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news internazionali : La polveriera pakistana
Inviato da Redazione il 23/5/2007 4:32:03 (4088 letture)

di Enrico Sabatino

Nei giorni scorsi in Pakistan si è registrata la più forte esplosione di violenza politica degli ultimi venti anni. Una violenza che covava da tempo ma che, in seguito alla rimozione d’autorità del Presidente della Corte Suprema Iftikhar Chaudhry da parte del Presidente Musharraf, avvenuta il 9 Marzo scorso, e con l’avvicinarsi delle elezioni generali del prossimo autunno, si è materializzata repentinamente, con prospettive incerte e potenzialmente devastanti.

Il giudice Chaudhry è stato rimosso da Musharraf con le accuse di abuso di potere e corruzione, ma in realtà perché si opponeva al suo ennesimo colpo di mano per rimanere al potere, attraverso l’attuazione del suo incostituzionale e impopolare progetto di farsi rieleggere presidente per altri cinque anni dall'attuale parlamento - a lui fedele - invece che da quello che verrà rinnovato con le elezioni di Ottobre, e che probabilmente vedrà un cambio di maggioranza.

Infatti la Corte Suprema sarà chiamata presto a pronunciarsi sulla legittimità del doppio ruolo di Musharraf (Presidente e Capo delle Forze Armate) ...

... e della sua volontà di essere rieletto Presidente prima delle elezioni generali.

Dal giorno della sua rimozione Chaudhry ha compiuto una serie di visite pubbliche nel paese che si sono presto trasformate in manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti; col tempo però queste proteste popolari contro la decisione di Musharraf di destituire Chaudhry hanno assunto un carattere sempre più antigovernativo, ovviamente non tollerato da Musharraf che ormai vede in Chaudhry un pericoloso antagonista sulla scena politica pakistana.

Il 12 Maggio scorso Chaudhry aveva in programma un incontro con l’Associazione degli avvocati, ma non è riuscito neanche ad uscire dall’aeroporto. La città era già in stato d’assedio e in piazza si fronteggiavano i partiti sostenitori di Musharraf e quelli dell’ opposizione. Tra i primi c’era l’MQM (Movimento Muttahida Qaumi), il partito di governo del Sindh che è la provincia di Karachi.

I militanti armati del MQM, dopo aver bloccato le strade d’accesso all’aeroporto, hanno sparato sugli oppositori, in particolare sui sostenitori del Partito Popolare dell’ex premier Benazir Bhutto, ora in esilio. Anche la tv locale è stata attaccata dai miliziani del MQM e lo stesso trattamento è stato riservato alla sede dell’Associazione degli avvocati. Il bilancio finale è stato di almeno 40 morti e oltre 150 feriti. Il giorno successivo uno sciopero generale ha paralizzato Karachi.

Quindi in poco più di due mesi un movimento di protesta, dapprima limitato agli 80.000 avvocati del Paese e a decine di giudici, si è esteso a macchia d’olio trasformandosi in una miccia che rischia di far saltare in aria un Paese il cui regime da tempo è già in agitazione per una serie di attentati di matrice integralista, per gli scontri tra sciiti e sunniti, e per l’impegno militare contro i miliziani qaedisti nelle zone tribali di frontiera con l’Afghanistan, dove sono posizionati circa 90.000 soldati pakistani.

Uno sforzo bellico che però deve fare i conti anche con il fattore etnico - l’etnia pashtun è predominante nei territori oggetto dei raid dell’esercito e nelle stesse forze armate arriva ad un 25% degli effettivi; ma per completare questo quadro, ingarbugliato ed esplosivo, vanno aggiunti i rapporti storici dell’ISI (servizi segreti pakistani) con il movimento taleban ed esponenti qaedisti.

In sintesi, il Pakistan ha un piede in più di due scarpe e rischia seriamente di cadere rovinosamente, con conseguenze potenzialmente incontrollabili.

Negli ultimi giorni poi sono diventati sempre più frequenti gli sconfinamenti in territorio afghano delle truppe pakistane, che effettuano raid in cui spesso muoiono anche innocenti civili afghani, suscitando così le dure proteste del governo Karzai.

In uno di questi raid oltreconfine è rimasto ucciso anche un soldato NATO, che stava rientrando sul versante afghano del confine, dopo una riunione con ufficiali dell’esercito pakistano per discutere su come mettere fine agli scontri nelle zone di frontiera. E sembra che a ucciderlo sia stato proprio un uomo che indossava l’uniforme dell’esercito pakistano.

Ma tornando alle vicende interne di questi giorni, è importante rilevare come questo movimento sociale di opposizione a Musharraf sembri non avere nulla a che vedere con la religione. E' una difesa dell'indipendenza (per quanto nominale) del potere giudiziario da quello esecutivo e gli avvocati che sono scesi in piazza lo hanno fatto per ribadire la separazione dei poteri costituzionali.

Naturalmente i partiti di opposizione hanno preso la palla al balzo e stanno usando opportunisticamente l’intera vicenda per fini di propaganda pre-elettorale: in particolar modo il Partito Popolare di Benazir Bhutto e la Lega Musulmana di Nawaz Sharif - due ex-primo ministro ora in esilio - ma anche i partiti integralisti islamici dell'Mma, l'alleanza religiosa filo-taleban che governa le Aree Tribali.

Tutti costoro stanno ora sostenendo Chaudhry che nei due anni di presidenza della Corte Suprema aveva sollevato questioni su certe privatizzazioni poco trasparenti, sui numerosi casi di «desaparecidos» imputati ai servizi di sicurezza, e sulla seria presa in considerazione delle vittime di stupro, dimostrando di essere un giudice troppo indipendente e poco ossequiente al governo, che sta però diventando ormai sempre più popolare. Se oggi si svolgessero le elezioni presidenziali, Chaudhry sconfiggerebbe facilmente Musharraf.

Un nuovo e pericoloso protagonista del panorama politico per Musharraf, che quindi si trova di fronte ad un bivio: togliersi l’uniforme di generale Capo delle Forze Armate e accettare la sfida elettorale in maniera chiara, rischiando però di sparire da una scena politica che è in continua evoluzione ed ebollizione. Oppure reprimere nel sangue ogni tentativo futuro di protesta antigovernativa, farsi rieleggere presidente dall’attuale parlamento e magari sospendere le elezioni legislative previste in Ottobre.

Ma in ambedue i casi il futuro del Paese è quanto mai incerto e gravido di potenziali conseguenze che renderebbero il Pakistan una vera e propria polveriera pronta ad esplodere.

Enrico Sabatino

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
arturo
Inviato: 23/5/2007 10:54  Aggiornato: 23/5/2007 13:22
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: La polveriera pakistana
Musharraf compare nell'elenco http://patriotsquestion911.com/ delle personalità che contestano la versione ufficiale del 9-11. ( dove con un certo stupore ho visto essere stato inserito anche il nome di Cossiga)

Qualcuno potrebbe chiarirmi sulla base di quali elementi è stato elaborato quest’elenco ? ( la mia assai approssimativa conoscenza dell’inglese me ne impedisce l’approfondimento )

Kirbmarc
Inviato: 23/5/2007 14:31  Aggiornato: 23/5/2007 14:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: La polveriera pakistana
@arturo: credo che sia compilatosulla basedelle dichiarazioni degli stessi stessi a vari giornali.
Su Cossiga ad esempio c'è la citazione di un pezzo della stampa del 14 di settembre 2001, in cui indicava forti indizi quantomeno di complicità interna e che non poteva essere stato Bin laden)
Su Musharraf sostanzialmente tutto si basa su di un articolo del 2002, in cui un terzo riferisce dei suoi dubbi sulla responsabilità di Bin Laden , che a dire di Musharraf non aveva sufficienti conoscenze delle strutture di difesa e di intelligence americane per orginizzare il tutto, e non aveva sufficienti strutture sue.

cocis
Inviato: 23/5/2007 21:33  Aggiornato: 23/5/2007 21:35
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: La polveriera pakistana
OT .. scusate ma questa cavolata non potevo non postarla...

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo363090.shtml

Citazione:
Bush:"Sventato attacco alla Borsa"
Terrorismo,nel mirino altri obiettivi
Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, torna a parlare di terrorismo e degli attacchi sventati. "I terroristi erano pronti ad attaccare il New York Stock Exchange e altri obiettivi sensibili, come le accademie militari del paese", detto il capo della Casa Bianca nel suo discorso presso la Coast Academy Guard in Connecticut. Bush ha continuato svelando che nel 2002 altri attentati sono stati sventati.




Il presidente ha citato alcuni documenti dei servizi segreti ora resi pubblici. "Nel 2002 i terroristi erano pronti a ripetere la distruzione dell'11 settembre 2001, e volevano attaccare il più alto edificio della costa occidentale, la Library Tower di Chicago", ha detto.

"Bin Laden vuole vittoria in Iraq"
"Osama Bin Laden vuole la vittoria in Iraq per trasformare questo paese in un nuovo covo per terroristi. E se raggiungeranno il loro obiettivo prepareranno altri attacchi. Per questo motivo la vittoria è vitale per gli Stati Uniti", ha aggiunto Bush nel suo discorso.

"Bin Laden ha definito la battaglia in Iraq una guerra per il destino, e ha inviato alcuni dei suoi più esperti para militari nel paese" ha continuato Bush. "Al Qaeda sa che se non avrà successo in Iraq la sua esistenza sarà minacciata".



Enrico
Inviato: 19/6/2007 22:26  Aggiornato: 19/6/2007 22:26
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: La polveriera pakistana
19 giu 21:37

Pakistan: missile Usa uccide 32 miliziani

MIRANSHAH (Pakistan) - Le forze statunitensi di base in Afghanistan hanno lanciato un missile contro un campo d'addestramento di miliziani a Mamy Rogha, 60 chilometri a ovest di Miranshah, la principale citta' del Waziristan del nord. Trentadue miliziani sono morti. La zona viene indicata come nascondiglio di al Qaeda.

www.corriere.it


16 giu 22:20

Pakistan: Negroponte a Musharraf, "pieno sostegno degli Usa"

ISLAMABAD (Pakistan) - Il vice segretario di Stato Usa, John Negroponte, ha incontrato oggi a Islamabad il presidente pachistano Pervez Musharraf, al quale ha assicurato il pieno sostegno di Washington, in cambio pero' di maggiori aperture democratiche da parte del suo governo. Al termine dell'incontro Negroponte ha lodato il Pakistan per il suo impegno in prima linea nella lotta al terrorismo, sottolineando la 'forte amicizia' che lega gli Stati Uniti al 'al popolo pachistano'. Musharraf, al potere da otto anni, sta attraversando una grave crisi politica, scoppiata a seguito della destituzione del capo della Corte suprema del Pakistan, Iftikhar Mohammed Chaudhry, decisa dallo stesso presidente. Il malcontento e' cresciuto nel Paese e ci sono state violente manifestazioni di piazza contro il presidente e in favore del giudice rimosso.

www.corriere.it

P.S. Dovunque arriva Negroponte poi succede sempre qualcosa.....

Enrico
Inviato: 3/11/2007 17:07  Aggiornato: 3/11/2007 17:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 12/1/2006
Da:
Inviati: 873
 Re: La polveriera pakistana
Pakistan, dichiarato lo stato d'emergenza

Circondata dalla polizia la sede della Corte suprema, che reagisce a Musharraf: subito sostituito il presidente

ISLAMABAD - «Il capo di Stato Maggiore ha proclamato lo stato di emergenza ed emesso un ordine costituzionale provvisorio». Con un secco annuncio alla televisione di Stato, il Pakistan ha saputo che il presidente Pervez Musharraf, che però ha firmato l'atto nella sua veste di capo delle Forze armate pakistane, ha effettuato un secondo colpo di Stato a otto anni dal primo, che lo portò al potere. Sospesa la Costituzione; oscurate le tv indipendenti; circondata da decine di agenti la sede della Corte suprema. Lo stesso Musharraf, nelle prossime ore, dovrebbe spiegare la decisione con un messaggio alla nazione.

CORTE SUPREMA - La dichiarazione dello stato d'emergenza arriva a pochi giorni da una data cruciale: la ratifica da parte della Corte suprema del Paese dell’elezione di Musharraf a presidente della Repubblica pakistana, dopo le elezioni vinte lo scorso 6 ottobre. La stessa Corte suprema ha rifiutato la proclamazione dello stato d'emergenza: i giudici hanno ordinato ai funzionari del governo, compreso il primo ministro, e ai responsabili delle forze armate di non rispettare l’ordine. Musharraf ha risposto inviando la polizia a bloccare le vie di accesso alla sede della Corte Suprema e destituendone immediatamente il presidente, Iftikhar Mohammed Chaudry, sostituito con Hamed Dogar, uomo considerato vicino a Musharraf. Poco prima la polizia pachistana aveva arrestato uno dei principali avvocati che in queste settimane hanno sostenuto i ricorsi sulla legittimità della rielezione del presidente. Voci di una possibile proclamazione dello stato d'emergenza correvano da settimane e si sono rafforzate sull'ipotesi che la Corte suprema non avrebbe riconosciuto la legittimità della rielezione di Musharraf a capo dello Stato, contestata dall'opposizione per il ruolo militare che il generale ancora ricopre. Il suo mandato scade il 15 novembre. La Corte si sarebbe dovuta riunire lunedì e prendere una decisione entro il 12 novembre.

TERRORISMO - Da alcune settimane si parlava di una svolta autoritaria in Pakistan, per rispondere all’acuirsi della violenza terroristica in alcune regioni del Paese, dove operano militanti di al-Qaeda e filotalebani. Il Paese è segnato anche da molteplici tensioni politiche: contro l'elezione di Musharraf, che è giunto al potere otto anni fa con un colpo di Stato militare incruento, si erano scagliati diversi esponenti dell'opposizione che avevano annunciato ricorsi alla Corte suprema. Oltre a ratificare l'elezione di Musharraf, avvenuta il 6 ottobre scorso, i giudici avrebbero dovuto approvare anche la modifica costituzionale che consente un terzo mandato al generale. Dal colpo di Stato del 1999 Musharraf è rimasto capo delle forze armate.

«LA BHUTTO IN VOLO VERSO IL PAKISTAN» - Lo stato d'emergenza fa anche fallire il patto di spartizione del potere con tanta difficoltà raggiunto fra Musharraf e l'ex primo ministro Benazir Bhutto, rientrata in patria dopo otto anni di esilio il 18 ottobre. La Bhutto, che era ripartita due giorni fa per Dubai, dove si trova la famiglia, secondo il marito è già sull'aereo di ritorno in Pakistan. Altre fonti a Islamabad sostengono invece che, dopo essere andata all'aeroporto, è tornata indietro e quindi per il momento non tornerà.

TV INDIPENDENTI OSCURATE - Secondo fonti giornalistiche l’esecutivo avrebbe anche ordinato il blocco delle trasmissioni delle emittenti private; proprio la televisione privata Geo Tv aveva diffuso un’ora prima la notizia della prossima proclamazione dello stato di emergenza. Fonti parlamentari e diplomatiche avevano reso noto di aver ricevuto informazioni analoghe e che lo stato di emergenza - che avrebbe come obiettivo immediato il rafforzamento della sicurezza nella capitale Islamabad - avrebbe dovuto essere dichiarato entro sabato sera.

03 novembre 2007

www.corriere.it

Londra, 16:40
PAKISTAN: LA BHUTTO E' ARRIVATA A KARACHI

L'ex primo ministro pakistano, Benazir Bhutto, e' arrivata all'aeroporto di Karachi, proveniente da Dubai. Lo ha detto il suo portavoce a Londra.

Islamabad, 16:15
PAKISTAN:DECRETO EMERGENZA INCOLPA ISLAMICI E MAGISTRATI

Il presidente pachistano, Pervez Musharraf, addossa all'offensiva islamica e a "interferenze" della magistratura la responsabilita' della sua decisione di imporre lo stato d'emergenza. E' quanto si legge in una copia del decreto presidenziale, ottenuta dall'agenzia France Presse. Vi e' stato un "evidente aumento dell'attivita degli estremisti e degli attacchi terroristici", afferma il documento. In un altro passo si legge che "alcuni esponenti della magistratura lavorano in modo trasversale con l'esecutivo e il legislativo nella ltta contro il terrorismo e l'estremismo, cosi' facendo indeboliscono l'azione del governo e la risolutezza della nazione". E ancora: "Si e' creata una situazione in cui il governo del Paese non puo' operare nel rispetto della Costituzione e giacche' la stessa Costituzione non offre una soluzione, l'unica via d'uscita passa da misure d'emergenza e straordinarie". La Corte suprema del Pakistan ha ordinato la sospensione dello stato d'emergenza imposto dal presidente Pervez Musharraf, ma il governo si e' rifiutato di farlo. Lo ha riferito una televisione privata. La sede della Corte suprema a Islamabad resta intanto ricordata da unita' speciali di polizia.

www.repubblica.it


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