un rilevatore personale con il quale comunichiamo al centralone la nostra posizione sul territorio, con il quale andiamo sui social network che riempiamo di tutte le nostre informazioni personali, chi siamo, chi sono i nostri amici più stretti, chi sono i nostri familiari, che religione seguiamo, chi abbiamo incontrato e dove, quali idee ci entusiasmano, quanti "like" facciamo e su cosa, social network nei quali "tagghiamo" altri utenti, assegnando nomi ad immagini per identificarli meglio, ultimo smartphone che è un microfono sempre aperto che ci portiamo in giro, con il quale facciamo telefonate e mandiamo e-mail che saranno tracce incancellabili di tutto ciò che facciamo e diciamo, tracce alle quali è possibile risalire anche dopo anni che si sono effettuate.

Mentre il "popolo" si dedica a questo tipo di Vita, andando a messa nelle moderne cattedrali (i centri commerciali) tutti i fine settimana, i potenti del mondo hanno altre idee, altri obiettivi.


Bella lì, Incredulo

Ieri 3 Maggio, 11:06 - scrivevo:


Come è noto, sostengo che il NWO sia una realtà, altrettanto noto dovrebbe essere che combatterlo, sempre secondo le mie opinioni, non può che avvenire cambiando noi stessi, il nostro modello esistenziale; il resto la ritengo ---> fuffa.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
invisibile
Inviato: 4/5/2013 8:31  Aggiornato: 4/5/2013 8:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Maksi

Scusa il tono personale ma sei troppo affezionato alla tua visione, ai tuoi colpevoli, e a causa di questo non riesci a vedere un gradino più in alto. Quello che é successo é che hanno cambiato forma alla guerra (gli esempi di incredulo sono preziosi) e capire questo é fondamentale perché indica chi é il nemico. Quello che tu credi essere il nemico é solo una parte di esso, una "materializzazione" una "raffigurazione" anch'essa creata apposta per deviare e depistare il nostro sguardo. Sempre dividi et impera, sempre quello e continua a funzionare.
Se i popoli sono oppressi, se se ne compiono stragi, se sono sfruttati, c'è bisogno dei fucili per chiamare guerra tale situazione? Chiaramente no. Sono i risultati che ci dicono chiaramente che anche in Italia é in atto una guerra di cui quasi tutti non ne sono consapevoli.

Citazione:
Incredulo

Fuori da quel modello di mondo, senza comprarsi l'ultimo smartphone, senza andare a lavorare per poterselo comprare, le persone si sentono smarrite, non realizzate.

Sconfitte. Proprio come in guerra.
Poco tempo fa stavo facendo un lavoro con degli americani. Ho un portatile, un macbook pro del 2006 comprato con sacrifici ma indispensabile e per me e più che adatto per quello che mi serve. Uno di questi americani dopo qualche giorno mi disse che se vivessi a Los Angeles e lavorassi li, avrei fatto una figura di merda ad avere un portatile così "vecchio" (!) così "obsoleto". Che i colleghi mi avrebbero guardato con ironia e sufficienza... Vedendo la mia espressione stupita e divertita di fronte a tale follia collettiva capisce e prova un certo sollievo nel vedere che non me ne fregava niente e che anzi vedevo in questa cosa una forma di schiavitù, una persona che resiste e che si oppone alla guerra che gli fanno.
E' proprio una guerra e usano infinite armi, anche di notte, nei nostri letti, quando invece che sognare di nebulose lontane sogniamo di come fare a guadagnare di più per comprare l'ultimo modello, per non essere fuori moda.
Ecco dove va la nostra energia se siamo nel loro gulag mentale e spirituale. Va a loro.
Sconfitti. Proprio come in guerra.
Indagando si scopre che la guerra in atto da noi é forse la più terribile mai realizzata. Copre a 360° tutti gli aspetti della vita umana. E' progettata per non lasciare nessuno spazio libero in nessun aspetto della vita.
Anche il divertimento é violenza, lo stadio, il tifo, i videogiochi.
Anche il sesso é violenza.
Le medicine sono violente, i TG sono violenti, spostarsi richiede violenza altrimenti a Roma puoi rimanere ad un incrocio per sempre... Ci obbligano ad essere violenti praticamente sempre e stanno lavorando per ridurre sempre di più lo spazio di manovra individuale che ti permettere di scegliere una vita diversa, una vita che rifiuta la violenza. Di quello hanno paura altrimenti non impiegherebbero enormi risorse ed energie per tale azione. Il nemico vuole che tu sia violento. Quando scoppia una rivolta é contento perché é la situazione più facile da gestire per lui. Quello che é più difficile é gestire la guerra facendola sembrare pace e convincere miliardi di persone che c'è pace proprio mentre sono sotto attacco incessante.
Ci sono riusciti abbastanza bene direi. L'hanno fatto facendoci credere che siamo in pace e arruolando miliardi di persone nel loro esercito senza che queste se ne rendessero conto.

Il nemico non é quello che hai individuato, quello é solo una parte, una raffigurazione che serve ad uno scopo preciso.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Maksi
Inviato: 4/5/2013 9:36  Aggiornato: 4/5/2013 9:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Il grande fratello, il NWO è già realtà.

Comunque, guardate, che le mie considerazioni non erano fatte per dire quanto fossero sbagliate le vostre. E' solo, che secondo me, vanno differenziate certe questioni.
Non siamo in guerra, perche' c'e' ancora la possibilita' di occuparsi di se stessi e fare qualcosa per il bene del proprio stato piscofisico; in guerra questo non e' piu' possibile... luogocomune.net cesserebbe di esistere. Questo non vuol dire, che non si puo' opporsi ai "giochi dall'alto", ma tutto rimane nella sfera personale, che e' gia' qualcosa d'importante, ma in una guerra vera sarai spazzato via come un moscerino. In tempo di "pace" si puo' combattere anche con armi intellettuali, ma in tempo di guerra le armi cambiano registro; in guerra qualcono ti vuole eliminare in maniera netta, in una tirannia totale, invece, qualcuno ti vuole controllare.

Finisco con la frase quotata di sopra.
Il NWO e' gia' realta', ma ancora come progetto. A NWO compiuto, cioe' formando un mondo e uomo nuovo, le cose "vecchie" saranno eliminate. Ebbene, siamo noi quelle cose vecchie. Per adesso ci vogliono soltanto isolare, per poi passare a cose piu' drastiche.

Calvero
Inviato: 4/5/2013 9:48  Aggiornato: 4/5/2013 9:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Comunque, guardate, che le mie considerazioni non erano fatte per dire quanto fossero sbagliate le vostre. E' solo, che secondo me, vanno differenziate certe questioni.
Non siamo in guerra, perche' c'e' ancora la possibilita' di occuparsi di se stessi e fare qualcosa per il bene del proprio stato piscofisico; in guerra questo non e' piu' possibile... luogocomune.net cesserebbe di esistere. Questo non vuol dire, che non si puo' opporsi ai "giochi dall'alto", ma tutto rimane nella sfera personale, che e' gia' qualcosa d'importante, ma in una guerra vera sarai spazzato via come un moscerino. In tempo di "pace" si puo' combattere anche con armi intellettuali, ma in tempo di guerra le armi cambiano registro; in guerra qualcono ti vuole eliminare in maniera netta, in una tirannia totale, invece, qualcuno ti vuole controllare.


Corretto

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
invisibile
Inviato: 4/5/2013 10:00  Aggiornato: 4/5/2013 10:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Maksi

Citazione:
Non siamo in guerra, perche' c'e' ancora la possibilita' di occuparsi di se stessi e fare qualcosa per il bene del proprio stato piscofisico

Ma neanche per sogno. Lo puoi far solo se esci dal modo di vivere imposto, almeno parzialmente. Altrimenti sei già morto. Carne da TV.

Citazione:
in guerra questo non e' piu' possibile...

Al contrario.
Il padre di una mia fidanzata da ragazzo mi raccontava del suo lungo viaggio a piedi dal centro Italia al Veneto durante la guerra per tornare dalla famiglia. Mi raccontava che non aveva mai corso nessun reale pericolo. Semplicemente si teneva a distanza dalle città dove bombardavano e ha un ricordo bellissimo di tranquillità e pace.
L'unico vero pericolo fu un aereo che gli mitragliò contro in campagna. Lui si metteva dietro un casale, le pallottole finivano contro il muro, l'aereo virava e attaccava e lui andava dall'altra parte del casale. Così per 3 o 4 volte fino a quando il pilota capì che stava solo sprecando munizioni e se ne andò.
Basta starne lontano.

Citazione:
in guerra qualcono ti vuole eliminare in maniera netta

Solo l'opposizione violenta. Non ti vuole eliminare altrimenti come fa a sfruttarti se sei morto?
Lo ripeto, sei troppo affezionato al tuo disegno e a causa di questo perdi buona parte della visione della realtà.

Citazione:
le cose "vecchie" saranno eliminate. Ebbene, siamo noi quelle cose vecchie.

E poi chi sfrutteranno?
E' qui che sbagli. Non vogliono eliminarci, vogliono possederci.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
toussaint
Inviato: 4/5/2013 11:34  Aggiornato: 4/5/2013 11:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
c'è guerra di conquista e guerra di difesa.
onore ai partigiani che difendono il proprio popolo dagli invasori:




"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 4/5/2013 11:57  Aggiornato: 4/5/2013 11:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Da Palaestina Felix:

Le frange terroriste in Siria pressate dall'Esercito e dilaniate dai conflitti interni sempre più vicine al punto di rottura!!




Mentre la saggezza comune vorrebbe che un movimento sfrangiato e diviso in correnti e fazioni, di fronte a una vasta ed efficace azione offensiva da parte del proprio principale nemico, mettesse da parte le differenze interne per serrare i ranghi e affrontare meglio la sfida esterna, la realtà dei fatti in Siria dimostra che, più le truppe regolari del Governo infliggono sconfitte e rovesci alle varie 'anime' dell'insorgenza terrorista mercenaria pagata da Usa, Israele, NATO, Turchia ed emirati del Golfo, più le varie organizzazioni in cui essa é divisa si muovono guerra sanguinosa anche tra loro stesse, facilitando grandemente il compito delle truppe di Assad.

Siamo in grado di confermare che pochi giorni fa un alto dirigente della cosiddetta 'Brigata Tawheed' (gruppo filoturco tra l'alleanza terroristica wahabita) sia stato eliminato con un attentato esplosivo dal gruppo rivale 'Brigata Sawt al-Haq', mentre in un vasto scontro armato la cosiddetta 'Brigata Farouk' sia stata pressoché annientata da terroristi qaedisti del 'Fronte al-Nusra' che nel fare ciò avrebbero però subito a lora volta gravi perdite. Un altro scontro é stato registrato tra i terroristi del 'Battaglione Muawya' e quelli di 'Deree Duma', che si sono affrontati armi in pugno lasciando sul terreno decine di morti nelle campagne della Provincia di Damasco.

Speriamo che il tasso degli scontri e dei morti nelle lotte intestine tra terroristi continui ad aumentare in modo che l'Esercito siriano trovi ancora più facile eliminare i malconci sopravvissuti di queste diatribe interne.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 4/5/2013 12:10  Aggiornato: 4/5/2013 12:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
sono passati 40 anni ma i cani rognosi dell'FBI non mollano mai l'osso:

Militante delle Black Panthers tra i most wanted


Assata Shakur, zia del celebre rapper Tupac Shakur chiamato così dalla sorellastra di Assata, Afeni, in onore dei due famosi rivoluzionari indigeni peruviani, condannata senza prove dal solito tribunale di soli bianchi come fu per Mumia Abu Jamal...


edit: grazie a Dio è al sicuro a Cuba e dunque per questa volta gli imperialisti yankee si attaccano al cazzo...


"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Maksi
Inviato: 4/5/2013 15:01  Aggiornato: 4/5/2013 15:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/10/2011
Da:
Inviati: 1219
 Re: Commenti liberi
@invisibile

No, vabbe', non e' poi cosi' importante tutto questo discorso che facciamo. A me ste' cose lasciano piu' il tempo che trovano.
Sicuramente, poi, bisogna differenziare cosa significhi la guerra per un civile o per un soldato/combattente. Per me c'e' ancora una grossa differenza, resa nulla dalle guerre demo(n)cratiche anglo-sioniste, dove i civili non sono solo un "danno collaterale", ma proprio un bersaglio strategico.
Per un combattente in guerra, invece, il nemico (e solo il nemico) va sconfitto con tutti i mezzi disponibili. Nei giorni nostri possiamo solo opporci al nemico, ma combatterlo proprio no; saremmo disintegrati immediatamente.

Citazione:
E' qui che sbagli. Non vogliono eliminarci, vogliono possederci.

Peggio. Vogliono trasformarci (il "vecchio" e' quindi un ostacolo)... e sono ad un buon punto.
E poi arriva pure Gaia della Casaleggio...

invisibile
Inviato: 4/5/2013 17:06  Aggiornato: 4/5/2013 17:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Maksi

Citazione:
No, vabbe', non e' poi cosi' importante tutto questo discorso che facciamo. A me ste' cose lasciano piu' il tempo che trovano.

Invece secondo me capire che siamo stati sempre in guerra é fondamentale. E' proprio la base per capire come funziona questo umano mondo.

Citazione:
Sicuramente, poi, bisogna differenziare cosa significhi la guerra per un civile o per un soldato/combattente.

No. Bisogna capire cosa é la guerra. Poi la si può identificare. Cosa significa per qualcuno é qualcosa che viene dopo.

Citazione:
E' qui che sbagli. Non vogliono eliminarci, vogliono possederci.

Peggio. Vogliono trasformarci

E' la stessa cosa. La trasformazione del nemico serve per poterlo dominare più facilmente.
Gli antichi romani facevano così, tra gli altri. Oggi lo fanno con le scuole, la TV e tante altre cose.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
9000aleap
Inviato: 4/5/2013 17:43  Aggiornato: 4/5/2013 17:43
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/2/2013
Da: Marche
Inviati: 47
 Re: Commenti liberi
INTERVISTA A MARY PACE - Ex Spia Italiana che reclama i soldi della tagli di Bin Laden.

Parla anche della morte del Team Six e della falsificazione dei video dell'uccisione


http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/387091/toffa-lintervista-allex-spia-mary-pace.html

"Fidarci di voi? Mai. Non gradite ne pace ne guerra. La guerra vi terrorizza, la pace vi rende insolenti. Chi si fida di voi invece di trovarvi leoni vi trova lepri. Invece di volpi, oche. Chi merita onore, ha il vostro odio." [Caio Marzio Coriolano]
ohmygod
Inviato: 5/5/2013 2:46  Aggiornato: 5/5/2013 3:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
La sospensione dell’incredulità

Se un uomo si ponesse il principio della risposta invece di porsi il principio della domanda di certo sarebbe un uomo in cui il tempo non ha età in quanto neanche il tempo pone domande volendo considerare che il tempo risiede in questo principio di risposta.L'uomo che parte dalla risposta sarà sempre un illuminato:uno che si accende da sè.

Partire dalla risposta è nella natura delle cose.Questo deve essere un processo "alchemico" in quanto molte cellule depositarie di domande messe lì non da un chissà chi ma da un chissà cosa ritornano a circolare libere, leggere, per nulla appesantite.Ed è in questo modo che un uomo che non ha età è in grado di creare spazio, volendo considerare Intelletto come antro ciclico dell'universo.

Sì, l'uomo è una macchina stupenda e se proprio dovessi pormi una risposta potrei dire che l'uomo è stato sempre una gran bella donna e come quasi tutte le donne ha sentito il bisogno di avere un uomo che le facesse attraversare l'astrattismo della storia.

Chi sono questi uomini? in loro è innato il senso archetipico anche se l'archetipo non è più ancestrale.Così un uomo che non ha età si concede ,a volte, una vita che non è la sua, la vita di nessun altro.

Come può Musica comunicare con me se nell'orgasmo neanche la sento.Chi apprezza il suono che io ascolto se è in grado di rimandarmi vissute emozioni.Una soffusa risata accende lo spavento di una improvvisata meraviglia.

Questa è l'epoca di un uomo non più donna ma molto femminile il che è peggio anche se ai più non potrebbe sembrare.Che tragedia è l'assurdo.Assurda appare l'immagine di una generazione già andata, conquistata.
Così come per assurdo la rivoluzione mentale ha un qualcosa a che fare con la "terza elica",così come per assurdo l'uomo tornerà a essere uomo.
In qualche modo mi tocca salire sul carro del vincitore, è sfuggito a troppi.
Chi guida il carro del vincitore?
L'archetipo di cui sopra, nel mentre attraversano l'astrattismo della storia.

Draw of the cards.

krom2012
Inviato: 5/5/2013 3:12  Aggiornato: 5/5/2013 3:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
"Houston, abbiamo un problema!!"

http://www.lateoriadelcomplotto.com/2013/05/la-teoria-del-complotto-luna.html

A titolo informativo le foto che trovate nel link le avete già viste? sono attendibili? Lascio a voi ogni giudizio.

...il cielo è sempre più bianco...
ohmygod
Inviato: 5/5/2013 3:57  Aggiornato: 5/5/2013 3:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
krom2012
A titolo informativo...

La prima impronta:sulla Luna la gravità è saltellante.
La seconda non impronta:quello è un LEM:libellulae element moon.
L'ombra sulla luna non ha orizzonte ma l'orizzonte lunare esercita "attrazione immateria" e l'ombra fino a prova contraria è immateria.
ruota di destra: di quale destra parli?il punto di osservazione subisce l'alterazione dei cardinali...punti.
punto di vista: quello è oggettivo o soggettivo è la fede che sceglie in base al gradimento o al tradimento.

krom2012
Inviato: 5/5/2013 4:50  Aggiornato: 5/5/2013 4:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
ohmygod se non si era capito vorrei sapere che cosa dimostrano quelle foto, mi chiedi di quale destra parlo riferito alla ruota, ma non le ho postate io quelle immagini e non ho neanche idea dell'origine, siccome qui in passato si è discusso del complotto lunare vi chiedo che ne pensate.

...il cielo è sempre più bianco...
ivan
Inviato: 5/5/2013 8:12  Aggiornato: 5/5/2013 8:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/7/2004
Da: Bronx
Inviati: 11520
 Re: Commenti liberi

Pyter
Inviato: 5/5/2013 10:43  Aggiornato: 5/5/2013 10:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Commenti liberi
Violenza donne.

Silvio: Non possiamo mettere una guardia del corpo per ogni donna, cribbio.

Idem: serven una task force con Interni e Giustizia.

Ministro Cancellieri: ottima idea.

Silvio: Eh, se non ci fossero le donne!

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Nyko
Inviato: 5/5/2013 13:01  Aggiornato: 5/5/2013 13:01
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2010
Da:
Inviati: 545
 Re: Commenti liberi
Certo che sono attendibile, sennò mica le pubblicavo...
Ciaoo, Nyko

"Il sapere non è fatto per comprendere, è fatto per prendere posizione."
Michel Foucalut
Nyko
Inviato: 5/5/2013 13:04  Aggiornato: 5/5/2013 13:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2010
Da:
Inviati: 545
 Re: Commenti liberi
ohmygod, da chi la prendi la roba? Magari arrivassero anche a Maccarese certe sostanze...

"Il sapere non è fatto per comprendere, è fatto per prendere posizione."
Michel Foucalut
krom2012
Inviato: 5/5/2013 18:02  Aggiornato: 5/5/2013 18:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Ciao Nyko, ho chiesto delle informazioni più approfondite sulle foto perchè in alcune non mi è chiaro il nesso, come ad esempio quella delle ruote e le relative tracce...

...il cielo è sempre più bianco...
temponauta
Inviato: 5/5/2013 19:45  Aggiornato: 5/5/2013 19:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
La neoministra negra (fiera di esserlo) Kienge non ha mancato di rompere subito i cosiddetti pretendendo il diritto di cittadinanza ius soli per i figli degli immigrati.
Gli ha fatto immediatamente eco la presidente della Camera Boldrini, affermando che così si farebbe felice il padre (per me abusivo) della patria Napolitano.
Se dovesse passare una schifezza del genere, quest'estate saremo invasi come le cavallette da negri e colorati di ogni tipo, preferibilmente morti di fame che vengono a sistemarsi con costi a carico degli italiani, protetti anche dal rinnovato buonismo del papa ridens.
Per come la penso io, è questo l'atto finale di distruzione di una nazione mai nata, l'italia, ma solo accennata (ventennio).
Il NAZIONALISMO è l'unica cura per tutti i malanni che ci affliggono e che da sempre ci impongono dall'esterno (protocolli).

Calvero
Inviato: 5/5/2013 19:50  Aggiornato: 5/5/2013 19:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Commenti liberi
Datti una calmata

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
9000aleap
Inviato: 5/5/2013 20:34  Aggiornato: 5/5/2013 20:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/2/2013
Da: Marche
Inviati: 47
 Re: Commenti liberi
Tranquillo temponauta, tanto un ddl di quel tipo non passerà mai.
Basta guardare i risultati dei sondaggi

"Fidarci di voi? Mai. Non gradite ne pace ne guerra. La guerra vi terrorizza, la pace vi rende insolenti. Chi si fida di voi invece di trovarvi leoni vi trova lepri. Invece di volpi, oche. Chi merita onore, ha il vostro odio." [Caio Marzio Coriolano]
Sertes
Inviato: 5/5/2013 20:49  Aggiornato: 5/5/2013 20:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta ha scritto:
La neoministra negra (fiera di esserlo) Kienge


Lo sai vero che nero è descrittivo e invece negro è dispregiativo?

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
temponauta
Inviato: 5/5/2013 20:57  Aggiornato: 5/5/2013 20:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Calvero
Citazione:

Datti una calmata


Calvè, tu mi conosci e sai che sono calmissimo.
Se fossi arrabbiato parlerei direttamente di deportazioni.
Il problema di fondo non è il razzismo, ma solo che non ce lo possiamo più permettere di tenere milioni di stranieri in casa nostra.
La settimana scorsa sono riusciti a catturare un rumeno che si era introdotto in un appartamento nella scala a fianco alla mia.
La mia idea è che per eliminare i furti bisogna direttamente eliminare i ladri: antifurti e sbarre alle finestre sono un costo ingiusto da sopportare per il cittadino italiano che paga fior di tasse.
E ora vogliono dare anche la cittadinanza ai loro figli.
Ma per favore...

temponauta
Inviato: 5/5/2013 21:02  Aggiornato: 5/5/2013 21:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Sertes
Citazione:

Lo sai vero che nero è descrittivo e invece negro è dispregiativo?


Neanche per idea.
Nigger è dispregiativo.
Negro è l'esatta aggettivazione della razza di pelle scura africana.
Io non mi incazzo mica quando mi dicono caucasico.

Sertes
Inviato: 5/5/2013 21:06  Aggiornato: 5/5/2013 21:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta ha scritto:
Io non mi incazzo mica quando mi dicono caucasico.


L'importante non è se ti incazzi tu, che sei razzista, l'importante è l'intento di offendere che chiaramente tu ci metti.

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
krom2012
Inviato: 5/5/2013 21:06  Aggiornato: 5/5/2013 21:06
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Il NAZIONALISMO è l'unica cura per tutti i malanni che ci affliggono e che da sempre ci impongono dall'esterno


Che si debbano difendere le culture e tradizioni di ogni comunità lo trovo giusto, benchè ce ne siano alcune discutibili, ma dire che il nazionalismo sia l'unica cura mi sembra un controsenso (ti parlo ovviamente da anarchico). Il tuo è il classico discorso dello schiavo che difende il proprio carnefice (lo stato) senza rendersene conto!
Del resto lo scopo del nuovo ordine mondiale è mischiarci e dividerci per distruggere ogni cultura e imporre la loro, in fondo è quello che già ogni stato applica anche se in forme minori, le crisi che pianificano servono soprattutto per questo. Le aziende che chiudono o che si spostano in altri territori per poter sopravvivere sono gli effetti non casuali di quella che loro chiamano globalizzazione.

...il cielo è sempre più bianco...
temponauta
Inviato: 5/5/2013 21:08  Aggiornato: 5/5/2013 21:08
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Tranquillo temponauta, tanto un ddl di quel tipo non passerà mai.
Basta guardare i risultati dei sondaggi


Meno male: pensavo di essermi fregato con le mie mani dando il mio parere su una notizia che darà sicuramente molto lavoro all'industria dell'antirazzismo.

Decalagon
Inviato: 5/5/2013 21:09  Aggiornato: 5/5/2013 21:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Negro è l'esatta aggettivazione della razza di pelle scura africana.


Hai proprio ragione. Pure la parola "deficiente" è l'aggettivazione esatta per le persone che soffrono di decadimento cognitivo, mica è un insulto.

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
temponauta
Inviato: 5/5/2013 21:12  Aggiornato: 5/5/2013 21:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

L'importante non è se ti incazzi tu, che sei razzista, l'importante è l'intento di offendere che chiaramente tu ci metti.


In altre parole non uso termini razzisti, ma si capisce chiaramente che storpio la tastiera quando scrivo.
Azz...non ne faccio una giusta.

temponauta
Inviato: 5/5/2013 21:16  Aggiornato: 5/5/2013 21:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Krom2012

Guarda che è il nazionalismo la bestia nera di questa democrazia protocollare che aspira ad evolvere in un NWO.
Secondo te che cosa è che temono quando parlano di populismo o antipolitica?

krom2012
Inviato: 5/5/2013 21:25  Aggiornato: 5/5/2013 21:28
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
@ temponauta

Prima dici che il nazionalismo è la cura e ora che è la bestia nera! Sono d'accordo sulla seconda senza dubbio.

Il razzismo è una barriera che ti hanno inculcato e non c'entra niente, (edit - se non quella di creare ulteriori divisioni).

...il cielo è sempre più bianco...
temponauta
Inviato: 5/5/2013 21:33  Aggiornato: 5/5/2013 21:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Citazione:

Il razzismo è una barriera che ti hanno inculcato e non c'entra niente, (edit - se non quella di creare ulteriori divisioni).


Io non sono razzista, sono SELETTIVO.
Ci sono molti bianchi che non meritano di essere trattati come razza superiore.
La mia selezione si basa sull'ordine, non sul colore della pelle.
Puoi chiamarlo se vuoi razzismo futurista.

invisibile
Inviato: 5/5/2013 21:53  Aggiornato: 5/5/2013 21:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
temponauta

Citazione:
Ci sono molti bianchi che non meritano di essere trattati come razza superiore.

Lasciamo stare il concetto di razza superiore... per compassione.

Ma chi é che decide quali meritano e quali no tale privilegio, tu? O hai da proporre un qualche comitato di saggi esperti pronti al compito?

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
krom2012
Inviato: 5/5/2013 22:03  Aggiornato: 5/5/2013 22:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/3/2010
Da: ll'oltretomba
Inviati: 576
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Puoi chiamarlo se vuoi razzismo futurista.


Io lo chiamo ignorante fascismo.

...il cielo è sempre più bianco...
invisibile
Inviato: 5/5/2013 22:05  Aggiornato: 5/5/2013 22:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta

La mia selezione si basa sull'ordine, non sul colore della pelle.

Ordine? Che ordine?

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
ohmygod
Inviato: 5/5/2013 22:09  Aggiornato: 5/5/2013 22:09
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
krom2012
vi chiedo che ne pensate.


Hai ragione non l'ho aggiunto in fondo e a me che chiesero il Commodore 64 per connettersi a Houston.Che palle avere un LEM frai piedi in compenso gli abbiamo insegnato a programmarsi: in castigo.
Basta leggere Verne un altro "divino Giulio" e sono 2.

ohmygod
Inviato: 5/5/2013 22:21  Aggiornato: 5/5/2013 22:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Temponauta
......


La penso come te, in modo opposto ma non contrario.
Quanto sei cattivo non nei termini difatti tu stermini.

temponauta
Inviato: 5/5/2013 22:43  Aggiornato: 5/5/2013 22:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ invisibile
Citazione:

Ma chi é che decide quali meritano e quali no tale privilegio, tu? O hai da proporre un qualche comitato di saggi esperti pronti al compito?


Alla nascita siamo tutti uguali (quelli con gravi handicap devono essere eliminati durante la gravidanza).
Nella crescita dobbiamo avere tutti le stesse possibilità (studio, sport, educazione).
Nel lavoro valgono l'attitudine e la meritocrazia.
Nella mia visione tutto questo vale per ogni uomo di qualsiasi colore.
Tutto questo è garantito se non si supera la linea dell'ordine, ovvero non si delinque a danno degli altri.
La linea dell' ordine stabilisce la SELEZIONE, ovvero la divisione tra chi è rispettoso, giusto, ordinato e chi non lo è.
I primi hanno diritti e sono la razza superiore: i secondi no.
Tutto il discorso è legato alla nascita di una superciviltà, che dovrebbe raccogliere e fondere il meglio di ogni società.

invisibile
Inviato: 5/5/2013 23:00  Aggiornato: 5/5/2013 23:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
temponauta

Allora la tua risposta é "tu".

Ecco un altro Dio. Ma da dove sbucano tutti questi dei? C'è una fabbrica da qualche parte?

Citazione:
Alla nascita siamo tutti uguali (quelli con gravi handicap devono essere eliminati durante la gravidanza).

Dio.

Citazione:
Nella crescita dobbiamo avere tutti le stesse possibilità (studio, sport, educazione).

Cosa spesso detta ma mai fatta. Tu sai come realizzarla evidentemente.
Dio.

Citazione:
Nel lavoro valgono l'attitudine e la meritocrazia.

Come sopra.

Citazione:
Nella mia visione tutto questo vale per ogni uomo di qualsiasi colore.

Idem.

Citazione:
Tutto questo è garantito se non si supera la linea dell'ordine, ovvero non si delinque a danno degli altri.

Stessa cosa. Che noia.

Citazione:
La linea dell' ordine stabilisce la SELEZIONE, ovvero la divisione tra chi è rispettoso, giusto, ordinato e chi non lo è.

Continui a dimenticare un piccolo particolare. Sempre lo stesso.
Oppure credi di essere Dio. Non c'è alternativa.

Inoltre chi decide cosa é giusto, rispettoso, ordinato?
Immagino sempre tu...



Citazione:
I primi hanno diritti e sono la razza superiore: i secondi no.


Citazione:
Tutto il discorso è legato alla nascita di una superciviltà, che dovrebbe raccogliere e fondere il meglio di ogni società.


Sono millenni che l'uomo cerca soluzioni ai problemi che poni e arrivi fresco fresco con la soluzione a tutto... Ma perché non ci abbiamo pensato prima?
Ma certo, che stupido che sono... temponauta prima non c'era. Ma ora che é qui con noi é tutto sistemato.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Decalagon
Inviato: 5/5/2013 23:04  Aggiornato: 5/5/2013 23:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
"La razza superiore"

Allora perché non ti trovi un pianeta dove vivere con i tuoi simili? Non ho ancora capito come mai sei ancora in mezzo a primati come noi.

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
invisibile
Inviato: 5/5/2013 23:13  Aggiornato: 5/5/2013 23:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Guarda temponauta, visto che mi hai fatto divertire te la do io la soluzione a tutti i mali del mondo.
Beh, in effetti non é proprio la soluzione... diciamo che é il primo passo.
Ma ti garantisco che é quello giusto, infallibile. E non sto scherzando.

La prima cosa da fare é "non sapere".

Visto che l'umanita ha sempre fallito, sempre, da millenni, non ti pare più saggio ammetterlo e dire "va beh ragazzi, siamo dei cazzoni presuntuosi ed arroganti. Fermiamoci un attimo, ammettiamo che non ci capiamo un cazzo di niente e cerchiamo di ricominciare senza nessuna sapienza visto che anche quella ci ha solo creato più casini di quanti ne abbia risolti, sempre, da millenni".

Non ti sembra più ragionevole come approccio, come primo passo?

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
ohmygod
Inviato: 5/5/2013 23:14  Aggiornato: 5/5/2013 23:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Nyko
ohmygod, da chi la prendi la roba?


Singolare domanda.
In effetti la "roba" la metto quasi sempre in calce.
Per "sospensione dell'incredulità" lo roba era "Draw of the cards"
In effetti a questa "roba" vanno poi aggiunti i segreti degli ingredienti.
Per avere una via di fuga "Alchimilla" disegnò che non è la sostanza a produrre Alchimia ma è Alchimia a produrre la sostanza.


Per te "Alchimilla" ha sfornato Ironic.

temponauta
Inviato: 6/5/2013 8:12  Aggiornato: 6/5/2013 8:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ invisibile

Cosa c'entra Dio? (che, peraltro, noi non serviamo a lui e lui non serve a noi: lo incontreremo solo se saremo degni al termine di un lunghissimo cammino)
La risposta è solo nel Trionfo della Volontà.
Volere è potere ed è questa la regola aurea che ci consente di modificare il mondo: questo potere ci è stato dato appositamente ma, da troppo tempo ormai, il male abramico (elohim) ce lo sottrae.
L'unica evidenza che abbiamo e che ci dovrebbe aprire gli occhi è che, nel bene e nel male, una sola persona ha cambiato l'intero pianeta in 12 anni, prima che elohim riuscisse a vincerlo.
Dobbiamo tornare a essere consapevoli e agire per creare un mondo migliore.
Come si diceva?
Meditate gente, meditate...

invisibile
Inviato: 6/5/2013 9:23  Aggiornato: 6/5/2013 9:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta

Cosa c'entra Dio?

C'entra che affermi di avere soluzioni a problemi millenari. Che l'uomo ha provato a risolverli con molte teorie, sistemi, religioni e filosofie che hanno sempre fallito.
Ora arrivi tu e ci spieghi come fare.
Questo significa credere di essere Dio, come minimo. Non c'è altra spiegazione.

Sei Dio?

Se la risposta é no la tua é solo un'altra tra le miriadi di teorie e visti i precedenti, di totale fallimento, possiamo supporre che anche la tua é probabilmente destinata a simile sorte?
Se la risposta é no mi sembra evidente che anche tu soffri di un male antico: arroganza e presunzione. E non é saggio seguire chi soffre di tale male perché chi l'ha fatto é sempre finito in guai peggiori del male che voleva curare.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
toussaint
Inviato: 6/5/2013 13:00  Aggiornato: 6/5/2013 13:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
The Big Brother avanza a marce forzate.
Il padre di tutti conflitti di interessi, con la benedizione di Monti.
Tette, culi e video slot per la felicità e il benessere spirituale degli italiani:


PETER GOMEZ FA LA PUBBLICITA’ ALLE VIDEO SLOT DI SILVIO BERLUSCONI. MA NON LO SA. PERCHE’ GOOGLE NON GLIELO HA DETTO. E LA GABANELLI...
DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI

Passiamo ai dati.
Sia chiaro: è tutto legale.

La pubblicità è l’anima del commercio, è cosa nota. Soprattutto il motore pulsante della e-conomy e spina dorsale dei siti e bloggers on line. Google non ha bisogno di presentazioni, sappiamo tutti chi sia: il più importante provider in rete e gigantesco colosso multinazionale planetario. Attraverso il suo format “Google Adsense”, provvede a fornire la pubblicità alla stragrande maggioranza dei fruitori della rete. Negli ultimi tre mesi ha firmato una convenzione con la Greentube Malta Ltd., proprietaria del marchio Starvegas.it, concessionaria governativa n. 15231, per inondare l’intero web italiano attraverso una gigantesca campagna pubblicitaria, puntando al potenziale mercato (come spiegato dagli analisti finanziari che si occupano della questione) degli adolescenti, degli anziani a basso reddito, e per un 22% minorenni.

Il mercato è stato individuato come “un bacino operativo calcolato intorno a 14 milioni di italiani” la cui spesa media quotidiana si aggira intorno ai 15 euro, pari a 22 milioni di euro al giorno, pari a 660 milioni di euro al mese, pari a 8 miliardi di euro all’anno. Se andate a leggere l’edizione on-line de “Il Fatto Quotidiano” e scorrete la colonna sulla sinistra dove c’è l’elenco dei bloggers, vi trovate la pubblicità dei nuovi siti di gioco d’azzardo on-line, molto sofisticati, sui quali stanno puntando. Anche io e i miei soci ci siamo cascati, a nostra totale insaputa, e abbiamo provveduto subito, annullando il contratto con Google. Così va il mondo. Incuriosito da questa nuova sigla e dal massiccio dilagare della pubblicità relativa alle 46 sotto associate, mi sono rivolto a un analista finanziario del Credit Suisse per chiedere ragguagli in merito, un esperto competente del settore che sa tutto della vicenda e del mercato. “E’ il trend emergente del momento” mi spiega “e c’è una grande eccitazione in giro perché si profila un business gigantesco che può smuovere decine e decine di miliardi di euro all’anno”. A questo punto, la reazione di tutti (immagino) è la solita di sempre: intravedere l’ombra della criminalità organizzata, di macchinette taroccate, e il consueto ambaradàn.

Non è così, signori. Questo è big business.

E quindi è legale e gestito da grandi finanzieri. Chiedo chi sia a far la parte del leone in questa vicenda, visto che c’è una così diffusa eccitazione. “Lo sanno tutti” spiega l’analista “si chiama Silvio Berlusconi”. Rimango piuttosto perplesso. Mi sembra strano che in un contesto come quello attuale, Berlusconi si vada a infilare nel business delle video slot attraverso delle società ombra o dei prestanome. Mi spiegano invece che le cose stanno diversamente, hanno subìto “una evoluzione marketing” grazie a un’idea che viene attribuita a Massimo Biagi (ex Fininvest) questa sì davvero superba. “Tutto passa attraverso la Arnoldo Mondadori Editore che sta aprendo la strada, come ariete, verso la conquista del mercato europeo”. Rimango sempre più perplesso. Che cosa c’entrano i libri con le video slot? “E’ iniziato tutto nel 2011, per la precisione il 28 giugno del 2011 quando un’azienda del settore video slot, la Fun Gaming srl. con sede a Roma, concessionaria n.15008, si è fusa con la Arnoldo Mondadori Editore dando vita a un nuovo consorzio che si chiama GLAMING, parola geniale che sintetizza le due anime di questo nuovo business: glamour, cioè gossip e moda con gaming che in inglese vuol dire gioco d’azzardo. I nuovi siti, inventati e distribuiti da questa società, contengono il minicasinò ma hanno anche a disposizione l’intero archivio editoriale della casa editrice e pubblicano tutte le immagini e i testi della produzione gossip sia cartacea che televisiva che fotografica attorno alle immagini della video slot, compresa la propaganda politico-pubblicitaria che viene quindi veicolata da personaggi protagonisti del gossip nostrano, che appaiono in ogni pubblicazione del gruppo Mondadori”. Mi spiegano che quando la società è nata nel 2011 e ha chiesto l’affidamento della concessione, c’è stata una levata di scudi politica, una certa baruffa (perfino all’interno del PDL, dove la contestazione è stata fortissima) e quindi è stato rimandato. Poi, finalmente, si è sbloccato il tutto. I governo dimissionario ha firmato il decreto. Mario Monti avrebbe potuto dire: “mi dispiace ma essendo io dimissionario non ritengo opportuno avviare l’affidamento di tali licenze d’esercizio a 52 nuove società, non essendo questa una materia di necessaria pratica amministrativa corrente né facente parte di un quadro di emergenza nazionale; è inoltre, in questo specifico caso, mia facoltà personale rimettere la definitiva decisione al prossimo governo rimandando al mio successore, chiunque egli/ella sia la decisione in merito”. Invece, il 21 dicembre 2012, Mario Monti firma il decreto, che viene regolarmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, essendo un atto formalmente legale della Repubblica Italiana. Eccolo:



Procedura per l’affidamento in concessione dell’esercizio dei giochi

pubblici di cui all’articolo 24, comma 11, Lettere dalla A) alla F), della

legge 7 luglio 2009, n. 88 bando pubblicato nella G.U.U.E. del 10

marzo 2011 S-48-079188.



Elenco definitivo soggetti aggiudicatari

(aggiornato al 21/12/2012)

1) POSTE MOBILE spa via Aurelia 866 ROMA, conc. n. 15000;

2) INTERWETTEN GAMING LTD Gzira 5 th Floor The Globe Building 120 The Strand

– Malta, conc. n.15009;

3) PERSONAL EXCHANGE INTERNATIONAL LIMITED Marina Business Centre

Abate Rigord Street Ta‟ Xbiex XBX 1120 Malta, conc. 15024;

4) GNUF LIMITED Gzira 9 Empire Stadium GRZ 1300 Malta, conc. n. 15216;

5) NEXIGAMES LIMITED Ta‟ Xbiex Villa Seminia 8 Sir Temi Zammit Avenue XBX 1011

Malta, conc. n. 15001;

6) LEISURE SPIN LIMITED 57/ 63 Line Wall Road Gibilterra, conc. n. 15002;

7) GLAMING srl COSTITUENDA tra Arnoldo Mondadori Editore spa Milano e Fun

Gaming srl Roma, conc. n. 15008;

8) ABATE s.r.l. via Casale dei Greci sn Adrano ( CT ), conc. n. 15003;

9) CONCESSIONARI RIUNITI GIOCHI PUBBLICI scrl via Siria 14/16/18 Roma, conc. n.

15005;

10) AGENZIA IPPICA LUCIANO GIOVE SRL via Appia 238/GR 72100 Brindisi, conc. n.

15006;

11) BETFLAG spa zona industriale Baragiano – Balvano ( PZ ), conc. n. 15007;

12) TOTOCAROVIGNO spa v.le del Campo Boario 56/D Roma, conc. n. 15078;

13) SISAL MATCH POINT spa via Sacco e Vanzetti 89 Roma, conc. n. 15155;

14) SNAI spa via L. Boccherini 39 Porcari (LU ), conc. n. 15215;

15) NEOMOBILE GAMING spa v.le Pasteur 78 Roma, conc. n. 15077;

16) TOMBOLA (INTERNATIONAL) LIMITED Suite 1, 1 st. Floor 7-9 Cornwall „s Lane

Gibilterra, conc. n. 15217;

17) BINGOBET srl via Giuseppe Mazzini 146 Roma, conc. n. 15219;

18) BET-AT HOME. COM INTERNET LIMITED Portomaso, Business Tower, Level 12 St.

Julians STJ 4011 Malta, conc. n. 15218;

19) SOCIETA’ ITALIANA BETTING srl in sigla “SIBET s.r.l” via G. D‟Annunzio 160 Pescara,

conc. n. 15223;

20) ITALTRONIC SRL via A. Tommaso 26 Quarto d‟Altino (VE ), conc. n. 15226;

21) CIRSACOM SRL Centro Direzionale Milanofiori Strada 2 Palazzo D4 Assago (MI ), conc. n.

15227;

22) UNIBET ITALIA LTD Malta Fawwara Bldg Msida Road, Gzira GZR 1405 Malta, conc. n.

15228;

23) BETSSON Malta Ltd G.B. Building Watar Street, Ta‟ X biex XBX 1301 Malta, conc. n.

15230;

24) GREENTUBE Malta Ltd Vincenti Buildings Suite 328, 14/19 Strait Street – Valletta VLT

1432 Malta, conc. n. 15231;

25) MULTIGIOCO SRL via dei frassini 84 Roma, conc. n. 15133;

26) LA MULTIPLA SRL via Alioli e Sassi 30 Gavirate ( VA ), conc. n. 15224;

27) NG COMMUNICATIONS LIMITED 135 High Street Sliema Malta, conc. n. 15220;

28) SYW ITALY LIMITED Birkirkara BKR 9080, 35 Mannarino Road Malta, conc. n. 15232;

29) PGS ITALIA SRL via Caracciolo 14 Napoli, conc. n. 15229;

30) APOLLO ENTERTAINMENT LTD 8 Villa Seminia Vjal Sir T

31) HBG ON LINE GAMING SRL via Cesare Pascarella 59 00153 Roma conc. n. 15221;

32) MEGAPIXEL ENTERTAINMENT LIMITED 8, Villa Seminia Vjal Sir Temi Zammit Ta‟

Xbiex XBX 1011 Malta, conc. n. 15238;

33) GM GAMING LTD Ta‟ Xbiex Villa Seminia 8 Sir Temi Zammit Avenue XBX 1011 Malta,


conc. n. 15243;

34) BALDO LINE srl via Torricella 11 Cortemaggiore (PC) conc. n. 15237;

35) PACE srl via S. Nicola de Cesarini 3 Roma conc. n. 15233;3

36) TEBARAL TRADING LIMITED 66 Old Bakery Street V

36) TEBARAL TRADING LIMITED 66 Old Bakery Street Valletta Malta conc. n .15234;

37) POWER LEISURE BOOKMAKERS LIMITED 5th Floor Crowne House 56-58 Southwark

Street Londra SE1 1UN Gran Bretagna conc. N. 15236;

38) 32 Red Plc Gibilterra Suite 942 Europort Stato Gibilterra conc. N. 15241;

39) STANLEYBET MALTA LIMITED Palazzo Pietro Stiges, 90 Strait Street Valletta VLT

1436 Malta conc. n. 15247;

40 ) GAMENET SCOMMESSE spa via Santa Croce in Gerusalemme 63 Roma conc. n. 15248;

41) TIPICO Co Ltd St. Julians STJ 4011 Portomaso Tower Malta conc. n. 15242;

42) TUKE srl via Brescia S.G. Bosco snc Palazzolo sull‟Oglio ( BS ) conc. n. 15251;

43) ELLMOUNT GAMING LTD Sliema 68 Waterfront Place, Flat 41, The Strand Malta conc. n.

15240.

44) CASINO’ MUNICIPALE DI CAMPIONE D’ ITALIA s.p.a. piazzale Milano 2 Campione

d‟Italia (CO ) conc. n. 15244

45) STREET WEB srl Via Granarolo 153/5 Faenza (RA ) conc. n. 15245

46) FENPLAY LIMITED Malta Sliema, Level 4, Suite 1, The Plaza Complex, Bisazza Street

conc. n. 15239

47) LOTUS CHERRY LIMITED via dei Rabatta 2/a Gorizia conc. n. 15252

48) HESTVIEW LIMITED con sede in Grant Way, Isleworth, Middlesex TW7 5QD Gran

Bretagna conc. n. 15246

49) PUNTOMATCH srl via Galletti 58 Domodossola ( VB ) conc. n. 15253

50) KURSAAL srl Via E. Amari 168 Palermo conc. n. 15254

51) XBET srl viale Tunisi 29 Siracusa conc. n. 15249

52) BETSKY sas via Cinthia 29 Napoli conc. n. 15250

Qualche settimana fa, davanti a un esterrefatto Andrea Scanzi che lo osservava a bocca aperta non credendo alle proprie orecchie, intervistato da Lilly Gruber, Mario Monti ha definito Silvio Berlusconi il miglior politico esistente, il più bravo di tutti. Ripresosi dallo sgomento, Scanzi aveva replicato: “Mi scusi, ma lei fino a un mese fa, andava in giro a sostenere che Berlusconi fosse un cialtrone, così l’ha definito diverse volte in diretta televisiva, e sosteneva che Berlusconi aveva provocato e determinato la crisi economica essendo un incompetente”. Monti era rimasto infastidito da questo Scanzi e aveva risposto: “Ma che cosa c’entra! Quella era campagna elettorale e i linguaggi sono diversi”.

Che cosa dobbiamo pensare, che è tutto teatro?

E così siamo venuti a sapere che stanno lanciando una campagna di massa “editoriale” per diffondere il gioco d’azzardo legato a un format (che immagino sapientemente studiato da un pool di psicologi comportamentali) che spinge il ludòpata a beccarsi tutta la pubblicistica gossip di propaganda berlusconiana, a sua insaputa. Perché viene prima agganciato attraverso Starvegas e poi dirottato sulla nuova società. La Mondadori sta investendo una enorme quantità di risorse in questo “settore marketing” per dar vita a quella che –nella loro mente- dovrebbe essere la nuova funzione culturale della più importante casa editrice italiana: propaganda politica quotidiana h24 mescolata a gossip e gioco d’azzardo per poveracci; i quali, mi sembra ovvio, con il cervello spappolato dalla loro ipnosi, con il crollo della propria autostima, si ingozzeranno di immagini e parole chiave a loro insaputa.

Così stanno le cose. Presumo che l’intera classe politica italiana, presente in parlamento alla data 21 dicembre 2012, fosse pienamente informata sui fatti. Leggendo su vari siti dedicati al gioco d’azzardo ecco che spunta sempre il nome di quella che è considerata la spina nel fianco del nuovo marketing: Milena Gabanelli, la quale prima nel 2010 e poi nel 2011 (quando Berlusconi lanciò in parlamento la proposta dell’affidamento di nuove concessioni d’esercizio) aveva scelto di allertare la popolazione italiana su ciò che stavano combinando. Ecco come viene descritta la poderosa nascita di “Glaming” -la nuova frontiera culturale d’Italia a firma Mondadori- sul sito www.pokeronline.italia.com: andiamo a vedere come si presenta questa nuova poker room. A dir la verita’, si vede che dietro la sua elaborazione e concetto si nascondono le stesse persone che hanno dato vita ai programmi Fininvest basati su colori sgargianti, allegria, lustrini, lusso esagerato ed anche tanto, tanto gossip. Glaming, infatti, a differenza degli altri siti di giochi casino e poker offre una sezione molto curata dedicata al gossip. Davvero un’idea molto originale, questa. La lobby di Glaming da’ l’impressione di essere una protuberanza di uno di quei programmi di spettegolezzo in onda su Canale 5 come “Verissimo”, oppure una pagina di una rivista di gossip come “Chi”. Insomma, la mano dei creativi di quelli delle televisioni private Fininvest c’e’ e si vede. Glaming rappresenta certamente una novita’ nel settore del poker on line. Il concetto e l’impostazione sono unici. Ora occorre vedere come reagiranno gli appassionati di Texas Holdem e casino on line: apprezzeranno il connubio gioco e gossip? Sinceramente, quando giochiamo a poker non c’interessa molto leggere la notizia di Corona che ha messo incinta Belen…Parte Glaming.it, il sito online di gioco del gruppo Mondadori. Glaming è una delle nuove concessionarie dello Stato italiano per il gioco a distanza. Controllata dal Gruppo Mondadori, il più grande polo editoriale italiano, Glaming S.r.l si impegna “ad offrirti un’ esperienza di gioco e intrattenimento online emozionante, completa e unica. Infatti, Glaming non solo è un portale con una vasta offerta di giochi tra i quali Poker, Casinò Live e Bingo, ma anche il luogo ideale per divertirti e informarti con contenuti editoriali originali e curiosità dal mondo del gossip. La nostra offerta è in continua evoluzione e per regalarti un’ esperienza di gioco sempre più ricca saranno presto online anche i Casinò e gli Skill Games”, si legge nella pagina del sito di gioco. Massimo Biagi, direttore generale di Glaming aveva detto: “La nostra mission è fornire un’offerta di gioco e di intrattenimento evoluta e particolarmente curata sulla user experience e rivolta ai diversi target e community che fanno riferimento al portafoglio editoriale di Mondadori”. Ricordiamo che l’ingresso del Gruppo Mondadori nel settore del gioco aveva interessato un’inchiesta del programma televisivo Report, scatenando una serie di polemiche, soprattutto riguardanti l’allora presidente del Consiglio Brelusconi e il possibile conflitto di interesse nella concessione statale per il gioco online.


ed ecco come la stessa Mondadori spiega ai propri azionisti (esultanti ed estasiati) la nascita della nuova utopia finanziaria trovate altri dettagli anche sul sito www.giocaigiochi.it/2011/06 e in un’altra decina di siti analoghi. Non credo sia facile coinvolgere l’attuale governo, la stampa e la società politica (gli stessi di sempre) intorno a questa gigantesca operazione di perversione finanziaria, davvero diabolica. Con la novità del fatto che a gestire la grancassa di un “nuovo modello evoluto di marketing” è la Arnoldo Mondadori Editore, quella che un tempo pubblicava le immortali liriche di Salvatore Quasimodo.

E’ possibile, per noi tutti, per l’intera società civile, rimanere indifferenti dinanzi a un evento come questo?

Non riguarda soltanto gli schieramenti in campo o la propria collocazione partitica, ha a che vedere con la salute pubblica, con le esistenze collettive, con l’idea di doversi salvaguardare tutti da questo morbo pestilenziale il cui fine dichiarato consiste nella trasformazione di noi tutti in robot passivi che, a propria totale insaputa, finiscono per finanziare le azioni in borsa di Mediaset accelerando contemporaneamente la disgregazione psico-spirituale dell’intera nazione.

Tette, culetti e video slot insieme, in un unico format targato Mondadori, mi sembra davvero lo scalino di degrado più basso che una nazione possa raggiungere.

Dobbiamo fare qualcosa.

La nuova frontiera del business si chiama Glaming.

Si pronuncia Mondadori.

Sergio Di Cori Modigliani

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 6/5/2013 13:24  Aggiornato: 6/5/2013 13:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
C'è proprio tutto, ma tutto, tutto, tutto.
Prima l'OVRA e le SS (EUROGENDFOR), ora i Balilla e la Hitlerjugend:
piccole divise per piccoli schiavi


"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
temponauta
Inviato: 6/5/2013 13:27  Aggiornato: 6/5/2013 13:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ invisibile

Mi sembra che sei entrato in un loop mentale, dovuto più che altro a certi convincimenti da cui non riesci a liberarti.
Innanzitutto Dio non esiste al nostro livello, ovvero è talmente inconoscibile che neppure possiamo immaginare una qualunque interazione con lui.
Quelli che noi spacciamo per Dio, ma sono in realtà uno o più piani sotto, sono i Creatori, cioè quelli che creano ciò che prima non esisteva o era sensibilmente diverso.
Poi ci sono le specie ad alta capacità scientifica e tecnologica: ognuna ha raggiunto suoi livelli evolutivi molto elevati e con le proprie caratteristiche specifiche.
Neppure queste ultime, se richieste, sanno dirti chi è Dio, anche se spesso amano spacciarsi per tali sfruttando l'ignoranza delle civiltà inferiori.
Perciò io, te e tutti gli altri abitanti della Terra siamo solo esseri umani, peraltro con un livello evolutivo piuttosto mediocre e incoerente, tanto da rendere necessario un costante monitoraggio ad opera dei creatori della razza umana.
Però non siamo del tutto scadenti, perchè chi ci ha creati e programmati ci ha fornito di taluni poteri che, se compresi e usati, possono consentire importanti "accellerazioni evolutive",
Uno di questi poteri, ti ho detto, è quello della VOLONTA'.
La volontà è in grado di "piegare" la realtà secondo quelli che sono i nostri desideri, nel senso che la realtà che viviamo si energizza come un magnete per attrarre l'obiettivo che è stato caricato dalla nostra volontà.
Sono stato molto cortese a spiegarti ciò che tu evidentemente non accetti come possibile perchè non previsto dalla falsa conoscenza che ti è stata infusa.
Per cui prima di accusare gli altri di arroganza e presunzione è meglio che ti guardi nello specchio di quei sacri testi che ti rendono schiavo consenziente (il massimo dell'inganno per un uomo).

perspicace
Inviato: 6/5/2013 13:39  Aggiornato: 6/5/2013 13:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Commenti liberi
E' MORTO GIULIO ANDREOTTI


Il potere logora chi non ce l'ha.

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Spiderman
Inviato: 6/5/2013 13:52  Aggiornato: 6/5/2013 13:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: Commenti liberi

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
temponauta
Inviato: 6/5/2013 13:52  Aggiornato: 6/5/2013 13:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Ora sì che si scoperchia il vaso della mafia cattolica.
Ne vedremo delle belle.

invisibile
Inviato: 6/5/2013 14:10  Aggiornato: 6/5/2013 14:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
temponauta

Quello che hai scritto non c'entra niente con quello che ho scritto io.
Forse non riesco a spiegare ma il mio é un ragionamento molto semplice, terra terra.

Tu porti soluzioni a problemi millenari che l'uomo non é mai riuscito a risolvere.
Non ti sembra arrogante e presuntuoso? A me si.

Citazione:
Mi sembra che sei entrato in un loop mentale, dovuto più che altro a certi convincimenti da cui non riesci a liberarti.

Non é loop, é constatare quanto ho scritto sopra e sembra che tu eviti di rispondere nel merito facendo giri iperbolici e aggiungendo argomenti a destra e a manca che sono coerenti solo nella tua visione.

Io mi aspettavo una semplice risposta. Tu hai le soluzioni?

Citazione:
Per cui prima di accusare gli altri di arroganza e presunzione ....

Io non accuso. Io constato. L'arroganza, e la presunzione, é implicita nelle tue affermazioni che pretendono di risolvere problemi millenari.

Citazione:
...è meglio che ti guardi nello specchio di quei sacri testi che ti rendono schiavo consenziente (il massimo dell'inganno per un uomo).

Quali testi? Veramente non so che idea ti sei fatto e da quello che scrivi posso solo supporre. Se le mie supposizioni sono esatte sei completamente fuori strada.

Citazione:
Sono stato molto cortese a spiegarti ciò che tu evidentemente non accetti come possibile perchè non previsto dalla falsa conoscenza che ti è stata infusa.

Quale falsa conoscenza? O spieghi o devo dedurre che é tutto solo nella tua testa.

Tu non sei stato molto cortese ad ignorare le mie domande. Tiri dritto per la tua strada e ignori le questioni che sollevo. Hai anche ignorato la mia proposta per risolvere i problemi, il primo necessario passo grazie al quale tutti i problemi possono essere affrontati con speranza di risoluzione.
Non stai dialogando. Stai esponendo a ripetizione. Questo é un loop.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
infosauro
Inviato: 6/5/2013 14:13  Aggiornato: 6/5/2013 14:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/5/2008
Da: questo mondo (credo)
Inviati: 2376
 Re: Commenti liberi
Morto Andreotti...
Cominciavo a pensare fosse immortale.

"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
mike57
Inviato: 6/5/2013 14:45  Aggiornato: 6/5/2013 14:45
Ho qualche dubbio
Iscritto: 29/3/2008
Da: savoia di lucania
Inviati: 90
 Re: Commenti liberi
«Le cartelle di Equitalia e gli avvisi delle Agenzie delle Entrate sono tutti nulli. Ciò deriva da una importante sentenza del TAR Lazio. Il Tribunale amministrativo ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti di “dirigente”. La conseguenza è che tali atti sono nulli e, con essi, anche le successive cartelle Equitalia.»

«La questione è stata affrontata anche dalla stessa Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato. Quest’ultimo sostiene, tra le righe, che Equitalia S.p.a. agendo in qualità di agente della riscossione, in quanto concessionario di un pubblico servizio, deve utilizzare, per tutte le incombenze, personale che opera in regime di diritto pubblico, ossia Dirigenti della Pubblica Amministrazione.»

Il terremoto è stato sollevato dalla dottoressa Maria Rosaria Randaccio ex Intendente di Finanza a Cagliari (poi direttrice della Commissione Tributaria, in ultimo in forza al Tesoro e all’assessorato regionale al Turismo), la quale avverte: le cartelle di Equitalia e gli avvisi delle Agenzie delle Entrate sono tutti nulli.

Come inizio di settimana (in aggiunta ad altre notizie) direi niente male.

toussaint
Inviato: 6/5/2013 14:47  Aggiornato: 6/5/2013 14:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
L'archivio di Andreotti è custodito in un caveau blindato presso l'Istituto Don Sturzo:
I segreti sono al sicuro

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 6/5/2013 14:49  Aggiornato: 6/5/2013 14:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Ecco chi gestisce l'Istituto Don Sturzo:

Organi direttivi

Presidente
Roberto Mazzotta

Vice Presidente
Andrea Bixio

Consiglio d’Amministrazione
Andrea Bixio, Francesco Malgeri, Roberto Mazzotta, Luigi Roth

Comitato d’Indirizzo
Nicola Antonetti, Vincenzo Cesareo, Michele Colasanto, Giuseppe dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Ugo De Siervo, Jean Dominique Durand, Emma Fattorini, Luigi Frudà, Agostino Giovagnoli, Mauro Magatti, Roberto Mazzotta, Andrea Riccardi

Collegio dei Sindaci
Giovanni Bianchi
Ugo Girardi
Marcello Fontana

Membri supplenti
Mario Casini
Michele Bianco

Collegio dei Probiviri
Mario D'Addio
Corrado Barberis
Mario Barone

Segretario generale
Giuseppe Sangiorgi

Relazioni internazionali
Filippo Calciano

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 6/5/2013 14:54  Aggiornato: 6/5/2013 14:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
E come ti sbagli, come ti giri incontri "un cavaliere":
Giuseppe dalla Torre del Tempio di Sanguinetto

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 6/5/2013 15:04  Aggiornato: 6/5/2013 15:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
E guardate un pò chi è questo signore:



Vaticano, cacciato il presidente dello Ior
24/05/2012 - Ettore Gotti Tedeschi rimette l'incarico
Vaticano, cacciato il presidente dello Ior
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di Redazione

Ettore Gotti Tedeschi ha lasciato la presidenza dello Ior. Lo scrive il Sole 24 Ore online. Il motivo, scrive il sito del quotidiano e’ da collegare al braccio di ferro che da mesi Gotti Tedeschi aveva avviato con ambienti vaticani sull’applicazione della legge sulla trasparenza finanziaria. Il consiglio direttivo dello Ior lo ha sfiduciandolo, cacciandolo nei fatti.

LE DIMISSIONI - Oggi si e’ riunito in Vaticano il Consiglio di sovrintendenza dello Ior, l’organismo composto da laici, fino ad oggi presieduto da Gotti Tedeschi: Consiglio composto anche dal vice presidente Ronaldo Hermann Schmitz e da Antonio Maria Marocco, Manuel Soto Serrano e Carl Albert Anderson. La commissione cardinalizia di vigilanza, invece, e’ presieduta dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Da quanto si e’ appreso, dopo le dimissioni di Gotti Tedeschi l’incarico di presidente potrebbe essere assegnato ad interim. Interpellato dall’ANSA alla notizia delle sue dimissioni, il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, non ha voluto rilasciare alcun commento. ‘Preferisco non dire nulla – ha detto raggiunto telefonicamente – altrimenti dovrei dire solo brutte parole. Abbiate pazienza.’ Gotti Tedeschi non ha voluto nemmeno confermare personalmente la notizia del suo passo indietro.

LE PAROLE DEL VATICANO – La Sala Stampa della Santa Sede sottolinea che all’ordine del giorno della riunione di oggi del Consiglio di Sovrintendenza c’era “ancora una volta la governance dell’Istituto”. “Nel tempo – spiega il comunicato – questa ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al professor Gotti Tedeschi, Presidente dello Ior, la situazione e’ ulteriormente deteriorata”. Per questo “dopo una delibera, il Board ha adottato all’unanimita’ un voto di sfiducia del presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio”.

ANTICIPATA A MARZO – La voce della destituzione di Gotti Tedeschi gira dal marzo scorso, quando ne scrisse il Corriere della Sera:

Eppure che l’Istituto delle Opere Religiose si trovi in una situazione di imbarazzo, dopo le incredibili rivelazioni delle inchieste che lo riguardavano e che hanno certificato l’esistenza di ingenti depositi non riferibili a persone fisiche presso banche italiane, con tanto di accusa di riciclaggio, qualche problema c’è. Tanto che, scrive il Corriere della Sera, le voci dipingono un cardinale Tarcisio Bertone pronto a sostituire il capo Ettore Gotti Tedeschi entro primavera. Ma Oltretevere smentiscono:

“Follie. A giugno Moneyval deciderà se inserire la Santa Sede nella white list dell’Ocse: destituire Gotti Tedeschi, uno degli artefici della trasparenza, darebbe un’immagine devastante in vista del giudizio europeo, come tornare ai tempi di Marcinkus”. Fonti vicine alla Segreteria di Stato smentiscono secche: «Non esiste: è solo altro veleno per attaccare il cardinale Bertone». Nel gioco di specchi, tuttavia, qualche punto fermo c’è. Le voci iniziano a novembre, quando l’ipotesi di destituzione di Gotti Tedeschi apparve nel libro I senza Dio di Stefano Livadiotti, con tanto di nomi (da Cesare Geronzi, vicino a Bertone, al consigliere Ior Ronaldo Hermann Schmitz) per la successione. E si sono infittite in occasione del vero problema: la legge antiriciclaggio. La legge vaticana «CXXVII» (127) del 30 dicembre 2010 è entrata i vigore il 1˚aprile 2011. Ma il 25 gennaio di quest’anno «per urgente necessità» è stata «modificata e integrata» con il decreto «CLIX» (159), firmato dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato. Giorni prima il cardinale Attilio Nicora, presidente dell’Autorità di informazione finanziaria, si era mostrato preoccupato, «la nuova versione riforma in toto l’assetto istituzionale del sistema antiriciclaggio, ridefinendo compiti e ruoli dell’Autorità».

LA QUESTIONE MORALE – A febbraio le anticipazioni del Corvo del Vaticano sui veleni nello Ior:

Il Vaticano non ha alcuna intenzione di attuare gli impegni assunti in sede europea per aderire agli standard del Comitato per la valutazione di misure contro il riciclaggio di capitali (MONEYVAL) e non ha alcuna intenzione di permettere alle autorità antiriciclaggio vaticane e italiane di guardare cosa è accaduto nei conti dello IOR prima dell’aprile 2011. A scriverlo nero su bianco non è un giornalista del Fatto Quotidiano o un ignoto estensore di memo riservati di dubbia paternità, bensì le due massime autorità in materia dentro le mura leonine: il cardinale Attilio Nicora (ex presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e ora presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano, l’AIF) e il professor Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale della Città del Vaticano. I due documenti riservati raccontano qual è, al di là dei comunicati della sala stampa dati in pasto ai giornali italiani, la vera politica della Santa Sede sul fronte antiriciclaggio. Una politica che nei fatti, per quanto attiene ai fatti accaduti fino al recente passato somiglia a quella di uno dei tanti paradisi fiscali del mondo. IL PRIMO documento è firmato dal presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, professore di diritto e magnifico rettore della Lumsa oltre che membro del consiglio direttivo dell’AIF.

Si tratta di un parere legale richiesto dalla Segreteria di Stato alla massima autorità consultiva in materia giuridica nel Vaticano:

In pratica il cardinale Tarcisio Bertone chiedeva a Dalla Torre di stabilire quale fosse la giusta interpretazione da dare alla nuova normativa antiriciclaggio introdotta da Papa Benedetto XVI nel dicembre del 2010 ed entrata in vigore nell’aprile scorso. Come Il Fatto ha raccontato nel Vaticano si erano distinte due linee diverse: la prima, sostenuta dal direttore generale dell’A I F, l’avvocato Francesco De Pasquale, puntava a spingere la banca vaticana, lo IOR, a collaborare con le autorità antiriciclaggio interne (AIF) e a fornire tutte le informazioni richieste dalla giustizia italiana, anche sui fatti precedenti all’aprile del 2011. La seconda linea, sostenuta invece dall’avvocato Michele Briamonte dello studio Grande Stevens di Torino invece sosteneva che l’AIF non avesse quei poteri di ispezione sui movimenti bancari precedenti all’aprile del 2011.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
hendrix
Inviato: 6/5/2013 15:19  Aggiornato: 6/5/2013 15:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Commenti liberi
E' morto Andreotti.
Predisposto un sepolcro idoneo per accogliere anche i numerosi scheletri. @mentecritica



temponauta
Inviato: 6/5/2013 15:46  Aggiornato: 6/5/2013 15:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Collegato alla morte di Andreotti, al caso Manuela Orlandi o cosa?

black
Inviato: 6/5/2013 15:56  Aggiornato: 6/5/2013 15:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2009
Da:
Inviati: 844
 Re: Commenti liberi
Citazione:
La neoministra negra (fiera di esserlo) Kienge non ha mancato di rompere subito i cosiddetti pretendendo il diritto di cittadinanza ius soli per i figli degli immigrati.
Gli ha fatto immediatamente eco la presidente della Camera Boldrini, affermando che così si farebbe felice il padre (per me abusivo) della patria Napolitano.
Se dovesse passare una schifezza del genere, quest'estate saremo invasi come le cavallette da negri e colorati di ogni tipo, preferibilmente morti di fame che vengono a sistemarsi con costi a carico degli italiani, protetti anche dal rinnovato buonismo del papa ridens.
Per come la penso io, è questo l'atto finale di distruzione di una nazione mai nata, l'italia, ma solo accennata (ventennio).
Il NAZIONALISMO è l'unica cura per tutti i malanni che ci affliggono e che da sempre ci impongono dall'esterno (protocolli).

si ride per non piangere

ohmygod
Inviato: 6/5/2013 16:02  Aggiornato: 6/5/2013 16:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Temponauta
Innanzitutto...uomo.


Fantastica l'ho copiata per poi dividerla fra due A: anarchia e Anarchia.
Fra i puntini l'intero post.

panagio
Inviato: 6/5/2013 16:06  Aggiornato: 6/5/2013 16:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 15/6/2011
Da:
Inviati: 232
 Re: Commenti liberi
Nel dibattito armi libere, ritiro o proibizione a partire dagli Usa, ecco che si
Aggiunge questa news...attesa da un po' in effetti, il progetto è stato uno dei
Primi ad essere incoraggiato dalla prima diffusione delle printer...

Pistola funzionante creata in casa con stampante 3D

A quando un generatore kesh in cotanta modalità?

Ps. Proibiranno le automatiche ai privati con la scusa che ognuno potrà
Farsi la sua pistoletta in casa...non male come diversivo!

toussaint
Inviato: 6/5/2013 16:08  Aggiornato: 6/5/2013 16:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
ma con la stampante 3d puoi riprodurre proprio tutto, tutto?

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
temponauta
Inviato: 6/5/2013 16:11  Aggiornato: 6/5/2013 16:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ black
Citazione:

si ride per non piangere



black
Inviato: 6/5/2013 16:17  Aggiornato: 6/5/2013 16:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/8/2009
Da:
Inviati: 844
 Re: Commenti liberi
dovresti pensare di piu' ai tuoi campi gravitazionali e lasciar le cose serie ad altri

ohmygod
Inviato: 6/5/2013 16:29  Aggiornato: 6/5/2013 16:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Black
dovresti pensare di piu' ai tuoi campi gravitazionali e lasciar le cose serie ad altri

...quando il senso non è disturbante nulla va perso delle parole degli uomini.
Un discorso fra Nietzsche e Giovanni...poi mi buttarono fuori a calci.

Se il tuo dire è rivolto a me ne convengo, se è pensato per altri ne convengo altrettanto. A-a.

Giovanni
Quello dice lasciate che i bambini venghino a me.

Nietzsche
e quelli lo fanno.

mi sono vendicato li ho citati senza pagarne il diritto.

Lord9600XT
Inviato: 6/5/2013 17:13  Aggiornato: 6/5/2013 17:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/7/2012
Da:
Inviati: 397
 Re: Commenti liberi
@black: visti i risultati con i campi gravitazionali, forse è meglio che temponauta non pensi a niente.

temponauta
Inviato: 6/5/2013 18:16  Aggiornato: 6/5/2013 18:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Lord9600XT
Citazione:

@black: visti i risultati con i campi gravitazionali, forse è meglio che temponauta non pensi a niente.


Grazie a voi due mi è pervenuto il messaggio: il prossimo Einstein sarà un negro.
Potenza della comunicazione disvelata nel più tipico disegno zen.

Finalmente ho visto la luce grazie alle vostre parole.

Decalagon
Inviato: 6/5/2013 18:20  Aggiornato: 6/5/2013 18:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Grazie a voi due mi è pervenuto il messaggio: il prossimo Einstein sarà un negro.


Ma la smetti? Dai fastidio.

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
temponauta
Inviato: 6/5/2013 18:25  Aggiornato: 6/5/2013 18:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
Non sono a modino?
Vado subito a inginocchiarmi sui ceci.
Tu intanto stappati una birra guarda il mondo dal fondo della bottiglia.

Decalagon
Inviato: 6/5/2013 18:29  Aggiornato: 6/5/2013 18:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Tu intanto stappati una birra guarda il mondo dal fondo della bottiglia.


Un TSO non te lo dovrebbe levare proprio nessuno. "Razza superiore"...

Va là va là.. trovati un blog nazifascita e rimani lì, preferibilmente, insieme ai tuoi colleghi "superiori".

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
invisibile
Inviato: 6/5/2013 18:39  Aggiornato: 6/5/2013 18:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Temponauta

Va beh, ho aspettato abbastanza.
Il tuo silenzio conferma le mie conclusioni.
Non hai nessuna intenzione di dialogare. Vuoi solo esporre le tue teorie. Va benissimo, nessuno ti obbliga a dialogare ma ti informo che questo non é il luogo adatto a tale scopo. Apriti un blog e informa il mondo con le tue verità da li.
Farlo qui é da maleducati perché si abusa della gentilezza del webmaster e di chi cerca di dialogare con te. Non é corretto e inoltre così facendo ti metti da solo al di sotto della linea. Della linea che tu stesso hai tracciato.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Lord9600XT
Inviato: 6/5/2013 18:45  Aggiornato: 6/5/2013 18:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/7/2012
Da:
Inviati: 397
 Re: Commenti liberi
@temponauta: sei una persona veramente ridicola. Spero vivamente che ciò che scrivi sia frutto della senilità che ha preso il sopravvento.

Ma tanto te ci sguazzi nell'inventare stronzate privo di fondamento, e trovi pure i gonzi che ti vanno dietro. Bah^2.

GialloKa
Inviato: 6/5/2013 18:52  Aggiornato: 6/5/2013 18:52
So tutto
Iscritto: 14/9/2012
Da:
Inviati: 26
 Re: Commenti liberi
Salve a tutti,
segnalo questo interessantissimo pezzo apparso su Dagospia. Lo metto così com'è anche se è un po' lungo(però fluido anche scritto in romanesco). Ciao

Da Dagospia
1. TUTTO CIO’ CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLA STORIA DEL NOSTRO AMATO E DISGRAZIATO PAESE E NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE A “PORTA A PORTA” E “BALLARÒ” - 2. UN GIORNALISTA CHE VUOLE RIMANERE ANONIMO E CHE SI FIRMA "ER MARCHESE DER GRILLO" HA INVIATO UNA STORIA D'ITALIA (BREVISSIMA), SCRITTA IN ROMANESCO E IN FORMA SATIRICA, NELLA QUALE SI RACCONTA COME LE LOGGE HANNO GOVERNATO LA NAZIONE, DA GARIBALDI E CAVOUR FINO ALLE RECENTI VICENDE DI OGGI DI MONTI E LETTA
DAGONOTA
Un giornalista che vuole rimanere anonimo e che si firma "Er marchese der Grillo" ha inviato una Storia d'Italia (brevissima e divertente), scritta in romanesco e in forma satirica, nella quale si racconta come le Logge hanno governato la Nazione, da Garibaldi e Cavour, fino alle recenti vicende di oggi.

Riceviamo e pubblichiamo:

ER MARCHESE DER GRILLO DAR MONNO DE LI MORTI.
A guardalla dall'Empireo sta situazzione se capisce abbastanza bene. Armeno noi, ar tempo de la Questione Romana, quanno ero uno dei capi della Guardia Nobile der Santo Padre, 'o sapevamo che c'ereno li Massoni. Er conquibus se discuteva pubblicamente a quer tempo. Nun era, come adesso, 'na cosa che se ne parli te guardeno male. Er Papa l'aveva puro scomunicati. Da subbito.
Famo a capisse: in quer primo Loggione torinese fatto ner 1859 nun erano tutti uguali. Garibardi era 'n bravo ragazzo, Mazzini era 'n po' buio ma serio, Vittorio Emanuele II e Cavour però erano du' paraculi de sette cotte. Quer loggione, l'Ausonia, c'aveva 'n mandato secco. Un mandato profano: pijate er Regno de Napoli e poi, quanno sarà ora, fate fori er Papa. E così hanno fatto. Coi sordi, co' le armi e co' le navi de li Massoni che li finanziavano, sia da Londra che da Parigi.
Dar 1870 alla fine de la Prima Guera Mondiale in Italia c'è stato anche er "two parties system": la famosa destra e sinistra storica. Era già una bella presa pe' li fondelli. Erano già du' Logge che s'arternavano ar Governo, ma pareva 'na specie de' democrazia. Er problema vero cominciò quanno er Puzzone diventò Primo Ministro, doppo la marcia su Roma. Anche er Puzzone aveva preso li sordi dai massoni e sperava de diventà Gran Maestro, ma Quarcuno da Londra je disse: "Nun se po' fa' ... te puzzano li pensieri. Nun solo, ma te chiudo tutte le Logge italiane" .
Er Puzzone a quer punto prese talmente d'aceto che pensò: "Ah sì? Me chiudi le Logge? E io m'envento er Concordato co' li vecchietti de' la Santa Sede. Te li tiro fori da quel fortino ch'e' diventato er Vaticano e me gioco 'n mozzico de' sovranità nazionale. Te brucio puro er debito pubblico 'n piazza".
Poi se sa come so' annate le cose: er Fascio ha perso la partita e ha messo l'Italia 'n brachette de tela, ovverosia 'n mutande . Ner dopoguera li Servizi segreti e li militari anglo-americani se guardaveno intorno e se dicevano: "e mò a chi a lasciamo sta nazzione? Qui c'è rischio che ce diventeno comunisti."
Allora hanno riaperto le Logge, co' na certa fatica perchè nel frattempo 'na ventina de micchi s'erano autonominati Gran Maestro e nun se sapeva più co' chi parla'. Hanno fatto fori quel nano de Vittorio Emanuele III. J'hanno detto a Gelli e a Cuccia, "fate 'n po' come ve pare, basta che restate drento a la Nato". Hanno assicurato ai Giudei italiani un futuro de' prosperità.
Poi je s'è presentato Andreotti. L'hanno squadrato e j'hanno fatto er test: "Te la senti de tenè er mazzo co' quattro pali. Devono da giocà e vince 'n po' tutti". " E chi sarebbero?" "Li Massoni de certo, sia Piazza der Gesù che er GOI; li Cattolichi che è robba tua, li Giudei e quelli de Cosa Nostra". "Puro Cosa Nostra?" "E' ovvio".
"Ce penso io" - ja detto er Gobbo- "Famo finta che ce stanno li Partiti Politici e intanto manno avanti er vapore co' sti quattro. Però me dovete da dà 'n sacco de sordi ... er Piano Marshall, er rilancio de l'IRI e tutto er resto e io v'assicuro che li comunisti nun li vedrete mai, né ar Colle né a Palazzo Chigi. Quarcosina in Parlamento però je la dovemo dà".
"Vabbè" - je dissero l'anglo-americani - " Vai e faccè sapè. Te raccomannamo Cosa Nostra che ce deve ave' er suo perchè sinno cor cazzo che sbarcavamo in Sicilia e risalivamo a liberavve da li Crucchi". " Macchè me li devo abbraccià?" "Se serve!" - je risposero - "Fa te! Basta che restate drento a la Nato."
La partita sur tavolo Italia è cominciata così e intanto li Massoni grossi se giocavano la partita cor Monno intero.

E c'è da dì che so' stati bravi... No come li massoni italiani, che so' nati e resteno all'obbedienza de le Logge internazionali. Quelli de Londra, de Washington, de Parigi, de Francoforte, de Bruxelles, pe' timona' bene er seguito de la II Guerra Mondiale, se so' messi d'accordo co li capi de ogni possibile tribbù: giudei sionisti e meno sionisti, mafiosi, cattolichi 'nnanzi tutto e poi co' carma, a botte de petrodollari, hanno fatto entra' drento er casinò dell'ONU e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio tutti l'artri: sauditi, giordani, eggizziani, africani, sudamericani ...
So' stati bravi a convince' thailandesi e sudcoreani ... so' stati bravi a fa casca' er muro de Berlino ... e hanno ritirato fori la bandiera russa de na vorta, co' quei tre colori: bianco, rosso e blu, che come li vedi capisci che er capo a da esse' n' Fratello, "n'fijo de la vedova", come je piace dì a lloro. Aho so' stati così bravi che puro Fidel e Putin nun hanno disdegnato er grembiulino. So' stati così bravi che puro un ber numero de' cardinali je danno de' compasso e majetto. E fin qui tutto bene, ce mancherebbe artro... so' stati bravi ... hanno preso er piatto e chi pija er piatto, se sa che c'ha raggione... scrive e riscrive 'a Storia, fa i firms a Hollywood, lancia li razzi, s'enventa er web e, già che ce sta, cambia puro la geografia. Qui ner monno de li morti nesuno ce l'ha co' loro. Je se riconosce la parte che hanno fatto... come l'artri. Ognuno ar tempo suo. So' stati bravi. Loro ! Quarcuno dice che hanno puro 'ncontrato quarche tribbù de' extraterestri e se so' fatti spiegà quel'è la mejo arma da usa' quanno sarà er momento che er dollaro diventerà carta straccia. Stamo aspettà che more Kissinger pe' capì bbene de che se tratta.
Ma tornamo a casa nostra. Quer popolo de pavidi che se chiamano italiani nun s'è reso conto che je annata a burro e alici fino ar 1990. Sarvo quarche stragge e diversi morti ammazzati strani, hanno magnato, bevuto, hanno fatto er Festival de Sanremo e de Venezia, hanno fatto er Campionato de Carcio, se so seduti ar tavolo der G 8 e all'ONU, hanno messo quarche ber papavero ar Fondo Monetario Internazionale e insomma: c'hanno avuto un Passaporto rispettato e rispettabile.
Poi è successo l'incredibile! E' cascato er Muro de Berlino, è finita la Guera Fredda e so' cominciate a arrivà le telefonate da Washington: "Nun contate più un cazzo " - je dicevano- "sete stati 'na bella vetrina pe' fa di' all'Orso Russo: "anvedi come stanno bene li servi der capitalismo". Mo' è finita la Festa" . Puro Agnelli, che la sapeva lunga perchè era uno dei capi dei Bilderberg, glielo disse all'Italia. Chiaro e tondo. In tv, ar TG1: " Vagazzi è finita la festa." Era il 1991.
Bisognava ridà i sordi a tutti quelli che l'avevano fatti ricchi. Era 'n ber problema. Andreotti ner frattempo s'era messo insieme a du' compari gajardi: Craxi e Forlani. E, in 3 se magnavano quasi tutto. "Ah sì?" - dissero le Logge internazionali - " er CAF dice che nun c'è na lira ? Date li dossier a quer magistrato abbruzzese e fateje sistemà sta storia." Fu così che nacque la II Repubblica. "Però basta co' sta stronzata der sistema elettorale proporzionale. Sti italiani so' troppo paraculi e speciarmente li cattolichi ce impediscono er "two parties system", ar punto che nun potemo fa alternà du' Logge ar potere. Chiamate quarcuno ... magari er fijo de 'n ex Presidente de fidata Loggia sarda e fateje fa' un ber referendum. In Italia devono da succede arcune cose chiare. 1) Ce dovete venne i gioielli de stato. E quello lo fa Prodi; 2) Un ex comunista deve da fa' la sponda de la loggia de sinistra. E quello lo fa D'Alema; 3) Uno dei nostri deve comincia a fa' le grandi manovre sui risparmi der ceto medio in banca. E quello lo fa Amato. 4) Bisogna fa l'Elezzioni che prevedono l'alternanza delle Logge: 4 anni la Loggia de destra, l'anglo americani, coll'Aspen Institute e la Trilateral e 4 anni la Loggia de sinistra, i brussellesi coi Bilderberg. Se fa così e basta. In ogni grande nazione massonica se fa così. "E 'a Santa Sede ?" "Sti cazzi. Che se aggrappi de quà e de là. E questo lo fanno Casini da 'na parte e Rutelli dall'artra. Ciao, se sentimo."

Ner frattempo li Massoni mondiali sereno stancati de fa li Capitalisti tradizionali. Er braccio de fero tra chi mette li Baiocchi e chi mette er Lavoro già puzzava de stantio. Cominciava er tempo in cui i Baiocchi grossi nun se faceveno più 'n fabbrica ma drento a li supermercati e quindi in Italia avevano messo in pista un brianzolo, allevato da Gelli, e j'avevano detto: "Te damo la pubblicità. Tanta. Vai ... fa la tv commerciale. Faje fa' la bocca ar popolo, falli abituà a tutta la cacca murtinazionale e fai scansà da sopra li scaffali la robba italiana. Ce serve spazio."
Er brianzolo, cresciuto nella Loggia angloamericana, s'era dato 'n gran da fa e stava a vince, ma je piaceva 'mbroja' e l'artre Logge, che facevano finta de esse più lige e ossequiose de la legge, cercavano da azzannallo, speciarmente da quando i vecchi Editori, quasi tutti massoni de' sinistra che faceva più chic, s'erano visti passà le camionate de pubblicità sotto ar naso senza potecce mettè le mani e se l'erano presa veramente a male.
"Ma come" - diceveno- " ariva sta 'nfornata de miliardi e se la pija tutta lui. Sti cazzi nun vanno. Er brianzolo sta a stecca puro co' uno che odora de Cosa Nostra e noi dovemo sta a guardà." Nun potevano immagginà che, a 'n ber pezzo de' Logge americane, Cosa Nostra nun solo je stava bene, ma la consideravano 'na garanzia che i sordi de la pubblicità tornaveno, in quarche modo, a casa.
Voi o nun voi se scatenò 'na guera tra Massoni italiani che era destinata a durà. Le Logge de' sinistra, chissà perchè, c'avevano 'n ber numero de' magistrati all'obbedienza e quindi li scatenarono contro er brianzolo. Ma lui era 'na lenza e quanno er fijo der presidente, che aveva vinto er referendum, disse co 'n accento sardo: "Avevo vinto la lotteria ma ho perso er bijetto", pur de nun annà in galera er brianzolo se presentò all'Ambasciata Americana a Roma e se lanciò: " A fratè che volete ? Er "two parties system" ? Voo faccio io, ho già scatenato 'n famoso conduttore de' talks shows che sta' a convince D'Alema". Alle Logge anglo americane j'annava bene tutto e je dissero le stesse cose che avevano detto a Andreotti. "Taa senti?" L'omo der network accettò e trasformò ogni loggetta esistente qui e là 'n sezioni der partito suo. Ce mise 'n attimo: la struttura c'era, i sordi puro ... lo chiamò Forza Italia.
L'Italia, c'aveva -se fa pe' di'- n' po' d'ossigeno. Ma: l'italiani nun c'avevano capito 'n cazzo. Le Logge j'avevano messo alle carcagna l'omini der Fondo Monetario Internazionale e er monno se cominciava a preparà pe' nantra fase: da lo sfruttamento 'n fabbrica, a "ridamme i sordi ne li supermercati", a "te spremo co' le tasse e si nun basta te vengo a levà quei quattro risparmi dar conto corente". 'Na squadretta de esattori se cominciò a allena'.
Eravamo entrati in un brutto labirinto senza uscita. Da 'na parte l'anglo americani ce facevano prestà li baiocchi dal Fondo Monetario e dalle Banche e guardavano er debbito pubblico come un pupone che cresceva pronto a fa' danni. Dall'artra parte le Logge brussellesi se preparavano a mazzolà l'italiano gargarozzone quanno che sarebbe stato er turno loro.
Ce furono molti Su e Giù pe' diversi anni. Quer mozzico de sovranità, de cui c'è traccia all'articolo 1 de quer po' po' de Costituzione, se sbriciolò sempre de più. Prodi fece er mestiere suo e cominciò a svende: l'IRI e altri gioielli de stato. Co' na botta sola riuscì a svendè anche er 25% de' tutta la valuta italiana pe' fa contenti quelli che volevano fa' l'Unione Monetaria. Riuscì perfino a svende la Borsa agli inglesi, che è una cosa che nun se fa mai.
A meno che nun sei costretto da un Gran Maestro co' la Corona 'n testa. Uno che hai incontrato sur Britannia per esempio, insieme a Draghi e a Monti. Però litigava co' D'Alema. Parevano cane e gatto. Er secondo lo fecero puro sedè pe' 'n po' de tempo a Palazzo Chigi, ma je toccò fa' la guera in Kosovo. Er brianzolo intanto inciarmò qualche legislatura ma perdeva 'n sacco de tempo a parla' coll'avvocati per nun anna' 'n galera .
L'americani e Cosa Nostra lo reggevano da 'na parte (così pareva), 'a Magistratura de' sinistra je sparava addosso tutti i giorni. La Santa Sede, che Dio l'abbia sempre in gloria, c'aveva un Papa polacco santo e questo je permise de sopravvive, aggrappata a na Loggia de qua e a 'na Loggia de là. C'avevano puro er Presidente de la Repubblica massocattolico. La finanza però le Logge nun je la lasciarono. Je la fecero a pezzi. Prima lo IOR, poi Fazio, l'Antonveneto e tutto er resto. Je rimase quarcosa solo in Sudamerica, grazie a li Gesuiti.
Prodi tornò da Bruxelles pe' fasse la staggione sua a Palazzo Chigi. Je diedero la vittoria ar fotofinish, ma era fraggile. Per di più fece 'n casotto co' la Loggia de San Marino e je scatenarono addosso De Magistris, che poi pe' premio diventò sindaco de Napoli. Er brianzolo allora se rimise in sella 'nantra vorta.
Sempre pe' nun anna' 'n galera, se ritrovò a Palazzo Chigi co' 'n branco de nani, ballerine e guitti che, nun sapendo più che acchiappà, cominciarono a mannà diverse migliaia di poveri cojoni 'n guera. Più le guere erano lontane, più erano stronze, più interessavano le Logge mondiali e più insistevano. Dicevano "E' 'n sostegno all'export." Export de che? "Export de' democrazia". E invece annavano a piantonà er barile ... er barile de petrolio e l'oleodotto. E più facevano così più er prezzo della benzina saliva. Strano !
E mentre le Logge italiane s'addobbavano, er Monno se gonfiava de turbolenze. Nasdaq faceva er primo botto. Zompavano 'du grattaceli importanti a Nuova Yorke. L'Islam pijava foco. La Cina, la Russia, l'India, er Brasile ... un serbatoio fori misura de produttori e consumatori crescevano. Crescevano e 'nchiodavano er vecchio Impero Usa a la croce de tutte le cazzate che aveva fatto e che continua a fa'. Arrivò er conto salato a quello che chiameno "Occidente". Nel 2008, dovendo sceglie' tra chi buttà giù da 'n arta Torre de' 'npicci, er Governo Usa buttò giù la più grossa Banca d'Affari masso-giudea, la Lehman Brothers, gente che comunque se lo meritava e sarvò invece la Merril Lynch ch'era massonica a 24 carati. Schioppò la guera. Se ruppe 'n alleanza che annava avanti da Hiroshima. Alla finanza giudea je se 'ncazzarono i nervi e attaccò su li Mercati facenno carne de porco un po' qui un po' là.
La povera Unione Europea, senza Costituzione, senza esercito, senza politica estera comune, se trovò col culo scoperto e co' 'na Banca Centrale che se comportava come 'na SrL e scaricava li buffi, fatti dai Governi, sui Popoli. Caro italiano, tu nun lo sapevi, ma i cambialoni firmati dai Governi e approvati dai Parlamenti che hai eletto tu, ar dunque so' garantiti anche da quei quattro sordi che c'hai in banca. Nun è proprio giusto giusto ... però è così.
Tornamo a casa nostra. Doppo er Presidente massocattolico sale ar Colle 'n omo de le Logge de sinistra. Pare 'n equilibrio. Er solito: er brianzolo anglo americano a Palazzo Chigi e 'n brussellese ar Quirinale. Se scazzano, ma se sopportano anche perchè, un fidato de Prodi, Bersani aspetta er turno suo in tranquillità. C'è 'na specie de legge elettorale che dovrebbe garanti' er two parties system? Tra 'n po' tocca a lui.
Pare tutto chiaro fino a quando quarcuno s'accorge che, in piena guera finanziaria schioppata ar centro dell'Impero, noi italiani (e tanti artri) stamo fori coll'accuso. "Chi cazzo li paga quei 2000 miliardi de euro der debbito pubblico?" Ar G 20 de Cannes ar brianzolo i tedeschi e i francesi je dicono che le chiacchere stanno a zero. Bigna scassa' li dindaroli! Er brianzolo fa spallucce. Nun se po' move. In fin de' conti er suo è er partito der lavoro nero. A fa pagà le tasse nun ce pensa pe gnente. "Ah sì !" - dicono li Mercanti - " pensi de potè svicola'? Te famo er culo a strisce in Borsa sur titolo de casa tua". Mediaset è ridotta 'n pedalino in un paio de' giorni. Er brianzolo molla, anche perchè a forza de' tromba' regazzine s'è messo 'n mezzo a guai seri. Er brussellese der colle nun po' fa artro (dice lui): chiama 'n esattore de stato internazionale che c'ha tutte le medaje possibili: Bilderberg, Trilateral, Goldman Sachs, Commissione Europea, Bocconi ... che voi de più?
Je dice: "Fa finta de fa' 'n governo tecnico. Così, solo pe' fa vedè che l'Italia comincia a pagà li buffi." Ma sti buffi so' troppi. Se capisce subito che er problema der fiscal compact nun se risolve coll'IMU, né co' le mazzate ai pensionati, né co le scampagnate de la Guardia de Finanza a Cortina e a Capri.
Passa 'n anno e nun succede gnente de serio. Le cose peggiorano: la gente se suicida, l'azziende chiudono, la benza costa più der vino, le banche se mettono 'n panza vagoni de sordi presi da le tasche der popolo e manco glieli riprestano più. Però, come sempre, mentre er bastone bastona se sventola 'na carota. Annamo all'elezzioni. Er brianzolo affretta i tempi. Er brussellese Bersani va da quer gremlin de Van Rompuy e je dice "'o faccio io l'esattore, state in un ventre de vacca". L'omo è sicuro che è arrivato er momento suo.
Er momento che aspetta da quattro anni. Ma dar nulla digitale appare er Movimento 5 Stelle. Er capo è un comico (e nun potrebbe esse' artrimenti). Li sondaggi impazzeno. Le logge de destra e de sinistra se trovano da subbito 'n difficorta'. Er comico li pija per culo, er popolo lo segue. Alla fine l'urna se pronuncia : n'terzo a ognuno. So' cazzi ! "Stamo ae solite - dicono le Logge mondiali - artro che two parties ... se so' 'nventati er three parties system e stavorta er terzo 'ncommodo nun'è la Santa Sede".
Er brusselese Bersani, de corta misura, se fa da' l'incarico dall'artro brussellese der colle e je dice ar comico: "Daje, sali su carro". Er comico se mette a ride: "Nun se ne parla proprio" . Er Monno se interroga. Er Movimento se spacca, ma poi se ricompone. Er brussellese riesce a fa nomina' i Presidenti de Camera e Senato, ma er Governo nun se fa. Passano 50 giorni. E' un grosso guaio. Li buffi intanto crescheno. Qui se finisce de ride e de scherza'. Er comico dice: "Fate pure la mappata... tanto nun durate" Nun dice però fate la mappata massonica. Lo sa o nun lo sa? Lo sa e fa finta de nun sapè ? Er monno s'enterroga.
Se dice ar bar: "E' un gran giocatore". Se dice: " pe' forza, gioca cor culo der popolo !". Se dice " vole fa solo l'opposizione e così pe' legge je devono da' anche la Commissione de Controllo sui Servizi Segreti ". Sarà pe' questo che er sottosegratario americano è venuto in Italia er giorno doppo l'elezzioni ? S'è raccomannato de pija tempo? De trova 'na scappatoia? Chissà ... dovemo aspetta' che more Kissinger pe' capi' anche st'aspetto.
Bersani intanto s'è logorato. Er brianzolo invece aspetta che quarcuno je dica: "Ok famo la mappata" Ma la mappata nun se po' fa': er Libero Muratore nun mischia le Logge. So' cazzi profani. Eppoi c'è vecchia ruggine tra li maestri. Quarcuno allora dice: "Ariannamo alle elezzioni" Er comico fa sape': "So' cazzi vostri ... se riannamo a votà io faccio er pieno". E nun se sa se è vero. Però ... potrebbe esse! A un certo punto, er brussellese der Colle, uno che se ne dovrebbe annà perchè je scade er mandato, comincia a fa' na serie de stranezze.
Dice: "Vabbè è inutile che chiedo a quarcuno de fa er Governo. C'è già un Premier" e richiama l'esattore internazionale, che non solo s'era dimesso co tutto er Governo suo de' tecnici, ma s'era pure presentato co' 'n partito suo alle Elezzioni. " Insieme a 'sto Premier" - dice l'omo der Colle - "nomino 'na decina de Saggi che se devono occupà de un po' de emergenze".
L'Italia sobbarza. "Se occupano de lavoro?" "No, de buffi!". Er popolo pija sta bastonata ma sogna già 'nantra carota. E già perche' ner frattempo è arrivato anche er momento de elegge er nuovo Presidente de la Repubblica. "Sarà quarcuno che risorve" se dicono tutti. E invece no ! Arriva 'nantra bastonata: er vecchio Presidente, visto che er Parlamento nun ce riesce a fanne uno novo, "accetta" de rimanè. E viene liberamente rieletto. Ma da chi? Stavorta è chiaro: da li massoni tutti insieme, de destra e de sinistra. 736 su quasi 1000 parlamentari. Che vor di'? La mappata sur Presidente del Consijo no, la mappata sur Presidente de la Repubblica si' ? Allora ditelo che volete 'na Repubblica presidenziale. Er monno se interroga. Ner partito der Brussellese Bersani intanto schioppa er casino totale e er povero segretario, doppo ave' aspettato 4 anni pe' fa' er Primo Ministro, se dimette e lascia la palla a chi nun vede l'ora de fa la mappata anche de Governo.
Er comico a sto punto, che sperava in quarche giro de carte 'n più, grida "è 'n golpe" e chiama le piazze a raccolta. Poi j'arriva quarche telefonata e se corregge: "Ma no! Volevo di' è 'n golpetto fatto da furbetti" e placa er popolo. Mica tutti però perchè quarche piazza se riempie. Ma so' pochi e meno male che so' Gandhiani sennò j'avevano già menato. Comunque sia la frittata è fatta. Ar Colle ce rimane un ber massone. "Come sempre!" - me dicono tutti li presidenti che incontro qui ner monno de li morti. E er Governo se farà ? Certo che se farà... a Washington e a Bruxelles nun ne possono fa' a meno. Ma il Primo Ministro e li vice saranno Massoni? Mbè, perchè no? E saranno esperti de debbito pubblico? Un paro senza dubbio. Cari taliani preparateve a 'no scippo da 100-120 miliardi. "Ma - dice er ceto medio - dar conto corente ?" Po' esse !
Qui da noi, ner monno de li morti ce pare tutto chiaro. Ma voi vivi ? Sete stupidi ? Nun volete capì! E' vero che li massoni so' stati bravi a recuperà l'antica pratica der segreto che je consente de sapè , a loro, co' chi stanno a parlà e a voi invece no. Ma mò c'e' er web. C'è scritto 'ggni cosa. Studiate. 'Nformateve. Ce stanno 'e foto, 'e date, li nomi, li cognomi, l'indirizzi. Nun dico de legge Dagospia, che puro se sforza, ma manco de continuà a guardà Porta a Porta e Ballarò.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-tutto-cio-che-avreste-voluto-sapere-sulla-storia-del-nostro-amato-e-disgraziato-55256.htm

temponauta
Inviato: 6/5/2013 20:55  Aggiornato: 6/5/2013 20:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ decalagon

Come al solito non hai capito un accidente di quanto ho postato.
La razza superiore per me non ha colore, ma condivide l'ordine come valore assoluto della società umana planetaria.
Continua a lamentarti ad ogni mio post che prima o poi ci riesci a farmi bannare ab damnatio memoriae.
Fai pena.

temponauta
Inviato: 6/5/2013 20:58  Aggiornato: 6/5/2013 20:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ invisibile

Chiedimi ciò che vuoi sapere senza perderti nella vivisezione dei post altrui.
Se non ti rispondo è proprio perchè non approfitto del sito per esporre le mie idee.

temponauta
Inviato: 6/5/2013 21:05  Aggiornato: 6/5/2013 21:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Lord9600XT
Citazione:

@temponauta: sei una persona veramente ridicola. Spero vivamente che ciò che scrivi sia frutto della senilità che ha preso il sopravvento.

Ma tanto te ci sguazzi nell'inventare stronzate privo di fondamento, e trovi pure i gonzi che ti vanno dietro. Bah^2.


Posso essere anche ridicolo ai tuoi occhi, ma a differenza tua ho visto cose che voi umani...(da Blade Runner, se non te lo sei perso tra le tue formule).
Non sto scherzando.
Per questo quando ti accanisci tanto nel difendere il tuo sapere dogmatico-scolastico, mi viene sempre in mente il motto per cui una risata vi/ci seppellirà.
Forse per questo i gonzi (che sanno come pesarti) mi vengono dietro.
Rilassati.

invisibile
Inviato: 6/5/2013 21:22  Aggiornato: 6/5/2013 21:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/12/2012
Da: Sabina
Inviati: 7912
 Re: Commenti liberi
Citazione:
temponauta

Chiedimi ciò che vuoi sapere senza perderti nella vivisezione dei post altrui.

Le vivisezioni sei tu che obblighi a farle perché invece di rispondere parti per la tangente e parli di tutt'altro.
Ti ho già chiesto varie cose a cui non hai risposto. Rileggi se ti va (dubito) altrimenti poco male. Anzi meglio. Io non le ripeto.

Citazione:

Se non ti rispondo è proprio perchè non approfitto del sito per esporre le mie idee.

Ma se non fai altro!
Tu approfitti eccome e comunque io non ti sto contestando il fatto che esponi in se, ma se esponi e ti si fanno osservazioni, ti si contesta qualcosa, ti si chiedono chiarimenti o ti si espongono alternative, tu non puoi fare finta di niente e continuare a sviluppare le tue esposizioni senza dialogare, che é quello che fai, perché questo indica che sei qui esclusivamente per esporre e basta e questo é molto scorretto.

L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Decalagon
Inviato: 6/5/2013 22:04  Aggiornato: 6/5/2013 22:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Fai pena.


Accidenti, un essere superiore che si abbassa ad insultare un essere inferiore Sei ancora arrabbiato perché Obama non è morto come ti dicevano le voci che avevi nella testa?

Comunque siamo OT, siao.

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
ohmygod
Inviato: 6/5/2013 22:35  Aggiornato: 6/5/2013 22:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
non so cosa diavolo ho clikkato, la pagina uscita: tra CIELO e TERRA:Santaruina se ricordo bene.

ed ero in procinto di scrivere: usato come "una gonza" merce di scambio.
no, questo proprio no.

jerimum
Inviato: 6/5/2013 22:44  Aggiornato: 6/5/2013 22:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/1/2006
Da: Modena
Inviati: 249
 Re: Commenti liberi
Andreotti !!!! Non ci posso credereee !!!


"Accominzamo, con nova promissa, sta gran sulenni pigliata pi fissa!"
La paura di Montalbano, Camilleri
temponauta
Inviato: 6/5/2013 22:57  Aggiornato: 6/5/2013 22:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 1/4/2010
Da:
Inviati: 2040
 Re: Commenti liberi
@ Decalagon

Fai pena non è un insulto alla tua persona, ma una disapprovazione alle tue continue richieste di bannarmi facendo strumentalmente la parte dell'offeso per qualunque cosa scrivo.
E insisto: Obama morirà di morte violenta.
Fine O.T.
Ciao

Decalagon
Inviato: 6/5/2013 23:10  Aggiornato: 6/5/2013 23:10
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Commenti liberi
Citazione:
E insisto: Obama morirà di morte violenta.


Fonte: star trek.

Ciao tempo, sempre in gamba.

«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
toussaint
Inviato: 7/5/2013 12:48  Aggiornato: 7/5/2013 12:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
Per quelli che "i greci se la sono cercata":

Come le grandi potenze e i trust finanziari hanno creato il debito greco


LA CRONACA DEI FALLIMENTI DELLO STATO GRECO E LA CRISI OGGI

Trascrizione e adattamento di una conferenza pubblica tenuta ad Atene dall’economista Dimitris Kazakis.

Il nostro primo fallimento, fallimento vero e proprio come Stato, si verificò nel 1827. Il primo atto che fece il governatore Kapodistrias fu di dichiarare il fallimento dei cosiddetti "crediti per l'indipendenza", i quali naturalmente non erano né prestiti né erano stati dati per l'indipendenza del paese. Il protocollo di Londra nel 1830, redatto dalle maggiori potenze, in contumacia naturalmente dei Greci, imponeva infatti con l'articolo 6, che le grandi potenze potevano intervenire militarmente nel paese quando volevano per fare ciò che volevano.

Il secondo fallimento è del 1843. Allora ci fu la rivolta popolare del 3 settembre 1843 che pretese ed ottenne la Costituzione. Siccome però lo Stato greco non era in grado di pagare o di venire a un accordo con i suoi creditori, gli fu imposta la prima occupazione, che ci fu nel 1853, quando inglesi e francesi sbarcarono 15.000 Marines al Pireo e rimasero in Grecia per quasi 10 anni. 10 anni di un'occupazione sanguinosa e la ragione era l'impossibilità di bilancio, il pagamento cioè del debito agli strozzini, alle Grandi Potenze. Chi conosce la storia sa che abbiamo avuto la nostra Rivoluzione d'Ottobre nel mese di ottobre del 1862, quando il popolo insorse, spazzò via i partiti dell'occupazione, quello inglese e quello francese, cacciò Re Otto e creò le condizioni per una nuova Costituzione, un nuovo principio costituzionale, considerato come il più democratico in Europa al momento. Il popolo ha sempre fatto il suo dovere.

Il terzo fallimento è il primo documentato nei libri di storia, il ben noto "purtroppo siamo falliti" del premier Trikupis nel 1893. Il governo andò a negoziare con gli obbligazionisti dicendo in pratica che "Vi possiamo dare tutto quello che volete, tranne che per due cose: la sovranità del paese e il tesoro pubblico". Naturalmente gli obbligazionisti non accettarono e, complice il palazzo reale che possedeva obbligazioni greche, provocarono la guerra greco-turca del 1897 che era stata impostata dall'inizio al fine di porre la Grecia sotto il Controllo Economico Internazionale (CEI) nel 1898. Siccome i creditori vollero essere pagati in oro, per la prima volta venne introdotta nella letteratura economica del paese l'idea di valuta forte e si creò la dracma d'oro. Così inizia un nuovo ciclo vizioso di prestiti, nuovi terribili prestiti, perché la Grecia doveva sostenere l'oro.

Sotto il regime del CEI e del Comitato Fiscale della Società delle Nazioni che, più tardi, aveva intrapreso la supervisione del paese, arriva il nuovo fallimento, il quarto, nel 1932, sotto il premierato di Tsaldaris. Ancora una volta le stesse storie, ancora austerità, chiusi i due terzi delle scuole di quel tempo per pagare i creditori, licenziati più di due terzi degli insegnanti nel paese, la metà dei dipendenti dell'amministrazione pubblica, vietato il sindacalismo pena l' "ιδιώνυμο" (NdT – idionimo = legge per la quale si finiva direttamente e senza processo in carcere preventivo) sopratutto nel settore pubblico.

A questo punto è bene ricordare il meccanismo del debito: su un prestito di, per esempio, 100 franchi di oro nominali, il tasso di interesse veniva calcolato sui 100, i creditori però trattenevano una percentuale di circa 20-30%, a seconda di come veniva valutata la "garanzia di buona condotta nel pagamento del debito". Così il prestito erogato non superava il 50% del valore nominale originario. Poi hanno riportato il re (NdT – era stato obbligato ad abdicare dopo la disfatta in Asia Minore nel 1922) il quale faceva gli interessi degli inglesi, quindi portò il paese sotto la dittatura di Metaxas. La prima cosa che ha fatto Metaxas fu mettere le mani sulle riserve dell'IKA (NdT – il greco INPS) di recente istituzione, opportunamente dotato e di buona prospettiva. Si prese anche quello che ha trovato nelle banche, più le riserve del Tesoro e ha pagato i finanzieri francesi e britannici.

Dopo la 2a Guerra Mondiale ci fu una generale richiesta agli Alleati, sostenuta anche dal primo presidente della Banca di Grecia dopo la liberazione, Senofonte Zolotas: cancellare i debiti prebellici. Se non altro, per il contributo dato dal paese alla vittoria degli alleati.

Naturalmente non solo non hanno cancellato i debiti, ma dopo 15 anni di continue pressioni ed estorsioni senza precedenti, siamo arrivati al 1964, quando ebbe luogo la regolazione finale dei debiti prebellici. Sotto il governo di George Papandreou (NdT – nonno del famigerato George Papandreou che 3 anni fa ha portato la Grecia al disastro definitivo. Chi ha detto che in Grecia è stata abolita la monarchia?), il ministro delle Finanze Costantino Mitsotakis ha firmato il peggiore fino ad allora contratto di prestito: Riconosciuto il totale dei debiti di prima della guerra del paese dal 1881 in poi. Al valore totale, senza tener conto di ciò che era stato già pagato fino ad allora. Senza tener conto delle due bancarotte ufficiali del 1893 e del 1932. Riconosciuti al totale gli interessi di dilazione di pagamento riportati ai valori del 1964 ed accresciuti del 71% a causa del rischio di credito, della mancata "serenità mentale", subita dagli istituti di credito. Tempo di pagamento anni 45.

Poco dopo è arrivata la giunta dei colonnelli la quale, per presentare bassi livelli di debito, lo faceva pagare fuori bilancio. In due modi principali. Gli istituti di credito esteri e le grandi potenze nascoste dietro chiesero due cose. Cessione del Mar Egeo, da cui il tentativo di ripristinare (quello che sta facendo ora il governo) la "istituzione di superficie". La cosa però non gli riuscì allora, perché cadde il regime. E in secondo luogo, la cessione di Cipro. Ci sono dei documenti, anche pubblicati, dove la cessione o tragedia di Cipro coinvolge anche parte del vecchio debito greco. In cambio la giunta ha aperto la porta per l'invasione turca a Cipro (NdT – È cosa comune ormai in Grecia che la giunta non solo diede il pretesto alla Turchia con il golpe contro Makarios che tentò pure di assassinare, ma che addirittura facilitò l'invasione dell'isola).

Con il ripristino della democrazia nel 1974, i governi cominciarono a caricare il debito sulle imprese pubbliche. C'è un rapporto del 1985 dove si afferma che l'allora statale ΔΕΗ (NdT – DEI con l'accento sulla i, l'ENEL greco), per ogni 1.000 dracme prese in prestito ne incassava in realtà una (1). Tutto il resto erano requisiti fuori bilancio per il pagamento dei debiti. In quel periodo inizia un indebitamento onerosissimo per far fronte ai bisogni di governi e partiti. Per esempio, nel 1977 un consorzio di banche dalla Francia conclude un prestito con il governo greco, dove a parte le spaventose condizioni usuraie imposte alla Grecia, il paese è sottoposto alle seguenti condizioni.
Primo. Quante fregate comprerà dalla Francia.
Secondo. Quale volume di prodotti tessili comprerà da Lacoste e da società francesi, cosa che comporta la distruzione fisica del tessile greco, un settore industriale molto sviluppato al momento.
Successivamente sono stati effettuati altri simili accordi di prestito, come per esempio quello del 1987 con il gruppo di Mitsubishi Funds, che ci ha obbligati a comprare una serie di programmi televisivi inutili e dannosi per i bambini.

Ma sopratutto la vera catastrofe deriva dal nostro rapporto con la CEE, che genera enormi deficit a partire dal 1984 e da una politica letteralmente di assoluzione dei responsabili del saccheggio di questo paese e di distruzione del settore industriale, soprattutto attraverso le cosiddette "industrie problematiche". Stiamo parlando di 340 o circa 370 imprese industriali del paese, l'elite dell'industria greca. L'importo che era dovuto, la somma cioè che i precedenti proprietari avevano caricato su queste grandi industrie e aziende di produzione, era in media circa 12 volte il capitale sociale della società ed era stato trasformato in prestito non restituibile. Il governo allora prende tutti questi debiti al bilancio, assolve i vecchi proprietari e continua per 10 anni a gestire queste aziende facendole funzionare sotto regime o non facendole funzionare affatto. Paga lo stipendio ai dipendenti in cambio del loro voto. Questo fatto da solo ha catapultato il debito nazionale, perché c'era un solo modo per trovare questi soldi. Soltanto coi prestiti. Il risultato è quello di raddoppiare il debito del paese entro quattro anni.

Segue il primo governo di Nuova Democrazia dopo gli otto anni del PASOK. E subito il secondo grande successo di Mitsotakis (NdT – quello del 1964). Nei soli tre anni del suo premierato è riuscito a battere il record mondiale di indebitamento di un paese, quadruplicando in termini assoluti il debito greco. E come se ciò non bastasse, ha anche trasformato la natura del debito da interno ad un debito verso l'estero, in valuta forte.

Così siamo arrivati alla vigilia dell'euro con i governi di Kostas Simitis (NdT – Personaggio molto discusso e molto oscuro, con legami forti ed influenti con la Germania) che riesce a convertire l'intero debito e soprattutto quello interno che fino ad allora era circa l'80% del debito pubblico espresso in dracma, in debito estero in valuta forte, l'euro. E noi sappiamo che in ogni caso è più facile affrontare il debito nazionale, perché nessuno Stato va in bancarotta a causa di un debito nella propria valuta. Da allora gli economisti sapevano che il conto alla rovescia era iniziato.

E poi accadde che l'economia cominciò a vivere un’ incredibile crisi di liquidità a lungo termine. Se vedete i dati dal 2001 fino al 2004 che abbiamo avuto le Olimpiadi, ogni anno c'è stata una riduzione della circolazione monetaria, mentre sarebbe stato normale il contrario. Cioè con l'aumento del PIL dovrebbe aumentare anche la circolazione monetaria. Con un aumento del prodotto interno lordo che il paese produce, analogamente aumenta la circolazione monetaria. Invece abbiamo avuto un calo. Un soffocamento spaventoso. Questo perché la Banca centrale europea che emette la valuta non ha ritenuto che doveva darci più moneta. Che cosa copriva questo deficit di valuta in circolazione? Surplus commerciale non avevamo, e neppure la nostra moneta. Che cosa rimaneva? Naturalmente i prestiti. Ogni anno e per 10 anni, il "miracolo economico", come lo chiamavano, la "forte Grecia" cresceva in media del 4% ed infatti il tasso era estremamente importante rispetto alla media dell'Unione europea. Dimenticarono di dirci però che per ogni aumento del 4%, il debito pubblico saliva del 18%. Ci stavamo cioè indebitando ulteriormente per avere l'espansione del PIL.

Nel frattempo la vera economia, la sua base produttiva, andava a pezzi. L'economia rurale, lo sottolineo, in Grecia non nei Paesi Bassi, in Germania o in Svezia, in Grecia, partecipava al PIL per un misero 3%. Cioè avevamo meno partecipazione della nostra economia agricola in termini di PIL di quanto non faccia l'Olanda. E il coinvolgimento dell'industria e della produzione in generale solo per il 13% nel momento che la produzione media UE si aggira al 35%. Abbiamo un'economia di servizi parassitari e improduttivi. Formata principalmente all'interno dell'euro ma anche prima, solo che l'euro ha accelerato questa tendenza. Tutto questo ha catapultato ad un record storico il nostro disavanzo esterno.

Allo stesso tempo, la famiglia media sta vivendo un’austerità che dura in realtà da più di due decenni. Sostanzialmente dal 1984 la famiglia lavorativa greca vive in sistematica frugalità. Negli ultimi 10 anni, e questo è un nuovo record storico, abbiamo un risparmio col segno negativo. Solo nel 2009 sono stati persi 28 miliardi di risparmi dall'economia greca. E come sapete, sotto qualsiasi regime, se non ci sono risparmi in banca, se non vi è una maggiore propensione al risparmio, cioè reddito disponibile che rimane quando ho soddisfatto tutti i miei bisogni essenziali per poterlo mettere in banca, non si può finanziare una crescita economica robusta. Siamo arrivati al punto che il reddito medio disponibile delle famiglie per un decennio intero, è inferiore a quello della spesa per i consumi di base che la media famiglia greca dovrebbe poter fare. Questo non accade altrove in Europa, in nessun altro luogo, neanche nei paesi degradati dell'ex blocco orientale. In poche parole per più di 10 anni il reddito medio delle famiglie non è bastato per soddisfare le loro esigenze di consumi di base. Così si sono rivolte ai prestiti. Il risultato: nel 2010, il 77% del reddito disponibile medio lo dobbiamo alle banche.

In queste condizioni siamo giunti alla "bomba" internazionale del 2008. Naturalmente le banche che come investitori istituzionali giocano con i soldi sono cominciate a crollare, ma qui ci dicevano, il governo ci diceva, immagino lo ricorderete, che, certo, c'era una crisi globale, ma noi non abbiamo paura, siamo "trincerati nell'euro", siamo "fortemente schermati", ecc.

Poi nel gennaio 2009, come ogni anno, il governo è andato a vendere i titoli di Stato greci per raccogliere fondi per nutrire i terribili bisogni che ha lo Stato. E nessuno comprava. E c'è stato il panico generale. Improvvisamente l'allora Primo Ministro e il Ministro delle Finanze hanno scoperto la crisi. E si è rivelato quello che qualcuno sapeva già, cioè che il re è nudo. E non solo, ma anche che non vi era alcuna possibilità di riparare o di affrontare il problema del debito. Perché negli ultimi 10 anni, nei 10 anni dell'euro, l'indebitamento totale dello stato greco fu pari a 490 miliardi di euro. Di questi sapete che cosa abbiamo pagato? 450 miliardi per i debiti che trasciniamo dietro nei secoli. Cioè nell'arco di 10 anni abbiamo pagato 1,5 volte il debito che abbiamo avuto il 31/12/2009. Ne rimangono altri 40. Di questi 40 circa da 18 a 20 è il deficit accumulato in 10 anni del bilancio dello Stato. E gli altri 20 non sappiamo dove sono andati a finire. Non lo sappiamo. Perché nel computer esce il numero ma non c'è nessuna giustificazione. Alcuni se li sono portati via. Chi li ha presi?

Quando si è scoperto che il paese si trovava in stato fallimentare si sono messi a tremare tutti in Europa, perché se la Grecia avesse dichiarato fallimento, come aveva il diritto di fare, il trattato di Lisbona glielo permetteva, se procedeva alla regolazione unilaterale dei suoi debiti, al momento, nessuno poteva fermarla. E non poteva fermarla per il seguente semplice motivo. Quando presti dei soldi ad un individuo o una azienda, e il debitore non può pagare cosa fai? Lo metti in liquidazione, gli prendi quello che c'è di patrimonio ecc. e tutto finisce li. Con uno Stato non si può fare lo stesso. E questo è il più grande incubo degli istituti di credito fin dal 19o secolo. Che cosa succede se lo Stato decide di non pagare? Niente. Non gli puoi fare niente, uno Stato non può essere trattato come un debitore qualsiasi.

Lo Stato ha l'immunità a causa dell'esercizio della sovranità nazionale. Questo secondo il diritto internazionale. È il nocciolo duro del diritto internazionale. E siccome questo nell'eurozona lo sapevano hanno invitato a Bruxelles i leader, dell'allora governo e del futuro governo e gli hanno fatto un discorso cosi: "Qui siamo in una posizione molto difficile. Che prevalga l'euro". E perché dietro la Grecia venivano gli altri, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Belgio e Francia, hanno detto che "dobbiamo creare subito un meccanismo che non consente direttamente agli Stati e naturalmente ai popoli di imporre unilateralmente la cancellazione o la regolazione o qualsiasi cosa che faccia perdere soldi alle banche". E così hanno messo su questa storia in Grecia perché sapevano che avevano a che fare con un sistema politico servile e ricattabile, al quale potevano imporre qualsiasi cosa. Cosi c'è stato il cambiamento di governo (NdT – Autunno 2009, Papandreou al governo). Naturalmente siccome nessuno fa niente per niente, hanno messo in scena questo saccheggio con gli spreads, i tassi di interesse e tutto il resto che abbiamo visto durante quei mesi e gli speculatori ci hanno guadagnato circa 17 miliardi di profitti e da lì cominciò la giostra per andare a finire nel meccanismo di sostegno. Certamente il meccanismo di sostegno dell'euro non ha nulla a che fare con il meccanismo di sostegno nel paese.

Quello che interessava loro non era tanto il Memorandum ma il Contratto di Prestito. Dire che hanno costretto il governo a firmarlo è un eufemismo. Mi capita, per ragioni professionali, di conoscere del personale del FMI che in quei giorni rideva. Mi dissero che non ebbero il tempo a, per così dire, redarre il Contratto e lo ebbero indietro già firmato. Avevano creduto che ci sarebbe stato qualche tipo di negoziato e per questo motivo avevano formulato alcune cose in modo estremo in modo da poterle tagliare in seguito. E invece è stato firmato dal governo Papandreou senza alcuna esitazione. La stampa internazionale commentò molto forte, alcuni analisti si domandarono "che tipo di governo si ha in Grecia".

Il Contratto di Prestito prevede che la Grecia rinuncia irrevocabilmente e incondizionatamente all'immunità a causa dell'esercizio di sovranità nazionale. Il 6 maggio 2010 viene approvata la legge del Memorandum da parte del parlamento greco, e due giorni dopo, l'8 maggio, con un emendamento su un disegno di legge già votato dalla Camera, è ammessa solo con la firma del ministro l'applicazione del Contratto di Prestito. Di certo io che mi occupo per circa 10 anni di cose simili vi posso assicurare che non esiste un evento o un accordo di questo tipo, non solo nella storia di questo paese ma neanche in quella internazionale, dall'inizio del 19° secolo, nessun paese o colonia ha mai firmato una cosa del genere.

Neppure Tsolakoglou (NdT – Generale dell'esercito e il primo Quisling greco durante l'occupazione nazista). Durante il suo processo si difese dichiarando "Quando mi è stato chiesto da parte di Hitler, di firmare la dissoluzione del paese come unico, indivisibile e sovrano, ho rifiutato". E ora, in circostanze normali, sotto una supposta democrazia parlamentare, abbiamo eletto un governo che ha dato tutto il paese ai creditori stranieri? E sapete che cosa significa in pratica?

Primo. Il paese si spoglia di tutti i diritti naturali che un debitore ha nei confronti del creditore. Anche di quelli di una persona fisica.

Secondo. Sulla base del Contratto di Prestito la Grecia non è autorizzata ad andare a fonti di terze parti per trovare i soldi e pagare i suoi creditori. Cioè, se per caso un futuro governo richiedesse il Prestito di Occupazione dai tedeschi, una richiesta che è insindacabile e deve essere soddisfatta subito, i circa 160 miliardi, che è il valore attuale stimato del Prestito di Occupazione, non potrebbero essere usati per pagare questi signori.

Terzo. I creditori hanno però il diritto, in tutto o in parte, di assegnare le loro pretese di debito nei confronti della Grecia a terzi. E vi voglio fare un esempio che non è mio, ma è stato formulato da costituzionalisti come Kasimatis e Chrysogonos. Certo, è uno scenario estremo ma, vedete, l'hanno firmata questa cosa. Bene i costituzionalisti hanno detto quanto segue. Supponiamo che l'Olanda venda i suoi requisiti di debito alla Turchia e la Turchia vincola l'Acropoli e ci mette la sua bandiera sopra. Perché revoca dell'immunità nei confronti dell'esercizio della sovranità significa l'abbandono della proprietà pubblica dello Stato, dell'intero territorio nazionale, del suolo nazionale. E anche della proprietà privata dei cittadini. E di cose come un pegno o ipoteca sull'armamento delle forze armate del paese. Questa cosa è fenomenale. Mi ricordo di un broker americano, che aveva scritto sul New York Times un articolo che diceva "Questa firma è il suicidio nazionale del paese."

Quarto (e peggiore). Sulla base degli usi e costumi internazionali, sui mercati internazionali, il Contratto di Prestito rientra nella famosa "parità di condizioni tra gli istituti di credito". Vale a dire che essa si applica a qualsiasi finanziatore indipendentemente dal fatto che abbia firmato questo Contratto di Prestito o meno. Se cioè questo Contratto di Finanziamento verrà eseguito fino al termine, qualsiasi creditore dello Stato greco può utilizzarlo come un precedente giuridico e richiedere gli stessi termini, gli stessi obblighi statali verso di lui, anche se non è incluso nel contratto iniziale. Questo si chiama Pari Passu ed è un termine di significato giuridico che significa "Una cosa che si applica ad uno, si applica a tutti."

Questa cosa non dovevamo conoscerla noi, né il Parlamento naturalmente, quindi non è mai andata in Parlamento, è andata solo al Preparativo parlamentare e vi rimase. Certamente in Parlamento può essere trovato il tutto, ed è anche pubblicato oggi. Non è stato ratificato, ma da quello che hanno deciso è già in esecuzione.

Cosi è stata applicata la politica del Memorandum, politica non tanto per creare dei surplus per pagare gli ammortamenti. Sanno molto bene che questo non è possibile. Ogni anno il pagamento del debito ci costa dal 35 al 40% del PIL. Questa cosa non può essere pagata. È impossibile. Lo sapevano. Ma se avessimo saputo quello che doveva essere fatto, se ci avessero detto nel gennaio 2010 "ci mettiamo le mani sulla proprietà pubblica"? Ci sarebbe stato un finimondo. Così che cosa hanno fatto? Hanno portato la gente alla disperazione, allo sconforto, al vivere alla giornata, pensando alla disoccupazione, alla sopravvivenza dei figli, della famiglia, e poi, domani porgli il seguente dilemma, quello che ha detto il Sig. Olli Rehn 3 settimane fa, dopo che l' 11 marzo era stata decisa la vendita di 50 miliardi di beni pubblici. Che cosa ha detto? "O si vende o perdete gli stipendi dei prossimi 10 anni". Questo è un dilemma da usurai. O si vende o si perde ciò che è rimasto delle pensioni e dei salari. Per forzare la gente a dire "E sia, vendete qualcosa pur di non perdere quello che mi è rimasto". E allo stesso tempo un intero sistema di propaganda sta cercando di convincere la gente che siamo ricchi. Un'altra Arabia Saudita. Che ci costa dare i 350 miliardi del debito?

Ora la situazione va di male in peggio. A 8 mesi dall'attuazione del memorandum abbiamo avuto un calo di 10 anni per l'economia e i redditi sono scesi a livello del 1974 in termini reali. Gli anni a venire saranno ancora più difficili. Siamo nel processo preliminare.

A mio parere ciò che dobbiamo fare è un vero, autentico, robusto fronte popolare che chiederà una ridefinizione di tutte le condizioni politiche del paese. Cioè il rovesciamento del sistema politico e la creazione di nuove condizioni di un nuovo potere che richiederà:

La denuncia del Contratto di Prestito e dell'intero edificio eretto su di esso, così da poter salvare dalla forca il popolo greco e costruire un nuovo tipo di corso per il paese. Un nuovo tipo di potere che rifletta gli interessi reali dell'esponente autentico di questo paese che è colui che lo innaffia con il proprio sudore.

Con questo vorrei concludere. Non senza dire prima questo però: le stagioni quando assegnavamo ad altri l'amministrazione ed il governo di questo paese sono finite irreversibilmente. Finite per bene. È troppo importante il futuro di questo paese, il futuro dei nostri figli e delle nostre famiglie per affidarlo ad altri salvatori. O noi o nessuno.

Grazie.

Dimitris Kazakis

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
toussaint
Inviato: 7/5/2013 13:05  Aggiornato: 7/5/2013 13:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/3/2012
Da:
Inviati: 5220
 Re: Commenti liberi
capite cosa hanno fatto alla Grecia?
è quello che vorrebbero fare a noi, e mi spiace per quelli che si trastullano con l'Amore universale e minchiate new age del genere, la via possibile di fronte a uno scenario del genere è una sola.
e credo che lo vedremo presto dai greci, probabilmente è vero che è il sentiero dove ci vogliono portare ma quando inizi una partita a poker, anche se hai un poker d'assi in mano, la vittoria non è mai certa.
per nessuno dei giocatori in campo.
è la regola fondante del poker.

"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
trotzkij
Inviato: 7/5/2013 13:37  Aggiornato: 7/5/2013 13:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 18/9/2006
Da:
Inviati: 3704
 Re: Commenti liberi

I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
Spiderman
Inviato: 7/5/2013 13:38  Aggiornato: 7/5/2013 13:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: Commenti liberi
Che tempo che fa del 4 maggio 2013 - John Perkins, saggista e attivista, dal 1968 al 1981 ha lavorato, come economista e consulente di pianificazione economica per conto del governo Usa e di grandi aziende statunitensi, nella demolizione di sistemi politici ed economici di paesi del secondo e del terzo mondo da sottomettere e portare nella sfera di influenza nordamericana; la sua esperienza è raccolta nel best-seller Confessioni di un sicario dell'economia.

http://youtu.be/lQRHDGgcMmc

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
ohmygod
Inviato: 7/5/2013 18:05  Aggiornato: 7/5/2013 18:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
Toussaint
e mi spiace per quelli che si trastullano con l'Amore universale e minchiate new age del genere, la via possibile di fronte a uno scenario del genere è una sola.e credo che lo vedremo presto dai greci, probabilmente è vero che è il sentiero dove ci vogliono portare ma quando inizi una partita a poker, anche se hai un poker d'assi in mano, la vittoria non è mai certa.per nessuno dei giocatori in campo.è la regola fondante del poker.


Vi ho messo dentro anche una "invettiva" rubata a Cacciari-
Ambizione ha sempre saputo arginare i propri errori e noi da Ambizione siamo ritenuti uno dei loro errori, un errore da cui hanno tratto solo il guadagno che dall'errore proviene:in tutti gli inimmaginabili sensi.Riuscirete a sentirvi traditi? Di cosa si ha bisogno per procurarsi la propria disperazione? Nella disperazione ci si ritrova più di quanto possiate immaginare.
Forse è più in là che i figli dei padri non avranno nessuna pietà, quando V sarà R.
E quando R sarà V accadrà quel che doveva accadere in quanto:il padre sopravvive sempre se non lo uccidi in te. Ecco perchè Ambizione ci teme, ecco perchè Ambizione non vi teme.

bridge over troubled water.

Per chi fraintendesse Lui non è il padre, Lui è Madre, almeno per me o per altri me.
lui è Ambizione.

Esule
Inviato: 7/5/2013 19:06  Aggiornato: 7/5/2013 19:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/4/2012
Da:
Inviati: 64
 Re: Commenti liberi
Citazione:
Per chi fraintendesse Lui non è il padre, Lui è Madre, almeno per me o per altri me. lui è Ambizione.


Ma come si può fraintendere, non si capisce comunque un cazzo di quello che scrivi.

ohmygod
Inviato: 7/5/2013 23:54  Aggiornato: 8/5/2013 7:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Commenti liberi
una giornataccia...giorni fa.
i 4 si sono appartati per poi accoppiarsi.
Da un lato: Archeo e Castalia, dall'altro lato: Giovanni e Friedrich.
Anche loro mi chiedono che roba uso: io uso l'oro e loro lo sanno.
Vanità, mai trattenerla di norma mi conviene esplodere.
Poi arriva un Esule, come potrei esplodere? Spooock?
Ti potrebbe rispondere: " bla, bla, bla," faglielo dire, non si stancherà mai.
Lucio nel ps ha aggiunto per me :" caro esule ti scrivo, così mi distraggo un pò".
il resto lo si conosce a memoria ma non ha nulla a che vedere col ps, così come se ne conoscono a memoria tutte le illazioni che se ne potrebbero ricavare.

Esule
Inviato: 8/5/2013 0:11  Aggiornato: 8/5/2013 0:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/4/2012
Da:
Inviati: 64
 Re: Commenti liberi
Parla come mangi, oh my god, parla come caghi.

eppure...
se tu cagassi come scrivi,
quante scoregge e puzza nauseabonda, quanti schizzi di merda.

peonia
Inviato: 12/5/2013 10:18  Aggiornato: 12/5/2013 10:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Commenti liberi
come mai nessuno parla degli esiti del grande convegno ufologico dei giorni scorsi?



in questo video affermano che 2 esseri extraterrestri viventi collaborano col Governo USA
http://www.youtube.com/watch?v=T2RbMsasfmo&feature=youtu.be

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
vuotorosso
Inviato: 14/5/2013 22:02  Aggiornato: 14/5/2013 22:03
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/5/2011
Da:
Inviati: 2464
 Re: Commenti liberi
Mah, mi starò peonizzando, ma sono l'unico a credere che l'assaltonotturno di "30 incappucciati no tav" con:
molotov
mortai artigianali
razzi
bombe carta
torce (!!)

puzzi di marcio da far chifo, soprattutto considerando che i terribili 30 hanno distrutto tutto quanto segue:

1) un
2) solo
3) e
4) misero
5) motocompressore
6) (per altro "dato alle fiamme, ma magari nemmeno distrutto)

Considerando che "si è assistito a una vera azione di guerra. Un'azione militarmente organizzata nei dettagli" o hanno davvero una mira di merda, oppure, visto che non si registrano feriti neanche tra gli "aggressori" tutta questa storia è l'ennesima pagliacciata fatta male.

E poi trovare le moltov fa ancora tanto G8 di Genova ...


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