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Iraq : USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Inviato da Mnz86 il 15/2/2007 12:00:00 (6469 letture)

di Andrea Franzoni

Il 29 gennaio, nella città santa sciita di Najaf, le truppe americane intervennero offrendo supporto aereo a reparti dell’esercito irakeno impegnati in un conflitto a fuoco contro alcuni “miliziani” appartenenti a tribù locali. La potenza di fuoco americana, intervenuta sulla scorta della richiesta di sostegno mossa dalle truppe dell’esercito regolare che avevano parlato di un attacco da parte di gruppi terroristici legati ad Al Qaeda, risolse una battaglia feroce durata 15 ore lasciando sul campo 263 vittime tra i “miliziani” (tra cui donne e bambini). Ad oltre 20 giorni, tuttavia, una verità tragica e sconvolgente è filtrata quasi completamente grazie al lavoro di alcuni inviati coraggiosi che hanno raccolto le perplessità e le testimonianze dei capi tribali e della stampa locale.

La nuova versione dei fatti, confermata da fonti locali, è ancora più drammatica perché parla di un conflitto interno sorto tra gruppi sciiti vicini all’Iran (che detengono la maggioranza nel governo e nell’esercito irakeno) e gruppi sciiti ostili nel quale gli Stati Uniti, totalmente allo sbando, soli ed incapaci di muoversi in una realtà tanto complessa e tanto intrecciata come quella irakena, ...

... sono intervenuti sostenendo con la violenza proprio i gruppi filo-iraniani forse perché ingannati, o forse per un disegno politico paradossale.

Le 263 vittime, si è scoperto, facevano parte di una setta messianica che si stava recando in pellegrinaggio nella città santa per la festività dell’Ashura. Le notizie parlano di un gruppo locale, di origine sciita, che aveva riscosso successo anche tra i sunniti e predicava un superamento della divisione politica con modi pacifici in opposizione al governo centrale (espressione del partito Da’wa vicino all’Iran), alle bande confessionali che combattono sulla pelle della popolazione un tentativo di guerra civile, ed agli Stati Uniti. Giunti ad un check-point dell’esercito irakeno con una processione di almeno 600 persone (chiaramente armate vista la situazione irakena) sarebbe nato un conflitto a fuoco causato proprio dai soldati regolari (“filo-iraniani”, ma armati dagli Stati Uniti) che avrebbero ucciso il leader del gruppo di pellegrini provocando la reazione dei fedeli armati. Resisi conto della difficoltà della battaglia i soldati irakeni avrebbero quindi chiesto il sostegno degli Stati Uniti (millantando la presenza di uomini di Al Queda), che avrebbero risolto (nel sangue, e a favore della fazione filo-iraniana) la questione interna.

Nei giorni successivi le tribù locali diversi leader religiosi legati al gruppo, ma anche politologi ed osservatori internazionali, hanno chiesto al governo ed alle autorità americane un’inchiesta indipendente fino ad ora boicottata dal potere centrale. Nel frattempo però la realtà è riemersa, con tutto il suo carico di dubbi sulla presenza americana e, più in generale, sulle effettive conseguenze di un intervento estraneo (come quello americano) in una realtà variegata, ricca di storia e di intrighi, come quella di ogni nazione.

Pochi giorni fa Robert Gates, capo della CIA, esponente della corrente realista, aveva spiegato che «In Iraq non c’è una guerra ma ce ne sono quattro: una contrappone sciiti a sciiti, principalmente nel sud; la seconda e' un conflitto settario in corso principalmente a Baghdad; la terza e' portata avanti dai ribelli; e la quarta e' quella di al Qaeda». Gates, in questa analisi sostanzialmente credibile che aveva portato a conclusioni discutibili (la necessità della presenza americana), aveva però evitato di spiegare il ruolo degli Stati Uniti in questi conflitti ed in particolare nel conflitto meno noto e cioè, appunto, quello tra fazioni sciite.

La filosofia dell’”Impero Americano” (che non è solo un’interpretazione paranoica dell’attualità ma un’ideologia concreta, giudicata necessaria e sostenuta apertamente anche in Italia da personaggi come Giuliano Ferrara) è sempre vissuta sull’idea che gli Stati Uniti si dovessero appoggiare a gruppi, fazioni o etnie locali, in maniera funzionale al mantenimento dell’influenza statunitense sul mondo. Per questa ragione gli Stati Uniti sostennero più o meno apertamente Pinochet, i Talebani, Batista, Saddam Hussein, Francisco Franco, i Signori della Guerra somali o gli integralisti islamici negli anni ’80 in Afghanistan, rimangiandosi o ribaltando talvolta queste alleanze per altre più solide e manipolabili (fino all’attualità dove spesso sono sufficienti strumenti ed istituzioni economiche per “fidelizzare” gli stati al sistema americano). E’ stato così che inizialmente gli USA hanno sostenuto Saddam, un cinico uomo di stato che con gli anni ha preso convinzione fino a provare una ribellione o un de-allineamento subito punito da Bush. I fatti di Najaf, tuttavia, sembrano andare in direzione contraria: sembra che gli Stati Uniti non siano più i manipolatori risultando anzi astutamente “usati” addirittura dall’Iran.

Osservando gli eventi in maniera serena si nota però che essi si prestano a due possibili interpretazioni: una che racconta semplicemente di un esercito USA preso per i fondelli ed usato, con l’inganno, dagli sciiti filo-iraniani al governo; l’altra che offre una paradossale alleanza volontaria tra Iran e Stati Uniti sull’unità del mondo sciita in cambio della divisione e della pacificazione dell’Iraq.

Gli Stati Uniti, verrebbe da pensare, sono allo sbando: incapaci di rapportarsi alla realtà irakena, stanno finendo per essere addirittura usati dall’Iran e dalla fazione sciita filo-iraniana alla quale si oppongono. Questo basterebbe per scongiurare ogni altro intervento, almeno in una realtà complessa come quella dei paesi islamici.

Esiste però anche un’altra opzione, più complessa, che non vuole accettare completamente l’incompetenza degli Stati Uniti sbeffeggiati dagli sciiti iraqeni.

Vista l’impossibilità di stendere la propria influenza sull’intero paese, è infatti possibile che gli americani vogliano proseguire il tentativo di dividere l’Iraq in uno stato federale composto da tre entità su basi etniche (regione curda, sunnita e sciita). Con questo assetto si avrebbe un paese pacificato dal quale gli americani si potrebbero ritirare quasi da vincitori accontentandosi dell’influenza sui settori curdi e sunniti, provando ad ingabbiare gli sciiti in una costituzione (simile a quella libanese) che eviterebbe un loro completo predominio garantendo ampie autonomie e una politica nazionale condivisa. Anche se a livello mediatico Iran e Stati Uniti sono due mondi non comunicanti, è evidente che gli USA siano interessati a risolvere la situazione al costo di trattare col nemico. L’Iran, a sua volta, avrebbe il problema (elencato da Gates) delle spinte interne al mondo sciita irakeno in parte ostile alla classe dirigente iraniana, e gli Stati Uniti potrebbero fare qualcosa per favorire, per amor di pace, l’unificazione degli sciiti sotto l’ala protettiva di Ahmadinejad.

Decenni di “Impero Americano” insegnano che gli Stati Uniti non si fanno quasi mai cogliere impreparati, essendo abilissimi nel creare equilibri e nel trattare con fazioni impresentabili o osteggiate in maniera ufficiale.

Chissà che la sostituzione di Rumsfeld con Gates, riconosciuto esponente dell’ala realista, non abbia realmente portato –fuor di propaganda- a una nuova strategia di questo tipo.

Andrea Fra

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
dr_julius
Inviato: 15/2/2007 17:46  Aggiornato: 15/2/2007 17:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
-citazione-
l’idea che gli Stati Uniti si dovessero appoggiare a gruppi, fazioni o etnie locali, in maniera funzionale al mantenimento dell’influenza statunitense sul mondo.
-fine citazione-


Finchè questa ci sembra continuare ad essere la loro UNICA strategia, sarà ovvia la attiva presenza USA nel mantenere e creare sempre aree di conflitto, possibilmente lontano dai loro confini .... (i Canadesi possono stare tranquilli).

Finchè la politica estera USA resta dettata dagli interessi delle industrie belliche può essere solo così. Se poi questi interessi si sovrappongono a quelli petroliferi, non vedo grandi possibilità di cambiamento.

Se qualcuno ha idee per uscirne...

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
benitoche
Inviato: 15/2/2007 18:41  Aggiornato: 15/2/2007 18:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 30/9/2006
Da:
Inviati: 1941
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Secondo me dei pacifisti pronti a riunire Sciiti e Sunniti,fanno più paura dell Iran stesso.
Combattere il divide et impera è l unica vera arma per questi popoli come per noi
Non si cambia strategia in corsa,21-03 2007
attacco all Iran

la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Mnz86
Inviato: 15/2/2007 21:50  Aggiornato: 15/2/2007 21:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
Finchè la politica estera USA resta dettata dagli interessi delle industrie belliche..


vedere la politica estera usa motivata solo con gli interessi dell'industria bellica mi sembra riduttivo. d'altra parte queste industrie belliche si potrebbero riconvertire ad altro, e troverebbero certo spazi per realizzare i propri profitti..

il centro del discorso è il concetto di Impero Americano, un sistema necessario per creare stabilità preservando ed accrescendo, allo stesso tempo, il predominio (politico, economico, militare, culturale, energetico) di un'elite occidentale (e di "feudatari locali") sulle genti.

dr_julius
Inviato: 15/2/2007 22:36  Aggiornato: 15/2/2007 22:36
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/8/2006
Da:
Inviati: 1637
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
concordo con te, Mnz86.
Tuttavia ritengo che per stabilizzare ed accrescere il predominio NON si può NON AVERE una industria bellica propria (e forte). E' essenziale. Così come avere il controllo sulle fonti energetiche e sulle ricerche tecnologiche e scientifiche.

Da questi presupposti deriva il predominio economico e il tornaconto economico, che a loro volta fruttano il dominio politico ed culturale.

Sarebbe già eticamente poco accettabile il profittare della superiorità politica e culturale per dettare il dominio economico. In realtà la politica e la cultura made in USA non mi sembrano superiori, ma solo dominanti.
Quando il dominio discende dalla prepotenza economica, a sua volta ottenuta con il dominio della forza bellica, allora rischia di diventare un imperialismo intollerabile.


Lo schema è:
dominio bellico --> dominio energetico ed economico --> dominio politico --> dominio tecnologico --> dominio culturale

Possiamo pensare di inserire il dominio dell'acqua vicino a quello energetico e abbiamo lo schema mentale dei prossimi decenni.

Perché è indispensabile avere la prepotenza militare?
1. per conquistare le risorse energetiche altrui
2. perché se non puoi convincere un popolo a piegare le sue economie alle tue convenienze, lo devi poter costringere
3. perchè se sei MOOLTO più ricco, devi avere le armi per difenderti dalle invasioni dei popoli affamati.
..
..
..
(mi sembrava troppo lungo inserire i capisaldi di questo schema di ragionamento nel post precedente. Spero di aver reso, in sintesi, parte del mio pensiero)

Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Dorian
Inviato: 15/2/2007 23:39  Aggiornato: 15/2/2007 23:39
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
dr_julius:
Citazione:

Lo schema è:
dominio bellico --> dominio energetico ed economico --> dominio politico --> dominio tecnologico --> dominio culturale

Possiamo pensare di inserire il dominio dell'acqua vicino a quello energetico e abbiamo lo schema mentale dei prossimi decenni.

Perché è indispensabile avere la prepotenza militare?
1. per conquistare le risorse energetiche altrui
2. perché se non puoi convincere un popolo a piegare le sue economie alle tue convenienze, lo devi poter costringere
3. perchè se sei MOOLTO più ricco, devi avere le armi per difenderti dalle invasioni dei popoli affamati.


In realtà il tuo ragionamento è poco convincente: se gli USA pagassero al triplo del prezzo quello che, secondo te, stanno prendendo con la forza spenderebbero non più della metà di quanto si stanno fumando in spese militari.

Il mezzo trilione di dollari che spendono ogni anno non può certo essere ripagato dal petrolio iracheno...

Un esempio:

Il valore **lordo** di tutto il petrolio iracheno estratto in un anno ammonta a circa 30-40 miliardi di dollari... e poi ci sono le spese di estrazione, di manutenzione, sicurezza, tangenti, concessioni, trasporto, ecc...
Speculazioni incluse quanto renderà in tutto? Esageriamo: 4 miliardi all'anno?
Sembra tanto?

Per la guerra in Iraq gli USA spendono almeno 200 miliardi di dollari l'anno... alla fine gli USA come nazione pagano il petrolio iracheno 50 volte tanto il suo prezzo di mercato.
No bueno.

E poi siamo seri... non è che il petrolio se lo prendono gli americani, che dopo tanti sacrifici e morti se lo meriterebbero pure... no! il petrolio se lo rivendono le società private che si ritrovano con un terreno ripulito dalla concorrenza, da scomodi dittatori e dal comunque vergognoso Food for Oil dell'ONU!

Vedi un po' se questa equazione ti convince di più:

l'americano demente paga le tasse -> si fa la guerra al terrore -> la nazione si indebita a ritmi folli -> le lobby petrolifere e armiere (che non sono gli USA!) si arricchiscono proporzionalmente -> i soldi vengono mandati in svizzera e i debiti sul conto scoperto della Difesa [...]

L'epilogo della storia è lasciato alla fantasia...

Dorian
Inviato: 15/2/2007 23:54  Aggiornato: 15/2/2007 23:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
d'altra parte queste industrie belliche si potrebbero riconvertire ad altro, e troverebbero certo spazi per realizzare i propri profitti..


Forse non è chiara l'entità della torta:
500 miliardi di dollari l'anno per i soli Stati Uniti.

Più, direi soprattutto, le commesse all'estero.

L'industria bellica americana è una punta di eccellenza visto che può tenere al massimo la propria ricerca e produzione. Le guerre servono anche a mostrare i muscoli e l'affidabilità dei propri armamenti.

Per esempio

L'Italia prevede l'acquisto di 131 esemplari di F35. Tuttavia Alenia [assemblatrice per l'europa] ne produrrà 570 anche per gli altri sei Paesi che hanno sottoscritto l'accordo. Se pensiamo che USA e Regno Unito hanno nel loro piano di acquisti 2.581 F35 e che Lockheed si prefigge di venderlo anche ad altri clienti internazionali (già certi Singapore e Israele), ciò potrebbe portare, secondo Lockheed, il numero di velivoli totali a circa 4.500.
F 35 “fulmine”: ancora spese militari

Quanto costa un F35?

Costeranno ai cittadini italiani da 150 a 250 milioni di € l'uno, in funzione delle configurazioni (convenzionale, predisposto per il decollo verticale e a decollo corto per portaerei), degli armamenti connessi e della necessità incessante di aggiornare l'avionica;

Previsione di fatturato per la sola Lockheed: oltre il triliardo di dollari.... senza tenere conto delle manutenzioni e forniture future.

Kirbmarc
Inviato: 15/2/2007 23:56  Aggiornato: 15/2/2007 23:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
l'americano demente paga le tasse -> si fa la guerra al terrore -> la nazione si indebita a ritmi folli -> le lobby petrolifere e armiere (che non sono gli USA!) si arricchiscono proporzionalmente -> i soldi vengono mandati in svizzera e i debiti sul conto scoperto della Difesa [...]

Aggingerei un richiamino ai "fieri alleati".

Dorian
Inviato: 16/2/2007 0:00  Aggiornato: 16/2/2007 0:01
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
Aggiungerei un richiamino ai "fieri alleati"


Eh già... il fieren alleaten Galeazzo Musolesi

cocis
Inviato: 16/2/2007 1:04  Aggiornato: 16/2/2007 1:04
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
GEAZIE ITALIA

Afghanistan,"Presto offensiva Nato"
Bush ringrazia Italia per l'impegno



Dorian
Inviato: 16/2/2007 7:32  Aggiornato: 16/2/2007 7:32
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
Bush ringrazia Italia per l'impegno


Maledizionen...
dopo il danno anke la beffen!

Mnz86
Inviato: 16/2/2007 11:35  Aggiornato: 16/2/2007 11:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
L'industria bellica americana è una punta di eccellenza visto che può tenere al massimo la propria ricerca e produzione.


certo le guerre servono ad oliare l'industria bellica. ma secondo me prima di tutto viene l'aspetto politico, quello di estendere la propria influenza sul mondo per conservare la prosperità. Anche senza la guerra in corso all'Iraq non gli mancherebbero comunque le opportunità per spingere a mille la ricerca e l'innovazione militare alle spalle dei contribuenti (se il problema sono i fondi per l'innovazione). Sicuramente l'industria bellica non si lamenta, ma mi sembra riduttivo dire che le ultime guerre sono state aperte per ingrassare la Lockheed. Tra l'altro stanno dando in generale proprio una bella prova di efficienza, dal 10 settembre 01 a questa parte..

Dorian
Inviato: 16/2/2007 15:06  Aggiornato: 16/2/2007 15:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Mnz86:

Citazione:
certo le guerre servono ad oliare l'industria bellica. ma secondo me prima di tutto viene l'aspetto politico, quello di estendere la propria influenza sul mondo per conservare la prosperità.


La guerra, se viene fatta, a qualcosa sevirà; infatti richiede un notevole dispendio di credibilità politica, risorse e vite umane.
A chi giova tutto questo?

Non certo al contribuente medio che vede sprecare le proprie tasse in forniture militari, a loro volta sprecate in bombe tirate sulla testa di iracheni o afghani.

E ancora meno giova alle casse del governo federale perchè non riuscendo questo a coprire le spese è costretto ad incrementare il debito pubblico: debito che verrà come al solito messo sul conto dei cittadini americani.

Chi invece trae palesi vantaggi sono le industrie belliche, quelle adibite alla sicurezza, alla ricostruzione, contractors e mercenari assortiti, ecc... qui una carrellata di alcuni costosi prodotti utili in caso di guerra.

E naturalmente traggono vantaggi le industrie legate all'energia (petrolio, metano, oleodotti, gasdotti, ecc...) perchè, come dicevo, possono più facilmente acquisire le concessioni.

D'altro canto, da come la metti tu, sembrerebbe che la regia che dirige la politica bellica abbia a cuore il benessere collettivo della società americana.
Ma è davvero così?

Le risorse spese per foraggiare le guerre non possono venire ripagate; per esempio il petrolio iracheno, se pure per assurdo fosse sfruttato dagli USA anzichè da multinazionali private, varrebbe l'1% di quanto è stato speso per averlo!

Ancora: le tasse spese per sganciare bombe sulla testa degli iracheni non producono benessere ne negli USA nè tantomeno in Iraq!
Si tratta, dal punto di vista del benessere collettivo, di risorse sprecate.

Viceversa, dal punto di vista delle industrie che producono armamenti, la guerra rappresenta una grande opportunità di arricchimento.
Innegabile.

Dunque è fin troppo facile capire quale sia il movente di una guerra: armamenti, prestiti bancari, approppriazione delle risorse altrui.
Ma attenzione: di questi vantaggi godono solo alcune società private, non la società americana (a parte quelli che lavorano direttamente in tali industrie... ma molte di queste hanno pure sedi produttive all'estero... vedi l'Alenia in Piemonte).
Le banche poi possono avere sedi all'estero, magari in Inghilterra, Svizzera, Germania... dunque sono esterne alla stessa società americana ma godono dei vantaggi offerti dalla guerra.

Dunque non ci stupisce che nell'amministrazione americana molti suoi rappresentanti siano legati a queste industrie private (multinazionali senza bandiera), direttamente o indirettamente grazie al finanziamento delle campagne elettorali.

Ma il resto della società assiste ad un impoverimento: debito pubblico, riduzione delle proprie libertà, tensione, vittime di guerra.
Mai come oggi l'americano nel mondo è odiato: dov'è il benessere di cui parli?

Citazione:
Anche senza la guerra in corso all'Iraq non gli mancherebbero comunque le opportunità per spingere a mille la ricerca e l'innovazione militare alle spalle dei contribuenti (se il problema sono i fondi per l'innovazione).


Ma se non ci sono guerre, non c'è richiesta di armi: di quanto è stato incrementata la spesa per la difesa nel mondo dopo il 9/11?
Per esempio negli USA c'è stato un incremento del 30%.
Grazie alla War on Terror è possibile recuperare i livelli di spesa che si avevano durante la Guerra Fredda.

Citazione:
Sicuramente l'industria bellica non si lamenta, ma mi sembra riduttivo dire che le ultime guerre sono state aperte per ingrassare la Lockheed.


Ma la Lockheed è solo una delle tante industrie che influenzano in qualche modo la politica americana: comprensibile perchè ci fanno un sacco di soldi. Dagli torto!!!

Per esempio Dick Cheney, vice presidente degli Stati Uniti, faceva prima il direttore esecutivo della Halliburton (potente multinazionale del settore energetico) e di cui ha ancora ingenti quantità di azioni.

La guerra in Afghanistan potrebbe essere stata fatta per mille buone ragioni: un'ottima ragione era la costruzione di uno strategico oleodotto nella regione. La UNICAl era arrivata ad un accordo con i talebani ma alla fine non se ne fece più nulla... poco dopo ci fu il 9/11 e poi la guerra. Ora a fare il presidente democraticamente eletto dell'Afghanistan chi ritroviamo? Hamid Karzai, che prima faceva consulenza proprio per la UNICAL.

Viceversa non saprei dove trovare altre giustificazioni a una serie di guerre assolutamente inutili sia dal punto di vista degli obiettivi prefissati che delle risorse richieste.
Dunque se gli unici che ci guadagnao sono petrolieri e armieri...

Citazione:
Tra l'altro stanno dando in generale proprio una bella prova di efficienza, dal 10 settembre 01 a questa parte..


Infatti: obiettivi mancati, impennata del debito pubblico e influenza politica ai minimi termini.
Quindi?

Mnz86
Inviato: 16/2/2007 17:32  Aggiornato: 16/2/2007 17:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
La guerra, se viene fatta, a qualcosa sevirà; infatti richiede un notevole dispendio di credibilità politica, risorse e vite umane.
A chi giova tutto questo?


La guerra viene fatta, come scrivevo nel pezzo che proprio tu citi, per mantenere il predominio politico e strategico. Predominio significa nuovi mercati per la Monsanto, significa nuove zone franche per la Nike, paesi rigorosamente rispettosi dei brevetti per la Novartis, acquedotti privatizzati e appalti da gestire per Halliburton, nuovi terreni di conquista per la Chevron, tre o quattro di miliardi di sottoproletari crumirizzati sui quali poter contare quando c'è da minacciare qualche taglio allo stato sociale.

Significa il dollaro come moneta mondiale, anche se le casse dello stato sono in profondo rosso.

Significa che quando un movimento popolare si solleva (es. Somalia) nessuno deve poter avere la forza o il coraggio di mettere i bastoni tra le ruote agli USA che manterranno così grazie a qualche mafioso la casella-somalia del loro colore.

Significa avere il controllo dell'energia, diretto o indiretto, per non essere ricattati dai russi, dai venezuelani, dai saddam hussein.

le spese militari sono diventate quello che sono non per la guerra in iraq, ma per la guerra al terrorismo e tutto il timore che ha generato, come insegna il PNAC in "Rebuilding the Defense".

Voglio credere che, se si fanno tanti casini nel mondo, non sia solo per far salire le azioni della Lockheed quanto per sostenere e rafforzare un sistema politico di controllo da cui tutti i benefici a banche e multinazionali che tu citavi scendono a cascata.

se ho dato l'idea che bush agisca per il bene di tutto il popolo americano mi sono espresso male.. che poi qualche briciola di questi profitti torni in circolo, e che del Sistema beneficiamo in parte anche io, tu e qualche milione di americani e occidentali fortunati, mi sembra evidente (tendiamo a stare peggio come nel resto del mondo, ma partiamo da molto più in alto e non finiremo mai, finchè gli USA funzionano, troppo in basso perchè ci sarà sempre qualcuno che ci permette la bella vita)

Poi chiaramente l'industria bellica spinge perchè vengano aumentati i fondi, e fa lobby.. ma prospera perchè c'è un progetto politico alla base, e non perchè Cheaney ha un pò di azioni della Hallyburton (che tra l'altro nei paesi "pacifici" del terzo mondo non mi risulta se la passi male..)

almeno così la penso io, anche se si tratta di opinioni che lasciano il tempo che trovano..

grazie per il link prezioso che terrò in archivio

(per la questione oleodotto in afghanistan, dal mio blog, [http://mnz86.splinder.com/post/9468526/] )

saluti

Dorian
Inviato: 16/2/2007 18:38  Aggiornato: 16/2/2007 18:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/1/2007
Da:
Inviati: 1275
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Mnz86:

Così sono già più d'accordo con le tue osservazioni...

Citazione:
Significa il dollaro come moneta mondiale, anche se le casse dello stato sono in profondo rosso.


Non solo casse in deficit spinto: la cosidetta moneta mondiale è in realtà carta straccia!
Difendere la "reputazione" del dollaro è, secondo alcuni maligni analisti, un'altra buona ragione per guerre contro "terroristi" sparsi in giro per il mondo.

Citazione:
Significa avere il controllo dell'energia, diretto o indiretto, per non essere ricattati dai russi, dai venezuelani, dai saddam hussein.


La storia ha mostrato che speculazioni sulla fornitura energetica si ritorcono contro gli stessi paesi ricattatori...
Se ti riferisci alla difesa del dollaro come moneta di scambio siamo d'accordo.

Citazione:
le spese militari sono diventate quello che sono non per la guerra in iraq, ma per la guerra al terrorismo e tutto il timore che ha generato, come insegna il PNAC in "Rebuilding the Defense".


A parte che la guerra in Iraq e Afghanistan è l'attuazione della filosofia della War on Terror...

2007's war costs will exceed projected $110 billion

Quindi per la guerra gli USA spenderanno circa un terzo del budget totale...

Citazione:
Voglio credere che, se si fanno tanti casini nel mondo, non sia solo per far salire le azioni della Lockheed quanto per sostenere e rafforzare un sistema politico di controllo da cui tutti i benefici a banche e multinazionali che tu citavi scendono a cascata.


Infatti... ma appunto perchè le multinazionali, come dice il nome stesso, sono poco legate ad una particolare bandiera (avendo sedi produttive e di ricerca sparse nel mondo) non vorrei che si pensasse che tutte queste operazioni atte a rafforzare le posizioni dominanti portino vantaggi agli USA: non è affatto così!

Citazione:
se ho dato l'idea che bush agisca per il bene di tutto il popolo americano mi sono espresso male.. che poi qualche briciola di questi profitti torni in circolo, e che del Sistema beneficiamo in parte anche io, tu e qualche milione di americani e occidentali fortunati, mi sembra evidente (tendiamo a stare peggio come nel resto del mondo, ma partiamo da molto più in alto e non finiremo mai, finchè gli USA funzionano, troppo in basso perchè ci sarà sempre qualcuno che ci permette la bella vita)


Quante risorse vengono spese inutilmente in inauditi circoli viziosi di guerre seguite da missioni di peace-keeping e aiuti umanitari al "terzomondo affamato"???
Prendiamo il caso del Libano, che terzomondo non lo era nemmeno...

Dunque per quale motivo danneggiare altri paesi, per permettere i loschi traffici ad alcuni, dovrebbe migliorare la nostra vita?
Al contrario la peggiora: non solo perchè ci vorrebbero appioppare nuovi sensi di colpa ma anche perchè perdiamo preziose opportunità di commercio: sprecate in aiuti al terzomondo e inutili missioni di pace (che di pace non sono e peggiorano la situazione).

Prendiamo il caso della guerra in Iraq: dal 2003 perchè il prezzo del greggio è aumentato così tanto? C'è stato forse un miglioramento nel nostro stile di vita dopo l'11 di Settembre?
O ci sono state invece delle crisi economiche internazionali?
Ed è proprio in queste crisi economiche indotte che le solite multinazionali e istituti bancari speculano e si arricchiscono! Altro che godere delle loro briciole... al contrario si pappano pure le nostre!


Citazione:
Poi chiaramente l'industria bellica spinge perchè vengano aumentati i fondi, e fa lobby.. ma prospera perchè c'è un progetto politico alla base, e non perchè Cheaney ha un pò di azioni della Hallyburton (che tra l'altro nei paesi "pacifici" del terzo mondo non mi risulta se la passi male..)


Naturalmente non intendevo dire che siano Bush e Cheney a dominare il mondo, sebbene sia fatto emblematico che codesti personaggi siedano (anche) alla Casa Bianca.
Intendevo dire che le lobby "armiere", che decidono la politica americana, sono così arroganti da insediare addirittura i propri stessi uomini nelle stanze dei bottoni!

Tu mi citi il PNAC, "Rebuilding the Defense".

Lo vedi???
Il PNAC è un manifesto economico prima ancora che poilitico! Chi si occuperà di Ricostruire la Difesa se non le lobby di cui parlavamo prima (inclusa la bistrattata Lockheed)?

Quello che voglio dire è che non è detto che gli USA, come nazione, si stiano rafforzando!
Se anche gli Stati Uniti affondassero, multinazionali come la Monsanto o la Halliburton sposterebbero le tende altrove!
Infatti se sei d'accordo con me che decidono la politica americana e se ne infischiano del benessere della nazione...
Al contrario queste multinazionali si arricchiscono sia alle spalle di baesi boveri sia soprattutto, grazie alle spese belliche (di cui sfruttano i vantaggi diretti e indiretti), anche alle spalle degli stessi Stati Uniti!

Citazione:
per la questione oleodotto in afghanistan, dal mio blog,


Dal quale ho appreso che anche la Rice, ora 66-esimo Segretario di Stato, era dirigente presso la Chevron.

cocis
Inviato: 16/2/2007 23:16  Aggiornato: 16/2/2007 23:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: USA e Iran nemici - amici per l'unità degli sciiti
Citazione:
Autore: Mnz86 Inviato: 16/2/2007 17:32:09
(per la questione oleodotto in afghanistan, dal mio blog


IN ITALIA ABBIAMO GIA' UN OLEODOTTO SEGRETO E "ILLEGALE"..

OLEODOTTO USA


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