Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE


palestina : La madre di tutte le giustificazioni
Inviato da Redazione il 17/10/2007 9:30:00 (5918 letture)

di Uri Avnery

Quando sento parlare di "scontro di civiltà" non so se ridere o piangere.

Ridere, perché è un concetto ridicolo.

Piangere, perché è in grado di causare danni imprevidibili.

Piangere ancor di più, perché i nostri leader stanno sfruttando questo slogan come pretesto per sabotare ogni possibilità di riconciliazione tra israeliani e palestinesi.

Ed è solo un altro di una lunga serie di pretesti. Perché il movimento sionista ha avuto bisogno di giustificazioni per il modo in cui ha trattato i palestinesi?

Alla sua nascita, il sionismo era un movimento idealista, che dava grande importanza alle sue basi morali. Non solo per convincere il mondo, ma soprattutto per mettere in pace la propria coscienza.

Fin dalla prima infanzia ci viene raccontato dei pionieri, molti dei quali figli e figlie di famiglie colte e benestanti, che si lasciarono alle spalle la vita agiata dell'Europa ...

... per cominciare una nuova vita in un paese lontano e - per gli standard del tempo - primitivo.

Qui, in un clima ostile al quale non erano abituati, spesso affamati e ammalati, si davano a pesantissimi lavori manuali sotto un sole impietoso.

Per affrontare ciò, avevano bisogno di credere ciecamente nella giustezza della loro causa. Non credevano solo nella necessità di salvare gli ebrei d'Europa dalla persecuzione e dai pogrom, ma anche nella creazione di una società giusta come non se ne erano mai viste prima, una società egualitaria che servisse da modello per il mondo intero.

Lev Tolstoy non era per essi meno importante di Theodor Herzl. Il kibbutz ed il moshav [due modelli di comunità "sociale" israeliana, NdT] erano i simboli dell’intera impresa.

Ma questo movimento idealistico mirava ad insediarsi in un paese abitato da un altro popolo. Come riconciliare la contraddizione tra i suoi sublimi ideali ed il fatto che il loro obiettivo imponesse l'espulsione degli abitanti del luogo?

La via più semplice era di rimuovere del tutto il problema, ignorandolo: la terra, ci dicevamo, era vuota, non c'era alcun popolo ad abitarla. Fu questa giustificazione che consentì di aggirare l'abisso morale.

Soltanto uno dei Padri Fondatori del movimento Sionista fu abbastanza coraggioso da chiamare le cose col loro nome: Ze'ev Jabotinsky già 80 anni fa scriveva che era impossibile ingannare il popolo palestinese (di cui riconosceva l'esistenza) e conquistare il loro consenso alla causa sionista.

Siamo bianchi che colonizzano la terra degli indigeni, disse, e non c'è nessuna possibilità che i nativi vi rinuncino volontariamente. Resisteranno con la violenza, al pari dei popoli nativi nelle colonie europee. Ecco perché abbiamo bisogno di una "Muro Invalicabile” per porteggere l'impresa sionista.

Quando a Jabotinsky dissero che il suo era un approccio immorale, rispose che gli ebrei stavano cercando di salvarsi dalla tragedia che incombeva su di loro in Europa, e, dunque, i loro principi etici prevalevano su quelli degli arabi di Palestina.

La maggior parte dei sionisti non era pronta ad accettare questo approccio basato sulla forza, e cercò fervidamente una giustificazione morale per poter andare avanti.

Ebbe così inizio la lunga ricerca di giustificazioni, durante la quale ogni scusa soppiantava la precedente, assecondando le mutevoli mode spirituali del mondo.

La prima giustificazione fu esattamente la stessa sbeffeggiata da Jabotinsky: venivamo qui nell'interesse e per il bene degli arabi. Li riscatteremo dal loro primitivo e rozzo stile di vita, dall'ignoranza e dalle malattie. Insegneremo loro le moderne tecniche agricole e gli porteremo la medicina evoluta.

Tutto, tranne il lavoro, perché ogni posto di lavoro doveva essere per gli ebrei che stavamo portando là, che stavamo trasformando da ebrei del ghetto in un popolo di lavoratori e coltivatori.

Quando gli arabi, ingrati, tentarono di opporsi al nostro grande progetto, a dispetto di tutti i benefici sembra gli stessimo recando, trovammo una giustificazione "marxista": non sono gli arabi a contrastarci, ma solo gli "effendi", i ricchi, i grandi proprietari terrieri, sono loro a temere che il fulgido esempio della egualitaria comunità ebraica attragga a sé il proletario arabo sfruttato, rivoltandolo contro i suoi oppressori.

Anche questo pretesto non funzionò molto a lungo, forse perché gli arabi vedevano i sionisti acquistare i terreni da quegli stessi "effendi", scacciandone gli affittuari che li avevano coltivati per generazioni.

L'ascesa del nazismo in Europa portò grandi masse di ebrei nel Paese. I cittadini arabi si videro la loro terra strappata da sotto i piedi, e nel 1936 diedero vita ad una rivolta anti-britannica ed anti-ebraica.

Perché dovremmo pagare noi per la persecuzione degli ebrei in Europa? - si chiedevano gli arabi.

Ma la rivolta araba ci offrì una nuova giustificazione: gli arabi appoggiano i nazisti. E in effetti il Gran Mufti di Gerusalemme, Hajj Amin al-Husseini, fu fotografato seduto accanto ad Hitler.

Poi qualcuno "scoprì" che il Mufti fu il vero istigatore dell'Olocausto (anni dopo si scoprì che Hitler in realtà non poteva soffrire il Mufti, il quale non aveva quindi alcun ascendente sui nazisti).

Arrivò la fine della Seconda Guerra Mondiale, che fu seguita dalla guerra del 1948. Metà dei palestinesi sconfitti divennero "profughi", ma questo non toccò la coscienza sionista, poiché tutti sapevano che erano fuggiti di loro spontanea volontà.

I loro capi li avevano invitati a lasciare le loro abitazioni, per tornare in un secondo momento, al seguito delle vittoriose armate arabe. In verità, non è mai stata trovata alcuna prova a sostegno di questa assurda affermazione, ma ciò è bastato a placare la nostra coscienza fino ad oggi.

Si potrebbe chiedere, perché non fu concesso ai profughi di fare ritorno alle loro case dopo la fine della guerra? Beh, furono loro a rifiutare il piano di spartizione dell'ONU nel 1947, dando inizio ad una guerra. Se a causa di ciò hanno perduto il 78% dei loro territori, non possono che prendersela con loro stessi.

Poi venne la Guerra Fredda. Noi eravamo schierati dalla parte del "mondo libero", ovviamente, mentre il grande leader arabo Gamal Abd-al-Nasser prendeva le sue armi dal blocco sovietico. (E’ vero, nella guerra del 1948 ricevemmo anche noi armi sovietiche, ma questo non è rilevante). Era evidente: è inutile parlare con gli arabi, dato che appoggiano la tirannide comunista.

Ma il blocco sovietico crollò. "L'organizzazione terroristica chiamata OLP", come la chiamava Menachem Begin, riconobbe Israele e firmò gli accordi di Oslo. A questo punto serviva una nuova giustificazione per la nostra riluttanza a restituire ai palestinesi i territori occupati.

La salvezza venne dall'America: un professore di nome Samuel Huntington scrisse un libro sullo "Scontro di civiltà". E fu così che trovammo la madre di tutte le giustificazioni.

Il super-nemico, secondo questa teoria, è l'Islam: la civiltà occidentale, giudeo-cristiana, progressista, democratica, tollerante, viene attaccata dal brutale, fanatico, terrorista mostro islamico.

L'Islam è assassino per natura. In realtà, "musulmano" e "terrorista" sono sinonimi: ogni musulmano è un terrorista, ogni terrorista è musulmano.

Lo scettico potrebbe chiedere: come è potuto succedere che la splendida cultura occidentale abbia generato l'Inquisizione, i pogrom, i roghi di streghe, l'annientamento dei nativi americani, l'Olocausto, le pulizie etniche ed altre innumerevoli atrocità? Ma quello è il passato, ora la cultura occidentale è l'incarnazione della libertà e del progresso.

Il prof. Huntington non aveva in mente noi in particolare, il suo compito era piuttosto di soddisfare una brama tutta americana: l'impero americano ha costantemente bisogno di un nemico virtuale di portata globale, un unico nemico che includa tutti gli avversari degli USA nel mondo. I comunisti erano serviti alla bisogna: il mondo fu diviso in Buoni (gli americani ed i loro sostenitori) e Cattivi (i comunisti).

Chiunque contrastasse gli interessi americani era automaticamente un comunista: Nelson Mandela in Sud Africa, Salvador Allende in Cile, Fidel Castro a Cuba, mentre i signori dell'Apartheid, le squadre della morte di Augusto Pinochet e la polizia segreta dello Shah in Iran facevano parte, come noi, del Mondo Libero.

Con il crollo dell'impero sovietico, l'America fu privata improvvisamente del suo nemico globale. Il vuoto ora è stato riempito dai terroristi musulmani. Non solo Osama bin Laden, ma anche i guerriglieri ceceni, i nord-africani della gioventù arrabbiata delle banlieus di Parigi, la Guardia Rivoluzionaria iraniana, i ribelli delle Filippine.

E così la visione americana del mondo si è riassestata: un mondo "buono" (la civiltà occidentale) ed uno "cattivo" (la civiltà islamica). I diplomatici si curano sempre di distinguere tra "islamisti radicali" e "musulmani moderati", ma è solo questione di apparenza. Detto fra noi, sappiamo che ovviamente sono tutti degli Osama bin Laden: sono tutti uguali.

In questo modo, una gran parte del mondo, composto da una molteplicità di paesi molto differenti tra loro, ed una grande religione, con al suo interno correnti e tendenze differenti ed a volte anche opposte (come il Cristianesimo ed il Giudaismo), che hanno donato al mondo impareggiabili tesori scientifici e culturali, vengono gettati tutti insieme nello stesso calderone.

Questa visione del mondo è fatta su misura per noi. Il mondo dello "scontro di civiltà" è certamente, per noi, il migliore dei mondi possibili.

Così, la lotta tra Israele e i Palestinesi non è più un conflitto tra il movimento sionista, venuti a stabilirsi in questo Paese, ed i palestinesi che lo abitavano. No, è stato fin dal principio parte di una lotta globale che non origina certo dalle nostre azioni e aspirazioni. L'assalto dell'Islam terrorista al mondo occidentale non è partito per colpa nostra, la nostra coscienza può sentirsi del tutto a posto, noi siamo fra "i buoni" di questo mondo.

Questa è oggi la posizione ufficiale di fondo israeliana: i palestinesi hanno eletto Hamas, un movimento islamico criminale (se non fosse esistito, avrebbero dovuto inventarlo e, per la verità, alcuni sostengono che sia stato interamente creato dai nostri servizi segreti).

Hamas è un'organizzazione terroristica, così come Hezbullah. Mahmoud Abbas personalmente non sarà un terrorista, ma è un debole ed Hamas sta per prendere il controllo totale di tutti i territori palestinesi.

Non possiamo quindi discutere con loro, non abbiamo una controparte. In effetti, non c'è nessuna possibilità di avere una controparte, visto che apparteniamo alla civiltà occidentale, che l'Islam vuole eradicare.

Nel suo libro "Der Judenstaat", Theodor Herzl, il "profeta dello stato" ufficiale di Israele, aveva profetizzato anche questi sviluppi.

Ecco cosa scrisse nel 1896: "Per l'Europa noi costituiremo (in Palestina) una parte della barriera contro l'Asia, e saremo l'avanguardia della cultura contro la barbarie."

Herzl parlava di "muro" metaforicamente, ma nel frattempo ne abbiamo costruito uno decisamente reale.

Per molti, non si tratta semplicemente di un muro di separazione tra Israele e Palestina, ma è parte del "muro" globale tra occidente ed Islam, la linea del fronte nello scontro di civiltà.

Al di là del muro non ci sono uomini, donne e bambini, non c'è un popolo palestinese sconfitto e sottomesso, non ci sono città e villaggi strangolati come Abu-Dis, a-Ram, Bil'in and Qalqilia.

No, oltre il muro c'è un miliardo di terroristi, moltitudini di musulmani assetati di sangue, che desiderano soltanto una cosa nella vita: buttarci a mare, solo perché siamo ebrei, perché siamo parte della civiltà giudeo-cristiana.

Con una simile posizione ufficiale, con chi si può più parlare? E di cosa, si può parlare? A che serve incontrarsi ad Annapolis, o in qualunque altro posto?

Cosa dovremmo fare, quindi: ridere o piangere?

Segnalazione e traduzione di Luca Lombardi (turbonegro) da Metablog

Testo originale

Voto: 0.00 (0 voti) - Vota questa news - OK Notizie


Altre news
28/11/2015 10:00:00 - Il nuovo sito è pronto
26/11/2015 19:40:00 - Fulvio Grimaldi a Matrix
24/11/2015 11:00:00 - Caccia russo abbattuto dai turchi
22/11/2015 20:20:00 - Ken O'Keefe: "ISIS = Israeli Secret Intelligence Service"
21/11/2015 21:00:00 - L'uomo che uccise Kennedy
19/11/2015 19:00:00 - La solitudine
18/11/2015 21:21:31 - Vladimir Putin - conferenza stampa al summit del G20
17/11/2015 13:50:00 - Dopo Parigi
15/11/2015 22:30:00 - Commenti liberi
14/11/2015 9:40:00 - À la guerre comme à la guerre
13/11/2015 23:00:00 - Nuovi attentati a Parigi
11/11/2015 19:50:00 - Atleti russi dopati, brutti e cattivi
10/11/2015 19:30:00 - Fini, Grillo, Travaglio - e il giornalismo che non fa i conti con sé stesso
9/11/2015 18:30:00 - "Bag it!" Documentario (Ita)
8/11/2015 9:09:03 - Commenti liberi

I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Spooky_max
Inviato: 17/10/2007 9:50  Aggiornato: 17/10/2007 23:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/9/2007
Da: vetrina
Inviati: 99
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Scusate se OT ma Fabio Volo alla radio sta parlando in questo momento di scie chimiche!!
Citazione:
OT scusato, anche se non se ne comprende l'urgenza (già che ci sei, metti almeno il canale radio)

E' vero ma la cosa era appena cominciata e non avevo idea ancora di quali termini ne parlasse, nè soprattutto quanto sarebbe durato...
...Vado ad inserire la notizia nel suo forum scie chimiche e media

Max "the spooky"

"The future is unwritten" John Graham Mellor
Redazione
Inviato: 17/10/2007 9:52  Aggiornato: 17/10/2007 9:52
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
OT scusato, anche se non se ne comprende l'urgenza (già che ci sei, metti almeno il canale radio)

Linucs
Inviato: 17/10/2007 10:44  Aggiornato: 17/10/2007 10:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Ma questo movimento idealistico mirava ad insediarsi in un paese abitato da un altro popolo. Come riconciliare la contraddizione tra i suoi sublimi ideali ed il fatto che il loro obiettivo imponesse l'espulsione degli abitanti del luogo?

Bastava dire che i novelli israeliani "facevano i lavori che i palestinesi non volevano fare, e coltivavano la terra che i palestinesi non volevano coltivare".

Funziona sempre.

La prima giustificazione fu esattamente la stessa sbeffeggiata da Jabotinsky: venivamo qui nell'interesse e per il bene degli arabi. Li riscatteremo dal loro primitivo e rozzo stile di vita, dall'ignoranza e dalle malattie. Insegneremo loro le moderne tecniche agricole e gli porteremo la medicina evoluta.

"Porteremo loro una nuova cultura", eccetera.

Funziona sempre...

No, oltre il muro c'è un miliardo di terroristi, moltitudini di musulmani assetati di sangue, che desiderano soltanto una cosa nella vita: buttarci a mare, solo perché siamo ebrei, perché siamo parte della civiltà giudeo-cristiana.

Termini che vengono accostati solo quando fa comodo, salvo poi scoprire che la civiltà "giudeo-cristiana" (uh? ma non doveva essere "laica" fino a ieri, altrimenti Foxman e soci piangevano ad ogni visione di Babbo Natale?) è in realtà la principale sorgente dell'Antisemitismo Rampante. "Non a caso accoglie tutti gli arabi islamici, vedete? Tùto mòndo òdia!"

Cosa dovremmo fare, quindi: ridere o piangere?

Potremmo cominciare a chiamare le cose con il loro nome, evitando panzane come la "civiltà giudeo-cristiana".

In alternativa, potreste fucilare Podhoretz e vedere se il mondo migliora.

Thibault
Inviato: 17/10/2007 11:20  Aggiornato: 17/10/2007 11:20
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Un mondo folle
Inviati: 343
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Più che scontro di civiltàmi fa ridere/piangere la storiella buoni/cattivi.
Se guardiamo con gli occhi di oggi, esclusa la nazionalità, chi tra Riccardo "cuor di leone" e il "feroce" Saladino è il barbaro
Sarà che vengo da fuori dell'arco costituzionale ma ormai a buoni e cattivi ci ho fatto il callo...
Giusto per fare un esempio, su wikipedia, il cui motto è essere neutrali e obbiettivi, tutti i crimini dei nazisti (sia veri che presunti, e tra tutti e due ce ne sono parecchi) vengono condannati senza appello. Per i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, come quello di Dresda, ci sono le scusanti. Per la pulizia etnica marchio RAF su Zara si parla di bombardamenti generici.
Propongo un giochino: Individua il buono
Alleati - Nazisti
Partigiani - Fascisti
Cow boy - Indiani (in cambiamento politically correct)
Crociati - Islamici
Centro sinistra - Centro Destra
Vietcong - Americani
Franchisti - Repubblicani
Kennedy - Nixon
Romani - Barbari
E aggiungeteci chi volete... Poi vediamo quanti buoni non hanno fatto le stesse cose che definiscono gli altri come cattivi...

E' una tranquilla notte di regime
Orwell84
Inviato: 17/10/2007 11:21  Aggiornato: 17/10/2007 11:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/3/2006
Da: Ground Zero
Inviati: 1114
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
Arrivò la fine della Seconda Guerra Mondiale, che fu seguita dalla guerra del 1948. Metà dei palestinesi sconfitti divennero "profughi", ma questo non toccò la coscienza sionista, poiché tutti sapevano che erano fuggiti di loro spontanea volontà.

I loro capi li avevano invitati a lasciare le loro abitazioni, per tornare in un secondo momento, al seguito delle vittoriose armate arabe. In verità, non è mai stata trovata alcuna prova a sostegno di questa assurda affermazione, ma ciò è bastato a placare la nostra coscienza fino ad oggi.


Diciamo che, per il libero arbitrio, sono anche fuggiti di loro spontanea volontà, ma i 450 villaggi distrutti (Deir Yassin su tutti) da Uri Milstein, Menachem Begin con l'aiuto di gruppi terroristici come l'Irgun e il LEHI, sono un metodo estremamente persuasivo per facilitare le emigrazioni.

lamefarmer
Inviato: 17/10/2007 12:36  Aggiornato: 17/10/2007 12:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Chissà perché quando si parla di queste cose,
analizzando conflitti di qualunque genere e tipo,
ho sempre l'impressione che si stia parlando dell'interesse di una singola
parte in causa, senza che sia sfiorato chi é coinvolto direttamente nel conflitto.

Descritta per immagini surreali, é come se stessi comodamente seduto in salotto
a scommettere con un amico se oggi il latte in cucina sarà del gatto randagio rosso o
del mio gatto grassoccio e nero, mentre questi si stanno ammazzando fuori
in cortile.
La discussione la immagino così: "Cavoli, é già il terzo gatto che compero,
riesce a far fuori un po' di randagi, ma quelli sembra non finiscono mai!"
e l'amico "ma il latte tu lo vorresti per il randagio o per il tuo gatto?"
risposta "chennesò, io lo metto lì e basta: storicamente dovrebbe andare
per il randagio che é il primo ad averlo bevuto, ma vuoi che adesso che ho
un gatto in casa che ho sempre desiderato lo lasci senza cibo?"
l'amico "non potresti seplicemente dividerlo in modo che non sammazzino
a vicenda?"
"e perché? la ciotola é una, le regole stabilite, se poi scommetto bene
vinco anche i soldi per tantissimi gatti futuri! Speriamo solo che in randagi
non finiscano subito ..."





Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
francesco7
Inviato: 17/10/2007 13:39  Aggiornato: 17/10/2007 13:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/5/2006
Da: Tarentum
Inviati: 886
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Ringrazio Gianluca Freda per avermi fornito questa notizia davvero molto interessante postata sul suo blog:
Il sionismo era sostenuto dalle SS tedesche e dalla Gestapo. Hitler stesso appoggiava personalmente il sionismo. Nel corso degli anni ’30, in collaborazione con le autorità tedesche, gruppi sionisti organizzarono una rete di 40 campi in tutta la Germania dove i futuri coloni venivano addestrati per la nuova vita in Palestina. Ancora nel 1942, i sionisti gestivano almeno uno di questi “Kibbutz”, campi d’addestramento ufficialmente autorizzati, sul quale sventolava la bandiera bianca e blu che sarebbe poi stata adottata come bandiera nazionale d’Israele. L’Accordo di Trasferimento (che promuoveva l’emigrazione degli ebrei tedeschi verso la Palestina), concluso nel 1933 e poi abbandonato alla vigilia della II Guerra Mondiale, è un importante esempio della collaborazione tra la Germania hitleriana e il sionismo internazionale. Grazie a questo accordo, il Terzo Reich di Hitler fece più di qualunque altro governo degli anni ’30 per sostenere la crescita dell’ebraismo in Palestina e favorire le mire sioniste. Hitler e i sionisti avevano un obiettivo comune: creare un ghetto ebraico mondiale come soluzione alla Questione Ebraica”.
<<I kibbutz di addestramento erano diffusi in molti paesi d’Europa ed erano noti come “hachshara”. Stando a quel che leggo, il “kibbutz autorizzato” a cui fa riferimento l’articolo si trovava a Neuendorf e continuò ad essere attivo anche dopo il marzo 1942. Si possono trovare diverse notizie e altre fonti con una ricerca su Google. Ad esempio, all’indirizzo http://www.ushmm.org/uia-cgi/uia_query/photos?hr=null&query=kw110156 si trovano diverse fotografie dei kibbutz sionisti in Europa, compreso quello di Neuendorf>>. (GF)

La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Pyter
Inviato: 17/10/2007 14:42  Aggiornato: 17/10/2007 14:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Li riscatteremo dal loro primitivo e rozzo stile di vita, dall'ignoranza e dalle malattie. Insegneremo loro le moderne tecniche agricole e gli porteremo la medicina evoluta.

E tutto questo glielo porteremo avvolgendolo nella carta dei diritti
democratici.

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Pyter
Inviato: 17/10/2007 14:50  Aggiornato: 17/10/2007 14:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Thibault :

Alleati - Nazisti
Partigiani - Fascisti
Cow boy - Indiani (in cambiamento politically correct)
Crociati - Islamici
Centro sinistra - Centro Destra
Vietcong - Americani
Franchisti - Repubblicani
Kennedy - Nixon
Romani - Barbari

+

Spagnoli e Indios
Religiosi e Atei
Creazionisti ed Evoluzionisti
Stato e Chiesa
Guelfi e ghibellini
Padani e Italici
Nordici e Sudici...

.....continua

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
redna
Inviato: 17/10/2007 15:31  Aggiornato: 17/10/2007 15:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
La cosa più semplice sarebbe stata quella di restare nei limiti del territorio assegnato ad israele dall'ONU.
E'stato perchè israele reclama quella terra letteralmente....dal torrente d'egitto, all'eufrate...che siamo arrivati a questo punto.
In questo suo diritto ci sono anche le alture di golan (della siria...)
La loro storia devono continuarla a raccontare se vogliono sopravvivere......
e il loro racconto si chiama bibbia, torah, talmud....che rappresentano la madre di tutte le giustificazioni.

Vedere come i sionisti sono arrivati a questo punto è interessante e anche,storicamente, complesso...

Ma ora siamo di fronte a due fatti:
- la restaurazione del terzo tempio a gerusalemme (che sarà....eterno...)
- la successiva acquisizione dei territori che il dio degli eserciti assegna loro quale ricompensa.
Non è che sia cosa da poco...per tutte le popolazioni che abitano vicine.
Quello che succede a gerusalemme in questo momento è volto ad arrivare ad una conclusione...
--
Il rabbino Kook il vecchio ci informa che:la differenza fra un'anima ebrea e le anime dei non ebrei ...è più grande e più profonda della differenza fra un'anima umana e le anime degli animali.
tratto. da infopal.it -articolo: la percezione dei palesinesi come umani relativi.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
cocis
Inviato: 17/10/2007 17:55  Aggiornato: 17/10/2007 17:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: La madre di tutte le giustificazioni


lìipocrisia regna sovrana

Turchia, ok alle incursioni in Nord Iraq
Bush: "Non è nel vostro interesse"

Linucs
Inviato: 17/10/2007 18:56  Aggiornato: 17/10/2007 18:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Hitler e i sionisti avevano un obiettivo comune: creare un ghetto ebraico mondiale come soluzione alla Questione Ebraica”.

Nonché come soluzione alle richieste di estradizione per gli oligarchi "russi".

nasissimo
Inviato: 17/10/2007 19:37  Aggiornato: 17/10/2007 19:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/5/2007
Da: Arezzo
Inviati: 43
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Boh.
Secondo me, così non si va da nessuna parte.
Il filoarabismo ci ha servito poco e male anche quando poteva avere un senso strategico, ora serve solo per riportare l'orologio agli anni settanta.
Il problema israelo-palestinese è un problema colossale, che sarà ancora lontano dall'essere risolto quando noi morremo. Se sia stato generato da Hertzl, dal sionismo "cattivo", dall'olocausto, dagli USA, dal fanatismo islamico, mica conta gran che.
Il problema sta li da un secolo.
Ed Israele, sta li da sessant'anni.
Quale che sia il passato, per mettere in discusione la sua esistenza adesso ci vuole una chiorba come quella di Amadinjahednsxf o come diavolo si chiama. Persino tra i palestinesi, i meno scemi lo hanno riconosciuto. E tra gli israeliani, i meno scemi si sono detti disposti a collaborare per la creazione di uno stato palestinese.
Solo queste possono essere le basi per una trattativa, che sarà lunga ed estenuante ma che non si può non intavolare.
I fatto è che ne questi, ne quelli sono capaci di fare quell'unica cosa che risolverebbe il preblema in un baleno:
MESCOLARSI.
E non ne sono capaci per colpa della chiusura delle rispettive culture.

Pyter
Inviato: 17/10/2007 20:17  Aggiornato: 17/10/2007 20:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 15/9/2006
Da: Sidonia Novordo
Inviati: 6250
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Autore: cocis Inviato: 17/10/2007 17:55:57

lìipocrisia regna sovrana
Turchia, ok alle incursioni in Nord Iraq
Bush: "Non è nel vostro interesse"

Jalal Talabani:
"In base alla Costituzione irachena, alle truppe straniere non è permesso di stare sul suolo iracheno."

E' una battuta ? Non mi dite che non è una battuta...ma veramente?
Allora è una battuta anche questa?
Bush:
C'è un modo migliore di affrontare la questione che un massiccio intervento militare".

Grande Bush...

"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Orwell84
Inviato: 17/10/2007 20:25  Aggiornato: 17/10/2007 20:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 7/3/2006
Da: Ground Zero
Inviati: 1114
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
Persino tra i palestinesi, i meno scemi lo hanno riconosciuto. E tra gli israeliani, i meno scemi si sono detti disposti a collaborare per la creazione di uno stato palestinese.


Se "meno scemo" è sinonimo di "furbo" sono d'accordo. Serve finalmente uno Stato Palestinese come foglia di fico per nascondere la realtà che gli Ebrei non sono più la maggioranza di Israele, West Bank e Striscia di Gaza.

Bantustan reloaded.

LoneWolf58
Inviato: 17/10/2007 20:34  Aggiornato: 17/10/2007 20:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 12/11/2005
Da: Padova
Inviati: 4861
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Scontro di Civiltà... scontro di culture... scontro di ideologie... scontro di religioni... l'importante è trovare qualcosa che ti renda l'altro identificabile e, soprattutto, diverso da te... quindi si rimarcano le differenze si minimizzano le uguaglianze e tadaaa les jeux sont faits... non c'è più dialogo. E quando non c'è dialogo c'è scontro se non guerra. Ma possibile che non impariamo nulla dai nostri errori... quanto vorrei cambiare la mia firma

La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Giacula
Inviato: 17/10/2007 21:33  Aggiornato: 17/10/2007 21:33
Ho qualche dubbio
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 215
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:

Thibault :

Alleati - Nazisti
Partigiani - Fascisti
Cow boy - Indiani (in cambiamento politically correct)
Crociati - Islamici
Centro sinistra - Centro Destra
Vietcong - Americani
Franchisti - Repubblicani
Kennedy - Nixon
Romani - Barbari

+

Spagnoli e Indios
Religiosi e Atei
Creazionisti ed Evoluzionisti
Stato e Chiesa
Guelfi e ghibellini
Padani e Italici
Nordici e Sudici...

.....continua

Citerei anche davide contro golia... anche se oggi i ruoli sono invertiti. Il gigante davide contro il minuscolo golia...

Saluti

redna
Inviato: 17/10/2007 21:49  Aggiornato: 17/10/2007 21:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
cito-
Il fatto è che nè questi, nè quelli sono capaci di fare quell'unica cosa che risolverebbe il problema in un baleno: MESCOLARSI.
---
E'appunto questo che NON bisogna fare.
Se si mescolano e diventano ebrei a metà (impossibile...) col tempo anche quella metà potrebbe diventare araba....non si è capito proprio il perchè di israele e tanto meno del valore della loro esistenza (secondo loro).
Gli ebrei sono il POPOLO ELETTO e il popolo eletto non si mescola con nessuno!!!!
Il loro sangue è DIVERSO e tutti gli altri non sono uguali a loro.

Purtroppo la propaganda ha fatto in modo che le cose essenziali vengano messe nell'angolo.Si preferisce dire che gli ebrei hanno le armi atomiche, che hanno il miglior esercito del mondo, che sono la miglior democrazia del medio oriente quando invece portano avanti in SILENZIO il loro programma, del quale si sa anche la (possibile) conclusione....
Un silenzio che solo 'i protocolli' descrivono come necessario.

In effetti la chiusura non è data dalla rispettive culture.
La chiusura è data dai fini che si pongono gli ebrei.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Linucs
Inviato: 17/10/2007 22:12  Aggiornato: 17/10/2007 22:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
I fatto è che ne questi, ne quelli sono capaci di fare quell'unica cosa che risolverebbe il preblema in un baleno: MESCOLARSI. E non ne sono capaci per colpa della chiusura delle rispettive culture.

Bastardi. Bisognerebbe obbligarli a MESCOLARSI. E poi proseguire con i GIAPPONESI. Maledetti giapponesi, con la loro cultura chiusa. Io quelli che non si mescolano li accopperei democraticamente col gas. Se tutti fossero mescolati per bene non ci sarebbero più conflitti. Poi resterebbe il problema del sessismo, facilmente risolvibile ascoltando Veronesi.

Stranamente però la brigata Levy-Pezzentbaum promuove la "mescolanza" dappertutto tranne che nel proprio porco angolo di mondo.

Indovinate perché.

(vincete una bambolina)

redna
Inviato: 17/10/2007 22:18  Aggiornato: 17/10/2007 22:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
linucs

conviene chiedersi il perchè sia ebrei e giapponesi hanno una cultura così chiusa? E magari anche capire il perchè?
Poi si potrebbe procedere in altra maniera....ma sarebbe interessante capire il perchè gli ebrei sono stati identificati, da alcuni storici, come un popolo nomade di origini asiatiche....(dai reperti trovati e dalla cultura...)

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
nasissimo
Inviato: 18/10/2007 0:11  Aggiornato: 18/10/2007 0:11
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/5/2007
Da: Arezzo
Inviati: 43
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Ma che scemenze stai a dir.
Avevo detto che il guaio è che non ne sono capaci, non che "bisognerebbe obbligarli". La violenza sta sempre nelle chiusure.
Se le rispettive culture fossero meno chiuse (non solo quella giudaica, redna, pure quella islamica) non ci sarebbe bisogno di obbligare ne di gasare nessuno: vivendo a stretto contato da quattro generazioni almeno, il processo si sarebbe innescato da solo.
Non so che c'entrino i giapponesi; i giapponesi che ho conosciuto io chiusi non lo sono affatto. Quando si trasferiscono altrove sono ansiosi di apprendere e di socializzare, non fanno gruppo solo tra loro e non si rinserrano in dei ghetti, e spesso e volentieri si "mescolano", pure in senso biblico.
Per una analisi seria del problema israelo-palestinese la questione culturale non può essere trascurata, perché è il punto centrale. L'articolo invece si dilungava in preamboli storici e prese di posizione un po' stantie, senza affrontarlo e anzi negandone l'esistenza con atteggiamento di superiorità e di scherno.
Questo il motivo della mia disapprovazione.

Pausania
Inviato: 18/10/2007 0:37  Aggiornato: 18/10/2007 0:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Redna Citazione:
conviene chiedersi il perchè sia ebrei e giapponesi hanno una cultura così chiusa? E magari anche capire il perchè?

In realtà “gli ebrei” si mescolano eccome. Per esempio (ho trovato i dati del 2001, ma leggevo che quelli più recenti mostrano numeri anche superiori) negli Stati Uniti, dove la comunità ebraica è consistente, “il mescolarsi”, meglio noto come intermarriage – matrimonio tra persone di diversa origine – è pratica comune.

°Il tasso di matrimoni misti è in crescita, ma a ritmo costante, con il 47% degli attuali nuovi sposi che si sposano con non ebrei. Un incremento del 4 per cento dal 1990.

°Di tutti gli ebrei americani attualmente sposati, un terzo è in un matrimonio misto

°Il matrimonio misto è più frequente tra i giovani e gli uomini

°Più alta è l'educazione [ebraica], minore è la frequenza dei matrimoni misti. Il 43% di chi è privo di una qualunque educazione ebraica ha un matrimonio misto, il 29% di chi ha avuto un giorno alla settimana di educazione religiosa, il 23% di chi ha avuto parzialmente una educazione ebraica e solo il 7% di chi ha frequentato una scuola ebraica o la yeshiva (scuola dove si studia la Torah ed il Talmud).


Link

Come vedi gli ebrei si mischiano, forse anche in rapporto più alto che altre categorie.
Solo che c'è qualcuno a cui questa cosa non va bene, e non agli ebrei, ma ai sionisti, che scrivono, tanto per fare un esempio, su Haaretz – quotidiano israeliano e progressista – cose di questo tenore:

Il paragrafo più interessante del nuovo studio del prof. Steven Cohen – Research Professor dello Jewish Social Policy allo Hebrew Union College Jewish Institute of Religion di New York – è abbastanza spaventoso: ci stiamo dividendo in due distinte popolazioni: gli “in-married” [cioè gli ebrei sposati con ebrei] e gli intermarried [cioè sposati con non-ebrei]. Il divario tra “in-married” e “intermarried” è ampio, e questo suggerisce l'immagine di “Due Ebraicità”.

[...]Il matrimonio misto costituisce oggi di certo la più grande minaccia alla continuità ebraica, sia a livello individuale [...] sia a livello di gruppo (per la misura e la distinzione della popolazioni ebraico-americana).


continua...

Non so se a qualcuno questo ricorda niente, ma a me sì. Correva l'anno 1938 e il Gran Consiglio del Fascismo s'era messo in testa di salvare il popolo italiano, stilando alcune regole precise. Punto primo:

Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce:
a.il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e altre razze non ariane


Se agli amici sionisti rode che ci sono così tanti intermarriage, significa che “gli ebrei” evidentemente hanno altri proplemi nella vita che salvaguardare la “continuità ebraica”. E significa anche che sarebbe ora che la smettessero di parlare a nome di chi non ha mai delegato loro alcuna rappresentanza di sorta.

redna
Inviato: 18/10/2007 9:20  Aggiornato: 18/10/2007 9:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
nasissimo
ho forse detto che bisogna gasarli?
Se riguardi i miei post stavo solo parlando di modo di essere,cultura...(in generale,non singolarmente).La cultura e la tradizione è diversa dal singolo individuo.
Se li rileggi forse capirai.(...che certi aggettivi sono in più...)

Pausania,
se i rabbini hanno certe idee della razza ebraica non credo che improvvisamente la cambino.
Secondo me è il singolo se sceglie di mescolarsi o meno.
Ma non la cultura,la religione e le tradizioni di un popolo.
Per dirla con un proverbio:una rondine non fa primavera.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Freeman
Inviato: 18/10/2007 9:45  Aggiornato: 18/10/2007 9:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
Per una analisi seria del problema israelo-palestinese la questione culturale non può essere trascurata, perché è il punto centrale. L'articolo invece si dilungava in preamboli storici e prese di posizione un po' stantie, senza affrontarlo e anzi negandone l'esistenza con atteggiamento di superiorità e di scherno.

Cioè, tu vorresti spiegare ad uno scrittore e giornalista israeliano, nato in Germania e che ha vissuto su di sé quello che racconta, che in realtà il problema è "culturale" e non "storico", come se le due cose non fossero intrecciate inestricabilmente.
Quelli che tu chiami preamboli storici, sono invece l'essenza del problema, perché l'autore con la loro elencazione vuole dimostrare appunto quanto il Sionismo sia ipocrita, nel negare la vera essenza del problema, e quanto viva di sotterfugi e di pretesti.
Dove l'hai visto l'atteggiamento di "superiorità e di scherno"?

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Linucs
Inviato: 18/10/2007 10:53  Aggiornato: 18/10/2007 10:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
conviene chiedersi il perchè sia ebrei e giapponesi hanno una cultura così chiusa? E magari anche capire il perchè?

Soprattutto capire perché alcuno si devono "aprire" (ma solo in determinate direzioni) ed altri no.

cocis
Inviato: 18/10/2007 10:59  Aggiornato: 18/10/2007 10:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
sentito ieri alla radio mentre ero in macchina ...

" l'iran la smetta o sarà la 3° guerra mondiale ... "

bush = terrorista n° 1 ...

redna
Inviato: 18/10/2007 11:58  Aggiornato: 18/10/2007 11:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
soprattutto capire perchè alcuno si devono "aprire" (ma solo in determinate direzioni) ed altri no.
---
Quoto linucs.
E anche capire 'quali direzioni dovrebbero prendere le aperture'.......

cocis
da quanti anni ci sentiamo sta storia?
l'informazione non ha null'altro da raccontarci????

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
nasissimo
Inviato: 18/10/2007 14:38  Aggiornato: 18/10/2007 14:40
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/5/2007
Da: Arezzo
Inviati: 43
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
Dove l'hai visto l'atteggiamento di "superiorità e di scherno"?


Quando sento parlare di "scontro di civiltà" non so se ridere o piangere.

qui vedo l'atteggiamento di superiorità.

"Il super-nemico ... è l'Islam: la civiltà occidentale, giudeo-cristiana, progressista, democratica, tollerante, viene attaccata dal brutale, fanatico, terrorista mostro islamico. L'Islam è assassino per natura. In realtà, "musulmano" e "terrorista" sono sinonimi: ogni musulmano è un terrorista, ogni terrorista è musulmano."

qui vedo lo scherno.

Citazione:
tu vorresti spiegare ad uno scrittore e giornalista israeliano, nato in Germania e che ha vissuto..

Non vo' spiegar niente a nessuno.
Esprimo la mia opinione su un articolo. Se non posso farlo perché questo tizio la sa troppo lunga per poter essere contraddetto da degli ignoranti come noi, allora è inutile che questo forum esista.

Citazione:
..è culturale e non storico, come se le due cose non fossero intrecciate inestricabilmente

Certo che lo sono. Ma proprio per questo è mandatorio parlare di entrambe.
Questo articolo è lungo una settimana, e non c'è neppure un rigo in cui si soffermi sulle caratteristiche proprie delle due culture che nella regione sono a contatto - e contrasto - da cento anni almeno.
La mia opinione è che l'essenza del problema sia in queste caratteristiche, e sia molto più antico del sionismo. Il controesodo prodotto da sionismo nell'ultimo secolo non ha fatto che riportare alla luce un contrasto millenario.

shm
Inviato: 18/10/2007 17:50  Aggiornato: 18/10/2007 17:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/8/2007
Da: perugia
Inviati: 1802
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Redna

cito-
Il fatto è che nè questi, nè quelli sono capaci di fare quell'unica cosa che risolverebbe il problema in un baleno: MESCOLARSI.
---
E'appunto questo che NON bisogna fare.
Se si mescolano e diventano ebrei a metà (impossibile...) col tempo anche quella metà potrebbe diventare araba....non si è capito proprio il perchè di israele e tanto meno del valore della loro esistenza (secondo loro).
Gli ebrei sono il POPOLO ELETTO e il popolo eletto non si mescola con nessuno!!!!
Il loro sangue è DIVERSO e tutti gli altri non sono uguali a loro.


Non a caso l'ADL del B'nai Brith teme più l'assimiliazione che l'antisemitismo...
Avete fatto caso poi? E' più articolato il significato di anti-semitismo, modificato e aggiornato del semplice termine ebraismo...
Le religioni riportano avversità nei confronti di altre popolazioni credenti in altre religioni, ma nessuno, eccetto il B'nai B'rith, è riuscito, in seno alle alte autorità delle altre religioni, a far cancellare dai Libri Sacri dei cristiani, queste connotazioni di carattere anti-giudaico (...appositamente non ho scritto anti-semita, termine per me coniato per essere eccessivamente strumentalizzato).
Per quanto in Talmud e Torah siano ben specificati i termini razzistici nei confronti dei non-ebrei, il Corano invece è un'altra religione che riporta l'avversità nei confronti del popolo ebraico, per il momento immune da questo tipo di manipolazione.

“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Freeman
Inviato: 18/10/2007 18:41  Aggiornato: 18/10/2007 18:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
La mia opinione è che l'essenza del problema sia in queste caratteristiche, e sia molto più antico del sionismo. Il controesodo prodotto da sionismo nell'ultimo secolo non ha fatto che riportare alla luce un contrasto millenario.

Se ne deduce che ti sei bevuto la favola dello scontro di civiltà "hook, line and sink", come dicono in America? Non vorrai mica intendere davvero che l'odierna contrapposizione risale ad "antichi contrasti"?
Sarebbe più o meno come voler ricondurre i miei attriti frequenti con i romani al fatto che un duemila anni fa hanno combattuto e sottomesso i miei antenati sanniti, ed ancora oggi abbiamo difficoltà a convivere sullo stesso territorio. Le differenze culturali NON POSSONO essere la principale spiegazione di un conflitto, quando un popolo invade il territorio di un altro popolo.

Citazione:
Esprimo la mia opinione su un articolo. Se non posso farlo perché questo tizio la sa troppo lunga per poter essere contraddetto da degli ignoranti come noi, allora è inutile che questo forum esista.

Non rivoltiamo la frittata, per favore: nessuno ti dice che non puoi, ma solo che se lo fai devi argomentare.
Al momento vedo solo un'opinione abbastanza arbitraria, che non si capisce su cosa sia basata, se non su "preconcetti" che fanno eco ai libri della Fallaci e di Huntington, alle grida di allarme dei vari Magdi Allam e all'"informazione corretta" (così, a occhio, eh).
E consentirai se mi sembra più autorevole, fino a prova contraria, il punto di vista di uno che il problema non solo l'ha vissuto per intero, ma continua a pagare il prezzo del suo pacifismo e delle sue "verità" ogni giorno sulla propria pelle, vivendo come un reietto tra la sua gente.
E poi, alla fine, cosa dice questo tizio? Che la pace tra Israele ed i palestinesi non si fa perché non ci sono i presupposti, fondamentalmente perché Israele non ha interesse a farla: l'excursus di pretesti lungo 80 anni la dice lunga, in proposito, e se il rapporto di Israele con i palestinesi è basato su una serie di menzogne che i sionisti si raccontano da decenni per giustificarsi, chi è che ha un "atteggiamento di superiorità"? Avnery, da israeliano "della prima ora" vuol far capire, semplicemente, che se i palestinesi sono un po' incazzati, hanno i loro buoni motivi e che Israele, lungi dal fare ammenda dei suoi errori passati, persevera in un atteggiamento arrogante di "superiorità"; e che la storia dello "scontro di civiltà" ha messo probabilmente la pietra tombale potenziale sul dialogo tra le parti, stigmatizzando le "differenze culturali" ed acuendole all'inverosimile, facendole diventare insanabili ed inconciliabili.
Come gettare benzina sul fuoco.
Cosa dice di tanto sbagliato?

Citazione:
qui vedo l'atteggiamento di superiorità.

Lo vedi solo tu. Io vedo solo una grande amarezza.

Citazione:
qui vedo lo scherno.

Come sopra. Io vedo solo un giudizio lucido ed implacabile.

Potresti spiegare un po' più elaboratamente il tuo punto di vista, che non è chiaro? Perlomeno, non a me.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
redna
Inviato: 18/10/2007 19:25  Aggiornato: 18/10/2007 19:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
shm
cito-
non a caso l'ADL del B'nai Brith teme più l'assimiliazione che l'antisemitismo...
---
L'assimilazione porterebbe col tempo,anche naturamente, a smussare degli aspetti religiosi che invece devono essere esaltati.
Ricordiamoci la tribu di levi.Dovevano essere divisi dagli altri, non venivano nemmeno censiti.
Questo significa che si sposavano fra di loro.
I geni rimanevano fra quella tribu.Pertanto il sangue non doveva essere contaminato.Questo sistema del preservare il sangue di un certo tipo lo troviamo nella storia antica del medio oriente.Si sposavano le sorellastre (abramo disse che sara era la sorellastra...)sempre per preservare le caratteristiche che non dovevano essere mescolate.
Potrevano avere delle concubine perchè così era più facile tramandare molta discendenza (lo stesso lo facevano i sumeri/accadi)

Ricordiamoci che abramo proveniva da harran e il padre era un sacerdote di nippur. Stranamente gli ebrei non tengono molto in considerazione le loro origini, o provengono da altrove, perchè pensano che il medioriente ce l'ha con loro, mentre sono 'parenti stretti' attraverso abramo.Si potrebbe dire che è una guerra fratricida.

cito-
Il Corano, invece è un'altra religione che riporta l'avversità nei confronti del popolo ebraico...
---
Ho appena finito di leggere un libro che riguarda l'islam.
Ha molte pagine e alcune le ho sorvolate (l'autore è un tedesco,il libro l'ho preso i bibilioteca e il titolo dovrebbe essere Islam) ma c'è una parte dove descrive quanto il profeta abbia cercato di far capire agli ebrei la sua predicazione, e il sistema di vita che sarebbe diventato l'islam.Ma dopo un pò tristemente, capì che non c'era verso...
Capì che cominciava una disputa....e non sbagliava....
Non capisco,comunque,l'origine dell'avversità fra di loro

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
nasissimo
Inviato: 18/10/2007 19:53  Aggiornato: 18/10/2007 19:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/5/2007
Da: Arezzo
Inviati: 43
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:

Se ne deduce che ti sei bevuto la favola dello scontro di civiltà "hook, line and sink", come dicono in America? Non vorrai mica intendere davvero che l'odierna contrapposizione risale ad "antichi contrasti"?

Se ne decuce che secondo me una analisi estesa della faccenda non può non considerare le questioni culturali.
Le quali non esauriscono il discorso, si capisce. Ma sono essenziali.
Se si fa finta che non esistano, si finisce per fare il gioco appunto delle Fallaci dei Glucksmann e degli Huntington, i quali hanno successo proprio perché danno voce - in modo discutibile e pericoloso - ad un sentire che è ampiamente diffuso nel mondo occidentale, probabilmente per qualche motivo.
Per ridurre l'impatto di questi signori sarebbe più utile riconoscere perlomeno l'esistenza di problemi culturali, ed il fatto che nel mondo globalizzato questi sono destinati ad inasprirsi.
L'odierna contrapposizione non risale ad antichi contrasti. Risalgono ad antiche (meglio: medievali) concezioni le forme mentali che la rendono insolubile.
Sul fatto che i palestinesi abbiano degli ottimi motivi per essere incazzati sono d'accordo con lui, come pure sul fatto che in Israele sono in molti a non volerla, la pace; ed anche piuomeno sui vari passaggi dell'excursus storico.
Ma credo che la questione culturale sia troppo importante per relegarla in subordine a queste bazzecole.

Freeman
Inviato: 18/10/2007 21:28  Aggiornato: 18/10/2007 21:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Citazione:
Se si fa finta che non esistano, si finisce per fare il gioco appunto delle Fallaci dei Glucksmann e degli Huntington, i quali hanno successo proprio perché danno voce - in modo discutibile e pericoloso - ad un sentire che è ampiamente diffuso nel mondo occidentale, probabilmente per qualche motivo.

E certo, dalle crociate in poi, non si è fatto altro che costruire a tavolino un'immagine negativa e semplicistica dell'islam: il "comune sentire" è frutto di un equivoco alimentato ad arte, e propagato con gran dispendio di energie dai "soliti noti", con lo slogan del "conflitto di civiltà": non facciamo l'errore di scambiare le differenze culturali e religiose con le radici di un conflitto (inesistente?).
Citazione:
Per ridurre l'impatto di questi signori sarebbe più utile riconoscere perlomeno l'esistenza di problemi culturali, ed il fatto che nel mondo globalizzato questi sono destinati ad inasprirsi.

Vedi sopra: è gioco facile per "questi signori" spostare l'attenzione sul "problema culturale", che non esiste in quanto tale (cioè come problema).
Se arabi ed ebrei oggi non dialogano, di certo il peso che possono avere le "differenze culturali" o le "divergenze religiose" è molto relativo.
Il problema, è proprio nella "creazione" di questa percezione: alla fine, dai e dai, se glielo ripeti per vent'anni anche i palestinesi si convinceranno che "è un problema culturale".
E non dimentichiamo un passaggio importante: le divisioni interne, di cui Fatah e Hamas sono solo la parte "visibile", sono alimentate e volute da Israele (non a caso Avnery cita il fatto che Hamas sia in qualche modo creatura dei servizi israeliani). La guerra civile tra i palestinesi fa il gioco di Israele, e se per alimentare l'estremismo religioso sono necessari metodi poco ortodossi, ben vengano, l'importante è affossare ogni possibilità di dialogo.
Altra cosa da non dimenticare, l'estremismo religioso si è fatto strada tra i palestinesi solo negli ultimi anni, e sta lentamente prendendo il sopravvento sui motivi veri della loro lotta: a chi dobbiamo questa interessante "svolta", che fa comodo ai profeti di sventura dello "scontro di civiltà"?

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
nasissimo
Inviato: 18/10/2007 22:05  Aggiornato: 18/10/2007 22:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/5/2007
Da: Arezzo
Inviati: 43
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
me lo immaginavo.

Citazione:
..non si è fatto altro che costruire a tavolino un'immagine negativa e semplicistica dell'islam: il "comune sentire" è frutto di un equivoco alimentato ad arte (...) è gioco facile per "questi signori" spostare l'attenzione sul "problema culturale", che non esiste in quanto tale (cioè come problema).

Non esiste.
Di tutti gli aspetti del problema, questo è forse il peggiore di tutti: che per molti esso non esiste "come problema".
Per questo poi quando una Fallaci spara due bombarde si prende 92 minuti di applausi, come Fantozzi quando ha finalmente il coraggio di dichiarare apertis verbis che la corazzata potemkin è una cagata pazzesca.
Nel caso particolare della questione israelo palestinese il problema culturale si mescola a molte altre cose, tanto che non è questo l'esempio migliore per evidenziarlo. Tra l'altro nella fattispecie i problemi culturali sono DUE, uno contro l'altro. Come minimo due. C'è pure il terzo, quello cristiano, trasversalmente infrenato nel garbuglio. E tra l'altro il popolo palestinese era stato fino all'altro ieri il più secolarizzato ed aperto tra i popoli di matrice islamica, e si è fanatizzato solo nell'ultimo decennio, nel dopo Arafat, come dici anche tu.

Ma il problema culturale esiste eccome, proprio "come problema", ed io credo che non sia mettendo la testa sotto la sabbia e fiingendo che non esista che lo risolveremo. Se mai lo risolveremo.

redna
Inviato: 18/10/2007 22:33  Aggiornato: 18/10/2007 22:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
Ci sono giustificazioni anche per fare del presidente francese un agente a favore degli israeliani?
su www.noreporter.org ....e pare addirittura che sia il quarto uomo....

Pertanto mi sembra anacronistico pensare allo scontro di civiltà...
alla luce dei fatti si tratta di tutt'altro...

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Freeman
Inviato: 19/10/2007 1:01  Aggiornato: 19/10/2007 1:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
nasissimo,
mi fai capire in base a quale "problema culturale" esattamente Israele ha circondato la striscia di Gaza con un muro rendendola un lager per 1 milione e mezzo di persone, senza lavoro, senza soldi, senza servizi, senza corrente elettrica... è un lager o no?
e sarà sempre per lo stesso "problema culturale" che le colonie ebraiche in Cisgiordania si moltiplicano, ed i palestinesi vengono invitati a "lasciare volontariamente" il suolo della Terra Promessa per non farvi più ritorno?
è un problema culturale il fatto che Israele ignori sistematicamente le risoluzioni ONU che non gli fanno comodo, e che intende, con le buone o con le cattive, sbracare i propri confini fino al Sinai da una parte e fino all'Eufrate dall'altra, e gli arabi si arrangino?
Il vero problema culturale, se ce n'è uno, è il sostegno indiscriminato e vigliacco, nonché a senso unico ai poveri figli di Giuda, che perviene dal mondo occidentale, guidato dagli USA: la farsa che si prepara ad Annapolis lo mostrerà ancora una volta chiaramente.
Giuda intende prendersi tutta la terra promessa, altrimenti addio redenzione.
Questo è il nodo, che sia un "problema culturale" non mi sembra proprio...

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
_gaia_
Inviato: 20/10/2007 14:38  Aggiornato: 20/10/2007 14:39
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: La madre di tutte le giustificazioni
!

DAVID KELLY: UN SUICIDIO DI STATO?

David Kelly era un esperto inglese di armi batteriologiche, ispettore ONU in Iraq per le armi di distruzione di massa ( WMD) che in una intervista aveva completamente delegittimato il rapporto britannico sulle WMD.
(...)
Kelly aveva contestato l’ormai famosa affermazione per la quale Saddam era in grado di dispiegare e lanciare armi chimico-batteriologiche in 45 minuti.
La sua morte destò scalpore per l’inatteso tempismo, Kelly si sarebbe suicidato ingerendo pillole e tagliandosi i polsi.
Questo successe dopo che Kelly fu identificato come la “fonte governativa” del giornalista della BBC Andrew Gilligan, che in una ormai famosa emissione televisiva, mise pesantemente in dubbio la veridicità del dossier sulle WMD irachene prodotto dal governo.

Alla sua morte il governo Blair istituì l’Hutton Inquiry, l’inchiesta Hutton, che confermò che lo scienziato si era tolto la vita senza dubbio alcuno. C’è stato che non ci ha creduto lo stesso, il liberaldemocratico Norman Baker, che ha portato avanti un’inchiesta autonoma.
(...)
Non è superfluo notare che se Kelly non si è suicidato, qualcuno lo ha ucciso e ha organizzato una messinscena.

L’inchiesta Hutton assolse il governo da ogni responsabilità, ma l’emergere a posteriori di queste incongruenze mina seriamente la credibilità di quelle indagini. Un portavoce della polizia di Thames Valley ha dichiarato che “ …è stato confermato che non c’erano impronte sul coltello. Questo tuttavia non muta la spiegazione ufficiale della sua morte”.

Solo tre giorni addietro la polizia britannica è finita sotto accusa per aver taroccato malamente una foto di Jean Charles de Menezes, il brasiliano ucciso per errore dalla polizia nella metro di Londra, al fine di dimostrare come fosse somigliante ad un terrorista ricercato.


(articolo completo al link)

Freeman
Inviato: 21/10/2007 12:07  Aggiornato: 21/10/2007 12:07
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: La madre di tutte le giustificazioni

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA