dagli Usa : Clinton in ginocchio, Ron Paul alle stelle
Inviato da Redazioneil 4/1/2008 8:10:00 (6168 letture)
Mancano ancora alcuni risultati, ma ormai gli exit-polls della prima tornata elettorale americana sono definitivi.
I vincitori sono Barack Obama per i democratici (38%), e Mike Huckabee per i repubblicani (34%), ma le vere sorprese sono la sonora sconfitta di Hillary Clinton (29%), che fra i democratici è stata superata anche da John Edwards (30%), e la strepitosa rimonta di Ron Paul, che fra i repubblicani ha raggiunto la fatidica e insperata soglia del 10%. (Nelle primarie gli elettori scelgono in anticipo se votare per un partito o per l’altro, costituendo così due turni elettorali paralleli, ma completamente indipendenti fra di loro).
Proprio ieri la Fox aveva escluso Paul dai futuri dibattiti televisivi, con la scusa di voler tagliare i candidati single-digit (quelli con “una sola cifra” di percentuale, cioè compresi fra l’1% e il 9% nei sondaggi) perchè “poco interessanti”, e quindi ora dovrà riprenderlo in considerazione proprio perchè è diventato “interessante” secondo i loro parametri (Ron Paul fino a ieri galleggiava intorno al 4%). Così imparano.
Nonostante abbiano uno scarso peso elettorale, le primarie dell’Iowa sono sempre state importanti perchè permettono al pubblico di vedere i candidati sotto i riflettori, nel momento stesso della vittoria come in quello della sconfitta, e questo naturalmente si traduce ...
... in voti persi o guadagnati alle prossime tornate (le primarie si svolgono nell’arco di un paio di mesi, uno stato dopo l’altro, secondo una sequenza consolidata dalla tradizione). Nel suo discorso “a caldo”, pronunciato subito dopo la vittoria, Barack Obama ha saputo trasmettere un messaggio carico di entusiasmo condito da un giusto senso di responsabilità, che per la prima volta lo ha fatto apparire “presidenziale” a tutti gli effetti.
Parimenti, Hillary Clinton non ha saputo – o voluto - riconoscere la sconfitta, e ha fatto un discorso “da vincitrice”, pieno di luoghi comuni ma vuoto di vero entusiasmo, oltre che implicitamente presuntuoso. Ad aumentare questo senso di “politica vecchia” c’è stata l’infelice scelta di presentarsi accanto a Madeleine Albright, che fu ministro degli esteri durante la presidenza del marito Bill. Ai tempi la scelta della Albright – prima donna nella storia americana ad occupare una posizione di tale prestigio – ebbe un significato particolare, e fu letta come una vittoria di Hillary sull’establishment maschile di Washington. Ma la stessa Clinton, nel riproporla oggi al suo fianco, dimostra di non essersi accorta che nel frattempo è passato circa un secolo, e l’odore di stantìo ha immediatamente pervaso il palco della senatrice già visibilmente a disagio per la batosta inaspettata.
Fra i “guru” della politica molti la danno già per finita, e lo stesso Giuliani – che ha portato a casa un miserando 4% fra i repubblicani - non è riuscito a trattenere un sorriso malizioso quando gli è stato chiesto cosa pensasse dei risultati sul fronte opposto.
Raggiante di felicità era invece John Edwards, che ha rimarcato più volte di “aver perso contro un candidato che in questo stato ha speso dieci volte più di me” [Obama], ma nello stesso tempo “di averne battuto un altro che ha speso dieci volte più di me” [Clinton]. Ha voluto cioè riaffermare la forza della sua scelta strategica di procedere con le sole forze “dal basso” - donazioni e volontariato - senza doversi svendere in anticipo alle lobby di Washington. (Un cinico potrebbe pensare che è sempre in tempo a farlo dopo, quando la partita comincia a giocarsi davvero. Per ora gli va però riconosciuta questa integrità di fondo, che finora sembra averlo premiato).
Per Edwards sarà cruciale la prossima tornata del New Hampshire, che si tiene fra cinque giorni, poichè subito dopo viene il South Carolina, dove Obama rischia di fare man bassa del voto nero fra i democratici.
In altre parole, la novità di oggi è che se Obama riesce a convincere la base elettorale di ”avere il fiato” per correre tutta la distanza – e questo lo si vedrà già dal New Hampshire - è possibile che anche i vertici del partito (leggi: i grossi finanziamenti) decidano di “scaricare” anzitempo la Clinton, ritrovandosi a dover scegliere fra lui ed Edwards per la galoppata finale.
In questo modo Hillary Clinton rischia di diventare l’unico presidente americano che è riuscito a tramontare ancora prima di essere eletto.
Sul fronte repubblicano le cose sono molto più confuse, in quanto la vittoria di Huckabee, che è considerato economicamente un “liberal”, e socialmente un “soft”, piace poco ai “poteri forti” del partito, al punto da aver rivalutato la possilità di portare John McCain sul fronte della battaglia. Anche Mitt Romney, il “mormone di plastica”, ha finto di aver vinto pur avendo perso ("abbiamo portato a casa la medaglia d'argento", ha detto, come se a competere fossero in trecento e non in tre), e questo gesto ipocrita non ha fatto che ridurre le sue future chance di vincere la nomination, in un’America che sembra – forse – aver dato un primo segnale di rifiuto verso tutto quello che viene percepito come “politica tradizionale”.
Rapida "rassegna stampa" mattutina dei TG nostrani: sulle primarie in Iowa NESSUNO, e sottolineo, NESSUNO ha fatto il nome di Ron Paul. Eppure ha ricevuto più del doppio delle preferenze rispetto a Giuliani, il quale è stato al contrario nominato in tutti i TG. Il boicottaggio di Ron Paul continua anche da noi, insomma. Poi i "giornalisti" nostrani si offendono quando metti il virgolettato intorno alla loro "professione", indignandosi e rivendicando fieramente di essere indipendenti (vero, Sposini?).
"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Anche sui siti dei vari giornali le cose non migliorano, sia repubblica che il corriere si danno la pena di nominare Giuliani (il corriere nomina anche Joe Biden (Delaware) e Chris Dodd (Connecticut), due tizi al di sotto del 2%, pazzesco) ma nessuno si azzarda anche solo a fare il nome di Ron Paul. Il servilismo di questa gente è sconcertante. Da notare che, benché sia la Clinton che Giuliani hanno di fatto perso, persino i giornali da noi si ostinano a parlarne in toni trionfalistici sminuendo la sconfitta e dicendo come in altri stati i due abbiano "il vento in poppa" A stento riconoscono "l'esistenza" di John Edwards e del suo cospicuo 30% parlandone sempre in toni sminuenti (per esempio dicendo sempre che è "sotto" rispetto a Obama). Di Giuliani dicono solo che gli è andata male senza rivelare la penosa percentuale da lui messa insieme. Che dire... Servilismo anche a oltreoceano... Notevole.
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Un "piccolo" segnale: noto che da circa un mesetto, l'espositore dei giornali gratuiti del supermercato contiene ancora, a fine giornata, dei giornali; prima gli stessi giornali erano già finiti alle 10 del mattino.
Può anche darsi che ne stampino di più...può darsi tutto...ma intanto rimangono lì come del pesce fetido, con le parole degli "Sposini" a marcire. E' solo un piccolo segnale?
DES MOINES (Iowa) - La corsa per la Casa Bianca si è aperta con la vittoria in Iowa di Barack Obama. Il giovane senatore nero ha battuto John Edwards e Hillary Clinton, e ha scandito il suo programma: "Il tempo del cambiamento è arrivato: sarò il presidente che riporterà a casa i soldati dall'Iraq, che garantirà la sanità a tutti gli americani e metterà fine ai regali fiscali alle grandi multinazionali". Obama questa notte parlava già da presidente ma la strada è ancora lunga prima delle elezioni di novembre e i repubblicani non intendono perdere lo Studio Ovale.
Nella sfida tra i candidati del partito di Bush ha prevalso nettamente l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee che con il 34 per cento ha staccato il mormone Mitt Romney (25 per cento) e umiliato l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, finito soltanto sesto con un misero 4 per cento.
Obama ha ottenuto un risultato strepitoso conquistando il 37,6 per cento dei consensi degli elettori che si sono reacati ai caucus, assemblee in cui si riunisce e si discute prima di contarsi, mentre Edwards e Clinton sono finiti quasi alla pari (29,8 a 29,5).
[...]
Su Mike Huckabee nessuno avrebbe scommesso un dollaro soltanto un mese fa, poi l'appoggio conquistato tra i cristiani conservatori, la base religiosa evangelica fortissima in Iowa, lo ha lanciato in testa alla corsa. I suoi elettori hanno spiegato di essere preoccupati per l'immigrazione, l'economia e il terrorismo: "Quello che avete visto - ha commentato Huckabee che è un pastore battista - è un nuovo giorno nella politica americana".
Da evidenziare i risultati del senatore e reduce del Vietnam John McCain e dell'attore Fred Thompson (protagonista della serie Law & Order), arrivati terzi a pari merito con il 13 per cento senza quasi aver fatto comizi tra queste pianure innevate. McCain è in vantaggio in New Hampshire, dove la destra religiosa è minoritaria, e potrebbe diventare il vero protagonista della campagna nazionale. Bruciante la sconfitta per Romney che ha speso una fortuna in Iowa e aveva inondato le televisioni di questo piccolo Stato di 3 milioni di abitanti con 25mila spot, il doppio di quelli trasmessi da Obama e dieci volte di più di quelli pagati da Huckabee.
Preoccupante la posizione di Giuliani, che aveva snobbato l'Iowa, ma che continua a puntare sui grandi Stati dove si voterà tra un mese. Ieri era in Florida, ma bisogna vedere se dopo quattro settimane nella polvere troverà la forza di vincere a Miami, New York, Chicago e in California.
"[...]Obama ha ottenuto quasi il 38% degli scrutini, davanti all'ex senatore della North Carolina John Edwards e l'ex first lady, entrambi poco al di sotto del 30%; mentre tutti gli altri candidati sono sotto il 2%. Dati i risultati, i senatori Joe Biden (Delaware) e Chris Dodd (Connecticut) si sono ritirati (gm)."
"[...]sede in cui tenterà un colpo d'acceleratore Rudolph Giuliani: ma per l'opinione pubblica Usa l'ex sindaco di New York gioca ancora troppo sull'effetto 11 settembre. E poi, pensano in molti, è malato ed ha una moglie insopportabile, che lo chiama al telefonino mentre lui fa comizi."
infatti i "first responders" dell'11 Settembre lo avrebbero votato se non fosse per la moglie così insopportabile...
Se da noi si svolgessero nello stesso giorno le primarie del centrosinistra e del centrodestra, io penso che sarebbe bello sapere QUANTI elettori si sono presentati rispettivamente per l'uno e per l'altro schieramento, sia in cifra assoluta che in percentuale........ Qui si parla invece solo di percentuali.......
“Uno degli effetti veramente negativi della religione è che si insegna a considerare una virtù il pascersi della propria ignoranza.” Richard Dawkins, The God Delusion.
Appena finito il servizio del tg1: Huckabee che fa lo spot con Chuck Norris e che suona il basso, Obama rivelazione dell'anno...etc etc etc... Anche mia mamma ad un certo punto ha detto: "E Ron Paul? ma non ne parlano?"....e una lacrima mi è scesa sul viso...
Non sono così convinto che Ron Paul ridacchi sotto i baffi. I sostenitori di Paul non vedono il risultato come una completa disfatta, ma di certo non festeggiano.
Un intervento su un forum che secondo ne riassume bene i sentimenti e il seguente
In cui un supporter critica pesantemente (e mi trovo daccordo con lui) l'organizzazione della campagna del Dr Paul per il mediocre risultato. Sara' piu' interessante vedere cosa succederà in New Hampshire, uno degli stati più libertari degli Usa e in cui si ritiente che Paul abbia un vasto seguito. Se anche li non riuscirà a piazzarsi nelle prime posizioni, sara' dura che possa andar lontano la sua corsa alla candidatura repubblicana. Trovo positiva la disfatta di Hitlery (come viene amichevolmente chiamata da molti negli Stati Uniti). Obama e Edwards sembrano dei candidati leggermente migliori, anche se e' sempre difficile farsi delle idee prima di averli visti all'opera dietro allo scranno presidenziale. Kuchinich è probabilmente il candidato democratico che preferisco, ma gia' parla di gettare la spugna e afferma che quando accadra' dara' il suo supporto ad Obama. Huckabee lo trovo un terribile candidato come praticamente tutti i suoi colleghi repubblicani (eccetto Paul). Sara' forse meglio del guerrafondaio Giuliani e del mormone Romney che a vederlo sembra davvero un pupazzo della Mattel, ma la cosa è di poca consolazione. Interessante notare che solo 2 persone che abbiano vinto in Iowa hanno poi raggiunto la casa bianca (Carter e Bush padre), mentre dal 1976 a oggi 9 su 12 dei vincenti in Iowa hanno ottenuto la candidatura del loro partito alle primarie. In definitiva la campagna e' appena iniziata e tutto resta da giocare, non ci resta che aspettare con pazienza di sapere chi gli americani (o la Diebold) decideranno sara' il nostro presidente.
Lieve OT a proposito di DIEBOLD, ho notato che a roma sono comparsi moltissimi sportelli bancomat del circuito Banca di Roma e consociati, di marca DIEBOLD....
Proprio ieri la Fox aveva escluso Paul dai futuri dibattiti televisivi, con la scusa di voler tagliare i candidati single-digit (quelli con “una sola cifra” di percentuale, cioè compresi fra l’1% e il 9% nei sondaggi) perchè “poco interessanti”, e quindi ora dovrà riprenderlo in considerazione proprio perchè è diventato “interessante” secondo i loro parametri (Ron Paul fino a ieri galleggiava intorno al 4%). Così imparano.
Sarebbe bello accadesse anche con i nostri tiggì....durerebbero 30 secondi...
Salve, Mah? Io non sarei tanto entusiasta di Ron Paul. Se da un parte parla di ritiro dall'Iraq, di metter fine alla Guerra Globale al Terrorismo e di abolizione dei finanziamenti indiscriminati ad Israele; dall'altra, mi pare, agiti propositi piuttosto lugubri: abolizione dei sussidi sociali (quei pochi rimasti), caccia all'immigrato latino (letteralmente con il fucile). E visto che, magari, una volta fatti rientrare soldi e soldati dal medio oriente, usarli per aggredire l'America Latina, oramai sempre più autonoma e sfacciata... Ma non credo che Paul, anche se eletto, abbandonerà mai fidi alleati degli USA come Egitto, Kuwait o Giordania e soprattutto Israele. E' più probabile che abbandoni i buoni propositi e si applichi su quelli pessimi...
saluti Alessandro Lattanzio
I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
Dalle cifre qui sotto, dedurrei che l'Iowa è insignificante per il Partito Democratico, eppoi, come indicato più sotto, ha sempre espresso solo canditati perdenti; tranne che in un 'caso'.
Democrats 46 delegates will be decided April 26 - June 14 Candidate Vote % Barack Obama 940 37.6% John Edwards 744 29.7% Hillary Clinton 737 29.5% Bill Richardson 53 2.1% Joe Biden 23 0.9% Others 3 0.1% Chris Dodd 1 0.0% Mike Gravel 0 0.0% Dennis J. Kucinich 0 0.0%
100% reporting
Republicans 37 delegates will be decided June 14 Candidate Vote % Mike Huckabee 39,814 34.3% W. Mitt Romney 29,405 25.3% Fred Thompson 15,521 13.4% John McCain 15,248 13.1% Ron Paul 11,598 10.0% Rudy Giuliani 4,013 3.5% Duncan Hunter 515 0.4% Tom Tancredo 5 0.0%
96% reporting Winners of Previous Nominating Contests Democrats 2004 John Kerry 2000 Al Gore 1992 Tom Harkin 1988 Richard A. Gephardt 1984 Walter F. Mondale
Republicans 2000 George W. Bush 1996 Bob Dole 1988 Bob Dole
I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
mi pare, agiti propositi piuttosto lugubri: abolizione dei sussidi sociali (quei pochi rimasti)
In realtà ha sostenuto che la social security federale per come è concepita oggi porterà alla bancarotta e quindi propone un periodo di transizione in cui, tagliando le spese militari, si possa garantire a chi ha già pagato di ottenere le garanzie promesse, offrendo l'opportunità ai giovani, se vogliono, di uscire dal sistema.
Citazione:
caccia all'immigrato latino (letteralmente con il fucile)
Si vede che hai dei lievissimi pregiudizi eh.. mi ricordo cosa scrivevi riguardo la Birmania
Non manca l'opera di delegittimazione degli esponenti del governo di Yangoon: la nota organizzazione gestita dalla CIA, Reporters senza Frontiere, ha descritto Than Shwe come un "notorio paranoico che si è mummificato nella nuova capitale, Naypyidaw, la costosa nuova capitale del Myanmar creata nel 2005". mentre un'altra notoria organizzazione legata agli interessi USA, Transparency International, ha definito il Myanmar, assieme alla Somalia, come il paese più corrotto del mondo, nel suo indice del 2007.(9) Ovviamente si tratta delle trite e ritrite argomentazioni 'umanitarie', espresse da sospette organizzazioni 'non-governative', che hanno il solo scopo di preparare, nei confronti della nazione presa di mira, o un golpe eterodiretto o un intervento armato. Il tutto, ripeto, con la piena e attiva complicità dei mezzi di propaganda e disinformazione strategica, delle organizzazioni 'umanitarie' fiancheggiatrici di ministeri, stati maggiori, agenzie d'intelligence e multinazionali finanziarie occidentali.
Si dà il caso che io abbia un amico che vive a Yangoon e quindi so cosa succede là, anche se non ne parlano i media. Tu invece, evidentemente, no.
Citazione:
E visto che, magari, una volta fatti rientrare soldi e soldati dal medio oriente, usarli per aggredire l'America Latina, oramai sempre più autonoma e sfacciata...
Ecco questo è il tipico pregiudizio da “antiamericano”. Gli Usa sono il Male e quindi, se qualcuno parla di ritirare le truppe da tutte le basi all'estero (Iraq, Arabia Saudita, Giappone, Korea, Europa..) allora c'è qualcosa sotto... forse vogliono invade il Venezuela di Chavez!
Ti chiarisco il concetto di “libertarian foreign policy”:
a) non interventismo --> nessuna alleanza (es. NATO) o guerra (vedi Iraq) che non sia strettamente difensiva (ovvero se qualche stato dovesse attaccare militarmente gli Usa)
b) unrestricted free trade --> commercio con tutte le nazioni senza protezionismi e dazi doganali vari. Vuoi una nazione espressamente nominata da Paul? 2001)
Questo è quello che ha affermato ad un recente dibattito a Miami in una sala gremita di “American Cubans”.
Citazione:
Ma non credo che Paul, anche se eletto, abbandonerà mai fidi alleati degli USA come Egitto, Kuwait o Giordania e soprattutto Israele.
Cioè? Propone di:
- far rientrare i soldati dall'estero e non fare degli Usa i “poliziotti del mondo” - chiudere i rubinetti del foreign aid
quale dovrebbe essere per te la politica Usa nei riguardi di Israele, scusa? Bombardare Tel Aviv?
unrestricted free trade --> commercio con tutte le nazioni senza protezionismi e dazi doganali vari. Vuoi una nazione espressamente nominata da Paul? 2001
Basta che non vogliano imporre questo credo, ossia commercio con tutte le nazioni senza protezionismi e dazi doganali... Il fatto è che è quello che a parole vorrebbe anche questa amministrazione e impone questo credo con la WTO a tutti quanti. Io penso però che ogni paese dovrebbe essere libero di applicare i dazi che vuole e a chi vuole. Il fatto di eliminarli dovrebbe essere un atto volontario e sempre revocabile.
Scusate se non riesco ad appassionarmi a questa competizione elettorale USA. Anche volendomi spogliare dal mio anarchismo, resta il fatto che, innanzitutto, tutti i contendenti con qualche effettiva chance di vittoria sembrano fatti con lo stesso (e pessimo) stampino, e poi l'altro fatto che le promesse elettorali "fuori dal coro" di Ron Paul - anche ammesso che le condividessi in toto - sono quelle che sono: promesse elettorali. Non so perché, ma ho l'impressione che, se mai venisse eletto, sarebbero applicate solo le parti destrorse del suo programma. Di certo questo accade puntualmente dalle nostre parti, ma credo che tutto il mondo, da certi punti di vista, sia paese.
Shevek
"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Per chi avesse dei dubbi sul fatto che Giuliani sarebbe il peggiore presidente possibile, il sindaco d'america ha deciso gentilmente di dissiparli rilasciando un video pubblicitario rivolto agli elettori di Florida e New Hampshire, gli altri 2 stati in cui si vota in gennaio e su cui Giuliani ha deciso di puntare.
Chiedo venia dell'ignoranza ma cosa vuol dire che:
The vote totals for the Iowa Democratic Party are State Delegate Equivalents, which represent the estimated number of state convention delegates that the candidates would have, based on the caucus results.
SIgnifica che il numero totale dei votanti per i democratici sarebbe in realtà il numero dei caucus (e in inglese come si pronuncia? ) che a maggioranza hanno deciso di votare per suddetto candidato?
(non mi abituerò mai all'assurdità del sistema di voto ammerrigano)
Per chi avesse dei dubbi sul fatto che Giuliani sarebbe il peggiore presidente possibile, il sindaco d'america ha deciso gentilmente di dissiparli rilasciando un video pubblicitario rivolto agli elettori di Florida e New Hampshire, gli altri 2 stati in cui si vota in gennaio e su cui Giuliani ha deciso di puntare.
Da toccarsi a mò di scongiuro dopo averlo visto... Mi chiedo come Giuliani possa davvero credere di avere qualche chance puntando tutto sulla tecnica votatemi sennò arriva il ba-bau Proprio vero che punta sull'effetto 11 settembre ma ormai, dopo 7 anni non credo che funzioni più sbandierare le solite due immagini degli islamici cattivi per convincere la maggioranza degli elettori americani...
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
JOY: Il meccanismo delle primarie è identico a quello delle presidenziali. Quando ”vinci uno stato” (in questo caso l’Iowa) vinci un numero di delegati a tuo favore che è proporzionale alla grandezza dell’Iowa negli USA. Per questo motivo gli stati “piccoli” (= con pochi abitanti) contano poco, mentre stati come la California, New York, il Texas o la Florida (i più popolosi) valgono quanto tutti gli altri messi insieme. La cosa folle è che puoi vincere un intero stato anche per un voto soltanto di differenza (remember Florida?).
Alla fine delle primarie chi ha accumulato più delegati vince.
Per quello dicevo che l’Iowa ha uno scarso peso elettorale, essendo piccolo, mentre ha un notevole peso psicologico sul resto della nazione, essendo il primo stato che vota.
***
SIUDAL: Mi sembra di aver sentito che abbiano votato circa 200.000 democratici e circa 100.000 repubblicani.
Scusate il parziale OT ma volevo chiedere a Massimo se c'era della malizia nella scelta del topic: La moglie di Clinton in ginocchio anzichè il ben più consueto e italico: Trombata la Clinton!
the new strategy: The Ter'rists are Coming! The Ter'rists Are Coming!
January 4, 2008
NASHUA, N.H. -- The 9/11 card. The legacy card. The trial-by-fire card. Hillary Clinton just flashed them all today.
Five hours after her chartered flight from Des Moines landed in New Hampshire, Clinton gave what may be the most striking speech of her campaign so far. Reeling from her surprisingly big loss in the Iowa caucuses, she is clearly reaching for a bold new way to combat winner Barack Obama -- though it doesn't appear she has settled on a consistent argument.
Clinton usually only talks about the Sept. 11 terrorist attacks when she speaks of her work helping Ground Zero workers cope with medical problems.
Conduttore Gianni Riotta con al fianco Monica Maggioni .
Ospiti : Carlo Rossella + non me li ricordo ( uno sembrava essere un gionalista del famosissimo quotidiano Europa !!!!
Siparietto finale : il grande giornalista Riotta ipotizza la eventualità di un mega-attentato e giunge alla conclusione che ciò avvantaggerebbe il duo Clinton/Mc Cain .
Sia la Maggioni che Rossella concordano ( sembravano quasi essersi messi d'accordo prima ) mentre il famosissimo giornalista dell'Europa per distinguersi - quasi scusandosi - ipotizzava come favorito Obama ma non ho capito perchè .
Si potrebbe lanciare un sondaggio , una discussione , una qualunque iniziativa per non dover essere costretti ad usare in maniera così inappropriata la parola "giornalista" per individuare certe persone come Riotta,Rossella ecc. ?
Ad Ashoka: Non ho ben capito la connessione che fai tra immigrati, Paul, Than Swhe e il tuo, ennesimo e misterioso, amico di yangoon (che ti sa spiegare gli intrallazzi locali, come c'era qui qualcun'altro che aveva l'amico, ennesimo e misterioso anche quello, che gli spiegava gli intrallazzi di Chavez, ecc.ecc.) E tu sapresti spiegare per bene gli intrallazzi in Italia?
Ad Ashoka e Pausania: Ron Paul, lui o chi per lui (Do you remeber Ross Perot?), parla di abolire gli embarghi commerciali a Cuba, Korea, ecc. ecc. E dice chiaramente perchè. Se toglie i sussidi (federali o cos'altro) a tutti, li toglie anche a quella che appare essere il suo target immediato: i 'Farmer'. Che gli dai? Se sono già malmessi di loro? Ecco la possibilità di vendere grano e granaglie a chi ne ha bisogno; Cuba, Korea, ecc. ecc. I blocchi vanno aboliti per questo motivo. Giusto e coerente. Ma mica perchè contrario alla politica di Washington in generale. Isolazionismo politico, ma aperto al commercio estero? Senza dazi? E con la Cina è così amico? Puzza di fregatura. Nel suo programma parla o non parla dell'immigrazione latina come di un pericolo? Almeno si suoi sostenitori ne fanno cenno in continuazione, vedi Alex Jones. "Si oppone all'immigrazione clandestina, ritenendola fonte di sfruttamento e criminalità. Chiede l'abolizione della cittadinanza per nascita (ius soli), per disincentivare i viaggi che molti clandestini compiono per fare nascere i propri figli come cittadini Usa." Io non dico che sia una cosa sbagliata o giusta. Ma ha già trovato un capro espiatorio. Lo dite voi, pausania e ashoka, che abbandonerà Israele di 'sua sponte'? A parole, poi, c'è sempre un vicepresidente pronto a sostituirti... magari con l'aiuto di qualche sicario 'gusano'... Come ben fai notare, Pausania.... rimanendo vivo? E lui cosa sceglierebbe? La vita o Israele? La promessa del ritiro dall'Iraq la fanno tutti. Anche McCain, Hitlery, Obama, Huckebeerry Fynn from Salt Lake City; tanto poi c'è tempo a inventarsi scuse: '...sapete, le cose cambiano, gli interessi...' Sì, gli interessi, già lo vedo parlare con i suoi amici petrolieri texani dire: 'Forza ragazzi, rinunciate al controllo dei flussi petroliferi', oppure alla Rice e ai suoi padroni: 'Molliamo il Medioriente!'; sai le crasse risate, tra loro e gli amanti dei SUV... E il cortile di casa latino, è il cortile di casa, sempre e comunque. Cmq, alla fine dei conti, le mani sulla Fed, le basi all'estero, l'Iraq e i legami con Israele, non verranno, o faranno in modo, di non toccarli, a Paul permetteranno di giocare con i sussidi (Federali o meno), gli immigrati (clandestini o meno), con i poveracci, insomma.
Poi cmq, il resto del suo programma, che io trovo 'attraente': abolizione dei servizi segreti e della fema; uscita da nato, fmi e bm; abolizione della pena di morte; del patriot act; ecc. tutte cose coerenti alla sua idea di eliminare il fisco federale; anzi nel suo progetto intravedo un processo di disintegrazione dgli USA quale 'nazione unita'. Il che potrebbe essere un vantaggio per tutti... Ma è appunto una cosa che difficilmente gli verrà mai permesso di intraprendere, altro che attuarlo!
Semmai il suo programma sembra fatto apposta per catturare una parte dell'elettorato, disilluso ma attivo... perchè? Non lo so, è una lista civetta? Ci crede? E' lui stesso una false flag? (come beppe grillo). E' un parto genuino della società USA? E' un trucco? Siccome no lo so, sto a vedere, attendo, e non mi faccio travolgere da facili entusiasmi. Ho imparato, da un pezzo, a non farmi trascinare dalle illusioni.
Saluti Alessando Lattanzio
I complotti non esistono, ... tranne quando ci sono
"Ron Paul non parla di scie chimiche e New World Order, Ron Paul è un massone servo del potere che sta lì per sviare e incanalare una genuina opposizione allo status quo!"
Il "mio amico fantasma" che lavora a Yangoon lo conosco da 18 anni, abitava a 10 km da casa ed abbiam fatto la "scuola media" assieme. Quindi cerchiamo di essere seri.
Tu le informazioni sulla Birmania invece le leggi su Reseau Voltaire?
Citazione:
Semmai il suo programma sembra fatto apposta per catturare una parte dell'elettorato, disilluso ma attivo... perchè? Non lo so, è una lista civetta? Ci crede? E' lui stesso una false flag? (come beppe grillo). E' un parto genuino della società USA? E' un trucco? Siccome no lo so, sto a vedere, attendo, e non mi faccio travolgere da facili entusiasmi. Ho imparato, da un pezzo, a non farmi trascinare dalle illusioni.
Per quanto riguarda il pensiero di Ron Paul basterebbe che ti andassi a controllare i suoi trascorsi da membro del Congresso, che cosa diceva negli anni '70, poi negli a nni '80, nei '90. Le stesse cose che dice oggi.
La proposta di togliere l'embargo a Cuba che ti avevo linkato, poi, è addirittura del 2001, mica una promessa elettorale.
Ma ovviamente il pregiudizio nei confronti degli Stati Uniti (il male del mondo), la fa da padrone, no? Non avevo mai conosciuto prima un antiamericano vero.
"nel suo progetto intravedo un processo di disintegrazione dgli USA quale 'nazione unita'. Il che potrebbe essere un vantaggio per tutti..."
Questo è il tuo messaggio... ben vengano i Than Shwe e tutte le dittature purché sian contro gli Usa
"Ron Paul non parla di scie chimiche e New World Order, Ron Paul è un massone servo del potere che sta lì per sviare e incanalare una genuina opposizione allo status quo!"
"secondo me dietro lui c'è la Casaleggio Associati"
La promessa del ritiro dall'Iraq la fanno tutti. Anche McCain, Hitlery, Obama, Huckebeerry Fynn from Salt Lake City; tanto poi c'è tempo a inventarsi scuse: '...sapete, le cose cambiano, gli interessi...'
Non è proprio così. In realtà, se escludiamo candidati minori come Ron Paul e Kucinich, che per il momento non possiamo certo considerare tra i favoriti per la nomination, tra i principali candidati in corsa per i due partiti l'unico che in questo momento parla apertamente di ritiro delle truppe dall'Iraq è Obama. Gli altri, a cominciare dalla Clinton, non lo dicono affatto. Anzi, è proprio di oggi la notizia che la Clinton e Romney hanno iniziato ad attaccare Obama cercando di presentarlo come candidato irresponsabile per la sua promessa di ritirare le truppe dall'Iraq. Si aggrappano, insomma, alla stessa strategia del bau bau usata da Giuliani.
Proprio su questo vorrei fare alcune osservazioni. Se finora Ron Paul aveva un punto forte, era quello di presentarsi come unico candidato veramente alternativo alla politica neocon raccoglierendo consensi tanto tra i repubblicani quanto tra i democratici. Era l'unico che parlava apertamente di non-interventismo, di ritiro di tutte le truppe di occupazione in Medio Oriente, di abrogazione del Patriot Act, di limitare il potere delle lobby. Nel frattempo, però, Obama sembra essersi spostato decisamente nella stessa direzione, nell'evidente intento di differenziarsi dalla Clinton e di catturare il voto della maggioranza trasversale degli americani, sempre meno convinta di continuare una guerra di cui non si intravede la fine. Nel suo discorso dopo la vittoria in Iowa, Obama ha parlato chiaramente di ritiro delle truppe dall'Iraq, di ridimensionamento dello strapotere delle lobby, ha fatto appello all'"unità nazionale" ripetendo più volte che l'America non è un paese di "stati rossi" e "stati azzurri", ma un paese di persone che sentono un'unica, comune esigenza, quella del cambiamento, e si è rivolto apertamente anche agli elettori repubblicani. Che poi lo pensi e lo faccia realmente è da vedere. Resta il fatto che mi è sembrato un tipico discorso da candidato trasversale che mira a conquistare quella stessa base di elettori su cui si fonda anche il consenso di Ron Paul.
È presto per tirare conclusioni. Il prossimo test in New Hampshire ci dirà di più sulle effettive potenzialità di Ron Paul e Obama. Nel frattempo registro però che la strategia usata finora da Ron Paul (cercare un'improbabile nomination tra i repubblicani per spendere successivamente la visibilità acquisita come candidato indipendente) rischia di non dare buoni frutti. Non solo Paul rischia seriamente di non sfondare nelle primarie di nessuno stato (considerando anche l'evidente ostracismo che i principali media continuano a riservargli). Rischia anche di perdere il suo "discorso" a favore di Obama che, a torto o a ragione, in questo momento sembra essere riuscito ad attirare verso di sé i consensi del "partito del cambiamento". Staremo a vedere.
E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Proprio ieri la Fox aveva escluso Paul dai futuri dibattiti televisivi, con la scusa di voler tagliare i candidati single-digit (quelli con “una sola cifra” di percentuale, cioè compresi fra l’1% e il 9% nei sondaggi) perchè “poco interessanti”, e quindi ora dovrà riprenderlo in considerazione proprio perchè è diventato “interessante” secondo i loro parametri (Ron Paul fino a ieri galleggiava intorno al 4%). Così imparano.
Massimo, temo che tu sia stato troppo ottimista. Ho appena letto che la Fox escluderà Ron Paul dal prossimo dibattito televisivo (domani sera) in New Hampshire. Saranno invitati solamente cinque candidati repubblicani. Sebbene Paul si sia classificato al 5° posto con il 10%, ampiamente davanti a Giuliani che ha raccolto appena il 3%, Giuliani sarà invitato, mentre Ron Paul verrà escluso. Siccome la scusa del candidato single-digit ora non può più essere usata, la Fox ha detto che il motivo dell'esclusione è dovuto a "mancanza di spazio": il dibattito si terrà infatti in uno studio allestito all'interno di un autobus.
Mai dubitare della fantasia della Fox.
E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Un "piccolo" segnale: noto che da circa un mesetto, l'espositore dei giornali gratuiti del supermercato contiene ancora, a fine giornata, dei giornali; prima gli stessi giornali erano già finiti alle 10 del mattino
I giornali non li compra più nessuno, a parte i bar (dove qualcuno ci da un'occhiata al volo) e qualche vecchietto per vedere gli annunci mortuari.
Peccato che rimangano le Tv nazionali e la maggior parte di quelle locali a strombazzare delle gran palle. Ron Paul è il primo tra i nomi dei candidati ricercati su Google nel 2007. Fate vobis.
Hi-speed
Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Non mi sento di condividere l’ottimismo che aleggia nei post precedenti, riguardo al candidato Obama; se è vero quanto Blondet ha scritto due mesi fa:
[…]“In USA c'è una non-persona che s'è candidata alla presidenza USA. Che sta avanzando nei sondaggi. Che conduce la sua campagna in economia assoluta. Non ha nulla per piacere: non è nemmeno «un giovane», è un ginecologo settantenne. Questa non-persona è repubblicana: la sua avanzata travolgente ne fa anzi, l'unico candidato repubblicano che - dopo il mandato repubblicano di Bush, un disastro di guerra, debiti e miseria - abbia una possibilità di prevalere sulla candidata democratica Hillary Clinton. Eppure il suo stesso partito non lo candida. Anzi, gli fa il vuoto attorno. Preferisce perdere con Rudy Giuliani, il sindaco delle Twin Towers. Se siete più informati di quanto vi consenta il Corriere, conoscete il nome di questa non-persona. Si chiama Ron Paul. La sua colpa, che lo rende incandidabile nella più grande democrazia del mondo, è questa: fin dal principio è stato contro l'invasione dell'Iraq. Contro la demente guerra al terrorismo globale indetta da Bush. Contro le guerre per Israele. E mentre Hillary, Obama, Giuliani, McCain, qualunque altro candidato di cui si può parlare, hanno promesso alla nota lobby che se eletti faranno la guerra all'Iran, Ron Paul ha promesso il contrario”.[..] La realtà è che Ron Paul è un esponente del movimento liberario classico, una frangia di minoranza che è sempre esistita in USA, ancorchè minoritaria. Fa rabbia che sia a destra (è repubblicano e per «meno Stato») ma anche a sinistra, contro la guerra e le guerre di Bush.[…] Insomma non è incasellabile nelle gabbiette prescritte dalle lobby. Rompe gli steccati, attraendo gente dalle due sponde. Dice ciò che nè a «destra» né »sinistra» deve essere detto, se si vuol farsi eleggere presidenti o senatori. Non dipende dall'AIPAC e non si fa dettare il programma dal Jewish Institute for National Security Affairs. Disturba, perché ai liberai americani è data la scelta fra falchi di sinistra che promettono di bombardare l'Iran, e neocon dichiarati come Giuliani, che promettono di bombardare l'Iran.
Da philadelphia quei pochi che conosco voteranno per Ron Paul , affermano essere il candidato piu' credibile di piu' non so ,da me qui in brianza nessuno sa chi sia , internet va forte per i siti porno!!
Essendo profondamente masochista, seguo la campagna presidenziale americana e mi guardo pure quelle interessanti farse chiamate dibattiti presidenziali. Già che c'ero, ho stilato un piccolo elenco dei messaggi pubblicitari elettorali dei vari candidati repubblicani. Ho scelto volutamente quelli che mi sembravano piu' controversi. In ogni caso in fondo ho messi i link su youtube alle pagine ufficiali delle varie campagne, così se c'è qualche altro masochista in giro puo' guardarseli tutti quanti.
Mike Huckabee http://it.youtube.com/watch?v=8xn7uSHtkuA (questo è l'ad elettorale che scatenò diverse polemiche per la croce in secondo piano, interpretata da alcuni come una sorta di messaggio subliminale cristiano e riguardo a cui Ron Paul disse alla fox : "quando il fascismo arriverà in america sara'avvolto dalla bandiera e porterà una croce" http://it.youtube.com/watch?v=DCPJse9BtJU )
Chiedo scusa per l'OT (che poi è OT solo fino a un certo punto).
Durante la trasmissione mattutina "Good morning Denmark", la rete pubblica danese tv2 (il maggior canale televisivo nazionale) ha invitato il 30 dicembre scorso due ricercatori danesi a esporre pubblicamente in diretta le proprie tesi sul complotto del 911.
Non che ci siano novità rilevanti, anche perché l'intervista dura solo pochi minuti. Vale comunque la pena assistere al video per vedere un esempio di TV pubblica che fa informazione e non solo propaganda di regime. D'altra parte, mi direte, siamo in Danimarca. Effettivamente: ogni popolo ha i media che si merita.
E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Mi sembra di aver sentito che abbiano votato circa 200.000 democratici e circa 100.000 repubblicani.
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Leggo su Wikipedia Italia che la popolazione dello Iowa nel 2004 ammontava a 2.954.451 abitanti. Un "sistema elettorale" e una "democrazia" che si basa sul voto di 300.000 persone (poco più del 10%) secondo me può piacere solo a Giuliano Ferrara e a Massimo Teodori....
E poi la loro "democrazia" la vogliono ESPORTARE!!!!!!!!!!!!!
Ma mi facciano il piacere.......
“Uno degli effetti veramente negativi della religione è che si insegna a considerare una virtù il pascersi della propria ignoranza.” Richard Dawkins, The God Delusion.
Buongiorno, una traduzione al volo dell'interessante intervento di Ron Paul segnalato da Dusty:
°°° "The Wall Street Journal yesterday had a very good chart, it explains this: if you look at the price of oil in the last 10 years, if you look at in the terms of dollar it went up 350%, if you look at in euros it went up about 200%, if you look at it in the price of gold it stays flat! It's the inflation, it's the printing of money the destruction of the value of the dollar. Added onto this, the notion that we go to protect "our oil"; oil was 27$ when we went over there to get the oil and protect the oil, take the oil from Iraq; there is less than half the production now in Iraq right now and we are threatening Iran and that pushes prices up! It pushes up the concept of supply demand but you can not deal with the price of oil without dealing with the supply demand of dollar: when you devalue the dollar, and the dollar is going down every day and the further the dollar goes down, the higher the prices of oil going up. We have to understand that!"
Il Wall Street Journal ieri ha mostrato un grafico molto interessante che spiega questo: se guardi il prezzo del petrolio negli ultimi 10 anni, se lo guardi in rapporto al dollaro è salito del 350%, se lo guardi in rapporto all'euro è salito del 200% circa, se lo guardi in rapporto all'oro è rimasto costante! Sono l'inflazione e la stampa di soldi la rovina del valore del dollaro. Aggiunto a questo, c'è il fatto che andiamo là a "proteggere il nostro petrolio"; il petrolio era a 27$ al barile quando andammo là a prendercelo, a proteggerlo, a sottrarlo all'Iraq; oggi in Iraq si produce meno della metà di petrolio [rispetto a prima della guerra - NdT] e stiamo minacciando pure l'Iran e questo spinge i prezzi al rialzo! Tutto questo fa aumentare la richiesta di petrolio ma non puoi trattare di petrolio senza avere a che fare con la richiesta di dollari: quando svaluti il dollaro ed il dollaro va giù ogni giorno che passa, più il dollaro scende di valore più i prezzi del petrolio aumentano. Dobbiamo capirla questa cosa!
Verso il ticket Obama-Edwards. La Clinton ormai in caduta libera Sembra oramai quasi certo che Obama ed Edwards abbiano deciso di fare fronte comune contro la signora Clinton che stando agli ultimi sondaggi appare in netta flessione anche nel New Hampshire. Staremo a vedere...
La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Standalone grazie per il post ! molto bello e tragicamente comico ... anche il messaggio di RonPaul non e' dei piu confortanti certo, ma il problema dei confini negli states non lo conosco bene e non mi pronuncio: pero so che almeno non racconta balle sulla jihad etcetc come gli altri.
un brindisi a Ron Paul !
"Accominzamo, con nova promissa, sta gran sulenni pigliata pi fissa!" La paura di Montalbano, Camilleri