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palestina : Una testimonianza dalla Malesia
Inviato da Enrico il 5/8/2006 12:50:45 (4036 letture)

di Enrico Sabatino
Trovandomi in Malesia da quando è iniziato il devastante attacco di Israele in Libano, e anche se per un certo periodo tempo non ho avuto la possibilità di informarmi approfonditamente sugli eventi in corso, ho avuto modo di constatare quanto l'odio per Israele e i suoi stretti alleati sia ogni giorno in aumento.

La tv pubblica malese trasmette quotidianamente un video governativo con immagini di distruzione e morti in territorio libanese, seguito da una scritta, sia in malese che in inglese, in cui "si condanna l'attacco terroristico dello Stato d'Israele". Due giorni fa c'è stata a Putrajaya la riunione dell'OIC (Organizzazione della Conferenza Islamica), e il Primo Ministro malese Abdullah, oltre ad aver promesso l'invio di un migliaio di soldati in Libano, ha anche aggiunto che questa guerra aumenterà il risentimento di molte persone in Malesia che potrebbero agire per proprio conto in vendetta delle morti libanesi.

In Indonesia già 3000 volontari sono stati reclutati, e tra questi 200 sono già partiti in missione suicida…

… "per colpire interessi vitali d'Israele e di coloro che supportano l'aggressione in Libano e Palestina;" così afferma Suaib Didu, a capo dell'Asean Muslim Youth Movement di Giacarta, aggiungendo anche che "non colpiranno indiscriminatamente" [Reuters].

Girando per le strade della Malesia, sia nelle città che nei piccoli centri, capita spesso di vedere attaccate ai muri delle pagine di giornale con le foto di civili uccisi dai bombardamenti israeliani, accompagnate da scritte inneggianti alla morte di Bush e alla distruzione d'Israele. Tutti i malesi con cui ho parlato di questa guerra, dal tassista islamico, al ristoratore buddista, al ragazzo appena tornato da un soggiorno di 7 anni a Londra, alla ragazza di Kuala Lampur che lavora in un'agenzia pubblicitaria e veste Dolce & Gabbana ecc.ecc., condannano unanimemente Israele, al punto da "rimpiangere Hitler", che ritengono "l'unico che abbia compreso prima di tutti la pericolosità del popolo ebreo e del regime sionista". E alcuni aggiungono anche che "se la seconda guerra mondiale fosse durata altri 2 o 3 anni, Israele non sarebbe mai nata e in Medio Oriente ora regnerebbe la pace".

Opinioni certamente discutibili, che danno però la misura del risentimento e dell'odio che una parte del mondo prova per Israele, e che certo Israele sembra proprio far di tutto per voler alimentare.

Un'altra idea molto diffusa, che personalmente condivido in pieno, è che la comunità internazionale adotti regolarmente due pesi e due misure. Cosa succederebbe se un qualsiasi "paese canaglia" si permettesse di bombardare a tappeto un altro paese sovrano? Quale sarebbe la risposta immediata della comunità internazionale?

Mentre se si tratta di Israele l'Occidente, oltre a non riuscire a imporre un cessate il fuoco, non è in grado neanche di applicare delle sanzioni economiche, e questo non solo per ben noti motivi economici e geopolitici, ma anche per un inconscio senso di colpa che attanaglia soprattutto gli europei; in qualche modo ci sentiamo ancora inconsciamente responsabili per l'Olocausto, e quindi vediamo gli israeliani perennemente come vittime giustificando qualsiasi loro intervento militare. Un senso di colpa ormai fuori dal tempo e che continua a farci vedere Israele con la stessa lente che ci fà ricordare i forni crematori, ma che ci fà dimenticare i massacri compiuti dall'aviazione e dall'esercito israeliano da 40 anni ad oggi.

La stessa lente che ci mostra solo il pugno di soldati israeliani rapiti oppure solo l'attentato suicida sull'autobus israeliano, e non invece le sproporzionate rappresaglie israeliane che provocano enormi distruzioni e centinaia di morti; in sole tre settimane Israele, con i pesantissimi danni inferti alle infrastrutture e le centinaia di civili uccisi dai suoi massicci bombardamenti aerei, ha riportato in Libano la lancetta dell'orologio indietro di 15-20 anni almeno.

Questa lente che ci sta rendendo ciechi va cambiata al più presto, almeno in Europa, e va sostituita con una nuova che ci faccia vedere bene e a 360 gradi, prima che sia troppo tardi.

Enrico Sabatino

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Zret
Inviato: 5/8/2006 13:43  Aggiornato: 5/8/2006 13:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2005
Da: Inferno
Inviati: 184
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
I veri giudei condannano la feroce e sanguinaria offensiva scatenata dallo stato d’Israele contro il Libano, dopo che gli Ezbollah avevano catturato – così si racconta – due soldati dell’esercito nemico. I veri giudei non solo rispettano, senza ipocriti distinguo, il comandamento della Torah “Non uccidere”, ma sono contrari anche allo stato d’Israele, come entità politica. (1) Infatti, memori e custodi della tradizione dei profeti, sono convinti che solo Dio può instaurare il Suo regno, per tramite del Messia, che è colui che porta sul petto il sigillo reale. La creazione tutta umana dello stato d’Israele, avvenuta nel 1948, decisa dalla sinarchia per gettare una testa di ponte nella regione medio-orientale e fomentare l’odio degli Arabi e dei Musulmani, è considerata dai veri giudei una bestemmia, un oltraggio nei confronti dell’Onnipotente la cui imperscrutabile volontà è stata profanata.

Poco inclini ad accettare lo stato d’Israele sono pure i Samaritani, oggi poche migliaia. I Samaritani sono gli eredi delle tribù settentrionali del regno d’Israele, mescolatesi con varie popolazioni, dopo il 722 a.C., quando il regno del nord fu conquistato dagli Assiri. Essi, concentrati nel centro di Nablus, non riconoscono Gerusalemme come città santa, ma Sichem. Infine accettano tra i testi sacri solo i libri del Pentateuco, mentre rigettano tutte le tradizioni ebraiche posteriori, compreso il Talmud. I discendenti delle tribù disperse sono sempre stati disprezzati dalla maggioranza degli Ebrei che solevano affermare: “Meglio i porci dei Samaritani”.

Tra l’altro non si dimentichi che gli Ebrei, affluiti in Palestina dal 1948 ad oggi, da paesi lontani (dalla Russia all’Etiopia) sono per lo più incrociati con genti europee o discendenti dei Turchi, convertitisi in massa all’Ebraismo nel Medioevo. Costoro hanno quindi abbracciato una religione ed una cultura senza comprenderle veramente, mentre i depositari dell’antico sapere mosaico sono oggi un’esigua ed inascoltata minoranza (2).

Come spesso avviene, ci insegna il filosofo danese Soren Kierkegaard, in una comunità è la minoranza ad aver ragione. E’ per questo motivo che la “democrazia” è un sistema aberrante, mostruoso: infatti le decisioni dipendono dalla volontà della maggioranza, formata da una massa facilmente manipolabile con la propaganda, la disinformazione, l’appello a pseudo-valori. Questo - è incontrovertibile – vale anche per la cosiddetta democrazia israeliana.

Saluti.


(1) Sul carattere comunque torbido di asserzioni che fanno appello a testi “ispirati” da Dio, vedi Zret, L’ambiguità del sacro

(2) È perciò del tutto errato accomunare in un’unica esecrazione veri ebrei, Samaritani e la pletorica masnada sionista al soldo della sinarchia. L’atteggiamento vigorosamente anti-ebraico di Blondet e di “giornalisti” come lui è quanto di più funzionale agli scopi del governo occulto si possa immaginare. Il suo mal dissimulato odio cattosatanista contro tutto ciò che possiede anche solo una vaga parvenza giudaica è l’arma segreta per distruggere entrambi gli schieramenti e precipitare il mondo nell’abisso di un nuovo conflitto. Blondet è ormai considerato un maitre à penser, anzi un vate anche da editorialisti laici che dovrebbero sapere quanto siano pericolosi i fanatici, i baciapile, qualsiasi credo professino. Le religioprigioni, infatti, sono un’ipoteca pesantissima, un impedimento enorme per una visione della realtà senza pregiudizi.
Purtroppo, però, sono pochissime le voci fuori dal coro, che non ripetono i mantra di Blondet, autore anche di un libro, assieme ad un ufologo colluso con i servizi segreti, riguardante temi di frontiera. Blondet sa, ma finge di non sapere, proprio come il suo burattinaio.

Bimbodeoro
Inviato: 5/8/2006 15:01  Aggiornato: 5/8/2006 15:03
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2006
Da: Amicoland
Inviati: 388
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
La situazione mondiale è sempre più allarmante e noi siamo inermi davanti a tutto questo..................forse.

"Non è il popolo che deve aver paura del proprio governo, ma è il governo che deve avere paura del proprio POPOLO."

"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un idea e le idee sono a prova di proiettile."
colorblind
Inviato: 5/8/2006 17:30  Aggiornato: 5/8/2006 17:30
So tutto
Iscritto: 1/8/2005
Da:
Inviati: 9
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
PER SOSTENERE LE INIZIATIVE UMANITARIE DELLA SOCIETA' CIVILE LIBANESE E PALESTINESE

Solidarietà con la popolazione civile del Libano colpita dalla guerra.
Basta con la guerra in Medio Oriente.
La guerra iniziata da Israele, con il pretesto del rapimento di due soldati in Libano, contro la popolazione civile libanese e contro i 300.000 profughi palestinesi che vi risiedono, continua a mietere vittime.
Sono già centinaia di migliaia le persone che hanno dovuto lasciare il sud e le città per tentare di sopravvivere.
Le organizzazioni della società civile libanese e palestinese stanno approntando interventi di assistenza agli sfollati, con la distribuzione di Kit di sopravvivenza.
Sostenere il ruolo di queste organizzazioni, che sono le uniche che possono raggiungere rapidamente e con efficacia i bisogni degli sfollati, è importante anche perchè la società civile è una delle principali risorse per il futuro del Libano.
Hanno bisogno della nostra mobilitazione perché i bombardamenti cessino immediatamente e senza condizioni, ma hanno bisogno urgente anche del nostro sostegno e aiuto concreto per le iniziative umanitarie.
Un Ponte per... ha stanziato i primi 10.000 euro che invierà al più presto, ma ne occorrono molti di più.
Destinazione dei fondi:
12 euro - 1 Kit igienico per una famiglia;
25 euro - 1 Kit sanitario per una famiglia;
45 euro - Coperte, materassi e altri generi di prima necessità per una famiglia;
53 euro - 1 scorta alimentare per una famiglia;
135 euro - 1 Kit di sopravvivenza completo per una famiglia.

Puoi sottoscrivere attraverso:
- C/C Bancario n° 108080; ABI: 05018; CAB: 12100 - Banca Popolare Etica
- C/C Postale n° 59927004
Entrambi intestati a: UN PONTE PER / Causale: EMERGENZA LIBANO
- Con carta di credito: www.unponteper.it/emergenzalibano

bandit
Inviato: 5/8/2006 17:53  Aggiornato: 5/8/2006 22:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 28/11/2005
Da:
Inviati: 1649
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
"al punto da "rimpiangere Hitler", che ritengono "l'unico che abbia compreso prima di tutti la pericolosità del popolo ebreo e del regime sionista". E alcuni aggiungono anche che "se la seconda guerra mondiale fosse durata altri 2 o 3 anni, Israele non sarebbe mai nata e in Medio Oriente ora regnerebbe la pace".
Opinioni certamente discutibili"
+++++++++
meno male che sono discutibili !!!!

"Questa lente che ci sta rendendo ciechi va cambiata al più presto, almeno in Europa, e va sostituita con una nuova che ci faccia vedere bene e a 360 gradi, prima che sia troppo tardi."
++++++++++
concordo sui 360 gradi, ma che siano proprio 360, e non 345, per dire..

tommy79
Inviato: 5/8/2006 18:06  Aggiornato: 5/8/2006 18:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Non nutro certo particolare simpatia per gli israeliani, ma bisogna ricordare che sono stati attaccati mediante lancio di missili sulle loro città. Non credo che potessero star li a guardare. Ovviamente fa molta impressione il grosso numero di civili libanesi uccisi. Loro sono i grandi innocenti di una guerra che non li riguarda. Da una parte abbiamo gli hezbollah che vigliaccamente lanciano razzi e si nascondono tra di loro, dall'altra un esercito israeliano che la vuole far finita con i primi e non guarda molto a chi spara, anche perchè non lo potrebbe fare viste le circostanze.
E' una situazione terribile ma on è giusto dare la colpa interamente ad israele. Quasiasi stato avrebbe reagito se attaccato in quel modo.

Refosco
Inviato: 5/8/2006 18:12  Aggiornato: 5/8/2006 18:12
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Il tuo giudizio di sintesi Tommy, sempre così molto profondo e MAI superficiale, è sempre confortante, anche in merito a notizie purtroppo così tristi.

Riuscire a capire in maniera così semplice ma allo stesso modo efficace gli effetti del qualunquismo è davvero molto istruttivo.

Grazie, di esistere!

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
Freeman
Inviato: 5/8/2006 18:25  Aggiornato: 5/8/2006 18:25
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Tommy,
da come parli direi che le notizie le prendi da Rete4, così a occhio e croce, magari un giudizio un tantinello più PROFONDO e OGGETTIVAMENTE informato starebbe meglio in questo LuogoComune.

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
tommy79
Inviato: 5/8/2006 18:37  Aggiornato: 5/8/2006 18:37
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 1131
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
"Il tuo giudizio di sintesi Tommy, sempre così molto profondo e MAI superficiale, è sempre confortante, anche in merito a notizie purtroppo così tristi.

Riuscire a capire in maniera così semplice ma allo stesso modo efficace gli effetti del qualunquismo è davvero molto istruttivo.

Grazie, di esistere!"

Ti voglio bene! Se tu fossi una donna ti inviterei a cena!


Scherzi a parte, l'unico modo per sapere davvero quello che sta accadendo e ciò che è accaduto prima, sarebbe vivere là e forse nemmeno quello.......

Detto questo....già posso immaginare la vostra versione: gli israeliani si sono lanciati da soli i missili, per poi poter giocare alla guerra e perdere qualche centinaio di soldati oltre che ammazzare mucchi di civili. Scusa...ma, a questo punto, è più affidabile la versione di rete 4......
Questo è ciò che penso poi......fate vobis

Pasquino
Inviato: 5/8/2006 19:02  Aggiornato: 7/8/2006 6:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
ma però!!!

Missili Hezbollah con scritte inglesi?
Maurizio Blondet
05/08/2006
L'imponenza dei missili «Nur» cinesi, frabbricati in IranLIBANO - I missili sono i C802 «Nur», concepiti in Cina e fabbricati in Iran su licenza.
Ma perché portano scritte come «Warning», «Flat surface», «Do not touch»?
Lo afferma Steven C. Clemons, estensore della newsletter The Washington Note (1), citando sue fonti d'intelligence israeliane e del Pentagono.
Ci limitiamo a riferire: in attesa di chiarimenti tecnici, se mai arriveranno.
Quel che è certo, è che i missili non possono essere lanciati dall'interno di edifici, moschee o ospedali come sostiene l'armata israeliana per spiegare le sue distruzioni di rappresaglia.
Al momento dell'innesco il missile «Nur», lungo diversi metri, produce una vampata di calore, luce e suono.
Questo back-blast ucciderebbe istantaneamente l'equipaggio operatore.
Il «Nur» va sparato all'aperto, ed è montato su un camion che deve essere prima stabilizzato con le speciali zeppe, e che dunque non può essere spostato istantaneamente dopo il lancio.
E' appunto la vampata iniziale che viene rilevata dai sistemi elettronici di acquisizione-bersaglio, di cui ovviamente Israele dispone: sicchè un fuoco di rappresaglia precisissimo può essere diretto alla fonte della «segnatura» da parte di aerei e artiglieria a terra, eliminandola in pochi secondi
dopo il lancio (2).
Non c'è nessuna giustificazione per bombardamenti estesi e indiscriminati che abbattono palazzi, fabbriche e ospedali, se non una volontà di genocidio.
Anche qui, riferiamo.

Se non altro, per indicare che fra competenti circola il sospetto che i «missili Hezbollah» non siano lanciati dagli Hezbollah, e che lo stesso numero di lanci appare sospetto: dove erano nascosti 2 mila fra missili (lunghi cinque metri) e intere rastrelliere di razzi Kathiusha con i loro grossi automezzi di rampa?
Come sono sfuggiti allo spionaggio aereo, satellitare ed elettronico?
C'è qualcosa che non quadra.
La nostra ipotesi è netta: si tratta della versione israeliana dell'11 settembre.
Ormai 36 americani su cento, secondo un sondaggio della Ohio University, ritengono «probabile» o «molto probabile» che il mega-attentato del 2001 sia stato un «inside job», un lavoro interno architettato o lasciato avvenire dall'Amministrazione Bush.
A che scopo?
«Per portare gli Stati Uniti in guerra nel Medio Oriente», rispondono le persone intervistate.
In Israele, cento israeliani su cento credono ancora che siano gli Hezbollah a sparare i razzi che tengono centinaia di migliaia di ebrei angosciati nei rifugi.
E ciò è molto utile alla «guerra della percezione» di cui si compone la guerra vera.
Viviamo, dopotutto, nella civiltà dello spettacolo: compriamo merci banali di cui non abbiamo bisogno perché la pubblicità le ha circondate di un «alone psichico» simbolico.
Grazie al quale acqua zuccherata marrone diventa un simbolo di giovinezza, un whisky andante il sogno di partecipare a una classe di lussuosi privilegiati, borsette Made in China l'appropriazione di uno sfarzo immaginario.

Il meccanismo che ci vende sogni (o «percezioni») può essere facilmente rovesciato: in guerra, viene usato per produrre incubi.
Non c'è una guerra.
Probabilmente, non esistono più Hezbollah combattenti, spazzati via da un volume di fuoco mai visto, privati di ogni possibilità di rifornimento e anche di fuga dalla distruzione di ogni ponte e strada e porto, da due settimane senza cibo né acqua e braccati da una forza numericamente schiacciante di soldati israeliani.
Ma il popolo giudeo deve essere mantenuto nell'angoscia ancora un po'.
Perché?
Ormai è chiaro lo scopo di medio termine: impadronirsi del fiume Litani.
Il progetto, come rivelato dal San Francisco Chronicle, era stato già presentato un anno fa a un pubblico selezionato da un ufficiale israeliano, con presentazione PowerPoint.
Ma il progetto è enormemente più antico.
Fu nel 1919 che Chaim Weizmann, allora presidente dell'Organizzazione Sionista Mondiale, additò il Litani e la sua riserva acquifera come «essenziale al futuro della sede nazionale ebraica».
Ben Gurion proclamò più volte questa stessa mira.
Ovviamente, la società dello spettacolo fantasmagorico ci ripete che Israele è stata provocata, che «si difende», e che Hezbollah non hanno rispettato la famosa risoluzione ONU.

I maghi degli incubi non ci dicono che Israele continua a violare due risoluzioni ONU, la 242 e la 338, che impone di ritirarsi dalle alture del Golan, territorio siriano da essi occupato dal 1967. (3)
Israele ha i suoi buoni motivi: le alture del Golan sono la fonte di un buon terzo dell'acqua che Israele consuma.
Con l'annessione del Litani, lo stato di Giuda accrescerà la sua fornitura acquifera di 800 milioni di metri cubi.
E con l'annessione permanente di fatto del Libano meridionale, guadagnerà in profondità strategica.
Persino Zeev Sternell, duro nazionalista ebraico, dice su Haaretz (4) che il suo governo ha «inventato una guerra di sopravvivenza» di sana pianta, per (cito alla lettera) «escogitare una ragione morale alla dimensione della distruzione seminata in Libano e del massacro dei civili».
Critica l'esercito, lo specialista militare Sternell: «Quando brigate di fanteria si trasformano in forze di polizia specializzate in abbattere le porte di case palestinesi, o nella caccia a terroristi fra gli uliveti; quando il criterio del successo di un ufficiale d'alto grado dipende dal numero di arresti di ricercati anziché dalla sua capacità di comandare grandi unità, un esercito si deteriora».
Già, diventa un'armata di aguzzini, un KGB.
Sternell lamenta che l'esercito israeliano da tempo «aveva smesso l'addestramento per grandi unità e operazioni complesse».
Ma con ciò, non capisce o fa finta di non capire (nella società dello spettacolo questa distinzione non ha senso: anche i consumatori fanno finta di non sapere che la CocaCola «non» è la bevanda della giovinezza) è che la seconda armata del mondo non ha bisogno di addestrarsi per una vera guerra.

Come il KGB di Stalin, basta che abbatta porte e distrugga; non ha di fronte un altro esercito né una vera reazione armata, ma delle famiglie tremanti.
Deve solo terrorizzare un milione di inermi, per scacciarli dalle loro case fino al Litani.
A fare in modo che quei disgraziati non tornino più provvederà la forza europea di interposizione armata: Olmert la vuole «pronta a sparare».
Olmert ordina, l'Europa eseguirà.
Deve diventare complice del furto perenne di terra e d'acqua che gli ebrei perseguono da mezzo secolo, complice dei suoi crimini contro l'umanità.
Come promette la Torah: «gli stranieri pascoleranno per te le tue greggi».
E' questa la vera faccia del regno messianico d'Israele.
E voi, cari servi-pastori rinchiusi nel sogno artificiale, non crediate che si fermi lì.
Non sperate che Giuda si plachi, sia pur al prezzo della distruzione del Libano dalle fondamenta, a cui già vi siete rassegnati, o al prezzo della devastazione ecologica del Mediterraneo, di fronte a cui voi ecologisti tacete (Pecoraro Scanio, con urgenza, sta organizzando un ponte aereo per salvare cento caprioli piemontesi da abbattere e portarli in Calabria).
No, c'è di più.
Lo rivela per l'ennesima volta una giornalista ebrea, Sidney Blumenthal: «I neoconservatori nello staff di sicurezza nazionale di Dick Cheney ed Elliott Abrams, [l'ebreo] che dirige la sezione Medio Oriente del Consiglio di sicurezza nazionale, hanno discusso le attività di rifornimento [di Hezbollah] da parte di Siria e Iran come pretesto per bombardamenti di entrambi i Paesi».

Gli informatori interni alla Casa Bianca di Sidney Blumenthal «descrivono i neoconservatori come entusiasti alla prospettiva di un ampliamento del conflitto in una guerra su quattro fronti». (5)
La nostra Sidney descrive poi come la cricca stia emarginando Condoleezza Rice, mandando a vuoto e ridicolizzando le sua iniziative diplomatiche: persino queste vaghe e false iniziative, intese ad addormentare i servi-pastori europei, sono odiate dagli zelanti israeliti.
Richard Perle, l'ebreo, ha accusato la Rice di essere il nuovo Chamberlain, il primo ministro britannico che cercò di evitare la guerra facendo concessioni a Hitler.
Ha scritto sul Washington Post il 25 giugno: da quando è passata dalla Casa Bianca a Foggy Bottom (la sede del Dipartimento di Stato), la Rice «è circondata, e sempre più rappresenta, un establishment diplomatico che vuole accontentare gli alleati [europei] anche quando, o specialmente quando, questi alleati consigliano di fare concessioni ai nostri nemici».
Insomma non ci sono più alleati.
Anche gli esitanti al delitto sono potenziali nemici, candidati al bombardamento.
Newt Gingrich ha rincarato: «Siamo alle prime mosse della terza guerra mondiale, e le nostre burocrazie [il Dipartimento di Stato] non rispondono con sufficiente rapidità».
Insomma, stanno facendo di Condi Rice, la ridicola bambola di pezza a cui già ridussero Colin Powell, il suo predecessore costretto a proclamare che Saddam aveva le super-armi, a coprirsi di ridicolo esibendo «prove» all'ONU che tutti sapevano false.

La stanno distruggendo personalmente e politicamente perchè «lo zelo per la causa d'Israele li consuma».
E' anche questo, in fondo un attacco sproporzionato: ma hanno fretta di colpire l'Iran.
Insomma, dice la Blumenthal, è tornato in forza il programma neocon contenuto nel documento
«A clean break», formulato nel 1996 da Richard Perle, Douglas Feith e David Wurmser (tre ebrei con due passaporti, rispettivamente capo del Defense Policy Board, viceministro al Pentagono, consigliere speciale di Cheney sul Medio Oriente).
Già allora volevano imporre «un taglio netto» alle trattative coi palestinesi: ma quali trattative, quelli sono disarmati e senza forza, approfittiamone!
Rubiamogli tutto!
E' questo il programma.
E sarà espletato fino in fondo.
Ad ottobre sarà attaccata la Siria, poi l'Iran.
L'ha detto il generale Amid Gul, già capo del servizio segreto ISI, di solito un ben informato.
Mi limito a riferire.
Ma una cosa è certa già ora: loro hanno gettato la maschera.
Non fingono più di essere il tenero agnello minacciato dai lupi, mostrano apertamente la loro grinta vera di statisti criminali, di saccheggiatori globali.
Solo che i loro sostenitori di qui, i Teodori, gli Introvigne, gli Allam, vi cantano la musichetta ipnotica ormai superata dai fatti.

Dormite, servi noachici.
Fra cinque-sei anni sarà tutto finito, vi sveglierete in un mondo nuovo, naturalmente assai cambiato e devastato.
Non più Coca Cola, non più Prada, non più telefonini, ma fame e lavoro a pascolare le loro greggi. Vi risveglierete nel «Regno della Promessa», nella «Nuova Alleanza».
Per adesso nutritevi dei sogni e degli incubi che stanno producendo per voi: gli Hezbollah continuano a lanciare missili, i musulmani ci invadono, faranno attentati (false flag)… sarà un duro risveglio, sotto padroni spietati.
Prescrive il Talmud: «Li farai lavorare notte e giorno, senza riposo».
Infatti, questi animali parlanti (i non-ebrei) sono «come asini e bestie da soma».
E voi date loro ragione. (6)

Maurizio Blondet

interessante anche l'immagine di tali missili visibili nell'articolo:
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1353¶metro=esteri

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
Pasquino
Inviato: 5/8/2006 19:06  Aggiornato: 5/8/2006 19:08
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Zret ti sarei grato invece se tu mi spiegassi al meglio questo passo:

..."L’atteggiamento vigorosamente anti-ebraico di Blondet e di “giornalisti” come lui è quanto di più funzionale agli scopi del governo occulto si possa immaginare."...

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
neno
Inviato: 5/8/2006 20:08  Aggiornato: 5/8/2006 20:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 11/10/2005
Da:
Inviati: 80
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Di fronte a situazioni complesse e complicate come quella "mediorentale" le battute,gli sfoghi,le convinzioni preconcette,i pregiudizi religiosi e quant'altro non aiutano la comprensionne del fenomeno.

Personalmente penso che ognuno di noi in maniera modesta ed onesta dovrebbe trovare quante più fonti,conoscenze ed approfondimenti per cercare di capire : più che cercare di capire è difficile che possiamo fare nella condizione data.

Ebbene su questo terreno un personaggio come Blondet , specialmente per le fonti che cita , ci può essere molto di aiuto .

Per me lo è più che in passato e più che su altri argomenti .

Ebbene il documento dell'UNIFIL che cita in uno dei suoi ultimi articoli è stato molto illuminante .

Cito Blondet perchè è un giornalista che seguo da non molto tempo e che su molti argomenti come l'aborto,il divorzio,i gay,le coppie di fatto ecc. è molto ma molto lontano dalle mie idee e dalle mie opinioni .

Se posso permettermi consiglio a Tommy di leggere non quello che pensa Blondet ( ce ne sono molti altri come lui ) ma di leggere i documenti e di approfondire le fonti che cita : aiuta a capire .

Possiamo rimanere ognuno delle nostra opinione , non modificare di un millimetro la posizione di partenza ma .......fra sapere e non sapere e sempre meglio sapere .

Almeno per me.

cocis
Inviato: 5/8/2006 20:41  Aggiornato: 5/8/2006 20:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
usa=israele=terroristi ...

quando attaccheranno l'iran??

carloooooo
Inviato: 5/8/2006 21:11  Aggiornato: 5/8/2006 21:11
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 9/7/2006
Da: marca gioiosa et amorosa
Inviati: 1386
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
bisogna ricordare che sono stati attaccati mediante lancio di missili sulle loro città. Non credo che potessero star li a guardare.




Memoria corta? Chi ha lanciato la prima bomba?

Redazione
Inviato: 5/8/2006 22:28  Aggiornato: 5/8/2006 22:28
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Avviso agli iscritti più recenti: Anche se non tutti vediamo le cose come le vede lui, Tommy è un amico di vecchia data, e non è affatto un provocatore, come potrebbe sembrare.

Ringrazio quindi tutti coloro che, non sapendolo, hanno finto di non vedere il post di Tommy, ma vi confermo che con lui non ci sono problemi di trollagggio di nessun genere, e gli si può quindi rispondere normalmente.

°°°

Io già lo faccio in parte, dicendogli che ha perfettamente ragione quando dice: "Qualsiasi stato avrebbe reagito se attaccato in quel modo". E siccome il primo ad essere "attaccato in quel modo" è stato proprio il Libano, deduco che Tommy, pur senza saperlo, sia nettamente a favore dei palestinesi!

Welcome back Tommy, è sempre un piacere risentirti.

°°°


Per chi volessere saperne di più sulla relazione fra Tommy e LC, c'è questo storico “DELIRANTI NEFANDEZZE, INFAMI PORCATE” che risale ai primissimi mesi di vita del sito. Fu in seguito a questo episodio che Tommy decise di iscriversi.

shevek
Inviato: 5/8/2006 22:42  Aggiornato: 5/8/2006 22:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Salut y Libertad a todos!


La questione vera qui e' che tutta la politica Israele/USA degli ultimi anni sta operando in una direzione molto precisa: lo "scontro di civilta'", termine moderno per dire "guerra di religione".

Impostare il conflitto in termini di guerra di religione e' strategicamente utile per il potere: permette di far dimenticare al povero cristo israeliano, palestinese, italiano, ugandese, pakistano, neozelandese e via discorrendo che hanno moltissimo in comune - in primo luogo i loro nemici. Quest'ultimi, invece, vengono sentiti dai primi come "correligionari", con i quali il conflitto esiste, si', ma appare secondario rispetto alla configurazione dello scontro mondiale fatto apparire come scontro di civilta'.

Israele fa di tutto per fomentare l'odio antiebraico. Non e' un caso. Il giorno che smettesse di farlo, gli taglierebbero i fondi. Non servivrebbe piu' a nulla.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Redazione
Inviato: 5/8/2006 23:20  Aggiornato: 5/8/2006 23:20
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Ciao SHEVEK (mi ero ripromesso di stare lontano dal sito per qualche giorno, ma l"astinenza" comincia a farsi sentire):

Citazione:
Israele fa di tutto per fomentare l'odio antiebraico. Non e' un caso. Il giorno che smettesse di farlo, gli taglierebbero i fondi. Non servivrebbe piu' a nulla.

Interessante il concetto. Spiega un attimo meglio se puoi.....

Zret
Inviato: 6/8/2006 12:13  Aggiornato: 6/8/2006 12:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2005
Da: Inferno
Inviati: 184
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Ciao Pasquino, il tema è complesso, perciò ti rimando a questo articolo.
Tra i due litiganti, il terzo gode. Chi è il terzo? Vi consiglio: non fidatevi di Blondet

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=2734.

Saluti.

CaCo
Inviato: 6/8/2006 12:27  Aggiornato: 6/8/2006 12:27
So tutto
Iscritto: 28/5/2006
Da: Lugano (CH)
Inviati: 13
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Zret:
"in una comunità è la minoranza ad aver ragione. E’ per questo motivo che la “democrazia” è un sistema aberrante, mostruoso: infatti le decisioni dipendono dalla volontà della maggioranza, formata da una massa facilmente manipolabile con la propaganda, la disinformazione, l’appello a pseudo-valori."
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
sono d'accordo che la massa di persone sia facilmente manipolabile, tuttavia, la tua idea di stato retto da poche persone mi ricorda un po' Hitler...non so perchè...
allora vorresti dire che le minoranze di persone come quelle delle lobby che governano gli USA, lo Stato d'Israele [che a mio parere è tutto tranne che democratico, ma è solo un opinione personale], le gerarchie naziste e fasciste, staliniane e i governi militaristi africani e del Myanmar, tutti retti da minoranze, siano meglio di democrazie come quella svizzera, dove TUTTI votano, e quindi la maggioranza comanda, e nonostante sia facilmente manipolabile ha avuto la brillantezza di non avere una guerra in patria da 200 anni, è uno degli stati più ricchi del mondo ed è uno dei paesi con la ricchezza più equamente disposta, nei paesi Capitalisti?
Scusami se ho dubbi, ma penso che le tue idee dovrebbero essere un po' meno estremiste, e dovresti pensare un po' di piu quando scrivi...

Zret
Inviato: 6/8/2006 12:51  Aggiornato: 6/8/2006 12:51
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2005
Da: Inferno
Inviati: 184
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
"Democrazia" è scritto tra virgolette, ma non volevo disquisire su quale sistema sia il migliore. Ricorda che molte affermazioni hanno un valore provocatorio. Anche la Svizzera ha i suoi scheletri nell'armadio...

cocis
Inviato: 6/8/2006 13:06  Aggiornato: 6/8/2006 13:06
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 11/1/2006
Da: V
Inviati: 1430
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
l'ipocrisia delgi usa TEST MISSILISTICI

gli dtsti uniti hanno condattnato la corea del nord per aver fatto un lancio di missile .. quando loro stessi continuano a fare test..

gli usa sono l'unico stato che hanno utilizzato armi di distruzione di massa congtro civili..

armi di distruzione di massa

Paulo
Inviato: 6/8/2006 17:14  Aggiornato: 6/8/2006 17:14
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/12/2005
Da:
Inviati: 507
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
L'unica logica intellegibile nei tre interventi di Zret, fino ad ora, è un profondo astio verso la persona del giornalista Maurizio Blondet.
Gli argomenti esposti, però, non sortono alcun risultato tranne quello di suggerire una rinnovata attenzione e, possibilmente, una maggiore frequenza nella lettura del suddetto Blondet.

Zret
Inviato: 6/8/2006 17:29  Aggiornato: 6/8/2006 17:29
Ho qualche dubbio
Iscritto: 7/11/2005
Da: Inferno
Inviati: 184
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Non è astio contro Blondet, ma chiedetevi perché egli non abbia mai scritto neppure un articolo sulle scie chimiche: perché? Che cosa sa? Che cosa nasconde? Per chi lavora? Chi vende le armi ai vari belligeranti? La cosa è molto sospetta, molto.
Saluti.

Refosco
Inviato: 6/8/2006 17:31  Aggiornato: 6/8/2006 17:31
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
chiedetevi perché egli non abbia mai scritto neppure un articolo sulle scie chimiche

tutto qui?
mi sembra una motivazione molto "labile" per "diffidare" di Blondet.
avrei preferito che avessi contestato - dati alla mano - alcuni degli articoli scritti, non quelli "non scritti".

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
Pausania
Inviato: 6/8/2006 20:13  Aggiornato: 6/8/2006 20:13
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Prima considerazione: chiaramente Blondet, come nessun altro, è detentore di particolari verità rivelate né di conoscenze sapienziali rivelate.

Quindi va (andrebbe) letto come si leggono tutte le fonti: con un minimo di giudizio e critica.

A me non piace, però indubbiamente si hanno informazioni interessanti, a prescindere dalle posizioni di Blondet stesso, e questo è quello che conta.

Seconda considerazione: per chi non capisse dove vuole arrivare Zret, ve lo premonisco io. E' facile:

il gesuitico LuogoComune

in vista del linciaggio che il movimento del “11 September – Tell us the truth!” sta preparando, un altro controllato dai Gesuiti attraverso i Cavalieri di Malta di cui è socio e cioè Pat Buchanan, ha cominciato ad accusare Boy George di tradimento proprio per il trattamento di favore riservato alla invasione di chicanos cattolici dal Sud e NON per la conduzione folle della guerra.

E ancora

“media alternativi” tutti in mano agli Illuminati


Poi non dite che non ve l'avevo detto

Pasquino
Inviato: 7/8/2006 3:08  Aggiornato: 7/8/2006 6:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
ciao Zret,
sono andato a vedermi il link da te indicatomi a supporto della tua teoria (testo che per altro già conoscevo) ma non mi sembra che la citazione di David Icke nel suo articolo sia sufficente per imbrigliare Blondet come un giornalista fazioso, anzi! è uno dei pochi che riporta a completamento dei suoi articoli le fonti, con riscontri per altro attendibili - scripta manent, verbant volant - cosa questa, che molti giornalisti non si sognano nemmeno di fare, in special modo quelli asserviti alla causa sionista. Blondet per altro, probabilmente non parla di scie chimiche essendo un argomento di cui non è molto efferato, fattore questo da non sottovalutare, non ti è venuto il dubbio? contrariamente risulta invece informato basandosi su fatti (e misfatti) dei rappresentanti neocon nei quali indica nomitivi e date di azioni realmente accadute nel passato e recenti, poi magari un giorno si scopre che è come Farina di Libero, ma per il momento lo ritengo attendibile.

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
Linucs
Inviato: 7/8/2006 11:17  Aggiornato: 7/8/2006 11:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Non è astio contro Blondet, ma chiedetevi perché egli non abbia mai scritto neppure un articolo sulle scie chimiche: perché? Che cosa sa? Che cosa nasconde? Per chi lavora? Chi vende le armi ai vari belligeranti? La cosa è molto sospetta, molto.

Per non parlare delle favolette sull'autarchia o sulla moneta, che però a quanto pare passano inosservate...

Paulo
Inviato: 7/8/2006 12:47  Aggiornato: 7/8/2006 12:48
Mi sento vacillare
Iscritto: 24/12/2005
Da:
Inviati: 507
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
x Zret

Tu, invece, cosa sai? Cosa nascondi? Per chi lavori? Vendi armi ai belligeranti?
Io, poi, dei 141 post che mi addebitano le statistiche, nessuno è correlato alle scie chimiche! Hai capito il perché?
Gatta ci cova!
Sia la tua risposta che quelle degli altri intervenuti (e relativi link) mi confermano la suggestione di una rinnovata attenzione, sempre critica, e, possibilmente, una maggiore frequenza nella lettura del suddetto Blondet.
Mi siggeriscono, altresì, di tralasciare i tuoi interventi su questo forum e, soprattutto, di non andarmene a cercare su altri .

goldstein
Inviato: 7/8/2006 12:58  Aggiornato: 7/8/2006 12:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 4/11/2004
Da:
Inviati: 2827
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Sartre insegnava che non sarebbe mai morto per le sue idee, perchè poteva anche sbagliarsi.
I discorsi sulla disinformazione presuppongono, spesso, che tutti debbano essere d'accordo in toto con le nostre opinioni, per cui mi vedono molto freddo in generale.
Semplicemente, mi limito a non leggere ciò che reputo non valido, e solo sporadicamente, quando ne intravedo gli estremi (quando vedo perpetuarsi la diffusione di falsità in chiara malafede, ad esempio) pretendere di compiere giudizi cosi esaustivi e definitivi.
Blondet ha scritto di Gesell? Lo so, non sono d'accordo con lui neanche su alcuni altri temi di carattere etico, ma non per questo lo considero un disinformatore, bensi' relativamente ad alcuni temi, che peraltro sono quelli che mi interessano di piu', uno degli osservatori piu' interessanti e lucidi che conosco.

leonzio
Inviato: 7/8/2006 16:16  Aggiornato: 7/8/2006 16:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/5/2006
Da:
Inviati: 127
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
A parte le polemiche....
Ieri per me è stato un giorno nero, per un motivo che forse vi potrà sembrare "stupido".
Ho come tutti visto foto delle peggiori atrocità che sta producendo questa guerra.
Mi sono domandato a cosa servisse cercare le immagini che testimoniano ciò che sta accadendo, e mi sono risposto che forse a parte tutte la teoria politica che si cerca di ricostruire in questo sito, a parte i complotti, le guerre provocate ad arte, le colpe di chi e di come, è giusto rendersi conto di ciò che sta succedendo alla GENTE COMUNE che abita un' altra zona del mondo.

Lo si può provare ad immaginare anche dalle fotografie scattate in questo angolo di pianeta.

Ebbene, dopo avere visto foto degne del più grottesco film dell' orrore, mi sono imbattuto nella foto di una bimba libanese vestita col velo che piangeva in una sala d' aspetto, consolata da una donna senza velo, probabilmente occidentale, una volontaria insomma.

Ho passato tutto il pomeriggio a cercare di immaginare chi fosse quella bimba, perchè potesse essere in una sala d' aspetto consolata da qualcuno che NON ERA SUO FAMILIARE.
Chissà cosa le ere successo.
Chissà perchè era li e non a casa sua.
Perchè non la consolava la mamma.
Chissà cosa aveva fatto il giorno prima.
Chissà dove sarà stata il giorno dopo.

Probabilmente non aveva più nessuna mamma, nessuna casa e nessun futuro.

Ho pensato a mia figlia.
A quando mi vede tornare e mi corre incontro ridendo, quando dice a suo fratello "papà è mio!" e mi abbraccia le gambe e non si vorrebbe più staccare,
quando sono triste e mi viene a coprire con la sua copertina, e si sdraia accanto a me.

Sarà una cosa stupida forse, ma ho provato a cercare di capire il dolore di quella bimba immaginando che fosse mia figlia.
Sono andato in fissa per tutto il giorno, e mi sono davvero sentito disperato ed IMPOTENTE.
Vorrei potere fare qualcosa per questa gente, vorrei che non potesse più accadere nulla di simile a nessuno.

Vorrei potere essere di aiuto in qualche modo a chi soffre ingiustamente, ma non vedo la maniera. Il voto non serve, non è servito ne mai serviràa a un bel cazzo.
La gente continuerà a morire, tra la nostra indifferenza.
Magari dovrei partire, fare qualcosa che non so bene in prima persona, ma comunque non sarei in grado di fermare i bombardamenti....
Ci saranno ancora bimbe che piangono, mamme che piangono, padri che portano in braccio figli morti.

Ill fatto che noi critichiamo il governo, o le ragioni di ciò che sta accadendo, o l' ONU che non fa niente, o i piani politici dei grandi della terra, il fatto stesso che cerchiamo di capire le "ragioni oscure" di quello che sta accadendo non ha nessuna influenza sui destini della povera gente.

Se è per questo non porta nemmeno a discussioni costruttive tra le masse dei nostri connazionali del tutto indifferenti se non ignari.
La "gente" semplicemente SE NE FOTTE.
E dire che dei figli li abbiamo tutti, e se non ne abbiamo avremo dei fratelli o dei genitori, e se anche di loro ce ne sbattessimo ci preoccuperemma almeno di noi stessi e del nostro destino se fossimo nei panni dei libanesi.
Invece no.
Noi abbiamo fatto il record di medaglie agli europei di nuoto, abbiamo vinto i mondiali, Sciiumacher non sa ancora l' italiano, le bollette aumentano, le meduse e le alghe ci rovinano la vacanza, non ci sono più le mezze stagioni.....

e quella bimba se ne può anche andare affanculo.
Per quel che mi riguarda possibilmente assieme a Tommy e tutti quelli come lui.

Freeman
Inviato: 7/8/2006 16:29  Aggiornato: 7/8/2006 16:31
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 31/7/2006
Da: NiggahCity
Inviati: 2092
 Re: Una testimonianza dalla Malesia - La trave e la pagliuzza...
Da Repubblica di oggi (editoriale):

""Inutili ulteriori sofferenze e spargimenti di sangue per il raggiungimento di obiettivi impossibili"

L'appello: tre scrittori israeliani chiedono il cessate il fuoco
di DAVID GROSSMAN, A. B. YEHOSHUA e AMOS OZ

L'aggressione compiuta dall'organizzazione Hezbollah contro Israele, in territorio israeliano, comprendente l'uccisione e il rapimento di soldati e il lancio di missili contro centri abitati civili, ha costretto il governo israeliano a intraprendere una vasta azione militare di difesa, sia contro l'organizzazione stessa, sia contro le autorità libanesi che danno piena copertura ed aiuto a tale organizzazione omicida, che si prefigge la distruzione di Israele.

L'operazione militare, di per se stessa, era moralmente giustificata dal nostro punto di vista, e consona alla legittimità secondo le norme internazionali di legittima difesa contro l'aggressione di un paese nemico.

Sebbene in questa azione siano disgraziatamente rimasti colpiti molti cittadini del paese nemico, il suo obiettivo non era di per se stesso l'uccisione di civili, contrariamente al comportamento di Hezbollah, che sotto la protezione del governo libanese, ha lanciato migliaia di missili contro i centri abitati israeliani, uccidendo decine di civili, ebrei e arabi.

In questa fase della guerra, ci appelliamo al governo di Israele affinché acconsenta al cessate-il-fuoco reciproco, partendo dal presupposto che gli obiettivi ragionevoli e possibili di questa operazione militare sono già stati raggiunti e non vi è giustificazione nel continuare a provocare ulteriori sofferenze e spargimento di sangue alle due parti, per obiettivi impossibili, che non meritano tanta sofferenza. Il popolo libanese non ha diritto a pretendere che venga rispettata la sua sovranità, se declina di estendere la sua piena responsabilità su tutti i suoi cittadini e tutto il suo territorio. Secondo noi, la determinazione di Israele di difendere in modo deciso i propri confini e i propri cittadini è stata sufficientemente chiarita al popolo libanese, per cui non vi è necessità di acutizzare ancora di più le nostre e le loro sofferenze.

Per cui, con tutto il nostro appoggio di principio all'operazione militare di Israele, ci appelliamo affinché dia il suo assenso immediato al cessate-il-fuoco reciproco.
(7 agosto 2006)"


A voi i commenti.

Da parte mia, solo uno: possibile che "quel" David Grossman, scrittore sensibile di fama mondiale si sia prestato a questo spot indecente? E Amos Oz? Un laico liberale, penna pungente e ironica, con le sue battaglie contro gli estremismi e i fanatismi... mah, certe volte fatico davvero a capire...

"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Refosco
Inviato: 7/8/2006 16:54  Aggiornato: 7/8/2006 16:54
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
Ieri per me è stato un giorno nero, per un motivo che forse vi potrà sembrare "stupido".

per niente leonzio, per niente "stupido".

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
soulsaver
Inviato: 7/8/2006 18:18  Aggiornato: 7/8/2006 18:18
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/11/2005
Da: Roma
Inviati: 613
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Oggi manifestazione di amnesty international e veglia a Roma Piazza dal Colosseo ore 19:00/22:00 per il cessate il fuoco immediato.
qui il link della press room

Free from the need to be free "Mommy what's a Funkadelic, George Clinton 1970"
Linucs
Inviato: 7/8/2006 21:31  Aggiornato: 7/8/2006 21:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Sentite questa...

http://snipurl.com/uk2u

Pausania
Inviato: 7/8/2006 22:25  Aggiornato: 7/8/2006 22:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Non è tanto male, dai

Il vecchio continente non ha le carte in regola per fare la morale a nessuno.
Non mi riferisco solo al fatto d’aver partorito due inarrivabili industrie della morte come il nazismo e il comunismo.


E anche lo stato di Israele. Quindi....

La verità è che lo Stato d’Israele, pochi milioni di figli di Mosé, tosti e coraggiosi, circondati da miliardi di islamici, non ha, nel tempo medio-lungo, nessuna possibilità di sopravvivere

Aspetta che se lasci fare a Tsahal vedrai che i miliardi si riducono

a meno che non si arrivi ad una guerra totale tra mondo giudaico-cristiano e mondo musulmano

Sti cazzi, scusa: hai appena detto che l'Europa è nazicomunista e si deve vergognare, quindi il giudaico-cristiano tienitelo per te e per Pera.

La vecchia e vigliacca Europa, che non volle morire per Danzica e, poi, per l’Ungheria, ora che è anche l’Europa di Zapatero, Prodi, Chirac non credo che avrà il fegato di rischiare un grammo di sé per Gerusalemme.

E ci mancherebbe. Noi stiamo pensando a cosa creare dopo il nazismo il comunismo e Israele.

Il giorno che gli Stati Uniti si ritireranno, tornando all’isolazionismo, Israele cadrà

Vi cagate sotto eh?

Vivi
Inviato: 7/8/2006 23:33  Aggiornato: 8/8/2006 1:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/10/2004
Da: nord Italia
Inviati: 198
 Re: Una testimonianza dalla Malesia

leonzio
Inviato: 8/8/2006 0:39  Aggiornato: 8/8/2006 0:39
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/5/2006
Da:
Inviati: 127
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Ha pure la faccia da c..o di firmarsi
Giancarlo Lether
Davvero oltre ogni decenza.....
complimenti a Pausania per avere dominato i conati mentre ribatteva.

leonzio
Inviato: 8/8/2006 0:53  Aggiornato: 8/8/2006 0:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/5/2006
Da:
Inviati: 127
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
erore

Pausania
Inviato: 8/8/2006 1:31  Aggiornato: 8/8/2006 1:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 6/4/2006
Da:
Inviati: 3872
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Leonzio Citazione:
Ha pure la faccia da c..o di firmarsi
Giancarlo Lether
Davvero oltre ogni decenza.....


Senza ironia io credo che, tra i quelli che sostengono questa guerra, abbia scritto l'analisi migliore.

E' il primo che sento affermare che senza i soldi e le armi americane Israele non esisterebbe, ammettendo quindi che è uno stato "artificiale" (mi si passi il termine) tenuto in piedi con la colla.

Secondo, ha mostrato il vero volto di chi promuove questa e tutte le guerre: è l'igiene del mondo. E visto che è fatta contro i musulmani, si intende che qualcuno considera i libanesi la merda da spalare via dal mondo.

Evviva l'onestà... Se tutti i "sostenitori di Israele" parlassero così chiaro anche sul Corriere della Sera, la discussione se ne avvantaggerebbe e non di poco.

A proposito:

Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. - Filippo Tommaso Marinetti, Il Manifesto del Futurismo

Invece siamo solo noi pochi, che abbiamo la fortuna di con Linucs, ad avere un quadro sufficientemente chiaro della questione.

Vivi
Inviato: 8/8/2006 3:21  Aggiornato: 8/8/2006 15:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 13/10/2004
Da: nord Italia
Inviati: 198
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
The National Review

Quale covo di vipere per farsi il sangue veleno !!!
Era un pezzo che non leggevo articoli cosi malvagi. La violenza insita nelle loro parole anche se sa più di debolezza che di forza è impressionante (per me) pensando al potere che possiedono ed all'uso che ne fanno, sotto gli occhi di tutti, mi fanno proprio venire i brividi. Va beh che da queste parti ( Iuropa) si va nozze con i ragionamenti capziosi. Ma se uno, ‘mostruosamente erudito’, scrive un articolo infarcito di meri dati storici che contorce a proprio piacimento affiancandoli a premesse, teoriche e pratiche, di parte sostenute da un elenco di ‘prove’ false (che più false non si può) … avrà avuto un momento di lucidità quando ha chiamato il suo articolo - The Brink of Madness !?
Colpisce molto che questa gente, i neocon, metta nero su bianco ogni follia che passa loro per la mente. Se uno si permette di fare loro il 'correttore di bozze’ che fine fa? La fine di Colin Powell ?!

Citazione:
The Brink of Madness
A familiar place.

By Victor Davis Hanson

When I used to read about the 1930s — the Italian invasion of Abyssinia, the rise of fascism in Italy, Spain, and Germany, the appeasement in France and Britain, the murderous duplicity of the Soviet Union, and the racist Japanese murdering in China — I never could quite figure out why, during those bleak years, Western Europeans and those in the United States did not speak out and condemn the growing madness, if only to defend the millennia-long promise of Western liberalism.

Of course, the trauma of the Great War was all too fresh, and the utopian hopes for the League of Nations were not yet dashed. The Great Depression made the thought of rearmament seem absurd. The connivances of Stalin with Hitler — both satanic, yet sometimes in alliance, sometimes not — could confuse political judgments.

But nevertheless it is still surreal to reread the fantasies of Chamberlain, Daladier, and Pope Pius, or the stump speeches by Charles Lindbergh (“Their [the Jews’] greatest danger to this country lies in their large ownership and influence in our motion pictures, our press, our radio, and our government”) or Father Coughlin (“Many people are beginning to wonder whom they should fear most — the Roosevelt-Churchill combination or the Hitler-Mussolini combination.”) — and baffling to consider that such men ever had any influence.

Not any longer.

Our present generation too is on the brink of moral insanity. That has never been more evident than in the last three weeks, as the West has proven utterly unable to distinguish between an attacked democracy that seeks to strike back at terrorist combatants, and terrorist aggressors who seek to kill civilians.[...]



ANNE BAYEFSKY: What is the U.S. doing with the U.N.? “Dealing with the Devil

Pasquino
Inviato: 8/8/2006 3:53  Aggiornato: 8/8/2006 3:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Una testimonianza dalla Malesia

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
Det.Conan
Inviato: 8/8/2006 12:26  Aggiornato: 8/8/2006 12:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/6/2006
Da:
Inviati: 1754
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Parola di Ottolenghi:
L’accusa recentemente mossa a Israele di attuare un ‘genocidio’ in Palestina da un gruppo di parlamentari della sinistra ricade ugualmente in questa categoria, data l’enorme differenza tra il conflitto in corso tra Israele e palestinesi e la sistematica eliminazione di un popolo che è il genocidio. E le calunnie fatte a Israele in questi anni, d’essere responsabile per l’11 settembre, di avvelenare le falde acquifere palestinesi, di aver utilizzato armi arricchite d’uranio, sono tutte menzogne, facilmente verificabili, che ciononostante sono state diffuse, e da alcuni sono state credute, per il solo scopo di demonizzare Israele giustificando gli appelli per la sua distruzione. La demonizzazione insomma è antisemitismo perché, oltre che fondarsi su distorsioni, esagerazioni e falsità, diventa di fatto un mandato linguistico per distruggere Israele.

Lestaat
Inviato: 8/8/2006 12:28  Aggiornato: 8/8/2006 12:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Ma con un martellino sulle dita mentre scrive l'articolo quanto darebbe gusto?
Gente così la equiparo a dei veri e propri criminali di guerra....che schifo ca##o!

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Linucs
Inviato: 8/8/2006 14:17  Aggiornato: 8/8/2006 14:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
E le calunnie fatte a Israele in questi anni, d’essere responsabile per l’11 settembre, di avvelenare le falde acquifere palestinesi, di aver utilizzato armi arricchite d’uranio, sono tutte menzogne, facilmente verificabili, che ciononostante sono state diffuse, e da alcuni sono state credute, per il solo scopo di demonizzare Israele giustificando gli appelli per la sua distruzione. La demonizzazione insomma è antisemitismo perché, oltre che fondarsi su distorsioni, esagerazioni e falsità, diventa di fatto un mandato linguistico per distruggere Israele.

E a questo punto possiamo incominciare a chiederci: e chi se ne frega? Tanto ha tirato la corda, che ormai anche il volo di una mosca è antisemitismo, ergo l'antisemitismo conta quanto il volo di una mosca, e lorsignori sono serviti.

Refosco
Inviato: 8/8/2006 14:36  Aggiornato: 8/8/2006 14:36
Mi sento vacillare
Iscritto: 26/5/2004
Da: Bologna
Inviati: 785
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
...E le calunnie fatte a Israele in questi anni...

ehmm... calunnie?

la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
Tubo
Inviato: 8/8/2006 14:47  Aggiornato: 8/8/2006 14:47
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 16/6/2006
Da:
Inviati: 1663
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
La demonizzazione insomma è antisemitismo perché, oltre che fondarsi su distorsioni, esagerazioni e falsità, diventa di fatto un mandato linguistico per distruggere Israele.




Why not ?

Gargoyle
Inviato: 8/8/2006 16:52  Aggiornato: 8/8/2006 16:52
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
come diceva giustamente Pausania, magari tutti parlassero chiaramente...

invece di andare in giro a spaccare le balle al prossimo con la storia dei due soldati rapiti da hezbollah, perché non dicono cosa vogliono chiaramente....
è sempre la stessa storia, prima ti spacco tutto quello che hai, poi nel frattempo invento 2 o 3 storielle che si trascineranno per la durata dell'intera distruzione...
sempre nulla di nuovo sotto al sole...
mi fa specie sentir dire che la guerra "DOVEVA" essere fatta pena la distruzione di Israele......
uhm....
più ci penso più penso che sia veramente una cagata assurda...
non capisco del perché non si dica chiaramente che Israele ha le palle piene dei suoi vicini e che quindi li vuole cancellare dal pianeta...
qualcuno in questo caso avrebbe detto qualcosa???
allora partendo dal fatto che Israele, America, Cina e Russia(probabilmente) possono fare ciò che vogliono(è sotto gli occhi di tutti no???sono gli unci 4 stati al mondo che fanno il loro porco comodo)parlassero chiaro, e la piantassero con ste questioni di diritti civili, religiosi, morali...
ma fatemi e fatevi il piacere...già è tristissimo così, ma non rendete tutto ancora più schifoso(se possibile) con favolette tristi e sconclusionate....
e la massa condotta dai media che fa???
si beve tutto
alla salute.....

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
Pasquino
Inviato: 8/8/2006 17:26  Aggiornato: 8/8/2006 17:26
Ho qualche dubbio
Iscritto: 22/7/2005
Da:
Inviati: 234
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
per leonzio

Citazione:
Ho passato tutto il pomeriggio a cercare di immaginare chi fosse quella bimba, perchè potesse essere in una sala d' aspetto consolata da qualcuno che NON ERA SUO FAMILIARE.

Ho passato tutto il pomeriggio a cercare di immaginare chi fosse quella bimba, perchè potesse essere in una sala d' aspetto consolata da qualcuno che NON ERA SUO FAMILIARE.
Chissà cosa le ere successo.
Chissà perchè era li e non a casa sua.
Perchè non la consolava la mamma.
Chissà cosa aveva fatto il giorno prima.
Chissà dove sarà stata il giorno dopo.

Probabilmente non aveva più nessuna mamma, nessuna casa e nessun futuro.

Ho pensato a mia figlia.
A quando mi vede tornare e mi corre incontro ridendo, quando dice a suo fratello "papà è mio!" e mi abbraccia le gambe e non si vorrebbe più staccare,
quando sono triste e mi viene a coprire con la sua copertina, e si sdraia accanto a me.


non penso affatto questo tuo commento come una osservazione stupida, semmai una osservazione umana, molto umana che non può che farti onore, ciao.

Lo Stato al cittadino pignora, all'industriale elargisce, al banchiere regala.
leonzio
Inviato: 9/8/2006 22:56  Aggiornato: 10/8/2006 0:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/5/2006
Da:
Inviati: 127
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Citazione:
non capisco del perché non si dica chiaramente che Israele ha le palle piene dei suoi vicini e che quindi li vuole cancellare dal pianeta...
qualcuno in questo caso avrebbe detto qualcosa???



Perchè non si otterrebbe nulla di diverso ai fini pratici.
Avrebbero fatto esattamente ciò che stanno facendo senza che nessuno osasse intervenire. Nessuno di quegli sati che hanno un peso nella vicenda.
Avrebbero solo perso popolarità, e con loro i governi, il nostro in testa, che li sostiene.

Da noi qualcuno si sarebbe accorto che ha dato il voto a dei guerrafondai "dell' ultimo minuto", ma grazie ai nostri media patrioti nessuno vede nulla.
Si vede il popolo ebreo sotto il lancio dei missili, si vede l' inviato del TG1 in territorio israeliano con tanto di GIUBBETTO ANTIPRORIETTILE MENTRE I CARRARMATI ISRAELIANI GLI SFILANO ACCANTO!!!!!
Se non la chiami propaganda aperta come la chiami?
Che ne dici di almeno 6 MORTI TRA LE TRUPPE ISRAELIANE?
E nemmeno una stima sulle vittime civili libanesi?
Questi sono i fatti notificati e trasmessi.

Quindi ti rispondo che quello che viene detto è solo uno spot per i minorati che compongono la maggior parte di chi ci circonda.
E' la vecchia arte di far passare il carnefice per vittima.
E funziona.
Hai presente il cavaliere senza macchia e senza paura?
I cow boys e gli indiani?

Il principio è quello.
Istintivamente si tifa per chi si percepisce più debole, e in questo caso più che mai la sua figura è completamente falsa.
Ma la gent ci crede. E gli da ragione. E legittima le scelte dei leaders.

E' inutile che ci raccontiamo le favole.
Se il nostro governo finanzia certe missioni non è colpa del pololo italiano.
Se gli USA fanno quello che fano non è colpa del popolo americano.
Se Israele fa quello che fa e ha sempre fatto e sempre farà non è colpa del popolo israeliano.

E' colpa degli svizzeri.
E la luna è fatta di formaggio.
E Gesù Cristo è morto di sonno.

Concludendo i fatti sarebbero gli stessi, ma non sostenuti dal consenso popolare.
E quel consenso popolare serve ancora.
Diversamente la gente si renderebbe conto di non avere dei rappresentanti ma dei monarchi che decidono le soro sorti.
Ed i re impopolari a volte fanno un a brutta fine....
chiedetelo a Luigi XVI.


ps...UN GRAZIE a Refosco e Pasquino per la comprensione del mio piccolo sfogo.

Gargoyle
Inviato: 10/8/2006 10:40  Aggiornato: 10/8/2006 10:40
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/4/2005
Da: Roma
Inviati: 421
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Concordo pienamente leonzio ma.....siamo sicuri che....
Citazione:
Concludendo i fatti sarebbero gli stessi, ma non sostenuti dal consenso popolare.

....mmmhhh secondo me non cambierebbe poi molto....

Citazione:
E quel consenso popolare serve ancora.
Diversamente la gente si renderebbe conto di non avere dei rappresentanti ma dei monarchi che decidono le soro sorti.
Ed i re impopolari a volte fanno un a brutta fine....
chiedetelo a Luigi XVI.


è vero...i monarchi a volte per stare dietro al popolo perdevano la testa..........
Ma ti faccio una semplice domanda....
domani si svegliano 3 milioni di persone in ogni paese "civile" , e si fanno rodere il cul* perché si sono accorti che le favole non esistono più.....
cosa succede????
ci saranno 50-60 milioni di persone imbufalite in tutto il mondo contro i propri governi....pensi che bastino per far cambiare idee e piani di gestione dei territori???
secondo me no....all'epoca Luigi XVI non fu più spalleggiato da nessuno se non da una stregua minutaglia di soldatini di piombo...oggi ahinoi non è più così....
oggi se alzi troppo la voce, la bocca ti viene chiusa e la gola tagliata....
puoi sbraitare, chiamarli assassini, ma comunque LORO faranno comunque ciò che vogliono....
l'idea della protesta e delle manifestazioni contro le guerre non hanno mai portato a nulla negli ultimi 50 anni...
le proteste di piazza sono state sempre represse ultimamente(piazza Tien an men dovrebbe insegnare......)
quindi io non sono così convinto che il consenso popolare abbia molta importanza...
poi tener buona la massa è sempre efficace...ma se avessero detto che Israele attaccava il Libano perché gli stava sulle palle non sarebbe cambiato assolutamente nulla....ma almeno sarebbe stato più reale...o quantomeno più verosimile....
è questione di punti di vista...ma il risultato sarebbe stato sempre lo stesso....
idem la pagliacciata Bush-Blair per l'iraq....6.000 scuse per attaccarlo, ma poi alla fine qual'è stato il motivo ufficiale dell'attacco??? tu lo sai???
hai mai provato a chiedere del perché di quella guerra a qualcuno che conosci???
ti daranno 1000 risposte diverse....perché ci sono state mille scuse diverse per attaccarlo...
il consenso popolare non esiste...esiste l'ignoranza popolare e pochissima memoria storica...anzi di quella si è celebrato il funerale una cinquantina di anni fa.....

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari. A. GRAMSCI
leonzio
Inviato: 10/8/2006 15:49  Aggiornato: 10/8/2006 15:49
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/5/2006
Da:
Inviati: 127
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Ok Gargoile...

Citazione:
...esiste l'ignoranza popolare e pochissima memoria storica...anzi di quella si è celebrato il funerale una cinquantina di anni fa.....


Questa è senza dubbio una verità.
E' aun' altra verità il fatto che i paesi "democratici" si stiano attrezzando per gestire sommosse interne grazie a nuove diavolerie il cui studio e sviluppo costa cifre mostruose. Se fanno questo ci sarà un motivo.
Forse temono proprio che il dissenso possa dilagare come un' epidemia e si attrezzano per contenerlo e scoraggiarlo.
Penso che tra poco non ci sarà più occasione di fare nulla per cambiare lo stato di cose che si profila.
La cosa sarà irreversibile e il futuro assomiglierà a certi film di fantascenza dove regna la caccia al dissenziente. E' una storia vecchia, lo so, ma più passa il temp più misembra attuale...
Quindi hai ragione dicendo che gli eventi seguirebbero il loro corso comunque.
Non sarebbe però inutile che dai "popoli" venisse dato un segnale forte che suoni come un campanello d' allarme alle orecchie di chi prende decisioni, in modo che capisca che c' è comunque chi capisce.
Sarebbe davvero urgente. Il prblema è che

Citazione:
hai mai provato a chiedere del perché di quella guerra a qualcuno che conosci???
ti daranno 1000 risposte diverse....perché ci sono state mille scuse diverse per attaccarlo...


La "ggente" non si cura di quel che accade.....figuriamoci dei motivi.....

shevek
Inviato: 10/8/2006 15:49  Aggiornato: 10/8/2006 15:49
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Salut y Libertad, Massimo!


Scusa il ritardo con cui rispondo alla tua richiesta di chiarimenti, ma nel frattempo non ho più beccato un Internet point fino ad ora, che sono di nuovo nelle braccia della sirena Partenope (ed ho di nuovo una tastiera con le accentate).

Avevo detto: "Israele fa di tutto per fomentare l'odio antiebraico. Non e' un caso. Il giorno che smettesse di farlo, gli taglierebbero i fondi. Non servirebbe piu' a nulla."

Lo stato israeliano nasce nel periodo in cui è vivissimo lo scontro sociale del periodo della cosidetta "decolonizzazione", uno scontro sociale che assume spesso e volentieri su di sé, come supporto ideologico, il pensiero socialista nelle sue varie accezioni. In questo periodo, è molto chiara nelle masse arabe la distinzione tra i governi colonizzatori ed i popoli da essi governati nelle terre d'origine: con i primi guerra aperta, con i secondi si cercano alleanze. Si pensi ad un film come "Il leone del deserto" (1974) sull'epopea della resistenza libica all'invasione dello stato italiano (monarchico/liberale prima, fascista poi): censurato (ancora adesso) in Italia con la giustificazione che si tratterebbe di un film "anti-italiano", in realtà, chi ha potuto vederlo, ha notato come si tratti di un film anti-fascista ed anti-colonialista, che distingue perfettamente i potenti italiani dai loro sottoposti della stessa nazionalità.

Lo Stato d'Israele nasce come uno dei tanti baluardi dell'Imperialismo occidentale nel Medio Oriente, insieme ad altri staterelli fantoccio. A differenza di questi, però, si tratta di uno stato caratterizzato religiosamente - il che non è una novità - ma di una religiosità ALTRA, relativamente all'islamismo. Col tempo, questa sua caratteristica si mostrerà un plus: utilizzare Israele come testa di ponte dell'Occidente ha permesso, gradatamente, come ho detto nel post precedente, "di far dimenticare al povero cristo israeliano, palestinese, italiano, ugandese, pakistano, neozelandese e via discorrendo che hanno moltissimo in comune - in primo luogo i loro nemici. Quest'ultimi, invece, vengono [gradatamente] sentiti dai primi come "correligionari", con i quali il conflitto esiste, si', ma appare secondario rispetto alla configurazione dello scontro mondiale fatto apparire come scontro di civiltà".

Alla fine, lo Stato d'Israele è divenuto una pedina irrinunciabile per le strategie di domino USA nel breve, medio e lungo periodo - a patto però che persista nella sua politica di "scontro di civiltà". Se smettesse questa politica, forse diverrebbe una nazione come le altre - come il Libano multireligioso, ad esempio - e riuscirebbe a vivere in pace, per quanto si può esserlo in questo mondo di merda. Ma non sarebbe certo uno Stato ricco com'è oggi, strafinanziato dagli USA che lo usa come alfiere per la strategia dello "scontro di civiltà" e che, altrimenti, userebbero diversamente il loro denaro.


Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
soulsaver
Inviato: 10/8/2006 16:02  Aggiornato: 10/8/2006 16:02
Mi sento vacillare
Iscritto: 2/11/2005
Da: Roma
Inviati: 613
 Re: Una testimonianza dalla Malesia
Complimenti Shevek, un bignamino della politica medio orientale dalla caduta degli imperi coloniali ad oggi...Me la copio/incollo e me la rivendo come mia...
Tanto qui siamo tutti contro il copyright no?

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