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Medicina : Domande a Tullio Simoncini |
Inviato da Redazione il 5/9/2008 8:10:00 (36962 letture) |
I commenti a questo articolo saranno riservati agli utenti che vorranno porre direttamente delle domande a Tullio Simoncini, il quale risponderà non appena rientrato dal suo viaggio negli Stati Uniti. Dopo la bollente discussione di questi giorni, è giusto che sia lui a rispondere ai quesiti che riguardano direttamente la sua terapia. Nel frattempo ne approfitto per sottolineare un concetto che voglio che rimanga ben chiaro per tutti, qui in homepage.
Fra i detrattori di Simoncini, c’è stato chi ha scelto di usare la carta del ricatto morale, dicendo che un sito come Luogocomune – e quindi il sottoscritto – deve sapersi assumere le responsabilità nel propagandare “terapie incerte” o non scientificamente validate come quella di Simoncini. Il rischio, secondo costoro, è che un eventuale malato di cancro “si lasci illudere” da queste presunte “baggianate”, finendo per perdere la vita per averci creduto.
In proposito, chiarisco quanto segue:
Luogocomune è un sito di libera informazione e libera discussione: questo significa che esiste sia la libertà di proporre qualunque argomento si ritenga oppurtuno, sia la libertà di contestarlo e di sostenere tesi completamente opposte ad esso, purchè validamente argomentate.
Lo scopo è quello di offrire al lettore la più ampia gamma possibile di punti di vista, con la quale farsi poi una propria opinione personale.
Esattamente come per l’undici settembre, qui le voci avverse hanno sempre trovato spazio, ed è quindi scorretto cercare di far passare luogocomune come un sito di propaganda a senso unico, di qualunque tipo. Luogocomune si rivolge ad un lettore adulto, che intenda usare il proprio cervello nelle proprie decisioni, e non quello altrui.
In secondo luogo, se è vero che ci può essere una certa responsabilità nel diffondere notizie “di speranza” come questa, ne esiste almeno altrettanta nel combatterle ciecamente e senza validi argomenti. In altre parole, se un giorno Simoncini risultasse avere ragione, ...
... tutti coloro che hanno ostacolato la conoscenza del suo metodo potrebbero essere accusati di aver contribuito al decesso di tutti quei malati che nel frattempo non hanno potuto accedere alle cure di Simoncini a causa del loro oscurantismo.
C’è una responsabilità nel far conoscere, quindi, ma ce n’è almeno altrettanta nel negare, nel nascondere, nel distorcere eventuali nuove conoscenze, specialmente quando lo si faccia per partito preso, e non con argomentazioni effettive: bene o male io ho portato testimonianze reali, di pazienti guariti da tumori definiti “incurabili” dall’oncologia ufficiale. Chi mi ha contestato invece si è ritrovato a dover mettere in dubbio l’autenticità delle testimonianze stesse, poichè non aveva altre argomentazioni valide da contrapporre alla loro palese univocità.
Mi sta quindi bene di assumermi tutte le reponsabilità del caso – responsabilità che ho peraltro valutato a fondo, prima di prendere posizione in merito – purchè sul fronte opposto ci si assuma tutte le responsabilità per la morte di tutte quelle persone che vengono illuse dal sistema vigente, ma finiscono regolarmente per morire lo stesso, a causa della chemioterapia e della assoluta inanità della medicina moderna di fronte al cancro.
E finora, se proprio vogliamo guardare, i 9 milioni di morti all’anno per cancro pesano sulla coscienza della medicina ufficiale, e non certo su quella di Simoncini.
Massimo Mazzucco |
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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore |
Albero |
florizel |
Inviato: 7/9/2008 18:52 Aggiornato: 7/9/2008 18:52 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 7/7/2005 Da: dove potrei stare meglio. Inviati: 8195 |
Re: Domande a Tullio Simoncini Cherubino, spero tu giudichi il sito che riporto attendibile. Si parla di statistiche circa l'utilizzo dei vaccini: “In Italia e nel Mondo la statistica medica, cioe’ i dati raccolti e forniti ufficialmente dalla sanità sono da sempre aleatori e fuorvianti, questo perche’ NON avendo alla base una Vera raccolta di Dati Certi, ma solo probabilistici e molto variabili, e cio’ da parte del ufficio statistiche del Ministero della salute, che dovrebbe raccogliere i dati forniti da parte dei medici di Base ed ASL, non inviano per vari motivi, questo significa che NON e’ assolutamente possibile ottenere statistiche vere ed accertabili.""Il dramma della Medicina ufficiale quale e’ ?"
E’ che si vuole spacciare la realta’ sottolineando la bonta’ di procedure e studi che si fondano su strumenti concettuali convenzionali. Ma il convenzionalismo e’ tutt’’altro che la realta’, in quanto esso e’ accettazione passiva ed incontrollata ed indiscussa dei dati utilizzati. Le convenzioni utilizzate poi nella realta’ dei FATTI vengono smentite, per il fatto che che esse vedono solo una parte della Verita' !, quindi la convenzione accettata e’ di fatto inaffidabile. Strumenti concettuali CONVENZIONALI. E' sulla staticità di quella convenzionalità che si fondano moltissimi interessi economici. Si può negare, onestamente? In Trust Us We're Experts, Stauber e Rampton hanno raccolto alcuni dati convincenti che descrivono la scienza della creazione dell'opinione pubblica in America. Fanno risalire la moderna influenza del pubblico all'inizio del secolo scorso, mettendo in rilievo il lavoro di tipi come Edward L. Bernays, il Padre della Persuasione. Come scrive nel suo sorprendente trattato Propaganda, possiamo imparare come, Edward L. Bernays prese le idee da suo zio Sigmund Freud e le applicò alla scienza emergente della persuasione di massa. L'unica differenza sta nel fatto che invece di usarle per scoprire i temi nascosti dell' umana coscienza, come faceva lo psicologo freudiano, Bernays usò le stesse idee per mascherare i piani elaborati per creare illusioni ingannevoli e distorte per ragioni di marketing.Ti chiedo di fartene un'opinione quanto più disinteressatamente possibile, filtrando quello che ritieni strumentale o superfluo, ovviamente. Altro link, che coinvolge lo specifico delle patologie tumorali: Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in oncologia per paziente guarito di cancro. Guarito è colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo. "Premesso ciò:
ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi. Le statistiche di sopravvivenza a 10 anni sono più difficili da trovare. Sono così sconsolanti che gli oncologi si vergognano veramente a farle vedere. Sembra comunque che siano attorno al 10-15%. (...)
Qualche anno fa, dopo che era scoppiato il caso Di Bella, gli oncologi cominciarono a dichiarare pomposamente su televisione e giornali che “ora abbiamo il 50 % di guarigioni”, ovviamente sempre evitando di dire che guarigione significa sopravvivenza a cinque anni. Eppure le statistiche ufficiali davano sempre un 39 %. Cosa era successo? Un'improvvisa e geniale scoperta? Nooo! Per guadagnare quell'11 % in più, hanno fatto la media delle “guarigioni” dei vari tipi di tumore con una manipolazione matematica per la quale verrebbero bocciati con disonore all'esame di licenza media inferiore.
Faccio un esempio di come fanno la media delle “guarigioni” e, per semplificare, prendo in esame solo due tipi di tumore. Tumore al polmone: 40.000 casi all’anno, 10 % di “guarigioni”; tumore al testicolo: 2.000 casi, 87 % di “guarigioni”. (87+10)/2=48,5 La percentuale media di guarigioni dei due tipi di cancro sarebbe così il 48,5 %. È indegno che si permetta a queste persone di dire pubblicamente simili cialtronerie! En passant, l'operazione corretta è questa: (40.000x10/100+2.000x87/100)/(40.000+2.000)x100=13,7. La reale percentuale media è dunque il 13,7 %. Una bella differenza! “Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni. *9" Ora, si può rispettare l'opinione di chi crede alle statistiche della medicina ufficiale. Se, però, se c'è la possibilità di scoperchiare un vaso di Pandora, è per onor del vero. Non certo per difendere questa o quella posizione. DrHouse, straquoto.
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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