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opinione : Scienza, informazione e libertà |
Inviato da Kirbmarc il 25/3/2007 12:30:00 (3782 letture) |
di Stefano Castellaneta
Negli ultimi anni, il modello imperante sui media a grande diffusione è quello dell'infotainment, ovvero dell'informazione mista ad intrattenimento, che spesso finisce per non essere nè l'una nè l'altro, ma un insipido miscuglio di entrambe, il cui fine sembra essere quello di diluire il minimo di contenuto nel massimo del tempo disponibile.
Nemmeno l'informazione scientifica sfugge purtroppo a questo metodo di presentare i fatti insieme ad opinioni che sono spesso poco articolate logicamente, ma di forte presa emotiva. L'effetto è, se possibile, ancora peggiore di quello dell'informazione comune, che dispone se non altro di canali alternativi, come Internet, per chi desidera verificare o approfondire.
In Italia questo effetto è ben visibile su tutti i canali nazionali: le principali trasmissioni scientifiche ...
... rimangono ad un livello molto basso, occupandosi spesso anche di altro (storia,"costume") in maniera dispersiva e scarsamente rigorosa, spesso puntando esclusivamente sull'"effetto" mediatico delle scoperte più clamorose o delle teorie che più cozzano con le conoscenze comuni.
Eppure l'interesse è crescente, alle giornate scientifiche partecipano sempre più persone, i ricercatori che affrontano il difficilissimo mestiere di divulgatore (che deve semplificare senza banalizzare) sono molti. Ma i documentari di qualità latitano (vedi:http://jekyll.sissa.it/index.php?document=362 ) e la ricerca scientifica è in condizioni pessime, con materiale arretrato, fondi quasi inesistenti e pochissime imprese del settore che investono in attività di ricerca (una buona sintesi dei problemi si trova nell'intervista a Giulio Giorello in http://www.societalibera.org/nostreinterviste/intervista_20050406.shtml).
Non mancano, è vero, le eccellenze: i laureati italiani nelle materie scientifiche sono fra i più richiesti nel mondo. Ma questo si ritorce, ironicamente, contro la stessa società italiana: visto che da noi gli spazi non ci sono - causa i pochi fondi, i clientelismi e i noti privilegi nel mondo accademico - ovviamente i migliori vanno all'estero.
Quella che tutti chiamano la "fuga dei cervelli", in realtà non sarebbe patologica di per sè, e la libera circolazione degli scienziati è uno dei fondamenti della ricerca. Ma non quando funziona a senso unico: le proporzioni che il fenomeno ha invece raggiunto da noi evidenziano in maniera stridente come siamo arretrati a livello scientifico. Con il rischio, una volta esaurita la "vena" dei sessantenni in cattedra, di trovarsi senza un ricambio generazionale nei docenti, e con la ricerca bloccata, o "polarizzata" in pochi piccoli centri.
Senza dubbio in Italia si scontano le passate dominazioni culturali cattolica e comunista, entrambe ostili alla cultura scientifica, vuoi per motivi religiosi vuoi per una ideologia particolarmente condizionata dalla rigidità dogmatica del marxismo. C'è anche da considerare la pesante influenza dello sciagurato sistema scolastico italiano, improntato per anni a una filosofia crociana anacronistica e infeconda, che nessuno si è mai preoccupato di aggiornare. Non c'è quindi da meravigliarsi se in Italia la conoscenza scientifica è carente, tanto da meritarsi l'ultimo posto in Europa.
Poco male, potrebbe dire una persona poco informata. Ci sono i tecnici che risolvono i problemi.
Sfortunatamente, in questo modo il cittadino viene tenuto nell'ignoranza totale dei meccanismi di funzionamento di tutto ciò che utilizza, delle dinamiche di progresso scientifico, e delle nuove tecnologie, facilitando enormemente il compito dei cosiddetti "tecnocrati", ovvero i manipolatori che approfittano della scarsissima informazione scientifica per occultare - o quantomeno misconoscere - tecnologie promettenti, e osannare invece strade senza uscita, come avviene con la manipolazione dei dati climatici, per scopi che di scientifico hanno ben poco.
Una società più libera passa anche attraverso una maggiore diffusione delle conoscenze scientifiche. Nel suo capolavoro, "1984", Orwell rappresentava una società dominata dall'ignoranza e dallla mancanza totale di una conoscenza oggettiva, dove tutto veniva fidentemente rimesso al "bipensiero" del partito e affidato, in maniera parcellizzata, a vari "tecnici minori". Come ben sintetizza questa frase del libro (dal "Vocabolario C", in appendice), "un operaio specializzato poteva trovare tutte le parole che gli erano necessarie nella lista dedicata alla sua specializzazione, ma dava di rado più che una fuggevole occhiata alle parole che componevano le altre liste".
Stiamo andando verso un futuro di ignoranti specializzati?
Stefano Castellaneta (Kirbmarc)
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Autore |
Albero |
BlSabbatH |
Inviato: 25/3/2007 12:17 Aggiornato: 25/3/2007 12:18 |
Mi sento vacillare   Iscritto: 10/9/2005 Da: Bergamo Inviati: 837 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: Negli ultimi anni, il modello imperante sui media a grande diffusione è quello dell'infotainment, ovvero dell'informazione mista ad intrattenimento leggasi studio aperto? Citazione: Stiamo andando verso un futuro di ignoranti specializzati? magari fosse così... in realtà è molto peggio.. ci stiamo trasformando tutti in prolet!
-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
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yarebon |
Inviato: 25/3/2007 12:29 Aggiornato: 25/3/2007 12:31 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 25/10/2005 Da: Inviati: 2366 |
 Re: Scienza, informazione e libertà bell'articolo Kirbmark, concordo con diversi punti meno su altri. Conosco tantissima gente che frequenta indirizzi universitari scientifici,ad esempio dalle mie parti le facolta ingenieristiche superano anche quelle umanistiche, il problema a mio parere insomma non è mediatico, la tv è fuffa, chi veramente è interessato ad avere una conoscienza scientifica, per conto suo potrà fare ricerche scientifiche ed imparare qualcosa ed i giovani universitari non credo guardino o leggano da boccaloni riviste come focus o programmi di infotainment tipo Gaia! Il vero problema è culturale ed in questa definizione viene inclusa anche la tua problematica che non è la principale a mio avviso, anzi un certo eccessivo scientismo rischia di abbattere il ragionamento critico. Per esperienza personale vedo che chi frequenta facoltà scientifiche spesso ha poca facoltà critica nei confronti della realtà, perchè quegli indirizzi spesso danno solo nozioni tecniche. Non è un pericolo anche il dominio della tecnica? Non è un pericolo che per comunicare e socializzare ultimamente ci affidiamo solamente alle macchine? Sono d'accordo sull'arretratezza della cultura umanistica italiana, crociana e cattolica ed infatti anche in quel senso bisognerebbe fare un passo avanti, anzi più che nei campi scientifici i veri passi avanti vanno fatti nella ricerca umanistica, perchè lì l'uomo misura il suo spirito critico!
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PikeBishop |
Inviato: 25/3/2007 13:05 Aggiornato: 25/3/2007 13:05 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: C'è anche da considerare la pesante influenza dello sciagurato sistema scolastico italiano, improntato per anni a una filosofia crociana anacronistica e infeconda, che nessuno si è mai preoccupato di aggiornare Lo sciagurato sistema scolastico italiano e' stato proprio quello che ha formato i "cervelli" che sono ambiti in tutto il mondo, fornendogli non solo conoscenze tecniche ma anche profonde conoscenze umanistiche ed un'area dello studio dedicata allo sviluppo della personalita'. E' infatti proprio quello che manca all'estero e che fa si che i ricercatori italiani siano in una botte di ferro: non rimarranno mai senza lavoro. Il vero problema, invece e' quello degli sbocchi: chi me lo fa fare a lambiccarmi il cervello su libri astrusi quando il panettiere (che merita tutto il nostro rispetto, se sa fare bene il pane) e il laureato in scienza politiche (che non merita niente) ci spruzzano il fango con la loro auto quando superano la nostra bicicletta con tutto il disprezzo per i nerds che possono dimostrare? Perche' ormai lo sanno tutti: l'unica maniera per essere qualcuno e' diventare politicante o puttana (che e' lo stesso), e non serve studiare epistemologia, anzi e' un handicap. A meno che non si sia cosi' brillanti da emigrare.....
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carloooooo |
Inviato: 25/3/2007 13:40 Aggiornato: 25/3/2007 13:42 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 9/7/2006 Da: marca gioiosa et amorosa Inviati: 1386 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: chi me lo fa fare a lambiccarmi il cervello su libri astrusi quando il panettiere (che merita tutto il nostro rispetto, se sa fare bene il pane) e il laureato in scienza politiche (che non merita niente) ci spruzzano il fango con la loro auto quando superano la nostra bicicletta con tutto il disprezzo per i nerds che possono dimostrare? Olé. Aggiungerei che non ci sono più le mezze stagioni. Pike, da quanto è che non ti fai un giro tra gli studenti universitari italiani? Carlo PS: complimenti per l'articolo Kirbmarc, soprattutto perché tratti un tema poco battuto qui su LC. E comunque sono felice che in home trovino spazio nuove firme.
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arturo |
Inviato: 25/3/2007 13:50 Aggiornato: 25/3/2007 13:50 |
Ho qualche dubbio   Iscritto: 1/3/2007 Da: Inviati: 265 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Se è possibile vorrei chiedere all’utente Pikebishop se può chiarirmi questo concetto
@Perche' ormai lo sanno tutti: l'unica maniera per essere qualcuno…@
In che senso “essere qualcuno” ?
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PikeBishop |
Inviato: 25/3/2007 13:51 Aggiornato: 25/3/2007 13:51 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: Pike, da quanto è che non ti fai un giro tra gli studenti universitari italiani? Sei lustri, mi ricordo quelli che studiavano fisica (e filosofia) con le pezze al culo e gli architetti fighissimi nei loro maggiolini karmann decapottabili, che li accomunavano con quelli di economia e commercio. Non e' piu' cosi'? 
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PikeBishop |
Inviato: 25/3/2007 13:52 Aggiornato: 25/3/2007 13:52 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: In che senso “essere qualcuno” ? Nel senso di qualcuno socialmente apprezzato, e, adesso come adesso l'apprezzamento e' unicamente direttamente proporzionale ai soldi che puoi spendere.
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arturo |
Inviato: 25/3/2007 14:01 Aggiornato: 25/3/2007 14:01 |
Ho qualche dubbio   Iscritto: 1/3/2007 Da: Inviati: 265 |
 Re: Scienza, informazione e libertà @"adesso come adesso l'apprezzamento e' unicamente direttamente proporzionale ai soldi che puoi spendere."@
Permettimi di non essere d’accordo Bisogna stabilire l’apprezzamento di chi e in quali ambienti lo si vada cercando
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carloooooo |
Inviato: 25/3/2007 14:01 Aggiornato: 25/3/2007 14:15 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 9/7/2006 Da: marca gioiosa et amorosa Inviati: 1386 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: Una buona percentuale di figli di papà tra gli aspiranti architetti, avvocati ed economisti (ma non tra gli studenti di scienze politiche) ovviamente esiste: è inevitabile in quanto naturale. Però, fortunatamente, in linea di massima non è più così. Ma soprattutto, non è vero che lo studente di scienze politiche (che non è malvagio per natura) non si mischia al nerd che studia fisica (che non è disadattato per natura). Non so come funzioni lì o negli USA, ma da questo punto di vista spezzo decisamente una lancia - e facciamo, una volta tanto! - a favore del Belpaese. Buona giornata Pike. Carlo
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absinth |
Inviato: 25/3/2007 14:04 Aggiornato: 25/3/2007 14:04 |
Ho qualche dubbio   Iscritto: 22/12/2005 Da: FRIULI VENEZIA GIULIA Inviati: 249 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Un piccolo pensiero: "Scienza... figlia di magie e religioni..." 
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PikeBishop |
Inviato: 25/3/2007 14:11 Aggiornato: 25/3/2007 14:11 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: Bisogna stabilire l’apprezzamento di chi e in quali ambienti lo si vada cercando In generale: chiedi a chiunque in coda all'ufficio postale di dirti 3 nomi di partecipanti al Grande Cuggino, 3 nomi di veline, 3 di politici e 3 di famosi ricercatori italiani, poi dimmi i risultati... 
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Cassandra |
Inviato: 25/3/2007 14:36 Aggiornato: 25/3/2007 14:36 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 10/5/2006 Da: Inviati: 1551 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: quando il panettiere (che merita tutto il nostro rispetto, se sa fare bene il pane) e il laureato in scienza politiche (che non merita niente) ci spruzzano il fango con la loro auto Oggidì in Italia è assai più probabile che il panettiere col suo SUV da quarantamilaeuro spruzzi fango sul povero laureato in scienze politiche che arranca in bicicletta verso il suo lavoro part-time al call center.
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
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Dorian |
Inviato: 25/3/2007 14:37 Aggiornato: 25/3/2007 14:37 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 23/1/2007 Da: Inviati: 1275 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Stiamo andando verso un futuro di ignoranti specializzati? magari fosse così... in realtà è molto peggio.. ci stiamo trasformando tutti in prolet! Peggio ancora: specializzati in ignoranza (ovvero il vizio che diventa virtù). E il primo che prova a fare il furbetto controlli antidoping (ed elettrochoc per i casi più gravi). Come non ricordare gli insegnamenti del saggio Pai Mei? La casa di fango e sterco cotto al sole™ la devi prima costruire dentro di te
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Dorian |
Inviato: 25/3/2007 14:41 Aggiornato: 25/3/2007 14:41 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 23/1/2007 Da: Inviati: 1275 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Oggidì in Italia è assai più probabile che il panettiere (egiziano of course) col suo SUV da quarantamilaeuro spruzzi fango sul povero laureato in scienze politiche che arranca in bicicletta verso il suo lavoro part-time al call center.
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Dorian |
Inviato: 25/3/2007 14:44 Aggiornato: 25/3/2007 14:44 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 23/1/2007 Da: Inviati: 1275 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Un piccolo pensiero: "Scienza... figlia di magie e religioni..."
Figlia bastarda perchè almeno magia e religione permettono ricchi profitti.
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nichilista |
Inviato: 25/3/2007 15:52 Aggiornato: 11/4/2007 23:30 |
Mi sento vacillare   Iscritto: 20/9/2006 Da: Inviati: 955 |
 Re: Scienza, informazione e libertà AUTORIMOSSO
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
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dr_julius |
Inviato: 25/3/2007 16:47 Aggiornato: 25/3/2007 16:47 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 11/8/2006 Da: Inviati: 1637 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Bell'articolo. Ci voleva!!
In Italia si spende troppo poco per la ricerca scientifica. Forse non ci crediamo? Forse i nostri politici sono talmente MIOPI da non vedere che senza un po' di ricerca di base (che avremmo le competenze per portare avanti) saremo finiti! Dobbiamo diventare leader delle innovazioni tecnologiche: non abbiamo importanti risorse di materie prime, non siamo da tempo crocevia degli scambi commerciali, le nostre industrie delocalizzano... che facciamo? tutti camerieri e gelatai? i più bravi cuochi e stilisti? Così non ci campiamo tutto il Paese... (così saremo sempre di più "2° mondo dell'Europa")
Ad esempio, sarebbe bellissimo diventare il laboratorio mondiale dell'innovazione ecologica e a basso consumo! Fare scuole di economia veramente capaci di insegnare al mondo come attivare una crescita ecologica! Fare scuola nel mondo sulle legislazioni attinenti! etc etc... Esempio: - vendere a tutti le tecnologie per le centrali del solare termodinamico! - inventare auto più ecologiche (in USA non conviene scoprire troppo in tal senso, mentre per noi il bisogno di petrolio è un ostacolo al nostro sviluppo economico!)
Le nostre industrie: non innovano. Se non produciamo beni con "alto valore aggiunto" perdiamo anche l'ultimo treno... saremo sempre indietro rispetto alle produzioni orientali (est asia e est europa).
Ci vuole più ricerca pubblica e privata. Ci vuole una classe dirigente nuova, che capisca, che abbia una "visione" del futuro economico dell'Italia...
e.. tornare ad un minimo di disciplina e serietà nelle scuole dell'obbligo! Oggi, purtroppo, spesso la "promozione" è dovuta, e non meritata...
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
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Beta |
Inviato: 25/3/2007 17:22 Aggiornato: 25/3/2007 17:22 |
Ho qualche dubbio   Iscritto: 25/7/2005 Da: Inviati: 230 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: C'è anche da considerare la pesante influenza dello sciagurato sistema scolastico italiano, improntato per anni a una filosofia crociana anacronistica e infeconda, che nessuno si è mai preoccupato di aggiornare Citazione: Lo sciagurato sistema scolastico italiano e' stato proprio quello che ha formato i "cervelli" che sono ambiti in tutto il mondo, fornendogli non solo conoscenze tecniche ma anche profonde conoscenze umanistiche ed un'area dello studio dedicata allo sviluppo della personalita'. Sono d'accordo con Pike: il sistema gentiliano (di derivazione crociana) e poi quella che è stata, fino a pochi anni fa, l'eccellenza dei licei classici e scientifici, è stata una delle poche ricchezze culturali di questo paese. Basta fare un giretto negli Stati Uniti per convincersene: i programmi delle High school comuni sono praticamente quelli delle nostre scuole medie inferiori, per trovare libri di storia appena decenti tocca andare al college. E sono doppiamente d'accordo con Pike quando dice che il problema è complessivo: a cosa servirebbe un'eccellenza solo tecnico-scientifica senza un'adeguata conoscenza e coscienza storico-politica?! E difatti, immagino che molti graduates americani di buon livello, in elettronica o in fisica, finiscano poi per fare i tecnici per l'unica industria pesante ancora rimasta operativa negli USA; vale a dire il complesso miltare. O pensiamo che, fra i laureati tecnici e scientifici, vadano tutti a fare "ricerca pura"?! Ovvio che no, se non altro per un naturale fatto di numeri! E quindi, pensiamoci bene prima di condannare quella che è stata la nostra maggiore ricchezza culturale per molti decenni. Infine, azzeccatissimo il ritrattino finale della situazione italica: Il vero problema, invece e' quello degli sbocchi: chi me lo fa fare a lambiccarmi il cervello su libri astrusi quando il panettiere (che merita tutto il nostro rispetto, se sa fare bene il pane) e il laureato in scienza politiche (che non merita niente) ci spruzzano il fango con la loro auto quando superano la nostra bicicletta con tutto il disprezzo per i nerds che possono dimostrare? 
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PikeBishop |
Inviato: 25/3/2007 17:54 Aggiornato: 25/3/2007 17:57 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 1/11/2005 Da: Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK Inviati: 6263 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Una precisazione sull'esempio del laureato in scienze politiche. Ai miei tempi (ma non credo che sia cambiato molto) si iscrivevano a scienze politiche grossomodo due tipi di persone: gli sfigati e gli arrivati. Entrambi miravano semplicemente al "pezzo di carta".
Gli sfigati, consci del fatto che in qualsiasi altra facolta' nella quale non insegnassero aria fritta sarebbero stati falcidiati, tentavano la strada piu' facile per la laurea - ci avevo pensato anche io, ma sono masochista -, che non servira' a niente ma che permette di tirarsela (e come se la tirano!!!) e acquisire punteggio nelle graduatorie per puliscicessi regionale.
Gli arrivati, in genere sindacalisti, politicanti, capireparto, militari ed altra varia umanita' assimilabile, necessitavano di un dott. davanti al nome per ufficializzare col titolo di studio il fatto di far parte della parte superiore dell'umanita', quella che ha il potere, piccolo o grande che sia.
E' quest'ultima categoria che m'immaginavo in auto malignamente schizzante pozzanghere sul ciclista commuter non figo e senza fuseaux, che in genere (almeno ai miei tempi) era uno studente povero di qualche facolta' per cui non si avesse diritto acquisito (come hanno invece i medici, i commercialisti e gli architetti) di entrare nella parte figa della societa'. Dei poveri scemi che studiavano per passione - che orrore!!!!!!
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carloooooo |
Inviato: 25/3/2007 18:23 Aggiornato: 25/3/2007 18:23 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 9/7/2006 Da: marca gioiosa et amorosa Inviati: 1386 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: Ai miei tempi (ma non credo che sia cambiato molto) Pike, secondo me è qui che ti sbagli. Fondamentalmente il motivo è che non esiste più la necessità del "dott." davanti al nome, visto che bene o male quel titolo oggi ce l'hanno cani e porci (compreso il sottoscritto, che, per i motivi addotti dal buon nichilista, quasi si vergogna del titolo che porta, pur essendo un discreto amante dello studio) e non conta più granché. Conosco gente di scienze politiche: ragazzi che passano treppiuddùe anni a sentirsi fare la domanda: "e dopo?", come capita a me e come, in molti casi, capita agli ingegneri. Carlo
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yarebon |
Inviato: 25/3/2007 20:54 Aggiornato: 25/3/2007 20:54 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 25/10/2005 Da: Inviati: 2366 |
 Re: Scienza, informazione e libertà sono d'accordo con carlooo, oramai la laurea in Italia non indica più uno status sociale elevato, tanto per dire, persino veline e letterine della tv quando vengono intervistate quasi tutte affermano di stare studiando all'università. La laurea oramai in Italia per via della riforma equivale al vecchio diploma. E' peggiorata nel senso che sembra un liceo, fai una trentina o quarantina di esami e non ti rimane niente.
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clausneghe |
Inviato: 25/3/2007 21:24 Aggiornato: 25/3/2007 21:24 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 17/4/2006 Da: nordcentro Inviati: 1679 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Bravo Kirbmarc..  Ottimo e stimolante articolo.. Azzeccati i riferimenti a 1984 del profetico Orwell... Lo Stato nel suo vero essere, che è l'apparato industrial-militare-farmaceutico-finanziario,non ambisce a una scienza troppo a servizio del vero progresso,che è(dovrebbe essere) la qualità della vita umana,preferisce una scienza frammentata e specialistica da usare secondo il noto principio del "dividi et impera" per fini che esulano dal puro ben-essere della gente.. Fregandosene anche se l'Italia scientifica resta indietro,tanto c'è sempre quella del pallone, per le facili ma produttive vittorie..
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arturo |
Inviato: 25/3/2007 21:56 Aggiornato: 25/3/2007 21:56 |
Ho qualche dubbio   Iscritto: 1/3/2007 Da: Inviati: 265 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Sono un po’ sconcertato da quello che leggo a proposito della laurea e dello studio in generale … state facendo gli stessi discorsi che sento fare dai vecchi come me ( che giustifico solo per via dell’età avanzata del loro cervello) ma che non comprendo in giovani come voi. Vero che il famoso pezzo di carta è inflazionato e quindi spesso inutile, ma è anche vero che ci sono molti ragazzi di gran lunga più capaci, più informati e più determinati di quelli della mia generazione (( l’utente NICHILISTA , almeno da come si esprime e da quello che dice mi sembra essere uno di questi…) E’ fuori dubbio che le difficoltà siano molte le rinunce pure le delusioni anche.( cosa che del resto è sempre avvenuta in ogni epoca pur con modalità differenti) ma chi ha grinta e competenza prima o poi riesce ! Cero per i quaranta-cinquantenni con famiglia a carico e con esigenze fuori della loro portata o per quei giovani che vorrebbero raggiungere un benessere economico con poco sforzo e in poco tempo le cose sono un poco più complesse. Ma qui si sta parlando di ragazzi consapevoli e attenti. Per loro non vedo un futuro così disastroso e tetro Lo dico a ragion veduta perché l’ho constatato personalmente attraverso le esperienze di molti trentenni che frequentano il mio figlio minore
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NERONE |
Inviato: 25/3/2007 22:06 Aggiornato: 25/3/2007 22:06 |
Mi sento vacillare   Iscritto: 13/9/2004 Da: Inviati: 441 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Caro Arturo, quando volevo mollare gli studi per un lavoro che mi era stato offerto e che stimolava molto di piu' la mia tasca che la mia mente, ricordo che mio padre mi fece ragionare, con molta fatica devo dire, ma riusci' a convicermi con una frase, difficile da dimenticare per me, specie ora che mio padre è nei pascoli di Manitu'. Diceva : il sapere ti rende libero. Anche se la vita ti costringera' a dire troppi si, la tua vera forma di liberta' sara' il riconoscere che non sei libero . La liberta' sta solo nella conoscenza. Difficile da capire, la si capisce solo vivendo
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clausneghe |
Inviato: 25/3/2007 23:27 Aggiornato: 25/3/2007 23:27 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 17/4/2006 Da: nordcentro Inviati: 1679 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Parole sagge Nerone... 
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Cassandra |
Inviato: 25/3/2007 23:54 Aggiornato: 25/3/2007 23:54 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 10/5/2006 Da: Inviati: 1551 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Qualcuno ha sentito stasera la Moratti a Che Tempo che Fa? La Moratta interrogata sulla scuola pubblica ha asserito: "La scuola pubblica è arretrata, ancorata al nozionismo (trad. per non addentro: si occupa ancora di caxxate come Dante e Cavour), mentre dovrebbe essere più inserita nella realtà (trad. per non addentro: dovrebbe spedire gli studenti a fare stage da schiavi nelle Supreme Aziende per imparare ad obbedire ai managers)" (no, non colpevolizzo la Moratti: è semplicemente espressione dello zeitgeist... si vede che ho fatto la "letterina", nevvero??  )
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
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fiammifero |
Inviato: 26/3/2007 0:33 Aggiornato: 26/3/2007 0:33 |
Sono certo di non sapere   Iscritto: 28/2/2005 Da: ROMA Inviati: 5691 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Situazione attuale della scuola: soldi e sovvenzioni a scuole ed atenei privati(leggasi cattolici) dove il numero è chiuso e per elite,ed il pezzo di carta ha più valore di altri,compresi gli stages! scuola pubblica allo sfascio già con la riforma Berlinguer a cui la Moratti ha dato un'ulteriore contributo per finire all'attuale Fioroni che sta dando il colpo di grazia. Notare che questo era stato già deciso nel 1955 e successivamente nel 1989 . Cosa dire a un giovane che deve farsi un futuro? Senz'altro che avere cultura è diverso dall'avere la laurea,che la laurea non ti assicura un lavoro per il quale hai studiato,che altre sono le strade per "riuscire" e guadagnare (ma questo già lo sanno e lo vedono in TV),che il formato della laurea è più grande del diploma,che le conoscenze servono così pure faccia tosta ,diplomazia ,furbizia e grinta. Non illuderli è la forma migliore per corrazzarli ed affrontare di petto il futuro,soprattutto a chi proviene da un "fuori casta"e non ha lasciti e rendite su cui contare. La demagogia lasciamola da parte,così pure le illusioni e le utopie se non vogliamo che rimangano con mamma e papà fino a 40 anni 
Citazione: le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
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Kirbmarc |
Inviato: 26/3/2007 14:01 Aggiornato: 26/3/2007 14:01 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 17/5/2006 Da: Arkadia-spazio profondo Inviati: 1665 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Citazione: E quindi, pensiamoci bene prima di condannare quella che è stata la nostra maggiore ricchezza culturale per molti decenni. Alle elementari enella scuola dell'obbligo va bene. Ma questa "eccellenza dei licei classici e scientifici" (tutta da dimostrare, visto che in media prendiamo vopti molto piu' bassi della media europea nelle prove valutative standard) ha determinato una svalutazione del liceo tecnico, dove l'insegnamento e' sempre stato scarso. Insomma: punte di eccellenza estrema in un panorama di desolsante scarsita'. Il paragone non facciamolo con la public school americana, notoriamente scadente, ma con il livello degli studi tecnici in Finlandia, o anche solo in India (con questo non voglio svalutare classico o scientifico, voglio dire che in Italia la situazione degli ITIS o dei nuovi "licei tecnici" e' disastrosa,a volere essere genosi. Perche'? IMHO non e' solo questione di scarsa preparazione dei docenti, c'e' un metodo di operare sbagliato).
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shevek |
Inviato: 27/3/2007 8:30 Aggiornato: 27/3/2007 8:31 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 27/4/2005 Da: Napoli Inviati: 1249 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Salut y Libertad a todos..
Il padre di NERONE aveva perfettamente ragione, ed è proprio per quello che hanno svilito l'insegnamento ai livelli odierni, dopo che, per qualche anno, avevano fatto l'errore di aprire una scuola di qualità (quella gentiliana), pensata per i figli dei potenti, alle masse. I movimenti studenteschi degli anni sessanta/settanta, con tutta la loro capacità di comprensione del reale, sono figli anche di questa situazione, che il potere ha corretto appena possibile.
Dubito fortemente che le cose cambieranno: i diretti interessati (gli studenti attuali) non hanno, salvo rare eccezioni, la capacità di comprendere che il fatto di vedersi offerta una scuola/università poco impegnativa è per loro una fregatura somma.
Allora, tocca a noi. Un secolo fa circa, l'istruzione era preclusa alla grande maggioranza della popolazione ma esisteva un enorme movimento di autoistruzione (biblioteche, scuole ed università popolari - molto diverse dalle cose che oggi portano questo nome). La rete oggi può essere il luogo di un movimento equivalente e, in parte, già lo è: pensiamo a LC ed a quanto sapere storico, scientifico e di teoria politica veicola...
Shevek
"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
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Wintermute |
Inviato: 27/3/2007 10:11 Aggiornato: 27/3/2007 10:11 |
Dubito ormai di tutto   Iscritto: 11/1/2006 Da: aree riservate e protette Inviati: 1096 |
 Re: Scienza, informazione e libertà Bell'articolo Kirby! ...e pensare che le menti più geniali del pianeta se non sono Ebrei son Italiani, e da sempre... Citazione: voglio dire che in Italia la situazione degli ITIS o dei nuovi "licei tecnici" e' disastrosa,a volere essere genosi. ummm si, nel 89% dei casi direi di si. però ci sono ITIS che raggiungono livelli superiori all'eccellenza, e mi riferisco a quegli istituti dove in quarta ti ritrovi a fare analisi 2 con i contropazzi, ti fanno sclerare se c'è appena una pallina di carta per terra e non ci pensano due volte a lasciarti a casa 15 giorni se fai troppo il ciglione (che vuol dire: anche solo alzare la voce più del dovuto). sono pochissimi, ma ci sono (e di solito sono di Informatica/Elettronica e telecomunicazioni). 
Salvo il mondo... ma con quale estensione? 
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