Se non ho capito male, Santaruina afferma il contrario. Nel suo articolo Zapatero Veggente afferma:
Riporto dal blog Svolte Epocali la trascrizione della conversazione più alcune considerazioni:
Lunedi' il premier spagnolo Zapatero al termine di una lunga intervista televisiva su Canale Quattro, documentata dal video di cui sopra, alla domanda confidenziale del giornalista Inaki Gabilondo che gli chiedeva come andavano i sondaggi, il premier ha risposto:
"Bene, senza problemi, ma credo ci convenga che ci sia tensione".
Il giornalista, nella sua veste di valido contraddittorio, ha risposto:
"Conviene moltissimo", e il premier ha proseguito rincarando la dose:
"Comincerò, a partire da questo fine settimana, a drammatizzare un po'. Ci conviene molto. Se no, la gente...".
La gente che farebbe? Smetterebbe di avere paura? Smetterebbe di sostenere l'uno o l'altro politico, stringendosi spaventata al proprio leader poichè l'avversario, in un teatro in cui ciascuno recita la sua parte, è una minaccia per la democrazia?
La paura, conseguenza naturale della tensione che Zapatero auspica, insidia la volontà e il potere di decisione degli esseri umani.
La paura offusca tutto ciò che è buono e decente e ci impedisce di vedere tutto il male che è commesso a nostro nome. Il terrore "a comando", associato al tentativo di drammatizzare ogni situazione, può quindi essere sapientemente manovrato per tenere costantemente sulla corda l'intera nazione, che accetta l'abbandono di tutti i suoi diritti costituzionali in cambio di una falsa "sicurezza".
Ieri c'è stato un drammatico attentato nei paesi baschi, e Isaias Carrasco, ex assessore socialista, è stato barbaramente ucciso.
Le autorità spagnole accusano l'Eta.
La tensione è arrivata, chissà quali sono i reali sentimenti ora del premier Zapatero.
A cui prodest