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Medicina : Max Gerson, il nemico della medicina
Inviato da Redazione il 20/5/2009 13:30:00 (25047 letture)

Capitolo del film sul cancro dedicato a Max Gerson. (La voce narrante in italiano sarà sostituita da quella di un professionista).

Il filmato ora è su Arcoiris, ed è stato unificato.



Su arcoiris.tv si può scaricare la copia in alta definizione.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
kabir
Inviato: 20/5/2009 14:52  Aggiornato: 20/5/2009 14:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/6/2006
Da:
Inviati: 40
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Basta video che dal lavoro non posso vederli bene.
Scherzi a parte ottimo lavoro.

Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna. www.chaplon.splinder.com
peonia
Inviato: 20/5/2009 15:33  Aggiornato: 20/5/2009 15:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Massimo ti ringrazio e mi complimento per il tuo lavoro egregio e incessante sull'argomento, anche se, effettivamente, non solo rischio l'ictus qui...ma mi assale una furia omicida! Vorrei chiedert,i per non rivedere tutto il video su Oxley (o Oxey?), se Morris Fishbein e' lo stesso pezzo di cacca dell'altro filmato o un ulteriore personaggio, guardacaso anche lui ebreo....stanno sempre fra i piedi?
Certo che sentire questi palloni gonfiati sparare le loro sentenze e' terribile, ma purtroppo si constata quotidianamente lo stesso deplorevole atteggiamento....la stessa spocchia....
.aarrrggghhhhhhhh, come mi prudono le mani.........

Pensavo che in questa Societa' l'unico valore e' il profitto, togliamolo di mezzo, forse avremo un mondo piu' equo!

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Al2012
Inviato: 20/5/2009 15:56  Aggiornato: 20/5/2009 15:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Ottimo !!!


Enzima Beta-glucosidasi: presente nelle cellule cancerogene.
Enzima Rodanese: presente nelle cellule sane.

Che non sia qui la prova scientifica che nessuno vuol vedere ???



<< (…) Il ricercatore James South (…) spiega la biochimica essenziale di ciò che accade quando una persona si alimenta con cibi nitrilosodici o assume la B17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che come Amigdalina:
".Queste due proprietà delle cellule tumorali (un eccesso di Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese, per la disintossicazione dell'acido cianidrico, sono chiamate in causa come spiegazione sia del perché il Laetrile uccida le cellule tumorali e del perché esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule tumorali in ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero.

Le cellule tumorali saranno di conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell'enzima Rodanese, dotato di azione disintossicante dall'acido cianidrico.
Se dell'acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima Rodanese.". (…) >>

Tratto da : http://fiocco59.altervista.org/27novembre.htm

°°°°°°°

«L'AMIGDALINA

L’amigdalina sembra essere stata progettata da qualcuno che voleva sconfiggere il cancro.
Le cellule cancerose, a causa del loro metabolismo diverso da quello delle cellule sane (elevata concentrazione di betaglucosidasi, assenza di rodanese e di ossigeno), fagocitano l’amigdalina decomponendola in due potenti citotossine (benzaldeide e ioni cianuri) che risultano fatali per le cellule cancerose stesse.

È stato ampiamente documentato dalla comunità scientifica che benzaldeide e ioni cianuro derivanti dall’idrolisi dell’amigdalina producono la morte delle cellule tumorali.
Nelle cellule sane, queste stesse due sostanze sono neutralizzate più rapidamente di come sono formate, e vengono convertite (dalla presenza di un eccesso di rodanese e ossigeno) in acido benzoico e tiocianati, che oltre ad essere innocui, svolgono alcune funzioni importanti nell’organismo.
La letteratura medica mostra che le cellule normali hanno una concentrazione di rodanese relativamente elevata, molto maggiore delle quantità di betaglucosidasi, cosi che la conversione a tiocianato è istantanea.

Inoltre, l’enzima responsabile dell’idrolisi dell’amigdalina, la betaglucosidasi, è stato trovato in tessuti cancerosi di mammella, utero, stomaco, mesenterio, parete addominale ed esofago in quantità da 100 a 3600 volte superiore di quello in tessuti non cancerosi.

Invece l’enzima rodanese era totalmente assente nelle cellule tumorali, cioè queste ultime non hanno alcun modo di neutralizzare lo ione cianuro.

L’amigdalina (che è nota anche come vitamina B17) è talmente non tossica che negli studi di laboratorio l’acqua usata come suo diluente presentava un potenziale di tossicità maggiore.
Ma abbiamo visto come una sostanza che è totalmente innocua, quale è una vitamina, possa giocare un ruolo chiave nella soppressione delle cellule tumorali.

Solo parecchi anni dopo le vicende che abbiamo raccontato, il senatore John Kelsey fece approvare dal Congresso l’Atto di Libertà all’Informazione, e così lo Sloan-Kettering fu costretto a rendere pubblici i verbali di riunioni interne tenuti segreti.

Le riunioni erano state molto private e schiette.
Ebbene, in questi verbali risulta evidente la cattiva fede dei manager e ricercatori dello Sloan-Kettering, che sono convinti dell’efficacia dell’amigdalina per il cancro, ma che non ritengono sia interesse dello Sloan-Kettering investigare protocolli nei quali usarla.
«Lo Sloan-Kettering non ha interesse alcuno verso lo sviluppo di studi basati su amigdalina, ma propone di studiare chemioterapici che abbiano simili meccanismi di rilascio selettivo di ioni cianuro su cellule cancerose» (Sloan-Kettering, verbali del 2 luglio 1974).

Se questi verbali non fossero stati resi noti, non avremmo avuto le prove concrete della farsa organizzata nel più importante centro di ricerca e trattamento per il cancro del mondo e si sarebbero potute formulare ipotesi diverse sull’andamento di questa vicenda.
In quelle riunioni interne, Hans Neiper famoso sviluppatore di chemioterapici tedesco, propose di modificare e successivamente brevettare qualche molecola a partire dall’amigdalina; si fece il nome del mandelonitrile.
Un anno dopo, gli studi di Schloen e, successivamente quelli di Manner, dimostrarono un’efficacia intorno al 100% dell’amigdalina in combinazione con enzimi digestivi, vitamina A e vitamina C, quindi ciò faceva intravvedere un crollo del mercato del cancro che l’establishment non si sarebbe potuto permettere.

Lo sviluppo del programma amigdalina o derivati sotto l’egida delle multinazionali fu di colpo arrestato». [pag. 141-142] (..) >>

Tratto da:
Cancro: Puoi Guarire
http://www.macroedizioni.it/libri/cancro-puoi-guarire.php

“Capire … significa trasformare quello che è"
fefochip
Inviato: 20/5/2009 16:04  Aggiornato: 20/5/2009 16:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
..ma mi assale una furia omicida!


sottoscrivo ....
veramente ....basta con questi video ....

aridateme la pillola azzurra.

detto questo...

ma la dieta consisteva in un' alimentazione da seguire per anni?
e poi ...era uguale per tutti o dosata per ognuno?

mi viene subito in mente che si potrebbe fare un po di prevenzione seguendo una dieta simile magari meno rigida no?

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
albertogas
Inviato: 20/5/2009 16:36  Aggiornato: 20/5/2009 16:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/9/2008
Da:
Inviati: 41
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Ciao Massimo e ciao a tutti, e' ovvio che la cura funziona: per un po' di mesi il corpo mangia secondo la nostra natura e ripristina i giusti processi fisiologici. In realta' i dottori sanno benissimo perche' c'e' il cancro e la prova e' nello studio dell'anatomia umana comparata agli animali delle altre speci. L'uomo non e' onnivoro, non e' carnivoro, non e' granivoro, non e' erbivoro ma e' frugivoro: deve alimentarsi con frutta matura e vegetali a foglia verde. Questa e' purtroppo la verita', per cui se volete vivere tranquilli e sani rifiutatevi di mangiare tutti gli alimenti che non trovate sugli alberi e che non trovate sulla terra, in pratica evitate tutti i cibi che l'uomo produce, sono delle bombe ad orologeria. Ha ragione la signora nella seconda parte del video: questi uccidono "legalmente" le persone perche' sono una lobby al potere mondiale, altro che Olocausto questo e' sterminio di massa trasversale (non razzista e ne ideologico) dovuto al semplice profitto, queste persone dovrebbero venire prese ed impalate ad un albero a punta come fanno certi indigeni e mostrate in pubblico. Io avevo fatto una domanda al Dottor Simoncini riguardo all'alimentazione, lui non ne e' convinto ma io si e se si controllano tutte le cure di diversi dottori fuori dal coro si nota che quasi tutti adottano uno stile alimentare vegetariano stretto tranne appunto il dottor Simoncini. Introducendo ascorbato di potassio o ascorbato di magnesio o ascorbato di sodio si reintegrano sali minerali alcalinizzanti che comunque ristabiliscono alcuni processi fisiologici, mentre nel caso specifico del dottor Simoncini egli usa il bicarbonato di sodio (giustamente) in quanto ha scoperto che il cancro e' un fungo e che muore se viene avvolto dal bicerbonato di sodio. Il cancro prolifera, secondo me, perche' i tessuti piano piano, con l'alimentazione errata, inacidiscono i tessuti e questo ambiente acido eì manna per i funghi Fatto sta' che io preferisco mangiarmi due frutti e un po' di insalata e qualche mandorla. I minerali vengono assorbiti maggiormente dal nostro corpo quando sono inclusi nella biochimica di un frutto o di una verdura.

Alberto

Freeanimal
Inviato: 20/5/2009 17:13  Aggiornato: 20/5/2009 17:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Inascoltati e vituperati
Inascoltati e vituperati: gli animalisti, che da secoli propugnano un'alimentazione vegetariana. L'uomo è una scimmia frugivora, lo abbiamo sempre saputo e sempre ripetuto, ma l'intera società ci è contro. Ci è sempre stata contro. A scuola le maestre dicono che l'uomo è onnivoro e deve mangiare cibi variati, compresa la carne. In televisione dicono le stesse cose e così tutte le agenzie culturali (che sarebbe più giusto definire propagandistiche). I risultati sono milioni di morti, in Occidente, per malattie degenerative. E che cosa più della carne, con i suoi processi di putrefazione all'interno dell'apparato digerente, porta alla degenerazione dell'organismo? E' talmente evidente! Ma, come dice l'apostolo Giovanni...."Gli uomini preferirono le tenebre". Cioè, tra le menzogne dell'industria del farmaco e l'accidia naturale dei consumatori portati storicamente a fidarsi dello "sciamano", ci troviamo a vivere in una società di zombi che uccide miliardi di animali innocenti, s'ingozza delle loro povere carcasse e ne riceve, come una specie di Nemesi, (vedere "Nemesi medica" di Hans Ruesch) la giusta punizione. Sono arrivato a un punto tale di amarezza per la stupidità e la cattiveria degli uomini che non mi dispiace se vengono puniti da una malattia degenerativa, ma mi dispiace invece per gli animali così, barbaramente, ingiustamente, ignominiosamente assassinati!

Silver
Inviato: 20/5/2009 18:20  Aggiornato: 20/5/2009 18:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/9/2005
Da: Torino
Inviati: 615
 Re: Inascoltati e vituperati
sono anni che cerco di comunicare che la dieta odierna è tutta errata.
Qunate discussioni qui su LC... se ci penso...

Finalmente si inizia a capire.

Grazie Massimo.

Daemon
Inviato: 20/5/2009 18:24  Aggiornato: 20/5/2009 18:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/9/2005
Da:
Inviati: 255
 Re: Inascoltati e vituperati
E' una teoria estremamente interessante..

Non per niente attualmente l'alimentazione rientra tra i cosiddetti "fattori di rischio" per quasi tutte le più importanti malattie.
Infatti è stata dimostrata più volte, ed in modo ormai indiscutibile, la correlazione tra il consumo di carne e le patologie cardiovascolari.
Anche numerosi tipi di tumore sono risultati strettamente collegati al consumo di prodotti di origine animale.

Insomma: le cose ormai si sanno, ma non si fa ancora abbastanza.. forse perchè la prevenzione non dà risultati a breve termine? O magari perchè non porta denaro nelle tasche giuste?

Parzialmente O.T.: l'altra sera a Report è andata in onda una spettacolare video-inchiesta sui danni ambientali e sugli interessi economici che sono dietro la produzione della carne.. magari è un buon indizio del perchè sia così difficile in Italia promuovere un'alimentazione sana e vegetariana..

Ecco il link -
Report: inchiesta sulla carne

Red_Knight
Inviato: 20/5/2009 18:31  Aggiornato: 20/5/2009 18:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Non per fare il polemico ma se è per questo è dimostrato anche che nascere porta alla morte nella stragrande maggioranza dei casi...

aulegu
Inviato: 20/5/2009 18:53  Aggiornato: 20/5/2009 18:53
So tutto
Iscritto: 6/12/2008
Da:
Inviati: 22
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
sicuramente red, ma ci sono modi e modi per arrivare a morire. Meglio arrivarci il più possibile in salute no?

Red_Knight
Inviato: 20/5/2009 18:59  Aggiornato: 20/5/2009 18:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Io personalmente preferisco ingozzarmi di patatine fritte e morire contento piuttosto che prolungare la mia vita di due anni mangiando del digustoso "cibo sano". Ma ognuno ha i suoi gusti...

Daemon
Inviato: 20/5/2009 19:22  Aggiornato: 20/5/2009 19:24
Ho qualche dubbio
Iscritto: 2/9/2005
Da:
Inviati: 255
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Mi è venuto in mente un'altro ostacolo alla diffusione di un'alimentazione sana e vegetariana:
il pregiudizio.


(pasta al forno vegetariana alle melanzane)


peonia
Inviato: 20/5/2009 19:22  Aggiornato: 20/5/2009 19:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
minerali vengono assorbiti maggiormente dal nostro corpo quando sono inclusi nella biochimica di un frutto o di una verdura.

Un consiglio per tutti: se non riuscite ad essere vegetarianio o fruttariani, almeno prendete un integratore dietetico...io sto prendendo REGOBASIC, che contiene minerali ALCALINIZZANTI: calcio, potassio, magnesio, sodio, ferro e manganese.

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
ELFLACO
Inviato: 20/5/2009 19:49  Aggiornato: 20/5/2009 19:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 1839
 Re: Inascoltati e vituperati
Daemon:

Citazione:
Parzialmente O.T.: l'altra sera a Report è andata in onda una spettacolare video-inchiesta sui danni ambientali e sugli interessi economici che sono dietro la produzione della carne..


Si ,l'ho visto anch'io..OTTIMO

Ti ricordi il pezzo dove dice che grazie agli aiuti statali vale di più la merda di gallina che le uova!!!

Pazzesco!!!

“Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”
sitchinite
Inviato: 20/5/2009 20:25  Aggiornato: 20/5/2009 20:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/6/2007
Da: Roma - Pomezia
Inviati: 3270
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Massimo, uno scoop davvero meraviglioso, che sarebbe ancora più strepitoso se in qualche maniera potessi elencare se e quali ospedali o cliniche o privati curano con questo metodo...
in sostanza: un malato terminale, adesso, come potrebbe fare per sottoporsi al mettodo gerson? da chi dovrebbe andare?

Lezik85
Inviato: 20/5/2009 20:36  Aggiornato: 20/5/2009 20:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
Io personalmente preferisco ingozzarmi di patatine fritte e morire contento


quoto in pieno ...diciamo che mi piace però equilibrare schifezze a cose decenti.


@ peonia

Potresti provare anche le alghe, come integratori minerali non sono niente male.

sitchinite
Inviato: 20/5/2009 20:47  Aggiornato: 20/5/2009 20:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/6/2007
Da: Roma - Pomezia
Inviati: 3270
 Re: Inascoltati e vituperati
"Inascoltati e vituperati: gli animalisti, che da secoli propugnano un'alimentazione vegetariana. L'uomo è una scimmia frugivora, lo abbiamo sempre saputo e sempre ripetuto, ma l'intera società ci è contro."

non essere così assolutistico che ciò che dici non é una verità comprovata.

Volevo fare una precisazione chimica su un punto del video, quando la donna dice che la carne produce acidità fosforica.
Detta così è sviante... l' acidità fosforica può provvenire da 2 reazioni:

- polifosfati utilizzati in ambito alimentare (come conservanti ma non solo, per esempio anche per addolcire l' acqua) che vengono 'spostati' dall' acido cloridrico che normalmente si produce durante la digestione.
Attualmente però vengono utilizzati pchissimi conservanti al fosfato

- I fosfati contenuti in alcuni alimenti (non solo nella carne, il fosforo é presente in quantità variabili in tutti gli alimenti ricchi di proteine quindi latte, uova, pesce, legumi sopratutto secchi), sempre a causa a causa dell' acido cloridrico si scindono formando acido fosforico e radicali liberi di forsforo che son molto dannosi...

anche quando dice "in questo tipo di acidità l' organismo non é in grado di funzionare... deve mantenere un livello molto preciso di alcalinità" non è esatto..
l' acidità fosforica é molto più debole di quella cloridrica che generalmente e normalmente si sviluppa durante la digestione, il cui pH varia da 1.8 a 3.

L' acidità fosforica é dannosa perchè AUMENTA la alcalinità dell' ambiente digerente, inquanto i fosfati formano un tampone con pK 6.8 circa

redna
Inviato: 20/5/2009 20:59  Aggiornato: 20/5/2009 21:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Inascoltati e vituperati
Citazione:
Non per fare il polemico ma se è per questo è dimostrato anche che nascere porta alla morte nella stragrande maggioranza dei casi...


a parte questo è del tutto ridicolo che si tratti l'organismo umano come se fosse un laboratorio chimico.
In effetti è tutt'altro e da SOLO riesce a mantenersi in salute se non arriva qualcuno con tanto di medicine chimiche (ma anche di altra natura...) che lo 'sfasa'.
Pertanto finchè si ragiona trattando l'organismo umano come una macchina non si arriverà non solo a capirne la complessità ma nemmeno alla comprensione della vita stessa.
In ultima analisi non servono nè vitamine ne sali minerali se - fin dall'origine - l'organismo umano non è stato 'modificato'.


Citazione:
Volevo fare una precisazione chimica su un punto del video, quando la donna dice che la carne produce acidità fosforica.

A lei produce questo....ma non per TUTTI... Fare ragionamenti di massa a chi giova?
Se gli uomini fossero SOLO materia sarebbero o TUTTI malati o TUTTI sani.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Polidoro
Inviato: 20/5/2009 21:17  Aggiornato: 20/5/2009 21:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
E' la stessa "dieta" di Ehret?
Arnold Ehret, (1866): http://www.arnoldehret.it/

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Redazione
Inviato: 20/5/2009 23:22  Aggiornato: 20/5/2009 23:23
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
La questione del muco secondo me è qualcosa di più profondo, già identificata dai greci come una componente fondamentale delle "forze" che agiscono a livello eterico, o meglio come espressione visibile di quelle forze.

Ha ragione chi ha scritto che l'uomo non è solo un laboratorio chimico (anche se onestamente non saprei dirti che cos'è).

Polidoro
Inviato: 21/5/2009 0:09  Aggiornato: 21/5/2009 0:09
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Massimo:
I cibi consigliati sono gli stessi, mi sembra: frutta e verdura.
(ma i pomodori ? [non quellli di plastica dei supermercati, ovviamente])

Ho provato e provo ed è vero, incredibilmente.

Hai ragione sul "qualcosa di più profondo", ma Ehret non ne parla esplicitamente, parla di "vitalità" generica (diciamo che c'è andato vicino).

Dopo un digiuno di 42 (?) giorni disse che non sapeva nemmeno lui fin dove si potesse arrivare ...

Credo che l'orgone di Reich, il "qualcosa di più profondo", la "vitalità" di Ehret siano la stessa cosa che sotto-sta.
Forse anche questo: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=5417

Comunque grazie per Gerson che non conoscevo ma che (a me) conferma Ehret (e viceversa).

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
Red_Knight
Inviato: 21/5/2009 0:20  Aggiornato: 21/5/2009 0:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 31/10/2005
Da:
Inviati: 3121
 Re: Inascoltati e vituperati
Citazione:
Se gli uomini fossero SOLO materia sarebbero o TUTTI malati o TUTTI sani.


Perché invece cosa siamo? Comunque il ragionamento è assurdo di per sé. Le automobili sono addirittura fabbricate in serie, ma c'è quella che si guasta prima che finisca il rodaggio e quella che fa 200000 chilometri senza vedere mai il meccanico.

fefochip
Inviato: 21/5/2009 0:45  Aggiornato: 21/5/2009 0:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
per approfondire un po la vicenda e la terapia di max Gerson
mi sono appena ordinato questo libro + DVD
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__guarire-con-il-metodo-gerson.php

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
peonia
Inviato: 21/5/2009 9:03  Aggiornato: 21/5/2009 9:03
Sono certo di non sapere
Iscritto: 26/3/2008
Da: Roma
Inviati: 6677
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Mentre si trovava negli Stati Uniti, dopo aver dato una conferenza nella sala di un hotel, fu trovato in un parcheggio con la base del cranio fracassata. La polizia concluse che si trattò di una disgrazia dovuta al fatto che probabilmente Ehret scivolò su una macchia d'olio picchiando violentemente la testa sul pavimento causandosi la frattura del cranio.

Toh! Che sfortuna........

I metodi sono sempre gli stessi, vedo....

Insomma in effetti, NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO, dobbiamo mettercelo in testa!
Infatti, non ricordo dove lessi, mi pare qui, i medici non studiano e non sanno nulla sull'alimentazione e la nutrizione....sara' casuale che non stiano fra le materie da sapere????

...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Freeanimal
Inviato: 21/5/2009 9:41  Aggiornato: 21/5/2009 9:41
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Vegetarismo
Anzitutto mi scuso per il lapsus: "Nemesi medica" non è di Hans Ruesch, ma di Ivan Illich. Entrambi sono autori poco conosciuti, entrambi validi. Il libro di Ruesch, "Imperatrice nuda", fu tolto dal mercato su pressione delle industrie farmaceutiche: un altro caso di "cover up", come si usa dire al giorno d'oggi.
A Red Knight (che vuole morire beato mangiando patatine): l'anno scorso un ragazzo inglese che seguiva una dieta rigorosamente McDonald morì a soli 18 anni. I medici lo avevano avvertito, ma lui preferì perseverare nell'errore, come fanno milioni di persone. 18 anni! Una vita sprecata. Era meglio che non nascesse!
A Sitchinite (che non ama le affermazioni categoriche): se le fanno i detentori ufficiali del Sapere, allora nessuno obietta e il gregge segue belando, compiaciuto, ma se ogni tanto le facciamo noi, a cui normalmente nessuno da' retta, allora diventiamo automaticamente dogmatici, fondamentalisti, estremisti e fanatici. Gli uomini non sono mai contenti! Sempre insoddisfatti e dubbiosi!

soulsaver
Inviato: 21/5/2009 10:48  Aggiornato: 21/5/2009 10:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/11/2005
Da: Roma
Inviati: 613
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Freeanimal sei pregato di non cambiare il titolo della discussione...
Crea confusione in home per chi la sta seguendo.

Credo che l'esempio che porti alla nostra attenzione di questo ragazzo inglesse e la dieta a base mcdonalds sia ridicolo ed anche un pò scorretto.

C'è un giusto mezzo anche per chi non voglia mantenere una dieta prettamente a base di frutta e verdura.
Io mangio pochissima carne (forse 3-4 volte al mese), non mangio nulla che abbia subito tresformazioni di qualche genere, tutto fresco di mercato, tante verdure e cerco di variare la dieta in base alla disponibilità e ai prodotti di stagione.
Sicuramente il detto "noi siamo quello che mangiamo" è corretto, quindi mangio tante cose buone cercando di goderne a pieno, quindi concordo con chi si concede "moderatamente" qualche vizio. Un brasato di manzo al barolo è un vizio, fa male al nostro corpo, ma quanta soddisfazione da???

Tornando in topic: credo che la cura di Gerson sia interessante e meriterebbe molta più divulgazione, soprattutto perchè parte dall'assunto che l'alimentazione sia la base per la guarigione dalla maggior parte delle patologie, non solo il tumore.

Free from the need to be free "Mommy what's a Funkadelic, George Clinton 1970"
titano75
Inviato: 21/5/2009 11:20  Aggiornato: 21/5/2009 11:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Personalmente penso che una vita equilibrata possa sicuramente aiutare ad evitare guai fisici..... certo se penso che dopo 2 ore di allenamento la sera mi devo cibare con mandorle ed insalata....bè... sarebbe veramente la fine....

Comunque come tutte le voci "fuori dal coro" andrebbe pubblicizzata di più la cura Gerson .... ma sappiamo benissimo che.... il "coro" ha altri obiettivi in mente....

Emiliano

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
fefochip
Inviato: 21/5/2009 12:09  Aggiornato: 21/5/2009 12:11
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
in estrema sintesi i video raccontano due cose : la prima che un tizio dandoti una dieta ha curato diverse persone ritenute ormai spacciate dalla medicina ufficiale e la seconda che l'associazione dei medici americani era (forse ora è peggio?) peggio della santa inquisizione.
(aggiungo la considerazione che la presunzione di tale associazione è dimostrata dal fatto che ritiene di non sbagliare ed invece sbaglia visto le pubblicità a favore delle sigarette che ha fatto all'epoca)



per chi pensa ancora che le due cose siano slegate tra di loro invito a leggere ad esempio di oggi un articolo in qui una madre sottraendo alla chemio il figlio è cercata dalla polizia
http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8060672.stm

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
ELFLACO
Inviato: 21/5/2009 13:15  Aggiornato: 21/5/2009 13:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/10/2005
Da:
Inviati: 1839
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
(aggiungo la considerazione che la presunzione di tale associazione è dimostrata dal fatto che ritiene di non sbagliare ed invece sbaglia visto le pubblicità a favore delle sigarette che ha fatto all'epoca)


Non è del tutto così.Loro non sbagliavano ,stavano mentendo sapendo di mentire.
Non è che facevano pubblicità alle sigarette,con i medici, perchè avevano fatto degli studi che dimostravano che le sigarette non facevano male. Lo facevano perchè chi finanziava gran parte delle loro ricerche vendeva sigarette.
E si sono venduti l'anima.Di scientifico non c'era niente.!!

“Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”
Freeanimal
Inviato: 21/5/2009 14:11  Aggiornato: 21/5/2009 14:11
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Il tabù del carnivorismo
Soulsaver: non credo di essere andato fuori argomento, perché i tumori vengono dal consumo di carne (se ne mangi poca il tumore ci metterà più tempo a svilupparsi) e la dieta Gerson è a base di frutta e verdura, quindi è un'alimentazione vegetariana. Non sempre "in medio stat virtus" e siamo talmente abituati all'idea che bisogna mangiare variato (le maestre hanno fatto bene il loro lavoro!) che solo l'idea di eliminare in toto carne e pesce ci fa inorridire. Gli antichi cinesi dicevano: "La tua medicina sia il cibo, il cibo sia la tua medicina" e dunque astenersi dai prodotti animali, compresi uova e formaggi, è un modo per mantenere sano il proprio corpo, e non ammalarsi, né di tumore né d'altro. E quindi, mi spieghi come sono andato fuori topic?
P.S. Se mi viene data la possibilità di mettere un titolo ai miei interventi, posso essere "creativo" anche in questo o devo veramente preoccuparmi che chi mi legge faccia confusione?

Ghilgamesh
Inviato: 21/5/2009 14:17  Aggiornato: 21/5/2009 14:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Autore: ELFLACO Inviato: 21/5/2009 13:15:17

Citazione:

(aggiungo la considerazione che la presunzione di tale associazione è dimostrata dal fatto che ritiene di non sbagliare ed invece sbaglia visto le pubblicità a favore delle sigarette che ha fatto all'epoca)



Non è del tutto così.Loro non sbagliavano ,stavano mentendo sapendo di mentire.
Non è che facevano pubblicità alle sigarette,con i medici, perchè avevano fatto degli studi che dimostravano che le sigarette non facevano male. Lo facevano perchè chi finanziava gran parte delle loro ricerche vendeva sigarette.
E si sono venduti l'anima.Di scientifico non c'era niente.!!


E quindi, in base a cosa, ADESSO, mi dovrei fidare?

titano75
Inviato: 21/5/2009 14:25  Aggiornato: 21/5/2009 14:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: Il tabù del carnivorismo
Scusa freeanimal ma così mi sembra un pò troppo drastico.... insomma... tutto fa male e niente fa male.... è solo questione di cosa si vuol fare della proprio vita....

a me piace fare tantissimo sport, mangiare bene, bere del buon vino, fumare quando ne ho voglia ecc ecc ecc.... sarò soggetto a tumori infarti o qualcos'altro ???? chissenefrega..... eheheh.. ma questo è il mio punto di vista....

A me piace mangiare vegetariano... ma mi piace anche una bella matriciana... oppure una fiorentina... però anche le zucchine... insomma come in ogni cosa, l'abuso è catastrofico... forse il punto è questo...

Se poi la carne fa male... pazienza... sarà come le sigarette o il wisky... no ???

Emiliano

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
fefochip
Inviato: 21/5/2009 14:52  Aggiornato: 21/5/2009 14:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
Non è del tutto così.Loro non sbagliavano ,stavano mentendo sapendo di mentire. Non è che facevano pubblicità alle sigarette,con i medici, perchè avevano fatto degli studi che dimostravano che le sigarette non facevano male. Lo facevano perchè chi finanziava gran parte delle loro ricerche vendeva sigarette. E si sono venduti l'anima.Di scientifico non c'era niente.!!

la malafede è un altro aspetto ancora ma volevo sottolineare un altra cosa.
probabilmente mi sono spiegato male io che certe volte salto i passaggi logici perche arroneamente li do per scontati.

il punto è che io non mi posso fidare di un organizzazione che proibisce una terapia contro il tumore che consiste in una dieta a base di frutta e verdura quando consiglia di fumarsi le sigarette.... io faccio le dovute proporzioni e non vedo differenze se salto al concetto dei salassi o delle mani sporche che toccano diversi pazienti...
se riportiamo tutto al giorno d'oggi le stesse identiche organizzazioni sono quelle che mi obbligano a fare la chemio

insomma come dice il sommo poeta il tutto si può riassumere che l'inferno è lastricato di buone intenzioni.
questo per dire che bisognerebbe usare molta piu umiltà nel giudicare delle situazioni mentre i nostri "vertici" medici sono malati di padreternismo ...e questo è sempre molto male ...

non credo di essermi riuscito a spiegare completamente e chiedo venia ....ho la sfiga di essere influenzato in estate praticamente ....
mi metto sotto le pezze
ciao a tutti
fefochip

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
fefochip
Inviato: 21/5/2009 14:57  Aggiornato: 21/5/2009 14:57
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Il tabù del carnivorismo
Citazione:
a me piace fare tantissimo sport, mangiare bene, bere del buon vino, fumare quando ne ho voglia ecc ecc ecc.... sarò soggetto a tumori infarti o qualcos'altro ???? chissenefrega..... eheheh.. ma questo è il mio punto di vista....


ma vedi finche stai bene te ne freghi di tutto il problema è quando hai disturbi o malattie e allora mi pare un po masochista non correre ai ripari magari correggendo lo stile di vita perche poi accanto al gusto della bistecca o della sigaretta c'è il gusto di stare bene e se vedi che se fai a meno di certe sostanze e poi stai meglio se non sei ottusamente legato alle tue abitudini cambi ...e solo una questione di bilanci ...
ovvio che se tu stai bene ti ripeto che fumerai e mangerai come un cammello se questo ti da gusto ma non c'è dall'altra parte della bilancia una cosa che ti ci fa ripensare

poi che di qualcosa dobbiamo morire e è inutile "morire sani" questo è un altro paio di maniche

ciao ...stavolta vado
fefochip

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
sitchinite
Inviato: 21/5/2009 15:22  Aggiornato: 21/5/2009 15:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/6/2007
Da: Roma - Pomezia
Inviati: 3270
 Re: Vegetarismo
@freeanimal

"A Sitchinite (che non ama le affermazioni categoriche): se le fanno i detentori ufficiali del Sapere, allora nessuno obietta e il gregge segue belando, compiaciuto, ma se ogni tanto le facciamo noi, a cui normalmente nessuno da' retta, allora diventiamo automaticamente dogmatici, fondamentalisti, estremisti e fanatici. Gli uomini non sono mai contenti! Sempre insoddisfatti e dubbiosi!"

Non mi interessa il tuo commento su cosa dicono i detentori ufficiali e cosa dicono gli altri, a me interessa segnalare che tu hai dato per sicura una nozione che sicura non é... con l' aggravante che hai detto anche:

"lo abbiamo sempre saputo e sempre ripetuto, ma l'intera società ci è contro"

appunto, avete sempre saputo e ripetuto una nozione non corretta, e la società vel' ha fatto notare.

Cmq, non mi interessa entrare nel merito del vegetarianesimo, ho risposto solo perchè ti sei permesso quel tono.

Freeanimal
Inviato: 21/5/2009 15:50  Aggiornato: 21/5/2009 15:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Il rifiuto
Generalmente è saggio rifiutare un'affermazione categorica quando viene proposta alla tua attenzione: bisogna sottoporla a doverosa verifica. Ma a volte succede che si può correre il rischio di rifiutare una verità. Per esempio, se qualcuno ti dice che la carne è un cibo contro natura e che porta al cancro e te lo dice una sola persona mentre ci sono cinquanta milioni di altre persone che dicono il contrario, è comprensibile che tu prenda la cosa con una certa diffidenza. Ma spetta a te, poi, approfondire la questione. Il vegetarismo è pertinente con Gerson. Sono entrambe "cure" per il corpo. Il tono che uso è il mio tono: mi dispiace di aver offeso la suscettibilità di qualcuno. E', comunque, una cosa a cui posso rimediare. Alcol, fumo e carne non sono la stessa cosa, perché se bevi e se fumi fai male solo a te stesso, ma se mangi carne fai male prima di tutto agli animali macellati e a seconda che la cosa t'importi o no, fa di te una persona saggia, rispettosa e civile, oppure un cavernicolo tecnologico edonista e incivile, che merita di prendersi una malattia degenerativa. Anche qui, non è piaciuto il tono? Mi dispiace, ma non posso farci niente. Le cose stanno così, anche se la società ci censura quando lo diciamo, come anche Gerson è stato censurato. E così pure tutti quelli che indicano la strada migliore ma vengono messi a tacere, forse perché è insito nella natura umana il fenomeno che fece dire al poeta:...."vedo il meglio e al peggior m'appiglio".

Gargoyle
Inviato: 21/5/2009 15:58  Aggiornato: 21/5/2009 15:58
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Il rifiuto
da quando l'uomo è nato che si mangia carne...........................poi farà anche male, saremo stati fatti anche per altro, ma probabilmente nessuno l'ha mai saputo....anzi la carne è stata sempre un bene costosissimo dalla notte dei tempi....e inoltre se la carne fosse così "cattiva" con l'uomo l'età media non si sarebbe alzata così tanto....mi sembra che tra l'anno zero e oggi l'età media sia cresciuta di quasi 50 anni....bho...poi percarità farà anche male, ma secondo me non per la carne, ma per quello che c'è nella carne, dagli antibiotici ad altre porcherie transgeniche varie.....poi che una dieta sana faccia bene alla salute siamo tutti daccordo......
insomma l'uomo si è adattato a mangiare carne da sempre
l'età media umana è cresciuta notevolmente nonostante la carne....
a sto punto credo non faccia troppa differenza...se mangio carne non è detto che mi venga un tumore......vabbè ognuno mangi quello che vuole....

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
redna
Inviato: 21/5/2009 16:25  Aggiornato: 21/5/2009 16:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
da quando l'uomo è nato che si mangia carne.


si mangia la carne...
Quando è nato l'uomo? visto che si hanno delle simili certezze si dovrebbe sapere anno, giorno e ora....


PS- è il divertimento del giorno cambiare il titolo del 3d come cacchio ve pare ..?!

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
soulsaver
Inviato: 21/5/2009 16:31  Aggiornato: 21/5/2009 16:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/11/2005
Da: Roma
Inviati: 613
 Re: Il tabù del carnivorismo
Ciao freeanimal, non ti stavo richiamando sul contenuto dei tuoi interventi, ma sul fatto che cambi il titolo dei tuoi interventi ad ogni commento che fai, cosa che dovresti cercare di evitare per rendere più semplice seguire la discussione dalla home. Poi fai come ti pare...

Citazione:
un cavernicolo tecnologico edonista e incivile, che merita di prendersi una malattia degenerativa

Sono recentemente andato ad un matrimonio in sardegna nel nuorese, vicino Siniscola in un agriturismo sui monti nel quale vive la famiglia di amici che ci ospitava.
Ci svegliavamo con le pecore sotto la finestra e alle 5 del mattino Zo'Mario di 80 anni che vive di agricoltura e piccolo allevamento, insomma con le sue pecore, i maiali e quant'altro è andato a mattare un capretto da cucinare per festeggiare il suo amico che si sposava.
Si lui è proprio edonista incivile e tecnologico, soprattutto è probabile che Zio Mario sopravviva a tutti noi, vegetariani compresi...
E' già scontro di civiltà...
Ma la discussione non era inerente alla cura Gerson e l'ostracismo della cultura medica ufficiale nei suoi confronti?

Free from the need to be free "Mommy what's a Funkadelic, George Clinton 1970"
Al2012
Inviato: 21/5/2009 16:31  Aggiornato: 21/5/2009 16:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
CANCRO: i CLISTERI al CAFFE' del Dr. GERSON
QUI LINK

<< (…)Disintossicazione: perché i clisteri al caffè?

Adesso che la moderna ricerca ha confermato gran parte delle scoperte del dottor Gerson sui benefici terapeutici e preventivi di ortaggi e frutti, nessuno può più negare il legame tra alimentazione e cancro. Rimangono da sfatare solo i pregiudizi contro un altro elemento fondamentale della sua terapia: la disintossicazione dell'organismo malato attraverso i clisteri al caffè.

Ancora oggi l'aspetto più controverso, ridicolizzato, meno capito e più rivoluzionario della complessa terapia alimentare del Dottor Max Gerson rimane proprio questo trattamento. Soprattutto nelle società anglosassoni con la loro componente fortemente puritana, il metodo è regolarmente condannato, ma anche in Italia l'ignoranza o la malafede hanno recentemente portato gli oncologi ortodossi ad una posizione di scherno a proposito di un trattamento efficace e completamente non nocivo (v. l'intervento di Giuliano Dego, “Il professore, il principe e i 'fondi di caffè'” www.scienzaeconoscenza.it 23 marzo 2005). (…) >>


<< (…) Benché Gerson abbia utilizzato il clistere alla caffeina principalmente per l'eliminazione di scorie tossiche provenienti soprattutto dal tumore in necrosi, sappiamo ora che questi clisteri aiutavano nell'assorbimento della vitamina A, che richiede l'azione dei sali biliari (Simone 1983).
Così i clisteri ridicolizzati dai nemici di Gerson infatti permisero ai suoi pazienti di utilizzare le enormi quantità di vitamina A fornite dal grande numero di succhi di carote e verdure presenti nella sua terapia (che Seifter stimò in circa 100.000 unità internazionali). La vitamina A, si sa, gioca un ruolo vitale nella funzione immunitaria.

Nel 1984 il chirurgo oncologo austriaco Dr. Peter Lechner insieme ai suoi colleghi, che stavano indagando sul metodo Gerson, trovò che il clistere al caffè ha uno scopo specifico: abbassare il livello delle tossine nel siero.

La sua relazione afferma: “I clisteri al caffè hanno un effetto sul colon osservabile attraverso l'endoscopio.” Nel 1981 Wattenberg e i suoi sperimentatori dimostrarono che l'acido palmitico nel caffè aumenta l'attività dell'enzima glutatione S-trasferase (GST) e altri coibenti molto al di sopra del normale. E' questo gruppo di enzimi che è principalmente responsabile per la coniugazione di radicali liberi, che la cistifellea poi rilascia.

Nel 1990 lo stesso Peter Lechner pubblicò i risultati positivi di una sperimentazione clinica con la terapia Gerson.

In questo documento parlò anche dei benefici dell'aumento di GST nell'intestino:
1) La GST lega la bilirubina e i suoi glucurònidi di modo che possano essere eliminati dalle cellule del fegato. (L'acido glucuronico è un derivato dal glucosio, presente nell'urina umana e capace di esplicare un'azione disintossicante.)
2) La GST blocca e disintossica i carcinogeni la cui attivazione richiede ossidazione o riduzione. La sua funzione catalitica produce un effetto protettivo contro molti carcinogeni chimici.
3) La GST forma un legame co-valente con praticamente tutti i radicali liberi. Questa è una pre-condizione della loro eliminazione dal corpo. (…) >>

<< (…) Negli anni che seguirono la sua morte, altri ricercatori hanno aggiunto ulteriori osservazioni.
Introdurre un litro di caffè bollito nel colon realizza i seguenti benefici fisiologici:
1) Diluisce il sangue portale e, di conseguenza, la bile.
2) Teofillina e teobromina, costituenti importanti del caffè, dilatano i vasi sanguigni e contrastano l'infiammazione dell'intestino.
3) I palmitati nel caffè aumentano glutatione S-trasferase, responsabile per l'eliminazione di molti radicali liberi dal siero.
4) Il liquido stesso del clistere stimola il sistema nervoso viscerale, aumenta la peristalsi e il transito di bile - tossica ma diluita - dal duodeno fino all'uscita del retto.
5) Siccome il clistere stimolante deve essere trattenuto fino a quindici minuti, e siccome tutto il sangue passa attraverso il fegato quasi ogni 3 minuti, il clistere al caffè rappresenta una forma di dialisi del sangue attraverso la parete dell'intestino (…) >>


<< (…) Faccio parte di un gruppo di sei medici e oncologi ungheresi che hanno fatto il primo passo in questa direzione formando l'Associazione Gerson di medici ungheresi. Il nostro impegno è quello di unificare la pratica della Terapia Gerson, la documentazione dei risultati e la raccolta di prove mediche.
Nel 2004 ho passato una settimana all'ospedale Gerson nel Messico. Ho studiato cartelle cliniche, e gli effetti della terapia sui pazienti e sono stato assolutamente sbalordito davanti ai miglioramenti soggettivi e oggettivi (aumento di peso, eliminazione di dolore e edema, ecc). Ho visto questo in pazienti con tumori in stadi molto avanzati e in molte altre patologie non maligne. Siamo decisi ad usare questa terapia in Ungheria e stiamo cercando di aprire un Centro dove si utilizzerà la Terapia Gerson e altre metodologie non invasive eppure molto efficaci.

Due osservazioni finali:
1) Una delle cause principali di morte sul nostro pianeta è il consumo incontrollato di farmaci, fonte di ottimi affari per le ditte farmaceutiche.
2) In risposta al Prof. Veronesi che dichiara che gli antibiotici hanno risolto il problema della tubercolosi, nonostante diversi antibiotici disponibili la t.b.c. è ancora un grave problema.


<< (…) Il primo Centro per Cure Naturali che in Europa porti il nome Gerson

Ha aperto le porte nel novembre 2008. La clinica è situata nelle montagne a soli 30 km da Budapest in una zona boscosa con aria pulita, tranquillità e un panorama stupendo. Ci sono 10 camere spaziose, ognuna col bagno privato. La cucina è equipaggiata per
La preparazione di succhi e alimentazione per la Terapia Gerson.
Lo staff medico, proveniente da studi e ospedali convenzionali, conosce bene la pratica della medicina naturale. Uno di loro, che visiterà la clinica due volte alla settimana, gestisce anche un servizio d'ambulanza.
Uno dei fondatori del Centro è la scrittrice e psico-terapeuta Beata Bishop, guarita 27 anni fa di melanoma metastatizzato, e co-autrice con Charlotte Gerson dell'ultimo libro sulla terapia: Healing the Gerson Way (>>>Guarire con Il Metodo Gerson, uscito in Italia a cura della Macro Edizioni nel 2009 nonché di A Time to Heal, la storia della sua malattia e guarigione con la Terapia Gerson. >>

°°°°°°

Non sono riuscito ad avere maggiori notizie su il Centro di cure naturali presso Budapest !!

°°°°°°°°°
PS.:

@ FREEANIMAL

IL TITOLO DELL’ARTICOLO E’ : MAX GERSON, IL NEMICO DELLA MEDICINA


Grazie !!!

“Capire … significa trasformare quello che è"
Gargoyle
Inviato: 21/5/2009 16:32  Aggiornato: 21/5/2009 16:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
si mangia la carne...
Quando è nato l'uomo? visto che si hanno delle simili certezze si dovrebbe sapere anno, giorno e ora


credo che questo non lo sappia nessuno...o almeno nessuno si arrogherebbe il diritto di dire cose che non sà......
per il resto le scene di caccia rappresentate in molti siti archeologici, l'uso che l'uomo faceva(in base sempre a scoperte archeologiche) di punte o lame fatte di pietre e la conformazione di denti e mascelle ritrovate nei vari secoli indicherebbero che la carne fa parte dell'uomo da tanto tempo......come tantissimi altri alimenti....

e comunque di solito non si puntualizza sulla retorica... chi non capisce puntualizza...(tant'è che ora io puntualizzo perché non capisco perché tu puntualizzi)

è come dire....il mestiere più vecchio del mondo.....e quanto sarà antico sto mestiere???giorno data e ora....

comunque un link sulla dentatura umana

http://www.biol.unipr.it/~palanza/evol-stomatognato.htm

qualcuno potrebbe indicarmi la dentatura di un altro animale frugivoro, vorrei confrontarla con quella dell'uomo...in rete non ho trovato nulla....GRAZIE

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Al2012
Inviato: 21/5/2009 16:59  Aggiornato: 21/5/2009 16:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Trovato qualche notizia sul centro di Budapest:

°°°°°°

Europe's first and only accredited Gerson® Health Centre, fully supported by the Gerson Institute of San Diego, is to open its doors in Hungary on the 10th March.

Its aim is to offer the authentic Gerson experience to patients seeking to recover from malignant or non-malignant chronic degenerative diseases, and to those who wish to improve or safeguard their health by a drastic change of lifestyle, mainly along nutritional lines.

The theory and practice of the Gerson protocol will be fully explained and demonstrated. The Centre is run by an experienced Gerson therapist, supported by a team of medical doctors familiar with the Gerson protocol.

Located in an unspoilt woodland setting some 30 km from Budapest, the Centre has ten bright, pleasantly furnished single and double rooms, each with its own bathroom.
All food is vegetarian, strictly organic, expertly prepared according to Gerson rules, accompanied by freshly made juices.

At present the Centre is running two-week residential courses at regular intervals.
The next one is scheduled for May 7th 2009.

The inclusive cost for patients is EUROS 4,200, and EUROS 300 for a companion-helper.

For further details please contact info@efa.t-online.hu or phone +36-1-217-1360

“Capire … significa trasformare quello che è"
hendrix
Inviato: 21/5/2009 17:05  Aggiornato: 21/5/2009 17:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Al di là della giusta indignazione per il potere medico e farmaceutico, politico e finanziario, ma qualcuno sa se nel metodo Gerson il pesce viene considerato come la carne?
Grazie.

Lezik85
Inviato: 21/5/2009 17:54  Aggiornato: 21/5/2009 17:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Visto che si parla anche di alimentazione ho trovato interessanti questi due articoli:

*********************************************************

Numero Uno

*********************************************************

Cancro e alimentazione
Il ruolo dei nutrienti contenuti nella carne. Carne sostanza incompatibile con la natura umana. La carne: i danni del singolo, della collettività, dell'ecosistema. Più carne, meno salute
Cancro ed alimentazione: il ruolo dei nutrienti contenuti nella carne

Dr.ssa Luciana Baroni, spec. in neurologia, geriatria e gerontologia. Dirigente Medico

Premessa

Il cancro è la malattia più diffusa nelle società ricche dopo le malattie cardiovascolari; è responsabile in Italia di oltre il 25% delle morti, la metà delle quali è causata da tumore della mammella, del colon, della prostata e del polmone. Secondo il National Cancer Institute (USA), l'80% di tutte le forme tumorali sono dovute a fattori ben identificabili e come tali sono potenzialmente prevenibili. Per i tumori più diffusi è stato accertato un forte legame con il tipo di alimentazione.

In una analisi aggiornata basata su recenti e crescenti evidenze epidemiologiche, il prof. Willett stima che in media circa il 32% dei tumori riconosca una causa alimentare. Nel caso dei tumori più diffusi, le percentuali risultano ben superiori: prostata: 75%; colon-retto: 70%; mammella: 50%; pancreas: 50%.

Le Linee Guida per la prevenzione dei Tumori degli USA, redatte dal World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research nel 1997 indicano l'aderenza ad una dieta ricca di fibre e povera di grassi, che includa vari tipi di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, come migliore strategia per la prevenzione del cancro. Riguardo alla carne sanciscono espressamente espressamente:

* Carne: se assunta, limitare il consumo di carne rossa a meno di 80 gr. al dì. E' preferibile l'assunzione di pesce, pollame ed altra carne.
* Grassi ed olii totali: limitare il consumo di cibi grassi, particolarmente quelli di origine animale (derivati dalla carne, latte ed uova, NdR)
* Sale: limitare il consumo di cibi salati e l'uso di sale per cucinare ed in tavola (i cibi animali conservati, es. gli insaccati, contengono elevate quantità di sale, NdR).
* Preparazione di cibi: consumare solo occasionalmente carne e pesce alla griglia e carni affumicate.

1 - Contaminanti

La carne può contenere sostanze mutagene che possono contaminare il cibo nel corso di tutti gli stadi del processo di produzione: sono essenzialmente pesticidi, additivi, o materiali utilizzati nel corso del confezionamento. Le carni cotte con metodi domestici ad elevate temperature (carne, pollame e pesce) possono produrre delle sostanze genotossiche, denominate amine eterocicliche (HAAs); queste sostanze sono responsabili della formazione di DNA-adducts, che sono stati associati con un aumentato rischio di tumori del colon, del pancreas, della mammella, della prostata e delle vie urinarie. Si tratta di composti i cui metaboliti si accumulano in diversi tessuti dell'organismo, ritrovandosi anche nel latte e nelle urine, e che agiscono come carcinogeni a più livelli, interagendo con meccanismi ancora controversi con i fattori genetici.
2 - Macronutrienti

Alcuni macronutrienti contenuti nella carne sono riconosciuti fattori di rischio per il cancro.

2.1.Grassi animali: Una delle associazioni più studiate in epidemiologia è quella tra grassi nella dieta e cancro, particolarmente tra grassi di origine animale, derivati da carne e latticini, e cancro della mammella in epoca post-menopausale. Sono inoltre state descritte associazioni con il cancro della mammella in epoca premenopausale, del colon, della prostata, dell'ovaio, dell'endometrio, del pancreas. Studi sui flussi migratori, studi di popolazione e dati sull'animale supportano un effetto carcinogeno dei grassi della dieta. Nel 1997, il World Cancer Research Found e l'American Institute for Cancer Research concludevano che "Le diete ad elevato contenuto di grassi saturi possono aumentare il rischio di k mammario... Le diete ad elevato contenuto di grassi vegetali o polinsaturi non appaiono influenzare questo rischio... e le diete ricche in acidi grassi monoinsaturi non hanno alcuna relazione con il rischio di k mammario" e sulla base di queste osservazioni redigevano le Linee Guida già citate.

Tuttavia gli studi più recenti, soprattutto longitudinali, non sono tutti concordi sull'esistenza di un'associazione tra grassi della dieta (totali e saturi) e cancro in varie sedi. Recentemente è stata proposta l'ipotesi che problemi di tipo metodologico (soprattutto i questionari di autovalutazione della dieta) non siano adeguati per permettere di evidenziare questa correlazione.

2.2.Proteine: Esistono pochi studi che indentificano un ruolo delle Proteine (animali) sul rischio di cancro di mammella, rene, laringe, colon distinto da quello dell'assunzione di carne. L'effetto favorente la carcinogenesi sarebbe mediato da un'alterazione dell'asse IGF (Insulin-like Growth Factor, un potente fattore carcinogeno prodotto dall'organismo). Per il solo cancro del colon, la trasformazione ad opera dei batteri intestinali delle proteine della dieta in vari composti (ammonio, fenoli, indoli, amine) ad effetto genotossico, potrebbe costituire un ulteriore fattore di rischio. In volontari sani, l'assunzione di carne in dosi crescenti ha comportato la produzione di composti azotati in quantità anch'essa crescente, oltre ad un rallentamento del transito intestinale con conseguente prolungata esposizione della mucosa intestinale a queste sostanze tossiche.

2.3.Sale: Un eccesso di sale nella dieta e di cibi conservati con sale è associato con il cancro dello stomaco. Le diete ad elevato contenuto di sale potrebbero aumentare l'effetto carcinogeno dell'infezione da HP.

La carne è inoltre parzialmente o totalmente priva di tutte quelle sostanze a riconosciuto effetto protettivo nei confronti del cancro (Vitamina A, C, E, folati, sostanze fitochimiche), e che sono contenute nei cibi di origine vegetale. Incentivare -anziché limitare- il consumo di carne significa penalizzare l'assunzione di cibi vegetali ricchi di queste sostanze protettive, al punto che secondo alcuni Autori il cancro deriverebbe proprio dalla carenza nell'alimentazione di queste sostanze, metabolicamente necessarie e quindi da considerare come "nutrienti essenziali".
Carne, sostanza incompatibile con la natura umana
Dr. Chim. Mauro Damiani, presidente Associazione Scienza della Salute

La carne non è un cibo idoneo per l'uomo: su quest'asserzione non ci sono ormai più dubbi, una copiosa letteratura l'attesta e lo documenta. In subordine è quantomeno ampiamente provato che non è indispensabile per la salute dell'uomo. Il completo controllo dei poteri industriali sui mezzi d'informazione impedisce che queste importanti conoscenze siano di dominio pubblico, ma, nonostante tutto, il processo di diffusione su mezzi alternativi è incominciato e si ritiene che sia ormai inarrestabile.

La dannosità della carne non dipende soltanto dalla somma di sostanze chimiche, spesso di sintesi, aggiunte ai mangimi nella moderna pratica d'allevamento industriale: antibiotici, tireostatici, betabloccanti, estrogeni, sali di zinco, vaccini, anemizzanti, che sono somministrati agli animali stabulati anche per preservarli dalle malattie che li colpirebbero a causa delle innaturali condizioni in cui sono tenuti. Questo fatto con certezza contribuisce ad aumentarne la dannosità, ma anche la carne d'animali allevati nelle migliori condizioni possibili è nociva. La ragione fondamentale di questa nocività va ricercata con l'aiuto di due importanti branche della scienza, l'Anatomia Comparata e la Fisiologia Comparata. Ovviamente la descrizione dettagliata dei fenomeni esula dallo spazio di un breve articolo, per questa rimandiamo alla letteratura specifica.

L'anatomia comparata, in sintesi afferma che:

1.Gli animali carnivori hanno un intestino molto breve, circa 3-4 volte la lunghezza del tronco.

2.Gli animali erbivori hanno un intestino molto lungo, circa 20-22 volte la lunghezza del tronco.

3.Gli animali frugivoro-fruttariani, tra cui l'uomo e quasi tutto l'ordine dei primati, hanno un intestino di lunghezza intermedia circa 10-12 volte la lunghezza del tronco

La ragione di questa diversa lunghezza si comprende facilmente prendendo in considerazione i diversi cibi specie-specifici:

* Le proteine della carne, nelle condizioni di temperatura del tratto digestivo, sono soggette a processi putrefattivi con sviluppo di sostanze tossiche che è bene che non siano assorbite, ed è per questo motivo che i carnivori hanno un intestino breve, che permette di ridurre il tempo di permanenza all'interno del corpo ed il conseguente rischio d'assorbimento delle tossine della putrefazione.
* Gli animali erbivori, dovendo provvedere al laborioso processo di demolizione della lunga catena della cellulosa fino al glucosio, devono avere un intestino molto lungo che permette un maggiore tempo di permanenza all'interno del corpo.
* Gli animali frugivoro-fruttariani, che non hanno quest'ultima necessità, hanno un intestino di lunghezza intermedia, ma tale in ogni modo da permettere l'assorbimento delle tossine di putrefazione della carne, da qui la ragione fondamentale della dannosità per loro della carne.

Quanto alla Fisiologia Comparata, il chimismo delle nucleoproteine è una delle tante prove che l'uomo non è un animale adatto per natura a nutrirsi di proteine animali; le nucleoproteine sono le proteine che costituiscono il nucleo d'ogni cellula, tra loro si annoverano gli acidi nucleici e le proteine basiche; gli acidi nucleici sono formati dall'unione di 4 (o 5) "nucleotidi". Ogni nucleotide è costituito da una base azotata unita ad uno zucchero esterificato con acido fosforico.

Le nucleoproteine vegetali contengono basi azotate prevalentemente del gruppo pirimidinico (timina, citosina, metilcitosina, uracile); il loro metabolismo, basato su processi ossidativi, dà, come prodotto finale urea, eliminata normalmente dall'uomo con l'urina.

Le nucleoproteine animali, contengono invece prevalentemente basi azotate del gruppo purinico ("purine": adenina, ipoxantina, xantina, guanina); queste basi danno come prodotto finale, acido urico. Nei carnivori tale acido è trasformato, mediante un particolare enzima, di cui sono provvisti (detto "uricasi"), dapprima in allantoina e poi per idrolisi in urea e quindi, come tale, eliminato.

Nell'uomo e nelle scimmie antropomorfe (che non possiedono il suddetto enzima) l'acido urico proveniente dall'uso alimentare della carne si combina con il sodio e si deposita soprattutto nelle articolazioni, sotto forma di urato di sodio, provocando dolori, tumefazioni, e deformazioni (gotta). Sintomi tipici della sindrome uricemica, che invece è del tutto assente nei carnivori.

Nell'uomo evidentemente la capacità uropoietica del fegato, in altre parole la capacità di quest'organo di fabbricare urea, è insufficiente a smaltire il carico derivante da consistenti quantità di proteine animali ed il processo uropoietico si ferma a metà, cioè all'acido urico.

Quelle indicate sono soltanto alcune delle principali prove della dannosità della carne, chi volesse approfondire l'argomento ha a disposizione una sterminata letteratura, del pari sterminata è però la letteratura in favore dell'uso della carne e che sostiene addirittura la sua indispensabilità per la salute umana; gli enormi interessi, non solo economici, connessi con l'uso alimentare della carne hanno addirittura permesso alla seconda di prevalere nell'accezione comune.

La ragione di questa prevalenza è abbastanza ovvia: l'enorme potere che il sistema industriale ha su tutti i mezzi di comunicazione, per quanto riguarda la letteratura scientifica, è ancora più forte. Come si sa le riviste scientifiche sono di solito pubblicate da Università od Accademie, organizzazioni alla continua ricerca di finanziamenti. L'industria chimica nelle sue varie branche (prodotti per l'agricoltura, farmaceutica, alimentare ecc.) provvede ampiamente alla bisogna finanziando ben determinati progetti di ricerca, quelli di proprio interesse.

La logica conseguenza è che in primo luogo non trovano finanziamento i progetti di ricerca che puntano a chiarire eventuali dannosità della carne, ed in secondo luogo che ben difficilmente sono pubblicati lavori di ricercatori indipendenti, soprattutto quando i risultati ledono gli interessi industriali. In sintesi sono senz'altro questi i motivi per cui gli articoli favorevoli all'uso della carne sono prevalenti.

Tuttavia il peso dell'argomento, la natura stessa delle cose, ha il suo effetto e nonostante tutti gli ostacoli si assiste ad un fiorire di articoli critici sulla salubrità dell'uso della carne. Nell'eventuale azione giudiziaria che come Forum Vegetariano ci proponiamo di intentare i periti nominati dal giudice si troveranno davanti ad un panorama di questo tipo.

Due fatti nuovi degli ultimi venti anni però, avranno, a mio parere, un ruolo importante nell'aumentare il peso della nostra posizione. Non si tratta in questo caso di articoli di personalità anche rilevanti ma, bensì, del parere di due grandi organizzazioni entrambe Americane, del Paese cioè che è stato il principale attore dell'enfasi sul consumo di carne nel secolo ventesimo:

1.Nel 1985 si è costituito negli USA il P. C. R. M. (PHYSICIANS COMITTEE for RESPONSIBLE MEDICINE), un "Comitato di Medici per la Medicina Responsabile", a cui aderiscono più di cinquemila medici e scienziati. Questa organizzazione ha raggiunto un'importanza notevole, svolgendo una funzione di informazione e pressione, anche con denunce penali, su tutti gli organismi statali competenti sull'argomento. Il PCRM ha ovviamente preso una posizione fermamente contraria all'uso della carne.

2.Particolarmente efficace è stata l'azione del PCRM sul Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), l'organismo che dal 1916 pubblica periodicamente un documento ufficiale intitolato "Dietary Guidelines for Americans" (Linee Guida Dietetiche per gli Americani"). Orbene, nell'edizione del 1996 di queste Linee Guida si riconosce finalmente che la dieta vegetariana non solo non ha nessuna controindicazione ma che è addirittura una valida via per la salute. E' grazie agli sforzi del PCRM ed a questa pubblicazione del 1996 che negli USA si assiste finalmente ad un'inversione di tendenza nella continua crescita della mortalità per malattie cardiocircolatorie.

Io spero vivamente che questi fatti opportunamente illustrati al giudice, dato che ben difficilmente possiamo sperare di vincere la causa, possano almeno fornirgli le prove che sull'argomento la posizione degli scienziati non è univoca, che si assiste cioè ad un classico caso di divaricazione delle opinioni. Ciò sarebbe di enorme importanza per la nostra causa, perché è la strada per dotarci dell'unica arma che al momento ci manca. Se il giudice, vista la divisione della scienza sull'argomento, ci accordasse una sorta di "par condicio", se in altre parole in ogni dibattito sui media sul tema alimentare fosse obbligatoria la presenza della parte contraria all'uso della carne si avrebbero finalmente i presupposti per un'effettiva diffusione della corretta informazione alimentare.
La carne: i danni del singolo, della collettivita', dell'ecosistema
Prof. Bruno Fedi, primario patologo, ex docente all'Università la Sapienza di Roma

Che "la carne fa male" è vero. Lo dimostra l'epidemiologia, che mette in evidenza come la longevità sia statisticamente e significativamente più alta nei vegetariani. Lo dimostra la patologia: i vegetariani si ammalano di cancro (in modo statisticamente significativo) meno degli onnivori. Lo stesso avviene per l'arteriosclerosi nelle sue varie forme: infarto, stroke, ipertensione. Lo dimostra anche la patologia minore: stipsi e varici sono pressoché assenti nei vegetariani. Inoltre mentre un tempo si accusava la dieta vegetariana di essere "carente" di alcuni elementi fondamentali, oggi è stanno emergendo le conseguenze delle carenze della dieta carnea. Si può ignorare l'evidenza ma non si può negarla.

Nella carne esistono altri fattori morbigeni indiretti: sono i fattori tossici e mutageni di provenienza agricola (2.000.000 di quintali di erbicidi, pesticidi, antigrittogamici e quant'altro distribuiti in agricoltura ogni anno in Italia). Questi fattori vengono concentrati nelle carni degli animali ed i loro effetti, anziché sommarsi si moltiplicano! Le carni alimentari contengono, inoltre, i residui ormonali impiegati negli allevamenti (ricordate il recente caso delle neonate a cui è cresciuto il seno, a Milano). Come se non bastasse, si trovano nelle carni i resti di antibiotici che contribuiscono a creare il fenomeno dell'antibiotico resistenza, anche in coloro che, prudentemente o casualmente, non hanno mai fatto uso di antibiotici. Per finire, l'uso di farine animali nell'alimentazione di altri animali destinati al macello ha portato alla BSE: ciò nonostante l'uso delle carni alimentari non si è ridotto (83 kg/pro capite, per l'anno, in Europa).

Dunque la carne fa male: concretamente, fa male, anche se teoricamente può non farlo, perché non è applicabile alla carne il concetto biologico di veleno. Questo fatto provoca enormi difficoltà pratiche. Una via per superarle, può essere quella giuridica, ma è percorribile? Debbono dircelo i giuristi. Tutto dipende dalla quantità, qualità e durata dell'alimentazione carnea. Ad un non giurista sembrerebbe sufficiente, per effettuare un grande passo in avanti, la proibizione a forzare il consumo di carne attraverso la pioggia di convegni, interviste a Nutrizionisti, rubriche di cucina, trasmissioni pseudo-folkloristiche che diffondono in modo subdolo il concetto errato che la carne fa bene. Sta a noi effettuare convegni etici, scientifici, giuridici che provochino un cambiamento della base culturale. Ed è questo che stiamo facendo.

Abbiamo creato una nuova cultura, realizzato un processo scientifico, ma dobbiamo fare un ulteriore passo: tradurre il tutto in termici giuridico-politici. In questi termini, la scelta vegetariana è una scelta antiviolenta, antimercantile, contraria al liberismo anarcoide e perfino al concetto classico di proprietà. Ma la base di tutto questo è scientifica. Il fatto fondamentale è aver dimostrato che la carne è un fattore morbigeno e che i danni prodotti da questa sono maggiori di quelli prodotti da moltissimi altri inquinanti.

Non si può trascurare il fatto che l'uso della carne serva a consolidare una società i cui principi sono la violenza, l'edonismo, lo sfruttamento dei più deboli. Una società sostanzialmente pagana, godereccia ed amorale, che considera solo l'aspetto economico immediato ed apparente dei problemi. Una società che fa ammalare per poter poi curare. Contro questa cultura dobbiamo politicamente proporre un modello nuovo di società e di vita.

Dobbiamo puntare sulla prevenzione. Poiché l'85% dei tumori è di origine ambientale è evidente che la sola riduzione del consumo di carne od il solo aumento del consumo di frutta o di vegetali in genere, sarebbe sufficiente a ridurre molte malattie e cambierebbe la società. Invece di parlare di qualità e di sicurezza dei singoli alimenti, come fa la società attuale, dobbiamo parlare di qualità e di sicurezza globali. Chi fa la scelta vegetariana, sceglie di essere, non di avere. Molto spesso sceglie, molto più concretamente, di continuare ad essere, anziché di non essere più.
Piu' carne, meno salute
Dott.ssa Leila Nicoletti, biologa, docente liceo classico, segretaria AVA

Per "carne" s'intende "un alimento costituito dal tessuto muscolare di vari animali (con l'esclusione della carne di pesce), ricco di proteine, ferro, ecc." (1). In realtà, in questa definizione si dovrebbe includere la carne di pesce, in quanto alimento proveniente da animali, vertebrati o invertebrati, acquatici (pesci, balene, rane, molluschi, crostacei, ecc).

Dal punto di vista nutrizionale, in 100 grammi di carne troviamo: 75% di acqua; 18% di proteine, contenenti amminoacidi, di cui uno soltanto, attualmente, è ritenuto essenziale (la treonina); sostanze azotate non proteiche (glutatione, creatinina, purine, ecc.); 3% di lipidi di deposito e strutturali, costituiti da acidi grassi saturi; 0,90% di glucidi (glicogeno); 0,10% di vitamine (soprattutto niacina, riboflavina, tiamina e B12) e tracce di elementi inorganici, in particolare: K, Na, Mg e Fe (in maggior misura), e Ca, Zn, Al, Cu, Mn in piccole quantità. (2)

Secondo gli ultimi dati ISTAT, in Italia si consumano 80 Kg pro capite all'anno di carni. Questo dato è allarmante, se si considera la crescita esponenziale dei vegetariani, soprattutto nelle grandi città, che ne abbassano la media.

Tutte le carni non sono adatte all'alimentazione umana, perché:

1. sono alimenti iperproteici ed a causa dell'eccesso di azoto, che l'organismo umano non può utilizzare, causano nefropatie di varia natura, iperuricemia, gotta, ecc. (3). Le proteine animali, contenute nel pesce, nei volatili, nelle carni rosse, oltre che nelle uova e nei latticini, tendono ad impoverire l'osso di calcio ed a favorirne la perdita con le urine. Le proteine vegetali, contenute nei legumi, nei cereali, nelle verdure, non sembrano avere questo effetto (4). Sulla base di numerosi studi di popolazione, disponibili nella letteratura scientifica, l'American Dietetic Association (la principale associazione di Nutrizionisti Americani), afferma che le diete vegetariane e vegane, correttamente bilanciate, sono in grado di fornire all'organismo un perfetto apporto proteico (4). Anche gli studi epidemiologici, condotti su popolazioni rurali cinesi hanno evidenziato come un apporto proteico, in larghissima parte di fonte vegetale, soddisfi in pieno le esigenze nutrizionali di chi svolge abitualmente lavori pesanti (5).

2. Sono alimenti acidificanti, che impoveriscono tutti gli umori cellulari di riserve alcaline, nel tentativo di neutralizzarne gli effetti, bloccando i prodotti terminali del catabolismo, causando così: fatica cronica, maggiore sensibilità alle infezioni per l'abbassamento delle difese immunitarie dell'organismo e, sottraendo calcio e magnesio alle ossa, con conseguenti osteoporosi e artriti (3).

3. Non contengono fibre indigeribili, presenti, invece, nella frutta e nella verdura, necessarie a stimolare la motilità intestinale. Un'alimentazione prevalentemente carnea causa: stitichezza, tossiemia, obesità, vene varicose, emorroidi, diverticoliti, appendiciti, cancro intestinale (statisticamente al 2° posto come frequenza) e malattie cardiovascolari (6).

4. Anche se contengono piccole quantità di vitamine idrosolubili (gruppo B) e liposolubili (A, D, E), queste vitamine, di fatto, con la cottura vengono tutte inattivate, a causa della loro termolabilità.

5. Contengono grassi saturi e colesterolo (anche quelle carni cosiddette "magre"), responsabili di molteplici effetti dannosi all'interno dell'organismo umano. I grassi animali sono risultati strettamente associati a: cancro al colon, mammella, prostata, ovaie, endometrio e pancreas ed al rischio di arteriosclerosi (7). E' inoltre, scientificamente provato che un'alimentazione troppo ricca di grassi saturi provoca steatorrea ed a lungo andare perdite di vitamina B12 e di calcio (8). Studi su flussi migratori, su popolazioni umane e altri dati supportano un effetto carcinogeno dei grassi nella dieta, anche se problematiche metodologiche impediscono di evidenziarne la correlazione in maniera chiara (9b).

6. Sono alimenti cancerogeni, comprovati da numerosi studi sul cancro, condotti su popolazioni di vegetariani, in cui si evidenzia un ridotto rischio globale di incidenza e di mortalità per cancro, rispetto ai non-vegetariani (9b). In particolare, le carni bovine, stimolano la produzione di acidi biliari, su cui agiscono alcuni microrganismi, (ad es. alcuni ceppi di clostridi) capaci, sottraendo idrogeno, di trasformarli in potenti cancerogeni come l'acido desossicolico e il litocolico (3).

7. Sono alimenti tossici: per il loro contenuto di tossine cadaveriche, che si sviluppano alla morte degli animali, che passano nel sangue umano (putrescina, cadaverina, ptomaine, scatolo, metil- etil-mercaptano, ecc.) e che l'organismo cerca di eliminare attraverso il fegato ed i reni, intaccandone l'efficienza; per le sostanze prodotte dalla paura degli animali al momento del macellazione (adrenalina, acido lattico, ecc.), in quanto gli animali avvertono che stanno per essere assassinati e sentono l'odore del sangue di chi li ha preceduti; per l'accumulo di pesticidi e di metalli pesanti (mercurio, cadmio, piombo, ecc.) prodotti dalle attività industriali o agricole, che gli animali terricoli o acquatici incorporano nel proprio organismo, essendo gli ultimi anelli delle catene alimentari nell'ecosistema terra e che, infine, con gli alimenti, arrivano all'uomo (ad es. sono state trovate grandi quantità di pesticidi nel fegato dei tonni del Mediterraneo e, in minor misura, nei pesci dell'Atlantico); per i farmaci, che vengono somministrati agli animali, costretti a vivere in condizioni non naturali (antibiotici vari, antinfiammatori, ormoni soprattutto estrogeni, antitiroidei, sedativi, beta-bloccanti, sali di zinco, ecc.).

8. Sono pericolose, perché vengono macellati e immessi nella rete di distribuzione, animali infetti da malattie, quali TBC, afta epizoica, mastite, cancro, BSE, ecc. che sfuggono al controllo dei NAS.

9. Generano aggressività, perché fanno aumentare i livelli, nel cervello, di dopamina e di adrenalina, mentre fanno diminuire la serotonina, sintetizzata a partire dal triptofano, che giunge al cervello in dosi basse, a causa dell'impegno dei meccanismi di trasporto degli aminoacidi per le dosi elevate di tiroxina e leucina, contenute nelle carni in misura maggiore del triptofano. Una ridotta quantità di serotonina aumenta l'aggressività, diminuisce il sonno e predispone alla depressiome (3).

A partire dagli anni '40, la dott.ssa C. Kousmine aveva elaborato un metodo preventivo e curativo per le malattie degenerative ed il mantenimento del benessere generale, rivolgendosi, prima di tutto ai medici, ed individuando una serie di soluzioni associate ad una corretta alimentazione, basata su cibi integrali e di origine vegetale. La ricerca immunologica, oggi, le sta dando ragione a posteriori. Approfonditi studi, condotti dall'OMS, hanno evidenziato una forte correlazione tra alimentazione ed insorgenza di malattie neoplastiche ed autoimmuni. L'OMS stessa ha indicato, come prevenzione, un'alimentazione basata su alimenti di origine vegetale e cibi integrali (8). L'importanza di una dieta ben bilanciata, basata esclusivamente o principalmente su cibi di origine vegetale, ricca di antiossidanti e di fibre, priva di grassi animali e con un contenuto proteico limitato (Plant-based Diet) è stata documentata in svariate situazioni patologiche, come ad es. il morbo di Parkinson ed è risultata protettiva nei confronti dei rischi cardiovascolari, di stipsi e diverticolosi (9a).

Lezik85
Inviato: 21/5/2009 17:59  Aggiornato: 21/5/2009 18:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/4/2009
Da: Freedonia
Inviati: 1463
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
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Numero Due

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A cura del Prof. Armando D'Elia

Fruttariani
Per una corretta comprensione dell'argomento di questa relazione occorre fare uno sforzo su sé stessi: si devono, cioè, lasciare da parte tutte le teorie e le ipotesi sull'alimentazione dell'uomo preistorico che grosse forze economiche ed una scienza asservita al potere e al profitto hanno cercato di farci accettare a tutela di determinati interessi. Si deve invece cercare di dare risposte soddisfacentemente accettabili agli interrogativi che certamente suscita tale tema, utilizzando il buon senso, la logica elementare e i nostri orientamenti istintivi: sono, questi, tre semplici ma potenti strumenti di indagine di cui tutti disponiamo e che dobbiamo rivalutare ed usare con determinazione.

Occorre partire da un dato di fatto incontestabile: i nostri antichi progenitori non erano carnivori, non erano erbivori, non erano onnivori, erano semplicemente dei fruttariani e lo furono per moltissimi anni, i primi della loro esistenza. Èssi, non ancora bipedi, vivevano sugli alberi della foresta, che dava loro l'unico cibo al quale la specie umana è biologicamente adatta, cioè la frutta succosa e dolce, che ancora oggi istintivamente appetiamo e cerchiamo da piccoli finché conserviamo i nostri sani istinti alimentari. Quindi noi tuttora nasciamo fruttariani, non ci sono dubbi, non ce ne possono essere, da bambini desideriamo e rubiamo la frutta, non la carne, non la verdura, essendo attirati unicamente dal cibo più confacente alla nostra struttura fisiopsichica e quindi nutrizionalmente ottimale, come l'anatomia comparata, la fisiologia comparata ed altre discipline scientifiche comprovano.

Indubbiamente, per ogni specie animale esiste un cibo adatto, più di qualsiasi altro, a quella specie e la frutta succosa e dolce è, appunto il cibo più adatto naturalmente alla specie umana.

Scientificamente questo è spiegabile facilmente dato che esiste una stretta relazione, profonda ed atavica, tra un certo tipo di alimento e la struttura anatomo-funzionale dell'animale che di esso si nutre; tale relazione costituisce garanzia di conservazione e di salute per quell'organismo, il quale, pertanto, è, ovviamente, attratto "istintivamente" da quello specifico alimento. Quell'organismo è, in conclusione, predisposto, per legge naturale, in modo ottimale, alla ingestione e alla digestione di quell'alimento soprattutto e più di ogni altro alimento.

La terminologia è importante; deve essere quanto più possibile esatta, per evitare confusioni, errori di valutazione, interpretazioni fuorvianti, conclusioni sbagliate.

Detto questo, ecco che sorge qui la necessità di fare chiarezza sulla differenza tra "fruttivoro" e "fruttariano" e tra "fruttivorismo" e "fruttarismo".

Parliamone, quindi.

Il termine "fruttivorismo" indica un generico "mangiar frutta"; pertanto "fruttivoro" è "chi mangia frutta". Orbene, se pensiamo che esistono popoli che non conoscono l'uso alimentare della carne e dell'olio, o del pane, o del latte non umano, ma che (significativamente!) non esiste alcun popolo che ignori la frutta come alimento, allora TUTTI gli abitanti della Terra si potrebbero qualificare "fruttivori", anche se assieme alla frutta mangiano altro? CERTAMENTE.

Ma quei fruttivori che sono finalmente riusciti ad individuare nella frutta il proprio UNICO e duraturo alimento, ripristinando felicemente l'alimentazione naturale dei nostri antenati, sono dei fruttivori particolari che occorre distinguere dagli altri fruttivori chiamandoli "fruttariani" e chiamando "fruttarismo" il modello alimentare da loro raggiunto. Non sarebbe errato quindi dire che i fruttariani sono dei "fruttivori fruttariani".

In conclusione, tutti i fruttivori e quindi indistintamente tutti gli uomini della Terra sono potenzialmente dei futuri fruttariani in quanto tutti inevitabilmente, più o meno tardi e più o meno velocemente, approderanno (questo è il vero progresso!) al fruttarismo, ambita meta di tutta l'umanità, impegnata ormai nel lungo viaggio di ritomo alla alimentazione naturale, che ha intrapreso molti millenni fa.

E', questo, un viaggio lunghissimo, ma che verrebbe enormemente accelerato se da bambini fossimo lasciati liberi di crescere nutrendoci solo con la frutta, unico alimento che l'istinto ci suggerisce e che ambiamo mangiare e non fossimo invece soggetti alle pressioni deviatrici dei genitori, di coetanei già viziati, di pediatri che, ignoranti o venduti all'industria, influenzano purtroppo le cure parentali. Ancora qualche nota di terminologia per affermare che si può validamente usare il termine "frugivoro" quale sinonimo di "fruttariano", come autorevolmente confermano il glottologo Pianegiani nel suo "Dizionario etimologico della lingua italiana" ed il linguista Webster nel suo "New International Dictionary". Va ricordato anche che la radice etimologica di FRUCTUS è la medesima di "frugale" e quindi di "frugalità", per indicare un modello di alimentazione sobrio e limitato a modeste quantità di prodotti della terra, il che toma a lode del vegetarismo e, naturalmente, del fruttarismo. C'è chi, facendo leva sul fatto che FRUGES (latino) significa "frutti", ma significa anche "biade", sostiene, più o meno artatamente, che il termine "frugivoro", se si privilegia tale secondo significato e se ci si riferisce all'uomo, giustifica il ricorso alimentare ai cereali da parte dell'uomo stesso.

Una simile tesi è però scientificamente insostenibile per molti motivi e soprattutto per i seguenti, da tenere sempre presenti:

1.

I cereali danno dei frutti secchi (cariossidi) che, se interi, sono inadatti ad alimentare l'uomo mentre sono adatti, per esempio, a nutrire uccelli granivori, che sono fomiti di un apparato digerente appositamente strutturato per la digestione di questi frutti/semi delle graminacee (famiglia alla quale appartengono i cereali) e ben diverso da quello umano. L'uomo soltanto ricorrendo ad artifici riesce ad utilizzare i cereali: con la MOLITURA e poi con la COTTURA, ricavando alla fine dei prodotti morti, privati, fra l'altro, del corredo vitaminico.
2.

All'uomo si addicono solo i frutti crudi (cioè "vivi"), carnosi e dolci, che costituirono - si ripete - la sua unica fonte di alimentazione nella preistoria e che contengono più o meno la stessa percentuale media di acqua presente nel corpo umano (65%).
3.

La digestione degli amidi dei cereali è particolarmente onerosa in quando a dispendio energetico e alla fine approderà alla formazione terminale di monosaccaridi (cioè zuccheri semplici, come, per esempio, il glucosio) che troviamo già presenti, pronti ad essere assorbiti senza fatica, nella frutta carnosa e dolce.

Se, invece, si fa riferimento non all'uomo come fruitore di cereali, ma ad altri animali, l'affermazione secondo la quale è corretto l'utilizzo alimentare dei cereali è scientificamente valida. Del resto si è già visto dianzi che per gli uccelli granivori le cariossidi (integre) dei cereali costituiscono cibo adeguato. Lo precisa attenzione! - lo stesso glottologo Pianegiani (prima citato) il quale ci dice che FRUGES con il significato di "biade" si addice "propriamente alle bestie", intendendo evidentemente per "bestie" gli animali non umani e particolarmente gli erbivori, i quali infatti usano le biade come foraggio e per i quali quindi è giusto dire (come, sempre il Pianegiani dice) che "si pascono" di biade.

Poiché questo paragrafo fa parte di un lavoro imperniato sulle proteine nell'alimentazione umana, uno dei punti qualificanti è senza dubbio quello che riguarda le proteine della frutta, che costituirono per millenni l'unico cibo dell'uomo preistorico. L'uomo, però, ad un certo momento del suo passato preistorico divenne carnivoro e la carne, si sa, è un alimento eminentemente proteico, che continua ad essere presente nella comune dieta di gran parte dell'umanità.

Quale abisso tra l'uomo preistorico fruttariano testé descritto e l'attuale uomo carnivoro! Perché l'uomo divenne carnivoro! Cerchiamo di rispondere a questo inquietante interrogativo nel seguente paragrafo.

2. L'UOMO FRUTTARIANO DIVIENE CARNIVORO.

Dalle proteine della frutta alle proteine della carne.

Ovviamente, nel lunghissimo periodo durante il quale l'uomo si nutrì solo di frutta nella sua patria d'origine, la foresta intertropicale fruttifera, il suo fabbisogno proteico non potè essere coperto altro che dal contenuto proteico della frutta, sull'entità del quale tratteremo in un apposito sottocapitolo.

Cerchiamo invece di capire i motivi dell'avvento del camivorismo nella vita dell'uomo, fatto che ha tutte le caratteristiche di una tragica involuzione, dalla quale prese l'avvio la degenerazione fisiopsichica dell'uomo attuale; anche le modalità con le quali questo evento ebbe a realizzarsi sono degne di attenzione. Ecco perché è necessario parlarne prima di riprendere il discorso sulle proteine.

Durante la preistoria dell'uomo si verificarono eventi meteorologici e geologici che alterarono profondamente l'ambiente. In particolare vennero alterati i biomi vegetali dai quali l'uomo traeva il proprio nutrimento. Avvennero:

*

glaciazioni (espansioni dei ghiacciai),
*

interglaciazioni (ritiri dei ghiacciai e avvento di climi più caldi),
*

periodi di forte inaridimento climatico (siccità),
*

periodi di aumenti eccezionali di piovosità (pluviali).

Per l'uomo fu particolarmente importante l'ultima glaciazione, denominata WÙRM, per la precisione WÙRM III, dell'era quaternaria (pleistocene). Tale immane glaciazione comportò l'avanzata dei ghiacciai su gran parte delle regioni euroasiatiche, con conseguente distruzione delle foreste e con effetti che si protrassero sino a 10.000 anni fa circa. Ma coeve di tale glaciazione furono le intensissime precipitazioni (pluviali) che si verificarono in Africa; ed anche questi eventi climatici furono gravidi di conseguenze per l'uomo. A tali pluviali fecero seguito delle fasi di calo drastico delle piogge e di conseguente inaridimento del clima. A tutto questo bisogna aggiungere gli effetti della formazione della Great Rift Valley, lungo la quale l'Africa si è come spaccata a causa di un grandioso effetto tettonico, tuttora in corso.

L'insieme di tali eventi provocarono notevolissime riduzioni delle foreste che si trasformarono prevalentemente in savane.

L'uomo fu così costretto a comportarsi come un animale da savana, per sopravvivere, fu costretto a cibarsi di quello che in tale ambiente trovava. Vi trovò le graminacee, piante che richiedono spazi aperti, luce solare diretta, condizioni offerte dalla savana e non dall'ombrosa foresta donde l'uomo proveniva. Ci dice il prof. Marcelle Cornei, illustre studioso, dal quale tanto abbiamo appreso, nel suo "Quaderno della salute": "L'uomo, per derivazione ancestrale, è una scimmia d'ombra: visse per milioni di anni sugli alberi, nell'ombra delle fronde; sceso a terra, poi, vagò per altri milioni di anni nella savana".

Ora, le graminacee (ne abbiamo già parlato) producono frutti secchi, inodori e insapori;

sono, insomma, come dicemmo, cibo per uccelli. Con artifizi l'uomo riuscì, con l'aiuto del fuoco, ad utilizzare queste cariossidi. Ma l'evento più rivoluzionario che occorse all'uomo, comportandosi come un animale da savana, fu il ricorso, a scopo alimentare, alla carne degli erbivori abitatori della savana, divenendo così, per necessità, un mangiatore di carne, sempre però con l'aiuto del fuoco, non potendo mangiare crudi ne le cariossidi dei cereali ne le carni. Senza l'artifizio della cottura e (per i cereali) della molitura, l'uomo non avrebbe potuto diventare ne un mangiatore di carne, ne cerealivoro, giacché le sue caratteristiche anatomiche naturali (dentatura, ecc.) da sole, non lo avrebbero consentito.

L'impatto con le innaturali deviazioni alimentari (cereali e proteine di cadaveri di animali, peraltro cotti, cioè morti) ebbe, per l'uomo, conseguenze catastrofiche in termini di salute e di durata della vita: il che è comprensibile, dato quello che io chiamo "salto a strapiombo" tra un alimento vivo e vitalizzante come la frutta da una parte e gli alimenti amidacei e carnei, cadaverici e mortiferi, iperproteici come la carne, uccisi e quindi devitalizzati con la cottura, dall'altra.

Reay Tannahill nella sua "Storia del cibo" ci dice che addirittura "durante il periodo dei Neanderthaliani meno della metà della popolazione sopravviveva oltre i 20 anni e 9 su 10 degli adulti restanti morivano prima dei 40 anni".

Fu soprattutto l'avvento del cibo carneo, con il suo contenuto eccessivo di proteine e con la conseguente tossiemia a produrre tali disastrosi effetti sul corpo, ma anche sulla mente degli uomini; non bisogna infatti dimenticare che la carne crea aggressività.

S'è detto prima che anche le modalità con le quali questi eventi così negativi si produssero "sono degne di attenzione". Accenniamone, quindi riferendo, in succinto, quanto a questo riguardo dice James Collier, autorevole antropologo: "In conseguenza dei disastrasi effetti di tali eventi sconvolgenti sul clima e sulla vegetazione, l'uomo non potette più affidarsi ai vegetali per nutrirsi e dovette ricorrere alla carne."

Ma l'uomo è inerme, quindi non è per natura carnivoro, essendo sfornito anatomicamente dei dispositivi atti ad inseguire, uccidere e masticare, crude, le carni degli erbivori. Si pensa pertanto che l'uomo primitivo non sia stato, all'inizio, tanto un cacciatore quanto uno spazzino, che si nutriva delle prede fatte da altri animali veramente carnivori, mancandogli anche la insensibilità necessaria per aggredire ed uccidere con le proprie mani degli animali pacifici e innocenti, oltre che inermi. Forse, adoperando sassi e bastoni, l'uomo riusciva ad allontanare il leopardo dall'antilope uccisa, se ne impossessava e la trascinava al sicuro nel suo rifugio. Tale comportamento è stato chiamato anche "sciacallaggio".

Ma l'uomo non si limitò a sottrarre agli animali carnivori parte delle loro prede, ma fu costretto anche, quando non trovava da esercitare tale funzione di sciacallaggio, a cacciare direttamente, forzando la sua naturale non-aggressività, spintovi sempre dalla necessità di trovare i mezzi per sopravvivere. Il prof. Facchini (docente di antropologia all'Università di Bologna) si dice certo che l'uomo preistorico adoperò il fuoco a scopo culinario soprattutto per cuocere la carne. Concorda su tale affermazione anche il prof. Qakiaye Perlès, dell'Università di Parigi.

Ma oggi per fortuna non esistono più le ragioni di forza maggiore che obbligarono i nostri antenati ad alimentarsi con cadaveri di animali per assicurarsi il fabbisogno proteico; pertanto da molto tempo l'uomo ha inserito in misura crescente frutta, verdura e ortaggi crudi nella propria dieta. Occorre però vigilare sempre, per difenderci dall'autentico agguato che le industrie alimentari ci tendono continuamente proponendoci, ricorrendo alla propaganda a mezzo dei mass-media e all'opera nefasta di medici prezzolati, sostanze di dubbia convenienza o addirittura nocive.

3. LE PROTEINE DELLA FRUTTA

II tema di questo paragrafo riveste una particolare importanza nella problematica delle proteine. La sua trattazione è necessariamente complessa in quanto deve attingere a molteplici informazioni provenienti da fonti non solo assai disparate ma che possono sembrare a prima vista lontane dall'argomento trattato anche se poi si rivelano utili e convergenti in un medesimo intento.

Questo motiva il ricorso alla seguente esposizione "a stelloncini", che in casi consimili è risultata essere la più conveniente per l'intelligibilità del testo.

Si è cercato tuttavia di dare, al succedersi degli stelloncini, nei limiti del possibile, un ordine logico conseguenziale.

Quando si parla di proteine qualificandole come uno dei cosiddetti principi alimentari, occorre sempre tener presente che tutti codesti principi partecipano assieme, alla sintesi della materia cellulare: deve prevalere, cioè una visione olistica, globale, "sinfonica", in quanto tutti i nutrienti sono interdipendenti e tutti sono egualmente indispensabili. Si può essere certi che, viceversa una visione settoriale da luogo a valutazioni errate.

Del resto, tale interdipendenza è comprovata dal fatto che le proteine sono mal digerite in assenza di vitamine e che il loro metabolismo dipende da quello dei glucidi e dei lipidi, almeno in parte. Questo ci fa pensare subito al nostro cibo naturale, la frutta, dove, appunto, la coesistenza ed interdipendenza dei diversi principi alimentari da luogo ad un complesso (fitocomplesso) armonioso che rappresenta, nel contempo, l'optimum anche dal punto di vista nutrizionale.

Abbiamo prima affermato che l'uomo della foresta, dove aveva vissuto per milioni di anni, dovette passare nella savana. Ora, nella foresta era fruttariano, mentre nella savana, difettando la frutta, dovette divenire carnivoro; forse l'organismo umano, adattandosi alla alimentazione carnea, assunse le caratteristiche anatomiche e fisiologiche tipiche dei carnivori? NO, conservò le caratteristiche del fruttariano. Oggi, infatti, dopo milioni di anni di innaturale alimentazione carnea, le nostre unghie non si sono trasformate in artigli, il nostro intestino non si è accorciato, i nostri canini non si sono allungati trasformandosi in zanne, il nostro succo gastrico non ha aumentato la sua originale e debole acidità tipica dei fruttariani, il fegato non ha esaltato la sua capacità antitossica, ne è scomparsa l'istintiva attrazione esercitata sull'uomo in età infantile dalla frutta e neppure è scomparsa la altrettanto istintiva repulsione esercitata dalla carne sul bambino appena svezzato. Tutti segni, questi, che le proteine eccessive che, assieme ad altre caratteristiche negative, sono presenti nella carne, pur provocando danni enormi, non sono riuscite a modificare la struttura fisiopsichica dell'uomo: ciò dimostra che l'alimentazione carnea è così estranea agli interessi nutrizionali e biologici dell'uomo che questi non riesce ad adattarvisi, pur subendo le pesanti conseguenze di un innaturale carnivorismo per lunghissimo tempo.

fruttarismo I 22 aminoacidi (21 secondo alcuni, 23 secondo altri) esistenti negli alimenti si dividono, secondo la nutrizionistica ufficiale, in due categorie: quella dei 14 aminoacidi che possono essere prodotti (sintetizzati) dall'organismo umano e quella degli aminoacidi chiamati "essenziali" (8 o 10) che invece si ritiene non possano essere sintetizzati dall'organismo umano e pertanto dovrebbero essere assunti con gli alimenti. Lo scrivente si è più volte dichiarato contrario a tale teoria, dimostrando che gli "aminoacidi essenziali" sono un autentico "mito". Tuttavia, ammettendone pure la reale esistenza come la medicina ufficiale pretende, è legittimo formulare questa domanda, di fondamentale importanza: da dove trassero, i nostri progenitori arboricoli, gli aminoacidi oggi chiamati essenziali, ritenuti indispensabili alla vita, durante i milioni di anni in cui furono abitatori della foresta e sicuramente solo fruttariani?

La risposta ad una simile domanda, non può essere che una sola, dettata dalla logica elementare e dal buon senso: evidentemente solo dalla frutta, anche se, secondo il parere di alcuni paleoantropologi, venivano probabilmente aggiunte alla frutta altre parti succulente di vegetali. E poiché noi oggi continuiamo a possedere quelle stesse caratteristiche anatomiche, fisiologiche ed istintuali di quei nostri progenitori, dobbiamo dedurre che le proteine della frutta sono qualitativamente e quantitativamente sufficienti a garantire in modo ottimale la vita dell'uomo anche oggi.

fruttarismo Partendo da queste e da altre considerazioni il prof. Alan Walker, antropologo della John Hopkins University, è giunto alla conclusione che la frutta non è soltanto il nostro cibo più importante, ma è l'unico al quale la specie umana è biologicamente adatta. Per comprovare tale affermazione, Walker ha studiato lungamente le stilature ed i segni lasciati, nei reperti fossili, sui denti, dato che ogni tipo di cibo lascia sui denti segni particolari; scoprì, così, che "ogni dente esaminato, appartenente agli ominidi che vissero nell'arco di tempo che va da 12 milioni di anni fa, sino alla comparsa dell'Homo erectus, presenta le striature tipiche dei mangiatori di frutta, senza eccezione alcuna".

Istintivamente, quindi, i nostri progenitori mangiavano quello che la natura offriva loro, cioè la frutta matura, colorita, profumata, carnosa, dolce. Ed è facile immaginare che i nostri progenitori mangiassero la frutta spensieratamente, nulla sapendo (beati loro!) sulla quantità e sulla qualità di proteine contenute nella frutta, guidati unicamente dall'istinto... e se la passavano bene.

fruttarismo E' chiaro che la frutta è il miglior cibo, del tutto naturale, per l'uomo e per l'intera sua vita, a cominciare dal momento in cui è in grado di masticare. Il fruttarismo dell'uomo è innato, perché sbocciato dall'istinto, che ripetiamolo - è l'espressione genuina, perfetta, indiscutibile dei bisogni fisiologici nutrizionali delle nostre cellule; esso si manifesta anche prima della fine della lattazione, reso evidente dalla appetibilità e anche dalla avidità con le quali il bambino ancora lattante assume succhi di frutta fresca, che possono sostituire in certi casi anche il latte materno (succo d'uva, per esempio, come suggeriva Giuseppe Tallarico, medico illuminato, nella sua opera maggiore "La vita degli alimenti").

Abbiamo prima, accennato alla masticazione. Per masticare occorrono i denti ed i denti cominciano a nascere verso la fine della lattazione, cioè del peripdo in cui l'accrescimento del cucciolo umano è affidato alla suzione della secrezione lattea delle ghiandole mammarie della madre. Domanda: perché al termine della lattazione (e anche prima) l'istinto ci orienta decisamente verso la frutta? La risposta è semplice: esiste una strettissima correlazione

tra il latte, che è il primo nostro cibo, necessariamente liquido, e la frutta, cibo che succederà al latte e che ci accompagnerà, nutrendoci, per il resto della nostra vita.

Esiste, quindi, iscritta biologicamente nell'atto di nascita della nostra struttura anatomica e della nostra fisiologia, una "continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta", per cui possiamo a giusto titolo considerare questi due alimenti i prototipi alimentari ancestrali dell'uomo.

fruttarismo Per dimostrare quanto conclusivamente è stato detto nel precedente 'stelloncino' sulla continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta, bisogna tenere presente quello che ripetutamente abbiamo già affermato e cioè:

1. All'uomo non si addicono cibi ad alto contenuto proteico, che risulterebbero dannosi alla sua salute;

2. l'uomo ha un fabbisogno singolarmente modesto di proteine, come è facilmente dimostrabile esaminando il latte materno.

Partiamo dall'argomento "latte materno", che funzionerà da battistrada nella dimostrazione della sua continuità nutrizionale con la frutta. E' noto che entro il 6° mese di vita extrauterina l'uomo giunge a raddoppiare il proprio peso e a triplicarlo entro il 12°, alimentandosi unicamente con il latte materno. Tutti i testi di chimica bromatologica e di fisiologia umana ci informano che il latte materno contiene 1'1,2% di proteine. Ebbene, non è proprio così, in quanto, sino a 5 giorni dopo la nascita del figlio, il latte umano contiene il 2% di proteine e questa percentuale, a partire dal 6° giorno, comincia a calare progressivamente e lentamente sino a raggiungere, dopo 3-4 settimane, 1'1,3% e, dopo 7-8 settimane, 1' 1,2%, percentuale che verrà poi mantenuta più o meno costante sino alla fine dell'allattamento.

Si constata, in sostanza, un evidente e regolare decremento del contenuto proteico del nostro unico "primo alimento" a misura che il neonato si avvia, con la comparsa progressiva dei denti, ad acquisire capacità masticatorie. Raggiunta tale capacità, ha termine quel periodo, dalla nascita allo svezzamento, che costituisce indubbiamente la fase anabolica più impegnativa, più intensa e più difficile dell'intera vita umana e che superiamo, come si è visto, con un cibo (il latte materno) contenente le modeste percentuali di proteine prima indicate.

Poiché la velocità di accrescimento è massima nei primissimi giorni di vita e poi via via decresce, è logico anche che la percentuale delle proteine contenute nel latte, e che costituiscono il necessario materiale di costruzione, debba seguire lo stesso andamento.

L'accrescimento ponderale dell'individuo continua, come si sa, anche dopo la comparsa dei denti, per terminare tra i 21 e 24 anni, ma con una velocità estremamente ridotta rispetto a quella del lattante.

E' pertanto del tutto ovvio che l'alimento che subentrerà al latte materno dovrà avere una percentuale di proteine corrispondente ai reali bisogni di proteine dell'individuo non più lattante, in linea con la decrescenza, prima comprovata, di tali bisogni proteici. Riassumendo, "il fabbisogno proteico dell'uomo è massimo nel lattante, medio nell'adolescente, minimo nell'adulto": questo ci dice il grande igienistaAttilio Romano nel suo aureo lavoro "Pregiudizi ed errori in tema di alimentazione "; su questo insiste anche il prof. Alessandro Clerici nel suo Lavoro "Come si deve mangiare". Occorre osservare:

1.

Senza alcun dubbio spetta al medico tedesco Lahmann il merito di avere, da pioniere illuminato, gettato, nel campo della dietetica umana, le basi scientifiche del fruttarismo, avendo scoperto e dimostrato che esso costituisce la innata prosecuzione naturale dell'alimentazione lattea.
2.

Ancora prima del Lahmann, un altro "grande", Max Rubner, docente di cllnica medica all'Università di Berlino, aveva richiamato l'attenzione degli studiosi suoi contemporanei (e il Lahmann colse l'importanza di tale appello) sul fatto che "la scarsezza di proteine nel latte materno è un segno distintivo della specie umana che sconfessava i paladini dei regimi ricchi di proteine".

Questa è la regola che vige in natura: destinare ai diversi esseri viventi cibi che contengano i principi alimentari indispensabili, ma solo nella quantità necessaria, che deve essere considerata l'optimum per l'individuo. Tanto è vero che non possiamo nutrire un neonato umano, il cui latte contiene 1' 1,2% di proteine, con il latte per es. di mucca, che contiene il 3,5% di proteine senza determinati accorgimenti come la elementare diluizione, nel tentativo di evitare enteriti e altri malanni, anche gravi.

Il corpo umano, quindi, osserva proprio questa regola, cioè la cosiddetta "legge del minimo", che a nostro parere potrebbe anche (e forse "meglio") chiamarsi "legge dell'optimum" in quanto, se l'individuo ingerisce cibi contenenti dei nutrienti in quantità eccedenti il proprio fabbisogno, tale eccesso diviene per l'organismo una vera e propria scoria tossica ed il corpo cerca in tutte le maniere di sbarazzarsene, cosa che avviene in speciale modo per le proteine, come in precedenza s'è già detto.

fruttarismo Poiché la velocità di accrescimento dell'individuo non più lattante è decisamente inferiore a quella che aveva durante l'allattamento, è naturale ed ovvio che il contenuto proteico del primo cibo solido che l'uomo assume dopo lo svezzamento debba essere inferiore a quello del latte materno e da considerarsi l'optimum secondo la "legge del minimo". Ciò, in armonia con il reale diminuito bisogno di proteine.

Ebbene, tale cibo non può essere che la frutta, che ha, appunto, in media, un contenuto proteico adeguato ai bisogni nutrizionali normali della fase successiva allo svezzamento:

cioè, mediamente inferiore a quella riscontrata nel latte materno che nel periodo terminale dell'allattamento si aggira attorno all'l,2%, come si disse.

A questo riguardo è interessante l'opinione del dottor Lovewisdom, uno dei più profondi studiosi dell'alimentazione naturale dell'uomo. Egli ci dice nel suo libro "L'adulto umano non ha bisogno di alimenti che contengono più dell'l % di proteine" "L'homme, le singe et le Paradis". Del resto, una volta completato l'accrescimento, il nostro fabbisogno di proteine serve solo alla sostituzione delle cellule perdute per usura, cioè al semplice mantenimento dell'equilibrio metabolico e a tale scopo la frutta acquosa è più che sufficiente.

Orbene, tutti i vegetali, anche i più negletti e poco noti, contengono proteine, nessuno escluso: questo è un punto fermo, che occorre tenere sempre presente.

Diversi studiosi di vegetarismo sostengono essere sempre necessario integrare la frutta con altre parti tenere e succose di vegetali, sempre crude e fresche, sia pure in pasti separati, cioè con: radici (carota, rapa, sedano-rapa, barbabietola rossa), ricettacoli floreali e base delle brattee (carciofo), foglie, gambi e germogli (lattuga, cicoria, sedano, spinacio, cavoli di vario tipo), turioni (asparago, finocchio), infiorescenze e gambi (cavolfiore, broccoli di vario tipo), bulbi (cipolla), ecc. (tutti questi vegetali sono comunemente chiamati "ortaggi" in italiano, "légumes" in francese).

Elenchiamo ora i più comuni frutti carnosi con i relativi contenuti proteici, in percentuale:

* albicocca................................................. 0,8
* anguria.................................................... 0,9
* arancia.............................................. 0,9-1,3
* avocado.................................................. 2,6
* banana.................................................... 1,4
* cetriolo................................ .................. 0,9
* ciliegia ................................................... 1,2
* dattero ................................................... 2,2
* fico ........................................................ 1,5
* fico d'India.............................................. 0,8
* fragola.................................................. 0,95
* kaki ...........................................................1
* lampone ................................................. 1,4
* limone .....................................................0,9
* mandarino.................................................. 1
* mela ..................................................... 0,35
* melone ................................................... 1,3
* mora......................................................... 1
* nespola................................................. 0,45
* peperone ................................................ 1,2
* pera .........................................................0,6
* pesca ...................................................... 0,7
* pomodoro................................................ 1
* prugna.................................................... 0,8
* uva ..................................................... 1-1,4
* zucchina................................................. 1,5

media: 28,75/26 =1,1%

Ed ecco le percentuali di proteine presenti negli ortaggi più comuni, limitatamente a quelli che si possono utilizzare crudi:

* asparago.................................................. 1,8
* barbabietola............................................. 1,2
* barbabietola rossa..................................... 1,6
* carciofo.................................................... 2,4
* cavolfiore................................................. 2,6
* carota...................................................... 1,2
* cicoria...................................................... 1,6
* cipolla...................................................... 1,4
* cavolo verza............................................. 3,3
* cavolo rosso.............................................. 1,9
* finocchio................................................... 1,9
* lattuga e simili.......................................... 1,3
* pastinaca.................................................. 1,7
* porro........................................................... 2
* ravanello .................................................... 1
* sedano (foglie/gambi)................................. 1,3
* sedano-rapa.............................................. 1,5
* spinacio.................................................... 2,2

media: 31,9/18 = 1,78%

Sarebbe, a questo punto, errato fare conclusivamente la media aritmetica tra il contenuto proteico medio della frutta e quello degli ortaggi per ricavare direttive alimentari pratiche. Tale calcolo darebbe 1,44 [(1,1 + 1,78)/2] e sarebbe valido se la nostra alimentazione fosse costituita per il 50% da frutta e per il 50% da ortaggi. Occorre invece dare netta preponderanza alla frutta, che è il principe dei nostri alimenti perché fu il cibo primigenio dell'uomo, quello con il quale il corpo umano si è forgiato. Dando invece in giusta misura la prevalenza alla frutta, in media la carica proteica dei cibi che dovrebbero essere utilizzati dall'uomo si attesta su 1,3% circa. Tale percentuale è largamente sufficiente, anzi superiore (sempre in media, che è quel che conta) al fabbisogno dell'uomo, specie dopo il completamento dello sviluppo, cioè dopo il 24° anno di età. Del resto, ciò è comprovato dal fatto che i fruttariani non soffrono di alcuna carenza e non hanno problemi di salute. Naturalmente i risultati dei calcoli sopra riportati non sono da prendere, "alla virgola" o al centesimo, ma vogliono avere, ed hanno, un valore orientativo generale e soprattutto vogliono offrire, ed offrono, una prova della continuità nutrizionale tra il latte materno e la frutta. A proposito dell'ottimale validità nutrizionale del fruttarismo potremmo dilungarci a riportare autorevoli opinioni, altri fatti, altre argomentazioni scientifiche per dimostrare tale validità, che garantisce all'uomo fruttariano il godimento di una piena salute fìsio-psichica: ma su tutto l'abbondante apporto probatorio che così raccoglieremmo dominerebbe la prova-base, la più incontestabile, già da noi prima evocata, ma che tuttavia torniamo ad evocare: nella foresta, patria originaria dell'uomo, questi visse in perfetta salute, sugli alberi fruttiferi, per milioni di anni, alimentandosi di frutta e - sostengono ipoteticamente alcuni studiosi, come Lovewisdom - anche di altre parti tenere di vegetali.

fruttarismo Molto probabilmente il lettore si chiederà che bisogno c'è di dimostrare che la carica proteica del latte materno è la stessa (o presso a poco) non solo di quella della frutta, ma anche quella dei cosiddetti ortaggi. Non s'è detto che l'uomo preistorico viveva sugli alberi fruttiferi nutrendosi solo di frutta? Insomma, la sola frutta è sufficiente o no ad alimentare l'uomo? Cerchiamo di rispondere qui di seguito a tali interrogativi.

Si è già accennato in precedenza che secondo alcuni studiosi la frutta andrebbe integrata con altre parti tenere e succose di vegetali; condividiamo tale opinione, ma poiché condividiamo anche la tesi di Cornei, Tallarico, Carqué, ecc., che cioè i nostri più antichi progenitori arboricoli si nutrivano "solo" di frutta, siamo tenuti a spiegare questa nostra apparente contraddizione.

Anzitutto, la frutta che i primi uomini mangiavano da arboricoli nella foresta intertropicale era, in quanto a capacità nutrizionale, enormemente superiore a quella di oggi esistente. La frutta d'oggi è infatti il risultato di migliala di anni di frutticoltura che, dovendo commerciare con i prodotti della terra, lo fa utilizzando dei criteri di produzione della frutta basati su:

*

rendimento della pianta
*

colore
*

taglia
*

gusto
*

struttura
*

conservabilità
*

facilità di raccolta
*

sicurezza e continuo incremento del profitto.

Insomma la produzione odierna di frutta è profondamente artificiosa, mentre la frutta che nutriva l'uomo preistorico era il prodotto del libero giuoco delle forze vitali dell'aria, del suolo, delle arcane forze della natura, era figlia della luce, scrigno di energia solare, viva e vitalizzante, non cresciuta sotto lo stimolo anormale dei concimi chimici, dei diserbanti, degli anticrittogamici, i cui residui rendono oggi talora la frutta financo pericolosa per la nostra salute. C'è un abisso, dunque, tra la frutta che nutrì i primi uomini e la frutta d'oggi. L'uomo odierno a dire il vero comincia a rendersi conto che la frutta nutre poco e male e ha perduto i sapori della frutta "antica" di cui si sente la mancanza. Ed ecco sorgere, allora, iniziative tipo "archeologia dell'albero da frutta", "banche del seme", e soprattutto coltivazioni biologiche. Un esempio: la pera cosiddetta "spina" è la "pera antica", bitorzoluta, contorta, decisamente brutta se guardala con l'occhio dell'esteta tradizionalista per il quale la pera, quella addomesticata, deve avere la forma classica e basta. In Italia di alberi di pere "spina" ne restano ormai pochi, destinati a sparire perché la gente vuole pere "belle" di parvenza e non nodose e brutte:

anche se poi chi le assaggia rimane estasiato per il loro sapore, ormai non più riscontrabile nelle pere "moderne", frutto di cultivar, incroci, innesti, manipolazioni genetiche, fitonnoni, ecc.. Lo stesso discorso vale per molte varietà di mele in via di scomparsa, come le mele "zitelle", per esempio.

Deciso scadimento quindi, del valore nutrizionale della frutta moderna nei riguardi della frutta "antica" e quando diciamo "antica" ci riferiamo appena ad un secolo fa o giù di lì; ma a misura che andiamo a ritroso nel tempo la differenza si fa, ovviamente, sempre più marcata, tanto che riesce difficile solo immaginare quale potenza nutrizionale riservasse la frutta che servì alla nutrizione e alla crescita delle primissime generazioni dell'uomo arboricolo e fruttariano.

Abbiamo detto sopra che la gente ha cominciato a capire che la frutta odierna, nonostante che continuiamo ad essere da essa attratti, non solo nutre poco ma nutre anche male. Qui appresso spieghiamo perché.

Per effetto dei trattamenti e delle selezioni che l'uomo, come abbiamo prima accennato, applica in agricoltura e particolarmente in frutticoltura, la frutta prodotta è caratterizzata soprattutto da un eccessivo tenore di zuccheri. Ora, è vero che il nostro organismo funziona proprio grazie allo zucchero, ma è anche vero che lo zucchero, come qualsiasi altro alimento, per essere assimilato, deve trovarsi associato con vitamine, specialmente quelle del gruppo B, minerali, aminoacidi ed altri elementi nutritivi, con i quali costituisce un fitocomplesso equilibrato ed armonico.

L'eccesso di zucchero oggi riscontrabile nella frutta crea invece squilibrio e disarmonia, per cui l'organismo non è in grado di utilizzare tutto lo zucchero presente nella frutta: ecco perché si disse che la frutta d'oggigiorno fa correre il rischio di nutrire "anche male". Come ovviare a questo squilibrio? Includendo nella nostra dieta una consistente quantità di alimenti non zuccherati, in particolare verdure crude ed ortaggi vari, che forniscono in abbondanza vitamine, minerali ed aminoacidi essenziali, indispensabili per ottenere una nutrizione equilibrata.

L'aggiungere verdure ed ortaggi alla frutta, anche se questa rimarrà quantitativamente preponderante, è, quindi, un "corrrettivo"? Certamente, è un utile correttivo. Naturalmente, sia la frutta che le verdure e gli ortaggi, per conservare la loro efficacia nutrizionale, devono essere consumati crudi ed è anche buona norma utilizzarli in pasti separati. Ma aggiungiamo subito che si tratta di un correttivo "temporaneo" e qui di seguito spieghiamo perché diciamo che è temporaneo.

Abbiamo visto - riassumiamo - che la frutta odierna, rispetto alla frutta che nutrì l'uomo preistorico, difetta di potere nutrizionale (e si cerca nell'attuale processo, in atto, di riavvicinamento alla natura, di coltivarla biologicamente, come rimedio primo), ma eccede, invece, in contenuto di zuccheri (glucosio/fruttosio) (e si cerca di ovviarvi proponendo di accompagnarne il consumo con ortaggi, che potranno, così, partecipare all'approvvigionamento di proteine). Poiché, come è evidente, si tratta di una situazione, quella attuale, "in movimento", a misura che progredirà l'agricoltura biologica, migliorerà anche la qualità della frutta attuale, i cui lati negativi (eccessi e difetti sopracitati) si attenueranno gradualmente e alla fine scompariranno.

Ovviamente, quando la frutta riacquisterà totalmente le caratteristiche che permisero il pieno affermarsi dell'uomo preistorico arboricolo e fruttariano, cesserà il bisogno o la semplice convenienza di ricorrere agli ortaggi e l'uomo tornerà ad essere fruttariano al 100% e sarà quello un grande giorno, che riteniamo non troppo lontano, dato l'incoraggiante crescente interesse per questo così importante problema.

fruttarismo E' stato osservato, circa l'aggiunta di verdure e ortaggi alla frutta, che le tre grandi scimmie antropomorfe (Pongidi) orango, scimpanzè e gorilla , ritenute comunemente, sui piani anatomico, fisiologico, ematologico, ecc., i più vicini nostri parenti, mangiano, oltre che frutta, anche foglie, gemme, scorze, rametti, radici, sedano selvatico, bambù ed altre erbe. Soprattutto si sottolinea che questo comportamento alimentare si riscontra nel gorilla, che invece da molti fruttariani veniva portato come esempio di animale fruttariano al 100%, come una sorta di archetipo fruttariano: si ritiene, anzi, da alcuni che la frutta partecipi alla dieta del gorilla in minor misura degli altri vegetali sopra citati. Sono invece tutti concordi nel rilevare, nella dieta dei Pongidi, l'assenza di noci (cioè, precisiamo noi, di semi), particolare che sottolineiamo come importante, per quanto appresso si dirà a proposito dei semi e della loro carica proteica.

Quanto sopra viene citato da alcuni per cercare di avvalorare, su un preteso piano scientifico zoologico/evoluzionistico, la necessità dell'aggiunta di verdure ed ortaggi alla frutta anche da parte dell'uomo, cioè, in pratica, per negare la sufficienza nutrizionale di una dieta fruttariana al 100%.

Senonché coloro che tanto affermano dicono cose scientificamente inesatte e le loro conclusioni sono errate, difettando, tra l'altro, di validi aggiornamenti culturali. Infatti, coloro che "fotocopiando" i comportamenti dei Pongidi (ammesso, ma non concesso che siano quelli che vengono descritti) pretendono di trasferirli all'uomo pari pari, come per un imperativo biologico automatico, sembra che siano rimasti alla famosa e semplicistica (e, potremmo anche dire, infantile) interpretazione di quanto Charles Darwin, nel 1871, scrisse nel suo "The Descent of Man". Si disse, allora, che Darwin sosteneva che "l'uomo discendeva dalla scimmia". Come invece ogni persona con un minimo di cultura biologico/naturalistica sa, Darwin non affermava che l'uomo discendeva da una scimmia antropomorfa.

La verità è, invece, che le grandi scimmie antropomorfe e l'uomo sono organismi contemporanei sì, ma che discenderebbero, però, da un primate, antenato comune, esistito milioni di anni fa e attualmente estinto. Da quello si sarebbero poi originate due distinte linee evolutive, una delle quali avrebbe portato alle attuali scimmie antropomorfe, mentre l'altra avrebbe avuto come termine ultimo l'uomo. Inoltre - ci dice Ralph Cinque, D.C., direttore dell'Hygeia Health Retreat diYorktown (Texas), nonostante le sue critiche al fruttarismo umano al 100% - "l'uomo non è una scimmia leggermente migliorata, le differenze con gli esseri umani sono considerevoli ed è un errore fare dei paralleli fra i due" (dalla rivista Vie et Action n. 157).

Gli fa eco T.C. Fry, direttore del periodico Healthfui Living, il quale sostiene che consigliare di mangiare verdure perché contengono elementi nutritivi che non si troverebbero nella frutta è un nonsenso perché non c'è nelle verdure niente che non sia contenuto, in quantità sufficiente, anche nella frutta.

Una obiezione di natura biochimica avversa all'uso delle verdure è questa: mentre gli erbivori sono provvisti dell'enzima "cellulasi" che consente di convertire la cellulosa contenuta nelle foglie in glucosio, l'uomo è sprovvisto di tale enzima e pertanto non ricava alcuna utilità, almeno per quel che riguarda l'approvvigionamento di glucidi, dal mangiare verdure. Tutto quello che, oltre alla cellulosa, si trova nella foglia e che possa avere un qualche valore nutritivo lo si trova anche nella frutta. Poiché il nostro corpo ha bisogno, per produrre energia, di glucosio, le foglie verdi non sono in grado di dargliene per l'assenza di tale enzima. In definitiva, le verdure possono essere considerate naturali per gli erbivori, ma certamente non per i fruttariani, come l'uomo; inoltre non ci procurano alcuna caloria ed è più l'energia che spendiamo per la loro digestione che quella che se ne ricava.

Si dice che nelle verdure c'è la clorofilla, alla quale si attribuiscono virtù particolari nella nutrizione dell'uomo, ma la clorofilla è una proteina come le altre. Le vitamine, i sali minerali, le proteine ed alcuni acidi grassi presenti nelle foglie si ritrovano anche nella frutta, inoltre nella frutta si trova l'acqua "fisiologica" più o meno nella stessa percentuale con la quale è presente nel corpo umano; non così nelle foglie e meno ancora nei semi.

Fry sposta poi la sua attenzione sul fatto che la maggior parte delle foglie, tra cui quelle che noi mangiamo, sono provviste di veleni protettori della pianta. Tra le foglie più tossiche che noi mangiamo sono da annoverare: il sedano, le bietole, il ravizzone (colza), il rabarbaro, il prezzemolo, il basilico, gli spinaci, la cicoria, la menta, il tarassaco, l'origano, ecc.

Particolarmente tossiche e persino mortali sono le foglie del pomodoro, della patata, della melanzana, del peperone, dell'albicocco, ecc. Financo le foglie della lattuga pare che siano, sebbene modestamente, provviste di sostanze tossiche. La presenza di questi veleni protettori nelle foglie e dei conseguenti rischi tossicologici che si corrono nel mangiarle sono autorevolmente confermati dagli studi specifici fatti dal prof. Bruce Ames, dell'Università di Berkeley, USA. Per contro, la maggior parte dei frutti utilizzati dall'uomo a scopo alimentare sono invece privi di sostanze tossiche.

Anche le notizie relative alla presenza di fogliame ed altre parti di vegetali nella normale dieta delle grandi scimmie antropomorfe, della quale prima si è parlato, sono false. La prima osservazione che si può fare è che noi non possiamo essere condizionati dalla loro condizione attuale, più che non esserlo dagli Esquimesi, dice ironicamente Fry.

Si è detto prìma che le grandi scimmie antropomorfe non mangiano semi, comunemente indicati come "noci". Ora, per quanto riguarda l'uomo, possiamo dire che le noci non solo non sono necessarie, ma addirittura sono dannose, contenendo un fattore antinutrizionale, un antienzima, che ostacola la loro digestione da parte di altri enzimi. E' chiaro che i semi hanno lo scopo di dare vita a un nuovo essere vivente e non sono certo destinati ad essere distrutti dall'azione trituratrice dei denti dell'uomo prima che dai suoi succhi digestivi. La Natura non ha prodotto i semi per nutriire l'uomo, per altro sono troppo proteici e possono, a causa proprio di tale eccesso di proteine, provocare danni alla salute umana. Infine, contenendo pochissima acqua, sono inadatti anche per questo a costituire un cibo adeguato alle esigenze umane.

Per l'uomo che si trovasse in uno stato di natura, senza apparecchi per cucinare, disponendo solo del suo corpo, senza attrezzi di nessun tipo, la frutta è la sola cosa che prenderebbe, rifiutando erbe, cereali, radici e tuberi; naturalmente rifiuterebbe, essendone incapace di catturare, uccidere e mangiare altri animali oppure di berne il latte.

La frutta, in sostanza, costituisce un alimento naturale, che, comparso quando comparve, l'uomo, fu chiaramente destinata dalla Natura, simbioticamente, a nutrire in modo ottimale l'uomo.

Quando si afferma che la frutta, utilizzata come unico alimento, provoca un sovraccarico di zuccheri, si trascura il fatto che a tale eccesso contribuisce (e non potrebbe essere altrimenti) anche l'alimento amidaceo che ingeriamo (pane, pasta, riso, polenta, ecc.) e che ha, come destino finale della sua digestione, appunto, monosaccaridi (zuccheri semplici); questo eccesso di amidi nella propria dieta è comunemente indicato con il termine "amidonismo".

fruttarismo Riprendiamo il discorso sulle grandi scimmie antropomorfe per esaminare più approfonditamente la loro dieta. Ebbene, si è potuto accertare che l'orango può restare fino a tré mesi di seguito sugli alberi, senza mai scendere al suolo e nutrendosi pertanto solo della frutta prodotta dagli alberi. I gorilla vengono giustamente definiti da Fry "macchine che vanno a foraggio e macchine per defecare" in quanto la loro giornata è mediamente costituita da 14 ore dedicate a riposare e defecare e 10 ore circa dedicate alla ricerca ed ingestione di cibo. George B. Schaller ha fatto notare che essi mangiavano foraggio in una quantità giornaliera pari al 10% del loro peso, soprattutto sedano selvatico. Ne si capisce come possano elaborare tutti questi vegetali se si tiene presente che i gorilla, come del resto l'uomo (e ne abbiamo parlato) non secernono la cellulasi, che è l'enzima necessario alla trasformazione della cellulosa in uno zucchero semplice. Evidentemente questa grossa massa solo parzialmente digerita di vegetali stimola egregiamente la peristalsi provocando la pressoché continua defecazione. Ma Schaller ha approfondito la cosa ed ha potuto così appurare che, quando arrivava la stagione di certa frutta, i gorilla non toccavano più il foraggio, ma si alimentavano unicamente di quella frutta, fin che ce n'era.

Ed è ancora Schaller, primatologo di grande fama, che ci riferisce di un esperimento fatto allo zoo di San Diego, dove i gorilla, se veniva loro somministrata frutta in abbondanza, non mangiavano più il foraggio; insomma il gorilla, messo in condizioni di scegliere tra foraggio e frutta, non manifesta dubbi e sceglie la frutta. Che cosa significa ciò? Significa che il suo cibo naturale, non è il foraggio, ma la frutta. Certo, anziché patire la fame si mangia qualunque cosa. Così, del resto, fecero i nostri progenitori quando, passando dalla foresta, e dall'alimentazione fruttariana che questo bioma consentiva, nella savana, dove non esistono alberi da frutta, per non soccombere divennero cerealivori e mangiatori di carne, con l'aiuto del fuoco.

E della terza scimmia antropomorfa cosa c'è da dire? Dello scimpanzè si dice che mangia molte cose e forse ciò è vero in condizioni di cattività, situazione innaturale, che determina sconvolgimenti comportamentali notevoli, che possono influire anche sugli orientamenti nutrizionali.

E' bene, quindi, dare validità alle testimonianze di ricercatori o studiosi che ne hanno osservato attentamente la vita, quando questa viene trascorsa in libertà; per lo scimpanzè nessuna persona può saperne di più di J. Goodall, etologa primatologa che ha trascorso trent'anni tra loro, la quale ha constatato che se gli scimpanzè dispongono di banane in abbondanza, mangiano solo questi frutti e niente altro (sino a 40-50 la volta).

Come si vede, i comportamenti alimentari delle 3 grandi scimmie antropomorfe, che molti ritenevano accreditassero la insufficienza di una alimentazione fruttariana al 100% (e quindi il ricorso obbligato ad altre parti più o meno tenere di vegetali), in realtà, da quanto si è detto in quest'ultima parte del presente stelloncino, documentano proprio il contrario e cioè che queste scimmie, quando sono libere di scegliere il loro nutrimento naturale, si nutrono da animali fruttariani al 100%. E non c'è bisogno di estrapolare questo comprovato fruttarismo dei Pongidi applicandolo all'uomo perché per quest'ultimo fa fede l'istinto dei bambini, quando non è ancora pervertito.

fruttarismo Dicemmo, nel 5° stelloncino di questo paragrafo che all'uomo non si addicono cibi ad alto contenuto proteico, come, per esempio, derivati del latte, semi, uova, legumi, ecc., per non parlare della carne. Peraltro, molte di queste proteine andrebbero sprecate in quanto l'organismo espelle, indigerite, con le feci una buona parte di queste proteine (quelle che non riesce ad espellere in questa maniera, se sono ancora eccessive, cercherà di deaminarle trasformandole in composti ternari, cioè in zuccheri e grassi e poi ancora, se neanche ciò basta, se ne sbarazzerà mediante un lavoro straordinario del fegato e dei reni).

Dobbiamo ora tornare a parlare di questi cibi ad alto contenuto proteico, intanto per ricordare, se ce ne fosse ancora bisogno, che la frutta è da escludere dal novero dei cibi ad altro contenuto proteico e che anche questo fatto contribuisce a renderla atta all'alimentazione umana. Ma se ora torniamo a parlare di questo argomento è per evidenziare un altro fatto di notevole importanza e cioè una scoperta del già citato prof. Max Rubner, dell'Università di Berlino, il quale la rese pubblica a Lipsia, in un Convegno scientifico, con una memoria riguardante i risultati delle sue ricerche sulle proteine (che poi lui espose nel suo libro "Volksemahrungsfragen", in italiano: "Questioni relative all'alimentazione della popolazione"). Il succo di questa scoperta è che il grado di utilizzazione delle proteine di un determinato alimento è tanto più grande quanto più modesta è la percentuale di proteine che quell'alimento contiene.

Questo studioso dimostrò, per esempio, che un chilo di patate costituisce un cibo relativamente assai più nutriente di un etto di carne o di formaggio perché l'organismo umano riesce ad utilizzare dalle patate una quantità di proteine sette volte maggiore di quelle che utilizzerebbe mangiando carne o formaggio, in quanto le proteine di un etto di carne o di formaggio sono concentrate, mentre la stessa quantità di proteine è nelle patate diffusa in una massa di dieci etti.

La stessa cosa vale per le mele, che sono molto nutrienti in quanto le loro relativamente scarse proteine (0,35%) sono utilizzate al 100%. Come è facile capire, questa scoperta di Rubner costituisce una ennesima e valida motivazione scientifica del fruttarismo.
4. L'ANTICONFORMISMO DELL'UOMO FRUTTARIANO

La marcia di ritomo dell'uomo al suo originario fruttarismo non è un disegno utopico, non è un sogno, è una realtà. Avendo dimostrato nei paragrafi precedenti che la carica proteica della frutta rappresenta l'optimum per l'approvvigionamento azotato dell'uomo e che, per una serie di altri motivi tratti dalle più diverse discipline, il fruttarismo, è l'ambita meta finale, in un certo senso "obbligata", di tutta l'umanità, abbiamo con ciò contribuito a dare certezza scientifica alla radice della tematica fruttariana.

Orbene, sul piano pratico bisogna fare il possibile per avvicinarci gradualmente, con pazienza e perseveranza, a tale meta: saremo incoraggiati a farlo dalla constatazione che la nostra salute fisica, la nostra efficienza intellettuale migliorano in maniera evidente a misura che si avanza verso il fruttarismo al 100%. Una volta acquisita la consapevolezza di essere sulla strada giusta, razionalizzeremo sempre più la nostra alimentazione, gradino dopo gradino. Nel frattempo giova informarsi sulle esperienze fruttariane di chi è più avanti di noi in modo da prendere coscienza del livello al quale si è giunti nell'opera di bonifica della propria vita. Se tale livello risultasse ancora modesto o anche modestissimo, non ci si deve per questo scoraggiare, ma conviene utilizzare il livello già raggiunto come una pedana di lancio onde potere poi balzare al livello superiore e così via, gradatamente, ma senza fermarsi, senza mai rinunciare a migliorare. Ognuno di noi è, quindi, in marcia per diventare fruttariano al 100%, a pieno titolo:

Allora: pensiamo, leggiamo, ascoltiamo, indaghiamo, sperimentiamo! Avanziamo!

In quanto all'anticonformismo dei fruttariani già tali o in marcia per divenirlo, chiaramente espresso dal titolo di questo paragrafo, dobbiamo anzitutto ricordare che la presente relazione ha, tutta, una carica anticonformista. Del resto, non solo i fruttariani, ma tutti i vegetariani in genere sono anticonformisti. Nessun dubbio che siamo ancora una minoranza, nessun dubbio che siamo contro corrente, contro i principii dietetici e comportamentali seguiti acriticamente e supinamente dalla maggioranza.

Dobbiamo però essere lieti di far parte di questa minoranza, che ci consente di sentirci (certo non in senso elitario) culturalmente avvantaggiati e tuttavia maggiormente impegnati, nei rapporti con gli altri, a praticare la benevolenza, la comprensione e l'umiltà tipiche di coloro che più sanno.

Il conformismo culturale oggi imperante, che noi decisamente rigettiamo, conduce in realtà ad una acritica accettazione delle opinioni dei satrapi della cultura accademica, soprattutto di quella medica. Certamente, tenendo conto di tale andazzo, molti passi di questa relazione appariranno non solo spregiudicati, ma addirittura irriverenti nei riguardi sia di persone o categorie di persone, sia di principii o luoghi comuni, dai quali ci discostiamo più o meno vistosamente. Ma questa nostra eterodossia vuole essere solo una critica costruttiva, anche quando ha le parvenze di essere demolitrice; pensiamo, in sostanza di agire in difesa della libera ricerca della Verità, ritenendo che questo e non altro debba essere il fine di ogni indagine scientifica, quando è condotta con idee chiare ed onestà di intenti.

Del resto, è ben noto che molte altisonanti affermazioni, anche di matrice scientifica, si sono poi palesate solo dei pregiudizi o addirittura dei miti e pertanto sono clamorosamente cadute; e si può star certi che altre sono destinate a cadere nel futuro, a misura che avanza nell'uomo la ragione ed il ricorso liberatorio al semplice buon senso e/o alla logica elementare deduttiva. E' noto che i pregiudizi ed i miti sono duri a morire e quindi non c'è da meravigliarsi se anche quelli relativi alle proteine siano ancora così diffusi.

Il fatto che alcune di queste false credenze durino molto non significa affatto che esse abbiano sicuramente un fondamento reale. Un esempio illuminante è quello che qui di seguito citiamo.

Nel lontano 1914 un grande scienziato, Robert Banary, vinse il premio Nobel per la fisiologia e la medicina per merito di una sua teoria "sul funzionamento dell'orecchio interno e sui dispositivi che influenzano l'equilibrio del corpo umano". Tutto il mondo scientifico dell'epoca, fece propria tale teoria e tutti i testi scolastici, dai licei alle Università, data l'autorità del Barany, la riportarono qualificandola come una conoscenza scientifica ormai definitivamente acquisita e indiscutibile. Senonché... senonché, nel 1983, dopo circa 70 anni di supino conformismo scientifico, si scoprì, durante il volo di prova dello Space Shuttle, che quella teoria era totalmente infondata e immediatamente tutti tacquero, di colpo, e da allora nessuno ne ha più parlato. Ebbene, quando tale teoria fu formulata, nessuno si era preso la briga di indagare sulla sua serietà e fondattezza; tanto può (eccone un esempio) la accettazione acritica dell'autoritarismo culturale!

Talvolta però, può accadere che qualche "scoperta" o "invenzione" viene sottoposta a verifica e crolla miseramente. Riportiamo ora un altro caso, più recente di quello prima accennato.

Qualche anno fa tutti i giornali ed i settimanali riportarono la notizia della "memoria dell'acqua", notizia che mise in subbuglio tutto il mondo scientifico e fu definita (molti di voi lo ricorderanno) "la scoperta del secolo". Addirittura ci fu chi scrisse che da tale scoperta "si dovevano attendere spettacolari sconvolgimenti in tutti i campi delle conoscenze umane". Di che cosa si trattava? Ecco: la famosa rivista scientifica inglese Nature aveva dato la notizia che un notissimo medico francese, il ricercatore Jacques Benveniste, aveva scoperto che i globuli bianchi del sangue umano, in presenza di anticorpi in soluzioni sempre più diluite, conservavano la capacità di reagire anche quando la soluzione era diluita a tal punto da non contenere più alcun anticorpo. Ergo, l'acqua conserva la memoria. Una tale "scoperta" sconvolgeva ovviamente le leggi naturali, ma - guarda caso! - accreditava fortemente le basi della omeopatia le cui fortune, fondate, in sintesi, sull'efficacia di soluzioni estremamente diluite, stava perdendo credibilità in tutto il mondo. Senonché, in seguito ad indagini e verifiche, si riuscì a dimostrare che questo famoso dott. Benveniste aveva utilizzato fraudolentemente, nei suoi esperimenti, campioni contaminati che, naturalmente, continuavano a provocare la reazione dei globuli bianchi. Dopo tale smascheramento, il Benveniste, che in un primo tempo era già stato qualificato "un grande scienziato" in tutto il mondo scientifico, divenne di colpo "uno scienziato di scarto" e la sua scoperta, sui giornali italiani, fu definita "un falso clamoroso" (giornali del 28/7/1988).

Potremmo continuare a portare esempi di imposture, miti, pregiudizi e falsità, ma per questioni di spazio ci limitiamo ai due casi prima citati (Ci preme sottolineare che il prof. Armando D'Elia, nei suoi lavori, ha più volte brillantemente contribuito a "smascherare" altri miti: quello delle proteine cosiddette "nobili" e quello degli aminoacidi "essenziali", n.d.r.).

Si può trarre, concludendo, un chiaro monito, rivolto soprattutto ai fruttariani, che costituiscono la "brigata di punta" di tutto il movimento vegetariano: non bisogna mai aver paura di andare contro corrente, non bisogna mai aver paura di difendere a viso aperto il fruttarismo e le sue motivazioni scientifiche ed etiche: il tempo è galantuomo. La schiera, oggi ancora così fitta, di persone avverse al fruttarismo, è destinata ad assottigliarsi rapidamente; in genere si tratta di disinformati, da aggiornare con amore e pazienza. La Verità si imporrà inevitabilmente.

Per mettere in crisi chi è contrario al fruttarismo occorre prima di ogni cosa fargli capire che bisogna resistere alla tentazione di conformarsi supinamente alle opinioni dominanti, che spesso costituiscono la maschera perbenista di grossi interessi di natura economica.

Su questo sito, http://www.arnoldehret.it puoi trovare informazioni sulla disintossicazione e dieta senza muco. Col passare del tempo mi sono reso conto che non è una dieta che chiunque riesce a seguire, perché comporta cambiamenti nello stile di vita attuale e di abitudini che per alcuni sono irrinunciabili.

D'altra parte, certe scelte sono necessarie, non si può ricuperare e mantenere la salute perfetta senza smettere di introdurre veleni nell'organismo.

Al2012
Inviato: 21/5/2009 23:50  Aggiornato: 21/5/2009 23:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
<< At present the Centre is running two-week residential courses at regular intervals.
The next one is scheduled for May 7th 2009.
The inclusive cost for patients is EUROS 4,200, and EUROS 300 for a companion-helper >>

Non mi è chiaro il costo del “corso” (?) Gerson presso la clinica Ungherese, ovvero per due settima 4.200,00 euro più 300 per un eventuale accompagnatore, è così o no ?

Totale 4.500,00 euro per due settimane, paziente più accompagnatore ??

Qualcuno ha le idee più chiare ?

Sarebbe interessante poter fare un confronto con i costi della trattamento convenzionato con la sanità nazionale, anche questi forse da chiarire …..

Il lato oscuro dell'oncologia: pericoli e costi
http://www.disinformazione.it/costi_oncologia.htm

C’è qualcuno che si è fatto una idea più chiara ?

“Capire … significa trasformare quello che è"
EL_GUERCIO
Inviato: 22/5/2009 9:17  Aggiornato: 22/5/2009 9:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/11/2006
Da:
Inviati: 177
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
siamo davanti a un olocausto subdolo? abbiamo i lupi a guardia del gregge.

"Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia". Otto von Bismarck
baciccio
Inviato: 22/5/2009 15:42  Aggiornato: 22/5/2009 15:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/1/2006
Da: Genova
Inviati: 536
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione :"Siamo davanti a un olocausto subdolo? abbiamo i lupi a guardia del gregge".

Nel filmato si leggono queste frasi : “ Fra il 1933 e la Seconda Guerra Mondiale la famiglia di Gerson sfuggì alle persecuzioni naziste per trasferirsi a New York.
Sette fratelli del dott. Gerson morirono nell’Olocausto”.
-Francamente mi hanno lasciato di stucco!

liberta
Inviato: 23/5/2009 4:44  Aggiornato: 23/5/2009 4:44
So tutto
Iscritto: 23/8/2007
Da:
Inviati: 28
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Come ho scritto a Massimo posso personalmente testimoniare come una dieta similare mi abbia cambiato la vita. Avevo il colesterolo alle stelle ed il rapporto tra il bad e il good colesterolo era il peggiore. Dottore mi ha detto che immediatamente avrei dovuto sommettermi alla pastiglia etc...etc... Mi ha detto che cambiando la alimentazione avrei potuto ridurre il colesterolo di un 15-20% pero' senza pastiglia non avrei vissuto per tanti altri anni. Dopo svariati giorni di ricerche in internet ho visto la luce. Ho iniziato d'immediato una pulizia del colon (non vi dico i pezzi che mi uscivano dal retro cose incredibili indescrivibili) ed ho fatto una dieta di raw veggies and fruits. Un poco di esercizio fisico e dopo un mese un mese e mezzo sono passato da un colesterolo intorno ai 350 ad un colesterolo sui 160 con un rapporto tra bad and good cholesterol super basso (se ricordo bene era 2). Il dottore non ci ha creduto assolutamente e mi ha detto che una cosa del genere non era mai capitato. Altra cosa ho evitato come la peste (forse peggio) Carne e soprattutto la cosa peggiore che possiamo dare al nostro organismo: IL LATTE . E naturalmente tutti gli alimenti raffinati idrogenati impacchettati etc...
Consiglio a Massimo di fare anche un articolo sui pericoli del LATTE e derivati. C'e' un sito molto bello con molte informazioni: www.notmilk.com

alexbell64
Inviato: 23/5/2009 13:59  Aggiornato: 23/5/2009 13:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/9/2007
Da:
Inviati: 238
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Io sono uno che, almeno su questo sito, leggo molto e scrivo poco.
E mi tengo abbastanza fuori da diatribe infinite, che portano solo a liti, arroccamenti, sfociano in attacchi personali e conseguenze del caso.
Vorrei soltanto riportare quelle che sono le mie considerazioni, per mia storia personale e mia modesta esperienza.
Probabilmente non ricorderete, ma ho perso, come moltissime altre persone, un genitore a causa del cancro.
Mia mamma, nel '91, se ne andò dopo 11 mesi di sofferenze, a causa di un glioblastoma.
Posso affermare che fu come se la malattia l'avessimo avuta in due, tanto fu il mio coinvolgimento personale, la disperata ricerca di una possibilità per strapparla a questo destino ignobile, l'ossessione con cui cercai qualsiasi cosa potesse farla guarire.
Non ci sono riuscito, mia madre è morta, e morta anche male, soffrendo come un cane.
Dopo la morte di mia madre, continuai a studiare ed a sperimentare, principalmente su me stesso, la disciplina che maggiormente avevo appreso durante quei mesi d'inferno mentre assistevo la mamma, cioè l'alimentazione macrobiotica. Frequentavo regolarmente ed assiduamente il centro dell'AMI di Genova, mi facevo 80 + 80 km ogni volta, per andare alle lezioni del Prof. Antognetti e di sua moglie, e per rifornirmi di cibi macrobiotici.
Provai, sperimentai, lessi, discussi e dibattei moltissimo, a quel tempo non avevo ancora internet, ma i contatti non mi mancavano ugualmente.
Ed una cosa la imparai da subito, un aspetto molto, molto importante, che costituisce una delle principali difficoltà ed insieme, una delle principali cause della diffusione e dell'incidenza di queste malattie nella nostra attuale Società.
NOI STESSI.
Perchè è così, i principali responsabili dell'insorgenza di queste malattie siamo, alla fine dei conti, noi stessi. Con la nostra condotta di vita, con il nostro modo di concepire l'esistenza, con la nostra propensione a non curarci di ciò che mangiamo, resopiriamo, i ritmi che pratichiamo, le nostre abitudini, la nostra pigrizia e la nostra vigliaccheria.
Siamo sempre pronti a puntare il dito accusatore verso l'inquinamento, le multinazionali, i cospiratori cattivi.....ma quanti di noi sono in grado di fare un severo, completo autoesame ed assumerci le nostre responsabilità, senza cercare scuse?
Ad esempio, quanti di noi sono in grado di ammettere che, anche quando siamo malati, e gravemente, siamo disposti ad AGGIUNGERE qualsiasi cosa alla nostra vita, quindi ad ingurgitare medicine, pillole, iniezioni, flebo, radiazioni e quant'altro, basta poter continuare a mangiare la nostra bistecca, allevata in quei bei capannoni dove sappiamo tutti come vengono tenuti gli animali e con che cosa vengono fatti crescere, le nostre patatine fritte con olio industriale riciclato 1000 volte, il nostro gelato fatto con gli scarti della lavorazione della palma.
Invece di chiederci cosa DEVO TOGLIERE dalla mia vita e dal mio modo di condurla, DOVE HO SBAGLIATO nei confronti del mio corpo.
Il cancro è una malattia orrenda, è una vera pestilenza, ma è anche e sopratutto il risultato di questo stile di vita anomalo, artificiale, egoistico che si è sviluppato e cresciuto con questa civiltà moderna ed industrializzata, con la continua ricerca del benessere, con questo ricercare continuamente la comodità, la facilità, il volere l'uovo, la gallina ed il pollaio e poi non basta ancora.
Ce ne sarebbero di cose da dire, riguardo a questo argomento, ma sarei estremamente prolisso.
Ma provate a chiedere a persone anche ammalate di cancro, o ai loro familiari, che devono cambiare, anzi, rivoluzionare completamente il loro modo di mangiare e, in parte, anche di vivere, se vogliono avere la possibilità di uscirne.....e vedrete cosa vi verrà risposto.
Noi vogliamo stare bene, fare la vita che siamo abituati a fare fin dalla nascita, stare comodamente seduti davanti a questo aggeggio a pontificare la nostra sapienza, come sto' facendo anch'io in questo momento, beatamente ingozzati di cibi ipernutrienti, ipercalorici, popveri di minerali e di enzimi, magari innaffiandoli con bibite industriali o decine di tazze di caffè....e ci lamentiamo, pestiamo i piedi e piangiamo se ci ammaliamo, vogliamo la pillola, la puntura, la pozione miracolosa che ci faccia tornare come prima.....pronti a re-ingozzarci di nuovo ed a fare una vita se possibile, ancora più pigra ed innaturale di prima.
Il nostro corpo, prima o poi, ci manda affanculo.
Ed ha ragione.
Non è stato fatto, programmato per questo.
E noi possiamo fare quel che vogliamo, con tutta la nostra presunzione e pretenziosità, ma non recupereremo il benessere, se non ci mettiamo in testa che non possiamo sempre vivere in certe maniere.
Nel centro che frequentavo, ricorreva spesso una battuta, del tipo :"Alla gente toccagli quel che vuoi, ma non mettere dito nel portafogli o nel piatto, non ragioneranno più".
In buona, massima parte, il problema del cancro è tutto lì....non è questione di bicarbonato, di chirurgia, di questo e quest'altro.
Cambiamo il notro modo di vivere, ciò che mangiamo, beviamo, respiriamop e....pensiamo, e cambieremo noi, cambierà la Società, il Mondo intero.
E' tutto lì.
Alex

goldstein
Inviato: 24/5/2009 12:06  Aggiornato: 24/5/2009 12:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Tutta questa forzatura ed errata neo conformistica convinzione sull’alimentazione è tutta una montatura degli alternativi che in genere non capiscono niente di tumori e difatti non hanno mai risultati se non parziali e indiretti (cit.)

Infettato
Inviato: 25/5/2009 8:13  Aggiornato: 25/5/2009 8:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Tutta questa forzatura ed errata neo conformistica convinzione sull’alimentazione è tutta una montatura degli alternativi che in genere non capiscono niente di tumori e difatti non hanno mai risultati se non parziali e indiretti

Certo, calcolando che tra gli "alternativi" è uno dei primi...

Dott. Simoncini visto che è un iscritto, potrebbe riconfermarci questa citazione o semmai correggerla.

Roberto

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Freeanimal
Inviato: 25/5/2009 10:36  Aggiornato: 25/5/2009 10:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Bravo Alexbell64. Sono d'accordo con te. Io aggiungerei anche l'esigenza etica di rispettare la vita degli animali, detti da carne, da cui ne consegue una buona salute, oltre alla cura Gerson. Ho provato, in questa discussione, ma non sono stato capito. Anzi, accennando alla necessità di un'alimentazione vegetariana (meglio ancora vegana) sono stato accusato di essere andato fuori argomento. Il luogo comune che la carne è necessaria è molto diffuso anche presso i lettori di questo sito, che mi aspettavo fossero più "smaliziati" rispetto ai comuni mortali obbedienti e abbindolati. Evidentemente c'è molto lavoro da fare anche qui, in tema di controinformazione.

titano75
Inviato: 25/5/2009 10:56  Aggiornato: 25/5/2009 10:56
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Scusate se mi intrometto,ma a me sembra che da quando si sia cominciato a parlare di CANCRO all'interno di questo sito e a postare una miriade di testimonianze,di metodi , di cure alternative ecc ecc ecc si sia fatta una confusione tremenda....

Il cancro è la malattia della nostra società.... ok... evidentemente prima o si nutrivano solo di bacche e radici oppure c'è qualche cosa che mi sfugge.... Nel passato l'uomo nn ha mai avuto problemi alimentari... si moriva molto giovani certo ma sicuramente per altre problematiche....

Freeanimal dire o parlare di alimentazione VEGANA mi può anche stare bene ma rimane solo UNA SCELTA... no UNA SOLUZIONE contro i TUMORI,,,, nn spariamo STRONZATE .....

Allora invito qualcuno a portare anche le testimonianze di CHI ce l'ha fatta con una VITA normle, senza essere vegano, senza SIMONCINI senza sciamani strani e senza nient'altro che molta volonta e bravissimi medici che si preoccupavano delle REALI condizioni del paziente....

IO la mia TESTIMONIANZA ce l'HO... è de quella di mio padre che con il CANCRO ha combattuto ad armi pari... anche con quella merda di chemio..oltre che con la perdita di circa 2 metri di intestino.... tutto a POSTO.... VIVE VIAGGIA MANGIA che E' UNA BELLEZZA... FANCULO....

A me sembra che questo argomento sia diventato veramente una sorta di METTIAMO tutto nel calderone e VAI.,.. ognuno può dire quello che vuole... tra un pò mi aspetto qualcun'altro che dica che guidare troppo fa venire il caancro al CULO.... ma per favore....

Come tutte le cose de sta terra funziona che ogni FISICO ed OGNI persona reaggisce a proprio modo... nessuno e dico NESSUNO cura il cancro al 100% e nessuno forse al momento lo potrà fare... e su questo non ci piove...
Poi possiamo essere vegetariani,vegani,CARNIVORI , o quello che vi pare... ma rimane il fatto che a CHI TOCCA nn se n'grugna e basta.... l'importante è saper SCEGLIERE per se stessi e la cura e lo STILE di VITA.... PROPRIO...

non c'è un assoluto su QUESTO.... niente è CORRETTO niente è SBAGLIATO.. e chi la pensa diversamente secondo me fa SOLO propaganda a SE STESSO,,,,,e al suo EGOISMO....

EMILIANO

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
alexbell64
Inviato: 25/5/2009 12:22  Aggiornato: 25/5/2009 12:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/9/2007
Da:
Inviati: 238
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Emiliano, sono ovviamente felice per tuo papà e gli auguro, di tutto cuore, di vivere altri 100 anni bene.
Però, nel tuo intervento leggo principalmente una cosa, che è quello di cui parlavo in precedenza e di cui abbiamo discusso tante e tante volte quando mi interessavo attivamente di Macrobiotica.
Nelle tue parole si legge, nemmeno tanto malcelatamente, quella che io chiamo la tipica prepotenza dell'uomo d'oggi.
Voglio fare quello che voglio, vivere come voglio, magnare, bere e strafogarmi, il mio corpo deve ubbidire, zitto e fai come voglio io, se rompi il cazzo ti tappo la bocca con pillole, iniezioni e altro.
Abbiamo perso la capacità di ascoltare noi stessi, siamo solo protesi in questa sorta di orgia collettiva a consumare quello che di buono c'è in noi e nel Pianeta, occhi, orecchie e sopratutto, cuore chiuso a qualsiasi altra ragione.
Quando si dice che il cancro è, al di là di tutto, un prodotto SOPRATUTTO, anche se non unicamente, del nostro stiule di vita, non lo si dice a caso.
Basta leggere commenti come il tuo, dove l'insofferenza a cambiare qualcosa, a mettere in discussione abitudini consolidate sia vissuta come inaccettabile.
Meglio un bel taglio, lasciare anche qualche pezzo di noi stessi nelle bacinelle del chirurgo, riempirci di veleni immondi, che rinunciare ad ingozzarci di bistecche, patatine, dolci, bucatini, scolare litri di vino e quant'altro.
Siamo schiavi ed artefici di questo sistema che ci fa' ammalare, eppure vogliamo sempre dare la colpa a qualcos'altro, cercare il capro espiatorio per sollevarci dalle nostre responsabilità personali e continuare a fare beatamente il cazzo che vogliamo, strafottendocene di tutto, e quando le cose non vanno come vogliamo ci incazziamo come bestie e pretendiamo di ristabilire con qualsiasi mezzo ciò che è giusto e sbagliato, a nostro insindacabile giudizio.
Con questa arroganza di fondo non si va' da nessuna parte, caro Emiliano.
Raccogliamo ciò che seminiamo.

titano75
Inviato: 25/5/2009 12:37  Aggiornato: 25/5/2009 12:37
Mi sento vacillare
Iscritto: 22/4/2005
Da: Roma
Inviati: 704
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Caro Alex,
premettendo che il mio intervento non voleva essere assolutamente arrogante ( se lo è stato chiedo venia ) , dico che non E' una mia paura quella di dover cambiare qualche cosa... ANZI...
Ti dico che io , come figlio, sono stato uno di quelli contro la scelta di MIO PADRE...
Eppure oggi IO non posso dargli TORTO.... questo , partendo dal fatto che sono CONTRO l'uso di qualsiasi tipo di farmaco ( raramente uso rimedi farmacologici ) , resto tuttavia poco convinto, che le cause vadano ricercate solo NELLA TIPOLOGIA di VITA che conduciamo...

Non possiamo negare che ci sono cose che non vanno, ma non possiamo nemmeno negare che ci sono COSE DECISAMENTE BUONE e MI§GLIORATE, grazie a QUESTA tipologia di vita....
Anche e soprattutto l'aspettativa di QUEST'ULTIMA, è decisamente aumentata nel corso dell'ultimo secolo...

Sputare totalmente quindi sul "sistema" non penso sia una soluzione.... torno a ripetere che non c'è nulla di assolutamente corretto e nulla di assoultamente sbagliato... fa parte anche questo del sistema e tutto sommato, può anche andare bene...

Tra l'altro penso che debbano esistere SEMPRE delle scelte per cui ognuno di noi possa tranquillamente adoperare al PROPRIO fine benefico ( e su questo penso che il mondo della MULTINAZIONALE sia assolutamente da rivedere e da censurare ) ma dire che tutto questo è causa di un SISTEMA no...
non ci sto...
Non posso scordare dei vecchietti che hanno MANGIATO a VAGONATE quintali di carne nella loro vita senza che gli succedesse nullla... e questa non è una banalità...semplicemente è un monito ad essere meno RIGIDI quando vengono DETTE alcune cose....
Tutto qui....
Il rovescio della medaglia, qualsiasi essa sia ESISTE... anzi DEVE ESISTERE... SEMPRE..

Emiliano

a faccià in giù su di uno specchio d'acqua....
ascolto il mondo e vedo il fondo...
fender207
Inviato: 25/5/2009 19:44  Aggiornato: 25/5/2009 19:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 9/10/2008
Da: Babilonia
Inviati: 169
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Grazie Massimo per questo stupendo documentario che non risulta cinico nè triste, malgrado il difficile argomento che hai trattato.

«Quando guardo la storia sono pessimista, ma quando guardo la preistoria sono ottimista.»
Redazione
Inviato: 25/5/2009 22:52  Aggiornato: 25/5/2009 22:54
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Ciao EMILIANO: "Scusate se mi intrometto,ma a me sembra che da quando si sia cominciato a parlare di CANCRO all'interno di questo sito e a postare una miriade di testimonianze,di metodi , di cure alternative ecc ecc ecc si sia fatta una confusione tremenda...."

La confusione in realtà è una contro-confusione, nel senso che “la miriade di testimonianze e di metodi postati” non fa che rivelare il cover-up sulla verità del cancro, generando naturalmente confusione in chi fino a ieri credeva ciecamente alla “versione ufficiale”.

La colpa non è dei Gerson, ma dei Veronesi.

Io infatti presento solo realtà ben documentate e supportate storicamente. Non dimenticare che, ad esempio, la validità della cura Hoxsey fu confermata da ben 2 corti federali, o che la validità della terapia Gerson fu confermata dalla Commissione Senatoriale Pepper.

Si tratta solo di voler riconoscere questa realtà, e quindi il problema ricade, come al solito, dalla parte di ciascun individuo.

Riguardo alla guarigione di tuo padre, non fa che confermare quanto detto da tutti questi “strani personaggi” nell’ambito della loro esperienza: un organismo con il sistema immunitario che funziona riesce da solo a sconfiggere qualunque malattia.

Freeanimal
Inviato: 26/5/2009 9:53  Aggiornato: 26/5/2009 9:53
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Titano75: scusa se ti faccio notare che definire "stronzate" affermazioni che ai tuoi orecchi suonano strane mi sembra scorretto. Anche perché il destinatario dei tuoi commenti potrebbe voler rispondere in maniera simmetrica alle tue affermazioni. Ma non è questo il punto. C'è una reazione naturale di rigetto quando sentiamo per la prima volta certe dichiarazioni mai udite, quindi sei perdonato. Considera che la perentorietà del tono che ho usato io è la stessa perentorietà che hai usato tu, con le tue ciniche certezze. Penso che siamo entrambi impegnati nella ricerca della verità e quindi ipotizzare che i propugnatori del veganesimo cerchino solo la propria vanità è del tutto sbagliato. I vegani hanno fatto la scelta etica di non contribuire al preistorico vizio di assassinare i nostri indifesi fratelli animali e ne ricevono in premio, anche se non lo fanno per quello, una buona salute, che li tiene al riparo dal cancro e che permette loro di non aver bisogno né di Gerson né tantomeno della chemioterapia. Questo, se permetti, non è una "stronzata", ma una piccola verità confermata dalle statistiche epidemiologiche. Non sparare a zero contro tutto, Emiliano, perché in mezzo a un oceano di menzogne esistono anche le piccole verità universali.

Gargoyle
Inviato: 26/5/2009 11:43  Aggiornato: 26/5/2009 11:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
I vegani hanno fatto la scelta etica di non contribuire al preistorico vizio di assassinare i nostri indifesi fratelli animali......


perdona la domanda freeanimal....ma perché l'uomo ha iniziato a mangiare animali cacciandoli???
e perché, se animale prettamente frugivero, si penava così tanto per cacciare???solo per le pelli???e se sì, perché un giorno ha provato ad addentare???
perdona le domande ma visto che è così chiaro che l'uomo non sia onnivoro, allora perché tutto è iniziato???
3.000 anni or sono non c'erano multinazionali, non c'era l'informazione ingannevole che ingolosiva la gente con pietanze animali, si cacciava per sopravvivenza...e allora dov'è iniziata la snaturazione umana???
grazie per le tue risposte....

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Freeanimal
Inviato: 26/5/2009 16:18  Aggiornato: 26/5/2009 16:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Ottima domanda Gargoyle! Se avessi la macchina del tempo potrei andare a verificare e risponderti con una certa precisione. Purtroppo devo accontentarmi di dirti quello che so. Dopo esser passato anch'io attraverso il "tritacarne" scolastico, cioè dopo aver assimilato le informazioni ufficiali riguardo il nostro passato come specie, mi sono accorto in età adulta che la storia andava riscritta, oltre al fatto che molti luoghi comuni andavano demoliti e sostituiti con qualcosa di più serio e rispondente al vero. La censura e la mistificazione sono vecchie quanto il mondo: Gerson non è stato il primo a sperimentarle. Potrei citarti tantissimi casi, ma temo che i "guardiani delle regole" che leggono queste righe (lo dico amichevolmente) potrebbero accusarmi di andare fuori argomento. Ma una cosa te la devo dire, a proposito di quando l'uomo ha commesso il peccato originale di uccidere il primo animale e addentarlo. Tremila anni fa, quando non c'erano McDonald e le altre demoniache industrie della carne, visse in Grecia Prisco di Tesefro che si fabbricava i sandali con la corteccia d'albero, per rispetto agli animali, mentre il resto della gente se li faceva con il cuoio. Se poi andiamo in India, ancora più indietro nel tempo, di esempi di moralità e di rispetto per gli altri animali, ne troviamo a bizzeffe. Pensa al principe Ashoka. Quindi, riguardo a quando e come e perché il carnivorismo è entrato nelle abitudini degli uomini, l'immagine del cavernicolo con la bocca sporca di sangue è sì reale, ma non è l'unica realtà che riguarda il nostro passato. C'era dell'altro, solo che non ce l'hanno spiegato. E' stato tenuto nascosto e credo anche di capire perché. Insomma, abbiamo sempre avuto sulla Terra, e le abbiamo tuttora, due distinte razze: gli evoluti e i primitivi, con due diversi modi di alimentarsi. E' una verità sgradevole, ma sono convinto che le cose stiano così.

PikeBishop
Inviato: 26/5/2009 16:27  Aggiornato: 26/5/2009 16:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Buuuuuu, ma che cavolo di risposta impregnata di disgusto per i poveri carnivori....

Citazione:
perché l'uomo ha iniziato a mangiare animali cacciandoli???

Facile facile: perche' la fame e' brutta e tutti, dall'uomo ai primati ai cavalli e via dicendo, quando hanno veramente fame mangiano tutto quello che capita.

Se poi si mangia un cibo non ideale per millenni, esso diventa una tradizione culturale ed il suo uso viene prescritto per legge non scritta dalle solite nonne e maestrine che farebbero meglio a farsi i cazzacci loro (sempre): della serie "bisogna mangiare un po' di tutto".

Facile, no? Ovvio, direi.

A qualche punto nella nostra storia l'abbondanza di frutta e' finita, per molti motivi diversi (cambiamento climatico, sovrapopolazione, vattelapesca) e cosi' da allora, fino a poco fa e per le poche persone che possono permetterselo, non si e' piu', generalmente, ripresentata, e mai con gli stessi frutti.

Altre domande?

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Gargoyle
Inviato: 26/5/2009 16:46  Aggiornato: 26/5/2009 16:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
grazie per la risposta freeanimal......però......

mi lasci intendere che comunque che come al solito ci sia chi dice sia giusto mangiare carne e chi no....
che non si può dire con "certezza" che l'uomo sia frugivaro e sia sbagliato che sia onnivoro....
e che quindi come al solito rimane tutto alla coscienza dei più....senza necessariamente scomodare lobby alimentari ecc ecc...anche perché l'industria alimentare fa tutta cagare da quella carnivora a quella vegetariana(monsanto docet!!)
quindi rimango della mia idea....ognuno mangi ciò che vuole perché tanto se aspettiamo di basarci sulla coscienza collettiva stamo apposto...
tu credi che mangiare carne sia sbagliato...io no....i casi medici dicono che la carne faccia male...i vecchi di 85 anni(vivi e vegeti che si mangiano teste di abbacchio)no....
a sto punto credo sia superfluo credere di aver ragione e cercare di spiegare, tanto più quando le certezze non ci sono.......quindi nessun primitivo e nessun "saggio" solo uomini che la pensano diversamente....

@ pike...
se le mucche muoiono di fame non si sbranano tra loro e tanto meno i lupi brucano erba per sfamarsi(i lupi si aiutano a digerire con l'erba mentre gli orsi a volte mangiano bacche, e infatti sono onnivori)...l'uomo è arrivato al cannibalismo quando, come giustamente suggerisci, la fame diventava brutta!!!!quindi colgo la tua risposta per rafforzare l'idea che l'uomo sia onnivoro.....e da sempre!!!

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Freeanimal
Inviato: 26/5/2009 18:46  Aggiornato: 26/5/2009 18:46
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Boh, ragazzi, fate come vi pare! Vedo che avete già le risposte. E allora, perché chiedere? Volete forse negare che l'uomo è una specie un po' "sui generis", che ha sviluppato il senso del bene e del male? Noi siamo animali solo sul piano fisico, ma sul piano spirituale abbiamo la possibilità di scegliere uno stile di vita "cruelty free". O no? Dov'è finito il libero arbitrio? Spazzato via dal dogma dello scetticismo a tutti i costi? Io dico che uccidere gli altri animali, anche per nutrirsi delle loro carni, è sbagliato. Voi dite il contrario. Queste sono le nostre reciproche posizioni. Mi dispiace che non ci possa essere osmosi tra noi, ma dovrò prenderne atto. Auguri!

Sinder
Inviato: 26/5/2009 19:19  Aggiornato: 26/5/2009 19:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/2/2009
Da:
Inviati: 256
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
siamo sicuri che un'agricoltura intensiva come quella che servirebbe a sfamare 6 miliardi di persone (con possibilità che per aumentare l'offerta si debba ricorrere a fertilizzanti, pesticidi, ogm, ecc.) sia più sostenibile di una dieta onnivora di prodotti biologici sia vegetali che animali?

PikeBishop
Inviato: 26/5/2009 19:24  Aggiornato: 26/5/2009 19:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
colgo la tua risposta per rafforzare l'idea che l'uomo sia onnivoro.....e da sempre!!!

Ci sono anche quelli che interpretano la Bibbia (un romanzo granguignolesco senza ne capo ne coda) e la rigirano per fargli dire quel che vogliono loro, ma non hanno capito (o non vogliono capire) un tubo.

Se le mucche muoiono di fame e non si sbranano fra di loro e' perche' sono stupide e non hanno l'inventiva (oltre che i mezzi) per farlo. I lupi invece arrivano a mangiare frutta o qualsiasi altra cosa sia loro possibile, nei limiti morfologici e mentali propri alla loro specie (non gli riesce bene arrampicarsi e interpretare i cicli naturali). Noi siamo abbastanza intelligenti da avere risorse che gli altri animali non hanno (tra cui le mani e la parola) ed i primati fanno come noi, sono solo meno creativi.

L'uomo, come lo scimpanze' ed il cavallo, e' onnivoro per bisogno, non per elezione: noi e lo scimpanze' (che siamo quasi lo stesso animale) siamo frugivori, il cavallo e' erbivoro. La differenza fra noi e lo scimpanze' e' in questo caso unicamente culturale: gli scimpanze' non hanno infatti nonne e maestrine.

E poi, questa storia dell'antropofagia e' una bufala.

Percio' non leggere cosa non scrivo, leggi cosa scrivo e capirai quel che voglio dire. Non c'e' nemmeno bisogno come fa Freeanimal di scomodare nessuna superiorita' etico-religiosa da parte degli uomini: siamo semplicemente piu' adattabili per via delle nostre mani e del nostro cervello. Tutto qui.

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PikeBishop
Inviato: 26/5/2009 19:31  Aggiornato: 26/5/2009 19:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
siamo sicuri che un'agricoltura intensiva come quella che servirebbe a sfamare 6 miliardi di persone [...] sia più sostenibile

Non e' la domanda giusta a meno che tu non voglia invitare a nozze gli "animalisti".

La domanda giusta e': siamo sicuri che chi non ha accesso all'agricoltura intensiva (tutti i poveri della terra) non vedano questa tendenza come la solita fisima da ricchi e non abbiano ragione?

Qualunque agricoltore povero di zone non particolarmente fertili infatti sopravvive solo grazie agli animali che possono sfruttare piante che lui non potrebbe e vivere in ambienti diversi e vari.

Il problema dell'usare gli animali e' squisitamente un problema di scarsita' e non e' risolvibile in una maniera definita per gli uni e per gli altri.
A meno che non si voglia sterminare gran parte dell'umanita' secondo la visione di alcuni che hanno molti punti di contatto con gli "animalisti": vedi l'apposito Forum "Con la scusa dell’ Ambientalismo. Progetti di sterminio."

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Gargoyle
Inviato: 27/5/2009 11:20  Aggiornato: 27/5/2009 11:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
E poi, questa storia dell'antropofagia e' una bufala.


se ti piace pensare così va bene....ma non credo sia proprio un bufala....ma comunque...per il resto io mi riferivo alle capacità oggettive che l'uomo ha di digerire praticamente tutto ciò che mangia...e questo credo sia un punto fisso sul fatto che l'uomo sia onnivoro...cosa che altri animali magari fanno solo in parte oppure non riescono proprio a fare...e infatti vengono detti erbivori o carnivori...quindi aspetto ancora la prova definitiva del fatto che l'uomo sia frugivaro da sempre

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PikeBishop
Inviato: 27/5/2009 11:24  Aggiornato: 27/5/2009 11:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Citazione:
quindi aspetto ancora la prova definitiva del fatto che l'uomo sia frugivaro da sempre

Lascia perdere, la prova che l'uomo sia Frugivaro (fru-gi-va-ro???) a questo punto bisognerebbe inculcartela con un trapano nella calotta cranica (per dirla come Pausania), se no non la recepisci. Inutile insistere.

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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Gargoyle
Inviato: 27/5/2009 11:48  Aggiornato: 27/5/2009 11:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
frugivaro frugivero.....ma che cazzo me ne frega come si scrive....ahahah...vorrei solo sapere, visto che tu SAI a quanto pare, quale sia questa prova....e visto che è così semplice spiegarla(eppure si che ho riletto i tuoi post e di così lampante non c'è nulla se non una serie di arroganti minchiate)spiegala...intanto leggendo sul web si evince che l'uomo sia frugivaro frugivero o bananaro, peccato che lo scrivano sempre i soliti esperti che poi si scopre essere vegani o vegetariani, per il resto(ma tu alla storia non ci credi quindi non so su cosa basi le tue illuminanti convinzioni!!!) i fatti storici dicono che l'uomo mangia tutto da sempre...sempre fino a prova contraria....però visto che la storia è finta, e tutto è colpa delle maestrine e delle nonne, attendiamo che gente come te illumini l'umanità con spiegazioni capaci di convincere che tu hai ragione rispetto a tutta l'umanità onnivora da 3.000 anni a questa parte....

ps cortesemente mi dici se ho fatto errori di grammatica???

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Sertes
Inviato: 27/5/2009 13:21  Aggiornato: 27/5/2009 13:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/6/2006
Da: Bologna
Inviati: 9236
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Daniel, torna a casa il 13enne in fuga dalla chemio

Si è conclusa a lieto fine la caccia a Daniel Hauser, il ragazzino americano di 13 anni malato di cancro costretto da un giudice del Minnesota a sottoporsi a un trattamento di chemioterapia contro la sua volontà, e sparito improvvisamente insieme con la madre la scorsa settimana. I due sono infatti tornati in Minnesota, dopo essersi probabilmente recati, stando a quanto riportano le autorità, in Messico e in California alla ricerca di trattamenti alternativi a quelli tradizionali per la cura del cancro. Il caso di Daniel Hauser continua a colpire l'America. Il ragazzo, affetto da linfoma di Hodgkin, ha sempre detto di preferire un trattamento a base di medicina naturale, anche per motivi religiosi. Il suo oncologo ha però affermato che, sottoponendosi alla chemioterapia, Daniel avrà il 90% di possibilità di sopravvivere.


...l'articolo è di Repubblica, i grassetti sono i miei.

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/hauser-chemio/1.html

Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Freeanimal
Inviato: 27/5/2009 17:57  Aggiornato: 27/5/2009 17:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 17/5/2009
Da: Codroipo (UD)
Inviati: 705
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Gargoyle, PikeBishop, non litigate! Lo sforzo per il raggiungimento della conoscenza è un percorso difficile e ad ostacoli. Quel poco che so sulla relazione tra alimentazione e buona salute, ve lo metto a disposizione, umilmente. L'Homo sapiens ha una struttura fisica da primate frugivoro: lo dice la lunghezza dell'intestino e la sua dentatura. Oltre al fatto che non abbiamo zanne e artigli. Il che significa che per milioni d'anni, come ominidi, abbiamo mangiato prevalentemente frutta, bacche, radici e verdure, con qualche insettuccio e qualche altro animaletto ogni tanto. Infatti, nel nostro stomaco abbiamo degli enzimi in grado di digerire anche la carne, ma con un po' di fatica, perché non è ancora diventata, nonostante i passati millenni, un cibo per noi naturale. I genetisti hanno scoperto che siamo più vicini allo scimpanzé, che ogni tanto la carne la mangia anche lui, che non al gorilla, che invece è vegetariano al 100%. Questo, dal punto di vista della fisiologia del nostro apparato digerente. Tuttavia, nessuno può negare che nelle ultime migliaia d'anni, oltre a inventare le religioni, abbiamo sviluppato un senso morale del bene e del male che ci dice cosa è sbagliato e cosa no. Che gli altri animali siano nostri fratelli nell'Evoluzione non l'ho inventato io e, anche se fosse, non dovrebbe scandalizzarvi, né dovreste tacciarmi di essere fuori di testa. Poi, capisco che la fame e la necessità di sopravvivenza abbiano spinto la nostra specie a mangiare di tutto, compresi i cadaveri degli animali, così come i cavalli delle isole Shetland, negli inverni più rigidi, mangiano i pesci morti trovati sulla spiaggia. Ma questo non fa del cavallo come specie un animale piscivoro. Resta un erbivoro. Così l'uomo resta tecnicamente un frugivoro anche se s'ingozza di carne dalla mattina alla sera.
GERSON: ormai sembra appurato che il cancro subentra quando si abbassano le difese immunitarie. La sua cura a base di frutta e verdura non fa altro che ripristinare le difese dell'organismo, arrivando al punto di costringere le cellule tumorali a regredire, con gran meraviglia dei medici allopatici, cioè i medici ordinari, educati a credere a certi dogmi della scienza. Se una dieta come quella di Gerson guarisce dal cancro, un'alimentazione regolare analoga, mantenuta tutta la vita, ti tiene lontano dal rischio del tumore. E gli animali, da te in questo modo risparmiati, ti ringraziano.

zittitutti
Inviato: 30/5/2009 12:25  Aggiornato: 30/5/2009 12:25
So tutto
Iscritto: 30/5/2009
Da:
Inviati: 11
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
Il rodanese delle cellule sane riesce benissimo (entro certe quantità) ad eliminare gli ioni cianuro che si formano quando le cellule sane entrano a contatto con la vitamina B17 o Amigdalina......contenuta nelle mandorle amare e nel seme dell' albicocca. Le cellule tumorali non hanno il rodanese indi percui vengono intossicate e distrutte dal cianuro derivante dalla scissione della B17...............NATURAL CANCER KILLER

A TAL FINE CONSIGLIO IL SITO www.erbeofficinali.org sezione dott. NACCI

Al2012
Inviato: 19/2/2012 16:54  Aggiornato: 19/2/2012 16:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Max Gerson, il nemico della medicina
L’ho trovato per caso su youtube e per chi non l’ha visto penso che valga la pena vederlo, quindi buona visione ….

Guarire con il Metodo di Max Gerson - Se solo avessimo saputo (Documentario Completo)
http://www.youtube.com/watch?v=n2Zwf9LZhRE&feature=related

“Capire … significa trasformare quello che è"

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