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Energia e Ambiente : Acqua bene comune
Inviato da Redazione il 17/11/2007 5:13:40 (4192 letture)

Riceviamo e pubblichiamo:

Appello per la manifestazione

1 DICEMBRE 2007

ROMA - ritrovo ore 14.30 Piazza della Repubblica

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

RIPUBBLICIZZARE L’ACQUA, DIFENDERE I BENI COMUNI!

MORATORIA SUBITO CONTRO TUTTE LE PRIVATIZZAZIONI!

IMMEDIATA APPROVAZIONE DELLA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE!

UNA GRANDE OPERA PUBBLICA : RISTRUTTURARE LE RETI IDRICHE!

GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DAI LAVORATORI E DALLE COMUNITÀ LOCALI!

Siamo donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche. Insieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’ Acqua. Insieme abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua. La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa e’ il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che vuole fermare i processi di privatizzazione portati avanti in questi anni dalle politiche liberiste, ...


... che reclama il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritti umano universale da sottrarre alle logiche del mercato e del profitto, che lotta per ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione democratica e partecipativa.

Chiamiamo tutte e tutti ad una manifestazione nazionale l’1 dicembre per rendere ancora più visibile questa volontà e per mettere al centro gli obiettivi che intendiamo sostenere in questa fase della nostra iniziativa.

Chiediamo a tutte le realtà impegnate nelle lotte e nei territori per la difesa dei beni comuni e dei diritti sociali di considerare l’appuntamento del 1 dicembre uno spazio aperto dentro il quale intrecciare le rispettive esperienze nel filo comune della costruzione dell’altro “mondo possibile”.

CHIEDIAMO CHE LA DISCUSSIONE SULLA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE PROCEDA SPEDITAMENTE FINO ALLA SUA DEFINITIVA APPROVAZIONE

La discussione in Parlamento deve procedere senza indugi, essere aperta e partecipata dalle esperienze e dalle vertenze in corso e finalizzata ad approvare i punti di fondo della nostra proposta: tutela e pianificazione della risorsa idrica, ripubblicizzazione del servizio idrico e suo governo partecipato, intervento della fiscalità generale per garantire a tutti il quantitativo minimo vitale e per finanziare una parte degli investimenti, provvedimenti di solidarietà internazionale.

CHIEDIAMO UN PROVVEDIMENTO URGENTE DI MORATORIA SUGLI AFFIDAMENTI DEL SERVIZIO IDRICO E CHE LA LEGGE FINANZIARIA CONTENGA PROVVEDIMENTI PER IL RISPARMIO IDRICO E LA RISTRUTTURAZIONE DELLE RETI

Nei giorni scorsi il Senato, sulla base della nostra iniziativa, ha approvato nel decreto fiscale collegato alla Finanziaria il provvedimento di moratoria dell’affidamento dei servizi idrici per un anno. Ora esso passa all’esame della Camera , che deve, secondo noi, votare rapidamente allo stesso modo, approvando così definitivamente la moratoria. La legge Finanziaria deve inoltre intervenire con provvedimenti che pongano al centro l’acqua come bene comune e siano finalizzati al risparmio della risorsa attraverso: a) l’incentivazione del risparmio idrico in agricoltura (passaggio a sistemi di irrigazione a minor consumo di acqua) nell’industria e negli usi domestici (obbligatorietà di reti duali e sistemi di recupero dell’acqua piovana); b) l’istituzione di un Fondo nazionale per la ristrutturazione delle reti idriche, dotato di adeguate risorse, in grado di intervenire sulla situazione non più sopportabile delle perdite e degli sprechi.

LOTTARE PER L’ACQUA PUBBLICA SIGNIFICA ANCHE BATTERSI PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI E CONTRO LA LORO MERCIFICAZIONE

Siamo impegnati per ottenere che l’acqua sia considerata bene comune e sottratta alle logiche del mercato. Vogliamo nello stesso tempo affermare con forza che la nostra battaglia per l’acqua è anche battaglia per tutti i beni comuni - dall’energia ai rifiuti, dal territorio all’abitare, dalla salute all’istruzione, dalla conoscenza alla sicurezza sociale- e parla e sostiene tutte le lotte che in questi anni si sono sviluppate in loro difesa. La nostra manifestazione vive e vuole dare forza a tutte quelle vertenze territoriali che si sono battute per sottrarre i beni comuni naturali e sociali al predominio della logica del mercato e per affermare un nuovo protagonismo e volontà di contare da parte delle comunità locali.

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
www.acquabenecomune.org

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 17/11/2007 12:28  Aggiornato: 17/11/2007 12:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Acqua bene comune
Ho pubblicato questo annuncio anche perchè quello dell'acqua è un problema che non abbiamo mai toccato, e mi sembrava una buona occasione per farlo.

NiHiLaNtH
Inviato: 17/11/2007 12:33  Aggiornato: 17/11/2007 12:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Acqua bene comune
che poi è direttamente collegato alle scie chimiche.

BlSabbatH
Inviato: 17/11/2007 12:57  Aggiornato: 17/11/2007 12:57
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/9/2005
Da: Bergamo
Inviati: 837
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
Siamo impegnati per ottenere che l’acqua sia considerata bene comune e sottratta alle logiche del mercato

statalisti bolscevichi! il libero mercato salverà il mondo dall'inefficienza cronica tipica del pubblico.. che sia data ai privati anche la gestione dell'aria! olè

p.s. chiaramente un'ottima iniziativa peccato che sia un pò lontano

-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Paxtibi
Inviato: 17/11/2007 13:08  Aggiornato: 17/11/2007 13:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Acqua bene comune
Ho pubblicato questo annuncio anche perchè quello dell'acqua è un problema che non abbiamo mai toccato, e mi sembrava una buona occasione per farlo.

E perché mai? Discutere con i fedeli della religione statalista è una perdita di tempo.

Orwell84
Inviato: 17/11/2007 13:58  Aggiornato: 17/11/2007 13:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/3/2006
Da: Ground Zero
Inviati: 1114
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
... che reclama il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritti umano universale da sottrarre alle logiche del mercato e del profitto, che lotta per ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione democratica e partecipativa.


In sostanza la proposta è quella di far gestire il sistema idrico a gente con l'integrità morale di chi si è appena mangiato il TFR dei lavoratori italiani.
La gestione democratica e partecipativa ovviamente sarà al momento del versamento, non dell'appalto, nè della gestione.
Quindi, per rimanere in tema, altro denaro pubblico distribuito a pioggia.

Pausania
Inviato: 17/11/2007 14:14  Aggiornato: 17/11/2007 14:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
La gestione democratica e partecipativa ovviamente sarà al momento del versamento, non dell'appalto, nè della gestione.

Per non parlare delle famose municipalizzate, o dei consorzi dei comuni, dove ci sono società per azioni quotate in borsa ma "pubbliche" gestite da gente messa lì dai "rappresentati" a gestire i soldi presi senza facoltà di scelta ai cittadini e a redistribuirli sotto forma di ricche prebende per gli amici e gli amici degli amici.

omega
Inviato: 17/11/2007 15:12  Aggiornato: 17/11/2007 15:16
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2006
Da:
Inviati: 552
 Re: Acqua bene comune
una cosa la condivido in pieno.. l'acqua deve essere di tutti.

quello che però mi preoccupa davvero in questa proposta è..

Citazione:
CHIEDIAMO UN PROVVEDIMENTO URGENTE DI MORATORIA SUGLI AFFIDAMENTI DEL SERVIZIO IDRICO E CHE LA LEGGE FINANZIARIA CONTENGA PROVVEDIMENTI PER IL RISPARMIO IDRICO E LA RISTRUTTURAZIONE DELLE RETI


risparmio idrico????..

quali provvedimenti esattamente????..

cosa si intende "esattamente" con incentivazione al risparmio idrico????.. divieti?? obblighi di legge?.. restrizioni??..

il punto "a" conterrà restrizioni per l'uso agricolo, industriale e domestico??..

un altro passaggio che vorrei comprendere meglio è questo..

Citazione:
per garantire a tutti il quantitativo minimo vitale e per finanziare una parte degli investimenti, provvedimenti di solidarietà internazionale.


ma in che senso quantitativo "minimo vitale"?..

ancora più importante è il passo sui provvedimenti di solidarietà internazionale.. quale "solidarietà internazionale" esattamente??..

omega
Inviato: 17/11/2007 15:38  Aggiornato: 17/11/2007 16:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/11/2006
Da:
Inviati: 552
 Re: Acqua bene comune
amici..

in italia non esiste nessuna emergenza acqua.. se non quella rappresentata da chi può assumerne il controllo..

abbiamo davvero tantissima acqua potabile e questo fa gola a molti.. perché l'acqua è vita e chi controlla l'acqua controlla la vita..

dall'acqua dipende l'industria, l'agricoltura e la nostra vita domestica..

quindi l'argomento è serio e servono risposte chiare e serie..

ohmygod
Inviato: 17/11/2007 15:55  Aggiornato: 17/11/2007 15:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 16/10/2007
Da:
Inviati: 3652
 Re: Acqua bene comune
Occorerebbe che un rappresentante di www.acquabenecomune.org chiarisse i condivisi interrogativi di omega.

Pyter
Inviato: 17/11/2007 16:06  Aggiornato: 17/11/2007 16:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Acqua bene comune
Discutere il problema dell'acqua è importante, perchè è dall'acqua che veniamo (o forse ci siamo caduti venendo dallo spazio?).
Il problema va discusso a fondo (non troppo se non si sa trattenere il respiro).
L'acqua è di tutti, ma non per tutti?

E' un problema serio.
L' acqua è di destra o di sinistra?
Statalista o Magnaccia?
Urge rispondere subito, in modo da poter decidere se ce la dobbiamo
prendere in culo privatamente o pubblicamente.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
maurixio
Inviato: 17/11/2007 16:24  Aggiornato: 17/11/2007 16:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: Acqua bene comune
Non esiste un problema dell'acqua!
O almeno: rifondiamo il pubblico e difenderemo, allo stesso tempo, i beni comuni.
Truffatori, clientelismo, arrivismo= inettitudine della gestione del pubblico.
Senza eliminare le cause non possono cambiare gli effetti.

Iolao
Inviato: 17/11/2007 18:04  Aggiornato: 17/11/2007 18:04
So tutto
Iscritto: 19/7/2007
Da:
Inviati: 14
 Re: Acqua bene comune
mi sa tanto di "benvenuti nell'era del razionamento". L'acqua è di tutti, qualcuno scrive, quindi è dello stato che siamo noi (trattengo a forza le risate), quindi lo stato deve gestirla per il benessere collettivo (qui invece non riesco proprio a trattenermi). Saluti.

cherubino
Inviato: 17/11/2007 21:39  Aggiornato: 17/11/2007 21:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 1/6/2006
Da: Haute-Normandie
Inviati: 430
 Re: Acqua bene comune
Ironia della sorte, pare che l'acqua "salata" stia aumentando a dismisura... in particolare il livello degli oceani sta aumentando di 3 millimetri all'anno.

Questo si sapeva.

Ma ecco cosa è successo a Valencia:

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon - che nei giorni scorsi ha visitato l'Amazzonia e l'Antartide, vedendo di persona gli effetti del disgelo e della deforestazione - ha detto che le conseguenze del surriscaldamento sono paragonabili a «un film dell'orrore» e ha chiesto «un'alleanza mondiale» per opporre un'economia «verde» contro la minaccia.

Che l'ambiente sia la mossa giusta per completare il NWO?

Pyter
Inviato: 17/11/2007 22:21  Aggiornato: 17/11/2007 22:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Acqua bene comune
LOTTARE PER L’ACQUA PUBBLICA SIGNIFICA ANCHE BATTERSI PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI
E CONTRO LA LORO MERCIFICAZIONE.

Mercificazione?
Mmmm, c'entra qualcosa Pallante?
Vediamo se riesco ad unire i puntini....

La frutta e la verdura coltivate in un orto familiare per autoconsumo sono beni qualitativamente molto migliori della frutta e della verdura acquistate al supermercato.(Pallante)

Quindi, per farsi un'orticello occorre:
l'orto
l'acqua
antiparassitari
fertilizzanti

L'orto ce l'ho. L'ho avuto in eredità da un discendente di quel personaggio di Rousseau che,primo fra tutti, recintò un terreno e disse: "questo è mio!".
Anche per l'acqua sono a posto perchè, per colpo di culo in quel terreno c'era un pozzo.
Pozzo che fino ad ora non è mai stato collettivizzato, e speriamo che non lo sia perchè ho piantato in questo periodo le fave e i piselli e conoscendo le lungaggini burocratiche spero di raccogliere prima che si abbatta su di me l'esproprio proletario.
Per quanto riguarda gli antiparassitari, da un pò di tempo a questa parte lo Stato ci viene generosamente in aiuto e ogni tanto, sopra il mio orticello passa un aereo che, assolutamente gratis, fa il trattamento chimico per le piantine e un pò ne butta nel pozzo, in modo da risparmiare sull'acquisto degli utensili per i trattamenti.
Che figata...questo sì che è piccolo capitalismo assistito!
Ora, per fare in modo che le piante siano anche concimate bisognerebbe sapere se questi aerei sono equipaggiati anche per i fertilizzanti.
In attesa che Pallante ci dia una dritta torno nell'orto, ma i frutti che escono dalle mie piante non sembrano assomigliare a fave e piselli...
...chissà che cribbio di semi mi hanno venduto...OGM...mai sentita questa marca...sarà uscita da poco...chissà se riesco a farci i semi in modo che il prossimo anno possa essere completamente autosufficiente.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
NiHiLaNtH
Inviato: 17/11/2007 22:30  Aggiornato: 17/11/2007 22:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 5/12/2005
Da:
Inviati: 3225
 Re: Acqua bene comune
esatto cherubino

comunque se non sbaglio solo i ghiacci del polo nord si stanno sciogliendo.Citazione:
Per quanto riguarda gli antiparassitari, da un pò di tempo a questa parte lo Stato ci viene generosamente in aiuto e ogni tanto, sopra il mio orticello passa un aereo che, assolutamente gratis, fa il trattamento chimico per le piantine e un pò ne butta nel pozzo, in modo da risparmiare sull'acquisto degli utensili per i trattamenti.


maurixio
Inviato: 17/11/2007 22:45  Aggiornato: 17/11/2007 22:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 13/4/2007
Da:
Inviati: 333
 Re: Acqua bene comune
Hey!! Pyter!!!

Se vuoi farti un orticello attento all'aids!!!

Al2012
Inviato: 17/11/2007 23:48  Aggiornato: 17/11/2007 23:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Acqua bene comune
Tratto da:

La guerra dell'acqua
QUI

…. Quale è «il problema dell'oro blu» e quale è la ormai decennale strategia che ha cercato di risolverlo ?
Quasi 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare e sufficiente (almeno 20 litri al giorno) all'acqua potabile; 3,25 miliardi di persone non hanno servizi igienici in casa.
Quasi 1,5 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo per queste carenze. Senza contare il cambiamento del clima, la desertificazione, l'erosione delle coste, l'innalzamento del livello dei mari, l'aumento degli eventi meteorologici estremi, il fatto che il 20% delle specie viventi rischia di scomparire a causa dell'inquinamento delle acque. ....

..... Il problema principale è la sete.
Di acqua potabile disponibile al mondo ce n'è in quantità sufficiente per tutti.
Ma è mal distribuita, c'è tantissima in Islanda e pochissima nel deserto del Sahara, soprattutto dagli uomini: viene consumata tantissima in agricoltura e troppo spesso stenta a raggiungere le città e i villaggi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Complici, la mancanza di infrastrutture o l'arroganza delle infrastrutture (dalla grandi dighe alla sottovalutazione delle culture locali).
Occorre destinare una parte degli aiuti allo sviluppo in opere idrauliche e, più in generale, alla gestione del problema acqua nei Paesi più poveri e più aridi, si diceva.
Circa una decina di anni fa si constatò però che gran parte di questi fondi non venivano spesi per risolvere i problemi idrici, ma finivano nelle tasche di governanti corrotti.
Allora si modificò la strategia: «trades not aids», “commerci non aiuti” è stato il grido di battaglia di un nuovo pensiero, quello neoliberista, espresso dal Presidente degli Stati Uniti e diventato egemone in tutto il mondo.
Da qui, la nuova strategia, supportata dalle grandi organizzazioni finanziarie internazionali: privatizzare.
Conferire all'acqua un valore economico e metterla sul mercato.
Solo così - sostengono i neo-liberisti - si possono drenare le risorse necessarie per risolvere il problema del liquido non a caso definito «oro blu».

E così, l'acqua potabile disponibile ha cambiato statuto.
Da diritto universale dell'uomo, è stato declassato prima a bisogno e poi a mera merce.
E così, il controllo delle acque potabili disponibili in molti paesi è stato assunto da aziende private.
Troppi Paesi, soprattutto tra quelli in via di sviluppo, sono stati costretti a fare propria la strategia dell'«acqua uguale merce» e a privatizzare la gestione dell'«oro blu».
Tutto questo ha suscitato enormi tensioni sociali e creato molti problemi economici. In breve, come ha dichiarato un esperto della Nazioni Unite, David Boys, al New York Times: «Queste aziende hanno perso tonnellate di quattrini e tonnellate di rispetto».

È stato, insomma, un fallimento: in questi ultimi due o tre lustri,il numero di persone che non hanno accesso all'acqua potabile, con tutti gli effetti drammatici, e a volte tragici, che ne conseguono, è aumentato.
Mentre, nel contempo, l'acqua è diventata un ulteriore fattore di ingiustizia sociale in un mondo che non è mai stato così ricco e non è mai stato così disuguale.



Continuando:
QUI

La privatizzazione dell'approvvigionamento idrico cominciò in Inghilterra nel 1989 sotto il governo di Margaret Thatcher.
Nei dieci anni successivi, le nuove compagnie idriche hanno ricavato profitti per oltre dieci miliardi di sterline.
Oggi, due colossi, la Veolia e la Suez, controllano l'80% del mercato idrico internazionale, contando circa trecento milioni di clienti.

Nazione dopo nazione, si levano proteste che sono destinate ad aumentare: in Bolivia, Argentina, Ghana, Sudafrica. Mentre i colossi dell'acqua si stanno spostando verso nuove aree di mercato in Cina, Nord America ed Europa (Italia inclusa).
Le persone che non hanno accesso all'approvvigionamento di acqua pulita rimangono, tuttavia, ancora più di un miliardo nel mondo.
Secondo i dati dell'ONU, nel 2025 circa 5 su 7,9 miliardi di abitanti della terra non disporranno di acqua sufficientemente pulita…….


…… “Far soldi sulla sete - la domanda globale di acqua potabile attrae imprese grandi e piccole” è il titolo di un articolo di prima pagina della sezione economica del New York Times del 10 agosto 2006.
“Quello dell'acqua è un settore in cui la crescita appare ora illimitata”, commentano dalla Goldman Sachs, banca impegnata nella privatizzazione dell'acqua in Spagna, Cina e Cile.
Negli Stati Uniti, gli esperti stimano che il 15-20% dei sistemi idrici che gestiscono acqua potabile e acque reflue sono di proprietà o affidati ad operatori privati. Secondo un analista, il mercato dell'acqua negli USA “avrà un valore di 150 miliardi di dollari nel 2010”.
Siccità occasionali, infrastrutture cadenti e gli standard imposti dall'autorità ecologica EPA alimentano il rialzo dei prezzi. ……

…. Nel paese più povero e forse più coraggioso del Sud America, un altro consorzio multinazionale per la privatizzazione dell'acqua ha chiuso i battenti.
Le organizzazioni di quartiere della città boliviana dI El Alto hanno indetto uno sciopero generale a tempo indeterminato, esigendo che Aguas del Illimani - una società operata dal gigante francese Suez - restituisse immediatamente il sistema idrico cittadino al controllo pubblico.
I cittadini hanno marciato in massa sulla capitale per festeggiare la loro vittoria e avanzare richieste analoghe per le forniture di elettricità e gas.

…… Gli eventi di El Alto e La Paz seguono la “Guerra dell'Acqua”, una pietra miliare nelle lotte dei movimenti sociali, scoppiata nel 2000 nella terza città più grande della Bolivia: Cochabamba.
Dopo cinque mesi di drammatiche rivolte popolari, gli abitanti di Cochabamba hanno riottenuto il controllo del loro sistema idrico, precedentemente nelle mani del gigante statunitense Bechtel e dei suoi partner. …….

…. Come a Cochabamba, la chiave fondamentale per la gente non è tanto l'impresa idrica, quanto un sistema (la globalizzazione, ndr) in cui le decisioni fondamentali per la vita delle persone sono prese da governi che sembrano rispondere più alle pressioni del sistema finanziario internazionale che ai loro cittadini.
Oscar Olivera, dirigente dell'organizzazione che era in prima linea nella battaglia di Cochabamba, dice che non è semplicemente una questione di privato contro pubblico, ma piuttosto di stabilire un controllo locale e partecipato delle risorse.

“La gente vuole partecipare alla gestione di tutto quanto influenzi la propria vita quotidiana”, dice Olivera, “la gente vuole costruire un nuovo modello”.

Jim Shultz, che ha contribuito a far conoscere al mondo la Guerra dell'Acqua di Cochabamba, sottolinea un fattore chiave che accomuna entrambe le battaglie:
la gente non ha mai avuto voce in capitolo nella privatizzazione, che è stata loro imposta da un governo sottoposto a pressioni internazionali.
La Banca Mondiale, nel suo zelo privatizzatore, ha fatto pressioni al governo boliviano perché offrisse in concessione ai privati i servizi idrici di Cochabamba ed El Alto/La Paz.
Nonostante si cerchi di negare l'esistenza di tali pressioni, una relazione scritta nel 2002 dall'Operations Evalutation Department (Sezione per la Valutazione delle Operazioni, ndr] della Banca Mondiale afferma che:
“Il presidente boliviano ha deciso di privatizzare i servizi idrici e fognari di La Paz e Cochabamba, ottemperando a una delle condizioni imposte dalla Banca Mondiale per prorogare i termini del credito fino al 1997”.
La Banca Mondiale ha fornito quasi un quarto dei 68 milioni di dollari necessari per i primi cinque anni del progetto.

…..Fin dalla nascita, il mercato globale dell'acqua ha presentato caratteristiche singolari giacché è sempre stato controllato da un pugno di giganti europei che esibiscono attitudini depredatrici simili o anche peggiori a quelle dei concorrenti nordamericani.
Le due imprese più grandi, Suez e Vivendi Universal, sono francesi; insieme si ripartiscono il 70% del mercato mondiale dell'acqua: la prima opera in ben 130 Paesi, la seconda in 90.

Per giustificare il loro operato esse diffondono l'idea che di fronte all'inefficienza generalizzata delle istituzioni pubbliche, è meglio optare per l'impresa privata che è “dinamica, produttiva e onesta”.
Nel 1993, il governatore di Aguascalientes autorizzò il sindaco a dare in concessione il servizio pubblico d'acqua potabile, captazione e trattamento delle acque residue.
Nello stesso tempo, la Riforma della Ley Estatal de Aguas legalizzò la partecipazione dell'impresa privata, il che aprì il cammino a Servicios Hídricos de Aguascalientes, un'impresa creata ad hoc e composta da: Ingenieros Civiles Asociados (ICA), Banamex e la Compagnie Générale des Eaux, una sussisidiaria di Vivendi. …..

Continuando:
QUI

Le vie della ragione mercantile sono infinite.
Una di queste passa per la costruzione di opere gigantesche che si sottraggono al controllo degli utenti. Nel corso del XX secolo, si costruirono nel mondo più di 40.000 grandi dighe a fini di irrigazione, approvvigionamento d'acqua potabile o produzione di energia idroelettrica.
Secondo calcoli prudenziali, ciò causò la deportazione di circa 100 milioni di persone.
A partire dagli anni 50, le dighe furono presentate come cattedrali della modernità, la prova lampante che l'umanità può riuscire a domare la natura.
A differenza delle cattedrali, le dighe non sopravvissero però alla prova del tempo: durarono unicamente il lasso che la natura impiega per logorarle e riempirle di fango.

Nel 1982, la Banca Mondiale si alleò con i militari guatemaltechi per la costruzione di una nuova diga sul fiume Chixchoy (quello stesso che più giù, al segnare la frontiera con il Messico, assume il nome di Usumacinta).
Poiché le comunità maya che abitavano la regione si rifiutavano di essere trasferite, l'esercito reagì con la consueta violenza massacrando circa 400 persone nel giro di pochi mesi.
La Banca Mondiale affermò di non saperne nulla.
“Le grandi dighe” - dice Arundhati Roy - “stanno allo sviluppo come le bombe nucleari alla guerra.
In entrambi i casi, sono armi di distruzione di massa.
Armi che i governi impiegano per il controllo delle popolazioni”. ……

........ La trasformazione dell'acqua in merce, attraverso quella privatizzazione che ha “le sue radici nell'economia dei cowboy”, è la strategia strenuamente perseguita da organismi sovranazionali come

il WTO (World Trade Organization),

la Banca Mondiale e

il Fondo Monetario Internazionale,

che da tempo legano la concessione dei prestiti alla deregulation.

Nella Dichiarazione ministeriale stilata a Doha nel 2001 nel vertice del WTO si parla di eliminazione delle “barriere tariffarie e non tariffarie sui beni e servizi ambientali”, tra cui ovviamente rientra anche l'acqua.
Alle risorse idriche come bene commerciabile fa esplicito riferimento anche il NAFTA (North American Free Trade Agreement).

Non a caso, nel maggio del 2000, in piena crisi della new economy, il magazine Fortune ha scritto che il business dell'acqua è il più redditizio per le imprese. ……

….. Le Guerre dell'Acqua si combattono anche da noi, nel “belpaese”.



Continuando:
QUI

Al Forum Sociale Mondiale (FSM) di Nairobi, dove una coalizione di femministe tanzaniane ha raccontato la propria storia, è emersa la questione City Water, un consorzio formato da Biwater in Gran Bretagna, Gauff in Germania e l'impresa locale Superdoll, che si era assicurato la fornitura di acqua di Dar Es Salaam grazie a un contratto della durata di 10 anni, per un valore di 102 milioni di dollari, firmato nel 2003 con il governo della Tanzania.
Due anni dopo, il governo - incalzato dai consumatori che deploravano gli scarsi servizi - ha revocato il contratto.
Biwater, per conto del consorzio, ha presentato un'ingiunzione all'Alta Corte britannica per impedire al governo della Tanzania la recessione illegale del contratto, oltre a chiedere il risarcimento danni. …….


IL BUSINESS DELL'ACQUA

Mliif New Energy, il fondo di Merrill Lynch BlackRock acquistabile anche in Italia, ha un rendimento triennale del 94%.
Nello stesso periodo le Borse mondiali hanno guadagnato il 44%. Pictet PF Water, il fondo specializzato sulle risorse idriche, ha una performance annuale del 20%, ha reso meglio dei concorrenti e più del triplo dell'indice MSCI World.
L'acqua è “oro blu”. Scommettere sui titoli delle aziende che la trattano e la distribuiscono, è una delle migliori strategie di investimento per i prossimi dieci anni.
Lo sostiene Chris Mayer, uno degli analisti americani più convinti su questo tema: le cinque azioni del suo portafoglio Blue Gold sono salite in media del 30% da giugno, quando ha cominciato a raccomandarle nella sua newsletter Special Situations. “Mi sono convinto che l'acqua costituisce un'enorme opportunità due anni fa, durante un lungo viaggio in Cina”, ha dichiarato l'analista, “ero andato per studiare l'industria manifatturiera, la Borsa in generale, ma attraversando il Nord, con sconfinate aree secche e polverose, mi sono reso conto di quanto l'acqua fosse scarsa e importante”. ………..


…. Se l'acqua è il petrolio del futuro, si può prevedere la nascita di un cartello di fornitori dell' "oro blu" sulla falsariga dell'OPEC, una Borsa come Chicago che tratta futures liquidi o, nella peggiore delle ipotesi, guerre scatenate dalla necessità di accaparrarsi la materia prima per eccellenza.
Un ostacolo al concretizzarsi di questo scenario è però il fatto che l'acqua, a differenza dell'oro nero, piove dal cielo, e il 71% della Terra è coperto da oceani.
«È vero - ammette Mayer - ma così è inutilizzabile, e anche quella dei fiumi e dei laghi non può essere bevuta.
Deve prima essere filtrata, trattata». Ecco quindi l'ampio spazio di crescita che hanno tutti i business legati all'acqua: i sistemi di pompaggio, le tubature, le tecniche per pulirla, gli impianti di irrigazione.

….. È noto che per quanto le acque minerali siano di proprietà pubblica - in Italia delle regioni - sono le imprese private che tirano grassi e sicuri profitti dalla loro mercificazione/vendita.
Il business delle acque minerali in bottiglia è diventato uno dei settori più lucrativi e in espansione al mondo, dominato fino a poco tempo fa dalla Nestlé (proprietaria, fra gli altri, dei marchi del gruppo italiano San Pellegrino) e dalla Danone.
Oramai sono tallonate da altre due «gentili sorelle dell'acqua» che sono la Cocacola e la Pepsicola.
Sta ora diventando altresì noto che le imprese private di distribuzione dell'acqua, e quelle a capitale misto pubblico-privato sempre più numerose nel settore dei servizi idrici, si stanno impadronendo della proprietà e/o del controllo dell'acqua potabile attraverso il mondo.
Le francesi Suez-Ondeo e Vivendi-Veolia, da sole, gestiscono la distribuzione dell'acqua per più di 250 milioni di persone, senza contare quelle servite dalle società di cui posseggono delle partecipazioni azionarie.
La banca privata svizzera Pictet prevede che nel 2015 le imprese private forniranno l'acqua potabile a circa 1 miliardo e 750 milioni di «consumatori».
In questo contesto, non sorprende di constatare che le imprese di gestione dell'acqua sono sempre più comprate e vendute sul mercato delle imprese come si vendono e si comprano delle imprese di scarpe o di frigoriferi.

….. Allorché la signora Thatcher privatizzò l'acqua nel 1989, affermò che ai britannici non importava sapere chi distribuisce l'acqua.
L'importante è beneficiare di servizi di qualità elevata a prezzi convenienti.
La privatizzazione dell'acqua non ha però portato risultati notevoli sul piano dei prezzi (gli aumenti sono stati considerevoli) né su quello della qualità (di recente la Thames Water è stata severamente ripresa dall'autorità di controllo per non aver ridotto i livelli di perdite conformemente agli obblighi legati alla tariffa).
I britannici sono stati invece esauditi per quanto riguarda l'irrilevanza della nazionalità del gestore: «l'acqua del Tamigi» (Thames Water) è passata di proprietà in quindici anni da un ente pubblico a un'impresa privata britannica, poi a un'impresa energetica tedesca e ora a una banca australiana.
È possibile che fra dieci anni la proprietà della Thames Water passi a una società cinese specializzata nella gestione dei rifiuti urbani.


“Capire … significa trasformare quello che è"
Pyter
Inviato: 18/11/2007 10:29  Aggiornato: 18/11/2007 10:29
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Acqua bene comune
Al2012:
Le persone che non hanno accesso all'approvvigionamento di acqua pulita rimangono, tuttavia, ancora più di un miliardo nel mondo.

Secondo i dati dell'ONU, nel 2025 circa 5 su 7,9 miliardi di abitanti della terra non disporranno di acqua sufficientemente pulita…….
--------------------------------------------------

Mi sembra giusto che se uno non ha soldi per comprarsela...e se non ha i soldi, vedere sopra come si fa ad averli nel thread sulle banche.

E poi come disse la regina Maria Antonietta prima di essere defalcata, se non avete acqua per lavarvi compratevi del latte.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Ashoka
Inviato: 18/11/2007 12:32  Aggiornato: 18/11/2007 12:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
Da diritto universale dell'uomo, è stato declassato prima a bisogno e poi a mera merce.


L'acqua un "diritto universale dell'uomo" ??? Che cosa vuol dire scusa?

Puoi dire che l'acqua è la necessità primaria per la vita, il primo bisogno da soddisfare per una comunità. Ma i "diritti universali" sono un'altra cosa!

Pausania
Inviato: 18/11/2007 14:19  Aggiornato: 18/11/2007 14:19
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
“Il presidente boliviano ha deciso di privatizzare i servizi idrici e fognari di La Paz e Cochabamba, ottemperando a una delle condizioni imposte dalla Banca Mondiale per prorogare i termini del credito fino al 1997”.
La Banca Mondiale ha fornito quasi un quarto dei 68 milioni di dollari necessari per i primi cinque anni del progetto.

E questo da abbastanza l'idea di cosa sia il "libero" mercato e da chi sia voluto: un meccanismo per cui i rappresentanti del governo americano ed europeo obbligano i rappresentanti di un altro stato (sotto la minaccia dell'intervento armato più o meno diretto) a regalare un monopolio ad un'azienda amica.

Davvero "libero" questo "mercato". Ed certamente una "privatizzazione" secondo tutti i crismi....


Le vie della ragione mercantile sono infinite.
Una di queste passa per la costruzione di opere gigantesche


Vediamo come funziona questa "ragione":

Nel 1982, la Banca Mondiale si alleò con i militari guatemaltechi per la costruzione di una nuova diga sul fiume Chixchoy (quello stesso che più giù, al segnare la frontiera con il Messico, assume il nome di Usumacinta).
Poiché le comunità maya che abitavano la regione si rifiutavano di essere trasferite, l'esercito reagì con la consueta violenza massacrando circa 400 persone nel giro di pochi mesi.


Ma che strano... mi pare di aver udito uno "Stato" che usa la violenza... chi l'avrebbe mai detto?


La trasformazione dell'acqua in merce, attraverso quella privatizzazione che ha “le sue radici nell'economia dei cowboy”, è la strategia strenuamente perseguita da organismi sovranazionali come

il WTO (World Trade Organization),

la Banca Mondiale e

il Fondo Monetario Internazionale,

che da tempo legano la concessione dei prestiti alla deregulation.


Però tutto questo sappiamo benissimo essere tutto tranne che un mercato, ma una semplice tecnica neo-coloniale attraverso cui i governi americani ed europei vanno in un paese del terzo mondo, corrompono e armato il governo locale (che sa benissimo che nel caso di rifiuto si troverà un bel po' di Marines e Carabinieri ad esportare democrazia sotto forma di cluster bombs).

Di "privato", di "libero" e di "commercio" non si vede l'ombra, però intanto la gente muore e chissenefrega.


Se l'acqua è il petrolio del futuro, si può prevedere la nascita di un cartello di fornitori dell' "oro blu" sulla falsariga dell'OPEC, una Borsa come Chicago che tratta futures liquidi o, nella peggiore delle ipotesi, guerre scatenate dalla necessità di accaparrarsi la materia prima per eccellenza.

E qui, chissa come mai?, ci si dimentica puntualmente della guerra di occupazione che lo Stato di Israele porta avanti da decenni per il controllo delle riserve idriche del Golan: altro che futuro, altro che privatizzazioni! Qui ed ora, con i soldi degli israeliani, degli americani e dei tedeschi (ai quali periodicamente vengono chiesti qualche milionata di euro per ripagare i sopravvissuti dell'Olocausto provenienti dalla Russia).

Freeman
Inviato: 18/11/2007 15:41  Aggiornato: 18/11/2007 15:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Acqua bene comune
cherubino:
Citazione:
Che l'ambiente sia la mossa giusta per completare il NWO?

Ci puoi tranquillamente scommettere le... ali. :D

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Al2012
Inviato: 18/11/2007 17:10  Aggiornato: 18/11/2007 17:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Acqua bene comune
<<L'acqua un "diritto universale dell'uomo" ??? Che cosa vuol dire scusa?

Puoi dire che l'acqua è la necessità primaria per la vita, il primo bisogno da soddisfare per una comunità.
Ma i "diritti universali" sono un'altra cosa!>>

Io penso che il diritto alla vita per un essere vivente sia il Primo diritto da cui poi possono derivare altri diritti e ovviamente doveri.

Mi domando perché se uno è contrario alla privatizzazione dell’acqua e di altri beni in comune debba essere per forza “statalista” o “comunista”, quando qui, su questo sito, siamo tutti più o meno coscienti che quello che è definito “stato democratico” in realtà è una “oligarchia”.

La politica, e di conseguenza i governi, sono il primo esempio di privatizzazione del bene comune.

Non sono le comunità di esseri umani che controllano il governo, ma è il contrario.

E se “il governo” non è controllato dal popolo da chi è controllato ????

Forse da gruppi privati ????

Il WTO (World Trade Organization), la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, e tutti gli enti governativi, essendo governativi da chi sono controllati veramente, se non dagli stessi gruppi privati che controllano il governo ???

Se il servizio pubblico non funziona è colpa del governo che amministra e controlla il servizio, perché un privato può fare quello che il pubblico non può fare ? Forse i privati vengono da un altro pianeta ?

Perché un ditta privata può dare un servizio migliore a parità di costo ?
Ma è poi quello che succede nella realtà?

L’incomprensione forse nasce dal fatto che io sto parlando di un “pubblico” che non c’è e voi di un “privato” che non c’è.

Tratto da:
Report
L'ACQUA ALLA GOLA
QUI

video
QUI

<< E qui, chissa come mai?, ci si dimentica puntualmente della guerra di occupazione che lo Stato di Israele porta avanti da decenni per il controllo delle riserve idriche del Golan: altro che futuro, altro che privatizzazioni! Qui ed ora, con i soldi degli israeliani, degli americani e dei tedeschi (ai quali periodicamente vengono chiesti qualche milionata di euro per ripagare i sopravvissuti dell'Olocausto provenienti dalla Russia).>>

Non capisco il significato di questa frase ?

Probabilmente qui si sono dimenticati o non hanno citato molti altri casi, oltre a quello israeliano ?

Tratto da:
Conflitto sulle acque in Israele
QUI

…. Ma il problema più spinoso nel conflitto sulle acque della regione è quello che riguarda l’impiego delle acque del fiume Giordano e dei suoi tributari.
Il Giordano nasce dalle Alture del Golan in Siria e nel Libano, e scorre poi verso sud fino al mare di Galilea, da dove continua il suo corso, sempre verso sud, fino al Mar Morto.
Per gran parte del suo percorso il fiume Giordano scorre lungo il confine tra Giordania e Israele, inclusi i territori occupati della West Bank.
Oggi Israele devia la maggior parte del flusso del fiume. Ma alla fine degli anni Cinquanta la Giordania progettò una serie di dighe da costruire sugli affluenti del fiume per sostenere l’irrigazione, e incominciò a edificarne una sul fiume Yarmuk, uno dei principali tributari del Giordano che scorre dalla Siria dapprima lungo il confine fra Siria e Giordania, e poi lungo quello fra Giordania e Israele.
Preoccupata sul modo in cui ciò avrebbe potuto compromettere i suoi diritti sulle acque del fiume Yarmuk, e non essendo riuscita a ottenere alcuna garanzia a riguardo dalla Giordania, nel 1964 Israele bombardò il progetto ancora in costruzione, in quella che fu a tutti gli effetti l’apertura del fuoco del conflitto arabo-israeliano per l’acqua.
Nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, quando occupò le Alture del Golan in Siria, Israele si aggiudicò il controllo su quasi tutto il bacino del Giordano superiore.
Oggi, l’accesso limitato della Giordania alla risorse idriche della regione fa di essa il paese con il più basso consumo di acqua pro capite – nemmeno un terzo di quello di Israele – di questa parte del Medio Oriente.
Nonostante il progresso dei negoziati di pace, l’accesso all’acqua continua a essere fonte di tensione nella regione.
E’ famosa un’affermazione di re Hussein di Giordania, il quale nel 1990, dopo un’estate particolarmente secca, disse che la sola ragione che avrebbe potuto portare nuovamente la Giordania in guerra con Israele era l’acqua.
Il trattato di pace stipulato nel 1994 fra la Giordania e Israele fece comunque compiere qualche passo verso la riconciliazione delle due nazioni. Tuttavia, i palestinesi si lamentano del fatto che le leggi israeliane sull’utilizzo dell’acqua sono discriminatorie (…)

“Capire … significa trasformare quello che è"
Pausania
Inviato: 18/11/2007 17:43  Aggiornato: 18/11/2007 17:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
Mi domando perché se uno è contrario alla privatizzazione dell’acqua e di altri beni in comune debba essere per forza “statalista” o “comunista”

Ma infatti nessuno ti ha dato dello "statalista" o del "comunista", mi pare. L'intento è quello di non cadere nell'errore di trovare una soluzione che sia peggiore del male; cosa che accade molto di frequente quando si individuano le cause di un male in modo non corretto.

Il problema è che, molto spesso (come in questo caso), per risolvere un problema, si richiede l'intervento di quegli stessi che originano il problema: che non sono "i privati" perché, non so se ci hai mai pensato, ma anche i poveri contadini del sudamerica sono "privati" che giustamente difendono i loro legittimi interessi contro la violenza e lo sfruttamento; ma sono proprio quel "pubblico" che è corrotto, violento e sfruttatore.

Perché se tu chiedi una legge che vieti al "privato" di gestire l'acqua, stai vietando a quei poveri contadini di usarla per le loro coltivazioni (formalmente, sono dei coltivatori privati che usano l'acqua per ricavarne un profitto) e stai affidando la gestione della medesima a quegli stessi che mandano i soldati ad uccidere ogni opposizione.

Sono "formalità", ma la legge è solo belle parole e formalità, e bisogna stare molto attenti ad usare parole e formalità quando ci sono in gioco le vite delle persone.

Paxtibi
Inviato: 18/11/2007 17:56  Aggiornato: 18/11/2007 17:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Acqua bene comune
In una società in cui il mercato è libero, il legittimo proprietario di un pezzo di terra o di una pozza d'acqua, o di una parte di un fiume, è il primo che la utilizza e la mette a frutto, o chi l'ha legittimamente acquistati dal primo proprietario.
Quindi proprietari di un fiume sono gli individui che ci vivono accanto e lo usano per pescare, irrigare, produrre energia. A meno che non vendano volontariamente i loro diritti su di esso.

Di conseguenza, a che titolo la Thatcher ha venduto il Tamigi? Da chi l'ha comprato?
Da nessuno ovviamente.
Ma questa è la logica del "bene comune", non certo del libero mercato.

Al2012
Inviato: 18/11/2007 19:50  Aggiornato: 18/11/2007 19:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Acqua bene comune
Ciao, Pausania

<<Il problema è che, molto spesso (come in questo caso), per risolvere un problema, si richiede l'intervento di quegli stessi che originano il problema: che non sono "i privati" perché, non so se ci hai mai pensato, ma anche i poveri contadini del sudamerica sono "privati" che giustamente difendono i loro legittimi interessi contro la violenza e lo sfruttamento; ma sono proprio quel "pubblico" che è corrotto, violento e sfruttatore.>>

I contadine del sud america non sono dei privati, perché non è il singolo contadino che si ribella, ma è una “Comunità” che giustamente difende il territorio in cui vive, minacciati da altri privati più forti, così forti che possono controllare o comprare i governi, che possono mandare la polizia o gli eserciti, che se ne fregano altamente dei loro diritti di comunità e del territorio in cui loro vivono.
Io non sto chiedendo l’intervento dello “stato oligarchico controllato da privati”

Dare via libera ai privati è esattamente quello che di tu dici a me “di chiedere a quelli che hanno generato il problema di risolverlo, ovvero i “privati”.Le “Multinazionali”

Io chiedo che siano le comunità a gestire il bene comune del territorio in cui vivono, con l’aiuto di altre comunità e dello stato che altro non è che l’insieme di tante comunità.

<<Perché se tu chiedi una legge che vieti al "privato" di gestire l'acqua, stai vietando a quei poveri contadini di usarla per le loro coltivazioni (formalmente, sono dei coltivatori privati che usano l'acqua per ricavarne un profitto) e stai affidando la gestione della medesima a quegli stessi che mandano i soldati ad uccidere ogni opposizione.

Io non voglio leggi che vietino a quei poveri contadini di usare l’acqua delle sorgenti e dei fiumi per usarla per le coltivazioni, sia per uso personale che per vendita.
Ovviamente la libertà del singolo contadino non deve andare in conflitto con il diritto di un altro contadino di utilizzare l’acqua, (in pratica quello che sta facendo Israele con la Palestina)

E’ pur vero che con una legge che permette al “privato” di gestire l’acqua stai dando in mani private il controllo e la gestione di grosse quantità di acqua, il controllo e la gestione della vita di molte persone e lo sviluppo di una intera area geografica.

Perché l’acqua è diventata un buon “BUSINESS” ???

“Capire … significa trasformare quello che è"
Al2012
Inviato: 18/11/2007 20:12  Aggiornato: 18/11/2007 20:12
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Acqua bene comune
Ciao Pax

<< Di conseguenza, a che titolo la Thatcher ha venduto il Tamigi? Da chi l'ha comprato?

La Thatcher non ha venduto il Tamigi, ha dato in mano ai privati la gestione e la distribuzione delle acque del Tamigi.

In realtà non c’è nessuna differenza. Ma la forma è più digeribile dalla popolazione.

Il contadino che vive vicino alle rive di un fiume è membro di una comunità che vive intorno al fiume, e altre comunità di uomini (e animali) vivono introno al fiume, quindi il fiume è una “multiproprietà” che come tale deve essere gestita con “Buon senso” da tutti, e siccome i contadini hanno figli e poi nipoti, questa “multiproprietà” deve essere mantenuta integra per i prossimi proprietari, perché in realtà “il contadino” in riva al fiume non è il proprietario del fiume che scorre sulla sua terra, ma è il custode di esso lo può utilizzare in armonia con l’ambiente e gli altri esseri viventi.

“Capire … significa trasformare quello che è"
Pausania
Inviato: 18/11/2007 20:48  Aggiornato: 18/11/2007 20:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
I contadine del sud america non sono dei privati, perché non è il singolo contadino che si ribella, ma è una “Comunità” che giustamente difende il territorio in cui vive

Scusa, ma una comunità è un insieme di singoli (privati) che volontariamente (all'incirca, non hanno scelto dove vivere, ma hanno scelto di collaborare insieme) si uniscono per perseguire interessi comuni.


Citazione:
minacciati da altri privati più forti, così forti che possono controllare o comprare i governi, che possono mandare la polizia o gli eserciti, che se ne fregano altamente dei loro diritti di comunità e del territorio in cui loro vivono.

Ma allora vedi che il problema non sono "i privati", ma il fatto che alcuni privati, grazie a politici corrotti, abbiano a disposizione polizia ed eserciti che manco si pagano da soli, ma con il sudore di quegli stessi contadini cui prelevano i soldi con la forza?

Soluzione: vietiamo ai privati di gestire l'acqua (qualunque cosa significhi), o togliamo di mezzo gli strumenti che qualcuno usa per fare i soldi sulla pelle della gente?


Citazione:
Io non sto chiedendo l’intervento dello “stato oligarchico controllato da privati”

Ve ne sono di altri tipi di Stato?


Citazione:
Dare via libera ai privati è esattamente quello che di tu dici a me “di chiedere a quelli che hanno generato il problema di risolverlo, ovvero i “privati”.Le “Multinazionali”

Il fatto è che le parole sono "dare il via libera ai privati"; i fatti dicono invece che qualche politico pieno di cocaina fino alle orecchie manda un battaglione di soldati ad ammazzare la gente e si appropria di una cosa che era dei contadini per darla in concessione esclusiva ad una azienda o corporation o quel che è.

Infatti, come ha già ben detto Paxtibi, l'esempio della Tatcher spiega bene come funzioni lo Stato: la Tatcher ha preso un bene che apparteneva a chi lo usava da secoli (e non mi pare che prima dell'arrivo dello Stato la gente in Inghilterra morisse di sete) e - non si sa bene in base a quale diritto - lo ha ceduto al primo che passava, assicurandogli pure il monopolio grazie agli apparati repressivi tenuti in piedi grazie alla tassazione forzosa dei cittadini.

Detto in altri termini: in migliaia di anni di storia, a nessuno è mai venuto in mente di creare un monopolio della gestione delle risorse idriche, per il semplice motivo che non era possibile farlo. Stranamente tutte queste "privatizzazioni" (cioè monopoli garantiti con la violenza) si vedono quando gli Stati sono al massimo del loro fulgore, con eserciti e polizie e professori d'università che spiegano quanto lo Stato sia migliore nella gestione delle risorse.


Citazione:
Io chiedo che siano le comunità a gestire il bene comune del territorio in cui vivono, con l’aiuto di altre comunità

Concordo, ma non con il seguito:

Citazione:
con l’aiuto di altre comunità e dello stato che altro non è che l’insieme di tante comunità.

Lo Stato non è l'insieme delle comunità. Lo Stato è un'entità che necessita della violenza e del suo monopolio per imporre sulla generalità degli individui le proprie leggi.


Citazione:
Io non voglio leggi che vietino a quei poveri contadini di usare l’acqua delle sorgenti e dei fiumi per usarla per le coltivazioni, sia per uso personale che per vendita.

Non intendevo dire che tu volessi dire questo. Mi riferivo alle proposte del comunicato: mi pare scontato che, stante l'assetto istituzionale presente, se vogliamo impedire la privatizzazione della gestione dell'acqua, bisognerà fare una legge che reciti "è fatto divieto ai privati di gestire l'acqua e di trarne profitto" (o qualcosa del genere).

Ora, io scommetto i gioielli di famiglia che, a fronte di una legge del genere, andrebbe così: i contadini pensano che finalmente possono usare la loro acqua in santa pace, però arriva il solito burocrate governativo che gli spiega le cose della vita. "No no, non potete usare l'acqua. Non potete gestirla, perché siete dei privati e la volete usare a fine di profitto. L'acqua è un bene comune e quindi sarà la collettività a gestirla, cioè io. Quindi fermi tutti, non toccate l'acqua e lasciate che sia lo Stato a gestirla per il meglio."

Dopodiché già mi immagino quali saranno i metodi di gestione del burocrate governativo.

E' quello che è successo in Russia con la rivoluzione. Il socialismo tradizionalmente diceva: la terra è di chi la lavora! Quindi, fatta la rivoluzione, i contadini che erano stati servi della gleba fino ad un mese prima hanno pensato che finalmente potevano tenersi i frutti del proprio lavoro, lavorare la terra ed avere di che vivere, senza dover guardare il proprio pranzo passargli sotto gli occhi ogni giorno e finire sulla tavola dei ricchi.

E avevano cominciato a fare così, in effetti, in pieno spirito socialista.

Solo che sono arrivati i bolscevichi (sui treni gentilmente messi a disposizione dalla Germania, ma lasciamo perdere) facendo il gesto dell'ombrello e dichiarando ufficialmente: "col cazzo! che vi lasciamo lavorare la terra. Se fate così vuol dire che siete capitalisti, perché la proprietà privata è stata abolita, quindi quello che producete non è vostro, ma è dello Stato, quindi mollate il grano o vi fuciliamo seduta stante"

C'hanno anche provato a fanculare i bolscevichi, ma quelli sono stati di scorza più dura (e poi hanno pensato bene che lo Stato non era quel gran male che dicevano Marx ed Engels e che fa sempre comodo avere un esercito da mandare contro i "capitalisti").

Morale della favola: cornuti e mazziati...


Citazione:
Perché l’acqua è diventata un buon “BUSINESS” ?

Ottima domanda: pensa alla Tatcher....

Pyter
Inviato: 18/11/2007 21:32  Aggiornato: 18/11/2007 21:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: Acqua bene comune
Vorrei sottoporre all'attenzione di Pausania e di al2012 che i termini SINGOLO
e PRIVATO non son la stessa cosa.


SINGOLO:
l’individuo, in quanto considerato per sé e contrapposto alla collettività
o all’umanità

PRIVATO:
che non è di pubblica proprietà o gestione, che appartiene a singoli cittadini,
che è da essi gestito.

Il termine SINGOLO(INDIVIDUO) non implica la proprietà, come invece in PRIVATO.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Pausania
Inviato: 18/11/2007 21:43  Aggiornato: 18/11/2007 21:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
Certo Pyter, in generale è vero. Ma qui si sta parlando di un ambito in cui i contadini non vengono considerati come semplici esseri umani su questa terra, ma in relazione all'uso di un bene, e da questo punto di vista sono dei privati, che sfruttano una risorsa per il proprio lavoro, oltre che per le proprie necessità fisiologiche.

prealbe
Inviato: 19/11/2007 2:10  Aggiornato: 19/11/2007 2:10
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/1/2007
Da:
Inviati: 478
 Re: Acqua bene comune
Pausania
Citazione:
Scusa, ma una comunità è un insieme di singoli (privati) che volontariamente (all'incirca, non hanno scelto dove vivere, ma hanno scelto di collaborare insieme) si uniscono per perseguire interessi comuni.

Questa definizione indica una comunità di tipo contrattualistico, e non corrisponde affatto alla norma delle comunità esistite ed esistenti, le quali non si fondano affatto sull’espressione di una scelta volontaria ed esplicita dei singoli componenti sulla base di una preliminare definizione precisa e puntuale delle reciprocità tra loro, ma piuttosto su una condivisione, oltre che ovviamente del medesimo territorio, di un comune tessuto di usi e costumi consolidatosi nel tempo, di cui ogni membro è partecipe implicitamente dalla sua nascita.


Prealbe

Pausania
Inviato: 19/11/2007 7:48  Aggiornato: 19/11/2007 7:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Acqua bene comune
Prealbe, stesso discorso di Pyter. In generale hai ragione, ma qui la comunità che ci interessa è quella di chi vive nello stesso territorio, ma sceglie di unirsi per rivendicare i propri diritti in un movimento organizzato. Ciò non è né scontato né automatico, ma frutto di una volontà precisa.

Potrebbero infatti vivere nello stesso territorio in "un comune tessuto di usi e costumi", e in ogni caso farsi ognuno gli affari propri sulla questione acqua.

E' ovvio che ogni discorso vale per il contesto in cui si trova (come è ovvio che non mi stessi riferendo alle comunità di Ur della Mesopotamia).

usemlab
Inviato: 19/11/2007 10:33  Aggiornato: 19/11/2007 10:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 18/8/2006
Da:
Inviati: 156
 Re: Acqua bene comune
"da sottrarre alle logiche del mercato e del profitto"

che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia che barba che noia

sempre sempre sempre la solita frase, SEMPRE!!!!!!

The State is the great predatory enemy of the human race, and in its very being, the organization and regularization of predation, exploitation, and robbery
prealbe
Inviato: 19/11/2007 10:45  Aggiornato: 19/11/2007 10:45
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/1/2007
Da:
Inviati: 478
 Re: Acqua bene comune
Citazione:
Prealbe, stesso discorso di Pyter. In generale hai ragione, ma qui la comunità che ci interessa è quella di chi vive nello stesso territorio, ma sceglie di unirsi per rivendicare i propri diritti in un movimento organizzato. Ciò non è né scontato né automatico, ma frutto di una volontà precisa.

Una comunità che deve scegliere di unirsi per fare qualcosa? Ho idea che l’unione tra i membri sia uno dei presupposti per definire “comunità” un “insieme di singoli”, così come una sostanziale comunione di intenti sulle questioni collettive.

Citazione:
Potrebbero infatti vivere nello stesso territorio in "un comune tessuto di usi e costumi", e in ogni caso farsi ognuno gli affari propri sulla questione acqua.

Una comunità i cui membri si fanno gli affari propri su questioni che investono l’interesse della comunità? Ah, ecco. Capisco.

Citazione:
E' ovvio che ogni discorso vale per il contesto in cui si trova (come è ovvio che non mi stessi riferendo alle comunità di Ur della Mesopotamia).

Forse non ti stai riferendo ad una “comunità” tout court.


Prealbe


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