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opinione : Gangsters o rivoluzionari?
Inviato da Redazione il 21/4/2007 8:33:51 (10913 letture)

Gangster o rivoluzionari

 Un ricordo di Salvador Puig Antich in occasione dell’uscita del film Salvador 26 anni contro di Manuel Huerga

di Antonio Pagliarone

Salvador Puig Antich è stato garrotato alle 9,40 del 2 marzo 1974 presso il carcere Modelo di Barcellona all’età di 25 anni. Aveva ucciso un poliziotto in occasione del suo arresto avvenuto il 25 settembre del 1973 ed in seguito alla sentenza di un tribunale militare è stato condannato senza appello alla pena di morte in un clima di tensione provocato dall’attentato dell’Eta a Carrero Blanco, il probabile successore di Francisco Franco, il 20 dicembre 1973. Poiché il film, che ha avuto tra l’altro numerosi riconoscimenti ed è stato presentato al Festival di Cannes, tende a presentare Puig Antich come un anarchico rivoluzionario pervaso da romanticismo è necessario non solo fare chiarezza su chi era ma anche ricordarlo all’interno dell’esperienza che ha vissuto senza farsi coinvolgere dal solito mito dei martiri in genere spesso esaltati a dispetto dei reali accadimenti.

Ricordo che in occasione degli arresti di alcuni militanti del MIL (Movimento Iberico di Liberazione), un gruppo pressoché sconosciuto della galassia ultrasinistra in cui militava Puig Antich, era sorto il dubbio se dovessero essere considerati dei criminali comuni (secondo la versione ufficiale) o dei rivoluzionari che avevano deciso di entrare nella clandestinità come altri gruppi di opposizione nella Spagna di Franco. Infatti, una volta promulgata la sentenza di morte, non vi fu alcuna reazione decisa da parte delle organizzazioni della sinistra anche estrema e dei gruppi libertari che hanno una certa tradizione in Spagna, ...

... contrariamente a quanto accadde in occasione delle condanne inflitte ai militanti dell’Eta nel 1970 per il fallito attentato a Franco.

Solo in Francia ed in Italia vi furono modeste mobilitazioni per salvare la vita di Puigh Antich. A Parigi venne organizzato tra mille polemiche, tipiche dell’ultrasinistra, un Comitato animato da Vidal Naquet per coinvolgere i movimenti radicali e gli intellettuali francesi con l’obiettivo di salvare la vita di Salvador, oltre al piccolo gruppo di Barrot (Le Mouvement Communiste) con cui era in contatto il gruppo spagnolo ed altri. In Italia solo il gruppo che ruotava attorno alla rivista Collegamenti organizzò una manifestazione presso il Consolato Spagnolo a Milano e ricordo che fummo immediatamente aggrediti dalla polizia e quindi dispersi.

"I rivoluzionari non hanno bisogno di martiri. Il comunismo è fatto anche di solidarietà spontanea. La nostra attività comprende una fratellanza senza la quale essa perde di contenuto. Non siamo una armata che dispone le sue pedine e ciò risulta vero perfino nella fase militare di una rivoluzione". (J. Barrot L'affaire Puig Antich)

Il MIL-GAC (acronimo dei Grupos Autonomos de Combate) nasce nel 1971 attorno ad un nucleo di lavoratori spagnoli emigrati in Francia, in aperto contrasto con le Commissiones Obreras, riunitisi attorno alla Plataformas, da giovani provenienti da varie esperienze (fuoriusciti dal PCE, dal gruppo Accion Comunista e dagli ambienti libertari) e da qualche militante dell’ultragauche francese. Inizialmente il gruppo si pone come obiettivo il sostegno alle lotte dei lavoratori senza porsi come organizzazione precostituita esterna o un partito con obiettivi di direzione politica. I militanti spagnoli entrano in contatto anche con alcuni attivisti dell’Eta che avranno una certa influenza sulle scelte future. A Parigi il MIL stabilisce rapporti piuttosto stretti con gli ambienti vicini alla libreria della Veille Taupe, in particolare con Pierre Guillaume e Jean Barrot, ponendosi così come un riferimento per introdurre in Spagna gli scritti della sinistra comunista anti-leninista per questo il gruppo si organizza su due livelli (come tutte le organizzazioni attive a quel tempo in Spagna) una Equipe Teorica con sede a Tolosa in Francia con chiare influenze consiliari e situazioniste ed una Equipe Exterior che aveva il compito di essere attiva nei movimenti di lotta e deputata al finanziamento delle pubblicazioni. Ma tale struttura è in aperta contraddizione con i contenuti che andavano a propagandare i militanti.

Come si può conciliare il rifiuto di una organizzazione esterna alla classe dei lavoratori ed allo stesso tempo costituire una struttura clandestina estremamente verticistica, specie in una situazione come quella spagnola? Tali contraddizioni sono state chiaramente evidenziate dai militanti francesi con cui erano in contatto (come Barrot del Mouvement Communiste) e scoppiarono inevitabilmente portando il gruppo alla autodissoluzione nel 1973. In realtà si formalizzeranno due anime separate: quella violenta che attraverso azioni armate intendeva sensibilizzare la classe operaia spagnola all’azione per abbattere il regime franchista, non dimentichiamo che in quegli anni crescevano le organizzazioni terroristiche in Italia ed in Germania, ed il gruppo teorico che continuava nella propaganda attraverso le pubblicazioni. In realtà l’influenza del gruppo parigino attorno alla Veille Taupe aveva contribuito non poco al superamento del gruppuscolarismo che inevitabilmente aveva contaminato il MIL.

Ma allo stesso tempo l’ondata terroristica di quegli anni aveva spinto una parte dei militanti alla pratica del lottarmatismo come unica forma di propaganda che prese purtroppo il sopravvento. Ciò ha definitivamente decretato il fallimento di una esperienza veramente anomala e ai limiti della esaltazione tipica di quei tempi. Puigh Antich cadde in una imboscata tesa dalla Polizia per arrestarlo insieme ad altri militanti che ormai avevano scelto la lotta armata, ma non dimentichiamo Oriol Solé Sugranyes arrestato dieci giorni prima e condannato nel 1974 a 48 anni di prigione, fuggito dal carcere nella famosa "Fuga di Segovia" organizzata dall’ETA nel 1976, morirà il giorno dopo ucciso dalla Guardia Civil alla frontiera con la Francia. Nel 1977 sono stati amnistiati tutti i militanti del MIL rinchiusi nelle carceri spagnole.

Al di là del fallimento di una esperienza assurda occorre notare come la tendenza originale espressa dal MIL sia stata costretta alla emarginazione prima di tutto dalle tendenze tradizionali della sinistra sia marxista che anarchica. Entrambe non hanno mai sopportato la possibilità di un loro superamento attraverso la negazione delle forme e dei contenuti ribaditi pedantemente dalla propaganda di ideologie che appartenevano al passato ben prima del crollo dell’Unione Sovietica. I tentativi di tale superamento avevano sede a Parigi grazie a ciò che rimaneva della tendenza, anch’essa fallita, espressa dalla rivista Socialisme Ou Barbarie. Certo che erano minoranze e vorrei ben vedere, ma minoranze che avevano utilizzato le esperienze di altrettante minoranze del passato anch’esse poste metodicamente nell’oblio dagli intellettuali e dai partiti prodotti da quella sciagura che è stata la Rivoluzione Russa e da quel fallimento totale che è stata la Guerra Civile Spagnola.

Antonio Pagliarone

PS. L’elenco delle pubblicazioni effettuate dal MIL sono reperibili in "Inventari del Fons MIL (Movimiento Ibérico de Liberación) de la Biblioteca del Pavelló de la República de la Universitat de Barcelona" reperibile sul web. Gli scritti e le lettere di Salvador Puig Antich in "Inventari del Fons FP Subsèrie Salvador Puig Antich de la Biblioteca del Pavelló de la República de la Universitat de Barcelona" sono anch’esse reperibili sul web

Bibliografia

J. Barrot Violence et solidarité révolutionnaires : les procès des communistes de Barcelone. Paris : Éd. de l’Oubli, 1974

Tajuelo, Telesforo. El Movimiento Ibérico de Liberación, Salvador Puig Antich y los grupos de Acción Revolucionaria Internacionalista : teoría y práctica, 1969-1976. París : Ruedo Ibérico, 1977

Colectivo Autónomo de Trabajadores S/O del Besòs Las 1000 y una del 1000. Barcelona : Ateneus Llibertaris del Barcelonès ;Dones Vipera Aspis, 1984

Cortade, André Le 1000 : histoire désordonnée du MIL, Barcelone 1967-1974. Paris : Dérive 17, 1985.

Antoni Segura i Jordi Solé El MIL, entre el record i la història EL FONS MIL DEL CEHI sempre reperibile sul web

Tellez Sola, Antonio. El MIL y Puig Antich. Barcelona : Virus, 1994.

Ramon Barnils 'La torna de la torna: Salvador Puig Antich i el MIL' pubblicato con il nome Collettivo Carlota Tolosa Barcelona : Empúries, 1999 (1ª ed. nel 1985).

Francesc Escribano 'Compte enrera: la història de Salvador Puig Antich' Edicions 62, Barcelona, 2001

Jean-Marc Rouillan Je hais les matins (Paris : Denoël, 2001), in cui evoca la sua esperienza nel MIL

Sergi Rosés Cordovilla, El MIL : una historia política. Barcelona  Alikornio, 2002

Sergi Rosés "Un esbozo de la historia del MIL" in Balance


NOTE: 

Lo stesso Puig Antich prima di morire affermò:"e’ stata l’ETA ad uccidermi"

Molti sono gli interventi critici nei confronti del film di Huerga uno tra tanti "Manifiesto contra la película "Salvador", sobre Salvador Puig Antich" apparso su Rebellion del 17-9-2006 e reperibile in www.rebelion.org/noticia.php?id=37723 anche "Salvador", una mortaja de lujo para un producto de miseria
El nuevo producto "Puig Antich" se vende bien" del 21 settembre 2006 in Royo Y Negro
www.rojoynegro.info/2004/article.php3?id_article=11178 Nel quale vi sono le dichiarazioni estremamente critiche sul contenuto film da parte di ex militanti del MIL

Inizialmente il gruppo produce un pamphlet El movimiento obrero en Barcelona nel quale si fa riferimento espressamente alla organizzazione diretta dei lavoratori, in seguito verranno pubblicati dalle Edizioni Mayo 37, la casa editrice che avevano fondato, testi di Anton Pannekoek, di J.Barrot, di Ante Ciliga, dell’Internazionale Situazionista, di Camillo Berneri, di C.Gine ecc. Per le opere pubblicate dal gruppo vedi EL FONS MIL DEL CEHI El MIL, entre el record i la història di Antoni Segura e Jordi Solé in catalano in cui gli autori ricostruiscono minuziosamente le tappe della nascita e della dissoluzione del MIL

Nel testo Revolución hasta el fin vengono evidenziate le posizioni antileniniste ed in generale legate ad un marxismo eterodosso

Il gruppo esterno compirà numerose rapine provocando di conseguenza una speciale attenzione da parte della Guardia Civil. Vedi EL FONS MIL DEL CEHI El MIL, entre el record i la història

A tale proposito ottime le critiche di Barrot in Violence et solidarité révolutionnaires : les procès des communistes de Barcelone. Paris : Éd. de l’Oubli, 1974 ma precedute nel n 6 de Le Mouvement Communiste

"Autodisoluciòn de la organizaciòn  politico-militar dicha MIL" Agosto 1973

Vedi il sito recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/SoleOriol.htm

Per una analisi critica delle tendenze sorte in Francia negli ambienti dell’ultrasinistra vedi "Le roman de nos origines" di Jean Barrot (La Banquise n 2 1983) disponibile sul web www.geocities.com/~johngray/romtit.htm

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
nonno
Inviato: 21/4/2007 9:52  Aggiornato: 21/4/2007 10:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
-occorre notare come la tendenza originale espressa dal MIL sia stata costretta alla emarginazione prima di tutto dalle tendenze tradizionali della sinistra sia marxista che anarchica-



"sinistra anarchica"??



-Infatti, una volta promulgata la sentenza di morte, non vi fu alcuna reazione decisa da parte delle organizzazioni della sinistra anche estrema-



E perchè avrebbero dovuto reagire?




-quel fallimento totale che è stata la Guerra Civile Spagnola-



Ringraziamo gli anarchici per questo

arturo
Inviato: 21/4/2007 11:17  Aggiornato: 21/4/2007 11:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Ho visto questo il film lo scorso anno a cannes e purtroppo mi sento di condividere in gran parte questo scritto ( sebbene ritenga che il film in questione abbia comunque una notevole validità per l’accorata e forte denuncia contro la pena di morte che vi è contenuta ) :


@“ TESTO DEL COMUNICATO DIFFUSO E PUBBLICAMENTE LETTO IN CONFERENZA STAMPA DAGLI EX MEMBRI DEL M.I.L. ALL'INDOMANI DELL'USCITA IN SPAGNA DEL FILM "SALVADOR - 26 ANNI CONTRO".


Noi, testimoni diretti dell'epoca raccontata dal film "Salvador", ex membri del MIL, OLLA e GARI, di fronte all'insulto che rappresenta per tutte e tutti noi la diffusione del suddetto film dichiariamo:

1. Che questa non è la storia politica di Salvador Puig Antich né quella dei suoi compagni di lotta, perché nasconde deliberatamente la storia di sovversione rivoluzionaria contro il capitalismo senza la quale la vita e la morte di Salvador non ha alcun significato.

2. Denunciamo questa pellicola come un nuovo prodotto mistificatorio e falsificatore della realtà nella quale Puig Antich viene distorto come qualcuno che lottò per le libertà democratiche, basata sul romanzo di Francesc Escribano nel quale si mescola abilmente l'arte della manipolazione e della tergiversazione dei fatti con bugie e omissioni intenzionali.

3. Denunciamo questo film come prodotto della finzione consumista nella quale la tragica morte di Salvador Puig Antich viene usata per creare uno spettacolo morboso, estremamente drammatico, al fine di ottenere ingenti introiti economici.

4. Denunciamo la gran rilevanza che viene data ad aneddoti di secondo ordine, al fine di sminuire e mortificare il carattere anticapitalista e autonomo del MIL legato alla classe operaia più combattiva che viene ignorata del tutto nel film.

5. Insistiamo sulla denuncia
dell'occultamento dei fatti storico-sociali e del movimento operaio da cui nasce e si sviluppa il MIL, così come dei suoi contributi rivoluzionari che spianarono la strada, tra le altre cose, all'autogestione, all'assemblearismo, all'autorganizzazione, all'antiautoritarismo e all'antimilitarismo.

6. Denunciamo il chiaro messaggio reazionario relativo alla morale e ai valori dominanti della borghesia che si respira nel film, del tutto in contraddizione con le idee e lo stile di vita di Salvador.

7. E denunciamo la gravità di questa fase intensiva dell'economia capitalista (sviluppo quantitativo e qualitativo su una base tecnica complessa e in costante rinnovamento), essenzialmente per ciò che concerne la vita quotidiana dei cittadini e dei salariati, una vita sempre più diretta e controllata dai diversi poteri. In questo contesto, il messaggio che si diffonde dal film possiede un chiaro intento politico nel momento attuale: impedire la radicalizzazione dei movimenti alternativi attraverso la narrazione della supposta sconfitta del MIL e la drammatica morte di Salvador. Come a dire che "non vale la pena scontrarsi con il sistema".

8. Denunciamo infine il silenzio che mantengono i mezzi di comunicazione, specialmente la suddetta pellicola, in ordine alla situazione di Jean Marc Rouillan, ex membro del MIL ed ex compagno di Puig Antich, ancora detenuto in carcere con il quale solidarizziamo e del quale esigiamo la libertà immediata unitamente agli altri compagni di Accion Directa.

MIL - Movimento Iberico di Liberazione @

shevek
Inviato: 21/4/2007 14:23  Aggiornato: 21/4/2007 14:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Salut y Libertad nonno!


Dici:Citazione:
-quel fallimento totale che è stata la Guerra Civile Spagnola- Ringraziamo gli anarchici per questo


La Rivoluzione Spagnola (assai impropriamente definita "Guerra Civile") è stato l'esperimento comunista (nel senso reale del termine: i paesi "socialisti", unico loro merito, non hanno mai affermato di aver realizzato il comunismo, ma solo di essere in una "fase di transizione" verso di esso) di maggiore estensione e portata della storia umana, in quanto tale perfettamente riuscito, distrutto solo militarmente, ma perfettamente riuscito da ogni altro punto di vista. Se è di questo che ringrazi gli anarchici, fai bene...

Il "fallimento" di cui parla l'articolo, però, mi sembra quello dell'esperienza lottarmatistica: su questo sono perfettamente d'accordo. Si è trattato di un'esperienza (in cui gli anarchici hanno avuto una parte pressoché nulla) che ha permesso e permette un processo di eterodirezione da parte dei vari servizi statali, con le conseguenze che noi italiani ben conosciamo. Tra queste, la triste sorte di tanti compagni in buona fede - Antich tra questi.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
ptimolla
Inviato: 21/4/2007 14:42  Aggiornato: 21/4/2007 14:42
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/7/2006
Da: Taranto
Inviati: 353
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
OT
Ogni tanto,famose pure 4 risate....

http://www.controcorrentesatirica.com/

Corrado Guzzanti : rifacciamo la dicci'

Legge di Murphy sulla ricerca
Una ricerca abbastanza lunga tendera' a confermare ogni teoria.


Legge di Maier
Se i dati non corrispondono alla teoria, vanno eliminati.
nonno
Inviato: 21/4/2007 15:54  Aggiornato: 21/4/2007 15:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Beh shevek una "guerra" tra forze rivoluzionarie e forze controrivoluzionarie appartenenti ad uno stesso Paese rimane pur sempre una guerra civile (gli apporti esterni c'erano da una parte come dall'altra quindi si può dire che in un certo senso si siano "bilanciati")........


E chiaramente io (non) ringrazio gli anarchici per essere stati una delle cause principali della sconfitta militare delle prime.

Poi sui gruppuscoli armati degli anni '70 diretti dall'alto e quasi mai in buona fede la penso come te

TomWelsch
Inviato: 22/4/2007 0:09  Aggiornato: 22/4/2007 0:09
So tutto
Iscritto: 6/3/2007
Da:
Inviati: 6
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
"Solo in Francia ed in Italia vi furono modeste mobilitazioni per salvare la vita di Puigh Antich...."

Ad Amsterdam ho partecipato all'occupazione dell'ufficio della compagnia aerea Iberia in de Leidsestraat. L'occupazione causava un ampio interesse dalla parte della stampa che finalmente ha scritto sul caso pui Antich.

Il film ho già scaricato l'anno scorso..per una grande parte è in catalana, con sottotitoli in castelana. Condivido le critiche dalla parte della sinistra spagnola, come:

Salvador, la película sobre Puig Antich.

La gran estafa

Barcelona, enero 2006.

Faltan pocos días por’l estrena a los cines de nuestro país y de todo l’Estado de la película Salvador, el ex-miembro del MIL o ex-1.000, ejecutado a garrote vil el 2 de marzo del 1974 a la prisión modelo de Barcelona.

Y ahora que tanto se habla de la recuperación de la memoria histórica, nos encontramos en d’una clara manipulación d’esta memoria que dicen querer recuperar con el montaje y exhibición de este film, curiosamente preparado en este últimos años.

De hecho hace poco nos sirvieron un entremés a TV3 en el primer programa que hizo sobre la transición, dedicado a Salvador Puig Antich y el MIL y ahora nos llega el plato fuerte.

El libro de Cuenta atrás de Francesc Escribano

No podíamos, aun así, esperar otro resultado teniendo en cuenta que la película se basa en el libro de l’actual director de TV3, Francesc Escribano: "Cuenta atrás", muy bien escrito por cierto, muestra el perfecto arte de la manipulación y la mentira. Un melodrama consumista y morboso dónde nos explica la verdadera lucha de Puig Antich, el porqué luchó y murió, sus ideas, su proceso de radicalización política y su compromiso de lucha con el movimiento anticapitalista más radical del movimiento obrero d’entonces. La relación estrecha con este movimiento y el enfrentamiento al dirigismo y reformismo de las Comisiones Obreras (CCOO) controladas por el PSUC. Se silencia el contexto socio-político que origina la aparición del MIL e igualmente sus aportaciones de rotura revolucionaria y, está claro, la complicidad de las fuerzas “democráticas” catalanas agrupadas alrededor de la Asamblea de Catalunya donde tenía una gran capacidad de movilización el PSUC que se negó sistemáticamente hasta la misma fatídica noche a hacer nada por movilizar al pueblo por salvar a Salvador. Estaban a punto de pactar con los franquistas. Hacía falta por lo tanto combatir este núcleos obreros y populares, anticapitalistes que encaminaban su lucha versus una transformación social.

Bien, de hecho, no nos hemos de extrañar del resultado d’esta película, todo está bien atado y bien atado para silenciar y desfigurar unos hechos que no interesan, que tienen relación con el falseamiento de la transición y con las consecuencias trágicas que ha tenido y tiene en la actitud de la clase trabajadora y popular. No nos hemos de extrañar de como se tapan las vergüenzas e intentan disimular la mala conciencia.

Mediapro es la segunda multinacional de audiovisuales más importante d’Europa: una fábrica que produce la mayor parte de productos televisivos, anuncios, películas, etcétera; con un gran control sobre los diversos medios de comunicación, que realiza una revisión y adaptación, a la conveniencia del poder, de la historia más reciente, silenciando las luchas de ayer y de hoy. Mediapro está bien relacionada con las instituciones “democráticas”, la Generalitat, con TV3 y Manuel Huerga, especialista últimamente en tele-novelas, es el perfecto servidor útil d’este proyecto revisionista y fabricante de la historia. Es increíble que este hombre afirme que uno de los objetivos de este film sea la denuncia de la pena de muerte, cuando desde 1978 está abolida a en el estado español y cuando ya se han hecho excelentes films, años atrás, como el de Berlanga y otras, en este sentido.

Esta no es la historia de Salvador Puig Antich

Nos presentan un melodrama consumista y morbosa, hace falta traer muchos pañuelos por secar las copiosas lágrimas. Es un film lacrimógeno. Un melodrama ridículo de ficción, típico de Colín Tellado, tirante a novela familiar. Film de acción morbosa que nos oculta la verdadera historia de Salvador y de tantos otros y sobre todo el cómo, el porqué y contra quien luchaban. Se ocultan las circunstancias, acción política y finalidades de las expropiaciones, la conciencia política y revolucionaria a través d’una larga trayectoria de lucha. Como y por qué nace el MIL? Su relación con las luchas más radicales del movimiento obrero. No sale ninguna referencia a estas luchas, ni siquiera al final, tras la ejecución de Salvador, cuando paran las fábricas más importantes de Barcelona y zona metropolitana y se producen manifestaciones de miles de trabajadores a las ramblas centenares de detenciones.

A Salvador nos lo plantean como una clase de playboy y sus compañeros como una banda de quinquis con inquietudes políticas.

La increíble actuación del carcelero mayor Jesús Irurre

Hay un hecho increíble e indignante por todos los que hemos conocido y sufrido la represión a la prisión modelo del “funcionario de prisiones” Jesús Irurre: en la escena que ejecutan a Salvador, salta airado el mencionado carcelero y chilla dos veces: “Hijo de la gran puta! Franco asesino! Cabrón!". Y no le pasa nada, señores, todavía continúa haciendo de carcelero de prisioneros! Tenemos el testigo de su actuación represiva a la prisión modelo desde 1973 al 1978, de varios presos políticos que sufrieron vejaciones, humillaciones y las razzies, porra en mano, que solía organizar contra los políticos a las noches. Pero Escribano nos lo presenta en su libro como “un gran demócrata convertido” y en Manuel Huerga mantiene, pese a las quejas recibidas, esta “reconfortante” escena, claro le viene como anillo al dedo a la teoría o moraleja que se desprende, que destila su película: el régimen franquista se hunde, caía a trozos por sí mismo, e incluso el carcelero mayor era pro-mil y contra el régimen. Tesis brillante y comprobable por el peso de la historia. Mentira con intencionalidad política, con el que se insinúa que entonces lo que tocaba, a principios de los 70, era hacer política y no lo que hicimos nosotros, que quedamos como unos alocados unos fuera de lugar. Y Salvador un pobre, un buen chico, la víctima mistificada pero que estaba equivocado. No era este el camino. Y evidentemente el mensaje claro está: Así pueden acabar los que se enfrentan con el sistema de explotación y dominación capitalista. Hace falta no ser tant radical. Hay otras maneras políticas de actuación, claro está, las que tenemos y no cambian ni han cambiado. Un mensaje claro a la juventud.

Una película a la vez en que anécdotas intranscendentes se les da total relevancia e importancia, escondiendo la verdadera historia de subversión anticapitalista, de práctica autónoma y transformadora de la vida cotidiana. Una película manipuladora y fabricante de la historia real, indignante y terrorífica para todos aquellos y aquellas que hemos luchado y vivido aquella época.

POR UN BOICOT ACTIVO Y UNA DENUNCIA CONTUNDENTE DE LA APROPIACIÓN Y FALSIFICACIÓN HISTÒRICAS DE LA PELÍCULA!

Un ex-membre del mil o 1.000, un ex-company d’en Salvador, un entre tants.
**************
Con motivo da estrea da película sobre Salvador Puig Antich, publicamos este manifesto redactado por xente que viviu esa época e esa situación xunto a Puig Antich. Para tod@s aquel@s que queren convertir ao activista nunha especie de mártir aséptico en defensa dunha dubidosa "recuperación da memoria", na que se pretende silenciar as motivacións orixinais dun activista político e así "pasar páxina" coma se xa se fixera xustiza cunha persoa condenada nun xuízo con innumerábeis irregularidades, e polo que ningún grupo político se mobeu naquel momento, á espera da conciliación cos fascistas.





ENLACES:
Sobre a película: http://www.paremoslapeliculasalvador.tk/
http://www.salvadorpuigantich.info/
http://www.alasbarricadas.org/noticias/?q=comment/reply/2372/387
http://www.lahaine.org/index.php?blog=4&p=14788
http://www.noticias.kinoki.org/index.php/archives/2006/05/25/presentada-en-cannes-salvador-pelicula-basada-en-el-militante-del-mil-puig-antich/

Sobre a historia do M.I.L. : http://www.alasbarricadas.org/ateneo/modules/wikimod/index.php?page=El%20MIL:%20or%EDgenes%20y%20fundaci%F3n
http://es.geocities.com/hbalance2000/elmil.htm
http://www.soliobrera.org/pdefs/cuaderno3.pdf#search=%22salvador%20puig%20antich%22

IMAXES:
http://www.mallorcaweb.com/magpoesia/muntatges/tempsspa.jpg
http://kaosenlared.net/img2/2006a/14236_salvador.jpg
http://homepage.mac.com/xavierborras/salvador.jpg
RETOCAR IMAXE DE elmil.net





Manifiesto contra la película “Salvador”, sobre Salvador Puig Antich

MIL
Klinamen

Voces de gente próxima a Salvador Puig Antich y de otras personas que conocen bastante bien la historia se han levantado contra esta película que entienden como una grave injuria a la persona de Salvador Puig y Antich. Por eso también han impulsado este manifiesto que os invitamos a difundir.

Nosotros, testigos directos de la época en que trata la película "Salvador", ex-miembros del MIL, OLLA y GARI, ante la indignidad que representa para todos y todas nosotros la exhibición del mencionado film manifestamos:

1. Que ésta no es la historia política de Salvador Puig Antich ni la de sus compañeros de lucha, porque esconde deliberadamente la historia de subversión revolucionaria contra el capitalismo, sin la cual, la vida y la muerte de Salvador no tienen ningún sentido.

2. Denunciamos esta película como un nuevo producto desinformador y falsificador de la realidad en la que Puig Antich es mitificado como un luchador por las libertades democráticas, basada en la novela Cuenta Atrás de Francesc Escribano, donde se mezcla hábilmente el arte de la manipulación y tergiversación de los hechos con intencionadas ocultaciones y mentiras.

3. Denunciamos este film como un producto de ficción consumista, en la que la trágica muerte de Salvador Puig Antich se aprovecha para hacer un gran espectáculo morboso, extremadamente dramático, con el fin de sacar provechosos réditos económicos.

4. Denunciamos la gran relevancia que se le da a anécdotas intranscendentes con objeto de desfigurar y disminuir el carácter anticapitalista y autónomo del MIL, compartido con la clase obrera más combativa, la cual es ignorada olímpicamente en el film.

5. Insistimos en la denuncia de la ocultación de los hechos histórico-sociales y del movimiento obrero de donde nace y se desarrolla el MIL, así como de sus aportaciones revolucionarias, que abrieron paso, entre otras cosas, a la autogestión, el asamblearismo, la autoorganización, el antiautoritarismo y el antimilitarismo.

6. Denunciamos el claro mensaje reaccionario y de moral y valores dominantes burgueses que respira el film, contradictorios con las ideas y a la manera de sentir y vivir de Salvador.

7. Y denunciamos de forma contundente que en este estadio intensivo de la economía capitalista (crecimiento cuantitativo y cualitativo sobre una base técnica compleja y en constante renovación), esencialmente en aquello que respeta a la vida cotidiana de los ciudadanos y asalariados, ésta está cada vez más, dirigida y controlada por los diferentes poderes. En este sentido, el mensaje que se desprende de la película tiene una clara intencionalidad política en el momento actual: impedir la radicalización de los movimientos alternativos mediante la supuesta deriva del MIL y la dramática muerte de Salvador...: “El enfrentamiento total al sistema no vale la pena”.

8. Por último denunciamos también el silencio que mantienen los medios de comunicación y especialmente la mencionada película sobre la situación de Jean Marc Rouillan, ex-miembro del MIL y ex-compañero de Puig Antich, encarcelado todavía en Francia, pese a haber cumplido la condena, con quien nos solidarizamos y de quien exigimos su libertad inmediata, junto con los otras compañeros de Acción Directa.

MIL (Movimiento Ibérico de Liberación) Sociedad Anónima

Linucs
Inviato: 22/4/2007 12:54  Aggiornato: 22/4/2007 12:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Poi sui gruppuscoli armati degli anni '70 diretti dall'alto e quasi mai in buona fede la penso come te

Perché erano armati, o perché erano diretti dall'alto?

florizel
Inviato: 22/4/2007 13:02  Aggiornato: 22/4/2007 13:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
"Ringraziamo gli anarchici per questo"

Invece gli anarchici ringraziano i "comunisti" per continuare a definire "guerra civile" quella che è stata una vera e propria RIVOLUZIONE dal basso.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Pausania
Inviato: 22/4/2007 13:13  Aggiornato: 22/4/2007 13:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Citazione:
Perché erano armati, o perché erano diretti dall'alto?

Erano armati perché diretti dall'alto, altrimenti tempo una settimana ed erano tutti in galera a vita. Anche perché le armi le usavano sempre e solo per ammazzare povericristi indifesi.

nonno
Inviato: 22/4/2007 21:21  Aggiornato: 22/4/2007 21:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
-Invece gli anarchici ringraziano i "comunisti" per continuare a definire "guerra civile" quella che è stata una vera e propria RIVOLUZIONE dal basso.-



E perchè non sarebbe una guerra civile?

Vuoi dirmi che la cittadinanza spagnola è una prerogativa dei soli anarchici (che nemmeno la richiedono) e non dei franchisti?

florizel
Inviato: 22/4/2007 22:02  Aggiornato: 22/4/2007 22:02
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Citazione:
Vuoi dirmi che la cittadinanza spagnola è una prerogativa dei soli anarchici (che nemmeno la richiedono) e non dei franchisti?

No, voglio dirti che il fatto di essere "cittadini" di un paese non esclude che si possa preparare e fare una Rivoluzione. Che franchisti e comunisti, appunto, hanno sapientemente convertito in "guerra civile".

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
mavri
Inviato: 22/4/2007 22:15  Aggiornato: 22/4/2007 22:15
Ho qualche dubbio
Iscritto: 5/8/2006
Da:
Inviati: 71
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Cit:"Erano armati perche' diretti dall'alto ....."

Perche' invece LUOGOCOMUNE parte dal basso ????

Ma mi faccia il piacere,come direbbe il grande de Curtis.


Peccato che abbiano chiuso il Sulcis; sarebbe meglio che tanti
andassero a lavorare un po'in miniera.




Tanti Saluti
Mavri

nonno
Inviato: 22/4/2007 22:58  Aggiornato: 22/4/2007 23:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
-No, voglio dirti che il fatto di essere "cittadini" di un paese non esclude che si possa preparare e fare una Rivoluzione.-



e non esclude nemmeno che i controrivoluzionari facciano (lo dice il nome.....) la controrivoluzione.
Quindi: guerra civile.

Certo che se tu per Rivoluzione intendi ciò che fecero gli anarchici e cioè il giocare con gli espropri e le collettivizzazioni mentre gli altri stavano al fronte........


E rimane comunque il fatto che gli anarchici non esaurivano affatto il campo rivoluzionario che era composto da numerose ed eterogenee forze. E anzi non costituivano nemmeno la parte preponderante di questa "aggregazione" (nata male e quindi destinata inevitabilmente alla sconfitta)



- Che franchisti e comunisti, appunto, hanno sapientemente convertito in "guerra civile".-


invece comunisti, franchisti ed anarchici avrebbero dovuto essere uniti nella lotta, vero?

domanda: nella lotta contro chi?

shevek
Inviato: 22/4/2007 23:58  Aggiornato: 22/4/2007 23:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Salut y Libertad nonno!


Ciò che distingue una rivoluzione da una guerra civile consiste proprio nel fatto che si cerchi una trasformazione radicale della società e non ci si scontri solo per un problema di cambio di suonatori per suonare la stessa musica, Rivoluzione dunque.

Dici:Citazione:
Certo che se tu per Rivoluzione intendi ciò che fecero gli anarchici e cioè il giocare con gli espropri e le collettivizzazioni mentre gli altri stavano al fronte........ E rimane comunque il fatto che gli anarchici non esaurivano affatto il campo rivoluzionario che era composto da numerose ed eterogenee forze. E anzi non costituivano nemmeno la parte preponderante di questa "aggregazione"


Mi sa che la Rivoluzione Spagnola non la conosci proprio: non è qui questione di opinioni, ma di dati di fatto. Innanzitutto gli anarchici costituivano di fatto la stragrande maggioranza (assoluta e non solo relativa) delle forze in gioco, poi questi sostennero il grosso degli scontri militari. Lottavano e trasformavano la società allo stesso tempo. Informati meglio e ne riparliamo: puoi criticare tutto quello che vuoi, ma se per farlo falsifichi i dati di fatto non è che fai una gran figura...


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Pausania
Inviato: 23/4/2007 0:24  Aggiornato: 23/4/2007 0:24
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
Mavri, tra tutti gli interventi misteriosi che sono stati fatti su LC, devo dire che questo è il più misterioso che mi sia capitato di leggere.

Citazione:
Perche' invece LUOGOCOMUNE parte dal basso ????

Perdonami, ma cosa c'entra LC con i fatti degli anni '70? Giusto per avere una idea generale di quello che intendi.

Citazione:
Ma mi faccia il piacere,come direbbe il grande de Curtis.

Io il piacere te lo faccio anche, ma non ho capito in cosa cosisterebbe. Se magari ce lo dici...

Citazione:
Peccato che abbiano chiuso il Sulcis; sarebbe meglio che tanti andassero a lavorare un po'in miniera.

Aggiungerei anche che bisogna mangiare sempre tutto, perché in Biafra ci sono i bambini che muoiono di fame. Comunque se credi che il lavoro in miniera sia sí salutare, per quale motivo non ci vai tu, invece che mandare gli altri?

Tanti saluti anche a te

nonno
Inviato: 23/4/2007 11:10  Aggiornato: 23/4/2007 11:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 14/7/2006
Da:
Inviati: 183
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
-Mi sa che la Rivoluzione Spagnola non la conosci proprio: non è qui questione di opinioni, ma di dati di fatto. Innanzitutto gli anarchici costituivano di fatto la stragrande maggioranza (assoluta e non solo relativa) delle forze in gioco, poi questi sostennero il grosso degli scontri militari. Lottavano e trasformavano la società allo stesso tempo. Informati meglio e ne riparliamo: puoi criticare tutto quello che vuoi, ma se per farlo falsifichi i dati di fatto non è che fai una gran figura...-



Mi sembra che sia tu a falsificare i dati di fatto

Tra tutte le forze antifranchiste quella comunista fu da subito la più preparata alla lotta armata, grazie all'organizzazione dei battaglioni di milizia popolare.
All'opposto la disorganizzazione degli anarchici ebbe fin dai primi scontri un effetto negativo per il campo "rivoluzionario" facilitando la vita alle forze di destra.

Si potrebbe considerare tutto ciò come semplice incompetenza ma forse è più saggio ipotizzare che fin dall'inizio gli anarchci fossero la pedina dei franchisti all'interno delle forze rivoluzionarie.

La loro azione infatti fu, fin dall'inizio, finalizzata a creare spaccature tra gli antifranchisti aumentare il caos e paralizzare la resistenza repubblicana aprendo la strada alle forze della reazione.

Gli anarchici non costituivano la maggioranza
delle forze rivoluzionarie spagnole e tanto meno dei volontari stranieri giunti in Spagna in appoggio della Repubblica che erano in gran parte comunisti e socialisti.
Come comunisti erano coloro che si occuparono dell'organizzazione delle Brigate Internazionali. L'apporto di queste Brigate fu fondamentale, ben più dell'apporto anarchico, che come ho già detto si risolse prevalentemente nel favorire la paralisi delle forze antifranchiste.

Fondamentale fu anche la fornitura militare inviata dai sovietici. Ed è proprio perchè sapevano dell'importanza di queste forniture e dei consiglieri militari sovietici per il campo antifranchista che gli anarchici misero in atto una guerra antisovietica all'interno della Spagna.


Insieme agli immancabili trotzkisti (che decisero di impegnare le loro esigue forze nella guerra interna alle forze rivoluzionarie piuttosto che nell'opposizione ai franchisti) gli anarchici procedettero nelle socializzazioni (socializzazioni che magicamente sono buone solo quando le fanno gli anarchici) attirando ulteriori ostilità verso il campo rivoluzionario e fomentando la spaccatura delle forze repubblicane.

Contemporaneamente socialisti di destra ed anarchici si impegnarono con grande zelo nell'ostacolare il tentativo dri comunisti volto al rafforzamento dell'esercito, all'istituzione di riserve militari, ad una migliore organizzazione ed un rafforzamento dell'industria bellica, all'epurazione delle quinte colonne che facevano il gioco dei franchisti all'interno dello schieramento repubblicano.
Domanda: nell'interesse di chi?

Non contenti anarchici e trotzkisti (sempre loro!) nel '37 diedero vita alla controrivoluzione di Barcellona, che, con la scusa di combatere l'eccessiva disciplina (discilpina in guerra, che assurdità!) aveva il chiaro compito sabotare le forze repubblicane ed in particolare i comunisti, riconusciuti come elemento fondamentale e chiave dello schieramento antifranchista.


E poi vi è la congiura di Madrid che vide uniti gli anarchici e i socialisti più moderati, sempre volta a facilitare la vita a Franco.

Eccetera eccetera

Tra le ultime "chicche" da segnalare vi è il ritiro delle truppe e l'epurazione dei comunisti svolta da ufficiali che avevano venduta la causa Repubblicana sperando nella benevolenza dei franchisti, dai trotzkisti e dagli anarchici, il tutto eseguito su "consiglio" di Franco. E così si aprì definitivamente la via al successo dei controrivoluzionari con gli esiti che tutti sanno.

Questa è la tanto decantata Rivoluzione anarchica

packz
Inviato: 23/4/2007 20:29  Aggiornato: 23/4/2007 20:29
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/7/2006
Da:
Inviati: 396
 Re: Gangsters o rivoluzionari?
@nonno:
ma tu sei il nonno di Franco? dove l'hai letta la guerra di Spagna? sui diari di Stalin?

Consiglio per informazioni di carattere storico la biografia di Durruti

Abel Paz
DURRUTI E LA RIVOLUZIONE SPAGNOLA


scritto da quel pazzo di Abel paz (86 anni, ha combattuto nelle barricate per le strade di Barcellona e penso sia l'unico testimone ancora in vita di quel periodo): li potere trovare in qualche libreria un minimo impegnata oppure ordinare... attenti che vanno in esaurimento

I Russi/comunisti cercarono semplicemente di fermare una rivoluzione che a loro non faceva comodo (non volevano si scoprisse che il sol dell'avvenire fosse un pochino pacco) infatti si può leggere

«L'influsso del partito comunista aumentava di giorno in giorno sebbene non fosse radicato nel proletariato spagnolo; commissari sovietici ed agenti comparivano, con funzione di consiglieri, a Madrid, a Valencia e a Barcellona nell'apparato militare e di polizia. Stalin considerò la rivoluzione spagnola come una pedina degli scacchi, ne fece un oggetto della politica estera sovietica» (Hanns-Eric Kaminsky).

Chissà come mai l'oro spagnolo volo nella madre russia?


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