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politica italiana : Yankees go home?
Inviato da Redazione il 22/6/2008 10:10:00 (4369 letture)

di Claudio Negrioli

Qualche settimana fa osservavo, dal luogo dove svolgo la mia attività, un insolito andirivieni di Humvee e Dodge cabinati targati AFI, con a bordo giovanotti in mimetica da lavoro, appartenenti alla forza aerea Usa in Italia, che percorrevano, come in piccolo convoglio, la strada in salita che porta ad una delle tante basi minori disseminate quà e là sul nostro territorio: precisamente alla Air Force Base Monte Corna Grole.

Questa base minuscola è attrezzata con un traliccio di 75 mt. che funge - anzi fungeva - da ponte radio per telecomunicazioni ad uso dei velivoli militari, e per questo era fornita di grossi padiglioni che, fissati a varie altezze, le davano la sembianza di una grottesca Tour Eiffel con gli orecchioni a sventola.

Orbene, i giovani lavoratori a stelle e striscie erano lì - lo scoprii presto con l'ausilio di un binocolo, una volta tanto e incredibilmente, dopo 50 anni passati ad attaccargliene piuttosto che a toglierne, a questo obbrobrio metallico che si erge sulla più alta e bella collina - per smontare gli orecchioni e tutti gli orpelli vari attaccati ...

In capo ad una settimana i lavori di smontaggio erano terminati, vedevo passare questi Dodge coperti, ...

... che evidentemente si portavano via i pezzi buoni, patrimonio dello zio Sam.

Tutto il resto, il ciarpame metallico mescolato ai cavi, fa ora brutta mostra di sè accatastato alla rinfusa sul piazzale della mini-base Usa.

Mi ricordo come, la prima mattina che vidi gli uomini arrampicati sul “Radar”, come lo chiama erroneamente la gente del posto, e li sentii picchiare con gli utensili vedendo nel contempo le funi che calavano a terra, capii che stavano disarmando la torre e pensai: Che sia la volta buona che se ne vanno? O non sarà che magari smontano questi per mettere qualche altra diavoleria peggiore ancora? Mah... sarebbe troppo bello!

Invece, se ne sono andati per davvero, alla chetichella, perchè - ho saputo dai soliti ben informati - sarebbe scaduto il contratto cinquantennnale dell'obbligazione militare, e l'ente locatario non lo avrebbe rinnovato, pare.

Oppure più semplicemente non sanno più che farsene del costoso e oramai obsoleto traliccio, sostituito dai satelliti e dagli Awacs, per cui magari sono stati loro - leggasi AIR Force - a non rinnovare.

Come che sia, sta di fatto che ora la base è fantasma, e il tutto sa di fine di una epoca di occupazione, se pure soft, che noi abitanti del paesino mantovano abbiamo visto e vissuto, devo, ad onor del vero, dire con quasi nessun screzio tra loro, i soldati e noi, la popolazione.

A proposito dello sbaraccamento degli "Americà", qualcuno, sempre tra i locali ben informati, dice che smonteranno anche il traliccio e poi l'area sarà venduta e fabbricabile.

Chissà, intanto io non posso fare a meno di collegare questo fatto di ben augurante smobilitazione con quanto sta accadendo in ben più grande scala a Vicenza, dove leggo ora, da un comunicato dell’ ANSA, la buona nuova che l'ampliamento dell'aeroporto militare Dal Molin non si farà, almeno a quanto afferma ufficialmente il Tar della regione Veneto, motivando il rifiuto con un "nessuna traccia documentale di supporto è stata riscontrata" sull'atto di consenso "presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d'America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali".

Il Tar ha così accolto il ricorso presentato nel settembre 2007, con aggiunte successive, dal Codacons Veneto e dall'Ecoistituto 'Alex Langer' di Mestre. Per il presidente del Codacons Carlo Rienzi "é una vittoria di tutti i cittadini", per quello dell'Ecoistituto, Michele Boato, "Davide ha fermato Golia".

Il sindaco Variati, giustamente contento, ha rilevato che "il bando di gara non avrebbe rispettato le normative italiane ed europee, il progetto alternativo promosso dal commissario straordinario Paolo Costa non risulta agli atti. Non è chiaro, inoltre, rileva Variati, "su cosa si sarebbe espressa la Regione... è notevole l'impatto ambientale sul traffico, sull'inquinamento e sulle falde acquifere, rispetto al quale si esprime preoccupazione, mancando del tutto la documentazione necessaria".

"Non c'é stata, infine, una consultazione della popolazione", dice ancora Variati, annunciando inoltre per ottobre un referendum consultivo per i cittadini di Vicenza, ora governata dal centrosinistra che ha scalzato il centrodestra di Enrico Hullweck (FI).

Ovvio che gli anti Dal Molin giustamente e per ora esultino, con in testa Cinzia Bottene portavoce dei NO Dal Molin che dice "Finalmente giustizia è stata fatta".

Una sentenza "che difende la legalità più volte calpestata", rincara il Presidio Permanente No Dal Molin. Di battaglia vinta parlano anche Rete Lilliput, Verdi, Prc, Pdci, Sinistra Democratica e Legambiente.

Per contro, il lobbista Comitato per il "Sì Dal Molin" annuncia l'avvio di una raccolta firme e di azioni di "controinformazione".

Questi lobbisti erano talmente sicuri di farcela, complice il fù governo Prodi, che non erano andati tanto per il sottile con le procedure, tanto è vero che sempre il Tar ha giudicato illeggittimo il bando di gara scrivendo: "Poiché effettuato senza la procedura di evidenza pubblica prevista dalla legge".

Bocciato e sospeso pure il consenso "espresso dal Governo nella persona del presidente del Consiglio Romano Prodi, poiché dato in 'modo verbale'.

Un modo che il Tar definisce 'extra ordinem', così come illegittima è "l'autorizzazione rilasciata da un dirigente del Ministero della Difesa senza una assunzione di responsabilità formale e scritta del Governo".

Bene, speriamo in una lieta fine del Dal Molin e tanto meglio se questo dispiacerà a molti illustri italioti, in capo a tutti il nostro benemerito maculato, che ebbe a dire non più tardi di qualche mese fa: "La decisione e' stata presa, sulle modalita' di attuazione si discute e si decide insieme con la parte americana”. E ancora alludendo "simpaticamente" ai No Dal Molin: "Le manifestazioni di piazza sono legittime, ma è fuorviante farne il sale della democrazia".

Sembra davvero che un vento nuovo inizi timidamente a soffiare, speriamo e trepidiamo a che non venga ancora una volta sbarrato e spento dalle tele malefiche, che c'è da giurarci, tenderanno ancora una volta con solerzia di servo i nostri Capi collusi e succubi dell'Impero, oramai in agonia, ma che loro non lasceranno mai, dovessero trascinare pure tutti quanti noi all'Inferno.

Claudio Negrioli [Clausneghe]

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
clausneghe
Inviato: 22/6/2008 12:26  Aggiornato: 22/6/2008 12:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Yankees go home?
Altre NOVITA'

sui rumori di scricchiolio....

Sono loro stessi , gli Americà, a dispetto dei nostri noti italioti che affermano il contrario, a dire che Ghedi è INSICURO.. forse per mettere le mani avanti...ci molllano,forse...speròm.
Ma sarà arretramento tattico,come è logico e banale.
Di vittoria in vittoria avanzano inesorabilmente verso la sconfitta

starchild
Inviato: 22/6/2008 13:09  Aggiornato: 22/6/2008 13:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/1/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Yankees go home?
Magari si portassero via tutte le loro stramaledette basi, fra micro e macro. I loro aerei e missili, bombe, navi e sottomarini, installazioni della CIA e tutte le facilities, anche sotterranee, che i bastardoni hanno sul nostro territorio. Ci credo poco ma fosse per me resterebbero su suolo italico solo i militari delle ambasciate, consolati e rappresentanze, tutti gli altri VIA e di corsa e se lasciano casini li pagano. Invece siamo noi che paghiamo loro, e pure salato, e dobbiamo anche fargli le scuse quando combinano guai sul nostro territorio perché loro sono i Padroni.
Ma cadranno, prima o poi, e spero si facciano tanto tanto male.

Cassandra
Inviato: 22/6/2008 14:59  Aggiornato: 22/6/2008 14:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/5/2006
Da:
Inviati: 1551
 Re: Yankees go home?
Io invece mi chiedo:
Perché "dimagriscono" la loro presenza in Italia?
Forse perché ne avranno bisogno altrove?


"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Enrico
Inviato: 22/6/2008 15:47  Aggiornato: 22/6/2008 15:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: Yankees go home?
Citazione:
Io invece mi chiedo: Perché "dimagriscono" la loro presenza in Italia? Forse perché ne avranno bisogno altrove?

Ohibò, che perspicacia…

clausneghe
Inviato: 22/6/2008 18:35  Aggiornato: 22/6/2008 18:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Yankees go home?
Non je la fanno più...

Vedremo mai i nostri notabili zelanti mandare i loro figli e nipoti nell'ora del bisogno?
Sarebbe una cosa inaudita Ovviamente

E sì che ce ne sarebbe bisogno di carne da cannone, per domarli questi
indomiti Afghani, che nessuno li piega..

Paulo
Inviato: 23/6/2008 8:13  Aggiornato: 23/6/2008 8:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/12/2005
Da:
Inviati: 507
 Re: Yankees go home?
Citazione:
Per contro, il lobbista Comitato per il "Sì Dal Molin" annuncia l'avvio di una raccolta firme e di azioni di "controinformazione".


Molto interessante, ma non sarebbe possibile fare qualche nome?
C'entra, forse, un certo Paolo Attivissimo?

edo
Inviato: 23/6/2008 8:19  Aggiornato: 23/6/2008 8:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Yankees go home?
La mia speranza è che i soldati buttino nel fosso il fucile. E se aumentano il numero di soldati, aumenti il numero di fucili nel fosso.

Infettato
Inviato: 23/6/2008 8:49  Aggiornato: 23/6/2008 8:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Yankees go home?
edo

La mia speranza è che i soldati buttino nel fosso il fucile. E se aumentano il numero di soldati, aumenti il numero di fucili nel fosso.

Queste nel fosso non si possono buttare, ma visto il feeling che ha con questo materiale, il quasi uscente zagaglissimo Bush le potrebbe mettere nel giardino della white House.

Di fatto non sono i fucili che mi preoccupano, (se non ci sono è comunque meglio) ma armi del tipo citato sopra.

Claus grazie per la notizia.

Infettato dal morbo di Ashcroft
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Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard

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