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Energia e Ambiente : Gelo sulla Fusione Fredda
Inviato da Redazione il 10/6/2008 9:04:31 (13701 letture)

di Stefano Vernacotola

Introduzione

All’Università di Osaka, il 22 Maggio 2008, qualche invitato al salone di Arata si sarà sicuramente chiesto se fosse stato invitato solamente per assistere al movimento del pistone di un motore. Certo, agli osservatori più attenti non sarà sicuramente sfuggito il particolare che il motore in questione era uno Stirling, uno dei più interessanti motori a combustione esterna.

Probabilmente, tuttavia, la maggioranza dei presenti era più interessata a vedere la fonte del calore alla base del movimento del motore, prodotto dalla fusione di atomi di deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di soli 7 grammi di palladio e ossido di zirconio, piuttosto che lo stesso motore Stirling, un’invenzione del 1884. Esperimento, questo di Yoshiaki Arata, che non solo conferma le intuizioni di Fleischmann e Pons ma che dimostra platealmente la possibilità di ottenere energia dalla fusione nucleare a bassa temperatura.

Sono passati quasi 20 anni da quando, il 13 marzo 1989, i chimici Martin Fleischmann dell'Università di Southampton in Inghilterra e Stanley Pons dell'Università dello Utah annunciarono alla stampa di essere riusciti a ottenere la fusione di atomi di deuterio (un isotopo dell’idrogeno), usando una cella elettrolitica con due elettrodi (platino + e palladio-) ottenendo elio insieme ad un certo quantitativo di energia in eccesso [1].

Eppure, l’esperimento di Yoshiaki Arata, padre del nucleare avanzato nipponico e delle ricerche sulla fusione calda, ...


... e decorato nel 2006 dall'Imperatore, è stato accolto da un misterioso gelo mediatico mondiale, al pari delle molteplici conferme ottenute da importanti centri di ricerca pubblici e privati, compreso l’italiano ENEA [2], che si sono susseguiti in questi ultimi quattro lustri.

Venti anni di silenzio mediatico

All’ indomani del clamoroso annuncio di Fleischmann e Pons, con la scusa della scarsa riproducibilità degli esperimenti lamentata dai ricercatori e con la complicità di gran parte della comunità scientifica internazionale che accolse con scetticismo e sfiducia i risultati sperimentali, come al calar delle tenebre un’inesorabile cortina di silenzio è stata stesa sull’argomento.

E questo anche dopo l’emersione di alcuni retroscena della vicenda, quando, nel 1991, l’allora capo redattore scientifico dell'ufficio stampa del MIT Eugene Mallove (assassinato nel 2004 in circostanze misteriose [3]), ammise come l'importante relazione scritta dal Centro Ricerche sui Plasmi del MIT nel 1989 (che aveva avuto un'influenza non piccola nelle polemiche sulla fusione fredda), contenesse dei grafici in cui i dati erano stati modificati nel tentativo di evitare possibili cali nei finanziamenti della fusione "calda"[4], l’argomento Fusione Fredda continuò ad essere oggetto di censura, e, come ammesso dal premio Nobel Julian Schwinger, molte redazioni di riviste scientifiche si erano adeguate alle pressioni negative degli ambienti accademici verso la fusione fredda [5].

L’impressione è che questa censura continui ancora oggi; infatti, nonostante l’importanza del successo raggiunto in quest’ultimo esperimento di Arata, che in ultima analisi si limita a confermare ancora una volta gli innumerevoli successi sperimentali conseguiti da rinomati centri di ricerca pubblici e privati, la notizia resta nell’ombra. In Italia compaiono solo un paio di trafiletti striminziti sul Sole 24 Ore [6] e sul Messaggero [7], mentre, per uno strano scherzo del destino, lo stesso giorno, il ministro Scajola annuncia la decisione del governo di voler riprendere la corsa al nucleare tradizionale, notizia che chiaramente viene riportata in prima pagina, e con toni spesso trionfalistici, dalle principali testate giornalistiche.

Ma che cos’e’ questa fusione fredda? E’ una realtà scientifica? E’ veramente possibile ricavare dell’energia utilizzabile concretamente e che rimpiazzi l’energia prodotta utilizzando combustibili fossili o quella prodotta con la fissione nucleare?

La Fusione Nucleare Fleischmann-Pons

Come suggerisce il nome, la “fusione” nucleare implica la fusione di nuclei atomici.

Affinché avvenga una fusione tra due nuclei, questi devono essere sufficientemente vicini in modo da lasciare che forza nucleare forte predomini sulla repulsione coulombiana (i due nuclei hanno carica elettrica positiva quindi si respingono, un po’ come le estremità di 2 calamite con la stessa polarità).

Secondo la fisica classica, per fare avvicinare i nuclei di due atomi diversi tanto da vincere la repulsione coulombiana e fare agire il campo delle forze nucleari che innescano la fusione, bisogna creare delle condizioni di altissima pressione che si sviluppano con temperature altissime, dell’ordine di centinaia di milioni di gradi centigradi, come quelle previste negli acceleratori nucleari alla base del progetto I.T.E.R. [8], o di altissima densità, come avviene nelle stelle.

La fusione fredda ottenuta con il metodo Fleischmann-Pons, sfrutta invece le caratteristiche peculiari di alcuni elementi come il palladio che, caricati con idrogeno oltre un limite di saturazione, rendono possibile la fusione senza dover ricorrere alle alte temperature per innescare la fusione.
Dentro al cristallo di Palladio, secondo questa teoria, le molecole di idrogeno, in particolari condizioni di saturazione, si comportano un po' come la struttura solida circostante e, avvicinandosi molto, grazie ad una provvidenziale "buca di potenziale", producono una particolare fusione, senza emissioni radioattive, con produzione di elio, (il nuovo elemento che risulta della fusione di due atomi di idrogeno) e di un certo quantitativo di energia.

Ma da dove viene questa energia?

Semplificando enormemente una materia affascinante ma molto complessa, possiamo dire che ogni atomo, o meglio ogni nucleo possiede un energia potenziale che deriva dalla struttura atomica stessa, ed e’ questa energia che viene rilasciata durante una reazione nucleare. Si tratta di un energia enorme, anche di un milione di volte superiore a quella che può essere rilasciata da un eventuale reazione chimica che usi lo stesso elemento, come ad esempio quella prodotta della combustione dell’idrogeno.

Possiamo provare a raffigurarci questa energia potenziale come quella di una mela appesa ad un albero. Fintanto che il pomo resta appeso al ramo, non possiamo catturare questa energia, che può essere tuttavia misurata. L’energia potenziale viene rilasciata quando la mela, matura, cade dall’albero. A questo punto l’energia rilasciata può essere catturata, ad esempio mettendo una pala che azioni una dinamo sotto la mela.

E’ possibile sfruttare questa energia?

I vari esperimenti condotti da molteplici istituti di ricerca pubblici e privati dimostrano al di la’ di ogni ragionevole dubbio che è possibile ottenere delle reazioni nucleari a basse temperature con il metodo Fleischmann-Pons e le sue varianti come quelle suggerite da Giuliano Preparata o da Yoshiaki Arata.

Che si tratti di reazioni nucleari è anche provato dal fatto che simultaneamente alla produzione di energia si osserva anche la produzione di nuclei di elio. La mole dei documenti prodotti da questi centri di ricerca e’ enorme. A quanti volessero approfondire suggerisco l’ottimo rapporto dell’ ENEA [3] curato dal recentemente scomparso Giuliano Preparata, il quale perse il Nobel per la fisica in elettrodinamica quantistica, forse perchè si era sconvenientemente interessato alla fusione fredda piuttosto che a quella che va per la maggiore.

Tuttavia questi studi dimostrano soltanto la possibilità teorica di ottenere reazioni nucleari a basse temperature, mentre poco o niente e’stato fatto per cercare di catturare questa energia per fini pratici, cioè l’ingegnerizzazione di un eventuale pila a fusione fredda.

Una difficoltà non trascurabile deriva dal fatto che mentre l’energia di origine chimica o meccanica viene prodotta lentamente e quindi si diffonde in senso termodinamico, quella della fusione fredda è emessa in modo molto veloce, inizialmente in forma di un’eccitazione elettromagnetica che poi man mano degrada in termini di frequenza e, di cui, solo una piccolissima parte viene assorbita dalla materia circostante sotto forma di calore, che comunque può essere convertito in energia utilizzabile, come dimostrato dal funzionamento del motore Stirling nell’ esperimento di Yoshiaki Arata.

Tornando all’ esempio della mela sull’albero, bisogna ancora inventare un meccanismo efficiente per tradurre la forza rilasciata dalla caduta, in un energia utilizzabile per fini pratici (la dinamo).

Ma uno studio per cercare di sfruttare a pieno questa energia richiede delle competenze enormi che spaziano moltissime branchie della scienza, mentre oggi, purtroppo, la tendenza è finalizzata verso una specializzazione sempre più estrema.

Considerando poi che, ad esempio, sono passati quasi tre secoli tra i primi studi di Leonardo sul vapore all' invenzione del sistema cilindro-pistone, e almeno venti anni dalle scoperte di Fermi nel 1934 alla realizzazione di un motore a reattore nucleare funzionante, è difficile pronosticare eventuali sfruttamenti immediati di tale scoperta, visto anche lo scarso interesse dimostrato dalla grande maggioranza del mondo scientifico e politico.

Conclusioni

Le prospettive aperte dai primi studi di Martin Fleischmann e e Stanley Pons sono a dir poco, entusiasmanti. Si apre la possibilità concreta di ottenere energia pulita abbondante ed a basso costo.

Non solo, oltre alla fusione fredda ottenuta con il metodo Fleischmann-Pons e le sue varianti, ci sono gli esperimenti delle trasmutazioni nucleari a debole energia, dei giapponesi Ohomori e Mizuno [9] e portati avanti in Italia dai ricercatori Iorio-Cirillo, che potrebbero rendere possibile l'eliminazione in sicurezza di sostanze radioattive indesiderate, come quelle prodotte dalla esistente industria nucleare.

E come non menzionare le scoperte dei due fisici italiani, Fabio Cardone e Roberto Mignani descritte nel libro "Deformed spacetime (Geometrizing Interactions in Four and Five Dimensions)" appena pubblicato dalla prestigiosa casa editrice tedesca Springer Verlag, sulle reazioni nucleari indotte dagli ultrasuoni?
Gli esperimenti che confermano le scoperte menzionate nel libro, sono stati condotti in Italia dal 2003 presso laboratori militari e civili con la collaborazione di tecnici militari (!) ottenendo il 100 per cento di ripetibilità del fenomeno.
Secondo Cardone e Mignani, le reazioni nucleari provocate dagli ultrasuoni, battezzate dai due fisici ”reazioni piezonucleari” permettono di liberare neutroni da elementi naturali inerti. Oltre alla produzione di energia e l’eliminazione di sostanze radioattive, i due fisici affermano che le loro scoperte potrebbero avere un clamoroso impatto anche in medicina, introducendo dei metodi per l’ eliminazione dei tessuti dannosi nel corpo umano, quali i tumori, mediante la loro trasformazione in elementi innocui che verrebbero facilmente espulsi dall’organismo [10].

Eppure, nonostante queste fantastiche scoperte che farebbero impallidire anche uno scrittore di fantascienza positivista, e le conferme sperimentali delle teorie alla base di questi fenomeni fisici, l’argomento della fusione fredda e’ ancora considerato tabù, ignorato dai grandi media e snobbato dalla scienza mainstream, rallentando la ricerca e la scoperta delle possibili applicazioni pratiche che potrebbero scaturire da queste innovative teorie.

La recente notizia dell’incidente al reattore nucleare sloveno, ci ricorda drammaticamente dei rischi collegati alla produzione di energia ottenuta con la fissione nucleare. Nessun reattore nucleare di x generazione potra’ mai ovviare ai limiti della fusione nucleare: radiotossicità intrinseca e penuria di materiale fissile.

D’altra parte la fusione nucleare “calda” che si cerca di perseguire con il reattore a fusione ITER, riduce, ma non risolve il problema delle scorie radioattive. La ricerca in questa direzione assorbe risorse economiche enormemente superiori rispetto a quelle necessarie per continuare gli studi sulla fusione fredda, e comunque, non garantisce la possibilità di poter sfruttare l’energia così prodotta, che richiederebbe delle soluzioni tecniche addirittura più complesse (e a tutt’oggi inesistenti) di quelle necessarie per sfruttare l’energia della fusione fredda.

Si rende quindi auspicabile la diffusione quanto più possibile di questa situazione, cui spero di aver contribuito anche se in minima parte, con questo breve ed incompleto articolo.

Stefano Vernacotola (vernavideo)

Note:

[1] Fleischmann, Martin & Pons, Stanley (1989), “Electrochemically induced nuclear fusion of deuterium”, Journal of Electroanalytical Chemistry 261
(2A): 301-308, Electrochemically induced nuclear fusion of deuterium

[2] Enea: EXPERIMENTAL EVIDENCE OF 4 HE PRODUCTION IN A COLD FUSION EXPERIMENT (pdf)

[3] Murder of Eugene Mallove

[4] E. Mallove, "MIT and cold fusion: a special report", 1999. (pdf)

[5]"The pressure for conformity is enormous. I have experienced it in editors’ rejection of submitted papers, based on venomous criticism of anonymous referees. The replacement of impartial reviewing by censorship will be the death of science." Schwinger, J., "Cold fusion: Does it have a future?", Evol. Trends Phys. Sci., Proc. Yoshio Nishina Centen. Symp.,
Tokyo 1990, 1991. 57: p. 171.
Cold Fusion—Does It Have a Future?(pdf)

[6] Nucleare, la fusione fredda funziona

[7] Giappone, la fusione fredda funziona. Riuscito l'esperimento del professor Arata

[8] ITER

[9] Mizuno, Tadahiko (1998), Nuclear Transmutation: The Reality of Cold Fusion, Concord, NH: Infinite Energy Press .

[10] intervista al fisico Roberto Mignani

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Autore Albero
sigmatau
Inviato: 10/6/2008 11:17  Aggiornato: 10/6/2008 11:17
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Mi perdonerete se alle volte sono un poco ‘fissato’ ma è mia profonda convinzione che la Storia spesso sia ‘destinata a ripertersi’, tanto nel ‘lato positivo’ quanto nel ‘lato negativo’. La ragione della ‘ostilità’ dimostrata dal ‘mondo scientifico’ nei riguardi di Fleichmann e Pons ha, a mio parere, una semplice quando banale motivazione: entrambi sono chimici e non appartengono quindi alla ‘casta’ dei fisici nucleari. Il ‘precedente storico’ a cui alludo si riferisce ad un’altra ‘tappa fondamentale’ che venne conseguita alla fine dell’anno 1938 [allorché mancavano solo pochi messi allo scoppio della seconda guerra mondiale…] nientemeno che in Germania da due chimici tedeschi : la scoperta della fissione nucleare. Di tutti i ‘gialli della Storia’ quello che nessun ‘Tenente Colombo’ riuscirà mai a ‘decifrare’ è il motivo per il quale l’arma nucleare è stata realizzata negli Stati Uniti e non in Germania, la quale nel 1939 godeva di un vantaggio pressoché incolmabile. Lasciando perdere però questo genere di argomentazioni, dirò che sono più che sicuro che alla fine a Fleichmann e Pons verrà resa giustizia. Per finire vediamo che cosa dice wikipedia dei due fisicio tedeschi Otto Han e Fritz Strassmann, i ‘papà’ della fissione nucleare…


Quando, nel dicembre 1938, Otto Hahn e Fritz Strassmann cercarono dei transurani in un campione di uranio bombardato con neutroni, trovarono tracce dell'elemento bario. Come prova venne impiegato un sale di bario organico del chimico ebreo Wilhelm Traube, cui più tardi Hahn cercò invano di evitare l'arresto e l'assassinio. Sulla base dell'esperimento decisivo del 17 dicembre 1938 [il famoso ‘frazionamento radio-bario-mesotorio’], Otto Hahn concluse che si trattava di una ‘esplosione’ del nucleo di uranio in nuclei atomici di medio peso. Veniva così scoperta la fissione dell'uranio. I risultati radiochimici ottenuti da Hahn e Strassmann vennero pubblicati sulla rivista Die Naturwissenschaften del 6 gennaio 1939 ed erano la prova irrefutabile [confermata dai calcoli relativi alle energie interessate alla reazione] che l'uranio era stato scisso in frammenti più piccoli, costituiti da elementi più leggeri. Poco tempo dopo, l'11 febbraio 1939 [Otto Hahn aveva prima di tutto informato per lettera la stimata collega Lise Meitner dei suoi esperimenti chimici] Lise Meitner e suo nipote Otto Robert Frisch [anch'egli intanto emigrato in Svezia], pubblicarono una prima spiegazione teorico-fisica della fissione nucleare sulla rivista inglese Nature. Frisch coniò in quell'occasione il concetto ‘nuclear fission’, che in seguito venne riconosciuto internazionalmente. Più tardi Lise Meitner scrive le seguenti parole di apprezzamento…

La scoperta della fissione nucleare da parte di Otto Hahn e Fritz Strassmann ha inaugurato una nuova era nella storia dell'umanità. Il lavoro scientifico che è alla base di questa scoperta mi sembra particolarmente degno di ammirazione, in quanto è stato realizzato senza alcuna indicazione teorica, per via esclusivamente chimica…

E in un'intervista alla ARD aggiunge…

La cosa fu possibile attraverso un procedimento chimico straordinario realizzato da Hahn e Strassmann, una chimica fantastica che all'epoca veramente nessun altro era in grado di produrre. Più tardi gli americani ne impararono il procedimento, ma all'epoca Hahn e Strassmann erano realmente gli unici a poterlo eseguire, perché erano dei chimici eccellenti. Con la chimica sono stati in grado di dimostrare un processo fisico…

E Fritz Strassmann precisò…

La prof.ssa Meitner ha affermato che il successo del nostro lavoro va fatto risalire alla chimica, ma vorrei correggere questa sua opinione, in quanto la chimica ha semplicemente reso possibile l'isolamento delle singole sostanze, ma non una loro precisa identificazione. Per poterla eseguire fu necessario il metodo del prof. Hahn: questo è merito suo, quindi…

Durante la guerra Otto Hahn, con i suoi collaboratori Born, Fluegge, Goette, Seelmann-Eggebert e Strassmann, lavorò sulle reazioni della fissione dell'uranio e produsse una lista dei 25 elementi e circa 100 isotopi verificati. Con il suo stile risoluto, Otto Hahn, che era sempre stato un fermo oppositore della dittatura nazista, riuscì, con sua moglie Edith, ad aiutare numerosi membri in pericolo o perseguitati dell'Istituto e ad intervenire coraggiosamente per proteggerli dall'invio al fronte o persino dalla deportazione. Già all'inizio del 1934 si era dimesso dal corpo insegnante dell'Università di Berlino, per protesta contro il licenziamento di colleghi ebrei, in particolare di Lise Meitner. Alla fine della guerra, nel 1945, Otto Hahn venne arrestato dall'unità speciale degli alleati ALSOS a Tailfingen [oggi Albstadt] e con nove fisici tedeschi [fra cui Max von Laue, Werner Karl Heisenberg e Carl Friedrich von Weizsaecker] fu internato nei pressi di Cambridge [a Farm Hall] in Inghilterra. Qui gli scienziati tedeschi appresero del lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Otto Hahn era sull'orlo della totale disperazione: come scopritore della fissione nucleare si sentiva corresponsabile della morte e della sofferenza di centinaia di migliaia di giapponesi innocenti. All'inizio di gennaio del 1946 il gruppo di scienziati poté far ritorno in Germania…

saluti!...

--------------

... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
fefochip
Inviato: 10/6/2008 12:45  Aggiornato: 10/6/2008 12:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
come ha efficacemente spiegato emilio del giudice ci sono degli ostacoli che possono essere facilmente studiati circa la diffusione e accettazione della scoperta della fusione fredda.
se si scopre qualcosa di rivoluzionario automaticamente gli "esperti" titolati non sono piu esperti ma possidenti di pezzi di carta inutili.
poi
ogni scoperta deve essere passata al vaglio e confermata da un equippe degli stessi esperti che non hanno capito nulla fino a quel momento e non sarebbero piu "esperti" dopo la loro stessa conferma della scoperta .
quindi cosa succede?

il solito dramma del conflitto di interessi

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
Infettato
Inviato: 10/6/2008 13:12  Aggiornato: 10/6/2008 21:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Yoshiaki Aratada quella che si autodefinisce l'enciclopedia libera.....

Ha attirato l'attenzione dei media nel Maggio 2008, quando ha dimostrato quello che lui definiva essere un esperimento di fusione fredda.
---------

Qualcosa non torna.

O forse torna, eccome se torna, non sono in grado di giudicare ma quando leggo quel "lui definiva"...ma chi scrive invece è in grado di giudicare?

Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Lestaat
Inviato: 10/6/2008 15:49  Aggiornato: 10/6/2008 15:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
A mio modesto parere il silenzio attorno alla questione fusione fredda è pesantemente condizionato, più che dai "baronati" accademici, dalla immediata ed evidente applicazione mlitare della fusione fredda.
Renderebbe la creazione di una bomba a FISSIONE nucleare quasi un gioco da ragazzi, con unico ostacolo il possesso delle materie prime, e questo, con la geopolitica attuale, è inaccettabile per alcuni.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Pyter
Inviato: 10/6/2008 17:02  Aggiornato: 10/6/2008 17:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
A mio modesto parere invece il silenzio creato attorno alla fusione fredda ha lo
scopo di fare in modo che alcuni possano in "privato" (con i soldi degli altri) e soprattutto in segreto continuare a fare ricerche (finalizzate principalmente ad uso militare) , di modo che una volta esaurito il petrolio trovino un diverso ma efficiente sistema per continuare a mettercelo in quel posto senza che il passaggio epocale sia troppo traumatico .

Ma la realtà potrebbe essere meno negativa.Potrebbe essere che di petrolio ce n'è ancora tanto.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
vernavideo
Inviato: 10/6/2008 17:12  Aggiornato: 10/6/2008 17:13
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Ciao leestat, ciao pyter e ciao fefo.

E' molto probabile che abbiate ragione tutti e 3.

Sicuramente nessun professore il cui potere derivi da conoscenze che questi esperimenti hanno dimostrato di essere molto incomplete, e' disposto a perdere questo potere.
D'altra parte, non credo che sia un caso che gli esperimenti di Fabio Cardone e Roberto Mignani siano seguiti dai militari.
Infine ci sono gli interessi economici. e non bisogna pensare solo al petrolio, ma a tutta l'economia collegata alla catena energetica. Pensate solo che fine farebbero i milioni di km di cavi ad alta tensione che sono prodotti ogni anno (in italia dalla pirelli) un domani che venisse commercializzata un eventuale pila ad fusione fredda.....

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Lestaat
Inviato: 10/6/2008 17:26  Aggiornato: 10/6/2008 17:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Ciao vernavideo
sono completamente daccordo.
Quello che volevo dire, e che, mi rendo conto, non ho reso chiaro, è che l'applicazione militare è la chiave che rende possibile, tramite il potere politico, il sistema di cover-up sulla questione.
Credo infatti che senza di questo ci sarebbe già stato un qualche politicante da strapazzo che avrebbe tentato di dare spunto alla ricerca in tal senso.
Va da se che le motivazioni sono tutte quante corresponsabili di quel che succede attorno a queste ricerche, era un accento quello che volevo mettere.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Stefano
Inviato: 10/6/2008 19:16  Aggiornato: 10/6/2008 19:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/8/2004
Da:
Inviati: 344
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Proprio ieri ho parlato con una persona che lavora all'ENEA. Ebbene, il 2009 vedrà a Roma un grande congresso (strappato a Washington, dove avrebbero voluto tenerlo) per i vent'anni della scoperta della Fusione Fredda.

Freddo o non freddo da parte dei media, la vicenda avanza, e questa è un'ottima notizia, alla faccia dei debunker del caso (ah! quante ne dissero, quanti risolini, quante ironie... ora sperano che tuttti dimentichino...)

Ciao,

Stefano

P.S. Mazzucco ho bisogno di contattari e non ho più la tua e-mail, mi mandi un segno per favore?

BlSabbatH
Inviato: 10/6/2008 20:25  Aggiornato: 10/6/2008 20:25
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Citazione:
La ragione della ‘ostilità’ dimostrata dal ‘mondo scientifico’ nei riguardi di Fleichmann e Pons ha, a mio parere, una semplice quando banale motivazione: entrambi sono chimici e non appartengono quindi alla ‘casta’ dei fisici nucleari

la superiorità razziale dei chimici sugli altri "scienziati" sub-umani è talmente ovvia da non richierere dimostrazioni di alcun tipo.

al di la della battuta.. il fisico che scopre una nuova molecola, o il chimico una nuova proprietà della materia.. beh sta sempre in una posizione scomoda, in quanto invade il campo altrui. Specie se tale invasione manda a puttane anni e anni di studi ed investimenti mastodontici (fusione calda).
Citazione:
La fusione fredda ottenuta con il metodo Fleischmann-Pons, sfrutta invece le caratteristiche peculiari di alcuni elementi come il palladio che, caricati con idrogeno oltre un limite di saturazione, rendono possibile la fusione senza dover ricorrere alle alte temperature per innescare la fusione.

semplicemente il palladio-zirconio funge da catalizzatore, la cosa è strana in quanto sembrerebbe essere un catalizzatore nucleare.. ovvero, un qualcosa di assai interessante.
Citazione:
A mio modesto parere il silenzio attorno alla questione fusione fredda è pesantemente condizionato, più che dai "baronati" accademici, dalla immediata ed evidente applicazione mlitare della fusione fredda.

al di la degli impieghi militari o terroristici.. è meglio controllato un mondo con poche centrali nucleari od un mondo dove l'energia viene autoprodotta da svariati milioni di generatori economici??

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
vernavideo
Inviato: 10/6/2008 21:37  Aggiornato: 10/6/2008 21:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Ciao BlSabbatH,

Citazione:
semplicemente il palladio-zirconio funge da catalizzatore, la cosa è strana in quanto sembrerebbe essere un catalizzatore nucleare..



Veramente un catalizzatore sottindende una reazione chimica piuttosto che una nucleare. Nella fusione fredda fleishman-pons sembra che la reazione avvenga grazie alla presunta propietà del palladio di catturare gli atomi di idrogeno comprimendoli oltre il limite della repulsione columbiana scatenando quindi la reazione nucleare dell'idrogneo stesso.

Citazione:
..ovvero, un qualcosa di assai interessante.


Se questo ti sembra interessante, hai mai sentito parlare della gallina nucleare?

Citazione:
La gallina nucleare

In un articolo pubblicato nel Luglio 1960 ne La Revue Générale des Sciences, C. Louis Kervran, allora Direttore delle Conferenze dell’Università di Parigi, descriveva una serie di esperimenti che avrebbero dovuto dimostrare la trasmutazione nucleare di alcuni elementi chimici attraverso processi biologici.

Per trasmutazione nucleare si intende l’acquisizione o la perdita di nucleoni (protoni, neutroni) da parte di un atomo, cioè, in pratica, si tratta di ciò che viene detta rispettivamente Fusione o Fissione nucleare. A meno che non avvenga una perdita di nucleoni del tutto spontanea come negli elementi radioattivi. Il nuovo nucleo è quindi quello di una diversa specie atomica, o un isotopo (se è cambiato solo il numero di neutroni); l’atomo così “trasmutato” ha, quindi, caratteristiche fisico-chimiche diverse da quello di partenza.

Il prof. Kervran pubblicò poi un libro di approfondimento: "Transmutations Biologiques" (Maloine, Paris 1962). Alcuni di questi esperimenti riguardavano la misura della massa di Potassio e di Calcio in semi secchi a confronto con semi germinati; i semi germinati erano stati tenuti lontani da fonti di Potassio o Calcio, sia attraverso l’acqua che attraverso l’aria. Quindi, variazioni del contenuto di tali elementi, nei semi germinati rispetto ai semi secchi, potevano essere imputabili soltanto a trasmutazioni avvenute durante la germinazione.

Per capire meglio, consideriamo l’altro tipo di esperimento descritto nel libro (più "famoso", in quanto meglio adatto alla beffa degli scettici) che aveva per protagoniste delle galline. Tali galline venivano inizialmente nutrite con cibi totalmente privi di Calcio (e anche di Potassio, vedremo fra un attimo perché): cominciavano quindi a deporre uova con guscio morbido (senza Calcio); in seguito, nutrite nuovamente con una dieta ancora priva di Calcio ma ricca di Potassio, cominciavano a produrre uova con gusci normali (con Calcio). Come si spiega? Il fatto è che l’atomo di Potassio (K) ha un nucleo costituito da 19 protoni e 20 neutroni, quindi se si ipotizza una “semplice” fusione con un nucleo di Idrogeno (H), cioè un protone, si ottiene appunto un atomo di Calcio (Ca), cioè con 20 protoni e 20 neutroni. In una stella va bene... ma in una gallina, o in una manciata di semi!!

Inutile dire dello scetticismo feroce con cui fu accolto questo lavoro sperimentale, in quanto non si inquadrava minimamente nel paradigma corrente della fisica nucleare. Però, altri scienziati avrebbero di lì a poco confermato il lavoro di Kervran, tra cui Hisatoki Komaki, capo di un Laboratorio di Microbiologia Applicata in Giappone, e anche il prof. Baranger, capo del laboratorio di Chimica Biologica all’Ecole Polytechnique di Parigi. Anche J.E. Zundel, negli anni ‘60 direttore di un’azienda produttrice di carta, nel suo laboratorio chimico misurò che nell’avena germinata c’era un aumento del contenuto di Calcio fino al 100% malgrado i semi fossero stati tenuti in un ambiente assolutamente privo di tale elemento. Nel 1971 lo stesso Zundel, che nel frattempo aveva acquisito una posizione ufficiale al dipartimento di ingegneria chimica del Politecnico di Zurigo, riconfermò le sue vecchie misure, dopo molti nuovi esperimenti e centinaia di analisi su migliaia di semi e piante; [...]


Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Pyter
Inviato: 10/6/2008 21:59  Aggiornato: 10/6/2008 21:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Se si continua di questo passo arriveremo dritti dritti

DOVE ERAVAMO RIMASTI

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
BlSabbatH
Inviato: 10/6/2008 22:07  Aggiornato: 10/6/2008 22:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Citazione:
Veramente un catalizzatore sottindende una reazione chimica piuttosto che una nucleare.

infatti è per questo che ho specificato "catalizzatore nucleare".. ovvero un neologismo eretico
Citazione:
Se questo ti sembra interessante, hai mai sentito parlare della gallina nucleare?

si già sapevo di questa interessante eresia da rogo immediato .. certo è che l'esistenza di un catalizzatore nucleare non escluderebbe l'esistenza di un enzima (catalizzatore biologico) nucleare



Citazione:
Per capire meglio, consideriamo l’altro tipo di esperimento descritto nel libro (più "famoso", in quanto meglio adatto alla beffa degli scettici) che aveva per protagoniste delle galline. Tali galline venivano inizialmente nutrite con cibi totalmente privi di Calcio (e anche di Potassio, vedremo fra un attimo perché): cominciavano quindi a deporre uova con guscio morbido (senza Calcio); in seguito, nutrite nuovamente con una dieta ancora priva di Calcio ma ricca di Potassio, cominciavano a produrre uova con gusci normali (con Calcio). Come si spiega? Il fatto è che l’atomo di Potassio (K) ha un nucleo costituito da 19 protoni e 20 neutroni, quindi se si ipotizza una “semplice” fusione con un nucleo di Idrogeno (H), cioè un protone, si ottiene appunto un atomo di Calcio (Ca), cioè con 20 protoni e 20 neutroni. In una stella va bene... ma in una gallina, o in una manciata di semi!!

forse in regime alimentare di scarsità di calcio e in abbondanza di potassio v'era maggiore attività osteolitica.. in pratica la gallina sacrificava le proprie ossa per l'uovo

p.s. se l'organismo potesse produrre elementi a piacere tramite reazioni nucleari a bassa energia.. in primo luogo non si avrebbero carenze alimentari legate ai cosiddetti oligoelementi per esempio..

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Al2012
Inviato: 10/6/2008 23:32  Aggiornato: 10/6/2008 23:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
La FUSIONE FREDDA e il FUTURO
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=19638

<< (…) Mentre gradirei evitare discorsi politici, niente di questo soggetto ha senso fino a che non capite che è infangato da rivalità, ostilità e soppressione della libertà accademica.

Distinti professori di ruolo e Assistenti Universitari si suppone siano liberi di studiare qualsiasi argomento scelto, ma quando hanno tentato di pubblicare risultati positivi sulla fusione fredda, gli è stato ordinato di non pubblicare o di fare conferenze e sono stati tormentati e rassegnati a lavori servili quali segretari di scorta.

La American Physical Society (APS) disse al premio Nobel Julian Schwinger che non gli sarebbe stato permesso di pubblicare saggi sulla fusione fredda nei giornali della APS, malgrado le regole stabiliscano che ad un premio Nobel sia permesso di pubblicare qualsiasi cosa desideri.

Schwinger si è dimesso in protesta, dicendo:
"La pressione alla conformità è enorme.
L’ho sperimentata attraverso il rifiuto degli editori dei lavori presentati, basati su velenose critiche di referenti anonimi.
La cessazione delle recensioni imparziali sarà la morte della scienza".

Anni dopo interrogai un membro di alto rango dell’APS su questa storia.

Mi disse che consideravano Schwinger malato di mente perché credeva nella fusione fredda e loro volevano proteggerne la dignità. >>

“Capire … significa trasformare quello che è"
DarkAngel
Inviato: 11/6/2008 0:02  Aggiornato: 11/6/2008 0:03
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/12/2005
Da: Amsterdam
Inviati: 57
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Citazione:
forse in regime alimentare di scarsità di calcio e in abbondanza di potassio v'era maggiore attività osteolitica.. in pratica la gallina sacrificava le proprie ossa per l'uovo


questo accade nell'uomo, ma non nella gallina. La galllina si presta benissimo a questo esperimento in quanto in mancanza di calcio NON sacrifica le ossa, fa semplicemente uova molli.
Questo rende eccezionale l'esperimento!

Citazione:

p.s. se l'organismo potesse produrre elementi a piacere tramite reazioni nucleari a bassa energia.. in primo luogo non si avrebbero carenze alimentari legate ai cosiddetti oligoelementi per esempio..


effettivamente...l'organismo lo fa!
Ho letto qualcosa in passato, ma non ne ricordo i dettagli.

Non che serva, comunque.

Ancora non sappiamo come funziona la materia (se vuoi approfondiamo) figuriamoci i processi che chiamiamo "vita".
come possiamo dunque escludere che la vita possa fare certe cose?




No,

fefochip
Inviato: 11/6/2008 0:13  Aggiornato: 11/6/2008 0:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/11/2005
Da: roma
Inviati: 7005
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Citazione:
semplicemente il palladio-zirconio funge da catalizzatore, la cosa è strana in quanto sembrerebbe essere un catalizzatore nucleare.. ovvero, un qualcosa di assai interessante.


da quello che ho capito seguendo un paio di convegni in cui è intervenuto del giudice lui ritiene che la reazione della ff avvenga grazie ad elettroni "organizzati" del palladio.
in pratica si stimola il palladio (che evidentemente ha piu spiccata di altri metalli questa caratteristica) ad avere una nuvola di elettroni coerente (tutti i metalli come aggregati cristallini hanno la caratteristica che gli elettroni sono molto mobili e circondano tutto il metallo).
con questa nuvola di elettroni si neutralizzano le forze coulombiane di repulsione dei due nuclei di idrogeno che una volta arrivati a una specifica distanza si innescherebbero le forze di attrazione nucleare che avvicinerebbero i nuclei per unirsi indissolubilmente nella fusione nucleare creando un atomo di elio + energia

in altre parole la fusione calda vince queste forze di repulsione grazie ad un immensa velocità dei nuclei di idrogeno (leggi anche calore).
per la fusione fredda non è necessario scagliare i due nuclei a enormi velocità (e quindi con la sua massa sfruttando la forza di inerzia dei due nuclei) perche attraverso una nuvola di elettroni si neutralizzano le forze che fanno respingere i due nuclei che a questo punto non hanno piu "motivi" per fondersi insieme.

più che "scoprirla" la verità si "capisce", inutile quindi insistere piu di tanto
vernavideo
Inviato: 12/6/2008 21:52  Aggiornato: 12/6/2008 21:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Ciao Fefo,
Ho provato a riportare l'articolo su avmagazine.it.

Indovina?
L'hanno chiusa subito!

Che pena.....
Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
vernavideo
Inviato: 13/6/2008 11:09  Aggiornato: 14/6/2008 8:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Volevo informarvi che e' stata da poco tradotto dal giapponese (all'inglese) l' articolo del Dr. Yoshiaki Arata sull'esperimento pubblico oggetto del mio articolo (file .pdf).
L'articolo e' necessariamente tecnico, tuttavia non mancano note generali degne di menzione:

Citazione:

The "Solid Fusion" reactor essentially does not generate any pollution and makes it possible to fully supply the energy required for the existence of human beings.


Il reattore a fusione solida [fusione fredda- ndt] non rilascia sostanze inquinanti e rende possibile la fornitura necessaria alla sopravvivenza del genere umano
[ma per la sopravvivenza non bastava il sole? ho il sospetto che Yoshiaki non legge gli articoli di Cedolin..- ndr]
Citazione:

Accordingly, this reactor is a thermal energy generation device as well as a He4 production device.
It is obviously clear to us which one of the following is more important to human beings: (a) the thermonuclear fusion device of the “era”; or (b) the solid nuclear fusion reactor described above.
It is considered that the solid nuclear fusion described above is useful for an energy source for homes, cars, ships, airplanes and the like. Quickly implementing measures is desired in view of the current air pollution problem. It is possible that a further new science and new industry are to be developed.
In the last word, in very important for “Actual Nuclear Reactor” that the solid nuclear fusion reaction does not generate any pollution, whereas a hot nuclear fusion reaction is commonly known to generate a considerable amount of harmful pollution.


Di conseguenza questo reattore e' un dispositivo che genera contemporaneamente energia termica ed Elio4 [per la felicita' dei piu' piccini - ndr]
E' immediatamente chiaro ai nostri occhi quale dei due sia piu' importate per il genere umano tra (a) il dispositivo termonucleare [reattore a fusione calda - ndt] e (b) il reattore a fusione solida descritto sopra.
Si ritiene che la fusione solida descritta sopra sia utilizzabile come fonte energetica per case, automobili, navi, aereoplani ed altro. Alla luce del problema dell'inquinamento atmosferico sarebbe desiderabile l'impiego immediato di tale tecnologia. E' possibile che questo richieda lo sviluppo di una nuova scienza e di una nuova industria.
Per ultimo, e' importante sottolineare che un reattore nucleare a fusione nucleara solida non genera alcun inquinamento, mentre e' risaputo che i reattori a fusione calda generino un considerevole quantitativo di rifiuti pericolosi.


Incrociamo le dita....

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Infettato
Inviato: 24/3/2009 16:33  Aggiornato: 24/3/2009 16:33
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/11/2006
Da: Roma
Inviati: 1499
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda

Infettato dal morbo di Ashcroft
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Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
AutminRic
Inviato: 21/4/2009 10:47  Aggiornato: 21/4/2009 10:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 3/11/2005
Da:
Inviati: 163
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
ESCURSIONI TERMICHE

Dal gelo sulla fusione fredda a

http://www.cbsnews.com/stories/2009/04/17/60minutes/main4952167.shtml

Cold Fusion is Hot Again


Interessanti sviluppi?

Teba
Inviato: 30/4/2009 12:51  Aggiornato: 30/4/2009 12:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/9/2007
Da:
Inviati: 1846
 Re: Gelo sulla Fusione Fredda
Heavy Watergate, The War Against Cold Fusion - The Lost Archives - Phenomenon

documentario QUI


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