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storia & cultura : Martin Luther King - Le curiose analogie
Inviato da Redazione il 4/4/2008 11:30:00 (12977 letture)

40 anni fa veniva ucciso a Memphis, nel Tennessee, il leader del movimento nero per i diritti civili, Martin Luther King.

Il presunto assassino si chiamava James Earl Ray, il quale veniva presto arrestato, giudicato, e condannato all’ergastolo, dopo aver confessato di essere lui il responsabile dell'attentato.

Ma, come già nel caso di John Kennedy, con Lee Harvey Oswald, e in seguito nel caso di Robert Kennedy, con Sirhan Sirhan, anche la credibilità di Ray ha iniziato a vacillare, non appena si è cominciato ad approfondire i retroscena che hanno portato al suo arresto.

Ufficialmente, Ray avrebbe sparato dalla stanza di un dormitorio semi-vuoto che sta di fronte al Motel Lorraine, nel quale Martin Luther King soggiornava, uccidendolo con un solo colpo di fucile.

Ci sono però vari problemi con questa tesi:

Ray non si era mai distinto per essere un buon tiratore.

La confessione gli fu estorta dal suo stesso avvocato, che lo convinse a barattarla con la garanzia di non finire sulla sedia elettrica. ...

... (Ray fu infatti condannato all’ergastolo).

Il fucile di Ray non fu mai “gemellato balisticamente” al proiettile che uccise Martin Luther King.



Qualcuno ha suggerito che la direzione in cui puntano coloro che indicarono la provenienza del colpo, subito dopo lo sparo, non indicassero il dormitorio che sta di fronte al Motel, ma altro edificio, leggermente più spostato in linea d’aria. LINK

L’unico testimone che avrebbe visto uscire James Earl Ray dal dormitorio, subito dopo l’attentato, ha poi ritrattato la sua identificazione del presunto colpevole, in una nota intervista televisiva.

Nessuno ha mai spiegato come Ray abbia potuto scegliere in anticipo di affittare la stanza in quel dormitorio, prima che Martin Luther King decidesse di scendere al motel che gli sta di fronte.

Qualcuno infatti convinse Martin Luther King a cambiare la scelta dell’albergo, che inizialmente era caduta su un diverso hotel, solo all’ultimo momento. (In altre parole, quando Ray aveva già affittato la stanza del dormitorio, qualcuno ha fatto in modo che Martin Luther King finisse per scegliere il motel che le stava di fronte).

Nonostante gli ordini da parte dell’FBI di proteggere Martin Luther King ovunque andasse, quel pomeriggio al motel Lorraine il leader nero fu lasciato completamente solo.



ALCUNE CURIOSE ANALOGIE

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, ci sono indizi che suggeriscono che il colpo non sia partito dal presunto “nido dell’assassino,“ ma da una diversa direzione. Per JFK il Dal-Tex building, che fa angolo con il Book Depository. Per RFK alle spalle del senatore, e non di fronte, dove si trovava Sirhan.

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, vi sono forti dubbi sull’arma utilizzata: per JFK, il famoso Mannlicher Carcano avrebbe sostituito all’ultimo momento un Mauser 6.7. Per RFK, il “gemellaggio balistico” non fu fatto con l’arma sottratta a Sirhan, ma con una pistola simile, che portava però un diverso numero di matricola. Mentre nessuno ha mai recuperato la pistola della guardia del corpo (il vero sospetto dell’omicidio).

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, la protezione della scorta è venuta a mancare poco prima dell’attentato: per JFK, l’agente dei servizi segreti che doveva viaggiare sul predellino posteriore della limo presidenziale fu stranamente richiamato sull’auto che seguiva, proprio nel momento in cui il corteo lasciava l’aeroporto verso la piazza di Dallas. Per RFK, la guardia del corpo che avrebbe ucciso il senatore aveva una sola settimana di esperienza presso la società di security per cui lavorava, ed aveva sostituito all’ultimo momento la regolare guardia del corpo, improvvisamente “impossibilitata” a entrare in servizio quella sera.

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, stupisce la lungimiranza del presunto assassino, che con grande intuito avrebbe scelto il luogo giusto ancora prima di sapere che la sua vittima si sarebbe venuta a trovare di fronte a lui: per JFK, Oswald aveva trovato lavoro al Book Depository sei settimane prima dell’attentato. Per RFK, qualcuno si era informato del percorso del senatore (all’interno dell’Ambassador) addirittura alle 5 del pomeriggio, mentre Sirhan si sarebbe presentato all’albergo solo all’ultimo momento. Nonostante questo, Sirhan si fece puntualmente trovare nella cucina da cui sarebbe passato Bob Kennedy.

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, le autorità interessate si sono regolarmente rifiutate di riaprire il processo, nonostante fossero emersi nel frattempo molteplici elementi che ne reclamavano a gran forza una revisione.

Esattamente come nel caso di John Kennedy, e in seguito del fratello Robert, dozzine e dozzine di elementi probanti – contro la versione ufficiale - furono fatti letteralmente sparire nel corso degli anni, con le scuse più risibili. (La polizia di Los Angeles, ad esempio, disse di avere gettato lo stipite della porta, con infissi i due proiettili che avrebbero confermato un secondo tiratore, “perchè non c’era posto per conservarlo”).

Non è infatti possibile affrontare una seria analisi dell’assassinio di Martin Luther King, se non la si pone nel contesto più ampio dei tre omicidi che nell’arco di soli cinque anni, dal 1963 al 1968, hanno spazzato via i tre leader più importanti e carismatici del movimento per i diritti civili e per le riforme sociali in America: John Kennedy, Martin Luther King, Robert Kennedy.

Da notare anche che:

- John Kennedy, quando fu ucciso, aveva appena annunciato il ritiro delle truppe americane dal Vietnam;

- Martin Luther King era un pacifista dichiarato, nei fatti come nelle parole: il suo discorso “I have a Dream”, tenuto a Washington qualche anno prima, fortemente improntato al pacifismo e alla tolleranza, ha lasciato il segno nella storia americana

- Robert Kennedy aveva appena vinto le primarie della California, e quindi la probabile nomination democratica, dopo aver impostato la propria campagna elettorale – nuovamente - sul ritiro immediato delle truppe americane dal Vietnam.

Massimo Mazzucco

P.S.: Anche l'11 settembre, in fondo, si è concluso con una guerra che altrimenti non avrebbe potuto avere luogo.

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
sigmatau
Inviato: 4/4/2008 13:52  Aggiornato: 4/4/2008 13:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 18/9/2007
Da: Provincia di Piacenza
Inviati: 705
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Premetto che, a differenza di quanto ho fatto nel caso dei fratelli Kennedy, del'assassinio di Martin Luther King non mi sono mai occupato e non sono quindi in grado di esprimere un giudizio basato su validi elementi. Se tuttavia si vuole vedere un 'filo conduttore comune' nei tre episodi questo mi pare possa valere solo nel caso dei fratelli Kennedy e il motivo, secondo me, è il seguente: Robert Kennedy è stato ucciso poichè la sua [probabile] investitura alla Casa Bianca lo avrebbe messo a conoscenza di 'certi dettagli' riguardo la morte del fratello con coseguenze di gravità incalcolabile per la 'organizzazione' che aveva agito a Dallas quel 22 nevembre 1963. Se poi si può ipotizzare una conessione tra l'uccisione di Martin Luther King e Robert Kennedy, questo non sono in grado di dirlo...

saluti!...

--------------

... chè perder tempo a chi più sa più spiace... Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, III, 78

… men of few words are the best men… William Shakespeare King Henry V
nur
Inviato: 4/4/2008 16:13  Aggiornato: 4/4/2008 16:13
So tutto
Iscritto: 7/10/2006
Da: Asti
Inviati: 7
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Caro Massimo, purtroppo o per fortuna, fa lo stesso, ho sempre provato il desiderio di andare "oltre" le notizie ufficiali e la prima domanda che mi pongo sempre è: "A chi giova?" Tenendo presente la realtà politica del momento con gli Stati Uniti che uniti non erano in quanto il problema razziale, che ancora oggi è tabù, allora era predominante, si era in una fase di transizione, si stava scrivendo il futuro dell'America, e come ogni fase di transizione dal vecchio al nuovo occorre trovare un nuovo equilibrio rispetto ad una situazione che pende solo da una parte e che, per contraccolpo, esaspera l'altra.
E chi sta perdendo potere fà di tutto per tenerselo...
A mio modesto avviso di mezzo in tutti e tre i casi c'erano i servizi segreti, così come oggi, d'altronde.
Non abbiamo nemmeno l'idea di cosa si agita intorno a noi, inconsapevoli esseri che il più delle volte ci beviamo tranquillamente tutto quello che ci viene propinato solo per non pensare. La storia non cambia, la storia l'hanno sempre scritta e la scrivono i vincitori. La "guerra del Vietnam" che ho vissuto di persona nei cortei, non era "ufficialmente" una guerra degli Stati Uniti. Come in Iraq doveva essere un affare di poco conto, vado, sistemo e torno. Peccato che a tornare sono stati tanti ragazzi nelle bare.
Le guerre non sono mai state dichiarate o "preventivate" per i motivi che vengono detti, e la popolazione, e da una parte e dall'altra, viene condizionata a pensare ciò che i media gli fanno credere. Del resto le multinazioni della guerra, guarda caso, sono le solite multinazionali dell'industria farmaceutica, petrolifera e quant'altro. In definitiva sono pochi, ma detengono il potere del mondo. Noi siamo tanti, ma continuiamo a dormire. E chi si sveglia dal sogno passa tutta la vita a combattere. Eppure i fatti raramente sono quello che sembrano...
Gabry

Gabry

Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura"
edo
Inviato: 4/4/2008 17:14  Aggiornato: 4/4/2008 17:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
citaz. nur: Non abbiamo nemmeno l'idea di cosa si agita intorno a noi, inconsapevoli esseri che il più delle volte ci beviamo tranquillamente tutto quello che ci viene propinato solo per non pensare.

Già.

Ghilgamesh
Inviato: 4/4/2008 17:37  Aggiornato: 4/4/2008 17:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
E' importante studiare (e CAPIRE) la storia, perchè questa si ripete sempre ...

abbidubbi
Inviato: 4/4/2008 21:08  Aggiornato: 4/4/2008 21:08
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/8/2005
Da: roma
Inviati: 671
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
La storia ci insegna che la storia non ci insegna un bel niente. Visto che i tonti che non ne fanno tesoro siamo noi.

Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
BlSabbatH
Inviato: 4/4/2008 21:23  Aggiornato: 4/4/2008 21:23
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Citazione:
- John Kennedy, quando fu ucciso, aveva appena annunciato il ritiro delle truppe americane dal Vietnam;

- Martin Luther King era un pacifista dichiarato, nei fatti come nelle parole: il suo discorso “I have a Dream”, tenuto a Washington qualche anno prima, fortemente improntato al pacifismo e alla tolleranza, ha lasciato il segno nella storia americana

- Robert Kennedy aveva appena vinto le primarie della California, e quindi la probabile nomination democratica, dopo aver impostato la propria campagna elettorale – nuovamente - sul ritiro immediato delle truppe americane dal Vietnam.

a ridajje con queste cospirazioni paranoico-Gombloddiste! dov'è Attivissimissimo purissimo levissimo?
ah già.. per roba di 40 anni fa non pagano nemmeno un cent.
vabbè.. come non detto.

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Redazione
Inviato: 4/4/2008 22:59  Aggiornato: 4/4/2008 22:59
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Abbidubbi: scusa se ti correggo (ma stai citando Hegel):"L'unica cosa che possiamo imparare dalla storia è che l'uomo non impara mai nulla dalla storia."

A tutti quelli che dicono la storia si ripete, io dico invece: Non è la storia che si ripete, sono gli uomini che la ripetono.

Redazione
Inviato: 4/4/2008 23:08  Aggiornato: 4/4/2008 23:08
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
AVVISO: Chi avesse visto la trasmissione di Ferrara sul 9/11, di circa due mesi fa (con Massimo Teodori e Alessio Vinci), oppure chi sapesse dove recuperarla, è pregato di contattarmi con urgenza.

Grazie

redazione@luogocomune.net

starchild
Inviato: 6/4/2008 13:12  Aggiornato: 6/4/2008 13:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/1/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Il solito schema USA: lo zimbello, il Patsy di turno, che viene incastrato e poi bruciato, mentre i veri colpevoli sono al sicuro.
Ormai gli esempi sono innumerevoli, dai Kennedy all' undici S.

holygrail
Inviato: 7/4/2008 14:02  Aggiornato: 7/4/2008 14:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/1/2008
Da: Rennes-le-Bains
Inviati: 41
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Non è la storia che si ripete, sono gli uomini che la ripetono.....

Sante parole Massimo....
Pure io sono convinto che alla fine abbiamo ciò ke meritiamo/vogliamo....Tutto è fatto dall'uomo qua sulla terra....Comprese le multinazionali della "guerra".....e come sono fatte da noi.....noi stessi le possiamo distruggere....Semplice, no?!? Spero che abbiate capito ciò che intendo.....: poche parole e tanti fatti, altrimenti è meglio che STIAMO ZITTI TUTTI!!!!

abbidubbi
Inviato: 7/4/2008 18:35  Aggiornato: 7/4/2008 18:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 31/8/2005
Da: roma
Inviati: 671
 Re: Martin Luther King - Le curiose analogie
Citazione:
Autore: Redazione Inviato: 4/4/2008 22:59:29

Abbidubbi: scusa se ti correggo (ma stai citando Hegel):"L'unica cosa che possiamo imparare dalla storia è che l'uomo non impara mai nulla dalla storia."



prego prego, correggi pure, non sapevo di aver citato Hegel ('sto ricopione! )

Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)

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