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politica italiana : Mai credere alle favole altrui |
Inviato da Redazione il 1/5/2008 9:20:00 (6001 letture) |
di Marco Montanari *
Le scienze sociali si prestano purtroppo alla ciarlataneria molto più delle scienze esatte. Funziona così: un committente, di solito potente e ben fornito di soldi, assume lo scienziato sociale di turno perché costruisca una teoria che torni in qualche modo a proprio vantaggio. Così è nata, ad esempio, la teoria economica della scuola di Chicago, la quale era stata incaricata - per ammissione di alcuni membri stessi - di inventare una teoria che sostenesse la necessità di tagliare le tasse ai ricchi e non ai poveri. Milton Friedman ci riuscì, e vinse il Premio Nobel.
Una cosa molto simile è accaduta nel campo della politologia: committenti molto potenti, e ben forniti di soldi, hanno chiesto allo scienziato sociale di turno di dimostrare che solo i moderati possono vincere le elezioni. Purtroppo il Nobel per la politologia non esiste, ma la teoria che ne è uscita forse lo avrebbe meritato: il sistema politico – diceva questa teoria - è come una strada che attraversa la città, e le forze politiche sono i negozi che stanno su quella strada. Venderà di più chi aprirà il negozio vicino al centro, perché sarà mediamente più vicino alla maggioranza dei cittadini. La diffusa credenza che “le elezioni si vincano al centro” – da cui la necessità di conquistare i voti moderati - nasce tutta da questa sconcertante favoletta.
Ma un conto è essere potenti, ricchi e moderati, un altro è rappresentare gli interessi di chi non è né ricco, né potente, né moderato. I primi si fanno scudo di tale favoletta per delegittimare i propri avversari, mentre i secondi, se commettono l'errore di credervi, sono spacciati.
L'osservazione empirica, vero e solo metodo scientifico, ci racconta infatti una storia ben diversa: le elezioni le ha sempre e soltanto vinte ...
... chi è stato capace di mobilitare il proprio elettorato in misura maggiore degli avversari. Sembra semplice, come strategia, ma non lo è affatto. Bisogna infatti saper mobilitare i propri elettori senza allarmare quelli altrui, per evitare che costoro, di riflesso, vadano a votare a loro volta in massa. Il risultato ottimale si ottiene riuscendo a galvanizzare il proprio elettorato mentre si demoralizza quello avverso, senza incitarlo allo scontro.
In questo senso le elezioni del 2008 sono state, per le sinistre italiane, la conferma che l'applicazione degli strumenti propagandistici degli avversari ha esiti nefasti, se fatta propria, e conduce inevitabilmente al disastro.
Quando i Ds giunsero al governo, nel 1996, cercarono immediatamente di applicare la teoria delle elezioni che si vincono al centro. Con grande determinazione, D'Alema iniziò a promuovere una politica moderata che “non spaventasse il centro”, e anzi lo conquistasse, mentre scatenava una dura offensiva, culturale e politica, contro Rifondazione e il suo “radicalismo”.
Il risultato fu la disfatta del 2001.
Nel 2006, per una complessa serie di ragioni, la sinistra applicò invece la teoria della mobilitazione prioritaria del proprio elettorato, e vinse puntualmente le elezioni.
Ma nel 2007 Veltroni ha scelto nuovamente di guidare la sua pattuglia di argonauti alla ricerca del centro. L'offensiva contro il “radicalismo” è stata ancora più violenta di quella dalemiana, e ha finito per contagiare lo stesso Bertinotti, il quale ha dismesso i panni da sub-comandante per vestire quelli “istituzionali”, ed ha impresso a sua volta una torsione moderata all'intera sinistra “radicale”.
L'esito è riassunto dai numeri: nel 1994 sinistra e centrosinistra avevano raccolto insieme 16.919.315 voti, record storico dalla fine della Guerra Fredda. Alla chiusura delle urne, il 14 aprile scorso, mancavano all'appello ben 3.325.832 di quei voti, anche conteggiando Ferrando e Sinistra critica.
Il calo rispetto al 2006, peraltro, è stati quasi identico: -3.004.911. I dioscuri del moderatismo di sinistra – Veltroni e Bertinotti – hanno, in altre parole, portato i propri partiti al punto più basso mai raggiunto dalla nascita della cosiddetta Seconda Repubblica.
All'indomani di questa catastrofe,Walter Veltroni ha annunciato il varo di uno “shadow cabinet”. Molto anglosassone, come idea, anche se forse sarebbe stato più anglosassone, a quel punto, presentare le proprie irrevocabili dimissioni.
Mentre le dimissioni di Bertinotti, non essendo accompagnate da quelle dei bertinottiani, di anglosassone hanno comunque molto poco. Più che a sir Winston Leonard Spencer-Churchill, fanno pensare al principe di Salina.
Come dicevamo all’inizio, hanno voluto credere alla favola inventata dagli avversari, e ne hanno pagato duramente le conseguenze.
Marco Montanari
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* Marco Montanari lavora come osservatore elettorale per la Commissione Europea e per la OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea). Nei prossimi giorni pubblicheremo una sua intervista, nella quale ci descrive alcune “anomalie” del sistema elettorale italiano che lo rendono unico in Europa.
Quella che segue è una sua analisi statistica del ciclo elettorale italiano dal 1992 ad oggi, con le variazioni riguardanti sia l’elettorato che le singole formazioni politiche.
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Italia – Elezioni 1992 - 2008 Analisi statistica
(tutti i dati sono desunti dal sito del Viminale www.interno.it)
ELETTORI (aventi diritto)
1992: 47.435.689 1994: 48.135.041 1996: 48.744.846 2001: 49.256.295 2006: 46.997.601 2008: 47.295.978
Valore medio: 47.977.575
Differenza 2008 rispetto al picco: -3,98% Differenza 2008 rispetto alla media: -1,42%
Commento: il numero degli aventi diritto al voto, come logico in un paese in cui l'età media aumenta costantemente, è aumentato di pari passo, ma solo fino al 2006: in quell'anno una revisione straordinaria delle liste ha comportato un calo degli aventi diritto al voto di ben 2.258.694 individui. Nel 2008 la crescita è ripresa, pur restando sotto al picco del 2001 di quasi 2 milioni di voti.
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VOTANTI
1992: 41.404.415 1994: 41.461.260 1996: 40.401.774 2001: 40.085.397 2006: 39.298.497 2008: 38.052.452.
Valore medio: 40.117.299
Differenza 2008 rispetto al picco: -8,22% Differenza 2008 rispetto alla media: -5,15%
Commento: la variazione dei votanti si muove in modo difforme rispetto a quella degli aventi diritto al voto, con il picco non più nel 2001, ma nel 1994. Questa è una chiara indicazione della crisi di consensi crescente del nostro sistema politico.
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VOTI VALIDI
1992: 39.243.506 1994: 38.717.043 1996: 37.484.398 2001: 37.122.776 2006: 38.153.343 2008: 36.452.305
Valore medio: 37.862.228
Differenza 2008 rispetto al picco: -7,11% Differenza 2008 rispetto alla media: -3,72%
Commento: se si esclude l'anomalia statistica del 2006, con un brusco aumento dei voti validi a fronte di una brusca diminuzione degli aventi diritto al voto e dei votanti (che ha dato adito alle ben note accuse di brogli a carico del governo Berlusconi), l'andamento del numero di voti validi è fortemente indicativo, con un calo costante dal 1992 a oggi. Il 2008 è stata la tornata elettorale con il minor numero di voti validi dalla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
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IL POPOLO DELLA LIBERTÀ
1994: 13.350.268 1996: 13.582.640 2001: 15.386.636 2006: 14.407.152 2008: 13.628.865.
Valore medio: 14.071.112
Differenza 2008 rispetto al picco: -11,42% Differenza 2008 rispetto alla media: -3,14%
Commento: Forza Italia e Alleanza nazionale si sono sovente scambiate gli elettori, come dimostra chiaramente il fatto che hanno avuto il proprio picco e il proprio minimo, a ruoli invertiti, negli stessi anni. Così Fi ha toccato il punto più basso nel 1996, quando An era al suo massimo, mentre nel 2001 è successo l'esatto contrario. La cosa più interessante, nell'analizzare il dato del Pdl, è che, sostanzialmente, è tornato ai livelli del 1994-96, avendo lasciato per strada oltre 1 milione 700mila voti rispetto all'annus mirabilis 2001.
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LEGA NORD
1992: 3.395.384 1994: 3.235.248 1996: 3.776.354 2001: 1.464.301 2006: 1.747.730 2008: 3.024.522. Valore medio: 2.773.923
Differenza 2008 rispetto al picco: -19,91% Differenza 2008 rispetto alla media: +9,03%
Commento: il grande successo della Lega, così esaltato dai commentatori faciloni che abbondano anche sulle testate più prestigiose, non è poi stato così grande. La Lega, più semplicemente, ha quasi riguadagnato i voti che ha avuto nell'intero corso degli anni '90, pur mantenendosi ancora di quasi il 20% al di sotto del proprio picco.
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UDC (1996-2001 CCD-CDU)
1996: 2.189.563 2001: 1.194.040 2006: 2.580.190 2008: 2.050.319.
Valore medio: 2.003.528
Differenza 2008 rispetto al picco: -20,54% Differenza 2008 rispetto alla media: +2,34%
Commento: l'Udc ha ottenuto un risultato quasi perfettamente in linea con la propria media, anche se inferiore del 20% rispetto al picco del 2006, quando tanti elettori di centro-destra, delusi dal governo Berlusconi avevano scelto il partito di Casini.
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PARTITO DEMOCRATICO
1994 PDS+PPI+LISTA PANNELLA 1996: PDS+POP-SVP-PRI-UD-PRODI+PANNELLA-SGARBI 2001: DS+MARGHERITA+PANNELLA-BONINO 2006: L'ULIVO+STIMA VOTI RADICALI NELLA RNP
1994: 13.528.101 1996: 11.151.178 2001: 12.375.194 2006: 12.700.000 2008: 12.092.998
Valore medio: 12.369.494
Differenza 2008 rispetto al picco: -10,61% Differenza 2008 rispetto alla media: -2,24%
Commento: analizzare il voto per il Pd è piuttosto complicato, poiché una componente di tale forza, i radicali, ha avuto spesso un percorso diverso rispetto a quello dei Ds e della Margherita, facendo addirittura parte della maggioranza di centro-destra nel 1994. È tuttavia significativo che tale area abbia avuto il proprio picco nel 1994, e il proprio minimo nel 1996. Il risultato del 2008 è comunque il secondo peggiore in assoluto, dimostrando che lo slogan “si può fare” era davvero fuori luogo. Anche perché tale pessimo risultato si è verificato in concomitanza con l'estinzione della cosiddetta “sinistra radicale”: se solo la Sinistra Aarcobaleno avesse avuto un risultato leggermente meno negativo, il Pd veltroniano si sarebbe rivelato per quello che di fatto è stato, ossia il punto più basso mai toccato da questa area politica.
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IDV (2001 LISTA DI PIETRO)
2001: 1.443.725 2006: 877.052 2008: 1.593.675.
Valore medio: 1.304.817
Differenza 2008 rispetto al precedente picco: +10,39% Differenza 2008 rispetto alla media: +22,14%
Commento: l'Italia dei valori di Di Pietro è il solo soggetto politico che, nel 2008, abbia raggiunto il proprio picco. A questo indubitabile successo, tuttavia, devono essere assegnate le giuste proporzioni: l'Idv, infatti, è comunque un piccolo partito attestato sul milione e mezzo di voti, che ha superato di poco il 4% e non ha un insediamento specifico, ed è dunque esposto a violente fluttuazioni delle proprie fortune elettorali.
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SINISTRA ARCOBALENO
92-96 PRC+VERDI 2001 PRC+IL GIRASOLE+PDCI 2006 PRC+PDCI+VERDI
1992: 3.294.465 1994: 3.391.214 1996: 4.152.413 2001: 3.294.858 2006: 3.898.394
2008: 1.124.418 (Pcdl+Sc 376.067).
Valore medio: 3.192.627
Differenza 2008 rispetto al picco: -72,92% Differenza 2008 rispetto alla media: -64,78%
Commento: estinzione, ecco l'unica parola che può definire una aggregazione politica capace di perdere oltre il 70% dei voti rispetto al proprio picco, e i due terzi rispetto alla propria media. La sinistra era cresciuta nell'intero corso degli anni '90, con un incremento di quasi un milione di voti. La guerra totale scatenata da D'Alema contro Rifondazione nel 1998, basata sulla scissione del Pdci e sull'isolamento del Prc rispetto a verdi e Pdci, aveva colpito la cosiddetta “sinistra radicale”, pur senza distruggerla, al punto che nel 2006 aveva quasi riguadagnato le posizioni del 1996. Dove ha fallito D'Alema è però riuscito Veltroni: l'operazione Pd, infatti, ha condotto la sinistra all'estinzione e un Berlusconi in crisi di consensi direttamente al governo.
Marco Montanari |
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Autore |
Albero |
ivan |
Inviato: 1/5/2008 9:58 Aggiornato: 1/5/2008 10:03 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 22/7/2004 Da: Bronx Inviati: 11520 |
Re: Mai credere alle favole altrui Se ho inteso bene, l'analisi dei dati mostra un elettorato di destra relativamente stabile.
Mentre la stessa cosa non si può dire a sinistra.
Ma secondo il mio modesto avviso il problema è il "dualismo" destra-sinistra che ci vogliono imporre ad ogni costo.
Come se Destra e Sinistra fossero due cose diciamo "naturali".
Invece, secondo me, questa è una forzatura.
Ognuno deve essere libero di professare il credo politico che più gli aggrada (ovviamente nei limiti del buon senso e del vivere civile) , al di fuori di schemi prefissati.
E per far questo l'attuale modello bipolare con la legge elettorale vigente non mi pare si presti molto .
Ciò che oggi avviene è che chi ha i mezzi economici per fare "cagnara" sui mass-media riceve attenzione e poi consenso mentre chi non ha i mezzi economici, bè, è meglio che si occupi di altro.
Non c'è più la politica che nasce "dal basso", con le sezioni nei quartieri e nelle città e nei paesi, con i congressi provinciali, regionali e nazionali dove chiunque poteva partecipare al di là dei propri mezzi economici, dove chiunque comunque poteva emergere.
Infine, con lo scenario elettorale testè descritto, non c'è da aspettarsi granchè di nuovo.
Un'occasione sprecata è stata la proposta di Grillo: massimo due mandati e niente fedina penale sporca. A parità di consenso elettorale, quanto meno si sarebbe garantito un minimo di ricambio generazionale e si sarebbe mandato un importante segnale di moralizzazione, entrambe cose che non avrebbero fatto male.
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Redazione |
Inviato: 1/5/2008 10:31 Aggiornato: 1/5/2008 10:32 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: Mai credere alle favole altrui Io trovo l’analisi di Montanari particolarmente interessante, perchè va a toccare un problema universale, più ampio ancora dello stesso mondo politico: andare incontro al tuo potenziale “pubblico”- di qualunque tipo possa essere - o aspettare che questo venga verso di te?
E’ il classico dilemma, ad esempio, dell’artista che sente di aver qualcosa da dire, ma si rende conto che il suo messaggio riesce a riaggiungere solo un ristretto gruppo di persone. Che sia un cantante, un pittore o uno scrittore, l’artista prima o poi viene a trovarsi di fronte a questo dilemma: “calare le braghe”, cioè "commercializzarsi", rischiando di tradire se stessi, per andare incontro a un pubblico di massa, o mantenersi integro, puro e genuino, rischiando di restare per sempre sconosciuto ai più?
La politica sembra porre lo stesso dilemma, e a giudicare da quanto ci dice l’articolo vince decisamente la coerenza rispetto all’appiattimento del tuo messaggio.
In fondo, mentre leggevo la storiella della strada e dei negozi, mi veniva da pensare: se io però prendo un negozio in periferia, ma vendo qualcosa che soltanto io so proporre, saranno gli acquirenti a dover fare un pò di strada in più per averlo.
Non sono certo che diventerei più ricco degli altri, ma di sicuro dormirei dei sonni più sereni, e vivrei perfettamente in pace con me stesso.
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ivan |
Inviato: 1/5/2008 10:40 Aggiornato: 1/5/2008 10:49 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 22/7/2004 Da: Bronx Inviati: 11520 |
Re: Mai credere alle favole altrui Giuste considerazioni, ma ... Ma la politica non dovrebbe essere una merce. Qui non si tratta di capire quale è il miglior modo i vendere una data merce, quale che essa sia (un jeans, una canzone, un film, del cioccolato ... ). La politica dovrebbe essere qualcosa del genere "quali sono le regole con cui vogliamo giocare la partita della nostra vista senza farci del male " Che è un qualcosa di diverso. Opss... A proposito di saper vendere la propria immaggine: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_70594158.htmlCitazione: VENEZIA - Dopo cento anni di amorevole dispensa di cibo ai mille e più colombi di Piazza San Marco e dintorni, Venezia ha smesso di nutrirli, per ordinanza del sindaco di Venezia Massimo Cacciari.
...
Edificanti le scritte contro il sindaco riportate dall'articolo ... Ma si può ? Se c'è una cosa sfiziosa da fare ( sopratutto a piazza S. Marco ) quella è proprio di dare un pò di becchime agli uccelli ... Certo che questi c'è la mettono proprio tutta per farsi amare ...
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carloooooo |
Inviato: 1/5/2008 11:14 Aggiornato: 1/5/2008 11:14 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 9/7/2006 Da: marca gioiosa et amorosa Inviati: 1386 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: VENEZIA - Dopo cento anni di amorevole dispensa di cibo ai mille e più colombi di Piazza San Marco e dintorni, Venezia ha smesso di nutrirli, per ordinanza del sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Era ora! Ora speriamo che quei maledetti topi volanti si riprodurranno in minor copia. Carlo
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Pausania |
Inviato: 1/5/2008 11:34 Aggiornato: 1/5/2008 11:34 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 6/4/2006 Da: Inviati: 3872 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: Edificanti le scritte contro il sindaco riportate dall'articolo ...
Ma si può ?
Se c'è una cosa sfiziosa da fare ( sopratutto a piazza S. Marco ) quella è proprio di dare un pò di becchime agli uccelli ...
Certo che questi c'è la mettono proprio tutta per farsi amare ... Peccato che nutrire i piccioni a Venezia fosse già vietato. Infatti l'Ansa riporta che "torneremo in Piazza, dove siamo stati per cento anni, e resteremo lì senza aprire i banchi - promettono da parte loro i 19 titolari di licenza di vendita grano - se non possiamo vendere grano, almeno ci diano la licenza per le specialità veneziane e i souvenir, sempre in Piazza, come ci era stato promesso all'inizio di questa lunga vicenda" In pratica a Venezia solo 19 persone potevano dar da mangiare ai piccioni, e solo in Piazza. Cacciari se ne è fregato di una lobby poco potente e quindi non portatrice di voti, a favore del gran numero di elettori che i piccioni non li vogliono. Anche perché "i colombi" di Venezia sono una cosa disgustosa, non riesco a capire come solo si possa pensare di toccarli e farseli passare addosso. Brrrr....
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Pyter |
Inviato: 1/5/2008 11:56 Aggiornato: 1/5/2008 11:56 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 15/9/2006 Da: Sidonia Novordo Inviati: 6250 |
Re: Mai credere alle favole altrui Una cosa che si evince dai dati è la palese contraddizione tra il cittadino italiano medio e l'elettore italiano medio. Il cittadino medio italiano è (almeno a detta degli altri) ignorante...tende a non preoccuparsi dei problemi,non legge, non si informa e soprattutto invecchia mediamente a causa delle nascite in calo, le mani tremano per l'età e la vista vacilla. L'elettore italiano medio invece non è ignorante, quando entra nella cabina elettorale diventa ancora più intelligente, addirittura ringiovanisce...tanto che le schede nulle diminuiscono vistosamente con il passare del tempo, la mano dei vecchi non fa tremare più la matita, la vista migliora e le idee politiche sono chiare e nette. Molti addirittura usano la vista per vedere il futuro. Ancora qualche anno e l'elettore italiano medio sarà una macchina perfetta, che tutto il mondo ci invidierà. Ciò porterà a curare di meno il recupero del cittadino italiano medio, ma evidentemente non tutti possono aspirare ad essere perfetti e bisogna coraggiosamente fare delle scelte.
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
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sisifo |
Inviato: 1/5/2008 12:34 Aggiornato: 1/5/2008 12:34 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 18/4/2008 Da: Inviati: 58 |
Re: Mai credere alle favole altrui Salve a tutti, è da molto che vi leggo ma è la prima volta che partecipo. Vorrei prima di tutto ringraziare Massimo e tutti i collaboratori del sito per l'opportunità che questo spazio offre al dialogo e alla fruizione delle notizie. In merito all'articolo mi pare che confermi i fatti che si sono susseguiti dalla fine della così detta prima repubblica ad oggi. Senza dubbio il dato più tragico delle ultime elezioni è la scomparsa della sinistra radicale dal parlamento, i cui motivi sono ben sintetizzati dall'analisi che compie l'articolo: spostamento al centro delle forze politiche, volontà di eliminare la sinistra radicale da parte della sinistra moderata, e spostamento al centro della stessa sinistra radicale. Insomma, le responabilità sono pesanti e a sinistra ci siamo impegnati nel farci del male da soli. Vorrei dire però, che sento troppo spesso liquidare le ideologie e le categorie che le identificano (destra-sinistra) con eccessiva fretta. E qui non mi riferisco all'articolo, ma ad un umore generale che leggo spesso negli interventi su questo sito, e che si basa su un vago libertarismo che non mi pare riesca ad inquadrare ciò che sta accadendo oggi. Innanzi tutto quella che ci troviamo difronte è una destra forte, di stampo fascista e xenofobo. Questa destra siede al governo in un parlamento dove è stata fatta una pulizia etnica nelle forze di opposizione. Già questo basterebbe a capire che i riferimernti ideologici sono più vivi che mai. Ma più in generale, vorrei dire che ogni progetto prevede una idea che lo accompagni, e che la crisi della politica è determinata proprio dalla rinuncia (e qui parlo spacialmente della sinistra) al progetto politico fondato sull'idea. In breve, la sinistra ha fallito prché non ha perseguito gli obbirttivi che voleva raggiungere, ed ha perso contatto con le realtà sociali del paese. A me sembra che, sia pure con tutte le differenze e le difficoltà di una realtà complessa quale è oggi, dovremmo ripartire da qui.
Scusate per la lunghezza Ciao
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BlSabbatH |
Inviato: 1/5/2008 12:59 Aggiornato: 1/5/2008 13:05 |
Mi sento vacillare Iscritto: 10/9/2005 Da: Bergamo Inviati: 837 |
Re: Mai credere alle favole altrui la cosiddetta sinistra continua a fallire perchè presenta idee in aperto contrasto alla direzione odierna del mondo (globalizzazione, consumismo, privatizzazioni selvagge), svolta conseguente al collasso dell'urss & derivati. Senza riferimenti non si va lontano, e per dirla alla mazzucco, o ci si commercializza o si rimane duri e puri a far la fame.
Da un punto di vista prettamente cinico, forse è meglio così: levarsi dai coglioni e far passare l'onda, consapevoli che una visione del mondo sbilanciata come quella di oggi non durerà in eterno.
per quanto riguarda i piccioni.. dovrebbero vendere becchime con farmaci che dìano sterilizzazione irreversibile (o in alternativa ambientalista, munire tutti i volatili di apposito tappo per l'orifizio...)
-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
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olah |
Inviato: 1/5/2008 13:00 Aggiornato: 1/5/2008 13:00 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 26/5/2007 Da: ValSusa Inviati: 100 |
Re: Mai credere alle favole altrui Analisi interessante che ci dimostra la progressiva erosione dei grandi partiti. Stanno scomparendo, un po' per volta, e forse neanche se ne accorgono.
Il problema è chi prenderà il loro posto.
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Thibault |
Inviato: 1/5/2008 17:06 Aggiornato: 1/5/2008 17:06 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Un mondo folle Inviati: 343 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: Innanzi tutto quella che ci troviamo difronte è una destra forte, di stampo fascista e xenofobo. Questa destra siede al governo in un parlamento dove è stata fatta una pulizia etnica nelle forze di opposizione. Già questo basterebbe a capire che i riferimernti ideologici sono più vivi che mai. Quella che vedo davanti ai miei occhi è una destra che non c'è, nonostante l'uscita dell'UDC dal centro destra il processo di democristianizzazione è quasi totalmente compiuto. I riferimenti ideologici e i veri valori della destra (quelli missini) semplicemente sono spariti. Quello che è rimasto è una nuova DC più chiassosa, con un po di slogan xenofobi che fanno presa nelle persone che hanno paura delle "orde barbariche" che venendo dal terzo mondo non dovrebbero essere così pericolose per il nostro benessere economico. Benessere economico che invece vacilla dato che non basta chiamarsi Italai e far parte dell'"occidente" per essere automaticamente i più benestanti del globo. Molti qui dentro essendo militanti, ex o meno, o anche solo simpatizzanti della sinistra, soprattutto perchè vista per anni come alternativa alla DC piangono la scomparsa della falce e martello dal parlamento, a me preoccupa la scomparsa della fiamma. Se a sinistra il PD con aiuto dell'estrema sinistra ha compiuto un eutanasia politica, a destra, per l'estrema voglia di Fini di fare il nuovo premier del dopo Berlusconi c'è stato un suicidio vero e proprio. Sebbene questa legge elettorale, soprattutto con sbarramenti così alti abbia accentuato la cosa, quello che è successo alla sinistra non è molto diverso da quello che succedeva al MSI, dove molti elettori votavano DC anzichè MSI per evitare che i comunisti salissero al potere (famosa battuta su Almirante: piazze piene e urne vuote) Semplicemente dopo Tangentopoli la DC ha compiuto un vero e proprio capolavoro. Quell'inchiesta aveva cancellato i due partiti più importanti DC e PSI (non so quanto i fatti di Sigonella centrino con questo...) e mentre i secondi non si sono più ripresi e sono stati sostituiti dal PDS e suoi derivati, la DC si è semplicemente metastasizzata nei due nuovi grandi schieramenti. Basti pensare a Romano Prodi, fin'ora l'unico nel centro sinistra a battere Berlusconi, e per ben due volte, o all'attuale neo presidente del Senato, entrambi ex membri della balena bianca. Personalmente quindi oltre a un Fini con la kefia in testa devo anche sorbirmi quelli che sapendomi di destra mi identificano con Berlusconi, partito dei ricchi o magari dover combattere tutte le volte che sento "ma questi rumeni, arabi o chi per esso sono degli animali, guarda che hanno fatto..." e dover cercare di far capire che non è che noi italiani o anche francesi inglesi o americani siano tanto meglio. Trovo questo quasi comico visto che dandomi delle etichette, soprattutto quella di razzista, siano loro razzisti nei miei confronti... P.S. Il minor numero di schede nulle credo sia dovuto in parte alla diminuzione degli aventi diritto nel 2006 che probabilmente (ma non lo so, e su questo mi piacerebbe saperne di più su chi è stato cancellato dalle liste elettorali e perchè) comprende molti di quelli che votavano scheda bianca, inoltre probabilmente molte persone per andare a votare scheda bianca se ne sono andati direttamente al mare. Ora per la lunghezza mi scuso io :P
E' una tranquilla notte di regime
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astro |
Inviato: 1/5/2008 18:53 Aggiornato: 1/5/2008 18:53 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 3/6/2006 Da: Inviati: 233 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: (famosa battuta su Almirante: piazze piene e urne vuote) Capisco che "grande è la confusione sotto il cielo"*, ma attribuire la celebre frase di Nenni ad Almirante è davvero emblematico. * come diceva Winston Churchill
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Thibault |
Inviato: 1/5/2008 19:44 Aggiornato: 1/5/2008 19:44 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Un mondo folle Inviati: 343 |
Re: Mai credere alle favole altrui famosa battuta SU Almirante
E' una tranquilla notte di regime
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cherubino |
Inviato: 1/5/2008 21:36 Aggiornato: 1/5/2008 21:38 |
Mi sento vacillare Iscritto: 1/6/2006 Da: Haute-Normandie Inviati: 430 |
Re: Mai credere alle favole altrui Leggendo i dati mi ha colpito il fatto che l'attuale governo (PDL+LEGA), che governa su tutti (aventi diritto e non), riflette il volere del 28% della popolazione, percentuale che significa poco più di un quarto. Ovvero dopo essere morto il mito del "governo di tutti", è morto anche il mito del "governo della maggioranza", dato che più del 72% del popolo italiano (per vari motivi) NON ha scelto Berlusconi, e però se lo trova lì davanti ogni giorno.
Inoltre, i 23 milioni e mezzo di italiani (il 40% della popolazione) che non hanno esercitato il diritto al voto o che non hanno proprio diritto al voto.
Infine, quei quasi 11 milioni di voti persi tra gli aventi diritto (tra astenuti e schede bianche) che fanno la terza forza politica (ma fuori del parlamento).
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Thibault |
Inviato: 1/5/2008 21:47 Aggiornato: 1/5/2008 21:47 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Un mondo folle Inviati: 343 |
Re: Mai credere alle favole altrui C'è da dire che nei 23 milioni di non aventi diritto ci sono tutti i cittadini trai 0 e 17 anni, e credo siano quasi tutti loro. Teoricamente se il 72% del popolo italiano non vuole il governo attuale dovrebbe formare un partito e votarlo. Quello che teoricamente svaluta il non voto, in quanto se non sei daccorodo avresti il diritto di formare o aderire ad un altro partito e concorrere alle elezione e presentare le tue proposte... Poi tra il dire e il fare...
E' una tranquilla notte di regime
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Descartes |
Inviato: 1/5/2008 23:04 Aggiornato: 1/5/2008 23:04 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 21/6/2006 Da: Christ = Sun God Inviati: 1087 |
Re: Mai credere alle favole altrui La cosa che intristisce è vedere che ci sono ancora moltissime persone convinte che viviamo davvero in democrazia. Quella che è chiamata oggi Democrazia, questo insieme di partiti-aziende che hanno il solo scopo di circuire la gente e farle bere menzogne per massimizzare i propri voti, non ha nulla a che vedere con la vera Democrazia, quella originaria dell'Atene di Pericle, dove i partiti o i politici non esistevano e i cittadini votavano direttamente le leggi. Il fatto di chiamare Democrazia questo circo mediatico inventato da massoni che premia i più cinici imbonitori e strappa ai cittadini il potere legislativo mi fa venire il vomito.
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Thibault |
Inviato: 1/5/2008 23:35 Aggiornato: 1/5/2008 23:36 |
Mi sento vacillare Iscritto: 25/5/2006 Da: Un mondo folle Inviati: 343 |
Re: Mai credere alle favole altrui Nella democrazia di Atene (per altro la democrazia era intesa come una degenerazione della repubblica) era composta dal 30% della popolazione a dir tanto, e questo 30% votava per la città, su un territorio e una popolazione un po più vasti tende a essere un po problematico, o per dirla alla Gaber: " il referendum è una pratica di democrazia diretta... non tanto pratica" Cmq a meno che quel 30% non fosse tutto d'accordo il governo Berlusconi sarebbe molto più legittimato di quello di Atene http://www.youtube.com/watch?v=fE1Dkf1_3pIhttp://www.youtube.com/watch?v=oUF7oxwhchQ
E' una tranquilla notte di regime
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Descartes |
Inviato: 2/5/2008 0:11 Aggiornato: 2/5/2008 0:14 |
Dubito ormai di tutto Iscritto: 21/6/2006 Da: Christ = Sun God Inviati: 1087 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: Nella democrazia di Atene (per altro la democrazia era intesa come una degenerazione della repubblica) era composta dal 30% della popolazione a dir tanto
Sempre meglio dello 0% di oggi. La ragione era che il 70% era costituito da schiavi o donne che non avevano diritto al voto, cosa ovvia per l'epoca. Ma l'ampiezza del suffragio è inutile se poi la democrazia non c'è per nulla come oggi. Oggi tutti votano (tranne i minorenni), ma il loro voto non serve a nulla, perchè il sistema non è quello inventato ad Atene ma un altro sistema inventato nel '700 dai massoni dove il cittadino di propria volontà viene persuaso a cedere la propria sovranità ed a rinunciare al potere legislativo senza che neanche se ne renda conto. Citazione: , e questo 30% votava per la città, su un territorio e una popolazione un po più vasti tende a essere un po problematico, o per dirla alla Gaber: " il referendum è una pratica di democrazia diretta... non tanto pratica"
Non capisco cosa c'entri. A parte che oggi con internet potrebbero votare tutti i cittadini 24 ore su 24 ogni singola legge che passa in parlamento, ma l'aspetto pratico è l'ultimo dei problemi. Il problema è che ai cittadini non solo non è permesso governare, ma per tenerli buoni gli si mente spudoratamente dicendogli che vive in un sistema di governo dove il popolo è sovrano come quello dell'Atene di duemila anni fa, mentre invece lo si prende per il culo e non gli si fa decidere assolutamente nulla, zero, nada. Ogni carta costituzionale occidentale (scritta dai massoni) inizia con la frase "il popolo è sovrano" e invece poi scrive tranquillamente negli articoli successivi "il mandato politico dell'eletto non è imperativo", il che tradotto significa che una volta eletto il politico fa comunque quello che gli pare (o meglio, quello che pare ai massoni che lo hanno messo li). Citazione: Cmq a meno che quel 30% non fosse tutto d'accordo il governo Berlusconi sarebbe molto più legittimato di quello di Atene
Leggittimato? LOL! .. anche se il 100% degli italiani avesse votato Berlusconi, non saremmo in democrazia, perchè il popolo non deciderebbe una mazza, ma deciderebbe comunque Berlusconi di testa sua. Queste percentuali sono ridicole, fanno solo ridere... quando un sistema non è democratico, la percentuale è sempre e solo lo 0%. Ma lo volete capire che non siamo in democrazia o no? Siamo e resteremo schiavi, punto. La farsa del voto serve solo come calmante psicologico ogni tanto. Come ha detto D'alema: "quando il popolo è insoddisfatto bisogna farlo sfogare facendolo votare".
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Red_Knight |
Inviato: 2/5/2008 1:19 Aggiornato: 2/5/2008 1:19 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 31/10/2005 Da: Inviati: 3121 |
Re: Mai credere alle favole altrui Descartes, va bene, anzi benissimo, l'aver capito che la democrazia è un'invenzione utile più per i cratoi che per il demos, per dirla alla greca, ma ridurre tutto quanto a un capriccio massone è una banalizzazione, e sebbene "orientata nella direzione giusta", diciamo così, ogni banalizzazione è sempre pericolosa. Per quanto riguarda la tanto acclamata democrazia ateniese, oltre a essere pericolosamente razzista (riservata ai purosangue, per volere di Pericle stesso che escluse dalla cittadinanza chi non aveva entrambi i genitori ateniesi), imperialista e militarista, cadde preda della demagogia già alla morte di Pericle. Un Cleone non era dissimile da un Berlusconi odierno. Non è questione di legittimazione, è una questione pratica che gli antichi avevano già intuito: per quanto spiacevole possa sembrare, i poveri ignoranti voteranno sempre, e sistematicamente, contro i propri interessi; quindi perché negarci il loro masochistico aiuto per mettergliela nel culo?. Come vedi il gioco non è d'invenzione massone, è antico quanto la civiltà. Il voto via Internet non risolverebbe niente. C'è una cosa, solo una, che potrebbe dar luogo a una vera democrazia, ma è più utopistica del socialismo utopico: concedere il voto a chi supera un corso (gratuito) di, chiamiamola così, educazione civica. Le prerogative ideali della democrazia sarebbero preservate: chi se ne strafrega non frequenterebbe il corso, chi non capisce una sega non lo passarebbe, e avrebbe pur tuttavia la possibilità, magari anche l'incentivo, di istruirsi/informarsi e prendersi la "patente di voto" in un secondo momento. Il problema, come capita sempre quando si restringe una prerogativa a una determinata fetta di gente, è: chi decide chi supera il corso e chi no? Chi decide il "programma ministeriale" per il corso e i quiz d'esame? Non c'è via d'uscita...
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Redazione |
Inviato: 2/5/2008 1:24 Aggiornato: 2/5/2008 1:24 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: Mai credere alle favole altrui RED_KNIGHT:
"ogni banalizzazione è sempre pericolosa."
"Il voto via Internet non risolverebbe niente. "
E' solo un invito alla riflessione, ovviamente, senza nessuna polemica.
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Red_Knight |
Inviato: 2/5/2008 1:31 Aggiornato: 2/5/2008 1:31 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 31/10/2005 Da: Inviati: 3121 |
Re: Mai credere alle favole altrui Scusa Massimo, non ho capito il senso della frase. Se stai "difendendo" Descartes non ce n'è bisogno, ho apprezzato il suo intervento e ho replicato evidenziando quello che secondo me è errato, non era per fare il guastafeste. Fondamentalmente, anzi, sono d'accordo con lui.
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Redazione |
Inviato: 2/5/2008 1:48 Aggiornato: 2/5/2008 1:48 |
Webmaster Iscritto: 8/3/2004 Da: Inviati: 19594 |
Re: Mai credere alle favole altrui RED_KNIGHT: Scusa, mi sono spiegato male (in realtà, non mi sono spiegato affatto): volevo solo mettere a confronto le tue 2 dichiarazioni, prese dallo stesso post, e invitarti a non scartare così facilmente un'ipotesi - quella del voto via internet - che rimane ancora tutta da verificare. Tutto lì.
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Fabrysound |
Inviato: 2/5/2008 3:11 Aggiornato: 2/5/2008 3:11 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 11/8/2006 Da: dal Delta Del Pò Inviati: 76 |
Re: Mai credere alle favole altrui Descartes "A parte che oggi con internet potrebbero votare tutti i cittadini 24 ore su 24 ogni singola legge che passa in parlamento,"semplicemente geniale, pensate... ore 20 il popolo dopo la giornata di lavoro ed aver mangiato si siede intorno al tavolo con la propria famiglia e vota la legge del giorno, ognuno dotato di token con la sua password, magari in qualche famiglia qualcuno si "scannerà" per il voto ma non importa..sul server centrale che viene mostrato in tv in tempo reale appaiono milioni di puntini sulla cartina italiana che fanno vedere i votanti..scusate sto delirando..o forse no chissà in un altro pianeta magari... complimenti per l'ottimo articolo cmq sta storia del voto su internet mi piace molto ogni giorno vengono scambiati intere finanziare di soldi sul web quindi sarà un pò sicuro o no? sono pienamente d'accordo con l'articolo di Montanari la sinistra si è autoestinta e anche il discorso di Thibault mi è piaciuto sulla destra. ora staremo a vedere quest autunno..
Alla guerra rispondiamo con la guerra Alla guerra su tutti i fronti con la guerra su tutti i fronti Alla repressione armata con la guerriglia Mordi e fuggi! Niente resterà impunito! Tutto il potere al popolo che si ribella!
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Red_Knight |
Inviato: 2/5/2008 6:16 Aggiornato: 2/5/2008 6:16 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 31/10/2005 Da: Inviati: 3121 |
Re: Mai credere alle favole altrui Faccio mea culpa! In effetti dopo aver detto che le banalizzazioni sono pericolose non è molto coerente liquidare una tesi ancora da verificare come farebbe un giornalista (coi tempi che corrono il significato sta diventando denigratorio). Il fatto è che lo davo per scontato, comunque argomenterò brevemente: i brogli nel caso di un voto telematico di questo tipo sarebbero ben più decisivi (e più numerosi) di quelli che già capitano nelle votazioni tradizionali. Inoltre, sarebbe necessario sopprimere la segretezza del voto (onde verificare costantemente, altrimenti tanto varrebbe tenersi il voto cartaceo), all'interno di una famiglia verosimilmente il voto verrebbe uniformato perché votando via internet sarebbe troppa la tentazione da parte degli altri membri di presenziare e condizionare il voto dell'eventuale componente "eterodosso" (a casa mia voterebbero da parte mia in mia assenza, ne sono sicuro...). Vorrei specificare però che il mio "non risolverebbe niente" era riferito al problema fondamentale: finché la gente è ignorante non basterà dargli tutto il potere d'espressione del mondo, continuerà a votare per il demagogo di turno. Di per sé non nego che il voto telematico sarebbe una gran figata, specialmente in confronto alle votazioni cartacee che, oltre a essere un'operazione estremamente farraginosa e scomoda, sono ormai o da sempre, non so, totalmente inutili. Quello che volevo dire comunque è che l'ottimismo, IMHO, anche in caso di netvoto sarebbe fuori luogo. Spero, come sempre, di aver torto.
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Cri78 |
Inviato: 2/5/2008 11:46 Aggiornato: 2/5/2008 11:46 |
So tutto Iscritto: 9/4/2008 Da: Milano Inviati: 9 |
Re: Mai credere alle favole altrui Vi chiedo scusa se interrompo la discussione.. Qualcuno ha l'elenco completo dei contribuenti del 2005? Qui c'è gente che prende il doppio e lavora la metà di me... Scusate di nuovo..
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Pyter |
Inviato: 2/5/2008 11:57 Aggiornato: 2/5/2008 11:57 |
Sono certo di non sapere Iscritto: 15/9/2006 Da: Sidonia Novordo Inviati: 6250 |
Re: Mai credere alle favole altrui Varare un legge anti-proibizionista non funzionerebbe; Votare una legge tramite internet non funzionerebbe; Fare in modo che il deputato faccia solo lavoro del politico come unico mestiere non funzionerebbe; Astenersi tutti alle elezioni non funzionerebbe; tassare le rendite finanziarie (orrore) non funzionerebbe;
Sarebbe ora che il Cicap intervenisse per denunciare l'attività di maghi ed esperti del futuro che in Italia ha sempre un boom di adesioni quando si tratta di "risolvere i problemi".
Oh, ma se tornasse LUI!...AH, SE FUNZIONEREBBE!!
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
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cherubino |
Inviato: 2/5/2008 21:24 Aggiornato: 2/5/2008 21:25 |
Mi sento vacillare Iscritto: 1/6/2006 Da: Haute-Normandie Inviati: 430 |
Re: Mai credere alle favole altrui Cri78: Qualcuno ha l'elenco completo dei contribuenti del 2005?
forse non hai sentito il TG1 stasera (2 maggio 2008)! c'era un bel servizio sull'argomento, in cui il giornalista enumerava tutte le fonti da cui si potevano prendere i dati scomparsi dal sito dell'agenzia delle entrate. Addirittura, il servizio è finito istigando gli ascoltatori a recarsi su eMule per controllare quanto guadagna il vicino di casa (sic!) con tanto di schermata di eMule.
Cioè, per chi non lo sapeva... ora lo sa. [ancora un fulgido esempio di informazione italiota!]
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cherubino |
Inviato: 2/5/2008 21:29 Aggiornato: 2/5/2008 21:29 |
Mi sento vacillare Iscritto: 1/6/2006 Da: Haute-Normandie Inviati: 430 |
Re: Mai credere alle favole altrui Lo so che non c'entra nulla, faccio ammenda con la moderazione, ma vi prego stampate questa frase e appendetevela in camera! "La Rai appartiene infatti al pubblico e non ai partiti e la libertà d'espressione é tutelata dalla Costituzione Repubblicana".Fonte
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astro |
Inviato: 3/5/2008 14:32 Aggiornato: 3/5/2008 14:32 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 3/6/2006 Da: Inviati: 233 |
Re: Mai credere alle favole altrui Citazione: famosa battuta SU Almirante Errare è umano, perseverare è diabolico...
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Spooky_max |
Inviato: 7/5/2008 14:36 Aggiornato: 7/5/2008 14:36 |
Ho qualche dubbio Iscritto: 11/9/2007 Da: vetrina Inviati: 99 |
Re: Mai credere alle favole altrui L'analisi di Montanari è interessantissima. Non vedo però nella sconfitta della sinistra (ma anche della destra storaciana) una semplice ingenua incapacità politica. Vedo piuttosto l'affermazione di un disegno volto all'americanizzazione dell'immagine della politica italiana. Parlo di immagine perchè i protagonisti alla fine sono gli stessi. La sinistra negli ultimi due anni ha subìto un violento processo di emarginazione dal politically correct vigente. Il martellamento continuo dei media con aggetivi quali: sinistra radicale, sinistra massimalista, comunista, governo ricattato etc (cose tutte da verificare), puntavano già da tempo ad un raccoglimento a fattor comune (cosa poi avvenuta) di partiti differenti a livello di enti locali e a livello di militanti. Contemporaneamente a destra si è recitato qualcosa di simile. AN si è privata di una costola che doveva interpretare la parte estrema (non vedo molte differenze fra Alemanno e Storace). Tornando all'analisi di Montanari, mi chiedo se fosse possibile integrarla inserendo anche il numero di iscritti/tesserati per ogni partito e vedere se il numero di questi abbia subito variazioni significative, soprattutto negli ultimi anni. Credo che questo dato completerebbe il quadro politico generale e potrebbe anche fornire un'indicazione sulle possibili mosse future dei partiti. Per esempio: se un partito aumenta voti ma conserva una base debole è possibile che non ce la faccia a confermarsi alle elezioni successive. Che ne pensate? Non so se sia possibile ma forse Montanari può avere accesso a queste informazioni.
Max "the spooky"
"The future is unwritten" John Graham Mellor
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