LogorRoicoCitazione:
Pensate se il metodo Simoncini l'avesse proposto un presidente di una multinazionale, non avrebbe rischiato seriamente il linciaggio?
Si. Da parte degli azionisti.
Premetto che questa non è una replica ad personam, anzi, ringrazio
LogorRoico per lo spunto che mi ha dato.
Scrivo questo post perché fra i numerosissimi commenti ho trovato una passione che era da tempo che non vedevo, e questo mi ha fatto piacere; ma sull'onda di questa passione ho anche letto tutta una serie di confusioni, di frammischiamento di argomenti, di fischi combattuti come se fossero fiaschi: e questo di piacere me ne ha fatto un po' meno. Solo ogni tanto rare oasi di calma.
E quindi vi dò un avvertimento:
METTETEVI COMODI. Ci vorrà del tempo, ma ne verrò a capo..
(E se a qualcuno è venuto in mente che anche quando scrivo interventi brevi sono parecchio prolisso.. che dire: ha ragione a preoccuparsi!)
PRIMO TEMPO:
ZENE' chiaro che il tema è di quelli FORTI.
Credo che più o meno TUTTI siamo stati,
personalmente o
direttamente con amici o familiari, coinvolti in una situazione drammatica legata al cancro. Immaginarsi una discussione serena forse è illusorio: più o meno tutti gli interventi sono pervasi dal dolore.
Comunque non credo che contrapponendo il proprio dolore al dolore altrui si possano fare grandi passi avanti.
OLTRE a questo ci sono un paio di canali secondari di quelli che fanno scorrere il sangue veloce: l'ostruzionismo dello Status Quo accademico nei confronti di chi può metterne in crisi l'autorità e il grande
lucro dell'industria farmaceutica su queste patologie.
Ingiustizia e malversazione: anche questi non sono temi che QUI si affrontano con la stessa tranquillità con cui, che so, si può parlare di un problema
neutro come le TV FAKERY nel caso del 9/11...
(consiglio per i nuovi arrivati: per capire questa battuta andate a leggere tutto il sangue versato in quel thread).
Chi frequenta queste spiaggie di capacità e voglia di indignarsi di solito ne ha parecchia.
INOLTRE ogni tanto appaiono sprazzi di conflitto fra chi crede che a prescindere la Medicina Ufficiale vada santificata e chi invece pensa che piuttosto andrebbe demonizzata e condannata.
Se non bastasse... Si è persino tirato in ballo il Metodo Scientifico, come a dire che questa discussione rischia di mettere in discussione le basi del pensiero razionale. E quando le basi di qualcosa vacillano l'edificio che c'è sopra di solito si preoccupa parecchio.
Facciamo tutti una lunga passeggiata, poi una bella doccia calda.
Stappiamo una bottiglia di vino buono: un bicchiere PIENO va bevuto subito, tutto di un fiato, a soli fini terapeutici; un altro teniamolo a portata di mano per quando ci rimettiamo alla tastiera. Se pensate possa non bastare portatevi dietro direttamente tutta la bottiglia..
INTERVALLO
SECONDO TEMPO:
BARIn questo Secondo Tempo mi farò delle domande e Marzullianamente mi darò delle risposte.
1) IL METODO SCIENTIFICO E' VALIDO?
Ad oggi è sicuramente
il miglior metodo d'indagine scientifica sviluppato.
Addirittura Pirsig ("Lo Zen E l'Arte Della Manutenzione Della Motocicletta") dice che è talmente poderoso e definitivo e impegnativo che bisogna farvi ricorso solo in ultima ratio.
I limiti del Metodo scientifico sono connaturati nel metodo stesso.
Con il suo ciclo schematico osservazione-ipotesi-previsione-esperimento-conclusioni è un formidabile meccanismo per la verifica delle idee; ma nel caso che le idee vengano a mancare è assolutamente impotente nel suggerire nuovi sviluppi.
Secondo
Paul Feyerabend "la scienza non si sarebbe potuta sviluppare se gli scienziati avessero realmente applicato il metodo dichiarato"; secondo
Karl Popper invece può servire al massimo per smentire un'ipotesi. Anche se cose come la teoria delle stringhe, la velocità della luce e l'intera branca della psicologia (quest'ultima per ovvi motivi) escono dai criteri necessari per essere validati dal Metodo scientifico tale metodo resta comunque uno strumento dalla
forza eccezionale.
2) SIMONCINI APPLICA IL METODO SCIENTIFICO?
A giudicare dai commenti postati da alcuni utenti, che si sono fra le altre cose presi la briga di controllare le fonti da lui citate, direi che
probabilmente no.
La mia impressione - visto che non ho letto gli studi originali, e in ogni caso non saprei interpretarli - è che lui sia fortemente convinto della sua teoria e si muova con grande fermezza in quella direzione, e che ogni tanto si preoccupi di raffazzonare qualche teoria a sostegno.
E' persino possibile che consideri l'intero problema del Metodo una solenne perdita di tempo davanti a una cosa così "evidente".
(accetto volentieri sia conferme che smentite)
3) SIMONCINI POTREBBE APPLICARE ALMENO UN PO' MEGLIO DI QUANTO FACCIA ADESSO (se non addirittura in toto) IL METODO SCIENTIFICO?
Assolutamente NO.
In una problematica di questa portata una ricerca seria comporta un sistema infrastrutturale e una quantità di investimenti che
una persona sola non è in grado di sostenere.
Di Bella quantomeno nella parte di ricerca delle fonti di supporto era più accurato, ma anche lui da solo non poteva fare un granché.
L'ideale sarebbe che una ricerca seria fosse sovvenzionata da un istituto pubblico, tipo un'Università.
Però a quanto pare nessuno vuol metterci le mani e prendersi la briga di iniziare a finanziargli una ricerca seria perché... non c'è una ricerca seria precedente!
(E in ogni caso anche pensare che le università siano luoghi indipendenti è pura illusione, come credo possa testimoniare il
dott. Montanari. Ma è comunque la cosa più indipendente che abbiamo).
4) SE SIMONCINI NON USA IL METODO SCIENTIFICO E NON HA ALLE SPALLE RICERCHE SERIE, COME SI PERMETTE DI SOSTENERE LE SUE TESI?
Perché comunque un numero X di persone (poche, medie, tante.. decidetete voi) vanno a curarsi da lui e
guariscono.
Nelle numerose polemiche che sono scoppiate su quest'argomento mi sembra che ci si dimentichi di questa cosa un po' troppo facilmente.
Il suo metodo di ricerca è discutibile? SI.
Non ha alcun supporto o sostegno o accettazione da parte della comunità accademica? SI.
E' stato inquisito per truffa, radiato e ha fatto una brutta figura con quelli di Striscia? SI.
Ha un tenore di vita fantastico? E che ne so? Magari SI.
Però onestamente quest'aspetto della questione
non può essere dimenticato.
Di taumaturghi meravigliosi sono pieni i condomini, ma dopo un po' tornano tutti a scaricare il pesce ai mercati.
Oppure iniziano a fare i MAGHI, che mettersi contro all'Ordine dei Medici è cosa rischiosa assai.
Ora, giusto per essere chiari, l'unica confutazione possibile al fatto che queste persone siano guarite è immaginare che i casi presentati siano FALSI, che i video siano girati con ATTORI che interpretano i malati (ex malati) e che
Massimo e
fefochip siano stati TURLUPINATI o siano addirittura CONNIVENTI.
Io invece credo che i video siano
autentici e che le persone intervistate stiano dicendo la verità.
Ma non voglio fare affermazioni troppo fideistiche (come direbbe
Pausania): mi limito solo a chiedermi il perché, se i video fossero falsi, attori così
talentuosi non abbiano ancora sfondato.
Sarebbero da Oscar.
5) IL MONDO ACCADEMICO CRITICA SIMONCINI PER DIFENDERE UNA PROPRIA RENDITA DI POSIZIONE?
Forse si, forse no.
Questa volta mi limito a difendere la posizione "forse si", che la posizione "forse no" è già difesa da troppa gente.
A tutti gli effetti i medici possono esercitare solo se appartengono all'Ordine dei Medici, altrimenti commenttono un reato.
Chi decide se un medico può esercitare, ovvero se può essere ammesso all'Ordine? Non lo Stato, che lo ha già abilitato
laureandolo.
Sono i medici stessi.
INDIPENDENTEMENTE da quante diagnosi sbagli il medico non rischia la radiazione dall'Ordine (però se partecipa al Grande Fratello si).
Ci sono medici che hanno la carriera costellata di cadaveri e che in teoria, se trovassero ancora qualche sprovveduto che si affida a loro, potrebbero legittimamente operarlo o diagnosticargli l'ennesima stupidaggine.
Non dico questa cosa così per dirla: un mio amico medico è fortissimamente alcolista da oltre 7 anni. La cosa è abbondantemente risaputa nell'ambiente ma l'Ordine non ritiene opportuno intervenire.
Se il mio amico sostanzialmente non esercita è per una scelta sua.
Paradossalmente se decide comunque di curare un caso difficile e lo sbaglia, e il paziente riporta dei danni o muore, il mio amico è soggetto a una causa civile.
L'Ordine dei Medici no.
Lo stesso Simoncini è stato radiato
non perché ha fallito nel curare delle persone, ma perché le ha curate col bicarbonato in assenza di studi che comprovassero la sua utilità terapeutica.(*)
Weber dice che una Organizzazione, QUALUNQUE organizzazione, ha come scopo principale la propria sopravvivenza.
A tutti gli effetti pratici i medici (tramite l'Ordine) sono un'organizzazione. Che inevitabilmente difende se stessa.
In un mondo ben regolato un Di Bella o un Simoncini dovrebbero essere accolti dal consesso medico fra applausi iniziali e un sano scetticismo di ritorno. In definitiva hanno curato delle persone, e in alcuni casi erano persone che la scienza "ufficiale" dava per morte. L'interesse indiscutibile di questo Mondo Ideale sarebbe quello di studiare il fenomeno e capire come a fare per replicarne i risultati.
In questo imperfettissimo mondo invece entrambi sono stati accolti con una forte ostilità iniziale, un'ostilità ancora più forte di ritorno e l'ostracismo come ultima cosa.
A casa mia si dice che se otto premi Nobel dicono che una cosa NON PUO' accadere ma poi quella cosa accade, allora gli otto premi Nobel sbagliano. Qui invece talvolta passa l'impressione che se quella cosa accade invece vada ignorata..
Direi che tutte queste cose alimentano non poco l'opzione "forse si".
(*) la prossima volta che mettete dei jpg per i documenti di radiazione metteteli più grandi,
bastardi! mi ci sono finito gli occhi e ci ho capito poco lo stesso.
6) LE CASE FARMACEUTICHE
DAVVERO POTREBBERO CERCARE DI AFFOSSARE UNA CURA CONTRO IL CANCRO SE QUESTA TRUFFA ANDASSE CONTRO AI LORO INTERESSI? NON E' ESAGERATO?
No, non è esagerato.
Un'azienda farmaceutica è SEMPRE una società di capitali, molto spesso quotata in borsa.
Non esistono aziende farmaceutiche che siano società di persone.
Anche se il campo di attività (anzi, come si dice adesso, la
mission) può dare adito a
equivoci rispetto a una presunta eticità delle stesse, in realtà le aziende farmaceutiche come qualunque altra azienda
sono responsabili solo di fronte ai loro azionisti.
Non a caso ogni tanto ne esce fuori una che mette in giro qualche farmaco
fasullo (e spesso anche dannoso).
Diventare OGGI un'industria farmaceutica richiederebbe una mole di investimenti iniziali talmente alti in ricerca - investimenti dall'esito dubbio e dai tempi di ritorno molto elevati - che di fatto le aziende oggi esistenti operano in un regime di
monopolio.
Questo non è un ossimoro.
Il campo dove la competizione in qualche modo ancora esiste è quello delle farmacie, ovvero del piccolo dettaglio.
Nel Business quello vero, la Sanità pubblica, queste aziende operano in un regime di
cartello talmente ben organizzato che è estremamente difficile anche solo immaginare di riuscire a smontarlo.
Faccio un esempio che riguarda la Regione Toscana e che mi è stato riportato da un impiegato amministrativo regionale, frustrato perché le sue denuncie sull'argomento non venivano raccolte.
In un primo tempo le gare d'appalto sulle forniture dei farmaci venivano rapportate ESCLUSIVAMENTE sulla base del fatturato dei fornitori.
Mi spiego: ogni azienda partecipava realmente in ogni USL solo per una certa tipologia di medicinali, e tutte le offerte per i medicinali che invece erano già stati destinati agli altri appartenenti al cartello venivano aumentate in modo da non essere competitive.
In parole povere: a Roma io vendo le bende e tu i cerotti, perché io faccio il prezzo dei cerotti artatamente alto; a Milano facciamo al contrario.
In questo modo ogni azienda era presente in TUTTI i presidi ospedalieri, e si poteva assistere al caso bizzarro che le aspirine di una certa marca in una regione costavano 10, in un'altra costavano 12 e in un'altra ancora costavano 50..
Più o meno quando le USL sono diventate ASL la Regione Toscana, per cercare di rimediare a questo evidente malcostume, ha deciso di uscire dalla logica del singolo medicinale e di obbligare i partecipanti agli appalti farmaceutici a fornire dei pacchetti più completi.
La cosa che questo impiegato mi denunciava è che le varie industrie avevano risolto la cosa con grande semplicità: invece di decidere prima della gara i prezzi da presentare per ogni singolo farmaco si limitavano a stabilire
chi doveva partecipare alla gara per ogni singola ASL e chi no.
Lui si era accorto della cosa perché aveva notato che nonostante la rivoluzione i fatturati
complessivi delle singole compagnie erano rimasti immutati, e le quote di mercato anche.
E SOPRATTUTTO CHE IL COSTO PER I FARMACI ERA RIMASTO IMMUTATO: nessuna azienda aveva ritenuto opportuno abbassarne il prezzo.
Quindi direi che la mancanza di eticità delle aziende farmaceutiche è abbastanza fuori discussione.
(cronaxial?)
E se il cartello delle case farmaceutiche decide che se solo si screditano un paio di ricercatori canisciolti si può salvaguardare un mercato da
oltre 50 MILIARDI di euro all'anno non ho dubbio che non avrebbe scrupolo a farlo.
7) MA TE, ELWOODBLUE, TE
PERSONALMENTE, TE CHE FAI TANTO LO SPAVALDO E TI PERMETTI DI SPARARE GIUDIZI COME SE PIOVESSE, SUL PROBLEMA MEDICINA UFFICIALE E MEDICINA ALTERNATIVA COME TI COLLOCHI?
Ecco, lo sapevo che si sarebbe scesi sul personale
Allora, io sono per la MEDICINA UFFICIALE.
La mia fiducia in essa è talmente limpida e ingenua da essere persino
imbarazzante.
Guardo con interesse ogni altra forma di medicina, ma è un'interesse del tutto accademico: se scendiamo nel profondo io penso che con un paio di pasticchine, un puntura e al limite un'operazioncina tutto si risolve.
E se qualcuno decide di andare in Oriente a farsi il Lavaggio del Colon per migliorare la propria digestione per quanto mi riguarda ha la mia benedizione: tanto quando torna con un paio di antibiotici risolve ohgni tipo di infezione che può aver preso con le cannule...
Anche i santoni orientali se sono messi alle strette decidono di andare a operarsi in America (se invece sono messi
davvero male vengono in Italia, che costa meno).
Però non sono così sprovveduto da credere che la Medicina Ufficiale abbia le risposte a tutto sul piano scientifico.
Un miliardo di indiani si lava nel Gange, ne utilizza l'acqua per cucinare e soprattutto
la beve: secondo la medicina ufficiale l'India dovrebbe essere un paese continuamente devastato da epidemie colossali, oppure gli indiani dovrebbero aver sviluppato talmente tanti tipi di immunità da essere virtualmente immortali.
Invece ciò non è.
Così pure non sono così sprovveduto da credere che fra le tante Organizzazioni esistenti solo l'Ordine dei Medici rinuncia all'istinto di sopravvivenza e alla tutela dei suoi membri per la salvaguardia di un bene "comune", o che le industrie farmaceutiche (che per altre cose invece sono sacrosante e strabenedette, e dico sul serio) decidano di rimunciare ai loro margini di profitto per lo stesso motivo.
8) E ORA?
E ora la cosa finisce qui.
Anzi no, proviamo a dargli un seguito.
Facciamo che Luogocomune organizza una
petizione per la verifica ufficiale della teoria Simoncini tramite una
fondazione statale di cui Simoncini sarà presidente e che operi in TRE università statali sotto la sua supervisione.
E dopo che saranno usciti dei risultati ufficiali e che questi risultati saranno stati vagliati dalla comunità internazionale vediamo che succede.
Purtroppo temo che questa cosa non avrà nessun risvolto pratico.
Raccogliamo un fantastilione di firme e andiamo a depositarle in Parlamento e ancora niente succederà, ma sarò comunque onorato di mettere la mia firma.
Anzi, se le cose per una volta andassero come dovrebbero andare in un mondo migliore di questo, credo che dovrei mettermi in fila dietro a tutti gli scettici.
In definitiva la loro ansia di smentite ufficiali dovrebbe essere almeno pari alla mia ansia di conferme, no?