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Medicina : Lettera ad un “amico di scienza"
Inviato da Redazione il 8/7/2009 10:50:00 (4895 letture)

Continua il percorso di riflessione di un medico che ha saputo leggere nella vicenda di Simoncini - oltre alle potenziali implicazioni del caso specifico - la quintessenza stessa del problema scientifico: da quale punto in poi le presunte certezze possano diventare assiomi inamovibili, e dove invece sia necessario mantenere lo spazio per eventuali correzioni, se non per vere e proprie inversioni di rotta. Inutile dire quanto sia prezioso ed importante il suo esempio rispetto a tutti coloro che, di fronte alla stessa problematica, preferiscono invece rifugiarsi nel comfort delle certezze acquisite, piuttosto che rischiare di rimettersi in discussione (per non parlare di coloro che, forti di queste certezze, si scagliano con violenza contro chi ne ha osato dubitare). Questo naturalmente vale per la medicina come per qualunque altro aspetto della conoscenza umana. (M.M.)

Lettera ad un “amico di scienza" – di Sergio Brundu

Quando la prima volta fu presentata su questo sito, nel 2006, la tesi unica del cancro, ponendo al centro la candida e la terapia con bicarbonato, provocò un piccolo terremoto, ed un immediato schieramento su due fronti opposti: le due famose squadre, quella azzurra e quella gialla.

In prima battuta, per chi è abituato a ragionare per schemi legittimi, da lungo tempo consolidati, medico-biologici o scientifici in generale (me compreso), la reazione istintiva fu quella di rigetto. Rigetto per una tesi che disconosce gran parte della conoscenza medica, ribaltando i termini del problema cancro.

Dunque, capisco perfettamente la tua reazione sia in termini razionali che emotivi; in termini razionali so bene quanto la conoscenza scientifica ci possa guidare nelle scelte concettuali e professionali, ...

... so quanto valga dentro di noi come consolidata convinzione e guida ciò che abbiamo acquisito faticosamente nel tempo. Ma so anche, come “uomo di scienza“, quanto la convinzione scientifica possa essere non solo temporanea ma spesso radicalmente “controversa”.

Personalmente in medicina considero le mie diagnosi, fino a prova contraria, prudentemente solo temporanee. In realtà tutte le diagnosi dovrebbero essere temporanee, tutte le idee e i concetti dovrebbero possedere - per sicurezza intrinseca della scienza stessa - il pregio di essere virtualmente temporanei, per non confonderli mai con il dogma di fede tipico della religione, e far sì che, essendo liberi da tali virtuali catene, possono evolversi se debbono farlo.

Se è vero che la materia è nell’universo un elemento “instabile ed inconsistente”, figuriamoci il nostro pensiero!

Ho quindi cercato di pormi di fronte a questa “sfida scientifica“ con sufficiente apertura mentale, per riuscire eventualmente a cogliere e recepire ciò che la razionalità mi avesse potuto suggerire.

A questo atteggiamento dovrebbe corrispondere, teoricamente, un buon atteggiamento emotivo, che consenta un minore condizionamento e una minore resistenza a rigettare, o comunque rimettere in discussione, le legittime conoscenze su cui ci basiamo tutti i giorni.

In altre parole, il percorso scientifico dovrebbe sempre essere considerato “in fieri”.

In definitiva, se per un attimo torniamo a rivedere con mente libera i passaggi concettuali su cui basiamo la nostra “scienza”, spesso vi troviamo delle lacune, spesso riscontriamo collegamenti azzardati o comunque discutibili, altre volte ancora, inconsapevolmente, confondiamo ciò che è oggettivo con ciò che non lo è necessariamente, attribuendo un valore eccessivo ad aspetti che possono invece essere in corso evoluzione.

Questo meccanismo si verifica in realtà molto più spesso di quanto crediamo, specie nel campo della medicina, che scienza non è affatto, in senso proprio del termine, e che considera consolidati, a volte con troppa sicurezza, apprendimenti ancora a venire.

A complicare ulteriormente la “spinosa” questione, è stata proposta da più parti una serie di contestazioni (anche legittime e spesso molto condivisibili), sul metodo stesso con cui opera la medicina scientifica, che avoca inoltre a sè il privilegio di essere considerata - a mio parere legittimamente - medicina “ufficiale”.

Non si può che essere ingenui, anche come uomini di scienza, nel pensare che tale sistema non sfrutti minimamente la stessa conoscenza scientifica per fini a volte non propriamente nobili, che niente hanno a che fare con la scienza stessa! E’ in questo modo che l’uomo di scienza, nella società contemporanea, viene spesso “derubato” della sua onestà intellettuale.

E di questo, egli dovrebbe sentirsi offeso! … Mentre invece a volte …

L’analisi del sistema, infine, consente anche di rendersi conto che alla stessa conoscenza - che già per sua natura, se collocata al posto “giusto”, determina potere - viene spesso precluso l’accesso, quasi come se si trattasse di accedere a un santuario.

A tal proposito, qualcuno nel 2006 sostenne dei concetti che io condivido: Lei mi conferma che un qualunque medico, nelle condizioni di Simoncini, potrebbe semplicemente presentare il proprio lavoro ad una rivista medica "che conta", e se fosse ritenuto valido verrebbe sicuramente pubblicato? […] Risponda onestamente se la cosa è DAVVERO possibile, nel mondo di oggi, senza bisogno di essere raccomandati, ammanicati, presentati, o direttamente benedetti da qualcuno che conta. (Si parte ovviamente dal presupposto che il "simoncini" di turno qualcosa in saccoccia da mostrare ce l’abbia!)

Dunque, in relazione a questa serie complessiva di considerazioni, vorrei comunicare “all’amico di scienza” le convinzioni maturate in merito a questa faccenda, che non rappresentano affatto convincimenti spregiudicatamente favorevoli alla teoria unica del cancro, bensì certezze sul fatto che la convinzione teorica di ognuno, compreso la mia, sia sempre idea sospesa nel pensiero.

Per questo motivo, essa stessa non può rappresentare una condizione aprioristica in casi di dubbia evidenza, come nel caso dell’ ipotesi fungina del Dr. Simoncini, che considero comunque persona scientificamente onesta. Trattasi di fatto di una ipotesi corredata da tutta una serie di elementi controversi e discutibili, che richiederebbero a mio avviso un approfondimento adeguato.

La medicina come metodologia applicata all’uomo, infatti (ma anche tutte le vere scienze) non procede e non può procedere per teorizzazioni blindate e fine a se stesse (se non nelle fasi preliminari di ogni ulteriore passaggio), ma nel momento successivo necessita di calarsi obbligatoriamente nella ricerca delle evidenze.

Per questo sarebbe auspicabile un lavoro descrittivo e finalizzato dei tumori e delle loro lesioni a distanza (MTS), come augurato da Simoncini, da effettuarsi specialmente nelle fasi preliminari, ma anche di un lavoro di rapporto statistico che possa essere la base di un eventuale - e dico eventuale - correlazione epidemiologica tra candida e cancro.

Spero di aver espresso dei concetti scientificamente condivisibili per un “amico di scienza”, ma anche per il comune lettore.

Sergio Brundu (Vulcan)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
tiburon
Inviato: 8/7/2009 11:36  Aggiornato: 8/7/2009 11:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
non ho capito... ma mi piace

al Vulcan

kafka55
Inviato: 8/7/2009 13:42  Aggiornato: 8/7/2009 16:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
le posso assicurare che son un medico. nella mia citta c'e molta perplessita e rispetto per la mia vicenda perche tutti conoscono la mia storia e la scomparsa delle due metastasi dal polmone come pure dellla diminuzione dei valori dei marker tumorali in modo evidentissimo con dei protocolli di terapia omeopatica.ai pazienti che mi hanno contattato visto la mia esperienza ,io racconto la mia storia e li consglio di visitare il sito ove viene descritta la terapia. in ultima analisi sono loro che devono scegliere. e pur vero che io non ho praticato un trattamento chemio, ma anche questo aspetto e una scelta che va riservata alle persone e sulla quale io non entro assolutamente nel merito. nella mia citta tutti i miei colleghi sanno che mi occupo da venti anni di medicina omeopatica. sulla mia guarigione ,mi creda perche di questo si tratta dopo un anno dall'intervento con metastasi polmonari sarei dovuto essere morto, si dice pure che trattasi di miracolo. la differenza tra me e tullio che io non prescrivo su ricetta ilbicarbonato, ma racconto la mia esperienza e per questo nessuno mi puo condannare anche se il mio racconto e scomodo per molti

peonia
Inviato: 8/7/2009 15:36  Aggiornato: 8/7/2009 15:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Per kafka55

e' quale e' il sito dove leggere la stori e la terapia?
grazie

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
vulcan
Inviato: 8/7/2009 15:37  Aggiornato: 8/7/2009 15:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Citazione:
tiburon---non ho capito... ma mi piace


Ho avuto lo spunto per una serie di riflessioni nel rispondere ad un utente nel tread L'ipotesi fungina, ....pensieri e riflessioni maturate nel tempo in relazione a questo argomento tanto dibattuto su questo portale.

Massimo ha ritenuto si trattasse più di un articolo vero e proprio piuttosto che di un semplice post, cosi pare che lo abbia proposto per una lettura.

MI rendo conto che non si tratta di un argomento" semplice" ma a questo punto la mia curiosità visto che è stato posto in evidenza, sarebbe quella di capire quanto possa essere considerato conservatore dal "lettore comune" e quanto invece troppo "avanzato" o imprudente da chi la scienza veremente la pratica.. medici, fisici o biologi che siano.

Tuttavia sono pessimista, penso che "gente di scienza" se ne vedrà poca...



"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Heitz
Inviato: 8/7/2009 15:37  Aggiornato: 8/7/2009 15:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/11/2008
Da:
Inviati: 139
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"

Redazione
Inviato: 8/7/2009 16:18  Aggiornato: 8/7/2009 16:18
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
VULCAN: Per ora rispondo solo in parte al tuo post.

Io ritengo che il tuo “momento storico” personale corrisponda, in piccolo, a quello che buona parte della nostra società si troverà a dover affrontare, in tempi ormai molto brevi, sa vogliamo davvero sperare di salvare questo nostro mondo.

In altre parole, solo ponendosi a livello collettivo le domande che tu già ti poni individualmente, ci potrà essere il passo avanti che la società deve necessariamente fare se non vuole rischiare il collasso.

Ecco perchè ho ritenuto di passare in homepage le tue riflessioni: sono sia altamente personali che profondamente universali.

(Il resto della risposta più tardi, dal punto di vista del lettore comune, ovviamente, e non certo dello scienziato).

kafka55
Inviato: 8/7/2009 16:23  Aggiornato: 8/7/2009 16:23
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"

ELFLACO
Inviato: 8/7/2009 18:42  Aggiornato: 8/7/2009 18:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 1839
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Sapevo che Redazione non si sarebbe fatto scapare un post come quello di Vulcan. "Post" era una definizione troppo stretta per una riflessione così palesemente giusta e coraggiosa.
Invidio moltissimo le persone che hanno il dono di esprimere con le parole e in maniera chiara il frutto delle loro riflessioni e pensieri .Cmq la pensino!

Ti meriti una moretti 66 fresca fresca!! Vulcan.

“Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”
Pyter
Inviato: 8/7/2009 19:29  Aggiornato: 8/7/2009 19:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Sono d'accordo con quello che scrive il mio co-isolano Vulcan.

Nel momento stesso in cui la scienza o chi per lei decide di intraprendere (scegliere) una determinata strada sta già contraddicendo i principi della ricerca del "meglio possibile", che a maggior ragione deve essere la finalità del campo medico, più che degli altri settori della scienza.
Vagliare TUTTE le possibilità e poi scegliere eventualmente quella che offre più alte possibilità di riuscita.

Uno dei limiti della moda del XX secolo è stato quello di fare troppa teoria e poi di scegliere quella che fa più comodo.

Purtroppo oggi ti offrono due possibilità:
fidarti della medicina o andare a Lourdes.

Questo modo di vedere le cose ci sta un pò stretto.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
dr_julius
Inviato: 8/7/2009 20:22  Aggiornato: 8/7/2009 20:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
condivido molto di questo post di Vulcan.
aggiungo anche l'ulteriore riflessione che la "resistenza /rigetto" alla teoria del Dr Simoncini (e in generale nei casi simili) non nasce solo per una sorta di pigrizia nel gettare via quanto faticosamente acquisito, ma anche per il fatto che una mente abituata al metodo scientifico è sempre aperta alle nuove teorie, ma è disposta ad accettarle solo DOPO un corretto percorso di falsificazione delle teorie precedenti... come ben codificato da Popper.

quanto detto vale sicuramente per tutte le scienze.

In biologia è tutto più complicato. in biologia 2+2 non fà sempre quattro!!!
esempio: la anatomia dice che l'uomo ha due reni... eppure esistono uomini che ne hanno uno solo e vivono lo stesso!!! la anatomia descrive con maniaca precisione la posizione di tutti gli organi, ma uno studente di medicina che abbia assistito a qualche autopsia può testimoniare che gli organi possono avere anche posizione differente. così come ognuno di noi sà perfettamente che i maschi adulti non pesano esattamente 70 kg né sono tutti alti 175 cm!!!

in medicina è ancora più complesso poiché la malattia introduce ulteriore variabilità... ecco il confine che sfuma fra la "scienza medica" e la "arte medica".

se non si prende atto di questa complessità, anche come semplici lettori comuni, non si comprende quale sia veramente il ruolo del Medico, non si tiene veramente presente il compito di un Uomo chiamato a curare un altro Uomo... e allora può capitare -in perfetta buona fede- di pensare che l'effetto placebo sia una sorta di truffa mentre invece altro non è che l'inevitabile effetto del "curare".

Sono convinto che molti siano d'accordo con Vulcan quando ribadisce che le conoscenze siano temporanee ed in fieri.

vedremo se partecipera poca gente di scienza...


Sono anche io perplesso sulla democraticità dell' accesso alle pubblicazioni scientifiche, ma la scienza ha sempre avuto le forze per neutralizzare il principio di autorità e i tentativi di strumentalizzazioni... conservo quindi ancora ottimismo in tal senso (la rivista "opensource" Plos è un possibile esempio)...

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
peonia
Inviato: 8/7/2009 22:29  Aggiornato: 8/7/2009 22:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
PER KAFKA55

Il sito di Simoncini lo conosco, non ho forse ben capito se quello che avevi scritto era una tua esperienza o meno, riguardo alla guarigione del tumore al polmone con terapia omeopatica, intendo!
se poi si trova su quel sito, come la cerco?
grazie

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
vulcan
Inviato: 8/7/2009 22:37  Aggiornato: 8/7/2009 22:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Citazione:
elflaco----Ti meriti una moretti 66 fresca fresca!! Vulcan.


Grazie elflà ...

piuttosto, nella speranza che compaia qualche medico o qualcun'altro ...
... ti proporrei di lasciare la moretti e berci invece
una bella birra Ichnusa!!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 8/7/2009 22:50  Aggiornato: 8/7/2009 22:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Citazione:
kafka55 ----le posso assicurare che son un medico…[…]


Ciao Kafka55… a parte la tua esperienza personale, che non solo è emblematica in quanto tale ma anche perché vissuta e poi raccontata da una medico , sarei curioso per questo di conoscere un tuo parere più in dettaglio, una semplice impressione o una valutazione di massima riguardo all’ipotesi fungina, non tanto se sia attendibile o meno che questo ritengo sia complesso, quanto alla possibilità che questa teorizzazione in base ai dati che abbiamo a disposizione, teorici e testimonianze, meriti o meno un vero approfondimento.

Di conseguenza, un tuo punto di vista sulla nostra professione; quanto essa possa essere realmente imbrigliata in schemi e atteggiamenti scientifici “dogmatici” ….

grazie per una eventuale risposta ...

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
newblackcl
Inviato: 8/7/2009 23:08  Aggiornato: 8/7/2009 23:08
So tutto
Iscritto: 1/6/2006
Da:
Inviati: 13
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Riguardo alla lettera di Vulcan:
credo che il dovere primo di ogni ricercatore sia quello di interrogarsi sempre e riempirsi di dubbi. Falsificare la realtà, compromettere le proprie certezze cambiando postulati e provando a descrivere il mondo lontano dai propri assiomi (autodeterminati e sociali).
Il tuo discorso è condivisibile.
Non lo è riguardo l'ipotesi fungina di Simoncini.

Simoncini non contraddice l'aspetto formale della scienza, contraddice qualcosa di pre-scientifico, l'osservazione. Dall'osservazione io so che la candida non è il tumore, non dalle mie conoscenze scientifiche che si edificano sopra e conseguentemente a questa osservazione.
Quindi se Simoncini vuole provare la sua teoria non deve utilizzare il linguaggio scientifico (il suo è molto classico) ma spiegarlo con la logica dell'osservazione. Proprio da questo punto di vista è fallace la sua posizione.

Explicit a questo discorso: per quanto riguarda le "presunte" (perdonatemi devo "vedere", poi crederò) guarigioni per il bicarbonato non so che dire.
So che l'interazione del bicarbonato con l'ambiente di proliferazione del tumore può essere positiva o negativa, ci sono delle ricerche, i fattori positivi (pare) sono dovuti al contrasto con il coefficiente acido dell'ambiente. Ma su questo Vulcan e Simoncini ne sanno di sicuro più di me.

P.S. Ultimamente un grandissimo e sconosciuto fisico Canadese ha elaborato una teoria che afferma: "l'universo è un'approsimazione di zero". Insomma noi siamo semplicemente nulla rappresentato non da uno 0 ma da un 2+4+2-2-4-2
Esiste differenza tra i due numeri? No sono sempre zero, quindi sono la medesima cosa. Sue ricerche vertono alla dimostrazione che nell'universo nulla si è creato, tutto è una rappresentazione del nulla che non riusciamo a cogliere per la nostra microvisione. Ad esempio il 2 di quella operazione là sopra crede di esistere ma in realtà è uno dei tanti modi di rappresentazione del nulla. Avete mai sentito questa teoria? Io ve l'ho detta in modo generico ma ci sono prove schiaccianti.
Eppure questo fisico che adora l'anonimato occuperà tutta la sua vita per dimostrare un pezzettino di questa teoria.
Simoncini se crede veramente nella sua teoria la deve dimostrare, non per se stesso ma per noi, altrimenti il suo sapere incomunicato a livello logico si perderà con lui.

vulcan
Inviato: 8/7/2009 23:45  Aggiornato: 8/7/2009 23:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Citazione:
Riguardo alla lettera di Vulcan:


Grazie newblackcl,

la tua risposta mi è piaciuta molto perchè esprime insieme convinzione e pacatezza delle idee ...

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
YesMan
Inviato: 9/7/2009 0:06  Aggiornato: 9/7/2009 0:06
So tutto
Iscritto: 2/7/2009
Da:
Inviati: 6
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Citazione:
Trattasi di fatto di una ipotesi corredata da tutta una serie di elementi controversi e discutibili, che richiederebbero a mio avviso un approfondimento adeguato.


Mi trovo d'accordo con Vulcan.


E aggiungo che, purtroppo, più gli elementi a corredo dell'ipotesi fungina sono "controversi e discutibili", meno urgente sarà avvertità la necessità di "approfondimento adeguato" da parte degli "amici di scienza".


A proposito, ce ne sono anche altri qui, a parte vulcan e newblackcl (presumo)?

Merlino
Inviato: 9/7/2009 0:15  Aggiornato: 9/7/2009 0:15
So tutto
Iscritto: 27/4/2007
Da: roma
Inviati: 25
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Ci hai ricordato con umiltà e forza che nella lotta per la conoscenza umana troviamo spesso quella di un uomo con i suoi demoni.

Emerge anche la sensazione che una formazione medica tesa a "specializzare" ed una compartimentazione delle branchie scientifiche impedisca una visione d'insieme di certi fenomeni
grazie da un lettore comune rincuorato

florizel
Inviato: 9/7/2009 0:52  Aggiornato: 9/7/2009 2:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Vulcan
Citazione:
quanto possa essere considerato conservatore dal "lettore comune" e quanto invece troppo "avanzato" o imprudente da chi la scienza veremente la pratica..

Una breve considerazione: la tua professione non può che trarre perfezionamento da quella che, da tutto il mondo medico, dovrebbe essere ritenuta la spinta necessaria alla salvaguardia della priorità della vita umana, piuttosto che a quella di un "sapere" retto su molti dogmi, e su cui reggono molti interessi.

Volendo fare un parallelo "politico" (eheheh...): se "estremismo" (contrario al "conservatorismo" di cui parli) vuol dire contrapporre alla MU altri dogmi, la tua posizione (che sfugge ad utilitaristiche contrapposizioni, appunto) è da considerare quasi EVERSIVA.
Non so se ti rendi conto.
Insomma, l'integrità necessaria ad ogni uomo che si dica medico".

D'altra parte, qui si è sempre fatto l'errore, a mio avviso, di insistere molto sulle varie teorie relative alla cura del cancro in sè, piuttosto che indagare sulla ristrettezza di certi parametri di osservazione ed indagini scientifiche, o sulle difficoltà di poter aprire una breccia nel duro muro del sistema medico-scientifico.

Il problema, per quello che mi risulta dopo svariate letture di svariati articoli sul tema, è più "politico" che altro.

Comunque, un grande Vulcan. In (quasi) piena eruzione...

Merlino
Citazione:
una formazione medica tesa a "specializzare" ed una compartimentazione delle branchie scientifiche impedisca una visione d'insieme di certi fenomeni

Trovo questa affermazione estremamente interessante, che in qualche modo sintetizza alcuni limiti della MU, ed aggiunge molto a quanto scritto da Vulcan.

Ciao.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
tiburon
Inviato: 9/7/2009 2:31  Aggiornato: 9/7/2009 2:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
@

Autore: kafka55 Inviato: 8/7/2009 13:42:13

---
Grazie Dottore, sono onorato e felice della solerte risposta
Già che mi ha risposto pubblicamente se lo ritiene opportuno potremmo mettere il resto del forum a parte del nostro dialogo, ed approfittare per approfondire...


Alle buone cose, crescere e capire

ed un extra personalissimo al buon Vulcan; a volte la nostra convergenza è sorprendente...


peonia
Inviato: 9/7/2009 16:57  Aggiornato: 9/7/2009 16:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Tuttavia sono pessimista, penso che "gente di scienza" se ne vedrà poca...


Caro Sergio vedi da solo quanta poca apertura c'e' nel tuo campo...quanta incapacita' di andare oltre....

A centomila Vulcan!!!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
kafka55
Inviato: 9/7/2009 19:46  Aggiornato: 9/7/2009 19:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
la cura omeopatica e stata dame elaborarta essendo io un medico omeopata da circa 23 anni.

kafka55
Inviato: 9/7/2009 19:52  Aggiornato: 9/7/2009 19:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
ritengo piu utile per tutti che la nostra discussione continui sul forum.

kafka55
Inviato: 9/7/2009 20:09  Aggiornato: 9/7/2009 20:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
ciao vulcan, sono felice intanto che cominci ad avere dei dubbi. IO mi muovo nell'anbito delle medicine non convenzionali da molti anni e col tempo ho imparato ad abbandonare i dogmi scientifici, ma non quelli religiosi. purtroppo gli studi universitari e tutto il mondo accademico condizionano il modo di pensare non solo di chi lavora nel campo scientifico,ma anche la gente comune. E' cosi scontato per tutti noi che di cancro si muore ,che devi sottoporti alla chemio altrimenti muori ecc, che un caso di guarigione che esce da questi binari non è possibile e se avviene non è possibile quindi viene negato con tutttte le argomentazioni. la cura di simoncini e una delle alternative alle cure ,ma sempre nel campo della medicina allopatica, ma altri metodi sono utilizzati e anche li vi sono testimonianze, vedi hammer,essiac artemisia vulgaris. ora se la nostra mente fosse scevra da preconcetti e ci occupassimo veramente dei pazienti che soffrono nessun medico si opporrebbe all'uso di altre metodologie , in alternativa o in aggiunta alle cure ufficiali.Se queste non dovessero funzionare in ogni caso il paziente non ne riceverebbe un danno. ora la metodologia scientifica dovrebbe essere condotta come il politico che platone descrive nella sua opera la repubblica, ovvero un uomo puro,un aristos , ma questa e una utopia. pero se cosi fosse la metodologia scientifica non segiurebbe interessi e quanto altro. vedi nella mia gia lunga carriera i pazienti che ho curato utilizzando un trattamento omeopatico sono molti,credemi non e vana gloria, e la guarigione e stata giudicata impossibile dai loro curanti anche di fronte all'evidenza. ora la scienza non vuole occuparsi im maniera serie di una ricerca sulla metodologia omeopatica, ne vuole occuparsi della teoria di simoncini e di tutto quant'altro esce fuori dai dogmi da loro codificati

tiburon
Inviato: 9/7/2009 20:32  Aggiornato: 9/7/2009 20:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
@kafka 55

Felice di sentirla Dottore; e di poter proseguire il dibattito in presenza dei cari compagni di indagine.


SE posso permettermi:

In base ai suoi studi ed alla sua esperienza: come spiega che la cura Simoncini sia efficace contro il cancro?

è davvero la candida la causa unica dei tumori?

Se si: c'è una colpevole reticenza di molti anni e possibilmente tutti gli anatomo patologi non sono riusciti o non hanno voluto mai rilevare la presenza del fungo nei nuclei tumorali?


So che non sono le stesse domande che le ho posto in privato...è quello che mi ricordo non avendo a disposizione il testo...

Alla sua cortesia



kafka55
Inviato: 9/7/2009 22:06  Aggiornato: 9/7/2009 22:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
in un precedente forum avanzavo delle ipotesi tra lequali il fungo, oppure il rialzo del ph verso valori di alcalinità che determinerebbero la morte celleulare cancerosa. è vero che lo spstamento del ph con 500 cc di bicarbonato al 5 % e lieve, ma non sappiamo perche non testato come reagisce una cellula cancerosa anche ad una pur lieve alcalinità. di recente su un forum di luogo comune veniva riportato un aricolo dove dei topi ai quali era stato indotto cancro venvano alimentati con acqua e bicarbonato questo nella misura di circa un grammo e mezzo al di. dopo questi animali venivano sacrificati e rispetto ad un gruppo controllo presentavano una riduzione in numero e volume delle metastasi nella misura del 47%.la possibilita di trovare il fungo nelle lesioni cancerose e alta,anche se questo viene considerato un commesale. nessuno si e mai preoccupato di sostenere questa tesi e di i nziare esperimenti in vitro e in vivo per es. sugli animali quali il cane che vivendo a stretto contatto con l'uomo sviluppa gli stessi tipi di cancro. ora purtroppo non credo alla bonta dell'uomo ma alla sua avidita. lei si immagini che le due ipotesi siino esatte. che fine farebbe tutta la medicina asistrenzialistica e di ricerca fondata sulla ipotesi cellulare. in un post scritto su questo forum sostenevo che la politica e la ricerca scienifica nella nostra era dovrebbe essere affifata all'uomo della repubbliuca di platone ovverro a quegli aristos che usciti dalla caverna hanno incontrato la luce della verita.

tiburon
Inviato: 9/7/2009 22:22  Aggiornato: 9/7/2009 22:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Potrò sembrarle caustico nei miei interventi Dottore...e me ne scuso da ora; nelle mie intenzioni non c'è screditare nessuno ma solo cercare di capire... lei si riferisce forse a

questo studio

da cui altri autori hanno citato questo estratto che riporto di seguito?

[...] per la letteratura scientifica, non solo il bicarbonato di sodio non ha effetti sui tumori (un solo studio riporta parziali effetti sulle metastasi di alcuni tumori), ma dimostra anche effetti diretti sulla crescita e sullo sviluppo del tumore, aumentandone l'aggressività ed aumentando anche le capacità cancerogene di altre sostanze.
Qui riporto solo un riassunto, degli studi, molto interessante:
Studio 1: Il trattamento con bicarbonato di sodio (in cavie con cancro vescicale) ha provocato crescita del tumore (treatment with NaHCO3 caused a high incidence of papillary/nodular hyperplasia, papillomas and carcinomas of the bladder epithelium)
Studio 2: Il trattamento con bicarbonato di sodio (da solo o in combinazione con altre sostanze) causa aumento della crescita di cancro o stadi precancerosi vescicali. (In the groups fed NaHCO3 and KHCO3 either alone or in combination, the incidences of papillary/nodular hyperplasia, papillomas and carcinomas in the urinary bladder had increased as compared to controls.
Studio 3: Il bicarbonato di sodio aumenta l'effetto carcinogenico di una sostanza.
Studio 4: Aumento dell'effetto carcinogenetico vescicale in cavie con tumori indotti e dieta con bicarbonato di sodio. (neither of the test chemicals exerted any promotional activity on urinary bladder carcinogenesis, in clear contrast to NaHCO(3)).
Naturalmente questi studi non dimostrano che il bicarbonato sia una sostanza cancerogena ma che le sue modificazioni dell'equilibrio acido/base (il pH), possono essere dannose, soprattutto in presenza di cellule neoplastiche arrivando anche ad aumentare la velocità di progressione dei tumori.[...]

ai confronti diretti e schietti

Redazione
Inviato: 9/7/2009 23:32  Aggiornato: 9/7/2009 23:34
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
TIBURON: "per la letteratura scientifica, non solo il bicarbonato di sodio non ha effetti sui tumori"

Per i cannibali del Rwanda la terra è piatta. Stai quindi attento a non allontanarti troppo da casa tua, perchè rischi di cadere fuori dai suoi bordi.

(Se dopo aver visto i miei filmati c'è ancora chi crede alla "letteratura scientifica", temo di aver fatto un pessimo lavoro).

tiburon
Inviato: 10/7/2009 0:36  Aggiornato: 10/7/2009 0:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
@ MA.MA.(Se dopo aver visto i miei filmati c'è ancora chi crede alla "letteratura scientifica", temo di aver fatto un pessimo lavoro).

non essere così severo con te stesso, sono scettico di natura, Tommaseo per scelta...se non vedo la candida nel tumore non credo a Simoncini, e se non capisco come il tumore cura il cancro mi resterà sempre il sospetto...

Ho visto i tuoi filmati, e sono un ottimo lavoro, ma non c'è nulla sulla sperimentazione, sui principi... ci sono delle testimonianze. E per me sono un buon punto di partenza...

Anche millemila sono un dato statistico e mi sta bene...

A lezione di statistica una volta mi distrassi, e lessi -su un libro non consigliato- come una statistica mal interpretata costrinse una ditta che produceva bibite a chiudere perchè accusata di diffondere vibrioni per le scarse condizioni di controllo della catena di produzione: si era verificata infatti una coincidenza statistica reiterata fra il consumo della bibita e la diffusione del contagio di non ricordo quale bacillo... abbastanza da non dar credito ai certificati e spingere alla chiusura la fabbrica.
Con il tempo ci si rese conto che la contaminazione era di uno dei bacini idrici di riserva, ed era quello a diffondere la malattia; semplicemente il bacillo si diffondeva esponenzialmente in estate, quando il consumo di liquidi -e quindi anche della bibita in esame- aumentava enormemente...

mi sono divertito moltissimo, ed ho imparato che le coincidenze statistiche nutrono il sospetto...ma raramente danno risposte...

alle risposte, ed all'ottimo lavoro

kafka55
Inviato: 10/7/2009 7:08  Aggiornato: 10/7/2009 7:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 114
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
no,gli studi non sono questi, quello da me citato riconosce una azione inibitoria sulla crecsita metatastatica. lo studio e stato postato da fefochip

tiburon
Inviato: 10/7/2009 10:24  Aggiornato: 10/7/2009 10:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/11/2007
Da:
Inviati: 150
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
mi rendo conto,
Anzi ad essere sinceri ho l'impressione che lo studio di Fefochip sia stato anche citato su quella pagina ed anche nell'estratto.

Lei cosa pensa della 'letteratura scientifica' Dottore?

A quello che ho capito la sperimentazione sopra proposta è stata condotta in via 'ufficiosa' da semplici interessati competenti, che hanno pubblicato metodo e risultati su un sito gratuito dedicato, con una spesa relativamente contenuta...

Anche sul nostro forum è stata paventata più di una volta la possibilità di una sperimentazione 'indipendente' che ci portasse a delle conclusioni -per così dire- spurie, e per nulla influenzate dalle tanto temute lobby.

Come commenterebbe il risultato degli studi che le ho proposto?

e pensa si potrebbe organizzare un piccolo laboratorio indipendente con la sua collaborazione?

Alla sperimentazione ela gratuità del metodo scientifico

slump
Inviato: 19/7/2009 23:51  Aggiornato: 19/7/2009 23:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/6/2006
Da:
Inviati: 199
 Re: Lettera ad un “amico di scienza"
Ecco qua, sia pure in colpevole ritardo, un altro "amico della scienza"
che ribadisce quanto detto già tante altre volte: la "scienza" è, in
sostanza, un metodo; gli scienziati nelle accaddemie e nelle aziende sono
economia e politica, il che significa che molto spesso non tanto i
risultati quanto i tipi di test scientifici sono scelti per raggiungere
obiettivi di conoscenza MA ANCHE (come direbbe Weltron) d'interesse
particolare (dalla singola vanità ai lauti guadagni). Ed è proprio perché
questi interessi potrebbero benissimo trovar posto anche in tante cure
alternative (come sta succedendo ad esempio per l'omeopatia che, ricordo,
è detraibile dalle tasse), compresa quella di Simoncini, che sono assai
scettico sulla sua efficacia -- prima ancora di alcun lavoro clinico o
descrizione approfondita. Nessuno si muove per guadagnarci sopra (non mi
si venga a aprlare di "complotti" di questo o di quel genere perché allora
potrei rispondere che tutto il mondo è un complotto...) e questa mi pare
una un prova preliminare a suo sfavore molto importante.

Sono pronto naturalmente a cambiare idea se quei lavori e quelle
descrizioni verranno prodotti -- ma non singoli casi che, ogni statistico
elementare sa bene, non dicono un bel nulla.

"In powerful rain, they laid down their heads to die"
(My Dying Bride)

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