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di Massimo Mazzucco
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politica italiana : L'inizio della rivoluzione
Inviato da Redazione il 1/9/2007 10:20:00 (6268 letture)

Era iniziata così, quasi per sbaglio, in un lontano giorno del 2007. Un gruppo di ministri era sceso in piazza per protestare contro alcune scelte del governo, e questo aveva messo in moto una lunga reazione a catena che ci ha portato fino alla situazione in cui viviamo oggi.

Normalmente, a quei tempi, le manifestazioni di piazza avevano uno scarso effetto, ed erano considerate più che altro un simpatico retaggio del passato (c’erano ancora molti cittadini che “avevano fatto il sessantotto“, e ricordavano con un sorriso nel cuore il cosiddetto “autunno caldo”). Ma, che scendessero in piazza pacifisti, macellai o farmacisti, di solito non cambiava mai nulla: un paio di minuti al TG, un paio di colonne sulla prima del Corriere - tanto per far finta che la gente contasse qualcosa - e poi tutti sotto a lavorare, esattamente come prima, per il bene di nonsiemaicapitochi.

Ma quella volta fu diversa: nel 2007, a manifestare in piazza erano scesi dei ministri, e questo aveva posto i cittadini di fronte ad una situazione a dir poco sconcertante: nemmeno Bertrand Russel, l’inventore dei più noti paradossi al mondo, ...

... avrebbe saputo arrivare a tanto: che un barbiere rada tutti coloro che nel suo paese non si radono da soli – ponendo l’impossibile quesito se il barbiere rada se stesso o meno – era ancora qualcosa di concepibile, ma che degli eletti dal popolo scendessero in piazza per protestare contro scelte che essi stessi avevano fatto, superava ogni possibile capacità di comprensione.

Ma, anche se i cittadini non riuscivano a dare un senso logico a quel gesto, in qualche modo ne colsero il significato profondo, e iniziarono a formare dei comitati per chiedere alla Magistratura il permesso per ritirare il proprio voto: la nostra Costituzione a quel tempo non prevedeva un passaggio del genere, ed inizialmente il permesso non venne concesso. Ma i cittadini insistevano, dicendo: “Se il governo protesta contro le proprie azioni, significa che non è soddisfatto del proprio operato, e questo a sua volta significa che noi abbiamo sbagliato nel dare loro il nostro voto. Ora, perché permettere a queste persone di continuare ad operare nel nostro nome, quando sono lori i primi a non avere fiducia in se stessi? Una volta riconosciuto un errore, non è meglio porvi rimedio al più presto, prima che diventi troppo tardi per tutti?”

Si discusse per un po’, ma alla fine il Consiglio Superiore della Magistratura riconobbe che il ragionamento era valido, e concesse finalmente ai cittadini la facoltà di ritirare il proprio voto.

Seguirono anni difficili, anni di assestamento, nei quali il voto non rappresentava più una delega a senso unico, ma una pregiata merce di scambio, da gettare in continuazione sulla bilancia dell’operato dei diversi governi.

In realtà, qualunque governo si avventurasse al potere, si ritrovava entro poco tempo a scendere in piazza contro se stesso, dopo aver riconosciuto la propria incapacità nel portare a termine un qualunque programma presentato in campagna elettorale.

Talmente automatico divenne questo meccanismo, che dopo una decina di legislature - finite invariabilmente con una clamorosa auto-bocciatura - i cittadini decisero di iniziare ad organizzarsi da soli, per mandare avanti nel frattempo la baracca.

Nascevano così comitati di quartiere, comitati provinciali e regionali, comitati di bambini e comitati di insegnanti, comitati di condominio, comitati di elettricisti e comitati di ragionieri, comitati familiari e comitati nazionali. Ciascun problema veniva analizzato e affrontato direttamente dalla gente, o da chi venisse di volta in volta designato a farlo, senza stare troppo a perdere tempo in parole vuote e discorsi inutili: c’era bisogno di una nuova discarica per le immondizie che si accumulavano in una delle nostre metropoli? I rappresentanti dei comuni interessati si riunivano, decidevano a maggioranza, chi accettava la discarica chiedeva agli altri qualcosa in cambio, e tutti mettevano in atto quanto deciso.

Le industrie farmaceutiche proponevano un nuovo medicinale che prometteva miracoli nella cura contro il cancro? Si formava un comitato apposito, fatto di medici, di malati e di gente normale, che seguiva da vicino e verificava di persona le procedure e gli effetti della sperimentazione di quel farmaco.

Gli americani volevano mettere una nuova base militare sul nostro territorio? L’asta era aperta a tutti: ciascun comune, fra quelli che avevano deciso di rendersi disponibili, poteva liberamente trattare con gli americani sulle condizioni e i benefici per la concessione dell’uso del loro territorio.

E soprattutto, i preti nati sul territorio italiano erani stati sottomessi alle stesse identiche leggi di tutti gli altri italiani. Pensate, alla fine pagavano le tasse pure loro.

Poi, purtroppo, mi svegliai: era stato soltanto un sogno, e mentre aprivo lentamente gli occhi intravvedevo nel televisore acceso la ghigna satanica di Clemente Mastella, che agitava sudato le braccia e sbraitava qualcosa da un palchetto elettorale, proprio come quelli che si usavano nel lontano 2007.

Massimo Mazzucco

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Pasquino
Inviato: 1/9/2007 10:38  Aggiornato: 1/9/2007 10:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: L'inizio della rivoluzione
BENTROVATI

Purtroppo sono e restano solo sogni caro Massimo.

Sto convincendomi sempre più, vista l'inutilità della politica italiana, che in questo paese anche l'Anarchia saprebbe fare di meglio se potesse gestire la Nazione.

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
fiammifero
Inviato: 1/9/2007 10:49  Aggiornato: 1/9/2007 10:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
iniziarono a formare dei comitati per chiedere alla Magistratura il permesso per ritirare il proprio voto:


Cavolo Massimo,sei messo proprio maluccio se anche nei sogni devi chiedere il permesso

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Redazione
Inviato: 1/9/2007 10:57  Aggiornato: 1/9/2007 10:57
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
FIAMMIFERO: "Cavolo Massimo, sei messo proprio maluccio se anche nei sogni devi chiedere il permesso".

La differenza fra sogno e realtà non sta tanto nel fatto che si "chieda il permesso", quanto che questo - alla luce dei fatti - venga concesso.

Io sono sempre stato convinto che il nostro "sistema democratico" - qualunque cosa sia - contenga tutti gli strumenti necessari per farci conquistare una società migliore. Siamo noi che dobbiamo prima rendercene conto, e poi imparare a usarli. Invece "aspettiamo" sempre che questo rinnovo arrivi da chissà dove.

Mentre sull'altro versante vedo certo risultati più immediati, ma solo in apparenza. Nella sostanza, in quella direzione non si arriva in nessun luogo.

Redazione
Inviato: 1/9/2007 11:21  Aggiornato: 1/9/2007 11:21
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
Non volendo andare OT, ho postato QUI questo mio dubbio di tipo "filosofico".

maxgallo
Inviato: 1/9/2007 11:53  Aggiornato: 1/9/2007 11:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 26/5/2004
Da: Prov. Pescara
Inviati: 2078
 Re: L'inizio della rivoluzione
Cosa ti eri magnato, Massimo, la sera prima per sognare cotanta roba?

"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

stefano82
Inviato: 1/9/2007 12:06  Aggiornato: 1/9/2007 12:06
So tutto
Iscritto: 15/9/2006
Da: novara
Inviati: 28
 Re: L'inizio della rivoluzione
Ieri ho visto su studio aperto un servizio da Telese che riprendeva il Cavagliere che parlava e in sottofondo l'audio con cori da stadio. Pensavo fosse un servizio sul Milan.

hendrix
Inviato: 1/9/2007 13:15  Aggiornato: 1/9/2007 13:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 12/9/2006
Da:
Inviati: 1048
 Re: L'inizio della rivoluzione
Devo essere grato a questa classe politica di governo perchè non sapevo
che i nemici del " progresso e delle riforme " fossero:

il racket dei lavavetri,
la lobby dei tassinari,
la mafia dei farmacisti,
la cosca dei panettieri,
la banda dei benzinari
e la setta dei gay.

Poi, purtroppo, mi svegliai: era tutto vero.

rumenta
Inviato: 1/9/2007 13:52  Aggiornato: 1/9/2007 13:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: L'inizio della rivoluzione
Redazione:

La differenza fra sogno e realtà non sta tanto nel fatto che si "chieda il permesso", quanto che questo - alla luce dei fatti - venga concesso.

ed in effetti sarebbe impossibile concederlo.
chi mi assicura, infatti, che il voto che tu vuoi ritirare sia proprio quello che hai espresso nel segreto della cabina elettorale??
il voto dovrebbe essere palese, altrimenti tutti potrebbero ritirare un voto alla coalizione avversaria



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
manneron
Inviato: 1/9/2007 13:53  Aggiornato: 1/9/2007 13:59
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/2/2006
Da:
Inviati: 951
 Re: L'inizio della rivoluzione
fuori tema
qui stanno riempiendo il cielo di scie chimiche. c'è un aereo che fa una scia abbastanza grossa e ho preso il binocolo per vedere che è.
azzo sono 2 aerei in scia che emettono scie

jerimum
Inviato: 1/9/2007 14:27  Aggiornato: 1/9/2007 14:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 20/1/2006
Da: Modena
Inviati: 249
 Re: L'inizio della rivoluzione
Tutti parlano del 20 Ottobre e della manifestazione dei ministri, ma nessun giornale parla ancora del V-Day e nessun politico ha ancora commentato che io sappia questa iniziativa popolare. Chissà perché ...

"Accominzamo, con nova promissa, sta gran sulenni pigliata pi fissa!"
La paura di Montalbano, Camilleri
clausneghe
Inviato: 1/9/2007 14:34  Aggiornato: 1/9/2007 14:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: L'inizio della rivoluzione
Questo settembre appena cominciato porta una brezza che annuncia tempeste ri-voluzionarie,pare

Usa questa parola anche il buon Blondet (clic su "miliardari di stato"

E il V-day bussa alla porta ,inascoltato dal regime....C.d.c.

p.s. OT... anche il cielo lombardo che vedo io è saturo di schifose scie

brainstorm
Inviato: 1/9/2007 14:37  Aggiornato: 1/9/2007 14:37
So tutto
Iscritto: 1/9/2007
Da:
Inviati: 1
 Re: L'inizio della rivoluzione
Intanto qualcuno sembra che provi a fare qualcosa: http://www.beppegrillo.it/vaffanculoday/ .

Avra' tutti i suoi difetti ma al momento sembra che sia l'unico che provi a far smuovere un po le masse per far cambiare qualche cosa.

Io apporro' la mia firma non tanto perche' creda ciecamente nel personaggio ma solo perche' questo potrebbe essere un inizio di vari referendum che possono dare il via ad una ad una ri-evoluzione del sistema piu' che ad una rivoluzione che portera' solo del caos.

Al momento nessuno ne parla ma immaginate cosa potrebbe succedere se si raccogliessero 5/10 milioni di firme. Forse i media sarebbero costretti a parlarne e cio' potrebbe dare coraggio a piu' giornalisti ed editori che vorrebbero scrivere le cose come realmente stanno.

That's my 2 cents.

Aseptik
Inviato: 1/9/2007 16:10  Aggiornato: 1/9/2007 16:10
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: Messapia
Inviati: 139
 Re: L'inizio della rivoluzione
Caro Massimo, anche questo è un sogno? o questo?

La politica è l’arte cortese di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi, promettendo di difendere gli uni dagli altri.
Oscar Ameringer
rumenta
Inviato: 1/9/2007 16:26  Aggiornato: 1/9/2007 16:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: L'inizio della rivoluzione
Aseptik:

Caro Massimo, anche questo è un sogno? o questo?

certo che sì!!

vergogna, segnalare questa palese disinformazione!!

i nostri politici queste cose non le fanno!!



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
Arcadia
Inviato: 1/9/2007 16:49  Aggiornato: 1/9/2007 16:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/5/2007
Da:
Inviati: 122
 Re: L'inizio della rivoluzione
Io ho dei dubbi. Forse mi sono persa qualcosa (stando all'estero e' facile), ma a me sembra che qui ci sia un errore di considerazione di fondo.

Ma veramente scendono in piazza a protestare proprio coloro che hanno firmato quelle leggi? Cioe', come sostiene l'articolo di Massimo assieme al resto della stampa, e' vero che sono proprio loro a commettere questo assurdo autogol?

Qualcuno puo' mostrarmi, nero su bianco, la prova che Giordano e compagni hanno effettivamente firmato le leggi contro cui intendono protestare il 20 settembre?

Se questo e' vero, passo e chiudo.
Se non e' vero, non sara' che si sta creando confusione a bella posta?
Cui bono?

Lo sanno tutti che ci si e' discostati dal programma quasi su ogni punto, ma ogni qualvolta quelli della cosi'detta "sinistra radicale" (come se poi ce ne fosse un'altra, "non radicale", in italia) cercano di riportare la rotta verso il contenuto di questo benedetto programma, tutti si mettono a tirargli i sassi, accusandoli di non essere coerenti e di voler far tornare Berlusconi.

"Berlusconi - 3, Il Ritorno", questo e' il film-spauracchio che viene agitato continuamente davanti ai nostri occhi, quasi come i terroristi di Al-de-Qe',
in modo che i vari d'alema, rutelli, mastella e compagni possano continuare a infischiarsene del programma. Zitti, zitti, ingoiamo tutto, senno' cade il governo e torna Berlusca, fuori tutti quelli che protestano!

Ma questa maggioranza e' composta di partiti lontani fra loro anni luce e anche quelli che sembravano vicini almeno in qualcosa si stanno allontanado come le galassie ai confini dell'universo e dal famoso programma. Vi sembra logico aspettarsi che vadano a braccetto uniti e compatti? E il Family Day ce lo siamo gia' scordato?

Per quanto riguarda le ipotesi e i sogni, non so. Gia' dobbiamo fare i conti con una realta' da incubo come questa...

Arcadia
Inviato: 1/9/2007 17:08  Aggiornato: 1/9/2007 17:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/5/2007
Da:
Inviati: 122
 Re: L'inizio della rivoluzione
PS - Ho appena letto alcuni interventi sull'Unita' e su Liberazione, secondo i quali non e' vero che i ministri di sinistra intendano protestare contro il governo. Intendono semplicemente appoggiare i precari nella loro richiesta di abolire la legge 30 (cosa che era nel programma).

Che poi dei ministri debbano o meno scendere in piazza, e' un altro argomento.
Perfino la Bindi ha detto a Mastella che dovrebbe smetterla di fare ricatti alla sinistra (proprio lui, poi)...

benitoche
Inviato: 1/9/2007 17:10  Aggiornato: 1/9/2007 17:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: L'inizio della rivoluzione
- i cittadini decisero di iniziare ad organizzarsi da soli, per mandare avanti nel frattempo la baracca.
Nascevano così comitati di quartiere, comitati provinciali e regionali, comitati di bambini e comitati di insegnanti, comitati di condominio, comitati di elettricisti e comitati di ragionieri, comitati familiari e comitati nazionali. Ciascun problema veniva analizzato e affrontato direttamente dalla gente

Aspettiamo ancora qualche anno e .....i sogni spesso sono premonitori
Argentina docet
Risultato:
noi avremo preso coscienza,"loro" si saranno comprati tutto

PS
Poche scie,nessun reticolo,trovo difficoltà a convincere la gente senza una scacchiera ma ben venga

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
fiammifero
Inviato: 1/9/2007 18:42  Aggiornato: 1/9/2007 18:42
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
La differenza fra sogno e realtà non sta tanto nel fatto che si "chieda il permesso", quanto che questo - alla luce dei fatti - venga concesso.


concedere ,significa aver chiesto prima o no?
almeno nei sogni si vuole o no avere la libertà di prendere visto che la controparte non rispetta i patti sanciti con la famosa costituzione?
chiedere il permesso,a casa mia,significa riconoscere l'interlocutore alla pari come generosità,dignità,educazione e rispetto.
Se anche nei sogni siamo schiavi di questa zavorra (lo stato siamo noi ), significa che nella realtà siamo ancora più "plasmabili" ed asserviti di quanto crediamo di essere.
Tutta qua la mia osservazione,alla luce anche del fatto che chi più è forte prende, non chiede e se ne frega dell'etica

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
kirghiso
Inviato: 1/9/2007 19:48  Aggiornato: 1/9/2007 19:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: chissà?
Inviati: 145
 Re: L'inizio della rivoluzione
@ redazione

Citazione:
Io sono sempre stato convinto che il nostro "sistema democratico" - qualunque cosa sia - contenga tutti gli strumenti necessari per farci conquistare una società migliore. Siamo noi che dobbiamo prima rendercene conto, e poi imparare a usarli. Invece "aspettiamo" sempre che questo rinnovo arrivi da chissà dove.


Sottoscrivo in toto ...e aggiungo questo link

...da sfogliare la colonna sinistra.

redna
Inviato: 1/9/2007 20:32  Aggiornato: 1/9/2007 20:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: L'inizio della rivoluzione
20.3-governo-giovanardi:mastella sarà credibile quando si dimetterà

su adnkronos

sono notizie che confortano (ma da che pulpito...)

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Aseptik
Inviato: 1/9/2007 20:57  Aggiornato: 1/9/2007 20:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: Messapia
Inviati: 139
 Re: L'inizio della rivoluzione
Ciao Rumenta
i nostri politici blaterano, blaterano dei problemi più insignificanti per il paese e non parlano mai dell'economia che recede, la disoccupazione, il precariato.
Oggi hanno dato i dati istat sull'inflazione, che a me sono sempre sembrata una buffonata.
Ma loro parlano, bla bla bla bla.. se qualcuno si lamenta gli danno del qualunquista o del populista, come se fosse un offesa..( una citazione di G. Giannini, fondatore del movimento politico " fronte dell'uomo qualunque":"Libertà, prosperità e giustizia sono generosamente promesse da tutti e, in teoria, non c’è che l’imbarazzo della scelta del più virtuoso tra tanti partiti tutti ugualmente perfetti. In pratica assistiamo all’ignobile spettacolo di un arrivismo spudorato, al brulicare di una verminaia di ambizioni, a una rissa feroce per conquistare i posti di comando dai quali poter fare il proprio comodo e i propri affari”.).
Spero che quello che auspica Blondet accada presto.
Intanto, per farvi digerire il boccone amaro di questi politici garruli, vi faccio fare due risate.

La politica è l’arte cortese di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi, promettendo di difendere gli uni dagli altri.
Oscar Ameringer
cirocat
Inviato: 1/9/2007 21:19  Aggiornato: 1/9/2007 21:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 31/7/2007
Da:
Inviati: 157
 Re: L'inizio della rivoluzione
Bel sogno, certo risvegliarsi con la faccia di mastella ...bel trauma ,comunque
irrealizzabile almeno per quanto riguarda i preti, come farebbero a pagarsi le tasse, per pagare le tasse bisogna procurarsi un reddito, per procurarsi un reddito bisogna LAVORARE, e non raccontare palle a devoti fedeli che si tutto.

bollettino scie, oggi giornata pazzesca, emilia con cielo pieno di SCHIFEZZA,
poche sere fa sono andato ad un dibattito che si teneva alla festa dell'unita ,
tema della serata il clima , c'era l'esperto i vari assessori che hanno tracciato il punto della situazione per niente rosea,piove poco e male(temporali) livelli dei fiumi che si abbassano ghiacciai che si ritirano ecc.. ecc.. alla fine provo ad intervenire per far presente il problema scie, per l'esperto gli aeroplani non sono un problema, tento con il progetto HAARP che esperimenti stanno facendo,
alchè il politico di turno ha cominciato ad imbastire tutto un discorso sulle tecnologie da perfetto burocrate dicendo tutto e niente.

Lestaat
Inviato: 1/9/2007 21:25  Aggiornato: 1/9/2007 21:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
Io sono sempre stato convinto che il nostro "sistema democratico" - qualunque cosa sia - contenga tutti gli strumenti necessari per farci conquistare una società migliore. Siamo noi che dobbiamo prima rendercene conto, e poi imparare a usarli. Invece "aspettiamo" sempre che questo rinnovo arrivi da chissà dove.


mm..
arieccoci....
quindi cent'anni di studi tesi a dimostrare che il capitalismo non funziona perchè "basato sullo sfruttamento" non contano una ceppa....come al solito.

A mio avviso qualsiasi forma di governo, dalla dittatura alla democrazia passando per le teocrazie e il socialismo reale, per la monarchia e l'oligarchia o qualsivoglia altro sistema, può funzionare. Certo, alcuni hanno dei problemi morali impliciti, ma se chi gestisce il potere è persona corretta e giusta tutto funziona, sempre. Non nascondiamoci dietro ad un dito continuando a raccontarci la storiella che la democrazia è il potere del popolo, è falso, e 50 anni di storia ce lo dimostrano. E in tutto questo, con lo schifo che, a prescindere dalla forma di governo, si insinua in qualsiasi forma di potere, noi ci ritroviamo qui a pregare che sparisca la classe politica e BASTA.
Certo, peccato che sia esattamente ciò che sperano colore che hanno il potere di gestire il 90% o giù di li, delle risorse mondiali. Il discredito sbandierato ai quattro venti sulla classe politica in tutti i paesi occidentali viene, casualmente, strillato da tutti i media.
La questione non è fermare la politica, così come non è la forma di governo, è semplicemente potere quello di cui parliamo, e il potere può sempre e comunque fare del bene o del male a seconda di chi lo gestisce, sta a noi, NON tanto far funzionare il "sistema democratico", quanto adottare misure che permettano alla popolazione di FAR paura a chi quel potere lo gestisce, indifferentemente se sia un capo di governo democratico, un dittatore, il direttore di una banca o l'eletto capo del comitato di quartiere, e sopratutto capire quale è il mondo che vogliamo e andare in QUELLA direzione.
Personalmente ho due necessità primarie, abolizione incondizionata e totale del segreto di stato e avere come scopo l'abolizione del denaro (non per avere un sistema socialista, sia chiaro, ma è OT e lungo da spiegare).
La prima per dare la possibilità a chiunque di formarsi un opinione su fatti e non su opinioni altrui, la seconda per eliminare del tutto un sistema di potere su di esso basato e del tutto incontrollabile dalle persone comuni.
Sperare di far funzionare QUESTA forma di società la trova una pia illusione, e sperare che eliminando la classe politica si eliminino i problemi impliciti della società capitalistica del tutto assurdo e che produce l'effetto diametralmente opposto.
In sostanza:
quand'è che ci renderemo conto che nemmeno il capitalismo funziona?
quand'è che ci renderemo conto che la democrazia è una "superstizione"?

Erano altri tempi, e non è la parola "comunista" che mi interessa esprimere con questa citazione(quella che segue), è il succo di tutto quello che molte persone, come me, hanno vissuto nel proprio cuore, nella propria testa e spesso nella propria "sofferenza quotidiana", hanno sperato potesse essere quell'idea. L'idea forse era sbagliata, ma il desiderio è sempre lo stesso, così come sempre la stessa è la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato nella nostra società, e questo non è sbagliato, è solo una amara constatazione.

---
" Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita. "...

Scusate lo sfogo...

Lestaat
anzi

Federico


PS
MM non ce l'ho con te eh!
E' che mi è sembrato di capire che anche tu, come tanti, pensi che questa società possa funzionare così com'è.......e la cosa mi rattrista!

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 1/9/2007 22:27  Aggiornato: 1/9/2007 22:27
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
LESTAAT: Citazione:
MM non ce l'ho con te eh! E' che mi è sembrato di capire che anche tu, come tanti, pensi che questa società possa funzionare così com'è.......e la cosa mi rattrista!
Lo so che non ce l'hai con me, non preoccuparti (le idee, non le persone). A me invece rattrista che tu, come tanti, non ci creda.

Citazione:
A Non nascondiamoci dietro ad un dito continuando a raccontarci la storiella che la democrazia è il potere del popolo, è falso, e 50 anni di storia ce lo dimostrano
50 anni di storia dimostrano solo che "usata in questo modo" la democrazia non funziona. Io però non ho ancora visto nessuno ricattare il politico con il proprio voto, e questo accade perchè nessuno si rende conto del potere che ha in mano.

Pensa: il cittadino il potere ce l'ha, ma con rassegnazione lo restituisce subito, votando per i soliti meno peggio, "perchè tanto qui non cambia un cazzo comunque".

Finchè continuerà a votare così, non cambierà niente di certo. Ma non può venirmi a raccontare che "la democrazia non funziona" solo perchè lui la usa male.

rumenta
Inviato: 1/9/2007 22:29  Aggiornato: 1/9/2007 22:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 25/1/2006
Da: Repubblica di Genova
Inviati: 801
 Re: L'inizio della rivoluzione
Aseptik:

Spero che quello che auspica Blondet accada presto.

purtroppo credo che per una replica di piazzale loreto dovremo aspettare parecchie pance vuote in più..... ed anche allora non sono ben sicuro dei risultati, considerando come ci hanno manovrati per tutti questi anni.....



"La verità dev'essere brutale, violenta, armata ed arrabbiata. Altrimenti soccombe."
Pausania
Inviato: 1/9/2007 22:37  Aggiornato: 1/9/2007 22:37
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
Io però non ho ancora visto nessuno ricattare il politico con il proprio voto

Strano, vero? Però ho visto un sacco di politici comprarsi gli elettori con il voto. Doppio strano...

Linucs
Inviato: 1/9/2007 22:50  Aggiornato: 1/9/2007 22:50
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: L'inizio della rivoluzione
50 anni di storia dimostrano solo che "usata in questo modo" la democrazia non funziona. Io però non ho ancora visto nessuno ricattare il politico con il proprio voto, e questo accade perchè nessuno si rende conto del potere che ha in mano.

Veramente funziona egregiamente, come ogni democrazia nazionale dovrebbe funzionare.

redna
Inviato: 1/9/2007 23:34  Aggiornato: 1/9/2007 23:34
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: L'inizio della rivoluzione
Non ha importanza se sono 50 anni che abbiamo la democrazia.
Qui in italia poche persone la volevano.Chi l'ha voluta ha avuto quello che gli spettava.Solo che ora non si va avanti.
Ci sono ancora le facce di 50 anni fa.Non è cambiato nulla, nemmeno le leggi del fascismo, oppure quelle del re.
Si è solo fatto in modo che tutto appaia bello.Il lifting tanto caro al presidente del consiglio di qualche anno fa la dice lunga.Basta "far finta che tutto va ben" e allora se si vede tutto bello, va bene tutto.
Ma la miseria avanza (non solo la povertà).
L'analfabetismo dilaga. E quando uno non ci si destreggia nella burocrazia odierna, nelle banche, nei posti pubblici perchè " non ne ha le capacità" che razza di società abbiamo davanti?
Le famiglie non arrivano a fine mese e il mutuo non si paga più.

Il papa è stato accolto dai giovani in una grande festa.E anche da Rutelli.
E magari sono gli stessi giovani che non hanno un posto fisso, lavorano nel call center e ci rompono con le loro telefonate...
Chiederanno alla madonna un grazia?
Meglio che si mettano a votar bene e a pensare a ricostruire una società migliore,prima che sia troppo tardi.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
utrevolver
Inviato: 2/9/2007 0:29  Aggiornato: 2/9/2007 0:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/6/2007
Da: Sandalia
Inviati: 411
 Re: L'inizio della rivoluzione
Eh... ecco cosa significa essere governati da zombies! Basta guardarli tutti in faccia: la risposta ai mali dell'Italia eccola tutta in quelle facce.

clausneghe
Inviato: 2/9/2007 12:50  Aggiornato: 2/9/2007 12:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: L'inizio della rivoluzione
Buona Domenica

E' vero,dal 1948 ad oggi non è cambiato niente,come dice anche Beppe con lo slogan del V-day

I poteri veri non sono cambiati e chi li esercita usa i politici ,che come burattini, per giunta avidi e maliziosi eseguono..

Ci vorrebbe una spallata secca,in modo da buttarli giù tutti in un sol giorno...politicanti,militari,giornalisti,giudici,avvocati,dottori,notai,commercialisti,docenti,scienziati,preti e via via scendendo fino alle più piccole rotelle connesse con il "regime"...Questo si dovrebbe fare

Sì,lo so che è la ri-voluzione,lo so bene...

E so anche che non la si fà con la tastiera o con le parole..

Bisogna essere furiosi come un "Berserk" e essere disposti a sbudellare e farsi sbudellare,perchè quelli,intendo i cani armati a guardia del regime mordono ,eccome!..

Oppure,bisogna prenderla con più calma e compiere la

RI-EVOLUZIONE nel senso di evolverci in "armonici esseri umani" ,cosa temo assai difficile...

Una cosa è certa..Se staremo fermi immobili nel nostro cantuccio sperando di cavarcela ,ci penseranno gli eventi che ineluttabilmente accadranno a stanarci

Vedremo...

Intanto si fà una prova a salve ,l'otto settembre..

Enrico
Inviato: 2/9/2007 14:04  Aggiornato: 2/9/2007 14:04
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: L'inizio della rivoluzione
Mi tocca ancora dare ragione a D'Alema:" Chi governa non fa i cortei contro il governo, ma governa."

P.S. Io intanto sono ancora in un Paese con un governo filo-militare...che a volte e' meglio di tante chiacchiere "democratiche".........

fikrahorra
Inviato: 2/9/2007 15:08  Aggiornato: 3/9/2007 11:57
So tutto
Iscritto: 31/8/2007
Da:
Inviati: 5
 Re: L'inizio della rivoluzione
Approfitto di questo thread per presentarmi a Voi e salutare tutti affettuosamente; conosco molto bene questo sito e ho appreso moltissime notizie grazie ai Vostri interventi e alle Vostre iniziative, inutile dire che sono molto vicina ai pensieri della maggior parte di Voi, anche se ognuno ha delle sensibilità, intuizioni e idee molto diverse fra loro.

Volevo dire la mia umile e sicuramente opinabile idea su questo argomento, prendendo spunto da una citazione:

Citazione:
50 anni di storia dimostrano solo che "usata in questo modo" la democrazia non funziona[...]
Pensa: il cittadino il potere ce l'ha, ma con rassegnazione lo restituisce subito, votando per i soliti meno peggio, "perchè tanto qui non cambia un cazzo comunque".


Secondo la mia idea, la nostra storia fu (ed è tuttora) guidata dalla "grandissima e magnifica" America. Con il solito "altruismo" venne in Italia (a cose già fatte, peraltro, grazie ai partigiani e fruendo inoltre della collaborazione della mafia) per "prendere possesso" del nostro Bel Paese. Infatti, dopo averci "aiutato a disfarci" dei tedeschi bombardando Roma, Napoli, Cassino e altri paesi meno noti quà e là sulla linea Gotica, si è guardata bene di essere assolutamente certa che anche in l'Italia venisse instaurata la democrazia sul modello americano: quella portatrice della v e r a libertà.

Praticamente quello che sta oggi succedendo in Iraq, in Afghanistan, quello che vorrebbero succedesse in Iran, in Siria e praticamente ovunque..... perfino in Russia!

Di qui facile immaginare chi ci ha governati attraverso la Dc per 50 anni... facile immaginare le BR (dirette da C I A ) che ostacolano il Patto fra Dc e PC... facile immaginare che "l'Italia succursale d'America" (vedi basi NATO sul nostro territorio) faccia una politica extramaxiarcisuper filoamericana!

E dopo il crack della DC?

Niente panico... abbiamo l'uomo da "onemilliondollars":
il prode Prodi.
L'uomo della banca mondiale, ancora ai più sconosciuto, l'uomo che prima "indipendente" della DC, poi "indipendente da se stesso" (eh eh)
lavora affiché l'Europa si unisca, oltre che commercialmente anche finanziariamente: Prodi volle fortemente l'EURO... e l'ottenne.

Poi Berlusconi... bla bla bla.... poi il cambiamento!
Secondo Voi, poteva l'America lasciare il paese in mano ai Comunisti?! NO!

Ecco le primarie (di s i n i s t r a) e oplà.
Prodi al Governo con il massimo dei voti dei votanti di s i n i s t r a; e dietro a lui, Bertinotti ! (questo sì uomo del cambiamento a s i n i s t r a!

A me francamente suona male come risultato. A voi no?
Che ci sia dietro l'America e il suo potere forte, come la lobby sionista, per esempio, vista la fratellanza di Prodi e Olmert e i suoi viaggi sulla Queen Elizabeth?

E allora, alla luce di tutto questo, come possiamo dire di avere vissuto fino ad oggi in una democrazia?
Vivere sotto un regime è meglio che vivere in questa "pseudodemocrazia" poiché si avrebbe la coscienza delle non-libertà.

In Italia è in loco quello che sul globo sta accadendo: la globalizzazione del potere supremo di una potenza o di una lobby. Vedi NWO.

Dovremmo iniziare a pensare che la politica italiana non esisterà più, poiché quello che conta è il potere dei soldi, delle multinazionali, delle lobbies... sono loro che guidano le politiche di tutti gli stati come l'Italia nel mondo.

Dovremmo quindi sviluppare una coscienza di questo, ma non è facile che succeda, poiché ognuno di noi è legato al concetto di politica nazionale e non di politica globale.

Oggi più che mai, noi abbiamo le non-libertà, ma anche la non-coscienza di questo, poiché "la nostra non-libertà è a nostra tutela, a causa del terrorismo".

Io credo fermamente nella democrazia, quella vera, sana e senza intrusioni alcune.

Quella in cui il popolo che elegge, abbia la facoltà di mandare a casa gli eletti, poiché il Popolo, e non la lobby politica, è Sovrano!

Ma siamo sicuri che sarebbe possibile questo senza una rivoluzione globale?

... ecco perché i no-global sono "terroristi", poiché sono gli unici che minerebbero (in caso di fortissima espansione) questo potere globale, ed ecco perché si è reso necessario inventare armi di "contenimento" di massa... hai visto mai???

Conclusione: io credo nella democrazia, ma mi chiedo:
è ancora attuale, oggi, parlare di "democrazia locale" in questo villaggio globale?

"Inutile temere gli scorpioni, sfuggono la gente, stanno in luoghi inabitati, ma talvolta s'incontrano: per l'invadenza umana". (da "Ode alla Rossa" di Hamza)
desbouvet
Inviato: 2/9/2007 18:14  Aggiornato: 2/9/2007 18:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 10/6/2007
Da:
Inviati: 541
 Re: L'inizio della rivoluzione
e mi volete far credere che tra 10 anni saremo ancora qui a parlare ?
no, perchè ci credo benissimo

winston
Inviato: 2/9/2007 19:14  Aggiornato: 3/9/2007 11:24
Mi sento vacillare
Iscritto: 30/10/2005
Da: Eurasia
Inviati: 392
 Re: L'inizio della rivoluzione

“Sogno e risveglio”:

dall’illusione ben condita, pregevole ma disdegnata,
ad una realtà insipida, criticabile ma ben combinata:
la democrazy come Olio Sasso, nutre e non ingrassa.
Per potere basta volere: chiedi “la lattina lì, sul tavolo!

Extra l’una come vergine l’altra, entrambe spremiture con etichetta italiana ....

Come sognare una brezza marina e svegliarsi all’ üdeur di Mastella.

"Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro" Orwell, 1984
redna
Inviato: 2/9/2007 19:35  Aggiornato: 2/9/2007 19:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: L'inizio della rivoluzione
Oggi più che mai, noi abbiamo le non-libertà, ma anche la non-coscienza di questo, poichè la "nostra non-libertà è a nostra tutela, a causa del terrorismo".
---
Ehmmm....cioè?????????

...ecco perchè i no-global sono "terroristi", poichè sono gli unici che minerebbero (in caso di fortissima espansione) questo potere globale, ed ecco perchè si è reso necessario inventare armi di "contenimento" di massa...hai visto mai???
---
Per armi di contenimento di massa intendi i vari conflitti del globo?
Guantanamo, l'uranio impoverito, i campi profughi?
Si è reso necessario a chi?
Se è per quei quattro che intendono pensare di cambiare il mondo si rende anche necessario eliminare 4miliardi di persone.
Con chi cominciamo?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Lestaat
Inviato: 2/9/2007 20:22  Aggiornato: 2/9/2007 20:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
50 anni di storia dimostrano solo che "usata in questo modo" la democrazia non funziona


Un momento, io non ho detto che la democrazia non funziona, al contrario, ho detto che funziona benissimo, come funzionano benissimo tutte le altre forme di governo, ho detto che è il capitalismo a non funzionare.
A parte questo:

Citazione:

Io però non ho ancora visto nessuno ricattare il politico con il proprio voto, e questo accade perchè nessuno si rende conto del potere che ha in mano.


Ma non ha nessun potere in mano.
Per citare di nuovo Gaber: democrazia è partecipazione.
Senza questa partecipazione non esiste nessunissimo potere del popolo.
Il voto NON è un potere.
Lo diventa solo quando l'intera popolazione ha accesso a tutti i dati per formarsi un opinione ponderata (che non vuol dire che avrebbero tutti la stessa, vuol dire che le basi di partenza, i fatti, la storia....sono gli stessi) e giusta o sbagliata che sia è in grado di trovarne un rappresentante politico, e nel caso in cui non lo trovi partecipi esso stesso alla politica.
Se mi permetti sono premesse sufficientemente complesse e obbiettivamente difficili da realizzare che rendono la democrazia un sistema imperfetto ne più ne meno degli altri in barba alla pretesa "democraticità" del sistema (perdonatemi il gioco di parole).
Ripeto, non si tratta di cambiare forma di potere, la democrazia va anche bene visto il principio morale che ne è fondamento (ma non applicazione reale, ma va bene lo stesso), si tratta di tenere quel potere per le palle.
Lo scontento e la superficialità di cui parli sono proprio quell'imperfezione implicita nella democrazia che mentre regala da una parte l'illusione di poter decidere, ne sopisce il desiderio.
Non che non apprezzi l'idea di democrazia, ci mancherebbe, solo devo ammettere senza mezzi termini che è necessaria una coscienza sociale molto alta perchè funzioni davvero.
Come ho detto nell'altro post poi, nel frattempo si potrebbero prendere seri provvedimenti che mantengano perennemente instabile quel potere, sistemi di controllo molto forti e, per carità, non rappresentativi (nel senso che non devono essere eletti) ma magari scelti a caso tra la popolazione, e/o magari dare valore alle schede bianche nulle e alle astensioni con partiti fittizi sempre scelti a caso e/o rendere la rappresentatività non quantitativa come ora, ma qualitativa, nel senso di modificare i collegi elettorali in modo da renderli territoriali invece che per numero di abitanti e dare così più forza ale necessità del territorio piùttosto che a quelle delle grandi concentrazioni di popolazione, che sono poi anche i maggiori centri di quel potere che detesto......ovviamente il tutto dopo aver ELIMINATO TOTALMENTE qualsiasi forma di segreto di stato (fregandosene pure di eventuali ripercussioni internazionali sulla questione).
Come vedi non dico che la democrazia non funziona, dico che è una forma di potere come le altre, e come tale, va tenuta sotto stretto e assoluto controllo.

Lestaat

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
plauto
Inviato: 2/9/2007 20:29  Aggiornato: 2/9/2007 20:29
So tutto
Iscritto: 2/7/2007
Da:
Inviati: 13
 Re: L'inizio della rivoluzione
Tornando a cose più terrene...Il Sunday Times dice

" Il Pentagono avrebbe preparato piani di attacco contro 1.200 obiettivi in Iran, allo scopo di annientare le capacita' militari iraniane nell'arco di tre giorni. Secondo quanto dichiarato al Sunday Times dal direttore del Dipartimento di terrorismo e sicurezza nazionale del Centro Nixon, Alexis Debat, gli strateghi militari americani non vogliono lanciare 'attacchi isolati' contro le strutture nucleari iraniane, ma 'intendono distruggere le forze armate iraniane'. Il comando Usa e' giunto infatti alla conclusione, secondo Debat, che se si lanciano attacchi isolati invece di un'azione militare a tutto campo la reazione degli iraniani sara' comunque la stessa.

Redazione
Inviato: 2/9/2007 20:33  Aggiornato: 2/9/2007 20:34
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
MAZZUCCO: nessuno si rende conto del potere che ha in mano.
LESTAAT: Ma non ha nessun potere in mano.

Appunto.

Il problema è TUTTO lì: nessuno si rende conto del potere che ha in mano.
____

Benvenuto Fikrahorra!

kirghiso
Inviato: 2/9/2007 21:49  Aggiornato: 2/9/2007 21:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: chissà?
Inviati: 145
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
MAZZUCCO: nessuno si rende conto del potere che ha in mano.
LESTAAT: Ma non ha nessun potere in mano.

Appunto.

Il problema è TUTTO lì: nessuno si rende conto del potere che ha in mano.


Diciamo avrebbe... e avremmo risolto.

Io potrei...e allora....

Linucs
Inviato: 2/9/2007 21:54  Aggiornato: 2/9/2007 21:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: L'inizio della rivoluzione
Lo scontento e la superficialità di cui parli sono proprio quell'imperfezione implicita nella democrazia che mentre regala da una parte l'illusione di poter decidere, ne sopisce il desiderio. Non che non apprezzi l'idea di democrazia, ci mancherebbe, solo devo ammettere senza mezzi termini che è necessaria una coscienza sociale molto alta perchè funzioni davvero.

Intendi dire che l'esproprio del branco funziona, però solo se abbiamo la coscienza sociale? Strano, perché in teoria la coscienza sociale ci dovrebbe impedire di rubare.

Lestaat
Inviato: 3/9/2007 0:05  Aggiornato: 3/9/2007 0:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
@Linucs:
No, non intendo affatto questo.
Intendo che la democrazia, se il cittadino fosse coscienzioso, funzionerebbe.

E' appunto questo che sto dicendo dall'inizio, la democrazia è un sistema di potere come tutti gli altri, e in quanto tale, non funziona di per se, lo si può solo tenere sotto controllo, come tutti gli altri.....
Su, non farmi spiegare cose che ho già detto ben due volte nei post precedenti...ma soprattutto non tentare come il tuo solito di affibbiarmi una qualche etichetta che tanto non funziona. Non ho soluzioni, non spero nell'avvento di una qualche dottrina politica che risolva le questioni di cui stiamo parlando e non credo che ce ne sia tra quelle passate che funzionino, credo che sia soltanto una questione di buon senso rendersi conto che il potere porta automaticamente alle ingiustizie se non lo si tiene sotto controllo...il come è una questione soltanto da discutere e che cambia a seconda dell'epoca, della situazione e della coscienza e sensibilità delle persone.

@Massimo:
beh, la battutina la potevi risparmiare, dai.
Io non pretendo di aver ragione, tu non pretendere di sapere se sono cosciente o meno del potere del voto.
So benissimo quale potere SAREBBE in una democrazia funzionante.
So anche però che questa non lo è.
Che potere avrebbe il voto?
Andare a votare per il meno peggio? Non credo.
Non andare? E' lo stesso. Anche con un astensione del 90% non cambierebbe un granchè, non a caso è più di un secolo che negli USA (la democrazia più longeva del globo) si spinge per far votare meno gente possibile, soprattutto i facenti parte di determinate e controllabili classi sociali. Posso non andare a votare, possiamo tutti non andare a votare, ma come risultato avremmo un governo tecnico che non farebbe altro che riformare il sistema elettorale per ottenere quella legittimità che gli togliamo. Senza la partecipazione attiva della popolazione con la creazione di nuove entità politiche non potrebbe essere diverso.
Suvvia, argomenta cosa intendi, altrimenti mi tocca immaginare ogni eventualità per spiegarti ciò che penso. Non credo che, in assenza di una coscienza più matura nella popolazione, il voto sia un reale potere e sono prontissimo a dimostrartelo se argomenti un po'. Poi per carità, prontissimo a cambiare idea, ma le battute più che convincere irritano e confermano la validità del mio pensiero. Ti pare?

Lestaat

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 3/9/2007 8:01  Aggiornato: 3/9/2007 8:02
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
LESTAAT: Ti GIURO che non ho capito: quale sarebbe, la battuta che ti ha irritato? Quello che ho scritto l'ho scritto seriamente.

(Poi ti rispondo, ma volevo prima chiarire l'equivoco).

mc
Inviato: 3/9/2007 11:51  Aggiornato: 3/9/2007 15:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: L'inizio della rivoluzione
Insomma per migliorare la condizione del "popolo" basterebbe pretendere con forza cio' di cui dovremmo essere beneficiari.
Quella che prima e' promessa, e poi diventa menzogna, deve diventare la contropartita in cambio del proprio consenso. L'unico modo per avere ragione di cio' e' lottare, protestare seriamente.

Il vero problema e' che ci si e' fatti ridurre progressivamente all'osso, fino al punto di non poter piu' nemmeno mettere in bilancio uno sciopero (o un'assenza dal lavoro per una manifestazione) per non stravolgere il bilancio mensile: non dover saltare le rate del mutuo (casa, macchina) o la spesa dell'ultima settimana.
Ancora peggio, adesso, si vive alla giornata e non si possono fare piu' progetti, nemmeno quelli a breve termine.

Ancora una volta si e' ceduto terreno negli ultimi anni.
Quelle piccole rinuncie che isolate sono minime e, addirittura, se analizzate singolarmente, plausibili a volte.
Percio', se puo' sembrare verosimile, in un paese come l'Italia, in una situazione internazionale come il post settembre 2001 e l'avanzamento dell'economie indo-asiatiche che offre costi di mano d'opera inferiori, garantire solo qualche manciata di mesi di lavoro in nome di una "flessibilita' del mercato del lavoro" che assomiglia sempre di piu' ad un ritorno al caporalato mafioso degli anni passati, tutto lo e'. Anche la schivitu'...
Cedi un diritto oggi, con la promessa che e' solo una piccola rinuncia nell'immediato che prefigura una ricompensa sul lungo periodo, un'altro domani, e le soglia di non ritorno si supera come niente.
Quella fase (il non ritorno) che non ti permette piu' di poter pensare alla lotta tanto sei malandato per la fatica di arrivare tranquillo a fine mese, tanto peggio se non ci riesci.
La stessa fase che degenera in un sfiducia totale anche nei mezzi piu' indicati per uscirne: la lotta.
Bloccare un paese e' piu' che sufficiente per far valere la propria protesta e per farlo bastano poche centinaia di migliaia di lavoratori, basta sacrificarsi per l'ultima volta, stringendo la cinghia e rimettendoci lo stipendio per qualche giorno, anche settimana, magari...
Con la differenza che questa volta il sacrificio e' per se stessi non per l'"economia del Paese", non per salvare il proprio imprenditore dalla banca rotta, non per risanare il debito, non per le banche... per noi stessi.
L'assurdo e' che ci si spaventa di restare fermi una settimana senza percepire stipendio, ma non ci si spaventa di pagare i carburanti quasi il 70% in piu' dal 2000 ad oggi...!!!
O le bollette energetiche (luce, gas...)...


p.s.: per anticipare le solite menate antipolitiche e antisindacaliste e anti socialiste:
Non sto parlando ne' di partiti, ne' di sindacati, ne' di sistema, ma solo di protesta.
Una protesta lunga quanto necessario ad ottenere fatti non parole (o pugnette), non una di quelle gitarelle podistiche nei centro-citta' a gridare slogan da stadio o a alimentare battibecchi sterili.

mc

fikrahorra
Inviato: 3/9/2007 14:22  Aggiornato: 3/9/2007 14:26
So tutto
Iscritto: 31/8/2007
Da:
Inviati: 5
 Re: L'inizio della rivoluzione
@redna

Citazione:
Oggi più che mai, noi abbiamo le non-libertà, ma anche la non-coscienza di questo, poichè la "nostra non-libertà è a nostra tutela, a causa del terrorismo


Mi spiace se sono stata poco chiara, cercherò di farmi capire meglio.

Dopo l'11/9 molte cose sono cambiate, non solo la geopolitica. Infatti, per quando riguarda le libertà individuali, abbiamo assistito ad una escalation di limitazioni, fino ad arrivare alla non-libertà.
A causa delle incalzanti minacce di Al-Queda di attentare alla sicurezza delle città occidentali, si "è reso necessario" un controllo su tutti i cittadini, a partire dal controllo sui mass media, internet, le telecomunicazioni, un controllo sugli spostamenti delle persone, delle vetture (grazie al GPS), dei tracciati delle carte di credito e bancomat (ed arriveranno a sopprimere i pagamenti in contanti per cifre superiori ai 100 euro) cosicché possiamo essere costantemente "rintracciati".

In Gran Bretagna hanno presentato una proposta di installare sulle divise degli scolari un GPS cosicché i genitori sappiano sempre dove si trovino i loro figli in qualsiasi momento.

Per non parlare delle telecamere: banche, uffici, aereporti, stazioni ferroviarie e di servizio, centro città, centri commerciali, negozi privati etc. etc. Tutto questo ovviemente per garantire la nostra sicurezza.

E le scuole non sono esentate da questo: se un alunno non va a scuola, la scuola chiama a casa. Per non parlare di come stanno erudendo i nostri figli: non si cerca più di formare degli individui pensanti, capaci di analisi critica e di sviluppare un proprio pensiero, ma solo di formare delle persone alla dipendenza dei mass media, togliendo loro anche la minima iniziativa. Basti sapere che sono gli isegnanti a dire cosa sottolineare prima di studiare un qualsiasi argomento, cosa omettere e cosa no. Insomma, educano i nostri figli all'insicurezza, e li preparano a credere ciecamente nelle istituzioni, senza bisogno che debbano pensare prima di fare, poiché ciò che faranno e come lo faranno sarà quello che gli diranno di fare e come farlo. E gli diranno come e cosa pensare. E loro lo penseranno.

Crediamo di essere liberi, ma in effetti non lo siamo: controlleranno le nostre menti.

Per quanto riguarda invece le armi di contenimento di massa, mi riferivo a quelle armi che non uccidono ma disperdono le grandi folle: immaginiamo grandi manifestazioni su scala vastissima: sparare su milioni di persone che nello stesso momento manifestano sul globo terrestre, sarebbe decisamente poco astuto, poiché insostenibile all'opinione pubblica mondiale, ma "sparare" microonde, ultrasuoni, o che ne so io, disperderebbe le masse a garanzia, ovvimente, della sicurezza di tutti gli altri cittadini. Insomma, ecco perché, a mio avviso, il vasto movimento dei no-global sarebbe pericoloso, poiché, cioé, sarebbero gli unici capaci di mobilitare enormi masse per un unico ideale comune di pace e di giustizia, senza dover appartenere ad alcuna corrente politica dichiarata.

Ma anche Guantanamo, il fosforo bianco, l'uranio impoverito e le guerre qua e là sono certamente un altro strumento di contenimento delle masse in loco.

Parlare di democrazia in Italia in questo scenario globale, mi sembra alquanto illusorio... la democrazia non arricchisce né le multinazionali né le banche... ahimé

"Inutile temere gli scorpioni, sfuggono la gente, stanno in luoghi inabitati, ma talvolta s'incontrano: per l'invadenza umana". (da "Ode alla Rossa" di Hamza)
apocalisse
Inviato: 3/9/2007 15:19  Aggiornato: 3/9/2007 15:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/6/2007
Da:
Inviati: 47
 Re: L'inizio della rivoluzione
cit - fikrahorra

A causa delle incalzanti minacce di Al-Queda di attentare alla sicurezza delle città occidentali, si "è reso necessario" un controllo su tutti i cittadini, a partire dal controllo sui mass media, internet, le telecomunicazioni, un controllo sugli spostamenti delle persone, delle vetture (grazie al GPS), dei tracciati delle carte di credito e bancomat (ed arriveranno a sopprimere i pagamenti in contanti per cifre superiori ai 100 euro) cosicché possiamo essere costantemente "rintracciati".

fine cit -

correzione: a causa della volontà di controllo - per scopi che non stiamo qui ad immaginare - su tutti i cittadini, a partire dal controllo sui mass media, internet, le telecomunicazioni, un controllo sugli spostamenti delle persone, delle vetture (grazie al GPS), dei tracciati delle carte di credito e bancomat (ed arriveranno a sopprimere i pagamenti in contanti per cifre superiori ai 100 euro) possano essere costantemente "rintracciati", si sono rese "necessarie" le incalzanti minacce di Al-Queda di attentare alla sicurezza delle città occidentali

benvenuta nel nostro mondo!

pensa intergalattico, agisci interplanetario
Lestaat
Inviato: 3/9/2007 16:46  Aggiornato: 3/9/2007 16:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
@Massimo:
beh, forse hai preso un po alla lettera quel che ho scritto...non mi sono certo arrabbiato ci mancherebbe, altrimenti non sarei qui a discutere :D
A parte questa, credo dovuta, premessa, intendevo:

Citazione:
Il problema è TUTTO lì: nessuno si rende conto del potere che ha in mano.


Che evidentemente sottintende che la mia affermazione sopra citata:
>>LESTAAT: Ma non ha nessun potere in mano.
mi qualifica come uno di quelli che non si rende conto del potere che ha in mano.
Speravo si capisse dal tono dell'intero post che non sono "irritato", ho detto che la battuta è irritante e ti invitavo ad argomentare un po per chiarire cosa intendi, perchè, continuo inevitabilmente a pensare che quel potere di cui parli NON c'è, e sono pronto a dimostrarti che sotto qualsiasi punto di vista il valore reale del potere del popolo che la democrazia ci darebbe è puramente nominale e vuoto di qualsiasi applicazione.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Redazione
Inviato: 3/9/2007 22:21  Aggiornato: 3/9/2007 22:21
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
LESTAAT: "NON c'è, e sono pronto a dimostrarti che sotto qualsiasi punto di vista il valore reale del potere del popolo che la democrazia ci darebbe è puramente nominale e vuoto di qualsiasi applicazione."

Ohibò! Addirittura? A questo punto, come faccio a resistere alla tentazione, scusa? Dimostramelo!

fiammifero
Inviato: 3/9/2007 22:36  Aggiornato: 3/9/2007 22:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: L'inizio della rivoluzione
Tre mesi prima del compimento del 18° anno,le tessere elettorali vengono inviate anche se non sanno chi è il Presidente della Camera,del Senato e quanti partiti ci sono
Questa si chè è democrazia consapevole

Ps: chiedo scusa ai pochi diciottenni che già capiscono di politica,di complotti,di mafia ecc.

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Lestaat
Inviato: 3/9/2007 22:42  Aggiornato: 3/9/2007 22:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
@Massimo
ehm...non ci siamo capiti.
Tu mi spieghi quale potere intendi e io ti dimostro che è un potere che non esiste.
Qual'è il potere che dici essere nelle mani della popolazione?
Davvero intendevi il voto?
Se così fosse ti ho già dimostrato che non è un potere.
E' vuoto di ogni applicazione pratica in assenza di una democrazia funzionante.
Scusa ma di cosa parli?

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
redna
Inviato: 3/9/2007 23:07  Aggiornato: 3/9/2007 23:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: L'inizio della rivoluzione
fikrahorra

stai dicendo che l'11.9 è stata la svolta.Cioè prima non c'era nulla e poi di colpo tutto questo controllo...
Ma chi ha incominciato a fare tutti questi controllo se non chi ha prima pensato di fare l'11.9?
Le torri che sono cadute a N.Y. sono state solo un prestesto.

cito-
Insomma, ecco perchè, a mio avviso, il vasto movimento dei no-global srebbe pericoloso, poichè, cioè, sarebbereo gli unici capaci di mobilitare enormi masse per un unico ideale comune di pace e di giustizia, senza dover appartenere ad alcuna corrente politica dichiarata.
---
Comunque ben venga qualsiasi movimento che possa mobilitare la gente. Basta che non sia condizionato da alcuno.
Il problema è che invece alla fine è anch'esso monovrato.

cito-
Parlare di democrazia in italia in questo scenario globale, mii sembra alquanto illusorio...la democrazia non arrichisce nè le multinazionali nè le banche... ahimè
---
Il sistema attuale italiano (la cosidetta democrazia) è nato dopo che lo stato italiano ha avuto la costituzione democratica.Pertanto,alla luce dei fatti, ha arrrichito sia le multinazione che le banche...ahimè.

PS-controllare le menti?un sogno fatto da tanti...ma ora solo un sogno.
Oppure un incubo che a tutti i costi ci vogliono "vendere".?

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Redazione
Inviato: 3/9/2007 23:37  Aggiornato: 3/9/2007 23:38
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
LESTAAT: E' un discorso un pò complesso, e non si può buttare giù in due righe. ma alla base ci sta il fatto che il politico ha assolutamente bisogno del mandato pubblico, por poter governare, e non è affatto vero che "con un 90% di astensione non cambierebbe nulla".

anche perchè prima di arrivare al 90%, molte cose sarebbero cambiate.

Però, ripeto, non è un discorso da fare in due parole, e in questo momento non ho la possibilità di dedicarmici come meriterebbe.

Ghilgamesh
Inviato: 4/9/2007 14:40  Aggiornato: 4/9/2007 14:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: L'inizio della rivoluzione
Premetto che a me l'articolo è piaciuto molto.

Però Massimo potevi evitare di mettere la foto di Mastella in primo piano!
Me rovina la digestione!!!

Io Mastella lo vojio vedè solo da morto!

p.s. Non è un incitamento o un consiglio ... semplicemente un augurio.

Ghilgamesh
Inviato: 4/9/2007 14:48  Aggiornato: 4/9/2007 14:48
Sono certo di non sapere
Iscritto: 27/10/2005
Da:
Inviati: 3001
 Re: L'inizio della rivoluzione
"LESTAAT: E' un discorso un pò complesso, e non si può buttare giù in due righe. ma alla base ci sta il fatto che il politico ha assolutamente bisogno del mandato pubblico, por poter governare, e non è affatto vero che "con un 90% di astensione non cambierebbe nulla"."

Vero Massimo, il problema però come dici, è complesso.

Ci sono sentenze che stabiliscono che Dell'Utri faceva da tramite tra mafia e parlamento e intanto racimolava voti per FI, In sicilia piglia più voti di quanti ne prendeva Saddam in Iraq.

Sol con la mafia, hai più di un 10% di voti.
(non intesi come tutti mafiosi, ma come quelli che hanno paura, visto che lo stato è dalla parte della mafia, non del cittadino)

Gli statali, molti dei quali ormai completamente telelobotomizzati, sono condizionati a guardare il loro piccolo orticello, quindi continueranno a votare.

Quelli che ricevono favori diretti o indiretti.

E una gran massa di decerebrati ...

Risultato: se non vota il 50% è tanto... e il 50% di non votanti incaxxati come biscie, non conta una fava...

Lestaat
Inviato: 4/9/2007 17:36  Aggiornato: 4/9/2007 17:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
@Massimo
Citazione:
anche perchè prima di arrivare al 90%, molte cose sarebbero cambiate.


Ohhh......allora convieni con me che senza un elevamento della coscienza collettiva è un potere privo di qualsiasi applicazione?
Sul fatto che con un astensione del 90% cambierebbe qualcosa non sono ovviamente d'accordo ma non è il fulcro della questione in fondo.
La questione gira tutta attorno alla tua frase : "...del potere che HA"
Quel potere NON ce l'ha.....ce l'avrebbe, forse, con dei sistemi di controllo sul potere politico ben più diretti e funzionali del voto e che permettano una trasparenza totale su tutto ciò che accade, perchè se è vero che i punti di vista possono essere differenti, gli eventi sui quali si basano DEVONO essere gli stessi, altrimenti è il solito "dividi et impera" che conosciamo fin troppo bene e che fa si che nessuno mai ha un opinione basata sulla realtà.
Un esempio sono le discussioni che avvengono spesso qui su LC(lasciamo perdere i debunker ovviamente), questa in corso tra noi inclusa:
c'è uno scambio chiaro di opinioni, spesso anche accanito e teso, ma non ci perdiamo nel becero scambio di accuse di falsità o bugie....ci si accusa semmai di essere convinti di qualcosa di sbagliato, si cerca di convincerci a vicenda...
Questo non perchè i frequentatori di LC siano esseri superiori, ma soltanto perchè poggiamo le opinioni su una conoscenza dei fatti comune che, pur visti da angolature diverse, permettono un vero scambio di opinioni nel quale sarebbero gli ideali di vita diversi a scontrarsi ma, anche se aspramente, tutti legittimi, insomma Politica, quella con la maiuscola, quella vera, che cerca soluzioni per dei problemi reali, non fittizi.
Ma anche in questo caso, se si dovesse trasformare LC in un parlamento entrerebbero in gioco gli interessi personali guastando il dibattito con porcherie tese a tirare acqua al proprio mulino. E' questo il limite della democrazia e di qualsivoglia sistema di potere. E' il potere stesso, che senza controllo si autoalimenta per non soccombere. E invece deve morire ogni volta che diventa questo. Sta li il trucco. Difficile? Può essere. Impossibile? Non credo. Se è pur vero che "si stava meglio una volta" in un certo senso, è anche vero che inquadrando il tutto nei tempi storici questo non è affatto vero, e notiamo che la società, in barba a qualsiasi potere, a qualsiasi demagogia, si evolve proprio verso quel sistema di controllo delle derive del potere di cui parlo. Se è vero che la società occidentale sta vivendo il suo momento di crisi è altrettanto vero che la metà ed oltre della popolazione del pianeta, al contrario, sta cercando nuove strade proprio in quella direzione, e la democrazia, il socialismo, il comunismo, il nazional-socialismo, l'imperialismo, la dittatura, l'anarchia o quel che ti pare diventano in questo ambito solo delle lezioni da cui, che lo si voglia o no, la società ha imparato un sacco di cose.

Beh, rileggendo quel che ho scritto ci trovo un tono da professorino che non è assolutamente nelle mie intenzioni.
E' solo la mia personalissima opinione, sia chiaro.

Lestaat

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
kirghiso
Inviato: 4/9/2007 20:00  Aggiornato: 4/9/2007 20:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: chissà?
Inviati: 145
 Re: L'inizio della rivoluzione
Scusate se mi ripeto, ma qualcuno qualche idea prova ad abbozzarla.

demodiretta

Redazione
Inviato: 4/9/2007 23:23  Aggiornato: 4/9/2007 23:23
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: L'inizio della rivoluzione
LESTAAT: Il tono da professorino ti sta benissimo, come a me sta il mio, non ti preoccupare. Ti chiedo solo di rimandare la discussione - che a me interessa molto concludere - perchè in questo momento sono letteralmente sepolto di impegni urgentissimi.

Massimo

Lestaat
Inviato: 5/9/2007 0:10  Aggiornato: 5/9/2007 0:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
@Massimo:
Citazione:

ti chiedo solo di rimandare la discussione - che a me interessa molto concludere - perchè in questo momento sono letteralmente sepolto di impegni urgentissimi.


LOL
mica sei obbligato a rispondermi al volo....asd
Io son sempre qui, quando vuoi/puoi andiamo avanti.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
mc
Inviato: 5/9/2007 19:34  Aggiornato: 5/9/2007 19:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 19/5/2004
Da:
Inviati: 7222
 Re: L'inizio della rivoluzione
Citazione:
...con dei sistemi di controllo sul potere politico ben più diretti e funzionali del voto e che permettano una trasparenza totale su tutto ciò che accad...

...se si dovesse trasformare LC in un parlamento entrerebbero in gioco gli interessi personali guastando il dibattito con porcherie tese a tirare acqua al proprio mulino.

Le due frasi che mi hanno fatto piu' pensare.

La realizzazione della prima circostanza, fondamentalmente, credo equivalga, in termini di sforzi, l'opzione di arrivare ad una percentuale di astenzione elettorale del 90% (anche di piu', per essere veramente efficace: se c'e' una cosa di cui non dubitare mai e' l'illimitata faccia da culo che i Nostri politici si ritrovano, che e' tale da potergli far asserire che il 10% dei consensi e' sufficiente per governare... ).
Consapevolizzare un popolo sui propri "diritti" e' tanto difficile quanto convincerlo a non votare.

Detto cio', io propendo per la prima ipotesi di rivincita perche' individuo alcuni pro e contro e la prima mi appare come piu' "stabile" come risultato.
Innanzitutto, l'astenzione non risolve nulla ne' direttamente, ne' indirettamente. E' piu' equiparabile ad una rivalsa concettuale, di principio, ma nella pratica avverte la Politica che non c'e' consenso per determinate persone (o gruppi, o coalizioni) non andando, in ultima analisi, a variare la societa' proponendo alternative. In questi termini, al Sistema, basta cambiare le persone e fargli fare le stesse identiche cose, una volta che il consenso e' ristabilito.
Con la consapevolezza culturale adeguata, le differenze appaiono subito palesi, ci si puo' permettere di entrare nel merito delle decisioni, per esempio partecipando nei fatti.

Poi, ad intuito, l'astenzionismo al 90% lo fai solo in un modo, convincendo a non votare, mentre la consapevolezza, l'accrescimento culturale e la preparazione, han piu' modi di affermarsi.
E se il successo della prima via dipende dalle nomine delle successive forze e cariche politiche, la seconda via e' svincolata da cio'. Cioe', pone gli stessi problemi in essere, e se ne fotte di chi sia il governante di turno. E questa mi sembra abbastanza importante come differenza.


Una volta avvenuta la preparazione al confronto, la prima cosa da fare sarebbe ridare forza ad un idea di organizzazione statale, e trasformare questa idea in un "interesse personale" ( ... starete pensando ma che cazzo dice...??) :
L'interesse ad avere uno stato forte che valga la pena di sostenere per riceverne in cambio delle prerogative di vita degne. Una solida base su cui imperniare una vita di proprie scelte, possibilmente operate in discreta tranquillita' : che scelte puo' fare un precario al giorno d'oggi?? E se ci riuscisse, secondo voi, le potrebbe prendere cosi' ... tranquillamente?

Arrivo al dunque, l'unico modo di addentrarsi e' partecipare agli sviluppi politico-economici del paese. L'unico modo di partecipare attivamente e' quello di informarsi (ovvio) e di protestare qualora vi siano le basi per farlo (e cazzarola se ce n'e'!!!). Protestare significa attivamente bloccare mosse e iniziative in senso opposto, per tutto il tempo necessario, senza paura di essere penalizzato o di non poter sostenere a lungo le proprie rivendicazioni (a questo proposito, a mio avviso, una delle mansioni principali dei sindacati dovrebbe essere proprio quella di garantire ai lavoratori, per esempio, di potersi astenere dal lavoro senza preoccuparsi di esserne danneggiato. E dovrebbe essere lo Stato stesso a dare garanzie in questo senso). Dopotutto, la "malattia" non penalizza un lavoratore perche' non sarebbe giusto permetterlo, perche' mai dovrebbe farlo lo sciopero, se e' per una giusta ragione?
E si puo' fare lo stesso discorso riguardo la protesta della cittadinanza, in ambito urbano e in ambito nazionale, contro lo stesso Stato, per esempio.
Qualcuno potrebbe dire che questo potrebbe essere un sistema molto "legato" e poco dinamico, teoria che, nello stesso mondo teorico di cui fa parte, equivale a dire che probabilmente il paventarsi di uno stallo in trattativa potrebbe imporre una velocizzazione dei tempi di confronto, proprio per evitare quegli stessi ritardi naturalmente causati da una sana collegialita' fra esseri umani. Se nel confronto ci fosse un 50% di consenso distribuito in due fazioni contrastanti, si andrebbe verso una paralisi per codeste voci, ma queste sono argomentazioni puerili ed interessate (al delegare il potere a pochi) perche' e' spesso verificabile che la volonta' di concludere accordi tra due o piu' fazioni e' a vantaggio di tutti coloro siano impegnati in una determinata situazione (altrimenti, non ci sarebbe nessun confronto, di solito ).
Ci hanno abituato a questa "lettura" che auspica il blocco perenne per rafforzare il potere solo di alcune figure preposte, piu' facilmente controllabili (perche' sparuti individui rispetto alla collettivita', che e' molto piu' difficile ... ehmmm... costoso! ... da convincere tramite corruzione ... ecco lo scopo ultimo farsi "pagare" per il proprio consenso...in natura, strutture, aiuti, soldi... in maniera piu' diretta, ma secondo le regole dettate dalla consapevolezza di avere, anche, un proprio futuro collettivo da gestire... ). Tra l'altro la natura non rimborsabile degli scioperi per esempio, e della protesta in generale, va a tutelare sempre gli interessi del piu' forte, non vi pare?

Una preparazione sufficiente, un confronto serio e la tutela di quest'ultimo, che ne garantisca la fruibilita' a tutti i livelli e la concretezza dei contenuti: questa e' la rivoluzione di cui abbiamo bisogno, secondo me... Facile, no?

mc

Lestaat
Inviato: 5/9/2007 22:19  Aggiornato: 5/9/2007 22:22
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: L'inizio della rivoluzione
Hola emsi!
No, non è affatto facile.
Per di più è tanto difficile in via teorica quanto semi-impossibile in pratica.
Per questo è da tempo che sostengo che il "sistema di potere" adottato è del tutto ininfluente.
Per assurdo, ma tanto assurdo, è molto più funzionale una dittatura, almeno in quel caso basta sostituire il dittatore per cambiare politica.
LOL
Quel che conta non è come ci si organizza, e nemmeno quanto consapevole e partecipativo è il popolo. Per quanto si possa trovare una buona organizzazione e per quanto possa partecipare la popolazione resta sempre il problema che una forma di governo è POTERE, e, in quanto tale, ha la tendenza inevitabile a mantenersi stabile e ad autoproteggersi per mantenere i privilegi della classe dirigente.
Quello di cui c'è bisogno è un sistema sistematicamente controllato (sistema sistematicamente....che figata di frase...LOL) con apparati di controllo totalmente slegati da qualsiasi logica di appartenenza o contrapposizione (per questo insisto spesso con organismi non elettivi ma del tutto casuali).
Faccio un esempio, del tutto inventato li per li, giusto per spiegare meglio cosa intendo:
Prima di tutto una premessa: abolizione totale del segreto di stato.
Diciamo che siamo in democrazia parlamentare rappresentativa, esattamente come quella che già abbiamo, e magari anche senza cambiare di una virgola la legge elettorale esistente.
Introduciamo un ministero di controllo, con carica collegiale (facciamo 10 co-ministri con un portavoce) non elettivo ma scelto a caso tra la popolazione. Privo di qualsiasi potere legislativo ma con il diritto di ficcare il naso in qualsivoglia documento o circolare, diritto di partecipare come osservatori ai lavori sia parlamentari che di qualsiasi commissione.
Carica di 3 anni.
Ogni sei mesi conferenza stampa per la pubblicazione di una relazione con tutto quel che vogliono comunicare, nomi cognomi compresi.
Introduzione di un partito fittizio in cui far confluire le schede bianche e nulle. I voti a questo assegnati generano, come ogni altro partito, dei deputati che non sono stati messi in una lista come gli altri ma anche questi scelti a caso tra la popolazione.
E via così.
Anche se sembrano sciocchezze è chiaro dove voglio arrivare?

Lestaat

PS
aggiungo:
è un po come obbligare per legge la nascita di nuovi partiti.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
goldstein
Inviato: 4/10/2007 1:56  Aggiornato: 4/10/2007 3:00
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: L'inizio della rivoluzione
Mastella: chiudete quel blog

Alla fine é successo. Mastella vuole farci chiudere e a tale scopo si é rivolto alla Polizia Postale. Sinceramente non sappiamo se il Ceppalonico avrá successo, in ogni caso se la censura del nostro blog andasse in porto il tutto costituirebbe veramente un precedente grave e scandaloso per la democrazia di questo paese. Abbiamo giá dichiarato piú volte che il titolo di questo blog é puramente simbolico. Mastella ci accusa di essere neonazisti e di incitare alla violenza.

Ed ancora lui... probabilmente nell'intento di far infuriare ulteriormente le masse:

Costi politica: Mastella forse noi pagati meno del giusto

“Non so se siamo pagati troppo, probabilmente un pò meno del giusto”. Lo ha detto il ministro della giustizia Clemente Mastella che, nel corso di un suo intervento a un convegno su giustizia, sicurezza e diplomazia, ha toccato con queste parole il tema dei costi della politica.

goldstein
Inviato: 8/10/2007 1:52  Aggiornato: 8/10/2007 1:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: L'inizio della rivoluzione


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