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politica italiana : Lettera aperta a Giuliano Amato
Inviato da Pausania il 30/4/2007 8:20:00 (5357 letture)

Al Magnificente e Chiarissimo Ministro degli Interni, Sua Eccellenza Dottor Professor Giuliano Amato

Ci rivolgiamo alla Sua Pazienza, Eccellenza, per sottoporLe un quesito che scaturisce dai nostri più interni precordi, alla lettura di un Sua intervista al noto quotidiano nazionale La Stampa. In particolare ci provoca commozione il vederLa pronunziare queste parole:

"In questo momento - ribadendo naturalmente che «l’attenzione rimane alta» - più che il terrorismo islamico lo preoccupa quello interno: «Nei confronti dei brigatisti arrestati c’è un alone di consenso che raggiunge anche segmenti del mondo giovanile e studentesco. E’ tremendo dover prendere atto che in alcuni sembra non esserci una discontinuità tra chi si ferma alla legittima critica del capitalismo o della globalizzazione e chi uccide in nome di questa critica [...] Questa volta abbiamo fatto arrestare i brigatisti prima che sparassero. »."

Non vogliamo certo abusare del tempo preziosissimo che l'Eccellenza Vostra vorrà dedicarci, ma vorremmo solo capire, noi poveri popolani, alcuni argomenti che non ci sono chiari. Non è il terrorismo internazionale la priorità, secondo le Sue parole. Questa è già una grossa novità, per noi poveri ignoranti. Ecco, ci chiedevamo, con la massima umiltà, per quale motivo sosteniamo allora delle campagne militari in mezzo mondo, …

… con gran dispendio di risorse finanziarie, contro il terrorismo internazionale? Perché non è una priorità? Non è certo una questione di soldi. Come sa, noi popolani siamo poveri ma felici, e sappiamo che a Lorsignori non piace parlare di danaro, argomento vieppiù volgare. E anzi, saremmo ben diposti a dare all'Eccellenza Vostra e per il bene della Patria anche i pochi spiccioli che ci sono rimasti, se Lei ce lo chiedesse.

Ma il nostro è solo un desiderio di chiarezza. Vede, Eccellenza, io stesso ho già percosso a sangue più volte dei terroristi islamici, per prevenire un loro mortifero attacco. Mi pregio dell'onore di aver sventato un assalto condotto da quaranta lestofanti al soldo di tale Alì Babà che volevano schiantarsi sul Municipio locale a bordo di un tappeto volante, nonché di aver interrotto il turpe commercio di kebab sotto casa mia condotto da loschi personaggi che certamente volevano finanziare spaventosi attentati contro la civiltà che vede in Lei, Eccellenza, la più alta vetta raggiunta.

Ma adesso Lei ci dice, Signor Ministro, che La preoccupa il terrorismo interno. E noi certamente La sosterremo anche in questa lotta. Vorrà anzi gradire il piccolo omaggio che allego a questa lettera, consistente in due banconote da 100 euro che Lei vorrà destinare alla lotta a quel che più Le aggraderà. Ma solo due parole vorremmo esprimerLe, Eccellenza, semplici semplici.

Lei ha parlato di "brigatisti arrestati". Non vorremo peccare di superbia, ma ci preme di ricordarLe che quelle persone sono cittadini arrestati e che non hanno nemmeno visto un giudice. Questo significa che sono innocenti. E l'Eccellenza Vostra non ha diritto né morale né legale di affermare che costoro siano niente più che cittadini. E non voglia intendere, Eccellenza, che noi si parli mossi da sentimenti contrari all'Ordine Costituito e alla Pubblica Moralità. Affermiamo questo in forza di quelle Leggi alla cui custodia la Vostra Chiarissima Persona ha predisposto l'intero apparato poliziesco che la Provvidenza ha voluto metterLe a disposizione.

Poiché infatti ci è stato insegnato fin da piccoli che la Legge è la sola Sovrana nelle cose degli uomini; poiché ogni giorno l'apparato poliziesco ci ferma quando guidiamo, ci scruta quando camminiamo, ci perquisisce quando andiamo all'aeroporto, ci obbliga a girare con un documento di identità; poiché il nostri figli vengono tratti in arresto perché insieme ai loro compagni semplicemente fumavano una sigaretta di cannabis; poiché ogni Legge deve da noi essere rispettata alla lettera; poiché quella stessa Legge impone di considerare innocenti quegli innocenti tratti in arresto; per tutte queste ragioni, Le chiediamo di rispettare quella Legge che Lei e la Carica che Lei ricopre Le impongono di seguire oltre e più che la lettera e la morale impongano.

Le chiediamo quindi, Eccellenza, di scusarsi pubblicamente con dei cittadini innocenti che vengono tenuti in carcere senza essere stati riconosciuti colpevoli da alcun Tribunale di questa nostra Amata Repubblica Benedetta dalla Pace e dalla Prosperità che l'Eccellenza Vostra ci onora di rappresentare anche al di là dei Sacri Confini.

Le chiediamo di andare da quegli innocenti in carcere senza processo e di portare loro la solidarietà Sua e di tutto il Gabinetto che Lei rappresenta; vada a trovarli, condivida – innocente tra innocenti – l'angustia della cella, il freddo dei ceppi, il disgusto del rancio; respiri l'assenza di libertà, ch'è il Bene Sommo di ogni uomo e che Lei, Alto Comandante della Polizia, ha voluto negare senza motivo a costoro.

Oda, Eccellenza, il clangore della cella che si richiude alle Sue spalle.

Se Lei non farà questo, significherà per noi una cosa sola e gravissima: che Lei, Eccellenza, ha in dispregio le sacre Leggi che regolano il vivere civile della nostra amatissima Nazione; come faremo noi a quel punto a non disobbedire a quelle leggi, come Lei Stesso ci ha insegnato a fare?

Se l'Eccellenza Vostra non mostrerà alla Patria di amare le Leggi almeno quanto Le amiamo noi, allora noi, quali amanti traditi e sbeffeggiati, come potremo continuare a pagare le tasse? Perchè dovremo continuare a mostrare ai Suoi scherani il documento di identità? Perchè dovremo permettere che i nostri figli vadano in carcere per non aver fatto nulla se non fumare della cannabis? E perchè dovremo ancora permettere che il nostro Glorioso Esercito venga spedito in luoghi lontani e pericolosi, quando la Patria stessa è in altissimo pericolo, come Lei afferma?

Compia questo piccolo gesto, Eccellenza, e farà il bene di molti. Perdoni l'ardire nostro, che abbiamo osato levare lo sguardo alla Sua Augusta Eccellenza, che abbiamo osato profferire verbo in Sua presenza. Confidiamo nella Sua somma bontà e chiediamo che la razione di scudisciate che Lei si sentirà in dovere di sottoporci ci venga risparmiata.

Firmato: un suddito devoto

Giorgio Mattiuzzo (Pausania)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
spettatore
Inviato: 30/4/2007 8:50  Aggiornato: 30/4/2007 8:50
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Pausania......non ti vergogni? Arringare in maniera così spudoratamente ironica il,anzi, l'On. Min. dell'Interno Amato? Lo sai che non sta bene sbeffeggiare e dileggiare coloro che sono in difficoltà? Come dici? Aaah...va bene...non ti eri accorto del collare, marca Poteri Forti, che il Ministro cela sotto il colletto della camicia. Va bè....allora sei perdonato!!!


Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
Al2012
Inviato: 30/4/2007 9:27  Aggiornato: 30/4/2007 9:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 25/10/2005
Da:
Inviati: 2158
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Mi domando cosa può pensare il signor ministro delle inchieste di Report ??

“Capire … significa trasformare quello che è"
Sergund87
Inviato: 30/4/2007 11:27  Aggiornato: 30/4/2007 11:27
So tutto
Iscritto: 30/4/2007
Da:
Inviati: 3
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
salve a tutti, scrivo qui per la prima volta, anche se vi leggo da un bel po' di tempo.

il ministro amato ci dice che e' preoccupato per il largo consenso che le brigate rosse raccolgono tra i giovani... io mi chiedo: come e' possibile? come e' possibile questo consenso?

le brigate rosse sono un organo politico esterno al governo, che gli si contrappone, sia in termini ideologici sia in termini pratici (uso di violenza). il retroterra culturale delle br e' di tipo comunista, dunque e' logico che la loro presenza si manifesti piu' violenta durante governi liberali e capitalistici.

potremmo azzardare che le idee sono quelle giuste, ma i modi sono totalmente errati.

e soprattutto, potremmo azzardare un'altra cosa: che fine farebbero le br durante un governo che accoglie dentro di se partiti comunisti? non avrebbero un largo consenso, probabilmente, perche' le persone in cerca di giustizia sociale si sentirebbero rappresentate dal governo stesso, non avrebbero bisogno di cercare al di fuori di esso per trovare le loro ideologie applicate al tessuto sociale.

allora, da dove nasce questo largo consenso?(il largo consenso alle br e' usato dai giornali come spauracchio, lo so, ma ritengo che vi sia una buona fetta di giovani insoddisfatti e vicini al movimento almeno in termini intimistici)

nasce, ministro amato, dal fatto che il vostro governo non e' di sinistra. il vostro governo non si batte per la giustizia sociale. il vostro governo va avanti a colpi di maggioranza, il vostro governo isola coloro che osano manifestare la loro vera ideologia, e celebra i cerchiobottisti, nasce dal fatto che il VOSTRO governo non e' il NOSTRO governo, ministro amato.
siete ancora piu' servili di coloro che vi hanno preceduto (ed e' dura) con i padroni del mondo e gli illuminati. siete ancora piu' servili di coloro che vi hanno preceduto con gli americani e le loro porcherie.

ho votato a sinistra. lo ammetto. pensavo che qualcosa sarebbe cambiato, io, nei miei semplici diciannove anni, pensavo che votare sarebbe servito a qualcosa. quanti giovani avete inaridito, voi e il vostro governo... quanti di noi grazie a voi hanno perso fiducia nelle istituzioni? tanti, ministro amato, tanti.

ed e' logico che fra questa moltitudine, alcuni pensino che la vera rivoluzione sociale deve venire dall'esterno, che il parlamento e' un palco di burattini che non si ribellerano mai ai loro burattinai. ecco da dove nasce il consenso, ministro amato. nasce dalla vostra incompetenza e dal vostro servilismo al capitale.

con questo ho finito. mi spiace per l'intervento fiume ma in questo periodo come svevo l'unico conforto per la mia anima e' lo scrivere.

rekit
Inviato: 30/4/2007 11:41  Aggiornato: 30/4/2007 11:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/9/2006
Da:
Inviati: 1151
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/04_Aprile/28/amato_mafia.shtml

sono semplicemente esterefatto dalle dichiarazione del ministro, ieri non riuscivo a pensare ad altro!
e io che ero convinto che la mafia esistesse solo nei film di coppola.
venire a conoscenza del fatto che invece essa e' viva e vegeta nell'appparato politico-economico del nostro paese e' stato quanto meno destabilizzante.grazie ministro per essere uno di quelli che apre la bocca e ci dice le cose come stanno, senza di lei gli italiani non avrebbero mai potuto immaginare con cosa hanno a che fare.



cit:
Ma solo due parole vorremmo esprimerLe, Eccellenza, semplici semplici.
......

F** C**O !!!

Pausania
Inviato: 30/4/2007 11:44  Aggiornato: 30/4/2007 11:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Ciao Sergund e benvenuto tra noi.

Un gran bel messaggio, ma stai attento a non farti fregare dalle manovre del governo.

Le BR non hanno e non hanno mai avuto alcun sostegno tra la popolazioni, tra "i giovani" o in fabbrica. Per il semplice motivo che le BR "storiche", quelle delle gambizzazioni, degli omicidi e del rapimento Moro erano uno strumento che lo Stato italiano per mezzo dei servizi segreti ha usato per piegare e polverizzare i veri movimenti anti-sistema e per poter introdurre leggi speciali e amenità varie.

E poi ci sono questi che sono stati messi in carcere "preventivamente" ed ai quali va la solidarietà di molti.

Ma ATTENZIONE! La solidarietà c'è perché si vuole la liberazione di persone perché NON sono brigatisti. Chi li appoggia li appoggia dicendo che NON sono brigatisti.

Non mi pare di aver visto persone inneggiare alle BR, né in fabbrica né a scuola.

Attenzioe quindi a non cadere in quelle trappole cui i governi italiani ci hanno da tempo abituato.

Citazione:
il VOSTRO governo non e' il NOSTRO governo, ministro amato.

Si chiama democrazia: se non ti piace, sei un brigatista

Citazione:
quanti di noi grazie a voi hanno perso fiducia nelle istituzioni? tanti, ministro amato, tanti.

Speriamo che siano sempre di più, allora. E speriamo che Amato continui a dire sciocchezze, in modo che in tanti perdano la fede nelle Istituzioni e capiscano quale sia il loro vero fine.

shevek
Inviato: 30/4/2007 12:15  Aggiornato: 30/4/2007 12:15
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Salut y Libertad Sergund87!


Io avrei un'idea intorno alle parole del nostro caro ministro, un'idea che si chiama "costruzione dell'avversario" - termine che non è nato nelle scienze politico-sociali, come comunemente si crede, bensì nelle arti marziali.

Mi spiego con un esempio tratto dalla mia esperienza personale: pratico da oltre trent'anni varie arti marziali giapponesi e, quand'ero ragazzo, mi dedicai anche alla versione sportiva del karate. Quando mi presentavo sul tappeto di gara, ovviamente, non potevo sapere chi avevo di fronte. Sapevo, però, quali erano i miei punti di forza: sono un'"incontrista" - in altri termini, sono abbastanza bravo nel colpire d'anticipo un avversario che attacca. Così, per vincere, dovevo far sì che l'avversario divenisse un "attaccante", anche se non lo era di natura: per cui, se non attaccava, mi scoprivo la guardia, arretravo a piccoli passi per dare l'impressione di essere intimorito, ecc. Quando lui attaccava, facevo il primo punto, mettendolo in svantaggio e costringendolo ad attaccare ancora per recuperare: così lo colpivo ancora d'anticipo e andavo ancora più in vantaggio. Se lui si fermava un attimo per ragionare su come riguadagnare l'incontro, lo attaccavo in quel momento di distrazione. Alla fine, vincevo.

Avevo costruito il mio avversario.

La stessa cosa avviene in politica. Lo Stato è bravissimo nel colpire quando passa, in apparenza, dalla parte dell'aggredito, per cui fa di tutto per costruirsi, nei movimenti sociali, un avversario adatto. Negli anni settanta, la lotta armata non poteva certo fargli paura: alcune centinaia di militanti contro alcune centinaia di migliaia tra le varie forze di polizia e dell'esercito. Eppure, se si vanno a rivedere i media dell'epoca, sembrava che l'Italia fosse stata attaccata da un enorme esercito straniero.

Lo Stato stava costruendosi l'avversario. Tante persone in buona fede - e qualche infiltrato nei posti chiave - gli permisero di portare avanti una strategia volta all'attacco non dei gruppi lottarmatistici, bensì di quel gigantesco movimento sociale di massa di opposizione che, questo sì, gli faceva paura. Alla fine, vinse.

All'inizio, nei tardi anni sessanta, quando di lotta armata non se ne parlava neppure, in mancanza di una "vera", se ne inventò una totalmente finta - i vari attentati che culminarono nella Strage di Stato del 12 dicembre 1969. Poi, con un buon lavoro di selezione/infiltrazione, riuscì a dar vita alle Brigate Rosse. Di lì, la strada fu tutta in discesa.

Di questo processo, fa parte anche il dire che la lotta armata "è radicata" nei gruppi sociali di opposizione, che questi sono il suo "terreno di coltura", ecc. Non sono i gruppi armati, infatti, che si vuole colpire, ma la società.

Insomma, il nostro caro ministro di oggi, la lotta armata non la teme: se le augura. Nel far credere di averne paura, sta costruendosi l'avversario. Non gliene diamo l'occasione.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
redna
Inviato: 30/4/2007 12:31  Aggiornato: 30/4/2007 12:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 4/4/2007
Da:
Inviati: 8095
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Gli USA gli hanno dato l'esempio di come farsi un avversario e col tempo, diventando più cinici e feroci, il potere nostrano ha fatto da solo. Ora si augura che qualcuno "becchi" perchè la storiella deve sempre essere raccontata nella stessa maniera. Dargli l'occasione sarebbe da sciocchi (ma la madre degli sciocchi....). Comunque la strage de 12.12.69 ha una regia altrove perchè fu l'inizio degli anni più bui per noi.

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
marcocedol
Inviato: 30/4/2007 12:49  Aggiornato: 30/4/2007 12:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Shevek,
una splendida descrizione di come e perchè nasce il terrorismo.
Come hai detto tu il potere costruisce sempre il suo nemico e quando questo nemico lo spaventa perchè costituito da ampi strati della popolazione che rivendicano diritti sacrosanti, ecco nascere il terrorismo che sposta le lotte legittime (e pericolose in quanto tali) su un asse illegittimo costruito alla bisogna per farcele affogare.

Il gioco è fatto ed il potere vince, ricominciando a fagocitare diritti con l'aiuto di quegli stessi strati di popolazione che ingenuamente si saranno ormai stretti intorno a lui terrorizzati.

Pausania
Inviato: 30/4/2007 13:01  Aggiornato: 30/4/2007 13:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
A questo proposito mi sembra interessante un lungo articolo del giornale tedesco Der Spiegel, in inglese, che opera proprio in questo modo.

Partendo dall'11 settembre a seguire, si dice come il terrorismo costringa a dover mediare tra libertà e sicurezza le politiche di governo.

Con linguaggio democratico, vellutato e quasi "progressista" parte da un principio non dimostrato (perché non esistono inchieste a riguardo) e cioè che gli stranieri di religione islamica sono degli assassini, e quindi legittima e giustifica la riduzione dei diritti dei cittadini.

Un esempio classico di come il potere sfrutta le paure per poi ritorcele contro i cittadini e a suo favore

How to Balance Freedom and Security
Civil Liberties in an Age of Terror.

Aseptik
Inviato: 30/4/2007 14:07  Aggiornato: 30/4/2007 14:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: Messapia
Inviati: 139
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Sbaglio o c'è un velato sarcasmo?

La politica è l’arte cortese di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi, promettendo di difendere gli uni dagli altri.
Oscar Ameringer
Rugito
Inviato: 30/4/2007 14:12  Aggiornato: 30/4/2007 14:12
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/4/2007
Da: Napoli
Inviati: 105
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Volevo chiedere consiglio su dove recuperare un po' di storia delle BR, visto che anche in questo caso sembra che l'informazione su di esse dipenda molto dalla fonte che ne parla.

Mi sembra particolarmente interessante questa discussione perche' mette in risalto un punto fondamentale, e cioe' che le lotte di chi rivendicava diritti sacrosanti sono state affogate nella maniera piu' subdola possibile. Mi piacerebbe rintracciare alcuni punti fondamentali di questa storia, ma non ho le conoscenze abbastanza profonde per poterlo fare. Qualche punto fondamentale pero' ce l'ho:
1. falsificazione e demonizzazione del comunismo, in quanto unica alternativa concreta al sistema attuale
2. istituzione dello stato di Welfare per dare il contentino a chi sa che questo sistema e' marcio e marcira' sempre di piu'
3. come emerge da questa discussione, trasformazione dei movimenti di lotta in movimenti terroristi

Qualcuno ha da suggerire qualche altra cosa? Questo processo comunque mi sembra molto complesso e articolato, e ripeto, non conosco abbastanza bene i fatti per ricostruire come diavolo siamo andati a finire dagli anni delle grandi contestazioni agli anni (ora) del grande stracazzo di niente, del grande silenzio.

"How can the wicked smile while the world is burning?"
Aseptik
Inviato: 30/4/2007 14:21  Aggiornato: 30/4/2007 14:21
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: Messapia
Inviati: 139
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Citazione:
falsificazione e demonizzazione del comunismo, in quanto unica alternativa concreta al sistema attuale


Ne sei proprio sicuro?

La politica è l’arte cortese di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi, promettendo di difendere gli uni dagli altri.
Oscar Ameringer
Bambooboy
Inviato: 30/4/2007 14:47  Aggiornato: 30/4/2007 14:47
Mi sento vacillare
Iscritto: 27/12/2006
Da:
Inviati: 535
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
rugito,
ti consiglio gli ottimi libri di
SERGIO FLAMIGNI, Kaos edizioni [ in particolar modo son mirati alla stroia del rapimento Moro, ma danno un ottimo vero spaccato delle infiltrazioni, collusioni e 'direzioni' a cui erano soggette le br ]
i libri sono
-la tela del ragno [ in diverse edizioni di aggiornamento ]
-convergenze parallele [ ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE ]
-il covo di stato [ ancora altre documentate prove ]
-il delitto infinito [ ultimo aggiornamento sul caso moro ]
-la sfinge delle brigate rosse [ la storia di mario moretti...chi era costui? ;))
-le idi di marzo [ il caso moro secondo pecorelli ]

visto che sono un po'....se puoi recuperati almeno CONVERGENZE PARALLELE

ciao.
-

Pausania
Inviato: 30/4/2007 14:55  Aggiornato: 30/4/2007 14:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Citazione:
Volevo chiedere consiglio su dove recuperare un po' di storia delle BR

Allora, intanto ci sono i libri di Sergio Flamigni, che mettono in luce le contraddizioni di quell'epoca.

LINK

Questa è una buona base di partenza... in questi libri poi c'è una ricca bibliografia che soddisferà certamente la tua voglia di imparare.

Citazione:
1. falsificazione e demonizzazione del comunismo, in quanto unica alternativa concreta al sistema attuale

Attento, perché il sistema è molto più subdolo di quello che possiamo immaginare. In realtà quei movimenti erano molto variegati, erano condivisibili o meno, ma tutto erano tranne che "comunisti", nel senso di una dottrina marxista-leninsta. C'erano certamente gruppi in questo senso, ed innegabilmente in molti "tendevano a sinistra", ma non farti incastrare dagli schemi costituiti.

I più accesi comunisti allora erano la gente che infesta gran parte della pubblicistica moderna, come Ferrara, Guzzanti e tanti altri, che hanno delle giravolte ideologiche e di gabbana da far invidia a Nureiev.

Citazione:
2. istituzione dello stato di Welfare per dare il contentino a chi sa che questo sistema e' marcio e marcira' sempre di piu'

Con la scusa di incamerare enormi quantità di denaro per il "bene pubblico" per usarlo invece in molti e divertenti modi.

Citazione:
3. come emerge da questa discussione, trasformazione dei movimenti di lotta in movimenti terroristi

Credo che la questione sia più complessa. In realtà i movimenti di lotta armata raccoglievano davvero una manciata di persone (che avevano di certo fatto parte in precedenza di gruppi "normali") e i movimenti originari non si sono trasformati in gruppi clandestini dediti alla violenza. Questa è un'altra delle bugie messe in campo dai media e dal potere per dimostrare che quei movimenti sono degenerati nella violenza, perché avrebbero portato con sè i germi della violenza che sono naturalmente spuntati al momento opportuno.

Anche qui, se lo Stato italiano non fosse intervenuto proteggendo e infiltrando ai massimi livelli gli sparuti gruppuscoli di esaltati, e avesse proceduto come sa benissimo fare con chi si fuma le canne, non avremmo mai sentito parlare di anni di piombo e morti vari.

baalbek
Inviato: 30/4/2007 14:55  Aggiornato: 30/4/2007 14:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/6/2006
Da:
Inviati: 103
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Mi dispiace, stimatissimo Pausania, ma non sono d'accordo nei toni garbati che esprimi nei confronti del miserabile ministro amato, ma forse dovresti sapere che se per caso lui avra notizia della tua lettera aperta ,per lui sara solo la lettere di un solo povero anti- anti-chè? ......una voce che grida....turati le orecchie

ho paura di non farcela..
HAVEADREAM
Inviato: 30/4/2007 15:00  Aggiornato: 30/4/2007 15:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Buongiorno a tutti.
Dico la mia prendendo spunto dalle considerazioni fatte finora.

Pausania
-citazione-
Le BR non hanno e non hanno mai avuto alcun sostegno tra la popolazioni, tra "i giovani" o in fabbrica. Per il semplice motivo che le BR "storiche", quelle delle gambizzazioni, degli omicidi e del rapimento Moro erano uno strumento che lo Stato italiano per mezzo dei servizi segreti ha usato per piegare e polverizzare i veri movimenti anti-sistema e per poter introdurre leggi speciali e amenità varie.
Shevek
-citazione-
Lo Stato stava costruendosi l'avversario. Tante persone in buona fede - e qualche infiltrato nei posti chiave - gli permisero di portare avanti una strategia volta all'attacco non dei gruppi lottarmatistici, bensì di quel gigantesco movimento sociale di massa di opposizione che, questo sì, gli faceva paura. Alla fine, vinse.
Cedolin
-citazione-
..il potere costruisce sempre il suo nemico e quando questo nemico lo spaventa perchè costituito da ampi strati della popolazione che rivendicano diritti sacrosanti, ecco nascere il terrorismo che sposta le lotte legittime (e pericolose in quanto tali) su un asse illegittimo costruito alla bisogna per farcele affogare.

Vero. La Storia ci dice che il fenomeno BR si divide in due periodi: il primo con Curcio, Cagol e Franceschini, il secondo con Moretti e il cosidetto "gruppo di fuoco" delle Br.
Il primo non faceva comodo, il secondo ha asservito il Potere con la logica del terrore, delle gambizzazioni e con la strumentalizzazione del rivoluzionario di sinistra e di tutta la Sinistra alternativa al Pc.
E questa dicotomia "non ufficiale" su uno dei fenomeni terroristici più importanti del '900 ha portato anche a paradossali conclusioni giudiziarie, come la condanna esemplare di Curcio "reo" di aver fondato le Br nonostante su di lui non ci fosse nessun capo d'accusa di omicidio o di esserne il mandante, mentre Moretti & company se la sono giocata di fino (grazie a chi? sarebbe da chiedersi), scontando pene lievissime, nonostante i capi d'accusa a loro carico includono l'omicidio del Procuratore della Repubblica di Genova, Francesco Coco, fino all'omicidio Moro.
E questa stessa contraddizione ha condizionato anche il giudizio (mi si passi il termine) "popolano" per cui oggi fa scalpore che il Curcio fondatore delle Br mai pentito (ma che ha scontato quasi vent'anni di carcere, senza chiedere mai la grazia) non possa tenere conferenze editoriali legate alla sua cooperativa parlando di emarginazione, destando "scandalo e indignazione", quando la stessa indignazione e scandalo non c'è per le stragi impunite che vede implicati direttamente e indirettamente personaggi politici e non, seduti ancora in Parlamento o in Senato, oppure con cariche di rilievo in aziende pubbliche e private.
Tanto per fare un nome, Rauti, il suo primo amore Ordine Nuovo e la strage impunita collegata ad essa di Piazza Fontana.

La stessa strumentalizzazione che vuole oggi le Br "pericolo superiore a quello del terrorismo islamico" vuole deformare la Storia, narrandoci di terrorismo=Br, ...come se ai nostri signori politici fosse sfuggito il dettaglio che il fenomeno terroristico in Italia è stato unico nel suo genere, vedendo sul campo estremismo rosso, estremismo nero e terrorismo di Stato.

La stessa strumentalizzazione che vede oggi come prime "vittime" le stesse Associazioni dei familiari delle vittime di stragi, con il loro condivisibile dolore per i lutti subiti, con tutto il profondo rispetto che meritano, ma che nel dolore di una giustizia mancata si fanno portavoce dello stesso Stato che è stato socio e colpevole al 50% di quanto è avvenuto dal 1966 al 1988 nella cosidetta "strategia della tensione".

La stessa strumentalizzazione che vuole far riafforare gli incubi degli "anni di piombo", infervorando il "disseppelimento" delle P38 quasi ad evocare un tribale cerimoniale amerindo.

La stessa strumentalizzazione che spesso dimentica che nell'era di Internet le parole hanno preso il posto delle pistole, e le informazioni corrono più veloci ed efficaci delle pallottole.

lamefarmer
Inviato: 30/4/2007 15:19  Aggiornato: 30/4/2007 15:30
Mi sento vacillare
Iscritto: 23/9/2005
Da: vacu°u(m)
Inviati: 334
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Rugito abbi pazienza.
5 anni fa ero privo di ogni alternativa oltre le verità ufficiali, ma con l'intenzione di andare a fondo delle molte cose non chiare che le medesime verità ufficiali continuamvano a propinarmi.
Il mio consiglio però e di non cercare (almeno in questa prima fase di "raccolta") una qualsivoglia interpretazione (come quella di shevek per intenderci, che sottolinea già un percorso di ragionamenti più ricco) ma di tenerti "in ascolto" perché si formi in te la tua opinione. Per esempio: se premetti che la demonizzazione è strumentale e fine a se stessa (un arma), ha senso dire che sia stata usata dai comunisti come da chi gli si opponeva, quindi é utile osservare tutte le strumentalizzazioni che le singole forze in gioco hanno messo in atto.

Shevek
Ho considerato a lungo un punto di vista simile alla costruzione dell'avversario. In effetti é una lettura interessante ma l'ho trovata molto carente. Tanto per cominciare quello del ministro non é un match, non ha difronte un avversario ma un blob, composto da molte diverse forze, più o meno occulte e non tutte a lui favorevoli. Ma anch'io avverto nelle parole dei politici, non sciocchi l'uso strumentale dei comunicati pubblici.
Ma tendo a credere somiglino più ai famosi Pizzini di Riina che a un puro scambio di tattiche in stile militare.
Un politico non può avere una mentalità militare, semplicemente perché non ha un terreno di confronto in cui c'é un nemico certo: tutti sono contemporaneamente amici e nemici; in questo senso c'é sicuramente più similitudine nel lavoro di un agente segreto, con la differenza che ce una obbligatoria componente pubblica.
E non sarei nemmeno tanto certo nell'affermare che "hanno vinto" o che "prederanno". Qualcosa si vince e qualcosa si perde in questo gioco: siamo nel campo delle percentuali e della logica fuzzy più che negli insiemi definiti.
In questo senso immagino che la logica più facile a cui può rifarsi un uomo nelle condizioni in cui é il Ministro Amato, e che voglia in qualche modo (per motivi non chiari) usare per condizionare politicamente la scena (strumentalizzare) é più simile agli Attrattori Strani (oggetti matematici che sono alla base della teoria del caos) che a una "costruzione dell'avversario".
In effetti una cellula terroristica inventata mediaticamente, data l'evidente posizione giuridica assurda, sembra essere a metà tra un avvertimento, un messaggio e un "ordine" in codice, come la risposta mafiosa più classica.

Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
shevek
Inviato: 30/4/2007 15:30  Aggiornato: 30/4/2007 15:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Salut y Libertad a todos... ed in particolare ad HAVEADREAM...


Accidenti, siamo complottisti fino in fondo... Non so voi, ma il mio "complottismo" è nato proprio con l'analisi del fenomeno della lotta armata e della sua gestione mediatica: non avevo neanche vent'anni (ed i capelli lunghi, anzi i capelli tout court - sigh!).

Tornando a noi, devo però correggere HAVEADREAM che dice:Citazione:
La Storia ci dice che il fenomeno BR si divide in due periodi: il primo con Curcio, Cagol e Franceschini, il secondo con Moretti e il cosidetto "gruppo di fuoco" delle Br.


No, Have, Moretti c'era sin dall'inizio: il primo direttivo era composto da Curcio, Cagol, Franceschini e Moretti. Durante una riunione del direttivo, i carabinieri li arrestarono tutti, tranne Moretti che - a suo stesso dire - era stato avvisato da una soffiata che si trattava di una trappola. Dopo di che, prese in mano le redini dell'organizzazione e la caratterizzò per una svolta "militarista", ma c'era fin dai primi istanti.

Tra l'altro, l'intelligenza dei giornalisti nostrani si misura con il fatto che non abbiano mai fatto a Moretti la semplice, banale, domanda: ma la soffiata sul fatto che i carabinieri conoscevano ora e luogo dell'incontro del direttivo BR da chi gli poteva essere giunta, se non dai carabinieri stessi?


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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PikeBishop
Inviato: 30/4/2007 15:40  Aggiornato: 1/5/2007 2:35
Sono certo di non sapere
Iscritto: 1/11/2005
Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Inviati: 6263
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Quando penso alla creazione mediatico-poliziesca del Terrorismo degli anni '70, mi ritorna in mente quell mattina (non ricordo bene, mi pare nell'aprile 1979), prima di andare in fabbrica passo dal giornalaio/tabacchino a comprare Il sale, pardon, Il Male, come allora comincava a chiamarsi e un pacchetto di Pall Mall, senza filtro.

Rimessomi al volante della mia fedele bianchina furgoncino ex-Sip (e decal Sip li avevo lasciati come assicurazione contro le multe e permesso di accesso ovunque) con i miei 5 passeggeri baldi operai ed operaie - allora eravamo magri - passo "Il Male" ai passeggeri posteriori che partono all'improvviso con risate convulse che rendevano la macchina inguidabile. Ragione delle risate era la riproduzione fedele di alcune testate nazionali (La Stampa, Il Corriere etc), con notizia in prima pagina a caratteri cubitali: "UGO TOGNAZZI CAPO DELLE BRIGATE ROSSE" con tutti i particolari dell'arresto. Articolo di fondo di Raimondo Vianello: "E' colpevole ma gli voglio bene lo stesso".

Entrata in fabbrica e idea luminosa (seguita, come poi abbiamo saputo, da parecchi altri operai in altre fabbriche): lasciare l'edizione falsa de La Stampa (eravamo in provincia di Torino, dove quel giornale era la verita' assoluta) sul tavolino vicino alla macchinetta del caffe' che aveva visto l'inizio di innumerevoli approcci sfociati in matrimoni o tresche.
Notare che quella fabbrica era una delle piu' moderne d'Europa, che il grado di scolarizzazione delle maestranze era molto elevato - quasi tutti diplomati, tanto che gli impiegati non ci guardavano affatto dall'alto in basso - la fabbrica stessa era il fiore all'occhiello di una delle sette multinazionali piu' grandi del mondo.

Eppure ci credettero tutti.

Non si parlava di altro, nei reparti, negli uffici, nelle ribalte, nei giardini, nella mensa.

I comunisti dicevano: lo sapevo, e' quel repubblichino, un complotto della destra! I liberali (i fascisti li' non esistevano) dicevano invece: e' sempre stato un estremista! Ma tutti, proprio tutti non avevano dubbi, lo aveva detto La Stampa.
E' cosi' facile creare un mostro......e adesso considerate chi mantiene i media coi soldi nostri e si capira' come chiunque con un minimo di potere possa dire qualunque cosa senza timore di smentite.

Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
HAVEADREAM
Inviato: 30/4/2007 15:41  Aggiornato: 30/4/2007 15:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Shevek
hai ragione.
Ma mi riferivo alla "direzione-conduzione" delle Br.
So benissimo che Curcio e Moretti si conoscevano già ai tempi della Sit-Siemens.
Chiedo scusa per il concetto poco chiaro.

shevek
Inviato: 30/4/2007 15:48  Aggiornato: 30/4/2007 15:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Salut y Libertad lamefarmer!


Dici:Citazione:
quello del ministro non é un match, non ha di fronte un avversario ma un blob, composto da molte diverse forze, più o meno occulte e non tutte a lui favorevoli. Ma anch'io avverto nelle parole dei politici, non sciocchi l'uso strumentale dei comunicati pubblici. Ma tendo a credere somiglino più ai famosi Pizzini di Riina che a un puro scambio di tattiche in stile militare. Un politico non può avere una mentalità militare, semplicemente perché non ha un terreno di confronto in cui c'é un nemico certo: tutti sono contemporaneamente amici e nemici; in questo senso c'é sicuramente più similitudine nel lavoro di un agente segreto, con la differenza che ce una obbligatoria componente pubblica. E non sarei nemmeno tanto certo nell'affermare che "hanno vinto" o che "prederanno". Qualcosa si vince e qualcosa si perde in questo gioco: siamo nel campo delle percentuali e della logica fuzzy più che negli insiemi definiti. In questo senso immagino che la logica più facile a cui può rifarsi un uomo nelle condizioni in cui é il Ministro Amato, e che voglia in qualche modo (per motivi non chiari) usare per condizionare politicamente la scena (strumentalizzare) é più simile agli Attrattori Strani (oggetti matematici che sono alla base della teoria del caos) che a una "costruzione dell'avversario". In effetti una cellula terroristica inventata mediaticamente, data l'evidente posizione giuridica assurda, sembra essere a metà tra un avvertimento, un messaggio e un "ordine" in codice, come la risposta mafiosa più classica.


Innanzitutto grazie della risposta articolata che hai dato alla mia lettura delle cose. Continuo, però, ad essere della mia opinione, perché:

1. Il fatto che si abbiano davanti più avversari non toglie e non mette: Napoleone aveva davanti a se vari eserciti di nazioni diverse, con all'interno ulteriori articolazioni, e, come capacità di costruirsi l'avversario non era niente male.

2. Sul fatto che la politica, da questo punto di vista, sia diversa dalla guerra, ho i miei dubbi. Prendi solo l'ultima guerra mondiale, con i suoi capovolgimenti di fronte e di alleanze... ma anche la guerra irachena in corso non mi sembra male come controesempio. L'esempio di Riina, poi, scusami, ma gioca a mio favore: stai parlando di un capo militare...

3. Hai citato la teoria del caos: ma questa può descrivere gli eventi complessi solo a posteriori. Chi progetta un'azione, deve semplificare al massimo le sue prospettive per poter agire (e la logica fuzzy è uno di questo modi, per niente alternativo ai meccanismi provocatori che descrivo): che poi il mondo cinico e baro lo faccia incappare in processi di retroazione inimagginabili in precedenza è un altro paio di maniche. Magari chi ha innescato la lotta armata in Italia non avrebbe mai voluto Moro morto; ma che abbia vinto nella sostanza non mi pare ci siano dubbi.

4. La logica mafiosa non è per nulla estranea ai meccanismi di costruzione del nemico: un "avvertimento" può venire fatto proprio allo scopo di far agire l'avversario che, così, casca nel tranello.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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shevek
Inviato: 30/4/2007 15:53  Aggiornato: 30/4/2007 15:53
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Salut y Libertad HAVEADREAM!


Scusa per l'averti fatto chiedere scusa (non era proprio il caso, ci confondiamo tutti). Mi deve essere scappato il tono da docente: sai com'è, deformazione professionale...

Scusa tu, allora.


Shevek

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HAVEADREAM
Inviato: 30/4/2007 16:05  Aggiornato: 30/4/2007 16:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Volevo anche chiarire un altro concetto, nel caso la mia considerazione possa dar adito ad equivoci:
non voglio assolutamente installare, nella discussione di Pausania, nessuna bilancia tra destri e sinistri.
Quello che desidero è più una rivisitazione obiettiva degli anni 70, che una semplice rivendicazione delle parti chiamate in causa dai fatti.
L'obiettività che rivendico è una attenta analisi dei fatti, anche di quelli poco chiari.
La rivisitazione di quei momenti deve anche essere un momento adatto per trovare lo spunto ad una riconciliazione, soprattutto dove lo scontro politico è divenuto scontro armato, sia esso di destra o di sinistra.
Certo, non penso di vedere un domani Stefano Delle Chiaie che stringe la mano di Oreste Scalzone, neanche me lo immagino, neanche lo penso, e soprattutto nemmeno me ne frega un granchè.
Spero invece in quel momento di riconciliazione tra la cosidette "masse", spero in una matura capacità di superare il muro ideologico innalzato ulteriormente da elementi oscuri come le stragi.
In quelle stragi che soprattutto hanno allontanato la verità e le coscienze delle rispettive ideologie.
Al di la del nero e del rosso, stragismo escluso, ovviamente, che è cosa ben diversa dallo scontro politico, sia esso verbale o eventualmente armato, come è avvenuto nei due estremismi.

Tutto questo per cogliere meglio i segnali mediatici e di potere dei Principi di oggi.

Aseptik
Inviato: 30/4/2007 17:13  Aggiornato: 30/4/2007 17:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 24/1/2007
Da: Messapia
Inviati: 139
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Penso di avere un link interessante:
http://www.misteriditalia.it/casomoro/misteri/

La politica è l’arte cortese di ottenere voti dai poveri e finanziamenti dai ricchi, promettendo di difendere gli uni dagli altri.
Oscar Ameringer
davlak
Inviato: 30/4/2007 18:43  Aggiornato: 30/4/2007 18:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/6/2006
Da:
Inviati: 678
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
un invito personale: andiamoci piano con la demonizzazione della strumentalizzazione della lotta armata da parte dell'apparato.
anche questo è un boomerang.
hanno creato un taboo: non si deve ricorrere alle armi perchè si fa il loro gioco e questo è esattamente ciò che vuole il potere costituito; con un meccanismo estremamente raffinato è riuscito a far erigere il muro, il confine morale...ed è lo stesso per cui poi una azione di guerriglia contro un tank usa in iraq è terrorismo.
magari qui su LC e pochi altri luoghi "alternativi" il gioco non fa presa, ma occhio perchè funziona benissimo nel 99% del rimanente.

«Proclamare il diritto all'uguaglianza in una società che ha bisogno di una massa di schiavi salariati vuol dire aver perso la testa» (F. Nietzsche)
davlak
Inviato: 30/4/2007 18:50  Aggiornato: 30/4/2007 18:51
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/6/2006
Da:
Inviati: 678
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
forse è necessario un ulteriore chiarimento:
al cosiddetto potere costituito (alias le istituzioni) fa comodo che la sudditanza si convinca che la lotta armata si rivolta (non importa se artatamente o meno) contro chi la pratica e quindi non fa altro che rafforzare il sistema.
il che, aggiunto alla reale componente di strumentalizzazione della lotta armata da parte dello stesso sistema, completa il quadro di un arsenale difensivo praticamente inesauribile.
spero di essermi spiegato meglio.

«Proclamare il diritto all'uguaglianza in una società che ha bisogno di una massa di schiavi salariati vuol dire aver perso la testa» (F. Nietzsche)
GreatGig
Inviato: 30/4/2007 20:20  Aggiornato: 30/4/2007 20:20
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/10/2006
Da: Napoli
Inviati: 77
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Concordo con l'impianto di Pausania e soprattutto di shevek con il suo ottimo post sul potere che si crea un avversario. Concordo anche con quello che si dice delle nuove Br e sulla strumentalizzazione che il potere ne fa.

Solo, non innamoriamoci del "meccanismo": il potere crea un nemico per inasprire il controllo sulle masse, che ci porta poi a ritenere le Br "storiche" un mero pupazzo in mano alla Cia o al Sismi o che le Br contassero "poche centinaia di militanti".
Non faremmo un buon servizio alla nostra capacità di analisi.

I militanti delle Br storiche (a prescindere da QUALSIASI discorso sulla loro infiltrazione, fatto del quale sono assolutamente convinto e che mi vede ancora concordare con voi) avevano diverse migliaia di militanti armati, altre migliaia di uomini a fornire supporto logistico, un vasta fetta di simpatizzanti. E' stato calcolato in 300 mila persone il bacino di militanti che praticavano, sostenevano o cmq discutevano della lotta armata come opzione assolutamente naturale in quel clima politico e in quella fase storica.

Cioè a dire, la lotta armata di sinsitra, così come quella di destra, utilizzate dal potere, infiltrate quanto volete, erano un fenomeno tutt'altro che etereo e coinvolgevano tantissima gente.
Non possiamo trattarli come invenzioni pure della Cia.

Shevek dice che leggendo i giornali dell'epoca si aveva l'impressione di essere sotto l'invasione di un esercito nemico. Certo, i giornali lavoravano per settori precisi della politica, ingigantivano il fenomeno, diffondevano la psicosi, ma ci sono stati mesi e mesi in cui c'erano più attentati al giorno fra omicidi, gente gambizzata, rapimenti, intimidazioni etc.
Non è mai stato a rischio l'ordine costituito, d'accordo (anzi lo era maggiormente per le organizzazioni clandestine di ben altro segno con i loro vari golpe progettati), ma non si può trattare l'argomento come il passaporto del dirottatore sopravvissuto al crollo del WTC.

Ps: non trattatemi da difensore di Amato, per carità, per me le sue dichiarazioni pre manifestazione di Vicenza meritavano un richiesta di dimissioni immediate che nessuno, nel governo, ha avuto la forza o il coraggio solo di ipotizzare.

"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri."
zuldan
Inviato: 30/4/2007 20:27  Aggiornato: 2/5/2007 16:15
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/7/2006
Da: 4 angoli
Inviati: 115
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
rugito
Volevo chiedere consiglio su dove recuperare un po' di storia delle BR, visto che anche in questo caso sembra che l'informazione su di esse dipenda molto dalla fonte che ne parla.

Prova questo link
e questo

Rugito
Inviato: 30/4/2007 20:59  Aggiornato: 30/4/2007 20:59
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/4/2007
Da: Napoli
Inviati: 105
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Grazie a tutti per le risposte repentine... rimando la risposta a quando avrò il tempo di leggere tutti gli interventi! La discussione è così ricca che è difficile stare al passo...

"How can the wicked smile while the world is burning?"
Redazione
Inviato: 30/4/2007 21:04  Aggiornato: 30/4/2007 21:04
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Chiedo scusa, ho inserito in ritardo lo spezzone video di Galloni, in homepage. Credo che possa avere un certo peso nell'ambito di questa discussione.

Pausania
Inviato: 30/4/2007 21:04  Aggiornato: 30/4/2007 21:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
GreatGig, non credo che nessuno dica che non ci fossero le BR. Il fatto è che tutti quei gruppi armati venivano, nel migliore dei casi, lasciati fare. Era un oscillare a seconda dei casi tra la finta incapacità delle forze dell'ordine e il "fiancheggiamento" vero e proprio.

Per quel che riguarda il numero dei sostenitori della rete brigatista, avresti qualche link o qualche dato a sostegno di un numero così elevato?

Anche perché tu parli di praticare, sostenere e discutere: capisci però che trovare un dato certo su quante persone discutessero l'opzione armata come metodo corretto di azione politica diventa un tantino difficile... non sappiamo nemmeno dove hanno tenuto Moro, ma sappiamo il numero di quanti pensavano che la lotta armata fosse giusta?

Pausania
Inviato: 30/4/2007 21:14  Aggiornato: 30/4/2007 21:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Citazione:
al cosiddetto potere costituito (alias le istituzioni) fa comodo che la sudditanza si convinca che la lotta armata si rivolta (non importa se artatamente o meno) contro chi la pratica e quindi non fa altro che rafforzare il sistema.

Hai ragione, infatti la lotta armata non si è rivoltata contro chi l'ha creata, ma contro chi davvero era una minaccia per le istituzioni. Ma sono riusciti a convincerci di una cosa non vera.

Citazione:
il che, aggiunto alla reale componente di strumentalizzazione della lotta armata da parte dello stesso sistema, completa il quadro di un arsenale difensivo praticamente inesauribile.

Il problema è che la cosiddetta lotta armata non si è mai rivolta contro il potere armato. La "lotta armata" è stata in realtà una serie di attacchi alle spalle di singoli individui disarmati, nel maggiore dei casi (a parte il rapimento Moro, ma lì è un altro discorso).

Quindi non esiste nessun parallelo, né pratico né teorico, tra gli anni di piombo e gli attacchi ai tank americani. Attaccare in armi un esercito invasore è una cosa, sparare alle gambe ad un giornalista che cammina per strada un'altra.

Polidoro
Inviato: 30/4/2007 22:13  Aggiornato: 30/4/2007 22:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 9/4/2005
Da:
Inviati: 488
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Un contributo:

1 marzo 2007
Aviano: Trovata in strada Una mitraglietta Skorpion

L’arma è dello stesso modello di quelle utilizzate negli anni ‘70 dal gruppi eversivi dell’estrema sinistra. La mitraglietta, perfettamente funzionante del tipo di quelle preferite dai brigatisti, era proprio sul ciglio della carreggiata che da Costa di Aviano conduce al santuario di Madonna del Monte…..

………. un brigatista in pensione ha gettato via l’arma?

A proposito di pensione:

Giuliano Amato? Nel ‘99, aveva una pensione del Tesoro da quasi 442 milioni l'anno

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell'avere nuovi occhi." Marcel Proust
GreatGig
Inviato: 1/5/2007 0:13  Aggiornato: 1/5/2007 0:14
Ho qualche dubbio
Iscritto: 12/10/2006
Da: Napoli
Inviati: 77
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Pausania: onestamente, il numero di 300 mila persone l'ho sentito nella recente puntata di "Blu notte" dedicata al fenomeno brigatista e degli anni di piombo. E ovviamente non si riferiva alla rete brigatista ma all'intero "partito" della lotta armata negli anni '70, che comprendeva altre formazioni di sinistra (Prima Linea etc) ma anche le sigle di estrema destra.
Ed era una stima, come mi sembra evidente.

Non mi attacco certo a quel dato di Blu notte, potrebbe essere esagerato, se ne trovasse uno più preciso sarei felicissimo.
Il tutto per dire che la lotta armata è stata un fenomeno consistente con un supporto anche radicato nella società. Non un gruppo di 19 arabi che non parlano la lingua, per dire.

"Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri."
giuper
Inviato: 1/5/2007 4:04  Aggiornato: 1/5/2007 4:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/4/2006
Da: Sud Italia (non troppo Sud)
Inviati: 229
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Ragazzi un OT veloce veloce, come al solito chiedo venia ma è piu' forte di me:

Beppe Grillo e Travaglio, sempre loro (per fortuna)

Le votazioni

Il disegno di legge

Com'è ? Luogocomune... le notizie commentate?

Se andiamo avanti così di notizie da commentare ce ne saranno ben poche (oppure la crema della crema delle notizie)

Fine OT!
Alla prox!

edo
Inviato: 1/5/2007 9:05  Aggiornato: 1/5/2007 9:08
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Mi domando cosa può pensare il signor ministro delle inchieste di Report ??

posso risponderti con ragionevole certezza: niente.
I "signori ministri" non sanno neppure che esiste "report" eventualmente possono venirne a conoscenza (pur non avendolo mai visto), quando qualcuno dei loro sottoposti che hanno il compito di percepire il sentimento popolare, comunicano alle "loro eccellenze" che:"laggiù, tra il popolo...si mormora...".
Fino a quel punto "report" è (purtroppo e non per responsabilità di "report")! Solo un'utile specchio adatto ad alimentare amplificandolo, il senso d'impotenza e l'illusione che la speranza di cambiamento sia un puro esercizio retorico buono per romanzetti e politicanti di terzo livello (adatti ad un popolino di pari grado), che contribuisce ad annichilire le "masse", mantenendole riconducibili in qualunque luogo dagli "Amato" di ogni tempo.

p.s. complimenti a Pausania per l'intenzione ed a Massimo per il frammento video messo in evidenza e preziosissimo (l'ho inviato a tutti i miei indirizzi mail).

davlak
Inviato: 1/5/2007 13:43  Aggiornato: 1/5/2007 13:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 3/6/2006
Da:
Inviati: 678
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Autore: Pausania Inviato: 30/4/2007 21:14:55

Citazione:

Il problema è che la cosiddetta lotta armata non si è mai rivolta contro il potere armato. La "lotta armata" è stata in realtà una serie di attacchi alle spalle di singoli individui disarmati, nel maggiore dei casi (a parte il rapimento Moro, ma lì è un altro discorso).

ma nella democrazia rappresentativa non avrebbe senso la lotta armata a pari livello.
sarebbe come prendersela cogli esecutori trascurando i mandanti.

nella democrazia rappresentativa il vero nemico per un nucleo armato è la componente tecnica che ne costruisce e supporta le infrastrutture.

il giornalista, il magistrato, il professore morigerato che torna a casa dalla docenza in bicicletta.
Moro come dici tu è un caso a parte, ma anche lì ti invito a una considerazione: con Moro vivo probabilmente avremmo assistito con un anticipo di decenni all'attuazione del programma globalista.
forse torna comodo proprio all'apparato che il caso Moro sia sinonimo di CIA.
pensa che smacco, piuttosto, la certezza che ad agire fossero proprio le BR nelle vesti di un genuino gruppo di combattenti armati per un ideale.
un duro colpo alla invulnerabilità del sistema.

«Proclamare il diritto all'uguaglianza in una società che ha bisogno di una massa di schiavi salariati vuol dire aver perso la testa» (F. Nietzsche)
Pausania
Inviato: 1/5/2007 14:54  Aggiornato: 1/5/2007 14:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Citazione:
nella democrazia rappresentativa il vero nemico per un nucleo armato è la componente tecnica che ne costruisce e supporta le infrastrutture.

Ma queste persone non vanno in giro armate ad uccidere le persone. E tanto vale a dimostrare che la cosiddetta lotta armata era un branco di bestie decerebrate che meritano di marcire in un tugurio fatiscente. Insieme ai loro padroni dei servizi e del governo (purtroppo la seconda parte non si è avverata).

Citazione:
Moro come dici tu è un caso a parte, ma anche lì ti invito a una considerazione: con Moro vivo probabilmente avremmo assistito con un anticipo di decenni all'attuazione del programma globalista.

Intendevo che il rapimento Moro è stato un gioiellino di preparazione militare, in cui è stata uccisa l'intera scorta ancora dentro le auto, mentre Moro non è stato nemmeno graffiato. E tutto questo sarebbe stato compiuto da delle persone che non si addestravano nemmeno, a detta loro, con le armi da fuoco.

Per il resto: le ipotesi possono essere infinite, se ci si basa su quello che non si può sapere. Tuttavia i fatti raccolti dimostrano chiaramente che il "fenomeno" Brigate Rosse era guidato dall'alto, da molto in alto. Direi quasi architettato.

Ci sono le testimonianze di influenti americani che dissero apertamente "da oggi sentirete parlare solo di terrorismo rosso" e poi, precise come un orologio svizzero, saltano fuori le BR.

starchild
Inviato: 1/5/2007 20:01  Aggiornato: 1/5/2007 20:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/1/2007
Da:
Inviati: 161
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Le BR sono strumenti dell'Intelligence per attuare la politica di controllo e pressione che conduce al potere globale. Come oggi Al -Qaeda (o Queda come sarebbe giusto scrivere ) sono organizzazioni create ad Hoc per scopi che non ci vengono certo detti ma sono portati avanti dal potere costituito.
Certo, fanno leva su estremismi e su persone fanatiche per la causa che credono di perseguire ma in realtà sono solo facciate per operazioni dei soliti organismi. Non credo ci sia bisogno di dire quali.
Come tali questi gruppi "dormienti "vengono risvegliati all'uopo e al tempo debito.
Non vi sembra strano che così di botto si siano trovate armi e persone, guarda caso proprio in un momento topico? Ho smesso da un pò di credere a Babbo Natale e alle coincidenze che troppe volte accadono al momento giusto (vedi base USA)Vicenza.

clausneghe
Inviato: 1/5/2007 21:38  Aggiornato: 1/5/2007 21:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/4/2006
Da: nordcentro
Inviati: 1679
 Re: Lettera aperta a Giuliano Amato
Ciao, Pausania

Citazione:
poiché ogni giorno l'apparato poliziesco ci ferma quando guidiamo, ci scruta quando camminiamo, ci perquisisce quando andiamo all'aeroporto, ci obbliga a girare con un documento di identità;


Giusto stamattina ore 8, di ritorno dal mini-raduno (non per questo meno bello) organizzato da Florizel in una magnifica località della bassa Toscana, appena imboccato il raccordo autostradale Siena-Firenze, mi sono accorto di un guardarail divelto a destra e percorsi pochi metri con la coda dell'occhio ho visto una cosa piuttosto surreale, ovvero una auto chiara tutta ammaccata che stava ruote all'aria sulla testa di un muro di contenimento alto 3 o 4 mt. distante una trentina di mt di là della boscaglia a lato destro della carreggiata.

Intanto che realizzavo, fatalmente mi sono trovato troppo avanti e fare la retromarcia non è cosa saggia su quella strada..

Per cui sono proseguito facendo le mie considerazioni interne (ero solo) su quel che significava ciò che i miei occhi avevano velocemente registrato..

Prendendo la decisione di avvertire la prima pattuglia dei nostri "angeli custodi" dell'incidente con probabili vittime dentro la carcassa o sparse sul terreno della pazza traettoria..

Credete che abbia incontrato qualche rappresentante dei tutori in divisa ?

Manco per scherzo, neanche uno fino alla fine del mio viaggio cioè Sirmione che dista 350 km..

Non ho potuto fare a meno di pensare che se mi capitasse un incidente del genere o simile, probabilmente mi toccherebbe di morire magari dissanguato senza che nessuno se ne accorga, men che meno i tutori in divisa che come ogni parassita che si rispetti non sono mai opportuni

Per via del ministro Amato, sei stato troppo
sdolcinato anche se grottescamente ossequioso...

Io lo avrei liquidato con un "Signor Ministro con la faccia da topo, le gusta mangiare il formaggio che ci ha rubato"?


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