Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


news internazionali : Il gas come arma politica avvelenata
Inviato da Redazione il 17/1/2009 4:20:00 (3618 letture)

Di Pëtr Romanov

Con gli ulteriori sviluppi dello scandalo del gas tra Ucraina e Russia diventa sempre più evidente la componente politica del conflitto. Innanzitutto si tratta di un aggravamento della crisi politica interna dell'Ucraina, dove la Rada chiede già l'impeachment del presidente e le dimissioni del governo. E se la seconda ipotesi è improbabile la prima è in linea di principio possibile, perché qui si ritrovano uniti sia Janukovič, sia i comunisti ucraini, sia il blocco Julija Timošenko. Ma anche se l'idea dell'impeachment non dovesse passare, lo scandalo del gas rappresenterà il colpo di grazia per la carriera politica di Juščenko. Non so con cosa sia stato avvelenato in passato il presidente ucraino, ma adesso ha inghiottito una buona dose di gas avvelenato.

Sono sempre più evidenti i danni politici subiti anche dalla Russia, in seguito ai non meno evidenti danni economici. Considerando la vicenda dalla prospettiva di Mosca e di primo acchito si ha l'impressione che Gazprom e le autorità russe abbiano battuto l'Ucraina nel guadagnarsi le simpatie europee. Di fatto però sarebbe più accurato discutere su quale delle due – la Russia o l'Ucraina – susciti all'infreddolito e irritato consumatore europeo meno antipatia. La reazione è del tutto comprensibile: la casalinga europea vuole che nella sua cucina arrivi il gas, e poco le importa chi sia colpevole della sua assenza, se Kiev o Mosca. Per quanto riguarda i politici europei, benché comprendano la situazione su un altro livello sono comunque notevolmente orientati in senso antirusso. E restano inclini a chiudere un occhio quando si tratta di Juščenko, dato che per loro non è Mosca ma l'Ucraina a rappresentare un potenziale futuro membro dell'Unione Europea e della NATO.

In ultima analisi, si tratta già di grande politica e di un'enorme gatta da pelare per la Russia, …

… se si immagina che una situazione in cui l'Ucraina si rifiuta di far passare il gas russo diretto in Europa. E non per una settimana o due, ma per sempre. Naturalmente anche all'Ucraina è necessario il gas russo, ma se prevarrà il corso antirusso il nostro vicino potrà decidere proprio in quel senso. Il gas e il carbone ucraini e l'acquisto in Europa del mazut [nafta pesante, N.d.T.] permetteranno all'Ucraina di sopravvivere. Simili impedimenti nella filiera energetica, naturalmente, rallenteranno lo sviluppo economico dell'Ucraina, ma in passato la psicosi antirussa ha condotto anche altri paesi fino a questo punto. In ogni caso il vecchio detto dei nazionalisti ucraini – “mi caverò un occhio perché mia suocera abbia un genero orbo” – a quanto pare non turba nessuno.

Se la situazione si evolverà in questo senso a restare sconfitte saranno sia l'Ucraina sia la Russia, che in un periodo di gravissima crisi mondiale perderà l'importantissimo mercato europeo e dunque anche un afflusso di valuta nelle proprie casse. Il gasdotto Nord Stream nel migliore dei casi sarà operativo solo nell'autunno del 2011, e per allora (se il transito attraverso l'Ucraina verso l'Europa in questo lasso di tempo verrà bloccato) i nostri clienti europei si saranno già orientati verso altre fonti energetiche e verso altri fornitori.

Naturalmente in questo scenario c'è un terzo perdente, ed è l'Europa. Rinunciare al gas russo così, all'improvviso, rappresenterebbe una grande perdita per l'economia europea e per una serie di paesi sarebbe semplicemente una catastrofe.

Chi trae beneficio da tutta questa confusione? Una possibile risposta sta in una documento appena apparso sulla stampa russa e firmato dall'Ucraina e dagli Stati Uniti. L'Izvestija è entrata in possesso di un testo firmato in dicembre dal ministro degli esterni Vladimir Ogryzko e dal Segretario di Stato americano, la “Carta sul partenariato strategico”. Nel documento si dice che Washington aiuterà l'Ucraina a modernizzare i gasdotti ampiamente logorati del paese. Naturalmente Kiev ha tutto il diritto di decidere chi rimetterà a nuovo la rete di gasdotti ucraina. Però è facile supporre che non si firmi una “Carta sul partenariato strategico” solo per dei lavori di ammodernamento. Inoltre simili documenti spesso sono semplicemente la punta dell'iceberg. I temi più importanti si discutono fuori protocollo.

Appare dunque del tutto verosimile in linea di principio l'ipotesi espressa dal vicepresidente di Gazprom Aleksandr Medvedev. Secondo Medvedev si ha l'impressione che “tutta la commedia che va in scena in Ucraina venga diretta da un paese”. In altre parole, l'apparente illogicità e irrazionalità del recente comportamento dell'Ucraina si spiegherebbe molto semplicemente: Kiev persegue coerentemente piani concordati con l'amministrazione Bush.

La logica di questa ipotesi può essere multipla. Non è solo un modo per legare a sé più strettamente l'Ucraina, ma anche una politica di contenimento della Russia. Infine potrebbe anche trattarsi di un'azione antieuropea. Nella politica dell'Unione Europea cominciano a essere troppi gli aspetti che non rispondono agli interessi degli Stati Uniti: un'economia europea competitiva – del tutto inappropriata dal punto di vista dell'amministrazione Bush – l'attività del presidente francese al tempo dei fatti di agosto nel Caucaso, l'appello agli Stati Uniti di alcuni attori europei di considerare attentamente le proposte del presidente russo sulla riforma del sistema di sicurezza europeo, e via dicendo.

La nuova amministrazione Obama vorrà continuare questo gioco antirusso ed antieuropeo? Questa è una domanda cui è ancora difficile rispondere. Giudicando dai segnali indiretti, è improbabile.

Comunque sia, è già chiara una cosa: l'arma del gas, che è stata proibita molto tempo fa a fini bellici, a quanto pare ha trovato una nuova nuova nicchia di impiego, la politica. In una situazione di crisi mondiale questo è particolarmente pericoloso e ben poco saggio. Del resto, come è noto, l'uscente amministrazione Bush non è stata caratterizzata da una grande saggezza.

Pëtr Romanov

Articolo Originale (14/1/2009)

Traduzione di Manuela Vittorelli per Tlaxcala

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Io_sono
Inviato: 17/1/2009 13:27  Aggiornato: 17/1/2009 13:27
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
Articolo molto interessante. Da notare come questa diatriba si stia svolgendo mentre il resto del mondo è concentrato sulla guerra a Gaza.
L´ultimo colpo di coda della cricca di Bush è stato pianificato decisamente bene.
C´è da far notare che però non tutta l´Europa è così antirussa. Almeno non le élite.
In particolare la Germania è fortemente legata a Mosca anche dal fatto che Schroeder, ex cancelliere e comunque tutt´ora coinvolto nell´SPD, è uno dei pezzi più grossi della Gazprom. Con lui è stato pianificato il gasdotto del Baltico e la Germania ha interessi troppo grandi nella faccenda per potersi permettere di fare strani scherzi. Alcune delle più grosse aziende chimiche sono per esempio in strettissimo contatto coi russi (BASF su tutti).
Per questo ritengo che la posizione europea non sarà così tanto facilmente sbilanciata e neppure il peso americano può farci nulla. A meno di andare ad uno scontro frontale con i pezzi grossi europei (Germania e Francia su tutte).

Senza contare che ultimamente anche l´"alleato" turco inizia ad averne le palle piene, sia di quel che succede a Gaza, sia delle interferenze continue degli americani anche sulla questione energetica. Considerando la posizione strategica della Turchia, non è un elemento da sottovalutare....

Vorrei tra l´altro far notare che qui (in Germania) gli stessi media sono molto più anti-Ucraina, soprattutto dopo che Kiev è stata beccata in pieno nel bloccare i flussi di gas destinati all´Europa (ovvero alla Germania innanzitutto). Un bell´articolo sul Der Spiegel spiega chiaramente la posizione tedesca...
Saluti

Mande
Inviato: 17/1/2009 16:09  Aggiornato: 17/1/2009 16:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
Citazione:

L´ultimo colpo di coda della cricca di Bush è stato pianificato decisamente bene.

All'ottimo commento di Io_sono mi permetto di sollevare una piccola obiezione.
Durante la crisi Georgiana di questa estate sinceramente non ho visto posizioni differenti tra i due candidati alla successione di Bush. Più che ad un ultimo colpo di coda di una amministrazione uscente immagino vi sarà una continuità nell'atteggiamento Americano nei confronti della Russia.
La situazione comunque si era già fatta tesa con la frase ormai famosa di Putin del dicembre scorso:
"E' finita l'era del gas a basso costo".
Questa semplice frase ha raffreddato molto le posizioni Europee nei confronti della Russia.
Poi l'annuncio del nuovo "cartello" del gas stile OPEC ha probabilmente forzato la mano per chi ancora temporeggiava.
Con gli USA che perdono di giorno in giorno il loro scettro di unica superpotenza i Russi stanno conquistando posizioni costantemente e probabilmente questa operazione è volta anche ad indebolire se non distruggere il nuovo cartello in fase di gestazione. Se da un lato l'Italia importa gas dalla Russia per un 20% dall'altro al nuovo cartello aderiranno gli altri nostri grandi fornitori come Algeria e Libia. Differenziare dunque per noi diverrà insignificante.

Ma a ben guardare alla fine la parolina magica è sempre "debito".
Debito è l'arma usata nella fase post-coloniale per mantenere sotto scacco le altre nazioni senza mantenere un costoso esercito in casa loro.
L'Ucraina è in debito di 2 milioni di dollari con Mosca. I Russi sapevano già che l'Ucraina non sarebbe stata in grado di onorare questo debito. Ma perché mai prestare il gas sapendo che a queste condizioni gli Ucraini non potranno restituire quanto gli è stato dato?
La risposta è sempre la stessa. Se sei in debito sei sotto il mio controllo e non puoi contraddirmi. Devi fare quello che dico io e senza che ti porti l'esercito in casa per soggiogarti. La Russia post-comunista ha appreso bene la lezione dagli Americani purtroppo.

mazzi
Inviato: 17/1/2009 22:38  Aggiornato: 17/1/2009 22:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 27/11/2008
Da:
Inviati: 45
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
MAnde: "L'Ucraina è in debito di 2 milioni di dollari con Mosca. I Russi sapevano già che l'Ucraina non sarebbe stata in grado di onorare questo debito. Ma perché mai prestare il gas sapendo che a queste condizioni gli Ucraini non potranno restituire quanto gli è stato dato?
La risposta è sempre la stessa. Se sei in debito sei sotto il mio controllo e non puoi contraddirmi. Devi fare quello che dico io e senza che ti porti l'esercito in casa per soggiogarti. La Russia post-comunista ha appreso bene la lezione dagli Americani purtroppo."

E cosa avrebbe dovuto fare, tagliargli subito il gas e lasciarli morire di freddo? Allora in questo caso non avrebbero imparato la lezione americana?
Poi mi sembra un po' prematuro accusare i russi di essere dei perfetti maiali, devono andare a scuola per un'altra trentina d'anni.

Io_sono
Inviato: 17/1/2009 23:05  Aggiornato: 17/1/2009 23:05
Mi sento vacillare
Iscritto: 16/4/2008
Da: Nürnberg
Inviati: 373
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
Quest´estate non si sapeva ancora chi sarebbe stato presidente. Le parole più pesanti furono espresse da McCain e dalla Clinton che candidata alla presidenza non fu.

Che l´Ucraina sia poi sotto il controllo russo mi sembra un´affermazione molto molto azzardata. I legami con gli USA sono molto forti e la rivoluzione arancione è tutta opera americana. I russi sull´Ucraina vorrebbero forse avere più controllo, o quantomeno vorrebbero non ricevere ostilità, ma questo è un altro discorso che si allaccia alla politica di isolamento e accerchiamento dei russi attuata durante il bi-mandato di Bush. (crisi georgiana etc...)
Che con quest´ultima crisi legata al gas ha dato il suo colpo di coda.
Obama da questo punto di vista è sempre stato molto più disponibile a trattare e dialogare coi Russi così come con tanti altri "nemici" dell´amministrazione uscente...

Mande
Inviato: 18/1/2009 14:58  Aggiornato: 18/1/2009 15:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
Mazzi
Citazione:

E cosa avrebbe dovuto fare, tagliargli subito il gas e lasciarli morire di freddo? Allora in questo caso non avrebbero imparato la lezione americana?
Poi mi sembra un po' prematuro accusare i russi di essere dei perfetti maiali, devono andare a scuola per un'altra trentina d'anni.

In primo luogo non era assolutamente mia intenzione accusare i Russi di essere dei maiali e se ciò che ho scritto te lo ha fatto credere evidentemente non sono un gran comunicatore. Volevo solo essere realista e definirli "non santi".

La tua domanda comunque è importante.
"Avrebbero dovuto lasciarli morire di freddo?"
Questo presuppone che tra la Russia e l'Ucraina ci siano rapporti amichevoli il che non mi risulta. Un nemico comunque li avrebbe sicuramente lasciati morire di freddo. Ma la domanda più importante l'hai posta prima:

"Cosa avrebbero dovuto fare?"
Se fossero stati veramente amici ed in buone relazioni con l'Ucraina un baratto. Ovvero io ti fornisco "tot" metri cubi di gas in cambio di grano (l'Ucraina era il granaio di Europa) o di altri prodotti. Con uno scambio monetario invece che cosa è successo?

-Si presume che l'Ucraina sia in grado di vendere le proprie merci in cambio di denaro. Ma mentre con un baratto era assodato ovvero avrebbe venduto sicuramente il grano in cambio di gas con lo scambio monetario non è detto. Ad esempio un anno alcuni dei paesi verso cui esporta possono decidere di cambiare il mercato. Cosa ci vuole? Una moneta si svaluta e diventa conveniente acquistare dal Brasile piuttosto che dall'Ucraina. Oppure si svaluta la moneta Ucraina e riesce ad esportare ma riceve meno denaro in cambio.

-Sarebbe stato corretto che la Russia in uno scambio gas moneta avesse richiesto il pagamento immediato. Con il pagamento differito ovvero credito entra in gioco l'interesse. Ora dovrei ricordati che l'interesse ha un andamento esponenziale e senza che tu te ne accorga il tuo debito si moltiplica. Cosa dette e ridette. Ti sei mai chiesto come mai con un "misero" interesse del 5% il capitale che restituisci dopo 10 anni è quasi doppio? Dopo vent'anni più di cinque volte? Dopo trenta più di venti volte?
Si chiama usura ovvero prestito ad interesse. (Qualsiasi interesse)

Mande
Inviato: 18/1/2009 15:13  Aggiornato: 18/1/2009 15:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 13/1/2008
Da: Cologna veneta
Inviati: 1301
 Re: Il gas come arma politica avvelenata
Citazione:

Che l´Ucraina sia poi sotto il controllo russo mi sembra un´affermazione molto molto azzardata.

Che l'Ucraina non sia amichevole verso la Russia penso sia assodato ma ovviamente nessuno prescrive che una "persona controllata" sia felice di esserlo. Pensa al fatto che la Russia possiede ancora la sua flotta militare sul Mar Nero in un porto Ucraino. Considera che la popolazione Ucraina si sarebbe messa volentieri a fianco dei Georgiani contro la Russia questa estate tanto che dei volontari Ucraini sono effettivamente partiti per lo scontro. Nonostante ciò ha permesso alla marina militare Russa di partire dal suo porto verso il teatro del conflitto senza discutere.
Citazione:

I legami con gli USA sono molto forti e la rivoluzione arancione è tutta opera americana.

E le parole forti del governo del periodo?
Fatalità dopo l'episodio c'è stato un rimpasto di governo ed ora c'è l'"unità nazionale" con filo-russi e filo-occidentali insieme. Ovvero per dirla in altre parole Arancioni insieme con Russi al governo. E naturalmente l'influenza Russa non ha nulla a che vedere. Sono stati sicuramente i nazionalisti Ucraini a volerlo.
Citazione:

Obama da questo punto di vista è sempre stato molto più disponibile a trattare e dialogare coi Russi così come con tanti altri "nemici" dell´amministrazione uscente...

Guarda, a dire il vero io ricordo un Obama stile Frattini ovvero pieno di no-comment poiché era in vacanza. Ricorda un po l'attuale posizione di Obama su Gaza. Anche in questo caso no-comment perché non sono ancora presidente. Vedremo se da presidente farà qualche comment oppure si appellerà al 5° emendamento come suo solito.
Tornato dalla sua vacanza alle Hawaii comunque per recuperare posizioni su Mac Cain fu molto duro contro la Russia.


Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA