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opinione : Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Inviato da Redazione il 12/1/2012 3:40:00 (6557 letture)

Oltre al pubblico dibattito che ha scatenato, l’infelice battuta di Paolo Villaggio suggerisce anche una indagine di tipo psicologico sul meccanismo della risata in generale. Che cosa ci fa ridere? Perchè in certi casi ridiamo e in altri no? Vi sono delle regole assolute per poterlo stabilire?

A quest’ultima domanda si potrebbe rispondere di “sì”, visto che una buona barzelletta funziona sempre - anche se magari in misura diversa – e di solito se uno non ride è solo perchè “non l’ha capita”.

Ma se queste regole esistono, quali sono esattamente? Quali sono gli elementi necessari e sufficienti per far scattare in noi il meccanismo della risata?

Attenzione, perchè non stiamo parlando di un problemino da nulla. Il meccanismo della risata è stato oggetto di studio fin dai tempi di Aristotele, ed ancora nel secolo scorso un certo Vladimir Propp, diventato famoso nel mondo per aver ”decifrato” i meccanismi universali della narrazione, si cimentava in un tentativo simile per decifrare i meccanismi della risata, ma falliva miseramente.

Nel suo libro “La morfologia della fiaba” (1929) Propp analizzava oltre un migliaio di fiabe da ogni parte del mondo, e trovava tutti gli elementi in comune fra di loro (che lui chiamava “funzioni” ) che gli permisero di estrarre la chiave universale della struttura narrativa.

Talmente accurata fu la sua analisi, che potè rappresentare questa struttura in una vera e propria formula matematica. E’ poi il discorso che facevamo nell’articolo sulle profezie, ...


... parlando degli “archetipi narrativi” del film d’avventura: la partenza, il conflitto, la risoluzione, ecc.. Non a caso infatti il libro di Propp sarebbe divenuto la base per la cosiddetta “struttura in 3 atti” - che a Hollywood oggi è il Vangelo - su cui il cinema americano ha costruito il suo successo internazionale.

In seguito Propp scrisse “Comicità e riso”, nel quale applicò l’analisi strutturale ad una categoria particolare della narrativa, che è la storiella comica, cioè la barzelletta. Anche nella barzelletta ci sono gli stessi elementi primari del classico racconto in 3 atti – la preparazione, il conflitto e la risoluzione – solo che sono sintetizzati in modo estremo. “C’è un tizio che vuole uccidere sua moglie, ma teme di finire in galera” è la preparazione, “il suo amico gli suggerisce un metodo eccezionale per riuscirci“ è il conflitto, e “dopo un paio di settimane l’amico va a trovarlo e scopre che lui è moribondo, mentre la moglie sta ancora meglio di prima” è la risoluzione, che di solito ci fa ridere perchè è sorprendente e inattesa.

Non basta però un fatto sorprendente e inatteso per scatenare in noi la risata. In un film del terrore un fatto inatteso può addirittura provocare l’effetto opposto, e farci sobbalzare sulla sedia dalla paura. Possiamo quindi affermare che la “sorpresa” sia un elemento “necessario” per scatenare la risata, ma che da solo non sia “sufficiente” per farlo.

Ed infatti Propp, nel suo secondo libro, non riuscì mai a venire a capo della lista completa degli elementi “necessari e sufficienti” in una barzelletta che servono a scatenare con certezza la risata.

Volete provarci voi?

Massimo Mazzucco


NOTA: Lo so che sembra presuntuoso, ma io credo che la soluzione esista, e che sia molto più semplice di quel che possa sembrare.

Se però qualcuno vuole provarci mi permetto di darvi alcuni consigli, per evitare di perdervi nei labirinti del brainstorming.

1 - La persona che racconta la barzelletta non ha niente a che vedere con il meccanismo della risata. Ci sono quelli "bravi" a raccontarle, che raccoglieranno sempre una risata maggiore dei "meno bravi", ma la barzelletta è una "macchina narrativa" a sè stante, che contiene già tutti gli elementi necessari per farla funzionare.

2 – Ignorare l’aspetto formale (esteriore) di ciascun elemento della barzelletta, e considerare solo la FUNZIONE che svolge all’interno della sua struttura. Abbiati e Julio Cesar hanno delle caratteristiche completamente diverse fra di loro, ma svolgono ambedue la funzione di PORTIERE nella propria squadra. E' questa che ci interessa, non il modo in cui lo fanno.

3 - Nel valutare gli elementi in comune che troverete nelle varie barzellette, tenete sempre presente il significato di “necessario e sufficiente”. E’ un concetto matematico molto preciso, che richiede di individuare TUTTI gli elementi che DEBBONO essere presenti per provocare la risata (necessario), ma SOLTANTO quelli che GARANTISCANO la risata se sono presenti tutti insieme (sufficienti). Niente di meno, ma anche niente di più.

Come dicevamo prima, l’elemento sorpresa è chiaramente “necessario” per far ridere, visto che lo ritrovi in tutte le barzellette, ma da solo non è “sufficiente” per farlo. Se magari ne trovi un altro che ti sembra comparire in diverse barzellette prova a metterlo accanto al primo, e vedi se insieme diventano sufficienti, ma fallo solo se quell’elemento ti sembra “necessario”. Se trovi una barzelletta che fa ridere anche SENZA quell’elemento vuol dire che non è indispensabile, e quindi scartalo subito, prima di riempirti la pagina di cose inutili.

Un’ultima cosa: io sono appassionato di analisi strutturale, per cui vi ho proposto questo argomento con entusiamo, ma se la cosa non vi interessa perdonatemi e non sentitevi nemmeno in dovere di rispondere. Per il premio “non cagatur” sono sempre in lizza volentieri.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
afabbri73
Inviato: 12/1/2012 4:21  Aggiornato: 12/1/2012 16:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
...

Redazione
Inviato: 12/1/2012 5:12  Aggiornato: 12/1/2012 5:15
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Certo, ma la domanda era che cosa provoca la risata nella barzelletta.

Già è un argomento complicato, cerchiamo di non andare fuori strada.

incredulo
Inviato: 12/1/2012 5:26  Aggiornato: 12/1/2012 5:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Certo, ma la domanda era che cosa provoca la risata nella barzelletta.


Una concatenazione di eventi.

Uno MOLTO importante secondo me è l'aspettativa.

Quando ascolti un comico sei portato ad interpretare le sue parole dal punto di vista DIVERTENTE perchè SAI già che sta parlando un comico e NOI troviamo nelle sue parole quello che ci ASPETTIAMO di trovare.

Se Villaggio avesse fatto l'affermazione sui pastori sardi durante uno spetttacolo nessuno se ne sarebbe accorto.

Quando ascolti una barzelletta ti PREDISPONI per ridere e più la barzelletta è COSTRUITA bene più forte è la reazione, in questo caso la risata.

Il meccanismo fisiologico della RISATA è LIBERATORIO.

Il ridere fa comprendere la VERA struttura illusoria del mondo.

Quel mondo che TUTTI NOI ci costruiamo e che la RISATA distrugge in un attimo.

Lo slogan "Una risata vi seppellirà" è molto più di un semplice slogan.

Saluti

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Drago55
Inviato: 12/1/2012 9:08  Aggiornato: 12/1/2012 9:08
So tutto
Iscritto: 28/8/2008
Da:
Inviati: 17
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Barzellettieri in Azione

FASI

1) Si descrive un ambiente,

2) Si fa salire l'attenzione verso un obiettivo prevedibile (Strategia della tensione)

3) Si prospetto un evento inatteso che (trigger) porta la scena in un nuovo ambiente inatteso

4) Rovesciamento interno nella mente di chi ascolta che vede la vicenda sotto un'altra ottica, abbandona l'interpretazione semplice del punto 2 per l'interpretazione più elevata del punto 3.

Nella psiche dell'ascoltatore scatta l'autocompiacimento di aver capito sia il punto 2 sia il punto 3 e si sente più elevato di chi è fermo al punto 2.

Vitriolum
Inviato: 12/1/2012 9:33  Aggiornato: 12/1/2012 9:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2011
Da:
Inviati: 202
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
un elemento aggiuntivo potrebbe essere questo: l'ascoltatore deve sapere che si sta raccontando una barzelletta


la barzelletta è solitamente costituita da una prima parte verosimile (descrizione dell'ambiente / obiettivo prevedibile : come il punto 1 del post qui sopra) e da una seconda parte solitamente piuttosto inverosimile (se non del tutto impossibile)

da qui l'importanza di "immedesimarsi"...se pensassi che fosse una storia narrativa normale, la risata non sorgerebbe (nonostante tutti i presupposti siano soddisfatti)

REMEMBER YOURSELF, ALWAYS AND EVERYWHERE
Jurij
Inviato: 12/1/2012 10:27  Aggiornato: 12/1/2012 10:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Come dicevamo prima, l’elemento sorpresa è chiaramente “necessario” per far ridere, visto che lo ritrovi in tutte le barzellette, ma da solo non è “sufficiente” per farlo.

Provo a buttarla li.

Di solito quando arriva la sorpresa (nel racconto/barzelletta), arriva sempre con un qualcosa di estremamente esagerato che non ci si aspettava proprio.
Cioè più in là ancora di quanto ci si stava immaginando durante il racconto, che serve appunto a caricare la “molla”.

Tanta è l’esagerazione nella sorpresa e quindi forse anche l’impossibilità che si verifichi, che la psiche reagisce con una risata per sottolineare la NON credibilità del fatto.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
Soul77
Inviato: 12/1/2012 10:46  Aggiornato: 12/1/2012 10:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2011
Da:
Inviati: 41
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Conocrdo con quanto scritto da Incredulo.

Aggiungerei un altro fattore direttamente connesso a quello dell' aspettativa, e cioe'

la elaborazione ed interpretazione soggettiva istantanea per immagini ( in parte inconscia ) che la nostra mente attua, nel mentre la barzelletta viene ascoltata o letta.

In parole povere, la barzelletta.., quella berzella ci fa ridere ANCHE perche' la situazione raccontata.., magari l' abbiamo vissuta noi stessi in modo diretto o indiretto all' interno della nostra vita.. :)

Un esempio pratico di quanto sopra scritto, di barzelletta visuale da leggere :) :



Ora un altro esempio di barzelletta che INVECE esula da quanto scritto sopra.., ma che a me sinceramente ha fatto ridere ( per lo meno sorridere ) .., la scrivo ( ma a me e' stata raccontata a voce ) :

Due biglie, Jhon e Nick, passeggiano per la strada..
Ad un certo punto Jhon urla a Nick : " NIck attento al gradinoo!!! "
E Nick risponde : " ..ma quale gradiin..din..din..di..din.....din "

PS : Per la redazione.., mi rendo conto che non e' facile e la tentazione e' forte.., ma vi prego di essere comprensivi.., se riuscite a non cacciarmi dopo questa.., allora vorra' dire che siete VERAMENTE TOLLERANTI ED IL PARADISO E' TUTTO VOSTRO

Nessuno mai potra' privarmi della Coscienza della mia Anima
Soul77
Inviato: 12/1/2012 11:25  Aggiornato: 12/1/2012 11:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2011
Da:
Inviati: 41
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Il link che avevo pubblicato nel mio precedente post non compare..

Ci riprovo.., in questo link trovate la vignetta del primo esempio di barzelletta a cui mi riferivo nel post :

http://www.vip.it/monti-si-dimostra-un-politico-con-le-contropalle/vignetta-marchio-heidi-e-nonno-su-monti/


Nessuno mai potra' privarmi della Coscienza della mia Anima
perspicace
Inviato: 12/1/2012 11:56  Aggiornato: 12/1/2012 12:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/9/2011
Da: località sconosciuta
Inviati: 3281
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Perché ridiamo?

Per come la vedo io, la risata come altre espressioni sono la conseguenza del rilascio di determinati ormoni necessari al immagazzinamento di informazioni nella memoria.

La memoria è strutturata in sezioni cosi da essere più rapida, il pensiero elettrico si trasforma in un legame chimico permanente al interno del encefalo (il ricordo). Quindi quando una novità (sorpresa) inserita in un contesto di ironia ci farà cercare informazioni relative al quel contesto nella nostra memoria noi ci predisponiamo a "salvare" quella nuova informazione (sorpresa) in quella specifica area della nostra memoria e lo facciamo liberando degli ormoni (o enzimi non sono un medico) che come conseguenza del loro rilascio hanno l'espressione "ridere".

E per questo modo di immagazzinare le informazioni che ci viene più facile ricordare bei ricordi e meno quelli traumatici, poiché per ricordare eventi traumatici dovremmo trovarci in una situazione di trauma cosi da richiamare quella specifica area della memoria. Faccio un esempio noi diciamo che le persone morte rimangono in vita nelle persone che le hanno conosciute è questo è vero poiché le informazioni accumulate dai nostri sensi di quei momenti passati insieme a quella persona rimangono impresse chimicamente nella nostra testa per sempre, e quando sogniamo (non tutti gli animali di questo pianeta sognano, il sogno è ciò che ci ha resi geniali quando la nostra specie ha raggiunto la tranquillità del sonno protetto magari da un fuoco o da una grotta ed ha potuto finalmente disattivare i suoi sensi per un anche breve periodo di tempo, la nostra mente ha avuto finalmente la possibilità di rielaborare i dati salvati nella sua memoria ed ha avuto la possibilità di riorganizzarli cioè di spostarli e magari copiarli in più parti della memoria. Il sogno è una rielaborazione di dati della memoria, l'intelligenza umana è una conseguenza di questa organizzazione.) noi richiamiamo le informazioni non più in base al emozione che stiamo vivendo ma bensì in base ad uno schema o ad un soggetto specifico. Quindi ci capiterà spesso di sognare un morto, oppure di vivere un Déjà vu cioè un informazione che è stata salvata in più parti della memoria e che quindi quando la chiamiamo indietro nella nostra quotidianità - ripetitività ci sembra di averla già vissuta perché la nostra mente ci dice che è già nella nostra memoria (la nostra mente non salva le informazioni un infinito numero di volte quando un informazione è specifica il nostro cervello non sovrascrive la vecchia informazione con una nuova ma lascia la vecchia ameno che la nuova informazione non la riceviamo tutti i giorni uguale in tal caso ogni tanto la memoria la sovrascriverà con una con più dettagliata ed il nostro ricordo di quel informazione sarà la somma della vecchia con la nuova).

Ridiamo per avvisare la nostra memoria che quel informazione è nuova e che quindi va ricordata, ma anche piangere ha la stessa funzione.

Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
TWNP
Inviato: 12/1/2012 12:04  Aggiornato: 12/1/2012 12:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 7/11/2011
Da:
Inviati: 642
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Massimo, non ridiamo tutti per le stesse cose.
A me, ad esempio, la comicità volgare stile Bagaglino non è
mai riuscita a smuovermi neanche un angolo della bocca mentre
mi contorco a terra tra gli spasmi quando vedo Corrado Guzzanti.
Mentre ci sono milioni di persone per cui accade esattamente il contrario.
E io infatti non riesco a capire come sia strutturato il loro cervello.
Per me è un mistero...


P.S.: quindi non esistono fattori presenti in tutti i meccanismi narrativi
che fanno ridere.
Infatti, la risata non è un fenomeno oggettivo ma soggettivo.
Dipende dall'organo recettore della comunicazione comica, ossia il
cervello di ciascuno di noi.
Una cosa talmente complessa da non essere riconducibile a modelli
scientifici precisi.
Il cervello potrebbe essere l'anello di congiunzione tra macrocosmo
e microcosmo, in altri termini è probabile che il cervello sia un meccanismo quantistico...

PikeBishop
Inviato: 12/1/2012 13:12  Aggiornato: 12/1/2012 13:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
io sono appassionato di analisi strutturale

Sei anche masochista?

A parte gli scherzi, senza capire cosa il sorriso ed il riso significhino, estrapolare gli elementi sufficienti per comporre una barzelletta e' una impresa inutile.

Perche' ridiamo?

Gli etologi hanno gia' risposto a questa domanda negli anni '60 (l'apice della cultura occidentale) e non e' che ci sia molto da aggiungere a quel che dice di seguito Desmond Morris ne "La Scimmia Nuda":

[...] Quando la madre fa qualcosa che lo spaventa[il bambino], ella gli fornisce due serie di segnali opposti: una serie dice: "Io sono tua madre, la tua protettrice personale, non hai nulla da temere",mentre l'altra serie vuole dire: "Attenzione, c'è qualcosa che fa paura".
Questo conflitto non può sorgere prima che la madre venga riconosciuta come individuo, perché prima, se ella facesse qualcosadi allarmante, farebbe semplicemente paura. Adesso invece, ella puòdare un doppio segnale: "C'è pericolo, ma non c'è pericolo".

Oppure,per dirlo in un altro modo: "Apparentemente c'è pericolo, ma siccome questo proviene da me, non occorre che tu lo prenda troppo sulserio".

Come risultato, il bambino presenta una reazione che per metà è reazione di pianto e per metà borbottio di riconoscimento dellamadre. Questa combinazione magica determina il riso. (O meglio, lodeterminava nel corso dell'evoluzione.) Adesso questo è diventato una reazione a sé stante, distinta e separata, ormai fissa ecompletamente sviluppata.

La risata vuol dire "mi rendo conto che il pericolo non è reale" e questo messaggio viene trasmesso alla madre. Questa adesso può giocare col bambino con una certa energia, senza farlo piangere.
I primi motivi di riso dei bambini sono il gioco del cucù dei genitori,sentire battere le mani, sentirsi cadere ritmicamente dalle ginocchiae farsi sollevare in alto. In seguito, il solletico assume una parteimportante, ma non fino al sesto mese.

Si tratta sempre di stimoliviolenti, ma effettuati dalla protettrice "sicura". Ben presto ibambini imparano a provocarli, per esempio, giocando a nascondersi inmodo da provare "l'emozione" di essere scoperti oppure giocando arincorrersi, in modo da essere acchiappati.

Il riso diventa quindi un segnale di gioco, il segno che le azioni reciproche sempre più drammatiche, tra il bambino e la madre, possonocontinuare e svilupparsi. Naturalmente se queste diventano troppo impressionanti o dolorose, la reazione può mutarsi in pianto,stimolando immediatamente di nuovo la reazione protettiva.

Questo sistema fa in modo che il bambino sia in grado di estendere la sua ricerca sulle proprie capacità corporee e sulle caratteristichefisiche del mondo che lo circonda.

[...]

Lo scimmione nudo, anche da adulto, è uno scimmione giocherellone.

Tutto questo fa parte della sua natura esplorativa.

Egli è sempre occupato a spingere le cose al limite, a cercare di impressionare se stesso, a spaventarsi senza farsi male e quindi a trasmettere il suo sollievocon contagiosi scoppi di riso.

Anche il fatto di ridere di qualcuno, può diventare una potente arma sociale tra i bambini già grandicelli e gli adulti.
Questa manifestazione è doppiamente insultante perché vuol dire che la persona in questione non solo è terribilmente strana, ma non valeneanche la pena di prenderla troppo sul serio. Gli attori professionisti assumono volontariamente questa parte sociale ed il pubblico paga laute cifre per divertirsi a confrontare la normalitàdel proprio gruppo con la presunta anormalità dell'individuo inquestione.
[...]


Quindi da qui, in sostanza, lo schema principale delle barzellette.

1. Un elemento inquietante o preoccupante viene introdotto. Puo' essere qualcosa di imbarazzante, o di spaventoso (ad esempio le barzellette sui Carabinieri introducono gli sbirri pericolosi e spaventosi che noi non abbiamo in genere il coraggio di guardare negli occhi o che cerchiamo di evitare incolumi) o socialmente non accettabile anche se condiviso (razzismo: ci sono un cinese un americano ecc.).

2. Situazione di pericolo (Patente e Libbretto!) o imbarazzante o problematica (dottore, questa parte anatomica mi e' diventata nera e rinsecchita). Se non fosse perche' sappiamo che e' una barzelletta saremmo spaventati o preoccupati, ma nella finzione sospendiamo il giudizio ed il nostro inconscio lo e', in un certo modo.

3. La situazione e' improvvisamente ribaltata o conclusa in modo inaspettato e completamente assurdo o gioviale il che ci segnala che il pericolo non e' tale e non lo e' mai stato (Carabinieri sputtanati e stupidi, che non costituiscono piu' un pericolo, mogli che non sono piu' una preoccupazione, polacchi cosi' scemi che non prenderanno il nostro posto al lavoro, cinesi omologati ecc.)

4. Se l'effetto drammatico e quello sdrammatizzante vengono introdotti in modo di far breccia nel nostro subconscio, si ride, come si ride da bambini quando nostra madre giocava con noi seduti sul tavolo a nascondino, coprendosi il viso con le mani.
La risata, in se stessa, e' un ringhio remotivato e ridere fa capire ai componenti del branco che e' tra persone pericolose, ma pericolose perche' potrebbero mordere i nemici, non noi, un componente del branco. Questo e' anche il motivo del successo delle barzellette su determinati outsiders, gente che vive ai margini della societa' (immigrati) o ai margini geografici della stessa (Sardi, Scozzesi) che rinsaldano i legami dei piccoli gruppi (o grandi, alla TV).

Allora Massimo, dove la ritiro la mia milionata?

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Calvero
Inviato: 12/1/2012 14:09  Aggiornato: 12/1/2012 14:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
____________________
______________

Si ride perché la "macchina biologica uomo" fonda la sua lotta per la sopravvivenza sull'ipocrisia. La vita di un uomo è, fondamentalmente: ipocrisia.

Un infinità di segnali dalla realtà esterna in ingresso nella nostra psiche: elaborati, sedimentati, ruminati, inglobati, applicati, sperimentati, che piano sono gestiti nelle dinamiche di azione/reazione ... reazione/azione e che la loro essenza viene a depositarsi nel subconscio/inconscio e fungono da "coscienza-parametro" e comune denominatore del nostro carattere e approccio all'esistenza.

La risata è fondamentalmente il momento in cui si rende conto alla nostra VERITA', quella che IN noi è incontrovertibile (che poi la stessa coincida con quella di altri individui e/o elementi collettivi/morali ...è un altro discorso che ora non approfondisco). La risata è il momento in cui al "mondo" si dice CHI e COSA siamo. La risata (intendiamo quella di cuore e spontanea) è il prodotto di un protocollo psicologico intimo che sublima e dà nome alla realtà così come è intesa nell'ANIMA.

La risata è la VALVOLA fisiologica che gestisce le pressioni interne dei nostri processi istintivi di sopravvivenza più reconditi. La nostra coscienza è un luogo in cui NON può accedere la menzogna ed essa non può sostenere l'intromissione dell'ipocrisia che è cosa superficiale della nostra psiche e dei nostri protocolli di sopravvivenza...

... quindi nel momento in cui si prende, appunto, coscienza del significato interno alle cose/azioni/parole/racconti/situazioni .. esso entra in risonanza con la nostra intimità e quindi l'uomo RIDE; cioè palesa il suo assenso che più intimamente gli appartiene.

E di fatti, succede che una risata MENO la si può controllare tanto più siamo immersi in un contesto (figlio a sua volta di un retaggio morale) IPOCRITA, esempio:

- una situazione in un ristorante in una cena altolocata, ove qualcuno fa notare che a qualcun'altro gli si è spostato il parrucchino. Lì sarà ancora più difficile trattenere le risa. In questo caso banale, la cosa è al livello più elementare poiché la vicenda ha una base certa e sicura di consapevolezza comune sul significato di un simile evento.


E' anche per questo che al cinema (ad esempio) è più facile far piangere ed è difficile far ridere veramente. Poiché nel processo drammatico la componente da elaborare in scena è un costrutto che si basa sugli eventi esterni, mentre per un Comico (parlo di comicità vera, non di stronzate) il suo lavoro di elaborazione deve cogliere l'essenza del significato universale nelle cose.

Ed è anche per questo che chi non ride mai, non è una persona seria. Come spiegava quel genio di Oscar Wilde ...


.. poiché più un individuo decide di farsi carico (leggasi EMPATIA) in maniera totalizzante del mondo sensibile, degli uomini, dei perché nelle cose, più diverrà esso stesso un crogiolo di turbamenti e sarà così capace di spiegarne i perché al MONDO: il Comico.


La radice è assai profonda poiché, per intendersi, in un mondo ove l'equilibrio e la pace regnassero sovrani, non si riderebbe. Poiché ognuno (ovviamente esasperando utopicamente il concetto) dicevo - ognuno sarebbe Sé stesso, quindi non ci sarebbe un cazzo da ridere.


Quello che dice Pike è corretto ma non è la radice. Altri concetti non li approfondisco li tengo per me: - per un saggio "eterno" che sto cercando di scrivere e che mette in relazione tutto questo con il TEMPO e il perché all'uomo piace la Musica... e questa, Massimo, è un'altra [bellissima] storia

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Iskandar
Inviato: 12/1/2012 14:14  Aggiornato: 12/1/2012 14:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/6/2006
Da: pistoia
Inviati: 104
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
una condizione necessaria in ogni barzelletta è che qualcuno ci deve "rimettere" qualcosa, fosse anche solo la propria dignità mostrandosi stupido

mc
Inviato: 12/1/2012 14:15  Aggiornato: 12/1/2012 14:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Avevo decisamente pensato anche io allo sfruttamento (da parte delle barzellette) del senso di appartenenza (come accenna lo spunto di pike).
In effetti il "format" di maggior parte delle barzellette mette in contrapposizione (in scherno) comportamenti di persone estranee o diverse da chi ascolti le suddette.
QUindi entra in campo, appunto la compicita' dell'ascoltatore e la garanzia di fondo che lo scherno sia rivolto ad altri individui e non a noi e la leggerezza che ne consegue. A tutto cio potrebbe esser aggiunto il risultante appagamento dovuto al semplice fatto di "capire" la barzelletta che ci permette di auto-escludersi dalla categoria (inferiorita' della quale ci regala una ulteriore sorgente di appagamento) a cui lo scherno e' rivolto.


p.s.: per amor di sintesi potrei forse ho esagerato ... posso chiarire ulteriormente ... ciao!

pp.ss.: Buon Anno a tutti!

mc

totalrec
Inviato: 12/1/2012 14:42  Aggiornato: 12/1/2012 14:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/5/2006
Da:
Inviati: 767
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Sintetizzando ed estendendo ciò che hanno scritto Pike e Calvero, potremmo formulare la seguente definizione:

una barzelletta è una macchina per la demolizione di dogmi. Il suo risultato è la risata liberatoria, perché un dogma è una catena che vincola il pensiero e il suo spezzarsi porta sempre con sè il sollievo della scarcerazione.

I dogmi che una barzelletta distrugge possono essere di vario genere: e qui, seguendo il metodo di Propp, si potrebbe redigere una più o meno breve crestomazia di assiomi che la barzelletta, con i suoi strumenti espressivi, punta a demolire. Può trattarsi di dogmi di carattere morale, culturale, antropologico, sociale, logico, comportamentale, relativi alla malvagità o bontà di certi aspetti del reale che vengono dati per scontati, ecc. Può trattarsi di dogmi universali (l'intangibilità e "sacralità" di certi argomenti) o di carattere contingente (la "certezza" logica di un certo tipo di sviluppo narrativo che accompagna l'incipit della storiella e che viene poi repentinamente ribaltata).

Per dirla con Milan Kundera, lo humour è "l'euforia che nasce dal conoscere la relatività delle umane cose; il bizzarro piacere che deriva dalla certezza che non ci sono più certezze". (da "I testamenti traditi").

"I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I...
I took the one less traveled by,
and that has made all the difference".

(Robert Frost, "The road not taken")
Oidualc
Inviato: 12/1/2012 14:52  Aggiornato: 12/1/2012 14:52
So tutto
Iscritto: 24/5/2011
Da:
Inviati: 21
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Un comico diversamente da cio che un "intellettuale" potrebbe pensare non e semplicemente un giullare di corte ma un esperto i PNL e in Misdirection.... L'abilita consiste proprio nel fatto di agire su di un punto mentre si lavora per raggiungerne un'altro.
Questo vale sia per un illusionista, per un comico che per un regista dell' orrore. Ovvero concentrare l'attenzione su di un " argomento secolare " (inteso come pattume ideologico) e di conseguenza provocare un cambiameto di sentiero mentale !!!! Questo, di riflesso provoca nella mente dell' intellettuale normaloide , stupore nel caso si tratti di illusionismo ( matrix ) , risata nel caso si tratti di comicita e paura nel caso si tratti di film dell'orrore..... Questi prezzemoli della TV non sono poi cosi bravi come la gente pensa, nel trarre conclusioni, sono semplicemente acculturati, il che non a niente a che vedere con l'intelligenza
Buon pomeriggio a tutti i lettori.

Ti accorgi che stai crescendo quando batti tuo padre a braccio di ferro. Ti accorgi che sei maturo quando lo lasci dinuovo vincere
hrabal
Inviato: 12/1/2012 14:56  Aggiornato: 12/1/2012 14:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@Calvero
Citazione:
Si ride perché la "macchina biologica uomo" fonda la sua lotta per la sopravvivenza sull'ipocrisia. La vita di un uomo è, fondamentalmente: ipocrisia.


Citazione:
quindi nel momento in cui si prende, appunto, coscienza del significato interno alle cose/azioni/parole/racconti/situazioni .. esso entra in risonanza con la nostra intimità e quindi l'uomo RIDE; cioè palesa il suo assenso che più intimamente gli appartiene.


Condivido la tua impostazione Calvero, la Risata come risposta allo svelamento di una verita', ma credo che la questione sia piu' di tipo sociale che psico-antropologica.

Come tu affermi, l'uomo vive nell'ipocrisia, e l'ipocrisia e' essenzialmente un "fatto" sociale. La nostra mente certo si modella su comportamenti ipocriti e si chiude nella gabbia di ragionamenti "sociali" indispensabili alla sopravvivenza, da li' inganno e autoinganno, i due pilastri del comportamento sociale... direi.
Una battuta ben assestata, una semplice mimica facciale al momento topico,uno sguardo anche, possono far saltare la struttura, ripeto socialmente indotta che usiamo come scudo, e la "verita'" intima delle cose si manifesta, allora se sei ancora umano esplodi in una risata, e' il fragore del crollo della struttura. E possiamo ridere di noi stessi o del vano dispiegarsi delle convenzioni o della miseria del potere (leggi i carabinieri, perche' anche se cosi' buffi, sono sempre i gendarmi del potere).

Buster keaton, non rideva mai nei suoi film, ma tu li guardi e ridi di gusto, Buster Keaton forse voleve dire: ridere e' una cosa seria.

un caro saluto

PikeBishop
Inviato: 12/1/2012 15:06  Aggiornato: 12/1/2012 15:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
una barzelletta è una macchina per la demolizione di dogmi.

Attento che stai confondendo una semplice procedura narrativa usata per scatenare ilarita' (la barzelletta) con la satira.

La satira usa anche lei l'impianto della barzelletta, tra le altre tecniche, ma non e' necessariamente una barzelletta, come la barzelletta non e' satira.

Anche Calvero equivoca in tal senso.

La barzelletta e' una storiella, cioe' una favoletta.
La struttura drammatica delle Favole viene utilizzata fino ad un certo punto, il punto in cui la Favola, invece di prendere una svolta verso il lieto o perlomeno didattico fine, prende una svolta verso l'assurdo che inficia la tensione provocata nella seconda e terza parte della struttura della Favola.

In sostanza tutta la drammaturgia ricalca l'impostazione tipica del telefilm:

1. Una prima fase in cui esiste un equilibrio tra bene e male ed una armonia, un equilibrio ed una consuetudine.
2. Una seconda fase in cui un elemento scatena il caos rompendo l'equilibrio.
3. Una terza fase in cui il male sembra prevalere.
4. Una quarta fase in cui l'equilibrio viene restaurato: se a favore del male e' una tragedia ma in ogni caso il male non prevale perche' esiste sempre una morale liberatoria.

Nella barzelletta, semplicemente la quarta fase viene sostituita da un predicato cosi' assurdo da inficiare la tensione drammatica sperimentata nella seconda e nella terza fase, spingendo a riconsiderare la prima, spesso basata su assunti assurdi che non erano stati evidenziati come tali dal narratore all'inizio della narrazione.

Ad esempio, la barzelletta delle due biglie Nick e John.

Fase uno: ci sono due biglie che parlano fra di loro. E' una assurdita' per cui pero', per convenzione, si sospende il giudizio.
Fase due: una delle due biglie sta per cadere e viene avvertita dalla seconda. Suspence.
Fase tre: la biglia cade. Fase drammatica.
Fase quattro: gradin...din...din... ci fa riconsiderare la premessa d'apertura e scoprire come non ci fosse niente di drammatico nella fase due e tre (le biglie non si fanno male), scatenando la risata, a seconda della perizia del narratore.

Questo ha poco a che vedere con la satira, anche se la satira puo' usare proprio la medesima impalcatura, visto che e' in parte l'impalcatura standard di tutte le storie.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Spiderman
Inviato: 12/1/2012 15:10  Aggiornato: 12/1/2012 15:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Perchè rido non lo so, però so che mi piace ridere.

Donare un sorriso
Rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
Senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante,
Ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
Da poterne fare a meno
Né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
Da sostegno nel lavoro
Ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
Rinnova il coraggio nelle prove,
E nella tristezza è medicina.
E poi se incontri chi non te lo offre,
Sii generoso e porgigli il tuo:
Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
Come colui che non sa darlo.
Pierre Faver

Guarire col sorriso, la respirazione … e la vitamina C

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Edmondo
Inviato: 12/1/2012 15:33  Aggiornato: 12/1/2012 15:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/8/2010
Da: Un garage
Inviati: 149
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Ma secondo voi, barzelletta o "tizio che scivola sulla buccia di banana" provocano lo stesso stesso tipo risata?
Perchè vorrei anche ricordare le "battute" ironiche, che facendoci sorridere/ridere PRIMA, in realtà POI sono delle vere e proprie "critiche".. Avevo studiato qualcosa a riguardo ma è passato tanto di quel tempo che ricordo solo questo.

Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. Friedrich Nietzsche
Calvero
Inviato: 12/1/2012 15:47  Aggiornato: 12/1/2012 16:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
__________________

Mi sono premurato di rispondere più alla domanda di cosa sia ridere, che non perché si rida alle barzellette - che è cosa conseguente alla prima questione se pur strettamente connessa.

Innanzitutto se si volesse contestualizzare meglio il fenomeno "barzelletta" allora bisognerebbe indagare cosa sia profondamente l'elemento sorpresa.

La sorpresa è una rivelazione inattesa o meglio:- la psiche non ha ancora messo in moto un processo di elaborazione che viaggi parallelo al racconto - poiché il racconto ha, in quei momenti, "assorbito" l'attenzione e sostato/parcheggiato le informazioni percepite in un limbo, prima che l'evento (ipotetico o reale) scateni e giunga al suo climax.

In questo infatti è l'arte di saper raccontare le barzellette. Più si ha una sensibilità psicologica dell'atmosfera in cui si è inseriti, più si può manipolare l'inconscio del pubblico. Ma attenzione, signore e signori: la sensibilità di saper produrre battute non è detto coincida con quella di saper raccontare le barzellette. Lo si potrebbe sintetizzare così:- chi è autore di battute Comiche è un "genio"; chi le sa raccontare è uno "psicologo".

Ma il punto, alla radice, dovrà sempre ricondursi al Pozzo dell'inconscio ove gli elementi "scintillano". La barzelletta è un "richiamo" in frequenza di una soggettiva verità sedimentatasi nel tempo ed anche, non da meno, ancestrale.

Io prima intendevo ancor più profondamente il senso del mio dire. Sì quindi - alla risata come svelamento della verità, ma NON perché la si è scoperta in quel momento ...

...ma perché essa era GIA' sedimentata in noi a livello inconscio. C'è un OCEANO a distanziare questa notevole e importantissima differenza e quello che da ciò ne consegue, dicendoci quanto una barzelletta in realtà "sorprenda" una beata FAVA

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
furion2012
Inviato: 12/1/2012 16:05  Aggiornato: 12/1/2012 16:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/8/2009
Da:
Inviati: 174
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
non servono le parole per ridere basta che entri in una stanza una persona ridendo, per far scatenare le risate.
Basta una sequenza di frequenza per far scatenare le risate.

Pero non ho idea di quali possano essere i meccanismi dell organismo che portano alla risata e penso che neppure i più illustri ricercatori abbiano idea dei meccanismi che compongono la risata.

dovrebbe essere non solo questione di meccanica ma anche di energia .

a mio avviso , dev essere qualche meccanismo primordiale come l ira che prende il sopravento su tutto.

dovrebbe essere il contrario dello stimolo dell ira , rabbia .
la perdita del controllo quasi totale dell organismo .
chi comanda tutto questo la logica o cervelletto irrazionale ?

persino un ragazzo con andicap mentali gravi riesce a ridere quindi non può essere un meccanismo di logica, deve essere qualcosa di primordiale .

la marijuana ci impedisce di ragionare multitask quindi esclude la parte della logica e razionale, si ride per tutto.

Dovrebbe essere qualcosa che aiuta la socializzazione , se uno fa ridere ha più amici in teoria o è meglio visto da tutti, mentre uno che fa venire scatti ira non credo che abbia molte amici.


sono tutte ipotesi .

afabbri73
Inviato: 12/1/2012 16:47  Aggiornato: 12/1/2012 16:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/5/2011
Da:
Inviati: 302
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
...

hrabal
Inviato: 12/1/2012 16:51  Aggiornato: 12/1/2012 16:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Calvero
Citazione:
Io prima intendevo ancor più profondamente il senso del mio dire. Sì quindi - alla risata come svelamento della verità, ma NON perché la si è scoperta in quel momento ... ...ma perché essa era GIA' sedimentata in noi a livello inconscio. C'è un OCEANO a distanziare questa notevole e importantissima differenza e quello che da ciò ne consegue, dicendoci quanto una barzelletta in realtà "sorprenda" una beata FAVA


La verita' non si scopre si ricorda, direbbe Platone.... si sono d'accordo con te su questo punto, del resto io ho usato il verbo "svelare", non "scoprire", riferendomi appunto al mostrare qualcosa che sta li sepolto dentro te o sotto il velo dell'ipocrisia sociale che improvvisamente si manifesta.

Tuttavia non escluderei completamente il fattore sorpresa, perche' il racconto di una barzelletta, o il lampo di una battuta intervengono in una situazione in cui la verita' e' deliberatamente sottaciuta, quindi implicitamente negata, e quando viene svelata crea scompiglio psicologico e sociale.

@ Pikebishop
Citazione:
La barzelletta e' una storiella, cioe' una favoletta. La struttura drammatica delle Favole viene utilizzata fino ad un certo punto, il punto in cui la Favola, invece di prendere una svolta verso il lieto o perlomeno didattico fine, prende una svolta verso l'assurdo che inficia la tensione provocata nella seconda e terza parte della struttura della Favola.
Nella barzelletta, semplicemente la quarta fase viene sostituita da un predicato cosi' assurdo da inficiare la tensione drammatica sperimentata nella seconda e nella terza fase, spingendo a riconsiderare la prima, spesso basata su assunti assurdi che non erano stati evidenziati come tali dal narratore all'inizio della narrazione.



Concordo la tua definizione della barzelletta, ma credo comunque che il meccanismo del riso, di cui stavamo discutendo io e Calvero si possa applicare anche a questa forma narrativa; la barzelletta funziona se rappresenta in modo efficace uno svelamento/ribaltamento della realta'/verita'.
In qualche modo la barzelletta riproduce la struttura di una realta' (paradossale o plausibile) e la risolve con chiusura che di colpo svuota o ribalta la realta' suggerita.
Analogamente la "battuta" (satirica) interviene in una realta' sociale (costruita) e ne rivela l'intriseca falsita'.

fefochip
Inviato: 12/1/2012 17:29  Aggiornato: 12/1/2012 17:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
l'argomento è ostico se non agnostico direi.

non credo massimo riuscirai nell'intento perche probabilmente si riesce a trovare un modo necessario per far ridere in una barzellatta ma non sufficente.

in altre parole potresti trovare una "scaletta" come quella che poi hollywood ha codificato in 3 atti per far funzionare una barzelletta ma mi pare difficile riuscire a trovare anche tutti gli elementi dell'ironia dell'animo umano.

perche si ride è il senso piu generale della questione e la barzelletta se vogliamo è una provocazione di risata. forse, e lo sottolineo, si possono trovare dei mezzi sempre efficaci per far ridere tuttavia dubito parecchio in maniera del tutto aprioristica che
si riesca a delineare una volta per tutte TUTTI E SOLI gli elementi della risata.

perche quello che vuoi fare da quello che ho capito è determinare i meccanismi tra l'altro in maniera molto semplice a tuo dire e questo mi pare un po troppo ambizioso .

mi pare un po come riuscire a raccogliere in un unico elemento (o comunque in un unico meccanismo o scaletta o quello che vuoi)tutte le risate del mondo e con esse tutti i modi per far ridere con una storiella (barzelletta).

in pratica riuscire a schematizzare l'animo umano (e non animale )

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Giano
Inviato: 12/1/2012 17:33  Aggiornato: 12/1/2012 17:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
La barzelletta e' una storiella, cioe' una favoletta. La struttura drammatica delle Favole viene utilizzata fino ad un certo punto, il punto in cui la Favola, invece di prendere una svolta verso il lieto o perlomeno didattico fine, prende una svolta verso l'assurdo che inficia la tensione provocata nella seconda e terza parte della struttura della Favola.

Già.
-Al Pronto Soccorso giunge un pover'uomo ferito. Il medico di guardia, dopo le prime cure, gli chiede: <<E' sposato?>> <<No -risponde a fatica il paziente.- sono stato investito da un'automobile>>

Domanda:
Citazione:
“C’è un tizio che vuole uccidere sua moglie, ma teme di finire in galera”

è una barzelletta o un esempio di come i 3 atti non bastino a fare una barzelletta? Non ho capito.

rafterry
Inviato: 12/1/2012 17:35  Aggiornato: 12/1/2012 17:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2009
Da:
Inviati: 199
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
provo a vedere se sono nella strada giusta..

affinchè una formula matematica sia valida, deve valere per tutti.
grandi, piccoli, donne e uomini (tutti normodotati, che il Cicap mi perdoni..)
prendendo a caso una barzelletta su internet, ne ho selezionato una che m'ha fatto ridere:

I sette nani sono arrivati al Vaticano ed incontrano il Papa. Brontolo:
- Senti Papa, c'è una suora più bassa di noi?
- No.
- Dai, pensaci un attimo.
- Ma no, non c'è.
Ancora Brontolo, un po' arrabbiato:
- Ma Papa, pensaci ancora. Sei sicuro al 100%?
- Senti, sono sicurissimo che non c'è una suora più bassa di voi.
I sei nani dietro:
- Brontolo si è scopato un pinguino, Brontolo si è scopato un pinguino ...

Ora, affinchè la battuta dei sei nani generi una risata, in questo caso, è stata fondamentale la domanda, quindi il dubbio, risolto con la rivelazione di un'azione fuori dagli schemi.. ma di quali schemi parliamo?
è necessario porsi la domanda "perchè Brontolo insiste a fare sta domanda?"
risposta: l'imbarazzo generato dal dubbio di aver fatto una cosa contro natura, appunto.

la risposta potrebbe essere "l'imbarazzo", ma altresì se racconto sta favoletta a un bambino di 6-7 anni, nella maggior parte dei casi non credo che abbia le armi per capirla, perchè non conosce l'imbarazzo, almeno non nei termini in cui noi programmati lo percepiamo. d'altra parte, l'imbarazzo è una componente, ci son battute che esaltano comportamenti normali tipo "qual'è il pesce piu' veloce della terra? il tonno insuperabile!"

in buona sostanza penso che tutte le battute siano contestuali a un ambiente o cmq a una sorta di "abitudine mentale" e che sia piu' facile far ridere persone di una certa età con una battuta, piuttosto che un bambino, il quale ride perlopiu' su cose che a noi accennano al massimo un sorriso...

oddio in che pantano mi sono infilato...

fefochip
Inviato: 12/1/2012 17:41  Aggiornato: 12/1/2012 17:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
probabilmente un elemento comune della barzelletta è la comprensione

si ride della stupidità dell'altro o di se stessi ma in entrambi i casi bisogna capire prima la stupidità .
solo quando la barzelletta ti accompagna nella storia fino a svelare la tua stupidità e di quello che pensavi o non pensavi durante il racconto allora puoi ridere.

fino ad allora sei in "attesa".

se non riesci a capire la barzelletta non ridi perche non hai svelato questa stupidità di te stesso a trovare soluzione che invece ne hanno tutta un altra.

non ridi se già sai la barzelletta perche non ti puoi scoprire "stupido" già sai la soluzione .... non sei piu "stupido".

non ridi nemmeno se non capisci la barzelletta

questi certamente sono elementi di molte barzellette non credo però di tutte

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
incredulo
Inviato: 12/1/2012 18:03  Aggiornato: 12/1/2012 18:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 23/8/2006
Da: Asia
Inviati: 4061
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@fefochip

Citazione:
mi pare un po come riuscire a raccogliere in un unico elemento (o comunque in un unico meccanismo o scaletta o quello che vuoi) tutte le risate del mondo e con esse tutti i modi per far ridere con una storiella (barzelletta).
In pratica riuscire a schematizzare l'animo umano


Bingo!!!!

Che sia per questo che NESSUNO c'è riuscito?

Sei sicuro Massimo che:

Citazione:
Lo so che sembra presuntuoso, ma io credo che la soluzione esista, e che sia molto più semplice di quel che possa sembrare.


Saluti

Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Redazione
Inviato: 12/1/2012 18:12  Aggiornato: 12/1/2012 18:17
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
INCREDULO: Sei sicuro Massimo che ... la soluzione esista?

Ora sì. Dopo essere tornato a macinare sull'argomento ne sono convinto.

°°°

PIKE: “Allora Massimo, dove la ritiro la mia milionata?”

Per ora ti posso anticipare una centomila.

Follow me please:

Domanda: Quali sono gli elementi (= funzioni) necessari e sufficienti perchè un racconto funzioni bene (= sia coinvolgente?)


I ATTO - PREPARAZIONE

1 - Un eroe (indentificazione con il protagonista)

2 - Un problema (rapimento della principessa)

3 - Una motivazione (amore del P. per la principessa)

II ATTO – CONFLITTO

Una finalità (liberare la principessa)

Un antagonista (il cattivo che ha rapito la principessa)

Un confronto (lotta prolungata con le forze ostili)

III ATTO - RISOLUZIONE

Uno scontro finale (morte dell’antagonista)

Un ritorno (appianamento del problema iniziale)


***

Domanda: Quali sono gli elementi (= funzioni) necessari e sufficienti perchè una barzelletta funzioni bene (= faccia ridere)?

La struttura della barzelletta è identica, solo che varia nel III atto, perchè produce un risultato inatteso invece di un risultato prevedibile. Lo spiazzamento dato dalla sorpresa porta alla risata.

Ma non basta UN QUALUNQUE risultato inatteso, perchè la conclusione faccia ridere.

Quel risultato deve avere almeno un'altra caratteristica precisa, oltre che ad essere sorprendente.

Redazione
Inviato: 12/1/2012 18:26  Aggiornato: 12/1/2012 19:01
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
GIANO: Citazione:
[MAZZUCCO]“C’è un tizio che vuole uccidere sua moglie, ma teme di finire in galera”

[GIANO]è una barzelletta o un esempio di come i 3 atti non bastino a fare una barzelletta? Non ho capito.
E’ un esempio di una classica barzelletta in 3 atti, che ha molte versioni. Una versione è questa:

I ATTO - PREPARAZIONE

C'è un Tizio che vuole uccidere sua moglie, perché non la sopporta più e vuole liberarsi di lei. Allora va dal suo amico medico e gli chiede una pillola per avvelenare il cibo della moglie.

Ma il dottore gi dice: "Se trovano il veleno nell'autopsia finisce che andiamo in galera tutti e due. Prendi invece questa nuova pillola energetica, è meravigliosa. Ti permette di scopare tua moglie dal mattino alla sera, anche cinque volte in un giorno. Vai avanti finché lei prima o poi muore d'infarto, e così nessuno potrà mai dirti niente. "

II ATTO - CONFLITTO (si presume che in questo periodo il tizio metta in pratica il suggerimento).

Il tizio prende la pillola e se ne va tutto contento.

III ATTO - RISOLUZIONE

Dopo due settimane il dottore a trovarlo. Gli apre la porta la moglie, che sta benissimo e canta come un fringuello. Il dottore chiede dell'amico, la moglie di dice che è in camera da letto, perchè non sta molto bene. Il dottore entra in camera e trova l'amico disteso a letto, tutto emaciato, con una espressione cadaverica. Il dottore preoccupato si china su di lui e gli chiede: "Ma cosa è successo?"

L'amico fa un sorrisino furbo all'angolo della bocca e sospira: "Senti quella stronza. Canta e non sa che deve morire".


°°°

RAFTERRY: “affinchè una formula matematica sia valida, deve valere per tutti. grandi, piccoli, donne e uomini (tutti normodotati, che il Cicap mi perdoni..)”

Una formula matematica è valida in assoluto, non può essere valida “rispetto” a qualcuno o qualcosa.

La barzelletta dei sette nani è valida in assoluto, purchè SI CONOSCANO tutti gli elementi che la compongono.

Se un bambino – come giustamente dici tu – non conosce l’ “imbarazzo” non può capirla. Ma non è che la barzelletta sia “difettosa” per questo motivo. E’ il bambino che non sa leggere la formula matematica, perchè non conosce tutti i simboli.

(Tant’è vero che ci sono gli “inside jokes”, che sono quelli che capiscono soltanto gli “addetti ai lavori”, che sono a conoscenza di cose che gli altri non sanno).

Spiderman
Inviato: 12/1/2012 18:34  Aggiornato: 12/1/2012 18:34
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2009
Da:
Inviati: 2722
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Per ora ti posso anticipare una centomila.


Si, una centomila in lire perchè non esistono più!! Ridi!!

"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
rekit
Inviato: 12/1/2012 18:47  Aggiornato: 12/1/2012 18:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
cit.
"-Un ritorno (appianamento del problema iniziale)"
..............................
...e la consapevolezza sin dall'inizio di arrivare ad ottenerlo...
un elemento potrebbe essere la
PREDISPOSIZIONE D'ANIMO

hrabal
Inviato: 12/1/2012 18:51  Aggiornato: 12/1/2012 18:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
una sorpresa che si ritorca contro il protagonista/vincitore,

tipo "la principessa e' racchia"

rafterry
Inviato: 12/1/2012 19:07  Aggiornato: 12/1/2012 19:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/11/2009
Da:
Inviati: 199
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
a sto punto, se parliamo di cose facili, secondo me una caratteristica fondamentale che fa ridere, da stanlio e onlio a mr bean alle battute delle barzellette, è sempre l'ingenuità del protagonista...

PikeBishop
Inviato: 12/1/2012 19:15  Aggiornato: 12/1/2012 19:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Giano
Inviato: 12/1/2012 19:16  Aggiornato: 12/1/2012 19:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Redazione: "Senti quella stronza. Canta e non sa che deve morire".

Grazie, ora ho capito e anche riso di gusto!

Redazione
Inviato: 12/1/2012 19:19  Aggiornato: 12/1/2012 19:23
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
RAFTERRY:

L'ingenuità del protagonista è una premessa. Da sola non basta a far ridere, se non la applichi a qualcosa.

E' come la "tontaggine" dei carabinieri. Fa parte della premessa, ma poi devi applicarla a un fatto preciso perchè scatti la risata.

***

REKIT:

La predisposizione d'animo è importante, ma appartiene al primo elemento essenziale: quello della sorpresa. Tu ti aspetti una cosa, invece ne succede un'altra.

***

HRABAL: "una sorpresa che si ritorca contro il protagonista/vincitore,"

Non proprio, ma la strada è quella giusta.

Comunque, non vorrei trasformare questo dialogo in un quiz. Ora provo a scrivere la mia soluzione, poi mi dite cosa ne pensate.

Redazione
Inviato: 12/1/2012 19:22  Aggiornato: 12/1/2012 19:22
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
PIKE: Paolo Villaggio, o Fabrizio De Andrè? Sono confuso....

PikeBishop
Inviato: 12/1/2012 19:25  Aggiornato: 12/1/2012 19:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
E' come la "tontaggine" dei carabinieri. Fa parte della premessa, ma poi devi applicarla a un fatto preciso perchè scatti la risata.

No, la tontaggine dei carabinieri non e' la premessa. La premessa e' il timore nei confronti dei carabinieri.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
PikeBishop
Inviato: 12/1/2012 19:26  Aggiornato: 12/1/2012 19:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Paolo Villaggio, o Fabrizio De Andrè? Sono confuso....

Villaggio le parole, De Andre' la musichetta.

Citazione:
Fabrizio ci mise solo la musica. Cioè avvenne il contrario, lui aveva già la musica ed io ci misi le parole. Fu così: era una giornata di pioggia del novembre del 1962 e io e Fabrizio, a Genova a casa mia in via Bovio, eravamo tutti e due in attesa del parto delle nostre signore, che poi partorirono lo stesso giorno, infatti Cristiano e il mio Pierfrancesco sono "gemelli". Ebbene, forse per distrarci o per passare il tempo, Fabrizio con la chitarra mi fece ascoltare una melodia, una specie di inno da corno inglese e io, che sono di una cultura immensa, cioè in realtà sono maniaco di storia, ho pensato subito di scrivere le parole ispirandomi a Carlo Martello re dei Franchi che torna dalla battaglia di Poitiers, un episodio dell'ottavo secolo d.C., tra i più importanti della storia europea visto che quella battaglia servì a fermare l'avanzata, fino ad allora inarrestabile, dell'Islam. Erano arrivati fino a Parigi, senza Carlo Martello sarebbe stata diversa la storia dell'Europa. Comunque mi piaceva quella vicenda e la volli raccontare, ovviamente parodiandola. In una settimana scrissi le parole di questa presa in giro del povero Carlo Martello.
La canzone passò abbastanza inosservata, Fabrizio ancora non aveva inciso "La canzone di Marinella" e non era quindi famoso, tanto meno io. Qualcuno però notò questa strana filastrocca che sbeffeggiava il potente Re dei Franchi: fu un pretore, mi pare di Catania, che ci querelò perché la considerava immorale soprattutto per quel verso: «È mai possibile, o porco di un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi p...». E pensare che noi eravamo già stati censurati e avevamo dovuto trasformare il verso finale che in originale suonava: «frustando il cavallo come un mulo, quella gran faccia da c...» con: «frustando il cavallo come un ciuco, tra il glicine e il sambuco». Ma, a parte questo pretore, nessuno notò la nostra canzone che fu riscoperta quando Fabrizio divenne famoso dopo "Marinella". »

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
hrabal
Inviato: 12/1/2012 19:38  Aggiornato: 12/1/2012 19:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
No, la tontaggine dei carabinieri non e' la premessa. La premessa e' il timore nei confronti dei carabinieri.


quoto,

@Massimo. non e' che questa storia della soluzione e' tutta una burla (eufemismo) e che non c'e' nessuna soluzione e tu ti stai facendo grasse risate alle nostre spalle, mentre invano ci arrampichiamo sugli specchi?

Redazione
Inviato: 12/1/2012 20:00  Aggiornato: 12/1/2012 20:15
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
PIKE: "No, la tontaggine dei carabinieri non e' la premessa. La premessa e' il timore nei confronti dei carabinieri."

Dai Gianni, fai il bravo. Quando dici "C'è un carabiniere che ..." il sottinteso è che sia tonto. Quella E' la premessa DELLA BARZELLETTA.

Se poi vogliamo vedere da dove nasca questo preconcetto possiamo discuterne. Ma non riguarda comunque la DINAMICA INTERNA della barzelletta.

***

HRABAL: @Massimo. non e' che questa storia della soluzione e' tutta una burla (eufemismo) e che non c'e' nessuna soluzione e tu ti stai facendo grasse risate alle nostre spalle, mentre invano ci arrampichiamo sugli specchi?"

No, non mi permetterei mai di fare una cosa del genere. Già così mi "sentivo in colpa" per tirarvi dentro in una questione che alla fine interessa più che altro a me.

Secondo me la soluzione è questa, e ci arrivi facendo il raffronto con la struttura del racconto.

La barzelletta segue la stessa struttura narrativa del racconto classico, con la differenza che offre un finale inaspettato, invece di un finale prevedibile.

Ambedue i racconti offrono una catarsi, prima della fine. Nel racconto classico il finale prevedibile risolve la tensione a livello emotivo, nella barzelletta la risolve a livello logico, facendo esplodere la contraddizione (e quindi la risata) invece di appianarla. Ma comunque la risolve.

Ambedue i racconti, per funzionare, DEVONO utilizzare nel terzo atto (risoluzione) SOLTANTO gli elementi che sono stati già introdotti nel primo (preparazione). Di fatto, nulla di nuovo può entrare nella struttura dopo la fine del primo atto (non chiedetemi il perchè, fidatevi please). Quindi la catarsi può funzionare solo se BRUCIA gli elementi narrativi già presenti e conosciuti fin dall’inizio.

Quindi, affinchè la barzelletta faccia ridere (affinchè la catarsi avvenga) bisogna che utilizzi SOLO elementi narrativi già presenti nel racconto.

Ecco perchè quando l’amico dice “Senti la stronza, canta e non sa che deve morire” ti scatta la risata.

1 perchè c’è il capolgimento dell’aspettativa (sorpresa) e
2 perchè questo capovolgimento CONTIENE (= e' riferito a) l’elemento narrativo iniziale (l’odio per la moglie).

Come dicevi tu prima, "si ritorce". Non necessariamente contro il protagonista, ma contro la premessa.

Se invece l’amico a letto dicesse “Oggi ho vinto al Totocalcio“ sarebbe comunque una sorpresa, ma non fa ridere perchè non è riferito ad elementi narrativi già presenti nel racconto.

Ecco perchè la battuta di Villaggio (a parte la volgarità) non ha fatto comunque ridere nessuno: perchè era inserita in un contesto dove mancavano le premesse. Lì si stava parlando del tasso di nascita in Sardegna, ma mancava nella discussione la (presunta) “animalità” del pastore sardo (che si accontenterebbe della pecora), che ovviamente non può esistere nella realtà di quella discussione, per cui la battuta “risolveva” qualcosa che non c’era in primo luogo.

In conclusione (secondo me): Più si riesce a creare un finale sorprendente, utilizzando gli elementi già presenti nel racconto, più la barzelletta sarà efficace.

hendrix
Inviato: 12/1/2012 20:02  Aggiornato: 12/1/2012 20:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Io indagherei sulle risate dei bambini, quelli di pochi mesi, non capiscono niente ma sentono a livelli primordiali, se così si può dire.
Niente barzellette, niente parole, niente di niente, solo istinto e non so che cos'altro.
Guardatevi questa risata.

Redazione
Inviato: 12/1/2012 20:08  Aggiornato: 12/1/2012 20:21
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
HENDRIX: "Io indagherei sulle risate dei bambini, quelli di pochi mesi, non capiscono niente ma sentono a livelli primordiali, se così si può dire."

Anche nel bambino la risata scatta per la sorpresa di qualcosa che lui si aspetta vada in un altro modo.

Guarda il volto del padre, che è tutto serio serio, e quando il padre fa una smorfia improvvisa il bambino ride.

Se invece entrasse di colpo nella stanza uno sconosciuto, il bambino si spaventa.

***

Ecco perchè i bambini appena nati non ridono mai. Ti fissano con lo sguardo vuoto, senza espressione, perchè non hanno ancora nessun parametro di riferimento. Solo quando iniziano a riconoscere i primi "pattern" nel mondo che li circonda può scattare la sorpresa (o lo spavento) per una variazione di quei pattern.

abellio
Inviato: 12/1/2012 20:20  Aggiornato: 12/1/2012 20:20
So tutto
Iscritto: 5/1/2012
Da: dolceacqua
Inviati: 2
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
provo a spiegarmi perche' si ride. il nostro pensiero da 2000 anni circa a questa parte e' lineare, logico e tutto il nostro sentire animico prende forma dentro questo binario (temporale, finito). ogni volta che si contravviene a questo schema e si entra nella circolarita' ed in un quadro ana-logico (senza tempo), SI RIDE. si ride perche' si esce dal monocolo della logicita', entrando nella multivisibilita' che viene dal pensare e sentire analogico.
Andrea

hendrix
Inviato: 12/1/2012 20:52  Aggiornato: 12/1/2012 20:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Guarda il volto del padre, che è tutto serio serio, e quando il padre fa una smorfia improvvisa il bambino ride.

Nel filmato il volto del padre non c'è, credo che tu intenda "immagina il volto" del padre che comunque è presente.


Citazione:
Se invece entrasse di colpo nella stanza uno sconosciuto, il bambino si spaventa.

Verissimo, ma volevo sottolineare la spontaneità della risata senza condizionamenti di nessun tipo, a parte il padre di cui si fida.

. . . . .

Un esempio di risata contagiosa, come una terapia di gruppo.

Queste persone sono salite su un convoglio della metropolitana nell’ora di punta e hanno cominciato a ridere a crepapelle contagiando tutti gli altri passeggeri fino a quel momento cupi e immobili sui loro sedili.

Per me una risata è il miglior farmaco a disposizione, per giunta gratis...

LoneWolf58
Inviato: 12/1/2012 20:53  Aggiornato: 12/1/2012 20:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Non credo sia semplice... semplificare il meccanismo della risata.
I fattori in gioco sono tanti... l'unico in comune a tutti è... che il protagonista sia qualcun altro ;)

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
levitor
Inviato: 12/1/2012 21:16  Aggiornato: 12/1/2012 21:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2011
Da:
Inviati: 290
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Secondo me si ride perchè ad una preparazione logica (di solito border line rispetto al vissuto) segue una conseguenza/soluzione illogica (di solito border line rispetto al pensare comune).
Insomma la risata è solo un gioco (mentale) delle parti.

ohmygod
Inviato: 12/1/2012 21:32  Aggiornato: 12/1/2012 22:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
si ride in quanto l'ambiente è parte di noi
si ride in quanto parte di noi è parte di altri
si ride in quanto la risata non recita mai (sgamata eh)
si ride in quanto è complicato che io possa ridere di te
si ride in quanto non decidiamo noi a smettere
si ride in quanto d'estate anche la risata va messa in frigo fra verdura e freddura.
si ride in quanto siamo impossibilitati a trattenerla e le lacrime si sentirebbero in imbarazzo.
la risata è magia.
la risata è anche popper karl
by.

ps
si ride in quanto è impossibile trattenerla, immaginatevi se la cacca avesse questo privilegio:un mondo di merda.
Dio l'aveva previsto:trattienila.
Un mondo di merda lo posso pure sopportare ma un doppio mondo di merda...quello proprio no.
Non saprei che profumo mettere al vostrio funerale.

Redazione
Inviato: 12/1/2012 22:29  Aggiornato: 12/1/2012 22:33
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
HENDRIX: “Nel filmato il volto del padre non c'è, credo che tu intenda "immagina il volto" del padre che comunque è presente.”

Ti chiedo scusa, non mi riferivo al filmato, ma a un esempio immaginato.

Ora ho visto il video, e il meccanismo è lo stesso. Il bambino ride perchè sente un suono “anomalo” che arriva di colpo, e lo sorprende. (Non si spaventa, perchè viene dal padre). Se entrassi io a fare lo stesso suono si cagherebbe sotto.

Una sorpresa, all'interno di parametri noti, fa ridere. Una sorpresa, all'interno di parametri ignoti, o ci lascia indifferenti (la battuta di Villaggio fuori luogo) o ci fa paura (se siamo coinvolti emotivamente).

Redazione
Inviato: 12/1/2012 22:35  Aggiornato: 12/1/2012 22:36
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
LONEWOLF: "Non credo sia semplice... semplificare il meccanismo della risata.
I fattori in gioco sono tanti... l'unico in comune a tutti è... che il protagonista sia qualcun altro ;)"

Questo vale anche per il normale racconto. Nei film il protagonista è sempre un altro. (Tu casomai ti identifichi, ma chi prende le legnate in bocca è comunque lui).

hrabal
Inviato: 12/1/2012 22:35  Aggiornato: 12/1/2012 22:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/5/2011
Da: dublino
Inviati: 176
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Ok Massimo, la mia era solo una piccola giocosa provocazione, non lo pensavo mica sul serio.

La tua soluzione e' molto interessante e magari funziona, anche non riesco a farmi un'idea perecisa se funzioni sempre, ho una pessima memoria per le barzellette, e e in genere preferisco un umorismo piu' "assurdo"

al proposito mi vengono in mente alcune cose, un raccconto di lansdale, usualmente uno scrittore di noir, che inizia col protagonista che si compra una bambola gonfiabile, che dopo l'uso viene riposta ordinatamente nel cassetto e finisce con lui, divenuto bambolo gonfiabile che viene gentilmente riposto nel casseto dallla suddetta ex bambola.
oppure i racconti di uno scrittore russo del secolo scorso, Danil Charms, veramente capolavori di assurdita', che mi fanno morire dal ridere anche se non so perche'.

e tra gli italiani l'umorismo stralunatio di paolo nori.

Dusty
Inviato: 12/1/2012 22:43  Aggiornato: 12/1/2012 22:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 3/10/2005
Da: Mondo
Inviati: 2248
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
(Tant’è vero che ci sono gli “inside jokes”, che sono quelli che capiscono soltanto gli “addetti ai lavori”, che sono a conoscenza di cose che gli altri non sanno).

Ad esempio:

Ci sono 10 tipi di persone: quelli che capiscono il codice binario, e quelli che non lo capiscono.


"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Redazione
Inviato: 12/1/2012 22:52  Aggiornato: 12/1/2012 22:53
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
HRABAL: "Ok Massimo, la mia era solo una piccola giocosa provocazione, non lo pensavo mica sul serio."

Era sembrato anche a me, ma tanto per essere sicuri ho voluto precisarlo. Come ti dicevo, già mi sento egoista per avervi coinvolto in una cosa che alla fine interessava più che altro a me.

Riguardo al racconto comico è un pò diverso, perchè si ride più di una volta. Per cui si tratta in realtà di una serie di "barzellette" concatenate.

Ma il meccanismo sostanziale è lo stesso.

Se analizzi ogni singola risata, vedrai che è solo una serie di varianti all'interno della stessa dinamica di fondo. Le premesse stanno comunque all'inizio del racconto, e poi le diverse situazioni ti offrono la possibilità di introdurre sorprese diverse man mano che procedi.

Redazione
Inviato: 12/1/2012 22:54  Aggiornato: 12/1/2012 23:01
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
DUSTY"Ci sono 10 tipi di persone: quelli che capiscono il codice binario, e quelli che non lo capiscono."

Fetente.

Ora provo a capirla.

°°°

EDIT: 1=True, 0=False ? (Cioè sono DUE tipi di persone)

Decalagon
Inviato: 12/1/2012 23:12  Aggiornato: 12/1/2012 23:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 22/8/2009
Da:
Inviati: 6643
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Vabbeh, visto che siamo in tema...

***

San Pietro incontra un centurione romano che sta scendendo dal Monte Calvario:
- Scusa, hai visto per caso Gesu? -
- Si... - risponde il centurione -...l'ho incrociato poco fa. -



«Goku è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita. E risorgo quando mi pare.»
Dam
Inviato: 12/1/2012 23:22  Aggiornato: 12/1/2012 23:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/12/2009
Da: Roma
Inviati: 78
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari

gieief
Inviato: 12/1/2012 23:41  Aggiornato: 12/1/2012 23:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/11/2011
Da: Torino
Inviati: 174
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
EDIT: 1=True, 0=False ? (Cioè sono DUE tipi di persone)


quasi, massimo :)

2 in decimale si scrive 10 in binario

TAD
Inviato: 13/1/2012 0:19  Aggiornato: 13/1/2012 0:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 6/5/2011
Da: 7th planet
Inviati: 1069
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:

Ci sono 10 tipi di persone: quelli che capiscono il codice binario, e quelli che non lo capiscono

...

2 in decimale si scrive 10 in binario


Era l'aforisma che trovavo quasi ogni giorno, in facoltà, scritto su tutte le lavagne dei corsi di Programmazione I e II...

E proprio sotto, ogni volta, scrivevo:



"...codifica ASCII? UNICODE-8? UNICODE-16? Notazione Little Endian o Big Endian?"

"...la più grande menzogna mai raccontata è che 'La Matematica NON è un opinione'".

"La matematica E' un opinione, ed ognuno può costruire la propria"

"L'opinione così costruita, però, sarà contestabile da un bimbo di 6 anni."

~WÃSÐ Lifestyle~
Jurij
Inviato: 13/1/2012 0:26  Aggiornato: 13/1/2012 0:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 8/11/2009
Da: Galvatron
Inviati: 2359
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Ed è anche per questo che chi non ride mai, non è una persona seria.

(continuo io)… nel senso di severa, ma bensì una persona sensibile.

Dove ci sono attentati ci sono servizi segreti.

Non scarto mai nessuna ipotesi perché un domani potrebbe andare a sostegno di un'altra rendendola così più possibile.

Chi ha le competenze (potere di decidere) ha le responsabilità.
fefochip
Inviato: 13/1/2012 0:35  Aggiornato: 13/1/2012 0:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
.
chi si cimenta allora nello scoprire la differenza tra un palo il prosciutto e una casa?

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
bodom
Inviato: 13/1/2012 0:41  Aggiornato: 13/1/2012 0:41
So tutto
Iscritto: 20/10/2011
Da:
Inviati: 5
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Io sono d'accordo con questa tua visione però non sono d'accordo che in una storiella debba esserci per forza il conflitto.
Tipo:

Un uomo entra in un caffè...
Un uomo entra in un caffè...
Silenzio, fatemi raccontare la storia...
Dicevo, un uomo entra in un caffè...
Splash

Redazione
Inviato: 13/1/2012 1:02  Aggiornato: 13/1/2012 1:05
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Fefo porcozz... !!!!! Ma allora è un vizio il tuo!

***

BODOM: "Io sono d'accordo con questa tua visione però non sono d'accordo che in una storiella debba esserci per forza il conflitto."

In analisi strutturale "conflitto" non significa per forza "fare a botte". Per conflitto si intende semplicemente "l'entrata in azione" (che avviene nel II atto) delle forze che hai messo in campo nel I atto.

Metti "azione" al posto di "conflitto", se preferisci.

Guarda la tua barzelletta, pur essendo brevissima ha dentro tutto quello che serve:

I Atto - Preparazione: (C'è) un uomo
II Atto - Conflitto: (che) entra in un caffè
III Atto - Risoluzione: Splash (sorpresa: non era un bar, ma una tazzina. Quindi ridi perchè non te lo aspettavi).

abbidubbi
Inviato: 13/1/2012 1:04  Aggiornato: 13/1/2012 12:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/8/2005
Da: roma
Inviati: 671
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@Dusty




Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
PadijtLee
Inviato: 13/1/2012 1:38  Aggiornato: 13/1/2012 1:38
Mi sento vacillare
Iscritto: 4/6/2010
Da:
Inviati: 447
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Ma soprattutto, perchè ridiamo quando mamma ha fatto i gnocchi?

SENTIERO
Inviato: 13/1/2012 10:12  Aggiornato: 13/1/2012 10:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 24/4/2006
Da: ROMA
Inviati: 1110
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Nel terzo atto ci deve essere una CHIAVE DI LETTURA differente di ciò che è stato raccontato nel primo e nel secondo atto. Il diverso punto di vista rappresenta la sorpresa.

Massimo, che differenza c'è tra una barzelletta ed un racconto di tipo mistico con insegnamento incorporato tipo questo?

Un tizio ansioso di conoscere i profondi insegnamenti esoterici di un ordine religioso, bussa alla porta di un famoso convento e chiede di essere ammesso come discepolo. Il monaco che lo riceve gli dice che lui potrà essere ammesso tra 4, anni se riuscirà a risolvere un complicatissimo enigma scritto su un foglio che il monaco tiene in mano. Entusiasta, l'aspirante discepolo riceve il foglio e torna a casa mettendosi subito al lavoro. Dopo molte settimane passate a risolvere il problema con notti passate insonne, finalmente giunge alla soluzione. Subito si precipita al monastero per consegnare il foglio con la soluzione. Ovviamente apre la porta lo stesso monaco che ricevuto il foglio, dopo un'attenta lettura dice: hai trovato la soluzione! Tra 4 anni sarai un nostro discepolo!
Il tizio ringrazia commosso e pieno di felicità fa per andarsene...ma si volta e chiede al monaco: scusi io ho avuto la fortuna di trovare la soluzione del quesito e tra 4 anni potrò entrarei, ma che sarebbe successo se no ci fossi riuscito?
E il monaco: A beh , in quel caso, saresti entrato subito!

La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele
servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha
dimenticato il dono

A.Einstein
fefochip
Inviato: 13/1/2012 15:12  Aggiornato: 13/1/2012 15:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
Ma soprattutto, perchè ridiamo quando mamma ha fatto i gnocchi?


sapevo perche lo aveva fatto con il sugo dei bacarozzi



magnaschei .....

tratto dal video che ha postato massimo .

credo sia una parola veneta ma che vuol dire?
cioè il senso vorrebbe "ricconi" ma è talmente diverso che deve avere una etimologia

chi la conosce?

magna =mangia (ma magna non è romano?) e "schei" ?che cazz'è

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
fefochip
Inviato: 13/1/2012 15:14  Aggiornato: 13/1/2012 15:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@ massimo

ok lo schema c'è ha un senso e funziona

adesso vediamo se si riescono a trovare barzellette che funzionano senza questo schema

(in realtà quella della casa e del prosciutto era un tentativo proprio di uscire dallo schema per falsificare la tua idea)

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Giano
Inviato: 13/1/2012 15:27  Aggiornato: 13/1/2012 15:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@Fefochip

"Schei", o "sghei", è espressione purissima della lingua italiana, proveniente dalle regioni di parlata e civiltà veneta (i vasti territori della fu millenaria Serenissima Repubblica di Venezia, comprendenti anche Istria, Carnaro con Fiume, Dalmazia con Zara, Ragusa, Sebenico e tutta la costa adriatica orientale con vasto entroterra) e le adiacenti. I dizionari seri l’annoverano ed ha sinonimi in : denari, moneta, soldi, sesterzi, lire, quattrini, bajocchi, franchi, grana,talleri, ducati, zecchini, tarì, fiorini, fennec, scudi, pecunia, sacchi, marchi, sovrane, dobloni, rubli, ghinee, sterline, pesos, pesetas, corone, ecc. .

Terùn!

fefochip
Inviato: 13/1/2012 17:59  Aggiornato: 13/1/2012 17:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@ Giano
Citazione:
"Schei", o "sghei", è espressione purissima della lingua italiana, proveniente dalle regioni di parlata e civiltà veneta....


subodoravo....

la cosa curiosa è che è una parola composta da un pezzo di parola romana "magna" e una veneta "schei".

thx

polentone!


più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
cgueye
Inviato: 13/1/2012 18:20  Aggiornato: 13/1/2012 18:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/1/2010
Da:
Inviati: 306
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Barzellette che mi abbiano proprio fatto scompisciare, non ne ricordo. Ma offro un mio contributo. Ho riso due volte in vita mia quasi da finire all'ospedale perché non riuscivo a smettere. Una volta per una scena di film comico italiano in cui si accennava in un certomodo al matrimonio e l'altra leggendo, in un leggerissimo libro da spiaggia, la scena di una prima comunione rovinata da un piccolo incidente.
Ecco, io credo che abbiano toccato due riferimenti alla mia vita di cui in effetti non mi ero liberata completamente.

Giano
Inviato: 13/1/2012 18:22  Aggiornato: 13/1/2012 18:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 18/3/2011
Da:
Inviati: 1424
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
FefochipCitazione:
la cosa curiosa è che è una parola composta da un pezzo di parola romana "magna" e una veneta "schei".

thx

polentone!


Figurati, però…Sardo sono!
Ma ho vissuto un anno tra i magnagati, trovandomi benissimo.

Magnagati: http://www.fabris-genealogia.it/curiosity/magnagati.htm

levitor
Inviato: 13/1/2012 18:32  Aggiornato: 13/1/2012 18:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2011
Da:
Inviati: 290
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
I Atto - Preparazione: (C'è) un uomo
II Atto - Conflitto: (che) entra in un caffè
III Atto - Risoluzione: Sdang (c'era il cucchiaino. E hai poco da ridere perchè ti sei pure fatto male)

Calvero
Inviato: 13/1/2012 18:40  Aggiornato: 13/1/2012 18:41
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/6/2007
Da: Fleed / Umon
Inviati: 13165
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
La verita' non si scopre si ricorda, direbbe Platone.... si sono d'accordo con te su questo punto, del resto io ho usato il verbo "svelare", non "scoprire", riferendomi appunto al mostrare qualcosa che sta li sepolto dentro te o sotto il velo dell'ipocrisia sociale che improvvisamente si manifesta.


Vero, hai ragione, avevo compreso male.

Citazione:
Tuttavia non escluderei completamente il fattore sorpresa, perche' il racconto di una barzelletta, o il lampo di una battuta intervengono in una situazione in cui la verita' e' deliberatamente sottaciuta, quindi implicitamente negata, e quando viene svelata crea scompiglio psicologico e sociale.


Non lo escludo, sono d'accordo

POI

Un consiglio per questo dibattito:

- provate a trasformare la barzelletta in racconto spiegandone gli eventi, in senso temporale, al contrario. Partendo in soldoni dalla "soluzione" del "mistero". Si vedrà che è un semplice racconto di una banalissima storia.

Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
ayarbor
Inviato: 13/1/2012 18:41  Aggiornato: 13/1/2012 18:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/1/2010
Da:
Inviati: 227
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
La barzelletta funziona come una spece di suggestione.
La barzelletta di per sè stessa non fa ridere, ma quando scatta la risata è perchè prima ci siamo predisposti o lasciati predisporre nell' assecondarci ad un certo tipo di "tono".
Se prima non ci si mette nelle condizioni di doversi concedere all'umor (oppure ad un particolare tipo di umor), non esiste barzelletta al mondo che tenga in grado di strapparci un sorriso.

Le cose stanno in maniera ancor più semplice di quello che si possa immaginare:
la formula matematica della certezza della risata non esiste.

Redazione
Inviato: 13/1/2012 18:55  Aggiornato: 13/1/2012 19:34
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
AYARBOR: "a formula matematica della certezza della risata non esiste."

La mia non ti va bene?

Come dice Fefo, bisognerebbe trovare una barzelletta che funziona senza quella, per dimostrare che non è valida.

(Io SO GIA' che non esiste )

fefochip
Inviato: 13/1/2012 21:07  Aggiornato: 13/1/2012 21:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@ massimo

riflettevo su un aspetto della cosa però

hai premesso che stavi cercando un qualcosa di necessario e SUFFICENTE.

quello che hai evidenziato tu può essere una condizione necessaria ma non è detto che sia sufficente.

per rimanere nella scaletta di hollywood con i 3 atti facendo un parallelo:

se un film rispetta i 3 atti non vuol dire che stai facendo un bel film .
probabilmente un film che ha un senso ma magari artisticamente una cagata pazzesca
(se vuoi te ne elenco a dozzine di dozzine).
quindi è una condizione necessaria ma non sufficente per fare un bel film

allo stesso modo la barzelletta.
la struttura probabilmente l'hai sagacemente individuata ma il "succo" ritengo che è un po piu complesso e vario di quello che hai descritto.

in altre parole probabilmente se andiamo ad analizzare TUTTE le barzellette che funzionano hanno questa struttura viceversa non è detto che se cerchiamo di creare una barzelletta che si limita a a rispettare questo schema la barzelletta "funziona" ovvero fa ridere.

insomma il "cosa" fa ridere rimane un mistero aperto mentre avresti individuato una struttura corretta e sicuramente efficace all'interno della quale operare.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Dusty
Inviato: 13/1/2012 21:39  Aggiornato: 13/1/2012 21:39
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 3/10/2005
Da: Mondo
Inviati: 2248
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
@AbbiDubbi:
Vecchia, ma sempre carina

Rilancio


"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Dusty
Inviato: 13/1/2012 21:50  Aggiornato: 13/1/2012 21:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 3/10/2005
Da: Mondo
Inviati: 2248
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Citazione:
(Tant’è vero che ci sono gli “inside jokes”, che sono quelli che capiscono soltanto gli “addetti ai lavori”, che sono a conoscenza di cose che gli altri non sanno).


@Abbidubbi:
Altro dal mio archivio...

God is real, unless declared integer.
-- Anonimous


"Is Tao in a hand-held calculator?" asked the novice.
"It is," came the reply.
"Is the Tao in a video game?" continued the novice.
"It is even in a video game," said the master.
"And is the Tao in Microsoft Windows in a personal computer?"
The master coughed and shifted his position slightly.
"The lesson is over for today," he said.

-- "The Tao of Programming"

"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
oniram
Inviato: 15/1/2012 8:11  Aggiornato: 15/1/2012 8:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/9/2009
Da: Roma
Inviati: 93
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
AYARBOR: "a formula matematica della certezza della risata non esiste."

La mia non ti va bene?

Come dice Fefo, bisognerebbe trovare una barzelletta che funziona senza quella, per dimostrare che non è valida.

(Io SO GIA' che non esiste )

______________________________________

Ci provo con questa di Bergonzoni:

"Ero un giovane molto solo.... il più delle volte giocavo a ping".

mario53
Inviato: 22/1/2012 20:01  Aggiornato: 22/1/2012 20:01
So tutto
Iscritto: 22/1/2012
Da:
Inviati: 3
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Anch'io, prima di vedere questo thread, mi ero interrogato sui meccanismi delle barzellette, ed ero giunto sostanzialmente alle stesse conclusioni di Drago55.

Vorrei aggiungere due cose:

A) il passaggio dal punto 2 al 3 deve essere brusco;

B) L'elemento umoristico della barzelletta (ciò che provoca la risata) deve essere racchiuso nella frase finale, che deve essere, per quanto possibile, breve.

Non sono d'accordo, invece, col parere, espresso da alcuni, secondo cui il finale della barzelletta dev'essere assurdo o particolarmente inverosimile.

Porto come esempio questa barzelletta:

Quando la nasa inizio' il lancio di astronauti, si accorsero rapidamente che le penne non scriveavano con gravità zero. Per risolvere questo problema, gli scienziati della nasa assunsero la società di consulenza Andersen Consulting (oggi Accenture) per studiare il problema. Impiegarono dieci anni e 12 milioni di dollari sviluppando una penna che potesse scrivere con gravità zero, verso l'alto, verso il basso, con temperature da sotto zero fino a più di 300ºC... i russi usarono una matita.

mario53
Inviato: 22/1/2012 20:15  Aggiornato: 22/1/2012 20:15
So tutto
Iscritto: 22/1/2012
Da:
Inviati: 3
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Sempre a proposito del msg di Drago55...

L'autocompiacimento (che io chiamerei "senso di superiorità"), deriva in genere dalla presenza, nella barzelletta, di uno dei seguenti elementi:

- stupidi (es.: le barze sui carabinieri)
- matti
- avari (che sono, in genere, scozzesi, genovesi o ebrei)
- errori (che non rientrano in quelli commessi dagli stupidi e dai matti)
- sesso non standard (gay, zoofilia, sadomaso...)
- infedeltà coniugale
- immoralità e/o mancanza di buoni sentimenti
- difetti, limiti o fallimenti dei VIP (es.: le barze sui politici)
- comportamento sconveniente o inopportuno
- aspetto sgradevole.

Come si vede da alcuni di questi punti, le barzellette spesso fanno leva sul razzismo (in senso lato: razzismo propriamente detto, omofobia, xenofobia, campanilismo) inconscio o no dell'ascoltatore.

mario53
Inviato: 22/1/2012 20:26  Aggiornato: 22/1/2012 20:26
So tutto
Iscritto: 22/1/2012
Da:
Inviati: 3
 Re: Perchè ridiamo? La domanda da un milione di dollari
Ulteriori considerazioni sulle barzellette (credo che non siano vere al 100%, ma valgono per la maggior pare delle barze)...



Nelle barzellette devono esserci solo azione e/o dialoghi.

Le azioni devono essere concrete e mostrate visivamente, come in un film.

I dialoghi vertono su azioni concrete e descritte visivamente.

Occorre evitare descrizioni generiche di azioni e comportamenti.

Occorre evitare di esporre pensieri dei personaggi e di descrivere stati d'animo.

Occorre evitare descrizioni compilcate (posso andar bene descrizioni semplici) di luoghi, oggetti, personaggi e situazioni.

I dialoghi vanno sempre riportati testualmente e mai descritti (occorre cioè evitare espressioni del tipo "Tizio dice che...").


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