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politica italiana : Gli ambientalisti amici del cemento
Inviato da marcocedol il 20/3/2007 19:10:00 (4967 letture)

di Marco Cedolin

Il panorama delle associazioni ambientaliste italiane tende a farsi ogni giorno meno “verde” e più istituzionalizzato, destando più di una perplessità fra le centinaia di migliaia di cittadini che ne sostengono l’operato, dedicando il proprio tempo a titolo assolutamente gratuito.

Legambiente rappresenta sicuramente l’esempio più eclatante in questo senso, dal momento che in oltre 25 anni di attività è diventata un vero e proprio colosso della “difesa ambientale” forte di 20 comitati regionali, 1000 circoli locali e oltre 115.000 fra soci e sostenitori.

L’associazione nata sul finire degli anni 70 dapprima come costola ambientalista dell’Arci, diventa in breve tempo sotto la guida di Chicco Testa ed Ermete Realacci ...

... la vera interprete della sensibilità ambientalista crescente fra la popolazione. Costruisce tutta la propria storia coniugando sapientemente le tematiche ambientali care alla sua base e l’utilitarismo politico dei suoi dirigenti, perseguendo una radicazione capillare sul territorio e un rapporto di collaborazione fattiva con le istituzioni.

Si tratta pur sempre di un “ambientalismo politico” vissuto nell’alveo di un’appartenenza politica ben definita e portato avanti ricercando il dialogo con il mondo del lavoro e delle imprese, ma l’importanza dell’associazione ed il verde sgargiante della sua immagine crescono nel tempo in virtù della scelta di “campagne ambientali” sempre molto azzeccate, condotte in maniera ortodossa senza estremismi di sorta e con una copertura mediatica preferenziale.

Fra Golette verdi, Treni verdi, Spiagge pulite, Guide blu, Bandiere nere, Feste dell’albero, Puliamo il mondo ed altre decine d’iniziative tanto ricche d’appeal quanto povere di reale incisività nell’ambito dei vari problemi, riesce a coinvolgere migliaia e migliaia di cittadini (di sinistra e non) che dedicano gratuitamente il proprio tempo e le proprie energie a quella che credono essere una disinteressata operazione a difesa di un ambiente messo drammaticamente in crisi dall’onnivora ingerenza dei meccanismi di crescita e sviluppo.

Gli iscritti ed i sostenitori continuano a crescere anche quando Chicco Testa, uno dei fondatori di Legambiente, diventa prima presidente dell’Enel e poi accanito sostenitore del ritorno del nucleare in Italia. Continuano a crescere anche quando le campagne dell’associazione iniziano a diventare sempre più patinate, le bandierine sempre più simili ai consigli gastronomici del Gambero Rosso, la fede ambientalista sempre più scricchiolante, la dirigenza sempre più recalcitrante ad assumere posizioni scomode in quanto non funzionali agli interessi della sinistra dei partiti, ormai votata alla sistematica cementificazione del territorio italiano.

Ma ogni crescita, anche quella delle illusioni, finisce per scontrarsi con dei limiti invalicabili che nel caso di Legambiente sono rappresentati dalla sua credibilità e dalla reale collocazione dell’associazione nell’ambito della tutela di un ambiente oggi più che mai sotto attacco da parte della lobby del cemento e del tondino e dei partiti politici che la rappresentano.

Lunedì 19 marzo a Bari, Roberto Della Seta Presidente di Legambiente ha ufficialmente annunciato in conferenza stampa la presenza dell’associazione da lui rappresentata quale capofila insieme a Confindustria, alle Ferrovie di Stato e alla Regione Puglia, di un Comitato SI TAV che si propone la realizzazione della tratta TAV Napoli – Bari. Lo ha fatto tenendo la conferenza stampa a bordo del nuovo “Treno verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato” che attraverserà l’Italia quasi a sancire il sodalizio fra la più grande associazione ambientalista del nostro paese e la confraternita di soggetti pubblici e privati che dell’ambiente stanno da lungo tempo facendo scempio.

Ora che Legambiente ha sposato ufficialmente la causa del TAV, entrando a far parte della più grande truffa economica del nostro paese dal dopoguerra ad oggi, resta più facile anche comprendere la posizione interlocutoria tenuta negli ultimi anni dall’ Associazione su argomenti di preminente importanza ambientale quali l’incenerimento dei rifiuti, i rigassificatori e le infrastrutture.

Resta da capire quale sarà l’atteggiamento delle migliaia e migliaia di cittadini che da molti anni operano gratuitamente all’interno di Legambiente con lo scopo di tutelare l’ambiente e non certo gli interessi della grande imprenditoria del cemento e delle costruzioni. Così come resta da capire quale libertà d’azione possano ancora conservare i 1000 circoli locali, molti dei quali in totale buona fede, come Legambiente Vallesusa insegna, stanno da 15 anni combattendo contro il TAV e le nocività presenti sul territorio.

Mette comunque un po’ di tristezza dovere constatare come l’ambientalismo sia sempre più terra di conquista dei grandi gruppi di potere e dei partiti al loro servizio che sponsorizzano associazioni ed organizzazioni ormai svuotate di ogni contenuto al solo scopo di crearsi una patente “verde” che non avrebbe ragione di esistere, carpendo con l’inganno la buona fede dei cittadini che si spendono con sacrificio per tentare di preservare quel minimo d’integrità ambientale che ancora rimane.

Marco Cedolin




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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
edo
Inviato: 20/3/2007 22:46  Aggiornato: 20/3/2007 22:46
Sono certo di non sapere
Iscritto: 9/2/2006
Da: casa
Inviati: 4529
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
grazie,
c'era proprio bisogno di un articolo che ridimensionasse il cretinismo travestito da buonismo, quello per intenderci, capace di rendere accettabile una centrale nucleare se la si chiama "casa dell'energia" opportunamente tinteggiata di verde, ovviamente.
Se c'è una cosa di cui nulla si sa riguardo ai vari wwf, legambiente e greenpeace, sono le loro fonti di finanziamento; i loro bilanci sono l'unica cosa che non vede il sole...che ride

marcocedol
Inviato: 20/3/2007 22:49  Aggiornato: 20/3/2007 23:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Ecco il link alla notizia originaria che ho dimenticato d'inserire all'interno dell'articolo.

http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3825

e un altro link nel quale si riflette sull'argomento.

http://www.notav.eu/modules.php?name=News&file=article&sid=3205

fiammifero
Inviato: 20/3/2007 23:26  Aggiornato: 20/3/2007 23:26
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Citazione:
L’associazione nata sul finire degli anni 70

in quegli anni molti hanno fiutato dove andare e cosa sfruttare,cosa cavalcare per sputtanare dopo ( scuola,sindacati,femminismo,ecologia,politica) e ci li ritroviamo tutti sul groppone gli ex-sessantottini
37 anni di martellamento di eco-sistema,di eco-compatibile-di eco è rimasto solo l'eco delle loro buffonate e lo si vede in giro per strada,gente che getta cartacce e zozzeria varia,che non raccoglie gli escrementi dei cani ma che poi và a raccogliere la spazzatura sul litorale o nei boschi
Tutti a fare mea-culpa in giorni prestabiliti,fà così figo tanto da confondere il palo con la pagliuzza,a sentirsi "importanti" nel salvare il mondo per un gesto collettivo.
Cavolo,se ci sono riusciti a impapocchiare il tutto,hanno copiato il sistema e metodo da altri con millenaria esperienza

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
HAVEADREAM
Inviato: 21/3/2007 8:20  Aggiornato: 21/3/2007 8:23
Ho qualche dubbio
Iscritto: 26/8/2005
Da:
Inviati: 209
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Buongiorno a tutti.
Non voglio fare il ruffiano, ma questo di Marco Cedolin è uno stupendo spaccato su quella che è ormai una "lobby" ambientalista votata alle regole del Principe, ossia la sinistra sinistrata, e nella quale oltre alla citata buona fede di alcuni circoli e dei loro iscritti va menzionata la buona parte di (scusate il termine) "nonfancazzisti" con le loro giornate ecologiche.....quando poi dal lunedi al sabato inquinano Roma con i loro SUV per percorrere al massimo 5 km quotidiani.
L'esempio è vero.
Come è vero che buona parte degli iscritti è poco coerente con l'ambiente, e si preoccupa solo di riempire la propria coscenza con altruismo ambientale.....per poi raccontarlo nelle serate di gala.

Io riconosco di non fare nulla per l'ambiente, ma, come accennava Fiammifero, almeno nel mio piccolo faccio la raccolta differenziata dei rifiuti e quanto meno cerco di sporcare il meno possibile questa città in cui vivo che ormai è arrivata ad essere una seconda Bombay.

Le domeniche ecologiste per girare in bici le lascio a chi ha la bici, il tempo per pedalare e soprattutto tanto fiato..da sprecare.
Parola da ambientalista, non di Legambientista.

gubbo
Inviato: 21/3/2007 10:14  Aggiornato: 21/3/2007 10:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 20/6/2006
Da: Un mondo ipocrita
Inviati: 634
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Il fatto è che la grande maggioranza degli
italiani dell'ambiente se ne fregano.....e la
politica, che è lo specchio della società, non
fa che confermare questo.....da decenni.
E lo stesso vale per le pseudo-associazioni
ambientaliste, che vanno in giro a vantarsi di
essere le paladine della difesa sei diritti della naturae poi le uniche azioni che mettono in atto annualmente (anche queste da decenni!) sono le lenzuola anti-smog appese alle finestre, golette verdi, treni verdi, giornata nazionale della pulizia delle spiagge.......ma poi quando c'è da lottare per la costruzione di un impianto eolico si mettono i paletti....

"Io giudico l'uomo, nella sua coscienza, l'essere vivente più incosciente che popoli questa terra" ; dovrebbe essere mia ma non ne sono sicuro
arturo
Inviato: 21/3/2007 12:13  Aggiornato: 21/3/2007 12:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Lasciando da parte per un attimo le legittime critiche alle associazioni ambientaliste la domanda che rivolgo a Marco Cedolin è questa.
La rete ferroviaria italiana andrebbe ristrutturata ?
E, se sì, con quali modalità e priorità ?

marcocedol
Inviato: 21/3/2007 13:52  Aggiornato: 21/3/2007 13:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Arturo,
sicuramente la rete ferroviaria italiana andrebbe ristrutturata e ammodernata.
In primo luogo raddoppiando i binari, essendo ancora quasi i due terzi della rete a binario unico.
In secondo luogo dotandola degli standard di sicurezza moderni dei quali la rete è in larga parte priva. Su due terzi (circa 10.000 km) della rete ferroviaria esiste ancora un antidiluviano sistema di sicurezza denominato "blocco meccanico Fs". 11.000 km su 16.000 totali sono privi del sistema SCMT (sistema controllo marcia treno) che è indispensabile per la sicurezza in quanto blocca il convoglio in caso di errori del macchinista. In molti casi dove tale sistema esiste sulla linea manca però all'interno del treno stesso rendendolo comunque inutile.
Sulle ferrovie italiane non dotate di SCMT viene applicato il sistema VACMA (oggetto di svariate cause sindacali da parte dei macchinisti) che (meraviglia della tecnica) consiste in un pedale che il macchinista è tenuto a schiacciare come un robot ogni 55 secondi al fine di confermare la sua esistenza in vita. Tale mirabolante congegno si rende indispensabile per aggirare la legge che impone la presenza di 2 macchinisti qualora la linea sia sprovvista di scmt, per i signori del TAV investire nel personale non rientra evidentemente nelle priorità.

Sulla rete ferroviaria italiana andrebbe installato il sistema radio internazionale, attivo da tempo sui mezzi interoperabili europei, mentre da noi i macchinisti devono ancora affidarsi ad un normale cellulare commerciale con tutti i limiti che puoi facilmente immaginare.

Andrebbe rinnovata larga parte del materiale rotabile che è vecchia ed in cattivo stato di conservazione.
Le locomotive diesel usate per il trasporto regionale hanno un’età media di 23,8 anni, quelle elettriche di 21,3 anni, le motrici diesel cargo di 31,4 anni, i vagoni delle vecchie “littorine” ancora numerosissimi arrivano a un’età media di 44 anni. La maggior parte dei 50.000 carri merci esistenti sulla rete ferroviaria italiana ha un’età media di 30/40 anni.

Oltre a tutti questi aspetti tecnici a mio avviso la priorità dovrebbe essere costituita dalla creazione di un "servizio ferroviario" che meriti questo nome.
In Italia manca assolutamente il servizio. Ogni giorno vengono soppressi tra 200 e 300 treni, poiché manca il personale che dovrebbe guidarli, oppure mancano fisicamente le carrozze o le motrici.
La manutenzione è scarsa o assente, le carrozze sono sporche, gli apparecchi spesso rotti, molte stazioni giacciono in stato di completo abbandono, il rispetto degli orari è solamente una chimera inarrivabile.

Spero sia stato un riassunto esauriente.
Ciao Arturo

hi-speed
Inviato: 21/3/2007 14:27  Aggiornato: 21/3/2007 14:27
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/12/2004
Da: preda lunga
Inviati: 3211
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Legambiente è un'associazione ambientalista ed apartitica.
Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente é deputato della Margherita ed il direttore generale Ferrante ds (non so altri dirigenti).

Cominciamo con cambiare il presidente ed il direttore che sono chiaramente in contrasto con lo statuto.

Hi-speed

Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
carloooooo
Inviato: 21/3/2007 15:47  Aggiornato: 21/3/2007 15:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
A proposito di treni, un paio di chicche:

1. Venezia, stazione S. Lucia. "Si informa la gentile clientela che il regionale 12345 delle xx.yy partirà con 20 minuti di ritardo causa intenso traffico sullo svincolo ferroviario di Mestre."

Risi per non piangere.

2. Treni bloccati per mezza giornata sulla Venezia-Udine. Il motivo? Il freddo pungente ha ghiacciato i binari, causando problemi tecnici.

Mi chiedo come abbiano fatto quella volta, nel 1891.

Carlo

Punkaster
Inviato: 21/3/2007 18:05  Aggiornato: 21/3/2007 18:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2006
Da: Aliens-Nations
Inviati: 98
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
La cosa che mette più tristezza è il fatto che, l'ambientalismo, (...vuoi salvare le balene oppure le falene? una razza in estinzione...), è divenuto un modo per distaccarsi da un ragionamento globale dei processi economici, un modo per non assumersi le responsabilità non individuali, ma collettive!

O meglio ero quasi incuriosito dal libro che hai scritto
"T.A.V. in Val di Susa - Un buio tunnel nella Democrazia"
Poi per sbaglio leggo il nome dell'autore della prefazione...

Piuttosto illuminante

...e mi viene spontaneo il dubbio... che cosa può venir fuori di buono da tali argomentazioni?

"Movimento Zero non è, e non intende diventare, un partito politico, né, quindi, prendere parte - a qualsiasi livello ed in qualsiasi forma - a competizioni elettorali, ritenendo del tutto inidonee, per il perseguimento
delle sue finalità, le attuali forme e modalità della partecipazione politica. Ciò non esclude, aprioristicamente, che mutate condizioni storico-politiche possano aprire rinnovate prospettive di partecipazione e quindi rendere opportuna ed auspicabile un’assunzione di responsabilità
diretta nel governo della cosa pubblica."

Quale sarebbe la differenza?
Citazione:
Mette comunque un po’ di tristezza dovere constatare come l’ambientalismo sia sempre più terra di conquista dei grandi gruppi di potere e dei partiti al loro servizio che sponsorizzano associazioni ed organizzazioni ormai svuotate di ogni contenuto al solo scopo di crearsi una patente “verde” che non avrebbe ragione di esistere, carpendo con l’inganno la buona fede dei cittadini che si spendono con sacrificio per tentare di preservare quel minimo d’integrità ambientale che ancora rimane.

"Abbasso il capitalismo! Abbasso la falsa democrazia borghese! Viva la repubblica mondiale dei Soviet!"
Sempre vostro, V. Lenin
marcocedol
Inviato: 21/3/2007 18:28  Aggiornato: 21/3/2007 18:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Punkaster,
se il tuo riferimento, come mi pare d'intuire si rifà a Massimo Fini che ha scritto la prefazione del mio libro e a Movimento Zero che Massimo Fini rappresenta mi dispiace deluderti ma sei andato parecchio fuori strada.

Massimo Fini ha scritto un paio di pagine di prefazione al mio libro poichè riteneva di avere qualcosa da dire riguardo al TAV ed io sono estremamente onorato che l'abbia fatto, dal momento che si tratta di un giornalista che stimo e leggo volentieri, Punto.

Massimo Fini non ha nulla a che fare con il mio lavoro, come io non ho nulla a che fare con il suo, di cui Movimento Zero credo sia parte preminente.

Se hai critiche o osservazioni da fare nei miei riguardi ti pregherei di farle nel merito del MIO lavoro e non prendendo spunti da nomi che possono sembrarti "illuminanti".

Se viceversa hai critiche o osservazioni da fare a Massimo Fini, perchè non riscuote le tue simpatie questa non è ovviamente la sede deputata a raccoglierle poichè sarebbe meglio le esternassi sul suo sito.

arturo
Inviato: 21/3/2007 19:50  Aggiornato: 21/3/2007 20:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 1/3/2007
Da:
Inviati: 265
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Il quadro della situazione delle ferrovie italiane descritta da Cedolin ( e che corrisponde anche alla mia valutazione) è sconcertante
Nessun altro paese europeo tratterebbe i propri cittadini in questo modo…perché i cittadini stessi non glielo permetterebbero
Con questo non voglio dire che all’estero i trasporti pubblici siano rose e fiori, tuttavia le scelte politiche in questo settore tengono conto il più possibile delle esigenze della popolazione.
In Italia questo non succede.

PERCHE' ?

Quanto alle associazioni ambientaliste per esperienza personale ne ho constatato l’ambiguità e l’opportunismo.
Non credo che il problema si risolva cacciando un Realacci od un Ferrante…

( piccolo spaccato di vita personale.)
Ieri, accompagnato da mio figlio, sono andato alla discarica cittadina della mia circoscrizione – abito a Roma- per gettare il monitor di un vecchio PC. Chiedo all’incaricato in quale degli enormi contenitori avrei dovuto scaricarlo.
Mi risponde di non preoccuparmi e di metterlo direttamente nel camion tritatutto.
“Ma come ? – ho obiettato – lì dentro ci sono rifiuti di ogni genere e tipo. Non fate la raccolta differenziata? Perché se è così che funziona tanto valeva che lo avessi messo direttamente nel cassonetto sotto casa”
“infatti” – mi ha risposto – “poteva benissimo buttarlo lì….”
Siamo tornati a casa con la coda fra le gambe e senza aprir bocca :sono anni che ci preoccupiamo di dividere accuratamente i rifiuti a seconda delle loro caratteristiche….
A quanto pare una fatica sprecata.
Ora mi chiedo : da chi dipende questo sconcio disservizio ?

Quindi, volevo aggiungere relativamente alla conclusione dell’articolo dove dice “Mette comunque un po’ di tristezza dovere constatare come l’ambientalismo sia sempre più terra di conquista dei grandi gruppi di potere e dei partiti al loro servizio che sponsorizzano associazioni ed organizzazioni ormai svuotate di ogni contenuto al solo scopo di crearsi una patente “verde” che non avrebbe ragione di esistere, carpendo con l’inganno la buona fede dei cittadini che si spendono con sacrificio per tentare di preservare quel minimo d’integrità ambientale che ancora rimane” che questi gruppi di potere hanno un particolare “potere” solo qui in Italia.

All’estero un episodio come quello che ho raccontato sopra non potrebbe accadere
Può darsi che anche negli altri paesi europei vi siano molte altre cose che non vanno per il verso giusto ma certamente il cittadino è più rispettato.

PERCHE’ ?

Punkaster
Inviato: 22/3/2007 18:08  Aggiornato: 22/3/2007 18:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 19/12/2006
Da: Aliens-Nations
Inviati: 98
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Ciao Marco
Grazie della risposta, benché potesse sembrare una provocazione, nei fatti non lo era, non ero intenzionato neanche a fare delle critiche specifiche al tuo lavoro perché non avendolo letto non posso permettermi di farle, ma l'osservazione di quegli elementi mi ha incuriosito, ed infatti sono partito da un presupposto ben preciso, e cioè, di come l'ecologia sia divenuta estraniandola da un contesto generale, riferito al sistema economico, e di come questo sistema crei elementi di disaccordo di conflitto ma che riesca poi nello specifico a inglobarli nei suoi meccanismi di autoconservazione.

Un'idea però io me la sono fatta, eliminando l'elemento antitetico di questa società ponendolo sullo stesso piano ideologico e materiale sui cui si sviluppano i conflitti sociali, come è possibile formulare un'ipotesi di cambiamento reale, se l'idea di quel cambiamento è nello specifico il suo specchio, e uno di quei "portavoce" e il relatore?

La mia, nella sostanza era una domanda molto semplice, vale la pena leggere il libro? se si perché?

Eppoi è chiaro un po come chiedere all'oste se la minestra che ha preparato è buona? ovviamente l'oste ti dirà che è buona, ma...

Francamente non credo di essere andato fuori strada, per una semplice ragione, leggendo il brano tratto dalla recensione di ariannaeditrice, mi ha incuriosito, perché il principio mi sembrava condivisibile, visto che c'è un chiara associazione tra ecologia ed economia.

"Abbasso il capitalismo! Abbasso la falsa democrazia borghese! Viva la repubblica mondiale dei Soviet!"
Sempre vostro, V. Lenin
marcocedol
Inviato: 23/3/2007 5:02  Aggiornato: 23/3/2007 5:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Ciao Punkaster,
non saprei in tutta onestà dirti se valga la pena o meno di leggere il libro.
Questo dipende in larga parte da quelli che sono i tuoi interessi, dal tipo di sensibilità che ti appartiene, da quello che in un libro cerchi.

Il mio libro principalmente parla del TAV e può essere sicuramente interessante per chi voglia approfondire l'argomento.
Spiega perchè il sistema TAV è una truffa di dimensioni gigantesche e la critica si focalizza in larga misura sull'aspetto economico della vicenda, prima ancora che su quello ecologico che è presente ma in maniera sussidiaria al primo.

Analizza poi l'aspetto sociale delle lotte contro le grandi opere, auspicando che da codeste lotte possa nascere il germe di una società più consapevole e improntata ad un concetto di decrescita.
Non propone ricette miracolose nè forme di governo perfette.

Semplicemente cerca d'indurre ad una riflessione sulla società della crescita infinita, del pil, del mito del progresso e dello sviluppo, ribadendo il fatto che non si tratta "dell'unica società possibile".

Tratteggia un modo diverso di concepire il futuro e la ricerca del benessere nell'ambito di una società più sobria, meno energivora, più focalizzata sulla persona e sui suoi veri bisogni, piuttosto che su quelli indotti dalla macchina pubblicitaria.

Suggerisce l'alternativa di micro economie autocentrate alla macro economia globalizzata oggi imperante, parla di tempo liberato, di rapporti fra le persone che prescindano dall'utilitarismo, di convivialità, di valorizzazione delle qualità umane all'interno di attività fattive, laddove oggi esistono solo "lavori" che non realizzano un bel niente, da compiere in modo automatico come robottini.

Non so se la minestra sia buona, ma so che si tratta della mia minestra.

marcocedol
Inviato: 23/3/2007 21:10  Aggiornato: 23/3/2007 21:10
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Comunicati stampa
La Tav Bari-Napoli priorità del governo
23/03/2007 14:51 - Per Legambiente, una buona notizia
“Prendiamo atto con soddisfazione delle dichiarazioni del ministro Di Pietro, il quale ha assicurato che l’alta velocità Bari-Napoli è considerata dal governo una priorità strategica. Ora aspettiamo atti conseguenti perché quest’opera non sia più economicamente orfana”. Così Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commenta quanto dichiarato oggi dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sul potenziamento della ferrovia Bari-Napoli.
“Legambiente è convinta che all’Italia serva più trasporto ferroviario – continua Della Seta - e che, in particolare al Sud e nelle grandi aree metropolitane, vada messo in campo un grande sforzo per spostare merci e passeggeri dalla strada alla ferrovia. Naturalmente, sappiamo anche che le risorse sono limitate e, dunque, ci aspettiamo che rapidamente il governo riveda l’elenco delle infrastrutture utili e urgenti, togliendo qualche nuova autostrada e spostando gli investimenti sulla ferrovia e sul cabotaggio, che sono i modi di trasporto meno inquinanti, meno energivori, più efficienti”.
http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3833



modi di trasporto meno inquinanti, meno energivori, più efficienti”???????
Qualcuno di codesti geni ha mai letto, magari per sbaglio, lo studio di Mirco Federici? Il TAV fino a prova contraria (magari Roberto Della Seta sarà in grado di delucidarci a questo proposito) risulta più inquinante, più energivoro e meno efficiente del trasporto merci su gomma!!! Ragione per cui mi sfugge in base a quale logica si auspichi lo spostamento delle merci dalla strada ad una ferrovia come il TAV che costituirebbe sotto ogni profilo un elemento peggiorativo e non migliorativo.

marcocedol
Inviato: 26/3/2007 22:28  Aggiornato: 26/3/2007 22:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/6/2006
Da: Torino
Inviati: 1340
 Re: Gli ambientalisti amici del cemento
Anche il BBT contro al quale noi valsusini siamo andati a manifestare il 10 marzo insieme agli amici di Trento e Bolzano sembra non dispiacere affatto ai vertici di Legambiente che lo giudicano una "scelta di sviluppo sostenibile" che al massimo dovrà essere controllata durante la sua esecuzione.

Dal momento che le affermazioni dell'articolo sottostante datato 20 ottobre 2006 provengono direttamente dal Direttore Generale di Legambiente dovremo attenderci a berve anche la novella costituzione di un Comitato SI BBT?




Tunnel, più confronto


Ragionare del potenziamento del corridoio ferroviario del Brennero obbliga a guardare lontano e ad avere ambizioni alte. Perché queste Valli sono attraversate da una delle direttrici più importanti di traffico attraverso le Alpi, il Corridoio 1 della rete transeuropea TEN-T, perché qui c’è una realtà ambientale, paesaggistica e urbana di grande qualità, potenzialità, complessità.

Per questo Legambiente organizza oggi a Trento (dalle 14.30 presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio) un convegno nazionale su questo tema.

Occorre discutere e fissare con chiarezza gli obiettivi e le priorità, anche per dimostrare che puntare al riequilibrio modale del trasporto merci e alla riduzione degli impatti ambientali in aree tanto delicate e di così straordinaria bellezza non solo è possibile, ma è anche l’unica strada percorribile. Dunque si deve alzare il livello del confronto e innanzitutto aumentare l’informazione tra i cittadini.

L’obiettivo di un forte e progressivo trasferimento del trasporto merci verso la ferrovia è una scelta di sviluppo sostenibile che va preparata per tempo, cadenzando gli interventi infrastrutturali secondo priorità trasportistiche ma anche con scelte radicali: presuppone di ragionare di logistica e integrazione modale lungo i nodi e i 4 binari che collegheranno Bologna, Verona e il Brennero, l’Austria e la Germania ma impone anche ad esempio la scelta di vietare il trasporto merci di lunga distanza di attraversamento delle Valli sull’Autostrada del Brennero al momento dell’entrata in esercizio della Galleria di base.

Liberando la linea ferroviaria storica dai traffici merci di lunga distanza si aprirebbero delle opportunità straordinarie per ripensare il modo di vivere e lavorare lungo i tanti centri delle Valli attraversate dalla linea. Con la possibilità di creare una vera e propria metropolitana di superficie tra Verona e il Tirolo, magari con treni moderni e puliti, puntuali in una prospettiva di ripensamento della mobilità complessivo che valorizzi le qualità ambientali e paesaggistiche dei territori, le opportunità di valorizzazione turistica.

Un progetto di questa dimensione – che prevede il quadruplicamento della linea e la realizzazione di alcuni dei più complessi interventi infrastrutturali mai realizzati – deve essere affrontato secondo obiettivi e standard adottati nei più importanti progetti europei. La Galleria di base, le circonvallazioni di Trento e Bolzano, la complessa tratta Fortezza-Ponte Gardena e il nuovo accesso alla stazione di Verona non possono essere portati avanti come singoli progetti se si vuole affrontare correttamente le complesse e integrate questioni che riguardano la gestione degli inerti e lo smaltimento dell’enome quantità di materiali delle gallerie, il delicato impatto sulla falda e sugli ecosistemi. Occorre porsi l’ambizione di una regia per la progettazione, programmazione e gestione dei diversi interventi, considerando il progetto della linea del Brennero nel suo complesso.

Allargare il confronto, aumentare l’informazione e discutere gli obiettivi complessivi del progetto è per Legambiente una condizione fondamentale per fare del Corridoio ferroviario del Brennero un progetto condiviso e dunque efficace. Siamo convinti che qui ci siano le condizioni culturali e politiche per guardare al superamento della Legge Obiettivo e pensare a infrastrutture non indifferenti ai luoghi che attraversano e alla salvaguardia dell’ambiente, insomma capaci di futuro: non accetteremo scorciatoie che partano da approcci meramente infrastrutturali incapaci invece di visione complessiva di questi territori.



Francesco Ferrante, direttore generale Legambiente

l’Adige, 20 ottobre 2006



Stupisce tanta insistenza nel definire il TAV "quadruplicamento" e lo scopo dello stesso un presunto riequilibrio modale, nonostante lo studio della società svizzera Pogtrans, commissionato dalla BBT GEIGE abbia già dimostrato che il tunnel di base (del costo previsto di 5 miliardi di euro) ed i 180 km di linea TAV di accesso al BBT (del costo previsto di 20 miliardi di euro) sposterebbero su rotaia solamente 33 TIR/giorno su 6516, cioè lo 0,5%.


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