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storia & cultura : Che Guevara: inchiesta su un mito
Inviato da Redazione il 29/6/2009 9:10:00 (9068 letture)

E’ disponibile su Arcoiris TV un documentario di circa 3 ore sulla vita e sulla morte di Ernesto Guevara de la Serna, l’intellettuale rivoluzionario argentino passato alla storia come Che Guevara.

E’ un documentario eccezionale, nel senso più letterale del termine, per più di un motivo. Si tratta prima di tutto di un inedito, uscito miracolosamente dagli scaffali di una sala di montaggio in forma chiaramente incompleta. La pellicola dai colori sbiaditi mostra ovunque il “macinamento” implacabile della moviola, mentre le giunte brutali, i salti di quadro, e il fuori-sincrono quasi costante confermano che si tratti di una copia-lavoro che non ha mai raggiunto la fase di finalizzazione.



(Vai alla II e III parte)

Ma in un certo senso, questo aspetto “crudo” e irrisolto del materiale filmico, girato nel 1973, rappresenta la perfetta metafora del suo contenuto, una “revoluciòn” latinoamericana che non ha mai visto la luce del giorno.

Girato da Roberto Savio, ex-regista della Rai, il documentario è l’unico lavoro conosciuto che raccolga le testimonianze dirette di tutti coloro che furono in qualche modo coinvolti nella cattura ed uccisione di Guevara, avvenuta nel 1967. Naturalmente, l’importanza di queste testimonianze non si limita alla dettagliata ricostruzione dell’evento specifico, ma sta nella lettura complessiva che risulta proprio da questo insieme di testimonianze.

Ci si rende conto infatti che nella “piccola” storia di 50 guerriglieri sperduti sulle Ande boliviane …

… si riflette la storia di un intero continente, della sua oppressione e dei suoi frustrati aneliti di libertà.

Il meccanismo che si è mosso intorno a Che Guevara, e che ha portato alla sua cattura ed uccisione, ha replicato nel particolare ciò che avviene in tutto il Sudamerica, a livello macroscopico, da cento anni a questa parte.

Stiamo parlando prima di tutto dell’ingerenza continua, asfissiante e onnipresente degli Stati Uniti in tutto ciò che riguarda le faccende interne dei vari stati sudamericani. Ingerenza che naturalmente viene espletata sotto l’egida della più classica ipocrisia di facciata: quando si tratta di capire chi abbia deciso l’eliminazione fisica di Guevara, l’uomo della CIA risponde che “furono decisioni prese dall’Alto Comando della sovrana Repubblica di Bolivia”. Quando invece si tratta di vantarsi per la sconfitta della rivoluzione, agli stessi uomini CIA piace pensare che “senza il loro aiuto difficilmente i boliviani ce l’avrebbero fatta” .

La stessa ipocrisia viene replicata a livello locale, operativo: il maggiore Shelton, l’americano incaricato dell’addestramento dei contras boliviani, non riesce a nascondere che “fu proprio il battaglione che da noi aveva ricevuto il massimo dei punteggi a condurre in porto l’operazione contro Guevara”, ma subito sottolinea che loro (i militari USA) “hanno l’ordine di non allontanarsi più di cento chilometri dalla loro caserma, per cui quello che accade sulle montagne è completamente fuori dal loro controllo”.

Come se a quei tempi la radio non esistesse ancora.

Fu infatti via radio che arrivò l’ordine di eliminare Guevara, dopo una travagliata riunione ad altissimo livello che ebbe luogo a La Paz. Una volta catturato il leader rivoluzionario, infatti, bisognava decidere se tenerlo vivo oppure ucciderlo. La sua morte avrebbe sicuramente significato – come poi è avvenuto – la nascita di un mito internazionale, destinato a durare per decenni, ma metterlo in prigione avrebbe probabilmente creato una serie di problemi immediati non da poco. Il caso Debray, ricordato dai vari intervistati, è significativo.

Toccò così ad un giovane sergente dell’esercito boliviano entrare nella piccola scuola del villaggio di La Higuera, dove avevano legato Guevara, per ucciderlo. Guevara lo guardò, capì immediatamente, e gli disse: “Prendi bene la mira, codardo, e non sbagliare il colpo. Ricordati che stai uccidendo un uomo”. Nessuno fino ad oggi conosceva con certezza il nome di quel sergente, mentre la versione ufficiale dava Guevara “morto per emorragia interna e dissanguamento da ferite multiple, dovuto alla mancanza di una pronta assistenza sanitaria”.

Gli autori del documentario sono riusciti ad identificare il sergente, che rispondeva al nome di Mario Teràn, e nonostante questi fosse dato ufficialmente per morto due anni dopo, lo hanno anche rintracciato e intervistato.

Il segmento, da solo, vale tutto il film.

Più in generale, emerge dal documentario come la fine della guerriglia sia stata ottenuta grazie alla “collaborazione attiva” del pueblo. Già sapevamo, dal diario di Guevara, che “la rivoluzione sembra destinata a fallire per mancanza di appoggio popolare”. Oggi possiamo confermare che in tutta la Bolivia regnava il terrore assoluto, dovuto alle continue minacce e pressioni da parte dei militari contro chiunque fosse anche solo sospettato di aver aiutato i guerriglieri.

A riprova di questa devastante schiavitù psicologica sta il fatto che, a distanza di sei anni dagli eventi, nessun abitante del paesino in cui Guevara fu catturato ha voluto parlare di fronte alle telecamere. Nemmeno per dire che lo aveva visto da lontano. Soltanto un dottore ha parlato, ma a condizione che l’intervista avvenisse a molti chilometri di distanza dal paese.

Uno dei momenti più significativi del film è quando il contadino che ricevette 5.000 pesos per denunciare la presenza di Guevara in paese riceve la stessa identica somma dagli autori del documentario, per essersi fatto intervistare.

Mentre conta lentamente quei 5.000 pesos piovuti dal nulla, sembra porsi tutte le domande che la gente del sudamerica si è mai posta nella sua vita: chi comanda davvero? A chi devo obbedire? A chi mi conviene credere? Cosa devo fare, pur di riuscire a mettere in tavola un pezzo di pane per i miei figli?

E soprattutto si domanda: sarò mai libero davvero?

Il documentario infatti è girato in un momento storico molto particolare, dopo che Salvador Allende fu deposto ed ucciso, in Cile, dal golpe guidato da Augusto Pinochet. Noi conosciamo già, per altri percorsi, la pesante ingerenza degli Stati Uniti nella distruzione del primo progetto reale di socialismo in sudamerica. Quella che forse non conoscevamo è l’opinione di Allende su Che Guevara.

Questo breve spezzone, di raro interesse storico, sintetizza al meglio l’argomento di fondo che corre per tutto il documentario: il ruolo effettivo dei partiti progressisti, intesi come “organizzazioni che vogliono realizzare pacificamente il cambiamento politico”, rispetto ai rivoluzionari che invece credono sia necessaria la lotta armata. Sullo sfondo di un panorama politico internazionale che cambiava rapidamente (primo accordo russo-americano sul disarmo atomico, con conseguente dissociazione da parte di Mosca delle attività di guerriglia sostentate da Cuba) è doppiamente triste vedere sia Allende che il segretario del partito comunista boliviano sostenere, più o meno fra le righe, che “Guevara aveva torto, e noi abbiamo ragione”.

Avevano torto tutti, a quanto pare, nel senso che le forze dell’imperialismo americano hanno dimostrato, nel corso degli ultimi 40 anni, di essere tranquillamente in grado sia di (far) soffocare nel sangue qualunque rivolta popolare, sia di rallentare a tempo indeterminato quel tipo di crescita civile e culturale, nelle popolazioni locali, che è l’unica via per arrivare in modo stabile alla realizzazione di una società più giusta e progredita.

Massimo Mazzucco


VEDI ANCHE:

"UN COLPO DI STATO STATO PERFETTO!" Esulta il dispaccio CIA dal Cile, mentre rivela ingombranti collusioni.

"MEZZOGIORNO DI FUOCO ALLA MONEDA". La fine di Allende descritta con battutacce da film.

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Autore Albero
masmor
Inviato: 29/6/2009 11:17  Aggiornato: 29/6/2009 11:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
"Avevano torto tutti, a quanto pare, nel senso che le forze dell’imperialismo americano hanno dimostrato, nel corso degli ultimi 40 anni, di essere tranquillamente in grado sia di (far) soffocare nel sangue qualunque rivolta popolare, sia di rallentare a tempo indeterminato quel tipo di crescita civile e culturale, nelle popolazioni locali, che è l’unica via per arrivare in modo stabile alla realizzazione di una società più giusta e progredita."

Eh...Eh si!...nostro malgrado è proprio così. Grande riflessione Massimo.
Tuttora, a sinistra, la discussione più appassionata è sulla giustezza della via violenta al cambiamento di contro a quella pacifica, lenta, culturale...Nonostante la storia insegni che il nemico sia più forte su entrambi i fronti.
La via armata, gloriosa ed efficace molte nel passato, è un qualcosa oggi di impensabile, e quindi stupido - il controllo tecnico, fisico, e mentale non lasciano spazio a simili possiblità-.
In modo diametralmente opposto la via pacifica perde ogni efficacia laddove cade nell'inganno democratico. Quando pone ceca fiducia nella democrazia, dimenticando che ogni potere è nel momento storico preciso il potere, dimenticando quindi la sua natura autoconservativa. NOnchè la sua essenza ultima: la forza.
Serve una nuova riflessione, e credo non possa che partire da una riformulazione del concetto di democrazia, visto che questa è allo stesso tempo l'inganno che preclude il cambiamento, la maschera delle solite note elite, il destino di tutte le nazioni, ma anche la sola possibilità per un cambiamento e per la libertà. Certo a costo che la si ricomprenda, riconcettualizzi - noi, gli uomini intendo, riformulazione personale, non dall'alto-. Esempio, attraverso la pretesa di una democrazia talmente liberale da avvicinarsi all'anarchia bakuniana, come rioorganizzazione sociale dal basso, quindi dal piccolo verso il grande.

Redazione
Inviato: 29/6/2009 11:25  Aggiornato: 29/6/2009 11:25
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
MASMOR: La vera democrazia prevede prima di tutto un grande senso di responsabilità da parte del cittadino. Finchè la gente resterà convinta che "democrazia" è mettere una crocetta su un foglio ogni 5 anni, l'inganno di cui parli si perpetuerà all'infinito.

masmor
Inviato: 29/6/2009 11:26  Aggiornato: 29/6/2009 11:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Quando ho detto "la via armata gloriosa ed efficace molte volte nel passato", stavo ancora bevendo il caffèlatte, ora l ho finito, e riconsoco essere una esagerazione, se non una stronzata...
Spero di non essere O.T. con questa riflessione

masmor
Inviato: 29/6/2009 11:38  Aggiornato: 29/6/2009 11:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
MASSIMO M.: La vera democrazia prevede prima di tutto un grande senso di responsabilità da parte del cittadino. Finchè la gente resterà convinta che "democrazia" è mettere una crocetta su un foglio ogni 5 anni, l'inganno di cui parli si perpetuerà all'infinito.

Sono asolutamente d'accordo, precisando però che trovo che "un grande senso di responsabilità" sia una condizione necessaria, ma non sufficiente al cambiamento nell'ottica di una "vera democrazia".

Redazione
Inviato: 29/6/2009 12:56  Aggiornato: 29/6/2009 12:58
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
MASMOR: "precisando però che trovo che "un grande senso di responsabilità" sia una condizione necessaria, ma non sufficiente al cambiamento nell'ottica di una "vera democrazia".

Tu quali altri ingredienti suggerisci?

Calcola che "un grande senso di responsabilità" include necessariamente la valutazione delle priorità collettive, la consegna del mandato a metterle in pratica (elezioni), e la verifica della loro implementazione.

Io sinceramente mi accontenterei...

AutminRic
Inviato: 29/6/2009 13:26  Aggiornato: 29/6/2009 13:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 163
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Sul mito Che guevara c'è questo libro controverso di Leonardo Facco.

http://www.youtube.com/watch?v=atcQwhrhHTo

Qualcuno l'ha letto?

figura
Inviato: 29/6/2009 13:42  Aggiornato: 29/6/2009 13:42
So tutto
Iscritto: 6/2/2008
Da:
Inviati: 22
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
esco un pò fuori tema:

qualcuno di voi ha letto l'articolo del corriere dove viene paragonata un immagine falsa di una donna che manda "affanculo" Ahmadinejad con la foto del carro armato di Tienanmen?

è solo una mia impressione oppure siamo di fronte ad un altro patetico tentativo di storpiare la realtà?

come si fa a dar risalto ad una notizia che si basa su di un immagine ritoccata?

Redazione
Inviato: 29/6/2009 14:48  Aggiornato: 29/6/2009 14:48
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
FIGURA: Esci "un pò" di tema? E quando esci tanto, cosa succede?

masmor
Inviato: 29/6/2009 15:21  Aggiornato: 29/6/2009 15:21
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
MASSIMO M.:"Tu quali altri ingredienti suggerisci?

Calcola che "un grande senso di responsabilità" include necessariamente la valutazione delle priorità collettive, la consegna del mandato a metterle in pratica (elezioni), e la verifica della loro implementazione."

Credo ne servirebbero molti altri di ingredienti. Quelli da te suggeriti risolverebbero un sacco di problemi, come la consegna del mandato a personaggi oltremodo inqualificabili come Bush Junior, Berlusconi, Aznar ecc..., nonchè eliminerebbero probabilmente le politiche più palesemente ingiuste, come la privitazzazione dell'acqua, la guerra, il nucleare nel 2009 ecc...

Ma resterebbero i problemi strutturali che affliggono i nostri sistemi politici, ad esempio il carattere partitocratico, elitario ed oligarchico della democrazia: con queste parole intendo il fatto che centri di potere economico arrivino -grazie alle caratteristiche del liberismo che attribuisce VALORE al solo denaro senza essere in grado di quantificare il valore di una foresta, di una vita umana, del tempo libero ecc...- ad avere un potere tale da divenire l'unica variabile indipendente; non sono marxista, ma credo sia perfetto Marx quando descrive l'economia come la vera struttura del nostro sistema, ed il diritto, quindi la politica, coma la superstruttura atta al consolidamento del privilegio intrinseco nella struttura.
Politica nella quale i partiti, istituti privati gerarchizzati, hanno consolidato un tale potere da essere ineliminabili, nonchè unici selezionatori dei candidati al gioco democratico. Fintantochè i partiti detengono un tale potere nel gioco democratico, e lavorono per o con centri di potere economico -ad esempio in america lavorano "per", in Italia "con", essendo diventati i partiti stessi elite economiche-, siano essi le banche, le multinazionali, le multifarmaceutiche, i petrolieri..., non credi che il solo risveglio del senso di responsabilità non basti al fine della vera democrazia?


PS: non sto polemizzando il pelo nella tua asserzione, sono conscio che probabilmente stiamo solo parlando in due ottiche, o in "piani del discorso" diversi (conoscendo i tuoi lavori credo di saper già d'esser in accordo con te), è che è un tema a me così caro da non poter fare a meno di discuterne...

figura
Inviato: 29/6/2009 15:37  Aggiornato: 29/6/2009 15:37
So tutto
Iscritto: 6/2/2008
Da:
Inviati: 22
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
sapevo che quel "pò'" mi avrebbe fregato

Lezik85
Inviato: 29/6/2009 15:59  Aggiornato: 29/6/2009 15:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Quest'anno sono usciti nelle sale cinematografiche anche due film/documentario di Steven Soderbergh sulla vita del Che. A mio avviso semplicemente ben fatti. Benicio del Toro è azzeccatissimo nella parte del Che, e anche Soderbergh ha fatto un buon lavoro nel raccontare una storia in maniera non lineare. I flashback e flashforward si alternano, tra episodi di guerriglia e momenti successivi, come il discorso all’assemblea delle Nazioni Unite del 1964. Se siete interessati ad un ulteriore approfondimento sulla figura di Che Guevara, questi film vi piaceranno.

Che: Part One

Che: Part Two


Visto che poi si discuteva anche di democrazia, lascio l'analisi del "regime democratico" a chi aveva visto lontano:

Pasolini e la civiltà dei consumi

Linucs
Inviato: 29/6/2009 17:38  Aggiornato: 29/6/2009 17:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Tra l'altro, se ben ricordo, il Che fu un pioniere nel campo dell'affermazione dei diritti degli omosessuali, dunque dei "diversi" in generale, premessa per la costruzione di una società più giusta ed armoniosa.

Lestaat
Inviato: 29/6/2009 19:31  Aggiornato: 29/6/2009 19:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:

Io sinceramente mi accontenterei...

Io non mi accontento affatto invece, perchè non è affatto sufficiente, anzi, quasi inutile.
Per quanto indispensabile per una vera democrazia e una vera libertà, non è nemmeno lontanamente sufficiente, ma nemmeno per avvicinarci ad essa.
Perchè anche quando è la maggioranza ad essere più cosciente e consapevole, che lo vogliamo o meno, è una casta feudale che domina la società, con tutta la sua corte, tra i quali, solo tra essi, scelgono i successori, e non sarà la "magia" della "consapevolezza" a spostare il potere dagli uni agli altri.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
masmor
Inviato: 29/6/2009 21:40  Aggiornato: 29/6/2009 21:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
AutminRic: no, non l'ho letto, "CONTROVERSO"!?! mi è bastato visionare il video che hai linkato x rendermi conto del peso della stronzata.
Nella frase "il lato sanguinario è un lato importante xchè purtroppo non ce lo raccontano, ci dicono solo che era un guerrigliero" - e che cazzo, la guerriglia non la si fa a sberle, x il semplice motivo che un regime si difende con carrarmati anti-sberle- lo scrittore spegne ogni sua possibilità d'esser preso sul serio. Nel filmato l'autore non è in grado di esprimere alcuna valida argomentazione a sostenere tutta la sua voglia di infangare un uomo che è diventato un mito per il semplice motivo che ha vissuto da eroe.
Questo tal Facco, ho vuole infangare in malafede, ho non ha capito na sega di cosa sia una rivoluzione, o dentro il cranio tiene una milza di scorta. Da come parla credo tutte e 3.
Solo se sarai interessato sono pronto a dimostrare punto x punto xchè sono stronzate quelle che dice, farlo così a gratis non mi va proprio, non mi pare ne valga la pena, spero.

Kingu
Inviato: 29/6/2009 22:02  Aggiornato: 29/6/2009 22:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2008
Da: Treblinka
Inviati: 302
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:
Autminric
ho visto il video ma quando sti tizi parleranno di pinochet, videla, batista, goyo alvarez e compagnia danzante e l'impunità che questa gentaglia ha mantenuto in una maniera indecorosa, sarò in grado di apprezzare di piu i loro lavoro. c'è un certo trend che tende ha creare i mostri per non parlare di quelli veri. vabbè che si deve magnà e si fa pubblicità ai propri libri.

Lezik85
Inviato: 29/6/2009 22:08  Aggiornato: 29/6/2009 22:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:
Solo se sarai interessato sono pronto a dimostrare punto x punto xchè sono stronzate quelle che dice...non mi pare ne valga la pena, spero


Anch'io ho visto il video. E sono convinto come te che non vale la pena rispondere alle dichiarazioni da neurodeliri di quell'essere. Semplicemente perchè non è degno di risposte. A volte tacere è molto più elegante e sintomo di saggazza.
...Maledetti bachi, sono dappertutto

Redazione
Inviato: 30/6/2009 0:43  Aggiornato: 30/6/2009 0:45
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LESTAAT, MASMOR: E’ chiaro che il mio è un discorso astratto. Il senso di responsabilità non è una pillola che ingerisci la sera, e la mattina dopo entra in funzione. E’ il risultato di un percorso di crescita, personale e collettivo, ed è chiaro che lungo quel percorso debbono essere cambiate anche molte altre cose.

La società è un sistema complesso, non lineare, e le variabili che influiscono reciprocamente sono infinite. (Traduzione: se arrivi a quel livello, hai già perso per strada i partiti i portaborse e i succhiatori di ogni tipo e dimensione). Si tratta di dinamiche in evoluzione costante.

Per me una delle cose più difficili da imparare è stata vedere la storia come un film, e non come una serie di fotografie.

Redazione
Inviato: 30/6/2009 0:49  Aggiornato: 30/6/2009 0:49
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LINUCS "il Che fu un pioniere nel campo dell'affermazione dei diritti degli omosessuali, dunque dei "diversi" in generale, premessa per la costruzione di una società più giusta ed armoniosa."

E due! Alla terza che imbrocchi diventi automaticamente Guru MahraLinucs, l'unico santone involontario della New Age più appiccicosa e ributtante.

Red_Knight
Inviato: 30/6/2009 0:58  Aggiornato: 30/6/2009 0:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Il giorno in cui la democrazia sarà possibile essa non sarà più necessaria.

Tutto ciò che conta, nel frattempo, è rimanere sani di mente e aiutare gli altri a fare altrettanto.

Lezik85
Inviato: 30/6/2009 2:46  Aggiornato: 30/6/2009 2:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Argomento mezzo O.T.

Il consenso popolare. Quale arma migliore per le "battaglie" di un governo? Ma se i fatti che vengono raccontati per ottenere il consenso popolare sono frottole?

Le bugie di reporter senza frontiere su Cuba

Lestaat
Inviato: 30/6/2009 10:50  Aggiornato: 30/6/2009 10:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:
La società è un sistema complesso, non lineare, e le variabili che influiscono reciprocamente sono infinite. (Traduzione: se arrivi a quel livello, hai già perso per strada i partiti i portaborse e i succhiatori di ogni tipo e dimensione).

Scusa Massimo ma PERCHE'?
Quale magia a me ignota farebbe si che ci perdiamo per strada dinamiche che sono connaturate all'interazione sociale umana?
Cos'è, stai parlando dell'ascensione della razza umana tra qualche centinaia di migliaia di anni?
Ti rendi conto che per ottenere questo "magico" cambiamento spontaneo ci vuole che miracolosamente una maggioranza schiacciante della popolazione diventi responsabile nello stesso periodo storico?
Sembra sempre che ti fermi all'idea senza mai VOLER giungere alla conclusione.
L'hai fatto con Obama, perchè un cambiamento è sempre meglio che niente..
Lo fai quando parli dell'astensione, perchè è "un passo" nella giusta direzione...
Ma andiamo.
Non sono nulla, sono solo speranze, e vane per di più, la speranza che in qualche modo ciò avvenga...così....solo perchè è giusto che avvenga.
Il mondo non è mai andato così però.
Chi comanda oggi, fa figli, crea eredi, e perpetua un sistema di potere che in tutta evidenza se ne sbatte altamente del fatto che tu sia o meno "responsabile" e "cosciente". E, come ho detto, non è con i buoni propositi e le elevate speranze che a queste persone verrà tolto il potere che hanno sulla società, tanto più che finchè ce l'hanno, la speranza che le persone responsabili aumentino resta solo un sogno inutile.
In realtà, ovviamente IMHO, è che nulla potra mai cambiare finchè non prendiamo coscienza, si, ma del fatto che dobbiamo FARE qualcosa, non sperare che accada.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 30/6/2009 11:01  Aggiornato: 30/6/2009 11:05
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LESTAAT: (Mi sa chre io e te ci scontreremo su questo argomento in eterno, come due Highlander ).

Come ho scritto più sopra, una delle cose più difficili da imparare per me è stata vedere la storia come un film, e non come una serie di fotografie.

Guardandola in quel modo, la "freccia del tempo" io la vedo. Lenta finchè vuoi, eppur si muove.

(Però smettila con la storia di Obama, perchè io non ho mai sostenuto che fosse lui il cambiamento, e sono leggermente stufo di questa menata).

Citazione:
Sembra sempre che ti fermi all'idea senza mai VOLER giungere alla conclusione.
Veramente io PARTO dalle idee, e poi cerco, nel mio piccolo, di metterle in pratica.

maxV
Inviato: 30/6/2009 11:39  Aggiornato: 30/6/2009 11:39
So tutto
Iscritto: 30/6/2009
Da: EU
Inviati: 23
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
ricordi malissimo a meno che non pensi che l' "affermazione dei diritti degli omosessuali" consista nello sparargli in bocca, come l'"eroico" che era uso fare

sui siti gay (quindi non proprio omofobi) trovi come stanno le cose

Lestaat
Inviato: 30/6/2009 17:28  Aggiornato: 30/6/2009 17:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:
Come ho scritto più sopra, una delle cose più difficili da imparare per me è stata vedere la storia come un film, e non come una serie di fotografie.


Ma qui non stiamo parlando di storia.
Qui si parla del comportamento umano.
E quello lopuoi spostare nel tempo quanto ti pare, lo puoi inserire nel contesto che desideri ma NON CAMBIA MAI, perchè siamo e restiamo umani.
E' per questo chela storia è lungi dall'essere UN film, è semmai una serie tv, già giunta a conclusione migliaia di volte ma che ogni volta viene riprese per un remake.
Cambia l'ambientazione, combiano le tecniche di ripresa, cambia il linguaggio, cambiano un sacco di cose, ma non cambia il comportamento umano.
Ogni sistema di potere, in un modo o nell'altro ha funzionato bene, ogni volta che lo si cambia FUNZIONA BENE, salvo poi ricadere negli stessi identici difetti che sono impliciti al potere stesso.
I faraoni delle prime dinastie non obbligavano nessuno a costruire gigantesche costruzione, era il popolo stesso che partecipava a quelle grandi opere di spontanea volonta, poi però ci ritroviamo nello stesso egitto, un millennio o più dopo con il faraone despota, ingordo ed idiota che pur di far "brillare" il proprio nome porta il popolo con la frusta a costruire piramidi.
E non è mai stata la consapevolezza, o la presa di coscienza che ha risolto la degenerazione del potere, ma la più banale presa di forza del popolo o di una parte di esso.
Chi ce l'ha il potere, se lo vuole tenere e se strasbatte le scatole di quanto tu sia cosciente, o di quanta gente lo sia.
Se si vuole la libertà la si deve pretendere, si deve combattere per essa, non viene data a nessuno gratis.
E se pensi che mettere in pratica "nel tuo piccolo" possa anche lontanamente intaccare quel potere che ti priva di quella libertà, perdonami ma sei solo ingenuo.
E' come girare attorno a se stessi per mordersi la coda.
"è li, ora la prendo! un passettino alla volta e la prendo"
Le dinamiche sociali ci hanno insegnato una cosa molto semplice Massimo, se vuoi la carota che ti porgono mentre usano il bastone, bisogna mordere la mano che la tiene.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
AutminRic
Inviato: 30/6/2009 18:29  Aggiornato: 30/6/2009 18:29
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 163
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Masmor / Kingu / Lezik85

(sul libro di Leonardo Facco)

Dacchè bazzico certe cattive compagnie (come Luogo comune) ho imparato a filtrare qualsiasi informazione con spirito critico, o almeno mi sforzo di farlo, nonchè ad accettare di mettere in discussione i mie pregiudizi (in senso letterale).

Non credo che Facco meriti gli apprezzamenti diciamo un po’ severi che gli avete riservato. Per il suo curriculum di libertario, per quanto mi riguarda, gli concedo almeno un diritto d’ascolto.

Ma il libro o meglio le affermazioni di Facco perché il libro io non l’ho letto, per me sono davvero controverse. Per questo chiedevo se qualcuno aveva approfondito l’argomento.

Nessuno di voi che ho citato mi pare l’abbia fatto.

Affermazioni come

- e che cazzo, la guerriglia non la si fa a sberle, -
- Questo tal Facco, ho vuole infangare in malafede, ho non ha capito na sega di cosa sia una rivoluzione, o dentro il cranio tiene una milza di scorta. Da come parla credo tutte e 3.

(ho?)

- quando sti tizi parleranno di pinochet, videla, batista, goyo alvarez e compagnia danzante…
- dichiarazioni da neurodeliri di quell'essere.

Mi pare che nascondano semplicemente un senso di fastidio nel vedere un proprio mito o comunque un personaggio storico a cui si attribuiscono valori positivi, messo in discussione in maniera totale.

Vale la pena “dimostrare punto x punto xchè sono stronzate quelle che dice”??

Non lo so onestamente, forse il dibattito potrebbe essere interessante se vi prendesse parte l’autore del libro. Personalmente dovrò prima formarmi un’opinione (che era quel che cercavo di fare….)

Lezik85
Inviato: 30/6/2009 21:18  Aggiornato: 30/6/2009 21:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Citazione:
Non credo che Facco meriti gli apprezzamenti diciamo un po’ severi che gli avete riservato


Se noti però, lui non fa altro che lanciare offese gratuite fino al terzo minuto del video.

Però ti dirò su cosa dissento, avendo letto una recensione del libro (perchè non ho nessuna intenzione di comprarlo).

Facco mette in dubbio l'autenticità della laurea di Guevara, quando invece è noto che si sia laureato dopo il suo viaggio in motocicletta, all'Università di Buenos Aires nel 1953 (forse è meglio se Facco si fa un giro in Argentina, invece di sacoltare le voci). Inoltre si imbarcò con Castro proprio in qualità di medico! Curava per primo i prigionieri feriti e poi li liberava, al contrario dei batistiani che ammazzavano contadini inermi per portarl all'Avana spacciandoli per ribelli caduti.

Poi le questioni di razzismo. Primo "Che" significa uomo. Secondo, chi è razzista se lo farebbe un giro in moto tra i villaggi più poveri e malfamati delle americhe del sud? Andrebbe anche in Congo?

Le fucilazioni. La critica arriva per il discorso del 1964...embè? Lo sapevano tutti, come vuoi che si faccia una rivoluzione? In Francia avevano le baghèt al posto dei fucili per caso? L'unione dell'Italia la facevano a colpi di Chianti?
I fucilati personalmente da Guevara erano coloro che approfittando dell'immagine della rivoluzione espacciandosi per emissari di Guevara stesso terrorizzavano le popolazioni inermi. E questi soggetti meritavano di per certo di essere fucilati.

L'economia. Ma sto Facco s'è scordato che c'era e c'è l'embargo a Cuba? Perchè non ne parla?

Ciò che mi dà più fastidio è la pretesa dell'autore di avere tutte le verità di questo mondo...ma la domanda è: Facco c'è andato veramente a Cuba? O se ne è stato bello spaparanzato in poltrona a scrivere dei deliri estrapolati da chissà quali libri?

Kingu
Inviato: 1/7/2009 1:18  Aggiornato: 1/7/2009 1:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/11/2008
Da: Treblinka
Inviati: 302
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
per Citazione:
Autminric




Citazione:
Dacchè bazzico certe cattive compagnie (come Luogo comune) ho imparato a filtrare qualsiasi informazione con spirito critico, o almeno mi sforzo di farlo, nonchè ad accettare di mettere in discussione i mie pregiudizi (in senso letterale). Non credo che Facco meriti gli apprezzamenti diciamo un po’ severi che gli avete riservato. Per il suo curriculum di libertario, per quanto mi riguarda, gli concedo almeno un diritto d’ascolto.



infatti qui son d'accordissimo con te. il mio intervento era limitato solo al video che hai linkato e a quello che viene detto. non sono d'accordo su quello che dice Facco; non riferisce quali sono le fonti da cui ha preso ste notizie e l'inizio del filmato non è certo imparziale e curioso come un indagine seria che si rispetti. si parte subito con "il sanguinario" con i dubbi sulla sua professione medica, sui suoi "disastri" in america latina. tutte cose che mirano al discredito di una figura piuttosto che una ricerca genuina della verità. magari le fonti ci sono e (bisogna vedere quanto credibili) sono nel libro e anche questo è uno stratagemme per comprarlo visto che appaiono in sovraimpressione i riferimenti all'autore e alla casa editrice. vabbè questa si puo concedere ma personalmente non muoio dalla voglia di leggere un libre presentato cosi male.
la mia rabbia comunque , in riferimento ai dittatori che ho citato, è rivolta a tutti quelli che cercano i mostri o li costruiscono con certi metodi. pensare ad un CHE che mette in ginocchio il sudamerica sinceramente è fastidioso. invece di parlare del CHE sanguinario sarebbe piu bello leggere di come pinochet si è salvato il culo fino ai novanta, di come è stata messa in ginocchio veramente l'Argentina e la lunga mano degli stati uniti nelle dittature sudamericane. parlare di cos'è colonia dignidad in cile (mazzucco se sai qualcosa in proposito o se si riesce a trovare qualche documento filmato a riguardo sarebbe interessante discuterne). ripeto , il mio intervento era riferito solo al video che hai linkato e sono sempre aperto a qualsiasi conclusione ma sta storia qua proprio non se pò senti

Redazione
Inviato: 1/7/2009 4:03  Aggiornato: 1/7/2009 4:04
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LESTAAT: "Ma qui non stiamo parlando di storia. Qui si parla del comportamento umano."

Io infatti mi riferivo alla storia dell’umanità, non a quella di Annibale che valica le Alpi.

In ogni caso, ora mi è chiara la differenza fra i nostri punti di vista: secondo te la natura umana, essendo immutabile nel tempo, imporrà sempre i suoi aspetti negativi (“cambia l’ambientazione”, ecc.), indipendentemente dall’ambito sociale.

Secondo me invece le pulsioni naturali (egoismo, violenza, prevaricazione) possono venire modificate, e messe sotto controllo, a seconda dell’habitat. Se ci fai caso, in una società dove tutti rubano nessuno ha gravi problemi a farlo, mentre in una società dove tutti si comportano in modo impeccable chi ruba si sente una merda. (Quindi, migliorando la società, …).

Se non altro abbiano trovato finalmente il punto del disaccordo.

Lestaat
Inviato: 1/7/2009 10:54  Aggiornato: 1/7/2009 10:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
No no no no.
Non ci siamo proprio capiti Massimo.
Anzi, a quanto pare sei te che pensi male della natura umana.
Io non penso affatto che la prevaricazione, l'egoismo e la violenza siano pulsioni naturali. O meglio, lo sono, ma solo quando ce n'è l'esigenza (o quantomeno quando tale esigenza viene fatta sentire)
Al contrario, penso che l'essere umano sia molto più simile agli scimpanzè e ai bonobo che ai lupi.
Collaborazione e solidarietà sono un istinto quasi primario (certo, non perchè siamo buoni, ma perchè siamo intelligenti, sappiamo bene che ci conviene collaborare, ma non cambia nel merito) quando non ci sentiamo minacciati.
Il gioco di chi sta al potere infatti sta proprio li, nel farci credere continuamente di essere sotto qualche minaccia risvegliando così l'ovvio istinto di sopravvivenza che ci spinge ad essere egoisti.
La vera e profonda differenza tra i nostri punti di vista Massimo, sta nel fatto che tu credi che la massa, nel suo complesso, possa comportarsi come il singolo ed imparare, il che è vero, a patto però che non vi sia un potere di mezzo che, come detto qui sopra, impone qualche minaccia spingendo così all'egoismo.
Tu poi, pensi che la semplice presa di coscienza possa cambiare questo fatto, mentre io sono convintissimo che non sia possibile.
Sono decine di migliaia di anni, se non centinaia di migliaia di anni, che esiste l'homo sapiens sapiens, non ti sorge il dubbio che sarebbe già successo se fosse così? Voglio dire, avevamo Platone, Aristotele....oggi Alberoni e Buttiglione....suvvia.
Perchè vi sia responsabilità ci deve essere obbligatoriamente la libertà di poterla raggiungere, altrimenti questa rimane prerogativa di una minoranza che, per i motivi più disparati (cultura, situazione sociale, storia personale, casualità, intelletto superiore alla media, o addirittura intelletto inferiore o malato possono renderti responsabile e libero), l'ha raggiunto quello stato.
La massa, nel suo complesso, si comporta seguendo quelle che sono le naturali propensioni umane, e se qualcuno è in grado di controllarne l'ambiente, la massa, si comporta come decide lui.
Non è per il basso QI che le scimmiette si addomesticano, ma è perchè il nostro QI superiore ci permette di modificare l'ambiente in cui vivono le scimmiette.
Se ci metti un uomo in una gabbietta, può essere intelligente, responsabile e cosciente quanto vuoi, sarai sempre e comunque tu a decidere cosa fargli fare, perchè la sua vita dipende da questo. Questo con il singolo, figurati quanto diventa più semplice con la massa.
La nostra vita, almeno qui in occidente, dipende, un esempio tra i vari possibili, dal denaro, senza di quello non si può vivere, controlli quello, controlli le nostre decisioni.
Come la metti, la metti, se vuoi un uomo cosciente, deve essere libero, se lo vuoi libero devi MORDERE quella cazzo di mano.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 1/7/2009 10:57  Aggiornato: 1/7/2009 11:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LESTAAt: Scusami, ma fatico a capirti. Ogni singola affermazione mi sembra condivisibile, ma non riesco a vedere la tua conclusione.

masmor
Inviato: 1/7/2009 12:20  Aggiornato: 1/7/2009 12:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/10/2008
Da: pianeta verde
Inviati: 66
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
AutminRic:"Non credo che Facco meriti gli apprezzamenti diciamo un po’ severi che gli avete riservato. Per il suo curriculum di libertario, per quanto mi riguarda, gli concedo almeno un diritto d’ascolto"

Sono andato a cercare qualche informazione su Facco, è a capo di un "movimento libertario". Libertario significa tutto quel che riguarda la libertà, e significa ben poco. Di fatto sul suo sito lui si preoccupa di LIBERISMO E NON DI LIBERALISMO. IL liberismo è la ceca fiducia "nel mercato" e la storia ha già sentenziato inesorabilmente la sua inumanità, e soprattutto non ha nulla a che vedere con la libertà questione centrale invece nel liberalismo. Non trovo quindi alcuna virtù nel suo curriculum, anzi.

"ho" fu errore di distrazione, chiedo venia...

AutminRic:"Ma il libro o meglio le affermazioni di Facco perché il libro io non l’ho letto, per me sono davvero controverse. Per questo chiedevo se qualcuno aveva approfondito l’argomento.Nessuno di voi che ho citato mi pare l’abbia fatto.
Mi pare che nascondano semplicemente un senso di fastidio nel vedere un proprio mito o comunque un personaggio storico a cui si attribuiscono valori positivi, messo in discussione in maniera totale."

Sì, non so per kingu e lezik, ma per me si tratta di purissimo fastidio, ma non per l'aver "messo in discussione in maniera totale" il CHE.
Dal filmato che hai linkato Facco non lo mette in discussione, Facco dice di voler dimostrare che il Che non è un mito ma un "sanguinario", "incapace", "buonanulla", "impostore" nella sua immagine di rivoluzionario vicino ai poveri ed alle ingiustizie.
Facco dice esplicitamente che il Che non merita di essere un mito, ne tantomeno merita rispetto. Facco pretende di aver scritto "un libro verità" sulla "vera storia" del Che.
Facco sostiene tutto questo attraverso 3-4 argomentazioni principali - si suppone che nella presentazione del libro abbia portato le più pesanti-.

Ti sembra logico asserire di dimostrare che il Che è un bastardo-incapace ed un impostore come mito, inquanto
1. ha ucciso minimo 200 persone.
2. un suo amico all'università non ha ottenuto la documentazione della laurea del che, che quindi è un medico.
3. quando il Che lavorò al ministero dell'economia fu un totale disastro.

1.il Che non ha mai nascosto di aver ucciso, ne prima ne dopo la rivoluzione, che non si è conclusa certo nel '59 visto l'embargo ed i continui attacchi della CIA. Chi non capisce l'ovvietà di queste uccisioni - che trattavano per lo più spie del regime, cubani arruolati dalla CIA ecc...-non ha capito nulla della rivoluzione armata. In ogni caso da qui non si può dimostrare nulla al riguardo del Che.
2.che un amico di Facco non abbia trovato la documentazione all'università, non significa nulla! e allora!? ha studiato come medico, ha lavorato coome medico, ha iniziato la guerriglia come medico. La faziosità di Facco è esplicita quando estrapola dal diario del Che il pezzo in cui dice che in un tal momento tra le munizioni e le medicine ha scelto le munizioni. Facco si concentra su questa cosa e più o meno dice"vi sembra possa essere un medico uno che sceglie le munizioni"? Ti sembra meriti attenzione uno che ragiona così!?!
3. che il CHE al ministero dell'economia fu un disastro è cosa nota, detta dal Che stesso. é noto pure che furono un disatro pure quelli prima di lui e quelli dopo di lui, è noto pure che i problemi dell'economia cubana derivano dall'essere un isola minuscola costretta all'autarchia.

Per me Facco non merita alcun rispetto inquanto vuole faziosamente infangare il Che SENZA ALCUN VALIDO MOTIVO. Facco cerca solo di vendere qualche copia a quattro a fascisti minorati che non vedono l'ora di infangare il Che.
Facco pretende con quattro argomentazioni prive di logica e ricche di faziosissime fallacie di smerdare la memoria di uno che fatta una giustissima e riuscitissima rivoluzione ha scelto, invece di godere degli agi conquistati, di andare ad aiutare prima la guerriglia in congo e poi in bolivia, inquanto aveva intelligentemente compreso che il solo blocco dell'imperialismo a cuba sarebbe stato inutile.

ps. dopo poco castro si rese conto che i tecnici dell'economia che aveva lasciato in carica non erano affidabili, così chiese al Che di occuparsene. Lui dapprima rifiutò, poi, accettata la necessità, si mise a studiare economia senza fare altro per mesi al fine di tentare la gestione di quel ministero.

Lestaat
Inviato: 1/7/2009 14:25  Aggiornato: 1/7/2009 14:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Beh, come non vedi la conclusione?
Sta proprio alla conclusione del post.....lol
C'è una sola ed unica via d'uscita possibile da questa situazione, MORDERE QUELLA CAZZO DI MANO....tutto il resto sono soltanto belle idee che non possono avere un concreta funzione perchè "bloccate" sul nascere da chi è, di fatto, in grado di manipolare e indurre le idee nella massa.

MASMOR
Tra l'altro c'è la famosa e simpatica storiella, che non si sa se sia leggenda o reale, di come accadde che il Che divenne governatore del Banco National.
Mentre scarabocchiava sul suo diario durante la riunione per il governo provvisorio e chi dirigeva l'assemblea chiese:
"C'è un economista in sala?"
E il Che, distratto, rispose istintivamente "Io" alzando la mano.
Avvicinato da un compagno sorpreso si scusò dicendo che aveva capito "C'è un comunista in sala?"

:P
Carina.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 5/7/2009 21:51  Aggiornato: 5/7/2009 21:53
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
LESTAAT: (Scusa il ritardo nella replica) "sono soltanto belle idee che non possono avere un concreta funzione perchè "bloccate" sul nascere da chi è, di fatto, in grado di manipolare e indurre le idee nella massa."

Oppure sono bloccate sul nascere da chi dice che sono "soltanto" belle idee che verrebbero bloccate "dagli altri". Di fatto, che ti piaccia o meno, la stai bloccando tu.

Come scrisse qualcuno, nessuno uomo è in grado di cambiare il mondo da solo, ma molti uomini sono in grado di produrre un'idea che possa cambiare il mondo.

Bisogna naturalmente - aggiungo io - sforzarsi di vedere il pieno potenziale di un'idea, invece di archiviarla frettolosamente con ragionamenti tutt'altro che solidi.

Lestaat
Inviato: 6/7/2009 11:25  Aggiornato: 6/7/2009 11:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
E certo, sono io di fatti che decido cosa puoi e non puoi fare, ed è sicuramente colpa del mio atteggiamento negativo se da che mondo e mondo, chi ha il potere, lo vuole tenere anche quando non è più capace di gestirlo per l bene dell'umanità.
Ah, scusa.....dimenticavo....siamo in democrazia e il potere ce l'ho io, nel mio piccolo, con il mio voto, o non voto.....giusto.....che sbadato.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
gobbo
Inviato: 12/7/2009 17:29  Aggiornato: 12/7/2009 17:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Che Guevara: inchiesta su un mito
Ciao a tutti

dal articolo:
Citazione:
Stiamo parlando prima di tutto dell’ingerenza continua, asfissiante e onnipresente degli Stati Uniti in tutto ciò che riguarda le faccende interne dei vari stati sudamericani. Ingerenza che naturalmente viene espletata sotto l’egida della più classica ipocrisia di facciata: quando si tratta di capire chi abbia deciso l’eliminazione fisica di Guevara, l’uomo della CIA risponde che “furono decisioni prese dall’Alto Comando della sovrana Repubblica di Bolivia”. Quando invece si tratta di vantarsi per la sconfitta della rivoluzione, agli stessi uomini CIA piace pensare che “senza il loro aiuto difficilmente i boliviani ce l’avrebbero fatta” .

Ovviamente che non ce l’avrebbero fatte perché secondo documenti declassificati nel 2004 tenuti nella sede del Dipartimento di Stato Americano ,la Cia tramite azioni clandestine aveva sostenuto la giunta militare con oltre 1 milione di dollari solo per i tre anni fiscali 63-65,non ce l’avrebbero fatto perché dopo lo sconcerto subito dagli americani nel aprile 1967 quando il generale Barrientos,capo della giunta militare disse all’ambasciatore Douglas Henderson che la guerriglia era diretta dal Che, i sforzi statunitensi diventarono maggiori. Di concerto il Pentagono manda in Bolivia una task-force dei Berretti Verdi che dal giugno fino a settembre avrebbe allenato il famoso Secondo Battaglione di cui il maggiore Sheldon parla nel filmato mentre la Cia due dei suoi agenti operativi migliori per seguire da vicino la vicenda.

dal articolo:
Citazione:
La stessa ipocrisia viene replicata a livello locale, operativo: il maggiore Shelton, l’americano incaricato dell’addestramento dei contras boliviani, non riesce a nascondere che “fu proprio il battaglione che da noi aveva ricevuto il massimo dei punteggi a condurre in porto l’operazione contro Guevara”, ma subito sottolinea che loro (i militari USA) “hanno l’ordine di non allontanarsi più di cento chilometri dalla loro caserma, per cui quello che accade sulle montagne è completamente fuori dal loro controllo”.

Sara pur vero che i militari americani non potevano allontanarsi più di cento chilometri dalla loro caserma ma che ci faceva nella scuola di Higueras, Feliz Rodriguez,uno dei due agente operativo della CIA, veterano della Baia dei Porci?

dal articolo
Citazione:
la versione ufficiale dava Guevara “morto per emorragia interna e dissanguamento da ferite multiple, dovuto alla mancanza di una pronta assistenza sanitaria”

Eh, come sempre le versioni ufficiali chi sa perché tendono sempre a mentire. Non solo i stessi boliviani sapevano ma anche gli americani erano tenuti in constante aggiornamento tramite l’agente della Cia,Rodriguez, che mandava a John Tilton,capo stazione Cia a LA Paz messaggi radio continui. Questi resoconti per via gerarchica arrivavano direttamente alla Casa Bianca.
In uno dei suoi comunicati lui segnala che :” Che Guevara è stato giustiziato con una scarica di colpi alle 13:15,l’ordine dell’esecuzione è arrivato alle 11:50.”
Tom Polgar,un alto funzionario di Langley chiede se sarà possibile mandare a Langley le impronte digitali. Tilton rispose “Posso mandare le dita”. I suoi carnefici gli avevano tagliato le mani e presumibilmente Rodriguez le trasporta fino alla sede della Cia.

Visto che siamo sulla VU, le parole del Colonnello Miguel Allora su un Che abbattuto moralmente non trovano riscontro nei resoconti di Rodriguez anzi, il Che non solo rifiuta l’interrogatorio da parte dell’agente della Cia ma costringe quest’ultimo a riferire che: “At no time during the period he was under [less than 1 line of source text not declassified] observation did Guevara lose his composure.”

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.

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