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news internazionali : Do you speak latin?
Inviato da Redazione il 13/7/2006 8:38:09 (5184 letture)

di Giulio Marino

A pag. 20 di Repubblica del 2 Luglio scorso, un articolo di Alberto D'Argenio dal titolo "UE, la Finlandia sceglie il latino", sottolineava la scelta della nuova presidenza europea a Bruxelles di utilizzare il latino nel link che, nel sito aperto per il semestre di presidenza europea della Finlandia, porta ad una newsletter europea.

La questione linguistica in Europa è un fatto estremamente importante e, secondo me, dovrebbe essere trattata dai mass media in modo più serio, ovvero un articolo come quello di D'Argenio avrebbe dovuto meritare maggior approfondimento e non essere relegato in una generica pagina 20 dedicata alle notizie dal mondo. In mancanza di una pagina dedicata all'Europa, forse avrebbe potuto meritare uno spazio di maggior rilievo se non in prima pagina almeno in seconda.

I mass media dovrebbero dedicare più spazio alle questioni europee e quella della lingua è forse la più importante questione europea. Già Mario Capanna negli anni '70 ...

... tenne un discorso a Bruxelles in latino. Sia Mario Capanna negli anni '70 che la presidenza finlandese oggi, con la riesumazione del latino hanno voluto sollevare un aspetto importantissimo per l'Europa e per gli europei. Com'è possibile che tutte le lingue parlate in Europa (quasi tutte) abbiano la stessa dignità se poi, quando si tratta di produrre documenti in sede comunitaria si privilegia quasi esclusivamente l'inglese? E' chiaro che una lingua comune di scambio deve pur esserci perché non è possibile parlare in 25 o più lingue differenti e pretendere di essere compresi e di comprendere. Ma se una lingua comune deve esserci questa deve essere al di sopra di tutte le altre. Appare del tutto evidente che l'inglese è la lingua della più grande potenza militare ed economica del pianeta, ma questo, di per se, non la pone al di sopra di tutte le altre, anzi è un fatto che merita opportune riflessioni.

Il latino potrebbe essere una lingua al di sopra delle altre se non fosse per il fatto che è la lingua ufficiale dello stato del Vaticano. Se non si tiene conto di questo aspetto, tutt'altro che trascurabile, non si può non notare che il latino ha lasciato tracce non solo nelle lingue neolatine ma, seppur in misura minore, anche nelle lingue sassoni e in quelle slave.

Ma esiste una lingua moderna, in continua evoluzione, scientificamente pianificata, che è nata utilizzando le radici più diffuse all'interno dei ceppi linguistici europei e che ha la straordinaria caratteristica, oltre che di essere di facilissimo apprendimento, di non appartenere ad alcun popolo. Questa lingua che oggi, anche grazie ad Internet, sta riscontrando sempre maggior interesse e diffusione, è l'esperanto. Sull'esperanto hanno espresso parere positivo illustri linguisti come Tullio De Mauro e Umberto Eco.

Ma tornando sulla questione linguistica europea, l'aspetto più importante derivante da una maggiore diffusione e consapevolezza della necessità di definire una lingua comune per gli europei sta proprio nella ricerca di un'identità europea oggi mancante. La ricerca di una lingua comune è sicuramente un aspetto prioritario per la nascita del "cittadino europeo".

Giulio Marino (giulio 957)




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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
Redazione
Inviato: 13/7/2006 8:46  Aggiornato: 13/7/2006 8:46
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Do you speak latin?
Un ringraziamento / benvenuto a Giulio, con le mie scuse per non aver visto prima il suo articolo.

Approfitto per ricordare a tutti di non usare la funzione del menu "spedisci un articolo", ma di mandare qualunque proposta direttamente a mazzucco@aol.com

Grazie

M.M.

emi
Inviato: 13/7/2006 9:07  Aggiornato: 13/7/2006 9:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 30/12/2005
Da: la mia nuova casa
Inviati: 112
 Re: Do you speak latin?
Per correttezza vorrei segnalare che nel Forum si era già discusso di questo argomento e la discussione era stata aperta proprio da giulio.

Non posso comunque che essere d'accordo con chi trova un pò troppe somiglianze tra l'esperanto e la neolingua...

"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Mnz86
Inviato: 13/7/2006 9:34  Aggiornato: 13/7/2006 9:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 4/7/2005
Da: BS
Inviati: 246
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
un'identità europea oggi mancante


..c'è prima da trovare un'identità italiana (oltre alla nazionale di calcio..). Eppoi ne sentiamo veramente tutto questo bisogno? Per quanto mi riguarda va bene l'inglese, lo spagnolo, il basco, il bresciano.. basta che ci si metta d'accordo e che me lo si faccia sapere un pò prima, così faccio in tempo a studiare

sono due problemi che onestamente non riesco a capire, e mi paiono più dibattiti da intellettualoidi..

vernavideo
Inviato: 13/7/2006 9:46  Aggiornato: 13/7/2006 9:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Sneocdo uno sdtiuo dlel'UntisveriÁ di Cadmbrige....

... non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, È ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo É comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcherÊ non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... vstio?

Sneodco voi, csoa czazo si funamo a Cadmbrgie?

Setnafo

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Lestaat
Inviato: 13/7/2006 9:54  Aggiornato: 13/7/2006 9:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Do you speak latin?
Sono assolutamente daccordo con Giulio ma non posso non fare un appunto.
Che l'esperanto sia una lingua facile da apprendere è opinione del tutto soggettiva.
E' vero che è progettata per esserlo ma diciamo pure che non è un aspetto che sono riusciti a mantenere.
Oltre a questo c'è poi il fatto che è una lingua "creata" dal nulla e, come l'Euro (che doveva giustamente essere chiamato Ecu ricordando in questo modo le radici economiche di quasi tutti i paesi membri data la coincidenza con la parola scudo Ecu, Escudos, Scudo, Shield....era fichissimo dai :) ) è probabilmente ispirato dalla stessa filosofia di annullamento delle radici.
So che lo scopo dei creatori era l'esatto opposto ma personalmente lo ritengo brutto e anti-storico.
Meglio il latino.

PS
AHAHAHH
Vi immaginate il nanetto che fa i discorsi in comunità europea in latino?
Viste le figuracce che fa con l'inglese immaginate che disastro. LOL


PPS
vernavideo
ntoa achne che le srcttie csoi vegnno ltete mtolo più vleomcetne prcehè l'ochico non si sofefmra in mltoi pnuti dllea pralloa ma la cgolie nel suo isenimee.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Bimbodeoro
Inviato: 13/7/2006 10:39  Aggiornato: 13/7/2006 10:39
Mi sento vacillare
Iscritto: 6/6/2006
Da: Amicoland
Inviati: 388
 Re: Do you speak latin?
Io nelle lingue sono una capra, non si potrebbe usare l'Italiano, magari il romanaccio..........ovviamente scherzo.
Concordo pienamente.
Ciao

"Non è il popolo che deve aver paura del proprio governo, ma è il governo che deve avere paura del proprio POPOLO."

"Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è un idea e le idee sono a prova di proiettile."
Ashoka
Inviato: 13/7/2006 10:40  Aggiornato: 13/7/2006 10:40
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Ma esiste una lingua moderna, in continua evoluzione, scientificamente pianificata, che è nata utilizzando le radici più diffuse all'interno dei ceppi linguistici europei e che ha la straordinaria caratteristica, oltre che di essere di facilissimo apprendimento, di non appartenere ad alcun popolo.

Riprendo alcuni miei interventi dal forum in cui si era discusso di Esperanto

ho sempre visto le lingue come una ricchezza ed una manifestazione della cultura dei popoli che le hanno espresse (anche per questo non amo il francese!! ). Ma ti faccio alcuni esempi.

E' difficile tradurre, se non con una perifrasi, e nemmeno troppo corretta, tutti i significati che ha il termine rodina, per un russo. E parlando invece di realpolitik?
Ed i due modi per indicare amore in greco? agapi ed erotas ? Sono barriere da abbattere?
E perché non parlare della ricchezza sintattica dell'italiano, che sta venendo meno non tanto perché non venga insegnata a scuola (ormai è utopia insegnare a leggere e scrivere) quanto per la sua scomparsa dal linguaggio di ogni giorno.

Quindi è inutile voler imporre una lingua che non appartiene a nessun popolo. L'etnicità è una conditio sine qua non per la diffusione di una lingua.

Vi è poi la questione della pianificazione

Anche qui le evoluzioni sono intrinseche all'adozione del linguaggio. Se esso viene utilizzato si evolverà per soddisfare le esigenze di chi lo parla, verrà modellato per esprimere meglio i suoi pensieri e bene o male, non difficilmente, genererà spontaneamente dei dialetti regionali, anche molto diversi tra loro... a meno che non venga imposta un'ortodossia linguistica (Ecco di nuovo l'imposizione dall'alto).


Nel forum Giulio si domandava

Citazione:
Perché non proporre l’Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?
L’Esperanto è nato per essere una lingua universale e ne ha tutte le caratteristiche.
La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.
[..]
Ma l’adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare.


Ma sono discorsi sul nulla. De facto ora l'esperanto ha un ruolo marginale e potrà acquisire importanza se e solo se verrà scelto come veicolo comunicativo dalle persone, non se verrà imposto con una scelta politica.


***

Ma questo problema si era già proposto con l'Italia e l'italiano.

Da: Storia d'Italia, Vol. 4., Dall'unità ad oggi, Tomo 2., Alberto Asor Rosa, La cultura, Einaudi, Torino

[G.Ascoli] considera questa unità linguistica come un processo, e non come un dato, come il risultato finale di una azione culturale complessa, con ogni probabilità molto lunga, e non come un'astratta normativa: e rovescia quindi, decisamente, l'impostazione intellettuale stessa dei suoi contraddittori.
[..]
Acutamente Ascoli faceva notare che, mentre Manzoni aveva apportato un formidabile contributo allo sviluppo antiretorico della letteratura italiana, nel fiorentinismo dei suoi imitatori tornava a manifestarsi "un nuovo eccesso dell'Arte" cioè la volontà, spesso inconscia, di sottomettere l'uso concreto della lingua da parte di uno scrittore a regole infallibili e perciò inattaccabili. Costoro intendono il linguaggio "non come una cute che sia il portato dell'intiero organismo nazionale, ma come una nuova manica da infilare …"
[..]
la scelta del fiorentino "puro", non contaminato dalla realtà, finisce con essere una scelta di ingessatura (strumentale) della comunicazione, a prescindere dalla volontà del proponente (Manzoni)


Ashoka

vernavideo
Inviato: 13/7/2006 10:54  Aggiornato: 13/7/2006 10:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Personalmente credo che l'inglese e' a pieno titolo la lingua franca europea, e detto tra noi, non mi sembra cosi' male.

Nel bene e nel male questa scelta e' stata fatta dalle persone e non e' stata, come giustamente dice Ashoka, Citazione:
imposto con una scelta politica

l'80/90% della produzione audiovisiva e dei siti internet e' esclusivamente in inglese.

Per superare il divario linguistico delle popolazioni che non parlano inglese basterebbe fare come nei paesi nordici dove anche gli anziani sfoggiano un ottimo inglese:
non doppiare, ma sottotitolare tutti i programmi televisivi e tutti i film in lingua non italaiana.

Sarebbe, a mio avviso, il modo piu' economico ed efficace per ovviare il language gap con la lingua franca.

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Linucs
Inviato: 13/7/2006 13:56  Aggiornato: 13/7/2006 14:01
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Ma esiste una lingua moderna, in continua evoluzione, scientificamente pianificata, che è nata utilizzando le radici più diffuse all'interno dei ceppi linguistici europei e che ha la straordinaria caratteristica, oltre che di essere di facilissimo apprendimento, di non appartenere ad alcun popolo. Questa lingua che oggi, anche grazie ad Internet, sta riscontrando sempre maggior interesse e diffusione, è l'esperanto. Sull'esperanto hanno espresso parere positivo illustri linguisti come Tullio De Mauro e Umberto Eco.

Oh no, è tornato all'attacco con la delirante lingua artificiale per il cittadino mondiale artificiale ed imbastardito ad arte: diocenescampi, in 15 lingue.

Colgo l'occasione per ricordare che una cosiddetta "lingua europea" non serve assolutamente a nulla, poiché la cosiddetta "Europa" non ha alcunché da comunicare ai propri sudditi se non altre regole, regolette e boiate assortite.

Linucs
Inviato: 13/7/2006 14:06  Aggiornato: 13/7/2006 14:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Meglio il latino.

Infatti: molto meglio, almeno quando cercheranno di far entrare lo Zimbabwe in Europa con qualche scusa inventata forse a qualcuno verrà il vago sospetto.

(una timida speranza?)

Lestaat
Inviato: 13/7/2006 14:52  Aggiornato: 13/7/2006 14:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Do you speak latin?
UAHAUAHAUAHAUHAUHAUAHU

Citazione:
almeno quando cercheranno di far entrare lo Zimbabwe in Europa con qualche scusa inventata forse a qualcuno verrà il vago sospetto


Oddio non riesco più a respirare...!!!
LOLOLOLOLOL

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
vernavideo
Inviato: 13/7/2006 14:57  Aggiornato: 13/7/2006 14:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Spiritosoni!
Io continuo a sognare un mondo senza frontiere...

Ciao,

Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Santaruina
Inviato: 13/7/2006 15:06  Aggiornato: 13/7/2006 15:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Do you speak latin?
Bello.

Dopo la lingua globale creata da zero da un simpatico massone mi piacerebbe che nel mondo ci fosse anche un' unica religione globale e un unico governo globale, così potremo tutti ricevere meglio le direttive delle istituzioni sovrannazionali che ci proteggeranno con saggezza.

Ovviamente sto scherzando, non si sa mai.

A parte le ovvie considerazioni di chi segue queste vicende da tempo - il tutto fa parte di un progetto di lunga data verso il famigerato "nuovo ordine" (i riferimenti per approfondire non mancano, anche in questo sito per chi volesse) - si potrebbe considerare il fatto che ogni lingua esistente in questo momento sul pianeta ha avuto una sua storia ed una sua ragion d'essere.

L'esperanto è un esperimento artificiale di una lingua creata da zero assemblando altri idiomi, dal mio punto di vista una sorta di mostro di Frankenstein senza anima.

La lingua di un popolo è importante, spesso condiziona lo stesso modo di pensare, di rapportarsi agli altri del popolo stesso, e nello stesso momento ne è conseguena.

L'esperanto nascendo da zero, non ha storia alle sue spalle, non esprime alcun percorso di pensiero, non esprime alcuna tensione vitale.

La sua eventuale "imposizione" sarebbe un mero atto di dominio da parte delle elites del potere, non a caso origina negli ambienti massonici che questo nuovo ordine hanno a lungo progettato.

Per approfondimenti vedere il forum citato in precedenza.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Kirbmarc
Inviato: 13/7/2006 15:14  Aggiornato: 13/7/2006 15:14
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Do you speak latin?
L'esperanto non è facile,almeno in rapporto alla pronuncia(ma esiste poi la pronuncia dell'esperanto?). Ma a nessuno viene in mente che, invece di limitare le lingue a una sola , è molto meglio cercare di saperne più di una? (Poi non serve che tutti sappiano tutte le lingue, però ad esempio, se si tratta con dei russi, parlare in russo invece che in inglese non sarebbe male...idem se dei russi trattano con degli italiani, perchè la nostra lingua dovrebbe essere di serie Z?)

saul
Inviato: 13/7/2006 15:17  Aggiornato: 13/7/2006 15:17
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Innanzitutto l'utilità di una lingua comune esiste solo quando già esiste un senso di comunione fraterna tra gli europei, quando c'è unione non solo unione bancaria, ma anche di intenti e di cultura.

Solo allora sarebbe utile una lingua "comune", che dovrebbe essere NEUTRA, perchè non deve appartenere a nessuno stato dell'unione, VEICOLARE, perchè deve fungere come semplice veicolo, esattamente come seconda lingua, senza cancellare le lingue già presenti, infine SEMPLICE con scrittura corrispondente a pronuncia (non come l'inglisc)

Conosco Interlingua, che corrisponde a tali requisiti....

www.interlingua.altervista.org
www.interlingua.com
http://conversationininterlingua.blogspot.com
www.paolocastellina.net/interlingua

Linucs
Inviato: 13/7/2006 15:30  Aggiornato: 13/7/2006 15:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Io continuo a sognare un mondo senza frontiere...

Quindi sei a favore del colonialismo? Oppure il mondo "non ha frontiere", ma solo a senso unico?

(ho indovinato?)

===

Innanzitutto l'utilità di una lingua comune esiste solo quando già esiste un senso di comunione fraterna tra gli europei, quando c'è unione non solo unione bancaria, ma anche di intenti e di cultura.

Orrore.

Solo allora sarebbe utile una lingua "comune", che dovrebbe essere NEUTRA, perchè non deve appartenere a nessuno stato dell'unione, VEICOLARE, perchè deve fungere come semplice veicolo, esattamente come seconda lingua, senza cancellare le lingue già presenti, infine SEMPLICE con scrittura corrispondente a pronuncia (non come l'inglisc)

Bdabo mobutu 'mbulu? Awamba...

vernavideo
Inviato: 13/7/2006 15:42  Aggiornato: 13/7/2006 15:42
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Linucs,
non ho detto senza confini, ho detto senza frontiere.
E sono convinto che le barriere linguistiche costituiscono una frontiera spesso insormontabile.
Io continuo a sognare..
Ciao,
Stefano

P.S.
Secondo te, sono le popolazioni europee a volere l'ingresso della turchia e della romania o sono queste ultime a volerci entrare?

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
saul
Inviato: 13/7/2006 15:52  Aggiornato: 13/7/2006 15:52
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Linucs

Sei pregato di dare risposte esaurienti, giustificando il tuo "orrore" e leggendo almeno un link che ho precedentemente fornito per vedere l'enorme comprensibilità della lingua di cui parlo (che non è un semplice bdabo mobutu mbulu awamba bla bla)

Lestaat
Inviato: 13/7/2006 15:54  Aggiornato: 13/7/2006 15:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Do you speak latin?
saul:
una lingua non è solo un insieme di parole e di regole grammaticali.
Come potremmo scegliere una lingua comune?
E' pressochè impossibile.
Un esempio:
gli indiani sono grandiosi programmatori e matematici, così come i giappi e gli orientali tutti in generale.
Sai perchè?
Il loro modo di esprimersi è "concettuale", la loro lingua è concettuale, come potremmo avere una lingua comune?
Tavolo in italiano è un insieme di 3 sillabe con un suono che noi associamo al concetto di tavolo.
Tavolo in giapponese è un idea invece, come in matematica o in informatica, e la parola corrispondente non solo ha, come nella nostra lingua, associato il concetto di tavolo ma E' il concetto stesso di tavolo, cioè "piano con gambe" (è un esempio che mi fece un amica giapponese).
Capisci la profonda differenza?
Sono convintissimo che la cosa migfliore che potremmo fare è impararci 4 o 5 lingue tutti quanti, possibilmente una per ogni ceppo linguistico, diverrebbe più facile capirsi e soprattutto crescerebbe clamorosamente l'apertura mentale delle persone dato che "comprendere è l'inizio dell'accettare" (Confucio).

:)

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
vernavideo
Inviato: 13/7/2006 15:54  Aggiornato: 13/7/2006 15:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Quindi sei a favore del colonialismo? Oppure il mondo "non ha frontiere", ma solo a senso unico?


Ah, gia', dimenticavo...
in teoria (e solo in teoria pultroppo), nello spazio schengen le frontiere non dovrebbero esserci proprio.....

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
vernavideo
Inviato: 13/7/2006 16:05  Aggiornato: 13/7/2006 16:05
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Lestaat,

Non ho mai detto ne credo che le popolazioni debbano abbandonare le proprie lingue locali (anzi, io sarei per il recupero dei dialetti regionali italiani)
Ho solo detto che una lingua franca 'mondiale' esista gia', ed e' l'inglese.
Nel bene e nel male hanno il monopolio delle produzioni audiovisive distribuite nel mondo occidentale e un discreto share di presenza anche nelle culture orientali.

Non ci vedo niente di male se accanto ai vari dialetti regionali, le persone parlassero anche un inglese corretto. Come ho gia' detto, prendendo per esempio le popolazioni dell' europa settentrionale, la cosa mi sembra fattibile ed economica.

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
untale
Inviato: 13/7/2006 16:09  Aggiornato: 13/7/2006 16:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Io sono convinto dell'utilità di una lingua neutrale che non avvantaggi nessuno.

Citazione:
La lingua di un popolo è importante, spesso condiziona lo stesso modo di pensare, di rapportarsi agli altri del popolo stesso, e nello stesso momento ne è conseguena.


Proprio per questo non si può prendere l'inglese come lingua franca, l'inglese è la lingua di UN popolo, riflette il modo di pensare di un popolo. E proprio per questo occorre una lingua neutrale.

Io non so su quali basi molti affermano che una lingua pianificata non ha anima, è un Frankenstein.. come se l'italiano, o il tedesco, o quello che vi pare non fosse stato pianificato a sua volta.

Comunque venendo alle cose pratiche, una lingua pianificata si impara in meno di tre mesi (così è stato per me quando ho imparato l'Esperanto). Dopo tre mesi, con un po' di buona volontà, si possono affrontare anche discussioni filosofiche piuttosto complicate, e con qualche mese in più si raggiungono livelli paragonabili a quelli di un madrelingua.

Io non dico che l'Esperanto sia la lingua adatta, sono più propenso per l'Interlingua a dire il vero o una nuova lingua pianificata, ma per esperienza mia personale in internet (ho avuto modo di comunicare, in Esperanto, con persone da ogni parte del mondo) io SO che, comunicando in Esperanto, mi sono sentito INFINITAMENTE a mio agio, comodo comodo, mentre l'inglese, che studio dalle elementari e che pratico ogni giorno non mi dà questo grado di sicurezza nell'esprimermi.

Claude Piron, in uno dei suoi articoli, cita dei dati interessanti. Per imparare perfettamente una lingua pianificata, e dunque con una grammatica logica e "pulita", occorrono non più di 300 ore. Per imparare un buon inglese occorrono 10.000 ore. Chi ce lo fa fare di buttare una fetta così enorme della nostra vita (senza contare il denaro che occorre) a imparare una lingua che magari neanche ci piace?

では

vernavideo
Inviato: 13/7/2006 16:27  Aggiornato: 13/7/2006 16:28
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
l'inglese è la lingua di UN popolo, riflette il modo di pensare di un popolo. E proprio per questo occorre una lingua neutrale.


Quale popolo?
Quello inglese oppure quello americano, quello autraliano oppure quello sud canadese, quello indiano oppure quello jamaicano? ( e la lista continua....)

prorpio in virtu di sua natura di lingua franca, l'inglese galattico standart e' una lingua neutrale ( a differenza dell'americano, del britannico, etc)

Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Linucs
Inviato: 13/7/2006 16:36  Aggiornato: 13/7/2006 16:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
non ho detto senza confini, ho detto senza frontiere.

Ah. Quindi ci possiamo parlare, però tenendo le dovute distanza?

E sono convinto che le barriere linguistiche costituiscono una frontiera spesso insormontabile.

Ohibò. Barriera per cosa?

Secondo te, sono le popolazioni europee a volere l'ingresso della turchia e della romania o sono queste ultime a volerci entrare?

Da quando le "popolazioni europee" sono dotate di volontà collettiva?

Sei pregato di dare risposte esaurienti, giustificando il tuo "orrore" e leggendo almeno un link che ho precedentemente fornito per vedere l'enorme comprensibilità della lingua di cui parlo (che non è un semplice bdabo mobutu mbulu awamba bla bla)

Il mio orrore nasce spontaneamente ogni volta che sento parlare di comunione d'intenti, fraternità forzata ed altre amenità che scatenano l'acre tanfo del collettivismo. Non nego senz'altro che l'orrenda neo-lingua sia comprensibile ai più: tanto peggio, poiché non vi è alcun motivo che le direttive piovute dall'Europa siano comprensibili a chicchessia, trattandosi di mere e futili imposizioni. Al contrario, quando due persone hanno un interesse reciproco nel capirsi, stranamente qualche modo si trova sempre, senza inventare lingue ufficiali o altre amenità. Da questa amena discussione possiamo facilmente dedurre che i popoli europei non senzano alcuna necessità di "capire" gli squallidi dettami delle istituzioni europee.

Tra parentesi, bdabo mobutu 'mbulu è una lingua tanto artificiale (quindi tanto valida) come qualunque altra, tralasciando ovviamente la perdita di alcune lievi sfumature e concetti. D'altra parte, se qualcuno voleva insegnare la matematica negli USA a forza di ebonics...

gli indiani sono grandiosi programmatori e matematici, così come i giappi e gli orientali tutti in generale. Sai perchè?

Perché sei diventato razzista, ma in questo caso ti è consentito?

Proprio per questo non si può prendere l'inglese come lingua franca, l'inglese è la lingua di UN popolo, riflette il modo di pensare di un popolo. E proprio per questo occorre una lingua neutrale.

Ohibò. Ora gli inglesi sono diventati un popolo tutto uguale.

Io non dico che l'Esperanto sia la lingua adatta, sono più propenso per l'Interlingua a dire il vero o una nuova lingua pianificata, ma per esperienza mia personale in internet (ho avuto modo di comunicare, in Esperanto, con persone da ogni parte del mondo) io SO che, comunicando in Esperanto, mi sono sentito INFINITAMENTE a mio agio, comodo comodo, mentre l'inglese, che studio dalle elementari e che pratico ogni giorno non mi dà questo grado di sicurezza nell'esprimermi.

Ottimo. Allora studialo, dove sta il problema?

Claude Piron, in uno dei suoi articoli, cita dei dati interessanti. Per imparare perfettamente una lingua pianificata, e dunque con una grammatica logica e "pulita", occorrono non più di 300 ore. Per imparare un buon inglese occorrono 10.000 ore. Chi ce lo fa fare di buttare una fetta così enorme della nostra vita (senza contare il denaro che occorre) a imparare una lingua che magari neanche ci piace?

E per quale motivo dovremmo imparare una lingua per leggere le boiate partorite in sede europea? Casomai la studieremo per discutere amabilmente con le simpatiche persone in ogni angolo di mondo.

Lestaat
Inviato: 13/7/2006 16:54  Aggiornato: 13/7/2006 16:54
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/7/2005
Da: Perugia
Inviati: 1774
 Re: Do you speak latin?
Linucs:
nella speranza fosse ironia ti rispondo.
Non scherzavo. E' un dato di fatto.
Non che siano più portati per "natura" (questo si sarebbe razzismo) ma per un fattore culturale.
Crescendo con una lingua concettuale hanno un approccio molto più naturale all'analisi matematica e alla programmazione perchè ci sono abituati. Chi cresce con una lingua fonetica invece è abituato a schematizzare troppo essendo abituato a memorizzare le associazioni alle parole.

In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
saul
Inviato: 13/7/2006 16:55  Aggiornato: 13/7/2006 16:55
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Linucs

Grazie ora è più chiaro e posso risponderti.

L'uso da parte mia di parole come "fraternità" e "comunione d'intenti" non volevo certo intenderlo come più volte ce lo siamo fatti sbattere in faccia dai moderni europoidi di bruxelles... con questo sono d'accordo.. Il significato più radicale di queste parole è un altro e noi lo conosciamo, quello che accomuna ogni popolo nelle sue tradizioni e cultura..

Difatti nel mio primo messaggio avevo proprio premesso che questa questa lingua risulterà utile solo quendo ci sarà una sensibilità maggiore da parte nostra e ovviamente anche dei governanti...

per quanto riguarda le boiate partorite in commissione europea (condivido nel definirle boiate [es: non possiamo chiamare le banane "banane" se sono più corte di 15 cm o più lunghe di 30]) io quelle già non le leggo in italiano, figuriamoci in un'altra lingua!!!!
Ma il mio interesse per usare una lingua veicolare e secondaria come Interlingua non è tanto nel leggere quelle pseudo-leggi, quanto nell'usare questa lingua per comunicare con le persone non solo tra le mura di bruxelles, ma anche in Ue, e, perchè no, nel mondo.

_gaia_
Inviato: 13/7/2006 17:30  Aggiornato: 13/7/2006 17:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Non è vero che l'inglese è già la lingua "mondiale". In molti posti capiscono meglio l'italiano dell'inglese... ()

A parte le battute, straquoto Santa perché anch'io credo che una qualunque lingua artificiale non possa attecchire (a meno di imposizioni dall'alto): la lingua è espressione della gente che la parla, nasce ed è radicata nel più profondo della storia e della cultura della gente.
Nessun'altra lingua potrà essere sentita come quella natìa, ma una lingua artificiosa non potrà essere sentita e basta.

Vorrei un mondo dove ognuno è libero di imparare tutte le lingue che vuole. Io so il mio dialetto (non benissimo), l'italiano (discretamente) e vorrei sapere meglio almeno francese inglese e spagnolo.
Cosa potrei volere di più? Nulla.
E di certo, non l'esperanto o un'altra lingua "accentratrice/mondialista"...

florizel
Inviato: 13/7/2006 17:39  Aggiornato: 13/7/2006 17:39
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
emiCitazione:
vorrei segnalare che nel Forum si era già discusso di questo argomento e la discussione era stata aperta proprio da giulio.

Ahhaahh...ora "collego"... Grazie per aver segnalato il link,emi.Era il caso.
S'aricomincia...vabbè.
Citazione:
Ma se una lingua comune deve esserci questa deve essere al di sopra di tutte le altre (...) non appartenere ad alcun popolo
Continuo a chiedermi perchè DEVE esserci a forza una lingua "comune",e non so darmi una risposta se non collegando questa esigenza (di POCHI?) con la seguente affermazione:
Citazione:
La ricerca di una lingua comune è sicuramente un aspetto prioritario per la nascita del "cittadino europeo".

E chiedo:così come la "lingua",non si sta tentando di affermare anche una "identità europea" al di sopra delle specificità dei popoli rientranti in questa definizione?
Si era già tentato di approfondire,nel forum di cui sopra,le insidie dell'adozione dell'esperanto,sia dal punto di vista dei suoi effetti sul "pensiero" che da quello politico.
Dovrebbe ormai essere chiaro che il linguaggio "artificiale" ha una sua "influenza" sul processo del pensiero,e che le "diversità" delle lingue europee (ma non solo europee) non sono un "caso",ma il risultato dell'evoluzione e delle tradizioni dei popoli.
Nel caso dell'esperanto,riassumere tutti i ceppi linguistici europei in un'unica lingua,con lo scopo di volerle (presuntuosamente) rappresentare tutte, in realtà produce il loro annullamento,con la conseguente "colonizzazione" del pensiero,oltre a quella politica delle terre altrui,già ampiamente messa in atto dall'Europa dei potenti.
Riposto il forum in cui se ne parlava,meglio approfondirne i "contenuti".
QUI.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
florizel
Inviato: 13/7/2006 17:56  Aggiornato: 13/7/2006 17:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
_gaia_Citazione:
non l'esperanto o un'altra lingua "accentratrice/mondialista"...

Infatti,qui il problema non è la lingua,ma il "POTERE".
Addurre l'uso dell'esperanto come criterio di "difesa" dall'imperversare dell'inglese (e mi pare di capire non solo dal punto di vista del linguaggio) implica l'assunzione di un concetto dell'Europa come nazione UNICA da contrapporre alla "più grande potenza militare ed economica del pianeta".
Altro che fatto "pratico"...!
E poi,non capisco:i traduttori li lasciamo senza mestiere?
Riporto uno stralcio degli interventi del forum citato,anzi,chiedo alla Redazione di aggiungerlo in coda all'articolo,così che possano accedervi tutti direttamente dallo stesso.

>Tra l'altro,la lingua del "nemico" è anche la lingua del popolo che potenzialmente subisce lo stesso nostro "nemico".<

"Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi".
Proverbio anglosassone.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
vernavideo
Inviato: 13/7/2006 17:58  Aggiornato: 13/7/2006 17:58
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2006
Da: Lussemburgo
Inviati: 1200
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Ohibò. Barriera per cosa?


Citazione:
per discutere amabilmente con le simpatiche persone in ogni angolo di mondo.


Ciao,
Stefano

Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
fiammifero
Inviato: 13/7/2006 18:06  Aggiornato: 13/7/2006 18:06
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
implica l'assunzione di un concetto dell'Europa come nazione UNICA da contrapporre alla "più grande potenza militare ed economica del pianeta".

mi sono persa qualche cosa o l'Europa è ancora colonia Americana?
Ditemelo che corro ad iscrivermi ad un corso di Russo o di Cinese.

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
fiammifero
Inviato: 13/7/2006 18:15  Aggiornato: 13/7/2006 18:15
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
per discutere amabilmente con le simpatiche persone in ogni angolo di mondo.


Quindi tra pochi intimi!

E tu pensi che il moribondo di fame e sete di ogni angolo del mondo abbia voglia di discutere amabilmente.,non avendo acqua potabile nè elettricità,nè telefono,nè internet?

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Kirbmarc
Inviato: 13/7/2006 18:16  Aggiornato: 13/7/2006 18:16
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
mi sono persa qualche cosa o l'Europa è ancora colonia Americana?

Appunto. Per questo è bene conscere l'inglese (anche Arminio, principe deiCheruschi, che fermò la conquista romana della Germania, sapeva il latino, e lo parlavapure bene). Però sapere il cinese o il russo secondo me aiuta(anche perchè non è detto che non arrivino i cinesi..). L'esperanto non mi sembra una soluzione, e naenche la"lingua nuova" dei link (che, fra parentesi, sembra uno spagnolo "maccheronico", condito di latino e italiano), perchjè sono lingue artificiali, quindi presentano lo svantaggio di essere macchinose, lente a impararsi,difficli da tenere a mente. E poi c'è il problema della pronuncia.
Inoltre, come a molti mi viene il "vago sospetto" che una unica lingua sia un pericolo più che una risorsa.

saul
Inviato: 13/7/2006 18:24  Aggiornato: 13/7/2006 18:24
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
usciamo per un attimo dall'Europa o qualsivoglia altra unione globalista...

Dal punto di vista dell'uguaglianza tra popoli e di praticità, non sarebbe più utile e semplice per tutti utilizzare come lingua veicolare una lingua come Interlingua o l'Esperanto, le quali sono facili da apprendere e non rappresentano nessun singolo popolo?

E' pur sempre una lingua virtuale, è già stato confutato.. ma di lingue "morte e redivive" potrei annoverare l'ebraico, prima usato solo per le preghiere, ora (purtroppo) lingua di uno stato (guerrafondaio, purtroppo. Non voglio assolutamente però che chi parla questa ipotetica lingua si comporta come questo stupendo stato occidentale!!!!)

Il mitico Apuleio che dalle spiaggie africane ha prima appreso il greco, poi il latino, ha scritto opere come "Apologia o De Magia" e "La Metamorfosi o Asinus Aureus" in una lingua differente dalla propria, a lui inizialmente sconosciuta, ma poi integrata magistralmente.

Credo che se proprio si vogliano utilizzare fondi (come quelli che si usano oggi oggi per lo studio della seconda lingua nelle scuole, che non hanno certo cancellato la lingua originale) verso una lingua veicolare comune, ciò potrebbe risultare molto utile.

untale
Inviato: 13/7/2006 18:35  Aggiornato: 13/7/2006 18:35
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Va bene che siamo su Luogocomune, ma qui si continua a parlare per luoghi comuni.

Più macchinoso, lento, difficile da tenere a mente? Devo dedurre che hai effettivamente imparato una lingua pianificata e hai constatato di persona.
Strano, perché la mia esperienza è l'esatto opposto.

Semplice, scorrevole, veloce a impararsi, facilissimo da tenere a mente.

Sarò io, mah.

Leggendo certi commenti qui mi sembra di leggere Attivissimo mentre spara a 0 cose che non stanno da nessuna parte. Prima di buttarsi a capofitto perché non indagare un po'? Esiste un problema di natura linguistica, nessuno ne parla. C'è un inglese che si sta imponendo sempre di più, lo si vuole obbligare per legge a scuola (o hanno già fatto una legge simile, non ricordo) dall'asilo. Si vuol rendere tutti madrelingua inglesi PER IMPOSIZIONE. Vi sembra giusto?

Ogni lingua veicola una cultura, non vedo perché una certa lingua con una certa cultura debba essere imposta in Europa o in ogni altra parte del mondo senza fornire almeno una alternativa neutrale, poi decida ognuno come preferisce.

I vantaggi che presenta una lingua pianificata, e che molti di voi ignorano preferendo parlare di abominio, scempio, Frankenstein, è proprio la potenza espressiva che non pone vincoli irrazionali al pensiero. Se io voglio dire una cosa in inglese o in un'altra lingua, devo dirla rispettando tutta una serie di regoline e regolette che vanno imparate a parte, che non vengono per niente spontanee. Tutto ciò non esiste in una lingua pianificata BENE (tuttavia nell'Esperanto esiste, anche se in misura infinitamente minore).

Per concludere io credo che una cosa come una lingua, che sia essa l'inglese, il francese o una lingua pianificata, non può essere imposta per legge da un sistema educativo. Deve essere una scelta.

untale
Inviato: 13/7/2006 18:45  Aggiornato: 13/7/2006 18:46
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Certo sono d'accordo con te. Una lingua veicolare comune, ovviamente pianificata.

Non vedo perché dovrei spendere 10mila ore della mia vita, + tutti i soldi per pagare l'insegnante/viaggi all'estero per imparare a comunicare con altri esseri umani.

Che succede se non ho questo tempo, o se sono povero? Dove li trovo i soldi per il viaggio in Inghilterra? Perché alcuni paesi dovrebbero avere un vantaggio innato su tutto il resto del mondo? (anche economico, e non di poco)

Io ci provo, ma non capisco come e perché l'inglese è la lingua giusta. Mettiamo i pesi sulla bilancia.

INGLESE
10mila ore di studio, soldi per pagare i viaggi, difficoltà di una pronuncia assurda, necessità di imparare a parte pronuncia e scrittura delle parole. Ti pone automaticamente in posizione di inferiorità nei confronti dei madrelingua. Per niente democratica, perché alcuni la devono studiare a scuola impiegando tempo preziono, altri no.

Non voglio neanche menzionare il fatto che l'utilizzo dell'inglese, famoso per una pronuncia pazzesca e incomprensibile, è causa di un gran numero di morti per incidenti aerei. Capita semplicemente che si comunica male, succede, è pacifico.

LINGUA PIANIFICATA
sulle 250 ore di studio, semplice e razionale, non è necessario tirar fuori più di 10 euro per comprare un'eventuale grammatica + magari un libro per far pratica. Se si ha internet il costo è 0. Pronuncia semplice, scrittura fonetica. Pone tutti sullo stesso piano, dunque democratica. L'inglese come il turco come l'italiano si trovano su un terreno comune.
Non impone nessuna cultura, ognuno può veicolare la propria attraverso l'idioma neutrale. Non sono costretto a dire "fall in love" per "innamorarsi", ma posso, se voglio. Cosa me lo impedisce? Nulla! Siamo esseri umani e un "cadere nell'amore", espressione romantica presente anche nel giapponese (恋に落ちる), non si fa certo fatica a capirla.

Una lingua neutrale rispetta ogni cultura, perché non ne porta in grembo alcuna. Si può riempire di culture. Sostenete pure che è impossibile, io dico che è possibilissimo e l'ho provato in prima persona.

Sarò io.

florizel
Inviato: 13/7/2006 18:49  Aggiornato: 13/7/2006 18:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
KirbmarcCitazione:
Ma a nessuno viene in mente che, invece di limitare le lingue a una sola , è molto meglio cercare di saperne più di una?

Ehm...e poi come lo fai,scusa,"l'Uomo Nuovo"?
Ovvio che ti quoto.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Santaruina
Inviato: 13/7/2006 18:52  Aggiornato: 13/7/2006 18:53
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Do you speak latin?
Ciao Untale

Per concludere io credo che una cosa come una lingua, che sia essa l'inglese, il francese o una lingua pianificata, non può essere imposta per legge da un sistema educativo. Deve essere una scelta.

Partiamo da qui, e siamo d'accordo.
A questo punto direi solo, se per te lo studio di lingue universali è fonte di arricchimento, nulla ti vieta di applicarti su di esse.

Io le trovo orribili e "senza anima", tu invece utili facili e piacevoli da imparare.
Due pareri diversi ma entrambi degni del massimo ripetto.

Il problema nascerebbe nel momento in cui qualcuno mi imponesse di impararla, tale lingua, o nel momento in cui l'unione muratoria europea decidesse di farne lingua ufficiale.

Lì, detto papale papale, girerebbero un po' di scatole, sarebbe una prevaricazione.
Quindi, l''importante è che nessuno imponga niente, e che si resti nel diritto di poter dire "l'esperanto è una lingua ricca e coinvolgente" oppure "a mio parere l'esperanto è una boiata massonica pazzesca".

Vive le libertè.

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
untale
Inviato: 13/7/2006 18:55  Aggiornato: 13/7/2006 18:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Nessuno vuol limitare la lingua a una sola, secondo me vi sfugge questo concetto. Io ne conosco quattro di lingue e ne sto imparando una quinta fate voi.

Si vuol proporre una lingua neutrale per chi vuole comunicare pienamente con altri esseri umani senza discriminazioni, senza che ci si debba sentire inferiore dinanzi ad un americano o inglese o quello che volete.

Cosa c'è di sbagliato? E nessuno dice che debba essere imposta, o resa disponibile SOLO quella lingua. Cosa ti impedisce di imparare il russo se vuoi? Nulla.

saul
Inviato: 13/7/2006 18:58  Aggiornato: 13/7/2006 18:58
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
E inoltre... Io farei notare che questa globalizzazione nell'economia, nello stile di vita, ops LIFESTYLE, c'è stata imposta proprio dagli anglofoni e dai loro adepti!

Farebbe loro piacere un mondo che decide di evitare l'inglese sempre e comunque, adottando una lingua veicolare diversa, che in un certo senso è garante di tutte le altre lingue??

fiammifero
Inviato: 13/7/2006 19:00  Aggiornato: 13/7/2006 19:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Ma gli americani e gli inglesi se lo pongono questo problema?
Tanto per sapere se è un'esigenza indotta o vera e comune a tutti i popoli

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
untale
Inviato: 13/7/2006 19:01  Aggiornato: 13/7/2006 19:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Siamo d'accordo. Bisogna però sensibilizzare la gente sui problemi di ecologia linguistica. Il problema sembra inesistente a giudicare dai media, nessuno ne parla. È tutto un inglese di qui, inglese de là.

Se uno non sa che esiste un'alternativa democratica alla comunicazione interculturale, come fa a fare questa scelta di cui tu parli? Più volte parlando con la gente dell'inglese e delle lingue ausiliarie mi sono ritrovato a sentire cose come "cazzo, non ci avevo mai pensato!".

Questo è il vero problema, ci fanno il lavaggio del cervello e ci convinciamo di cose che non stanno né in cielo né in terra.

"Ma l'inglese è la lingua ufficiale dell'Unione Europea!"
"Ah sì? Da quando?"
*espressione di stupore, bocca spalancata*

Kirbmarc
Inviato: 13/7/2006 19:02  Aggiornato: 13/7/2006 19:02
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Più macchinoso, lento, difficile da tenere a mente? Devo dedurre che hai effettivamente imparato una lingua pianificata e hai constatato di persona.

Sì, ho provato a imparare l'esperanto, e ti giuro, dal mio punto di vista è stato molto più difficile che imparare l'inglese o il francese. Soprattutto perchè l'esperanto non si parla.
Citazione:
mi sembra di leggere Attivissimo

Il paragone con Attivissimo no, ti prego.
Citazione:
Si vuol rendere tutti madrelingua inglesi PER IMPOSIZIONE. Vi sembra giusto?

No. Io non imporrei niente, secondo me è utile conoscere l'inglese ma non obbligatorio. Però c'è chi vuole imporre l'esperanto.
Citazione:
alternativa neutrale

Non mi sembra così "neutrale".
Citazione:
Deve essere una scelta

Non posso fare altro che darti ragione, su questo punto.

saul
Inviato: 13/7/2006 19:04  Aggiornato: 13/7/2006 19:04
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Santaruina

Il fatto è che già adesso sei obbligato, a scuola per esempio, ad apprendere un'altra lingua (non certo scelta da te)!!

Dall'alto già ci obbligano a conoscere altre lingue (dei vincitori)

untale
Inviato: 13/7/2006 19:05  Aggiornato: 13/7/2006 19:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Guarda ti dico quello che ho avuto modo di sperimentare io stesso in questi ultimi anni, parlando con americani/inglesi.

Incredibilmente loro questo problema lo sentono più di noi non-anglofoni (sto ovviamente generalizzando). Evidentemente vedono la loro pacchia, vedono le nostre difficoltà, e un po' si sentono in colpa. E poi poveretti parlano una sola lingua, secondo me hanno anche qualche complesso di inferiorità.
Per questo, credo, a molti anglofoni non dispiace molto l'idea di una lingua ausiliaria neutrale.

Certo ci sono anche quelli che ucciderebbero pur di mantenere il predominio dell'inglese.

untale
Inviato: 13/7/2006 19:07  Aggiornato: 13/7/2006 19:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Uno, io non voglio imporre l'esperanto. L'esperanto neanche mi piace.
Non voglio proprio imporre un bel nulla, vorrei vedere offerta un'alternativa e che sia visibile.

Poi vorrei sapere perché secondo te una lingua pianificata nel modo giusto non può essere "neutrale".

Per fortuna siamo d'accordo sull'ultimo punto.

Kirbmarc
Inviato: 13/7/2006 19:30  Aggiornato: 13/7/2006 19:30
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
io non voglio imporre l'esperanto.

Infatti non sei tu!
Citazione:
Poi vorrei sapere perché secondo te una lingua pianificata nel modo giusto non può essere "neutrale".

Forse bisognerebbe un po' documentarsi su chi ha inventato e porta avanti questa lingua. Prova sotto "Nuovo Ordine Mondiale"
Citazione:
Per fortuna siamo d'accordo sull'ultimo punto

untale
Inviato: 13/7/2006 19:41  Aggiornato: 13/7/2006 19:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Forse bisognerebbe un po' documentarsi su chi ha inventato e porta avanti questa lingua. Prova sotto "Nuovo Ordine Mondiale"


..forse stiamo facendo un po' di confusione.

Io sto parlando di una generica lingua ausiliaria internazionale, NON dell'esperanto. Devi spiegarmi perché una ipotetica LIA, studiata magari da linguisti di tutto il mondo, non può essere "neutrale". Se non lo è una LIA, cosa è neutrale? Probabilmente nulla.

E poi ti arrabbi se ti dico che mi ricordi Attivissimo!

Inoltre mi sembra che tu abbia un po' di fretta nel condannale l'esperanto che, ripeto, non mi interessa se non come passatempo nei siti esperantisti. Voglio dire, fa molta differenza chi l'ha creato a questo punto, dopo cento anni?

Un po' come Attivissimo: "basti vedere che pincopallino, citato da Massimo in Inganno Globale, è così e cosà, dunque non può dire cose valide".

Dai ci sta..

Meck
Inviato: 13/7/2006 20:27  Aggiornato: 13/7/2006 20:28
So tutto
Iscritto: 12/4/2006
Da:
Inviati: 23
 Re: Do you speak latin?
Interessante questa interlingua, non ne avevo mai sentito parlare.
Mi sembra un progetto valido, soprattutto perchè ideato e portato avanti da linguisti; non so quanti di voi qui abbiamo sostenuto un esame di glottologia o glottologia comparata, ma quelli della linguistica sono temi estremamente complessi e importanti.

Mi sembra evidente come noi italiani possiamo capire pressochè tutto quello che è scritto in interlinguese (apparte eventuali false friends di questo nuovo lessico) e sono curioso di vedere se un anglofono ci azzecca effettivamente qualcosa (mi è venuta voglia di chiamare in causa alcune mie conoscenze).

Forse mi rimane qualche perplessità sulle flessioni dei termini in generale, che richiamano in maniera abbastanza eloquente lo spagnolo.
Non vorrei che la pronuncia di una lingua di questo tipo sia esclusivamente "spagnolizzante"; preferirei una sorta di latino "leggiadro", diciamo un po' meno macchinoso e spigoloso del latino vero. (SPECIFICANDO che nessuno di noi sa quanto spigoloso potesse effettivamente essere il latino parlato dai nativi, soprattutto quello informale del volgo...)

Comunque ho trovato quei link postati più sopra stimolanti, e da uno di essi riporto lo spezzone di una FAQ che parla dell'esperanto in un confronto generale con l'interlingua...

Citazione:

Cominciamo dall'esperanto, più diffuso e conosciuto: lingua estremamente
logica, con una marea di affissi e suffissi, grammatica perfetta (tutti
i sostantivi in -o, tutti gli aggettivi in -a, tutti gli avverbi in -e,
eccetera), in realtà incomprensibile da chiunque a meno che uno non si
metta a studiarla. L'uso di caratteri con diacritici insoliti (il
cappelletto su c, g, h, j, s e l'accento breve su u) genera confusione,
in quanto, unicode a parte, si usano sistemi poco belli per
rappresentare quei caratteri: io faccio parte di quelli che 'ikse
skribas' (scrivono con le x): cx, gx, hx, jx, sx, ux. Altri mettono
l'acca (che però esiste in esperanto), altri ancora mettono il
cappelletto prima, altri il cappelletto dopo. Un macello.
L'esperanto, comunque, non è proprio perfetto. A parte tante cose
illogiche (vedasi http://www.xibalba.demon.co.uk/jbr/ranto/), la
comunità esperantista, per quanto vasta, soffre di un cameratismo
estremo. Gli esperantisti non vogliono che le parole ormai comuni in
tutte le lingue vengano usate così come sono, e tantomeno
esperantizzate: vogliono che vengano 'trasposte' in esperanto. Per
esempio se dici 'email' ti guardano male, se dici 'emajlo' (che è una
versione 'esperantizzata' di 'email') pure. Devi dire 'retposxto' (sx =
s con ^ sopra), che significa "posta della rete".
Se non ti viene in mente una parola, per esempio zanzara, e abbozzi un
'zanzaro', ti dicono 'ne krokodilu!' e si incazzano a morte. Krokodili =
mischiare termini di altre lingue con termini esperantisti.
Storicamente, l'esperanto è venuto fuori dalla mente di una sola
persona, il dottor L. L. Zamenhof. Era un oculista, non un linguista, e
si nota: ha preso varie lingue europee, le ha mischiate, s'è inventato
una grammatica di sana pianta e ha fatto l'esperanto. Non dico che non
sia stato un lavoraccio, anzi: di sicuro è molto più usabile del volapük
(google vi aiuta), ma l'élitarismo che permea il mondo esperantista è
spaventoso.
Ci sono poi stati in seguito devi tentativi di riforma dell'esperanto
(per esempio l'ido, che significa proprio "derivato, figlio"), ma come
si può facilmente immaginare NON presero piede.

L'interlingua invece è il frutto di una decina di anni di lavoro da
parte di linguisti professionisti. Gente che, coi soldi di una coppia di
filantropi, s'è messa a studiare le maggiori lingue europee (italiano,
spagnolo/portoghese, francese, inglese, tedesco e russo) e ha costruito
una lingua che avesse caratteri comuni a tutte queste.
In effetti, se è vero che l'interlingua moderna ha caratteri
italianizzanti, resta comunque comprensibile a occhio anche a uno
spagnolo e a un francese. Forse un francese deve impegnarsi un po' di
più, ma se vuole può.
Anche un inglese di media cultura può capirla (purtroppo l'americano di
media cultura equivale a un europeo ignorante; non lo dico con
cattiveria ma l'ho notato personalmente). La prova è facile: mandate un
anglofono su www.interlingua.com e quello vi dirà che non capisce
niente. Fategli notare che 'info national' e 'national info' sono la
stessa cosa, 'pagina initial' = 'initial page', 'documentos' =
'documents', 'historia' = 'history' e così via. Del resto l'inglese è
permeato di termini latini: l'aggettivo di 'sea' è 'marine', l'aggettivo
di 'home' è 'domestic'...
Tra l'altro le parole in interlingua devono essere presenti almeno in
tre lingue nazionali tra quelle sopraelencate, e spesso se ne prende
proprio il prototipo latino affinché siano riconoscibili. Un esempio
strano che personalmente mi colpì è che 'cuore' = 'corde'. Pare strano,
ma basta pensare a 'cordiale' e il puzzle si compone.
L'interlingua NON vuole essere estremamente regolare come invece vuole
esserlo l'esperanto: i linguisti che l'hanno costruita si sono accorti
che non c'è *una* sola lingua naturale che sia perfettamente regolare.
Quindi le irregolarità, se non sono troppe, sono perfettamente
accettabili. Per esempio il verbo 'haber', che al presente dovrebbe
essere 'io habe', 'tu habe' e via dicendo, è 'io ha', 'tu ha', eccetera.
E per le congiunzioni e preposizioni ci sono varie scuole di pensiero.
Cito un esempio su tutti: 'anche'. C'è chi usa l'italianizzante 'anque',
chi il latinorum 'etiam' e chi l'iberico 'tambem'. Poi c'è chi invece di
'io' dice 'ego'. Ma sono cose abbastanza facili da ricordare. E se
qualcuno dice di no, che mi ripetesse a memoria le declinazioni di un
sostantivo qualsiasi in estone (14 casi al singolare e 14 al plurale) e
poi ne riparliamo.
Anche i tedeschi possono impararsela, e *secondo noi* è sicuramente più
produttivo imparare prima l'interlingua e poi un'altra lingua neolatina.
È come imparare il prototipo, e poi da lì è facile andare a imparare
quello che resta delle varie lingue naturali a cui si è ispirata.
Un amico svedese (lo stesso del post che ho riportato) capisce senza
problemi l'italiano, lo spagnolo e il portoghese, pur non avendoli mai
tudiato attivamente. Certo, la sua produzione in queste lingue è
alquanto limitata, ma intanto le capisce. Io pure capisco francese,
portoghese, catalano e galiciano e non le ho mai studiate, e lo trovo
molto utile.

Anche l'esperanto mi è stato molto utile, comunque: nel suo miscuglio
linguistico, ho imparato per esempio che 'nur' in tedesco non si
riferisce ai nuraghe sardi ma significa 'solo', e cose del genere.

Per quanto riguarda l'interlingua, comunque, potete farvi un giro su:
http://www.interlingua.altervista.org/
http://www.interlingua.com/
e iscrivervi alle due mailing list (a basso traffico), INTERLNG:
http://maelstrom.stjohns.edu/CGI/wa.exe?SUBED1=interlng&A=1
e interlinguaitalia:
http://groups.yahoo.com/group/interlinguaitalia/

Io ultimamente sono piuttosto passivo (seguo ma non posto), ma in
compenso ho tradotto il mio sito in interlingua:
http://www.nicolucci.net/?lingua=ia


Ciao!


Infine vorrei far notare come una fetta consistente delle espressioni di cui tutti al mondo facciamo uso per farci capire, ciò le forme idiomatiche ("freddo cane", "essere al verde", ...), debba necessariamente essere abbandonata quando comunichiamo in una lingua virtuale o che ha l'ambizione di essere internazionale, come l'esperanto o l'interlingua.
A meno di crearne di nuove, ma questo mi sembra tanto illogico quanto ridicolo.

Linucs
Inviato: 13/7/2006 20:30  Aggiornato: 13/7/2006 20:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Non scherzavo. E' un dato di fatto.

Dimostrato da?

Non che siano più portati per "natura" (questo si sarebbe razzismo) ma per un fattore culturale.

E per quale grottesco motivo dovrebbe essere razzismo a priori?

Crescendo con una lingua concettuale hanno un approccio molto più naturale all'analisi matematica e alla programmazione perchè ci sono abituati.

Mi era sembrato...

Chi cresce con una lingua fonetica invece è abituato a schematizzare troppo essendo abituato a memorizzare le associazioni alle parole.

Mi sembra una gran balla. E sai perché? Non perché la teoria in sé sia disprezzabile, ma perché s'inserisce bellamente nel quadro revisionista contemporaneo per cui tutti hanno un qualche dono misterioso ed imponderabile (derivante ovviamente dalla cultura) tranne l'occidentale cattivo, capace solo di esprimere il peggio dell'umanità. Allora dico: se tutto ciò è vero, tiriamo fuori dalla naftalina il povero Bruce Lahn, invece di silurare le ricerche scomode.

(goooooogle)

E una volta ci casco, la seconda pure, ma dopo 350 link non me la bevo più.

untale
Inviato: 13/7/2006 21:19  Aggiornato: 13/7/2006 21:19
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Verissimo quello che dice sull'Esperanto.

In particolare il sistema di scrittura è una gran pagliacciata. Mi sono dovuto inventare un sistema mio, intuitivamente comprensibile agli esperantisti, pur di evitare le orrende ikso o le ^ o che altra diavoleria non so.

Vi rimando a questa pagina che scrissi due anni or sono sul sistema da me propugnato (senza successo) tra gli esperantisti
http://it.wikipedia.org/wiki/NHA

Il cameratismo, beh questo è diffuso ma non siamo a livelli patologici. Ci sono molti esperantisti aperti a piccoli cambiamenti che migliorino la lingua.

Ad ogni modo non darei mai il mio voto all'Esperanto, l'Interlingua mi sembra già un'alternativa molto più valida, anche perché creata da veri linguisti. Senza togliere che si può sempre inventare qualcosa di nuovo.

Santaruina
Inviato: 13/7/2006 21:37  Aggiornato: 13/7/2006 21:38
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: Do you speak latin?
_________

In lacrimoso laco viltade seco despota facia.
Cual tenebrosa sogna cardia tua avria invadito?
Et refuge, refuge cum omnia tua voluntade lo sole que fronte te paria,
sol lucentissimo et de virtude pleno.
Tenebrosa et obscura nocte te avolge, immanissima obscuritade su te cala
ille spectrale arti de ossa.

Adversa et discola paria la via tortuosa.
Lo patio paria non tenga finitade alcuna.

__________


A me Zamenhof me fa na

Blessed be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
florizel
Inviato: 14/7/2006 1:22  Aggiornato: 14/7/2006 1:23
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
saulCitazione:
Dal punto di vista dell'uguaglianza tra popoli e di praticità

Scusa,saul,ma QUALE sarebbe la praticità?
Quella di metterci tutti ugualmente nello stesso fottuto ghetto europeo?
Citazione:
non sarebbe più utile e semplice per tutti utilizzare come lingua veicolare una lingua come Interlingua o l'Esperanto, le quali sono facili da apprendere e non rappresentano nessun singolo popolo?

E per quale trascendentale ragione "pratica" alcun popolo non dovrebbe essere rappresentato,me lo spieghi?
Citazione:
potrei annoverare l'ebraico, prima usato solo per le preghiere, ora (purtroppo) lingua di uno stato

Perchè,scusa,l'esperanto cosa sarebbe di diverso dalla lingua di uno "stato"?La lingua parlata in un villaggio della savana o della steppa?
Citazione:
questo stupendo stato occidentale!!!!

"Stupendo" (ma guerrafondaio,guarda un po') stato occidentale casualmente fondato in medioriente...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
florizel
Inviato: 14/7/2006 1:58  Aggiornato: 14/7/2006 1:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
untaleCitazione:
Io sono convinto dell'utilità di una lingua neutrale che non avvantaggi nessuno.

Io sono convinta che l'utilità di una lingua neutra ed al di sopra dei popoli avvantaggi il "potere".
Citazione:
l'inglese è la lingua di UN popolo, riflette il modo di pensare di un popolo.

L'esperanto,invece,li vorrebbe esprimere tutti per non esprimerne nessuno. La sua sintassi mi pare subdola,come le sue ragioni d'essere.
Però è più equo e solidale,quello si.
Citazione:
una lingua pianificata si impara in meno di tre mesi

Strano,perchè per fottere i popoli in genere basta qualche bomba asetticamente lanciata nel giro di qualche secondo,oppure decenni e decenni di idiozie.
Tre mesi per l'esperanto:veloce ed indolore.
Citazione:
Si vuol proporre una lingua neutrale per chi vuole comunicare pienamente con altri esseri umani senza discriminazioni

Giusto.Discriminiamoli ugualmente e tutti,così poi "tutti insieme",riuniti sotto la STESSA bandiera di una gloriosa europa, l'inculatura farà meno male.
Citazione:
Cosa c'è di sbagliato?

C'è di sbagliato che l'esperanto stravolge la logica secondo cui impedire la "discriminazione" con cui ci si va allegramente riempiendo la bocca,significa difendere le specificità di ogni popolo,compresa la lingua,che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero,articolato ,simbolico e concettuale.
saulCitazione:
farei notare che questa globalizzazione nell'economia, nello stile di vita, ops LIFESTYLE, c'è stata imposta proprio dagli anglofoni e dai loro adepti!

Economia?!Ma non si stava parlando di una lingua che "avvicinasse" i popoli?
untaleCitazione:
esiste un'alternativa democratica alla comunicazione interculturale
Un'alternativa MONOculturale,vorrai dire.Se la lingua è NEUTRA,l'INTER va a farsi benedire,non trovi? (Ashoka,perdonami).
Citazione:
ci fanno il lavaggio del cervello e ci convinciamo di cose che non stanno né in cielo né in terra.

L'esperanto invece ce lo stira,il cervello.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
untale
Inviato: 14/7/2006 13:16  Aggiornato: 14/7/2006 13:16
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Aridaje.

Citazione:
Io sono convinta che l'utilità di una lingua neutra ed al di sopra dei popoli avvantaggi il "potere".


Una lingua che uno sceglie di imparare non avvantaggia il potere, ma la gente comune, i popoli, che hanno uno strumento per comunicare con altri esseri umani senza buttare anni della propria vita a imparare una lingua come l'inglese sui banchi di scuola o per conto proprio (questo ovviamente se non vogliono, è una scelta).

Citazione:
L'esperanto,invece,li vorrebbe esprimere tutti per non esprimerne nessuno. La sua sintassi mi pare subdola,come le sue ragioni d'essere.
Però è più equo e solidale,quello si.


Trovami una sola riga dove io parlo di esperanto come LIA giusta. A me non piace e non interessa l'esperanto in quel senso, non vedo perché questa cosa la vieni a dire a me. =/

Citazione:
Strano,perchè per fottere i popoli in genere basta qualche bomba asetticamente lanciata nel giro di qualche secondo,oppure decenni e decenni di idiozie.
Tre mesi per l'esperanto:veloce ed indolore.


Questo è l'atteggiamento che più mi sorprende in voi sostenitori del colonialismo linguistico inglese (perché di questo si tratta, ahimè). Se mi sto sbagliando ad affibbiarti questo nome correggimi pure.

Sembra che ragioniate per bombe, per odio, per guerra, per nemici, mentre tutto ciò che a me e ad un'altra persona può interessare magari è la pacifica comunicazione, la reciproca comprensione. O no? Dove la vedi tutta questa devastazione in una lingua che aiuta la comprensione interculturale, soprattutto in internet? Mah..

Citazione:
Giusto.Discriminiamoli ugualmente e tutti,così poi "tutti insieme",riuniti sotto la STESSA bandiera di una gloriosa europa, l'inculatura farà meno male.


Ma chi se ne frega della bandiera europea? Io parlo per gli europei come per i cinesi. Nessuno vuole imporre bandiere o chimere, almeno IO vorrei vedere offerta la possibilità di una LIA, poi vediamo se avevo ragione io o tu. Vediamo in quanti sceglieranno di imparare a comunicare democraticamente, e chi sceglierà l'inglese.

Che c'è di sbagliato nel porre tutti sullo stesso piano democratico? O preferisci la situazione attuale dove o impari la lingua del padrone o sei inferiore? Senza contare che rimarrai sempre inferiore rispetto a un madrelingua. Fammi capire.

Citazione:
C'è di sbagliato che l'esperanto stravolge la logica secondo cui impedire la "discriminazione" con cui ci si va allegramente riempiendo la bocca,significa difendere le specificità di ogni popolo,compresa la lingua,che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero,articolato ,simbolico e concettuale.


Non parlo di esperanto, e otto.
Poi, una lingua pianificata neutrale fa molto più per mantenere l'integrità delle specificità di ogni poopolo di una lingua etnica. Una lingua etnica veicola un modo di pensare, un modo di vedere il mondo, e ovviamente un tipo di cultura, mentre una LIA non lo fa. Possiamo non essere d'accordo su questo, ma fossi in te mi riserverei il beneficio del dubbio.
Proprio perché ho a cuore la prosperità di ogni lingua e cultura io vedo la necessità di una LIA.

O credi che io sia contento di vedere l'imbastardimento dell'italiano a favore dell'inglese? No sai perché c'è Berlusconi che vuole rendere il popolo italiano "madrelingua inglese". Io in tutto ciò vedo la morte progressiva dell'italiano.

Citazione:
conomia?!Ma non si stava parlando di una lingua che "avvicinasse" i popoli?


Perché non si può parlare anche di economia? Siamo in argomento, parliamo di questo e di quel problema relativi alla problematica generale. Si può.

Prova a indagare un po' in internet quale fonte di guadagno è il predominio dell'inglese nel mondo per alcune persone. Uno su tutti, l'inghilterra. Guarda quale percentuale del PIL deriva dalla imposizione subdola e passiva dell'inglese. Non è una cosa da poco, l'anglofono è avvantaggiato non solo culturalmente, nel campo della comunicazione globale, ma anche economicamente. Più antidemocratico di così.. mah, tu preferisci l'inglese, de gustibus.

Citazione:
Un'alternativa MONOculturale,vorrai dire.Se la lingua è NEUTRA,l'INTER va a farsi benedire,non trovi?


Scusa ma cosa stai dicendo? Vuol dire che se abbiamo A, B, e C, per rendere "culturale" la comunicazione interculturale serve la lingua di B? Perché? Teniamo conto che TUTTI non possono imparare TUTTE le lingue. Una LIA è L'UNICA soluzione democratica che pone tutti sullo stesso piano nella comunicazione interculturale.

Io lo dico per esperienza personale, tu che esperienze hai? O parli come Attivissimo? Scusami, non voglio essere offensivo, solo che non ti capisco per niente.

Guarda te, ora l'inglese favorisce la comunicazione interculturale perché è una lingua etnica.. mah.

Citazione:
L'esperanto invece ce lo stira,il cervello.


Non sto parlando dell'esperanto, e ottantasette.
Bisogna mettere un po' le cose in prospettiva. Non puoi negare che il problema linguistico, specie in europa, è ampiamente ignorato per gli interessi ovvi di certuni. Negalo, se ci riesci.

Il lavaggio del cervello di cui parlo è quello da cui derivano pubblicità come "GIANNI! Stamattina un bambino mi ha salutato così: good morning! AAAAAHH, l'ottimismo! Il profumo della vita! Come si fa a non essere ottimisti!"

Si inculca nella gente che l'inglese è fico, che è giusto, che è democratico. Questo è lavaggio del cervello bello e buono.

Stranamente chi ho avuto modo di conoscere attraverso l'esperanto (solo perché è la prima LIA che ho avuto tra le mani in internet e ho deciso di studiarmi come passatempo) sono tutte persone con una mentalità aperta, sicuramente capaci di vedere oltre quello che ci propinano nella TV o ci fanno credere che è giusto.


Per concludere, vorrei fare un'osservazione sulla bellezza di ogni lingua e sul bisogno di imparare la lingua dei popoli che vogliamo conoscere, decantata da alcuni.

Sono d'accordo, ma non è questo il metodo. Io oggi imparo l'inglese non perché è bella, perché mi piace, per la sua poesia, la sua letteratura. Certo sarà pieno di persone che lo imparano per questa ragione, ma oggi come oggi io sono COSTRETTO a impararlo, COSTRETTO a farmi piacere questa lingua, e in tutto ciò viene a MANCARE IL FATTORE "SCELTA".

Non puoi impormi una lingua etnica, con tutte le sue bellezze certo, per la comunicazione interculturale. Non puoi impormi di spendere il tempo (10mila ore circa, secondo studi, io dico di più) e il denaro necessari per imparare una lingua etnica, non importa quanto è bella, perché magari io ho voglia di studiarmi il tedesco ma ho una sola vita per fare tutte queste cose.

Sono d'accordo, il modo migliore per conoscere la gente è imparare la loro lingua e con essa comunicare, ma MAI per imposizione. Qui, io credo, è utile la LIA, perché è uno strumento veloce da studiare, con una grammatica "perfetta", che ti permette di comunicare comodamente con chi vuoi senza che una lingua etnica, magari straniera ad ambe le parti, faccia da tramite.


Dovete trovarmi una sola ragione per cui in Europa NON si debba affrontare il problema linguistico, NON si debba considerare l'utilità di una LIA, e NON si debba portar via all'inglese i privilegi che oggi detiene.

Parliamone.

saul
Inviato: 14/7/2006 14:29  Aggiornato: 14/7/2006 14:29
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Florizel

Praticità: intendo tempo (per imparare una lingua quale Interlingua basta molto meno di quanto necessita una lingua come l'inglese, che differisce enormemente tra scritto e pronunciato) costi (non c'è più la necessità di andare ad apprendere la lingua in terra straniera; ex: mia sorella ha appena speso mille sterline per andare a londra al college a imparare l'inglese).

Credo che il ghetto europeo, se andiamo avanti così, ce lo imporranno lo stesso in inglese, che è la lingua di un singolo membro!!

Per quanto riguarda la "rappresentanza dei popoli" quella è già scomparsa con l'uso di una sola lingua che rappresenta una sola forma mentis, quella anglofona.. Questo già non permette a miliardi di persone di esprimersi come loro preferiscono, ma utilizzando forme linguistiche già presenti nell'iglese... Una possibile "lingua non appartenente a nessun stato" lascia a tutti la libertà di esprimersi con le forme linguistiche preferite, proprio perchè non appartiene e nessuno e non possiede strutture preimpostate..

Ho utilizzato l'esempio dell'ebraico per dimostrare come sia possibile che una lingua che non è precedentemente utilizzata come lingua ufficiale di uno stato ed è solo usata marginalmente possa successivamente diventare di uso comune per le comunicazioni.. esattamente quello che potrebbe accadere per una lingua veicolare internazionale come Interligua o l'Esperanto!

per ora queste lingue virtuali rimarranno tali fin quando non si decide di utilizzarle nella realtà (comunicazioni, messaggi, lettere ecc ecc)

Per quanto riguarda l'ultima riga concordo... ma questo è un altro discorso

Ashoka
Inviato: 14/7/2006 14:55  Aggiornato: 14/7/2006 14:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
L'Interlingua è una lingua ausiliaria internazionale nata attorno al 1951 dopo più di vent'anni di studi linguistici ad opera dello IALA (International Auxiliary Language Association).

***

IALA è l'acronimo di International Auxiliary Language Association (Associazione Internazionale per la Lingua Ausiliaria), fondata nel 1924 con l'appoggio di numerose istituzioni e di esperti nel campo linguistico di fama internazionale. Il suo scopo era quello di identificare e standardizzare un vocabolario internazionale, creando per esso una nuova grammatica, e dunque una nuova lingua. Uno dei direttori dello IALA fu il matematico italiano Giuseppe Peano, glottoteta del latino sine flexione.

***

in un breve elenco, i più noti massoni che hanno illustrato la cultura, la storia e la scienza nel mondo:

...
SCIENZIATI, CLINICI
...
Enrico Fermi
Gino Cremona
Giuseppe Peano
...


***

Meck Citazione:
Infine vorrei far notare come una fetta consistente delle espressioni di cui tutti al mondo facciamo uso per farci capire, ciò le forme idiomatiche ("freddo cane", "essere al verde", ...), debba necessariamente essere abbandonata quando comunichiamo in una lingua virtuale o che ha l'ambizione di essere internazionale, come l'esperanto o l'interlingua.


Forme che sono la ricchezza vera e propria della lingua e che rappresentano il suo adattamento nel tempo alle esigenze di chi l'ha espressa. Ma non solo quelle verrebbero perse: che fine farebbero termini come “rodina”, “realpolitik”, etc.?

Untale Citazione:
Io sto parlando di una generica lingua ausiliaria internazionale, NON dell'esperanto. Devi spiegarmi perché una ipotetica LIA, studiata magari da linguisti di tutto il mondo, non può essere "neutrale". Se non lo è una LIA, cosa è neutrale? Probabilmente nulla.


La matematica è neutrale.

Citazione:
Una lingua neutrale rispetta ogni cultura, perché non ne porta in grembo alcuna. Si può riempire di culture. Sostenete pure che è impossibile, io dico che è possibilissimo e l'ho provato in prima persona.


Rispetta ogni cultura oppure le omologa?

Citazione:
Ogni lingua veicola una cultura, non vedo perché una certa lingua con una certa cultura debba essere imposta in Europa o in ogni altra parte del mondo senza fornire almeno una alternativa neutrale, poi decida ognuno come preferisce.

I vantaggi che presenta una lingua pianificata, e che molti di voi ignorano preferendo parlare di abominio, scempio, Frankenstein, è proprio la potenza espressiva che non pone vincoli irrazionali al pensiero.


Bene ora spiegami in una lingua neutrale:

Non sapevo che pesci pigliare: la sua domanda mi aveva colto di sorpresa. Eppure non ero digiuno dell'argomento. Quella domanda però mi aveva folgorato sulla via di Damasco.. una epifania. Come cavolo avevano fatto quattro arabi buoni a nulla a fare gli Schumacher dei cieli con dei bisonti dell'aria come i boeing 757 e 767? Strano, ma non ci avevo mai pensato.

Citazione:
Io non so su quali basi molti affermano che una lingua pianificata non ha anima, è un Frankenstein.. come se l'italiano, o il tedesco, o quello che vi pare non fosse stato pianificato a sua volta.


Ed infatti non lo sono stati. O meglio, il tentativo di pianificare (es. l'italiano) è fallito miseramente. Chiedi a Manzoni per i dettagli.

Ashoka

florizel
Inviato: 14/7/2006 15:44  Aggiornato: 14/7/2006 15:44
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
untaleCitazione:
Una lingua che uno sceglie di imparare non avvantaggia il potere, ma la gente comune, i popoli, che hanno uno strumento per comunicare con altri esseri umani senza buttare anni della propria vita a imparare una lingua come l'inglese

Guarda,faccio quest'ultimo intervento proprio per precisare alcune cose,poichè con tutto quello che sta accadendo nel mondo,trovo davvero allucinante, e miope, parlare di lingue "neutrali" che avvicinerebbero i popoli senza parlare del potere che invece li "separa".
Anzi,dirò di più: trovo che l'adozione di una lingua comune,li avvicinerebbe solo nella "comune" aspecificità.

Quello che non riesco proprio a capire, è secondo quali criteri comunicare con altri esseri umani dovrebbe comportare l'uso di una lingua "comune".
E quanto di quella stessa comunicazione viene sacrificata all'apprendimento di una lingua uguale per tutti.
Come al solito,qui subentra la cultura,tutta occidentale, della "praticità,a cui è strettattamente connesso il concetto secondo cui il FINE è qualcosa di slegato dal MEZZO.
Per "comunicare" con qualcuno che parla una lingua differente dalla nostra,si preferisce proporre l'abolizione della "diversità" piuttosto che la loro esaltazione,come se il percorso stesso dell'apprendimento di una lingua differente dalla nostra non fosse già di per sè un "comunicare".
Arispiego.
Credo che MENTRE si impara un'altra lingua si cominci già a "comunicare" con l'altro,percependone attraverso l'idioma l'intera storia del popolo a cui appartiene.
Promuovere una lingua comune,liquida questo percorso,ed implicitamente liquida anche il simbolismo insito nel linguaggio legato all'identità dei popoli.

Citazione:
Questo è l'atteggiamento che più mi sorprende in voi sostenitori del colonialismo linguistico inglese

Nonostante tu abbia posto la faccina "ruffiana" alla fine della tua affermazione,devo farti la solita domanda:"VOI" CHI,scusa?
Hai letto da qualche parte che chi rifiuta l'esperanto o l'interlingua stia sostenendo il "colonialismo linguistico inglese"?
Oppure diventa automatico che rifiutare quello significhi abbracciare quello "interlinguistico" o "esperantista"?

Citazione:
Che c'è di sbagliato nel porre tutti sullo stesso piano democratico? O preferisci la situazione attuale dove o impari la lingua del padrone o sei inferiore? Senza contare che rimarrai sempre inferiore rispetto a un madrelingua. Fammi capire.

C'è di sbagliato (uff...) che per "democrazia" si intende "appiattimento",mentre invece la "democrazia" dovrebbe garantire il rispetto delle "diversità".
Quindi,non possiamo parlare di "stesso piano democratico".
Ti ricordo,inoltre,che l'inglese non è SOLO la lingua del padrone,ma anche quella dei minatori inglesi, dei camionisti USA durante lo sciopero degli anni '30,quella che parlavano Sacco e Vanzetti, quella con cui si difese Gerry Conlon, e quella con cui ancora oggi si esprimono i familiari delle vittime dell'11 settembre.
Come il gaelico è quella parlata dalla "mia" Irlanda ribelle,quella spagnola dai milioni di diseredati dell'America latina,e via dicendo.
Non SOLO quella del padrone.L'inferiore è LUI,non i popoli.
Un'altra cosa:perchè MAI ci si dovrebbe sentire "inferiori" se non si parla una lingua altrettanto bene come chi la parla per nascita?Che diavolo significa "inferiore"?
E' un falso problema,quello che poni.

Citazione:
O credi che io sia contento di vedere l'imbastardimento dell'italiano a favore dell'inglese?

E per impedirne l'imbastardimento,ne proponi l'assorbimento in un unico linguaggio?
Scusa,ma o mi prendi per deficiente,o ti stai sbagliando.
Citazione:
Io lo dico per esperienza personale, tu che esperienze hai? O parli come Attivissimo? Scusami, non voglio essere offensivo, solo che non ti capisco per niente.

Bhè,quello che rischia di passare per "Attivissimo" sei te,nel momento in cui attribuisci alla lingua inglese la percentuale del PIL.
Avrei capito se tu avessi parlato di "potere" economico e supremazia politica,ma se parli di "lingua" come causa diretta della situazione politica mondiale,non posso fare a meno di pensare ad una mistificazione.
Citazione:
Parliamone.

In questo momento,darei la priorità ad altro,se non ti dispiace.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
florizel
Inviato: 14/7/2006 15:49  Aggiornato: 14/7/2006 15:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
saulCitazione:
Credo che il ghetto europeo, se andiamo avanti così, ce lo imporranno lo stesso in inglese, che è la lingua di un singolo membro!!

Invece,se si impara l'esperanto,no?
Scusa,ma non riesco a capire.
Parte delle mie convinzioni e riflessioni le ho espresse nel post precedente,perdonami se non vado oltre.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
untale
Inviato: 14/7/2006 16:05  Aggiornato: 14/7/2006 16:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Sulla prima parte: tu devi capire che nessuno può imparare 30 lingue solo per comunicare prima con questa, poi con quell'altra persona. Bisogna capire che per forza di cose si rende necessaria una lingua intermedia che PURTROPPO oggi è l'inglese.

Sei tu miope se non riesci a vedere questo. Credi che per scambiare quattro parole con un turco io debba per forza impararmi il turco? Io il turco lo imparo se mi interessa la loro cultura, come farei per ogni altra lingua. Conosco 4 lingue, ne sto imparando una quinta, io le lingue LE AMO. Proprio per questo trovo inconcepibile che UNA di esse si imponga sulle altre, creando disparità.

Io credo, tra le altre cose, che in un mondo che, nel bele e nel male, va globalizzandosi, comunicare con altri esseri umani senza dannarsi l'anima a imparare una lingua etnica è un DIRITTO. Questo io credo.

Citazione:
Nonostante tu abbia posto la faccina "ruffiana" alla fine della tua affermazione,devo farti la solita domanda:"VOI" CHI,scusa?
Hai letto da qualche parte che chi rifiuta l'esperanto o l'interlingua stia sostenendo il "colonialismo linguistico inglese"?
Oppure diventa automatico che rifiutare quello significhi abbracciare quello "interlinguistico" o "esperantista"?


La faccina ruffiana era accompagnata da un'altra frase che hai evidentemente ignorato o capito male. Si scherza, in rete è difficile comunicare a parole il tono di voce e l'espressione con la quale si accompagna una frase. Scusa, è colpa mia.


Si è inferiori per forza di cose. Io probabilmente non sarò mai bravo come un madrelingua inglese. Si è inferiori non tanto psicologicamente, perché forse mi sento un po' meglio io a parlare 4 lingue che un inglese a parlarne solo una, ma si è inferiori "tecnicamente". L'inglese ha un vantaggio sugli altri quando si parla di comunicazione globale, ciò è innegabile e vedo moltissime persone pensarla allo stesso modo.

Per colmo di ironia, chi più si trova d'accordo con questa (ovvia) affermazione sono gli inglesi stessi.

Appiattire significa imporre una lingua etnica come tramite per la comunicazione globale. Questo appiattisce, culturalmente in primis. Una lingua neutrale esalta la diversità. Se non sei d'accordo, liberissima di farlo, spiegami come e perché l'inglese non appiattisce e una LIA lo fa.

Citazione:
E per impedirne l'imbastardimento,ne proponi l'assorbimento in un unico linguaggio?
Scusa,ma o mi prendi per deficiente,o ti stai sbagliando.


Scusa ma qui devi smetterla di mettermi in bocca parole mai da me dette. L'assorbimento avviene quando la lingua che viene imposta, in questo caso l'inglese (ed è oggi chiaramente IMPOSTA su di noi, forse lo è già PER LEGGE DALL'ASILO), è una lingua etnica, veicolo di una (o di alcune) culture che si riflettono nella lingua stessa.

Ovviamente non ho mai parlato di imporre una LIA, come non voglio che venga imposta a nessuno una lingua etnica. Secondariamente, non ho mai proposto l'assorbimento in un unico linguaggio.
Scusa, o mi prendi per deficiente, o ti inventi le cose.

Citazione:
Bhè,quello che rischia di passare per "Attivissimo" sei te,nel momento in cui attribuisci alla lingua inglese la percentuale del PIL.
Avrei capito se tu avessi parlato di "potere" economico e supremazia politica,ma se parli di "lingua" come causa diretta della situazione politica mondiale,non posso fare a meno di pensare ad una mistificazione.


Scusa ma questa me la devi spiegare meglio. Mi sembra che anche qui ti destreggi nell'interpretarmi come meglio credi.

Citazione:
In questo momento,darei la priorità ad altro,se non ti dispiace.


Scusa ma se non ti interessa parlarne sei libera di non rispondermi, io son qui per parlare eh.

saul
Inviato: 14/7/2006 16:06  Aggiornato: 14/7/2006 16:06
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Florizel (la quale se vuole può non andare oltre, giustamente)

Ok... I cattivi globaloidi vincono.. in una lingua o in un'altra vincono lo stesso.. (facciamo gli scongiuri)

Se vincono con l'inglese tutti fregati tranne chi parla inglese (tutti gli altri avranno un gap pazzesco nelle comunicazioni).. l'Inglese si imposterà sul substrato linguistico preesistente e sostituirà la lingua precedente o ne modificherà la struttura (vedi come esempio il tagalog e l'inglese nelle filippine)(già in Italia stiamo assorbendo parole su parole di origine inglese)

Se vincono con l'esperanto o interlingua tutti se la impareranno per comunicare nel campo internazionale, ma la lingua primaria, basale, infantile di ognuno di noi rimarrà sempre quella (come accade adesso per chi studia una seconda lingua... non si dimentica mica la propria!)

untale
Inviato: 14/7/2006 16:17  Aggiornato: 14/7/2006 16:17
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Giusto saul.

Ho per tutto questo tempo evitato, e non so perché, una cosa molto importante.

Io sono italiano ma sono anche giapponese. Vedo e tocco con mano quello che sta diventando il giapponese ormai da molti anni. In giapponese si chiamano 外来語 (gairaigo), sono "parole di origine straniera" e si stanno insediando un po' ovunque.

Ormai la parola 事務所 (jimusho) si usa tanto quanto la parola オフィス (ofisu, da office), che è il il sinonimo gairaigo della prima. Le persone stanno smettendo di pensare in giapponese, una lingua bellissima, secondo me lingua dell'arte ancora più dell'italiano, perché? Perché le televisioni ci bombardano con una propaganda martellante il cui messaggio fondamentale è:

"se parli inglese sei un fico, se no sei uno sfigato".

Vedo ragazzine con l'aria da intelligentoni volontariamente scegliere termini provenienti dall'inglese quando esiste una bellissima parola giapponese che ha lo stesso identico significato e si scrive in kanji.

Io questo scempio provocato dall'inglese lo vivo tutti i giorni e i primi sintomi si fanno vedere nell'italiano. Lo so, il processo è inarrestabile, probabilmente l'inglese rimpiazzerà l'italiano e ogni altra lingua. Studieremo l'italiano come studiamo oggi il latino.

Pazienza, ogni cosa che nasce e prima o poi perisce. Ma stare a guardare senza fare nulla in nome di una utopica "diversità esaltata" dall'inglese mi sembra un paradosso fantascientifico.

Ora, voglio farti due domande (se hai ancora voglia di parlarne).

Credi che esista un problema linguistico oggi?
Se sì, credi che si debba affrontare?
Credi che sia giusto quello che avviene oggi con l'inglese?
Perché trovi così abominevole l'idea di prendere in considerazione una eventuale LIA?

saul
Inviato: 14/7/2006 16:21  Aggiornato: 14/7/2006 16:21
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Per Ashoka

Hai accostato Peano ai Massoni..
ok, evidentemente ne fa parte..
A me i massoni stanno antipatici, altamente antipatici..

anche Fleming a quanto pare è massone, anzi, sembra esserne uno dei fondatori, ma ha scoperto la penicillina, e per questo lo ringrazio.

Non confondiamo le persone, i luoghi, le associazioni e i gruppi che ci stanno antipatici con le idee da loro proposte o le scoperte da loro fatte che possono essere positive.

Anche dal più rozzo ignorante può venire l'idea giusta (.... proprio come ad Atene dove, nella prima, vera e unica democrazia diretta, tutti i cittadini partecipavano nell'agorà) ps:scusa per la divagazione

Kirbmarc
Inviato: 14/7/2006 16:23  Aggiornato: 14/7/2006 16:23
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 17/5/2006
Da: Arkadia-spazio profondo
Inviati: 1665
 Re: Do you speak latin?
Posso risponderti anche io?
Citazione:
Credi che esista un problema linguistico oggi?

In che senso? Si necessita di una lingua unica oppure il problema è un altro?Citazione:
Credi che sia giusto quello che avviene oggi con l'inglese?

No (già detto). Credo che in generale imporre un'unica lingua sia sbagliato.
Citazione:
Perché trovi così abominevole l'idea di prendere in considerazione una eventuale LIA?

Non è abominevole. Semplicemnte, non lo trovo corretto, perchè ritengo che, piuttosto di inventare un'unica lingua,sarebbe meglio sforzarsi di impararne di più, oppure ricorrere alle traduzioni.

saul
Inviato: 14/7/2006 16:25  Aggiornato: 14/7/2006 16:25
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Quello che viene volgarmente definito "Japlish", giusto ?!?!

florizel
Inviato: 14/7/2006 16:28  Aggiornato: 14/7/2006 16:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
in un mondo che, nel bele e nel male, va globalizzandosi, comunicare con altri esseri umani senza dannarsi l'anima a imparare una lingua etnica è un DIRITTO.

Più nel MALE che nel bene,direi:
Global System.
Global Trading.
Global Warming.
Global War.
Global Language.
In questo quadro,i DIRITTI sono altri.

Citazione:
La faccina ruffiana era accompagnata da un'altra frase che hai evidentemente ignorato o capito male

La frase l'ho capita.Sei te che forse non hai capito la domanda:"VOI CHI?",a proposito di sostegno al "colonialismo linguistico inglese"?

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
untale
Inviato: 14/7/2006 16:32  Aggiornato: 14/7/2006 16:32
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
In che senso?


Nel senso che (e ora chiudo il cerchio intorno all'Europa, qui stiamo) si rende necessario comunicare con persone, e ciascuna parla una lingua diversa. Nel contempo si impone l'inglese, e questo può già essere uno dei problemi.

Problema è anche comunicare con gli altri, in un mondo dove l'Australia, pur rimanendo in Europa, sembra dietro l'angolo.

Citazione:
Non è abominevole. Semplicemnte, non lo trovo corretto, perchè ritengo che, piuttosto di inventare un'unica lingua,sarebbe meglio sforzarsi di impararne di più, oppure ricorrere alle traduzioni.


Sono perfettamente d'accordo, mai detto il contrario. Ma io ritengo anche che nessun uomo, in una sola vita, ha il tempo per imparare tutte le lingue che gli servono per comunicare con il mondo. È ovvio che le persone, per convenienza, ed è cosa che oggi accade con l'inglese, scelgono una lingua comune. Questo è pacifico e avviene che a te piaccia o meno.

Non trovi corretto proporre un'alternativa all'inglese che non sia una lingua etnica? (nessuno dice imporre, costringere. No, PROporre) Perché? Questa è una nuova domanda che mi piace porti.

Non capisco perché è così orrenda l'idea che un essere umano possa facilmente comunicare con altri senza aver tramiti, senza dover spendere quantità inumane di tempo e denaro (ti ricordo che, in un mondo fatto di povertà, non tutti hanno tempo o denaro per impararsi tre, quattro lingue).

È così brutto poter parlare liberamente con altri esseri umani? O bisogna chiedere il permesso al padrone?

TOC TOC! Scusa padrone, disturbo? Vorrei comunicare con mio cugino che non parla italiano. Se non ti disturba ti pago 50 euro per un libro d'inglese, poi la cassetta, e magari un viaggetto in Inghilterra così perfeziono la pronuncia. Tra 3 o 4 annetti sarò pronto per comunicare con mio cugino. Come sei buono padrone!

untale
Inviato: 14/7/2006 16:34  Aggiornato: 14/7/2006 16:34
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Più nel MALE che nel bene,direi:
Global System.
Global Trading.
Global Warming.
Global War.
Global Language.
In questo quadro,i DIRITTI sono altri.


Sono d'accordo, più nel male. Non vedo però come mai comunicare senza chiedere il permesso al padrone non sia un diritto..

Non se ne parla mai dell'inglese come problema, è sempre considerato cosa buona e giusta. Forse è ora di svegliarci da questo bel sogno anglofono e vedere le cose come stanno.

In my humble opinion.

untale
Inviato: 14/7/2006 16:42  Aggiornato: 14/7/2006 16:44
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Le LIA fanno paura ai padroni anglofoni perché significa comunicazione gratuita, facile da apprendere, senza vincoli, senza costi. Questo fa paura. Meglio legarci all'inglese, così abbiamo tutta una vita davanti per studiarlo, rimaner incatenati nel meccanismo anglofono.

Si parla di Inglese come il S.O. WINDOWS e delle LIA come Linux. A me il paragone sembra azzeccato.

Cosa significa Inglese/Windows? Pagare per il servizio, tra l'altro scadente. Rimanere incatenati in questo gioco perché il programmino che ho imparato mi funziona solo su WIN. Eccetera.

Cosa significa LIA/Linux? Non dover una lira a nessuno. Essere liberi dai giochi economici. Avere la libertà di comunicare con gli altri senza tramiti.

Modifico il messaggio con questa aggiunta: si fa di tutto pur di tener i cittadini all'oscuro del problema linguistico. Per questo nessuno ne parla, perché il cittadino non deve diventare consapevole. Deve accettare passivamente l'inglese. Per fortuna questo, in europa, sta cambiando. Se se ne parlasse più diffusamente sarebbe subito palese alla moltitudine che ciò che avviene oggi con l'inglese è ingiusto e va cambiato.

Ashoka
Inviato: 14/7/2006 17:31  Aggiornato: 14/7/2006 17:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Anche dal più rozzo ignorante può venire l'idea giusta (.... proprio come ad Atene dove, nella prima, vera e unica democrazia diretta, tutti i cittadini partecipavano nell'agorà) ps:scusa per la divagazione


Sicuro di voler parlare di Atene? Sicuro di voler parlare di democrazia diretta?

Ashoka

P.S. Aspetto ancora la traduzione in interlingua o esperanto del periodo che avevo postato.

untale
Inviato: 14/7/2006 17:47  Aggiornato: 14/7/2006 17:47
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Amichevolmente.. io credo che tu voglia fare un po' il furbetto.
È ovvio che una espressione come "non so che pesci pigliare" non può essere letteralmente tradotta e conservare il significato che ha in italiano. Ma proprio qui ti sfugge una cosa molto importante.

Mentre con una LIA io posso parlare con tutte le espressioni che voglio, liberamente, purché siano comprensibili (questo significa che "non so che pesci pigliare" lo posso dire, in una LIA, ad un italiano magari per scherzo).. mi ripeto, mentre con una LIA posso esporre i miei pensieri così come vengono a galla nella mia mente, fedelmente e immediatamente, io non posso fare lo stesso con l'inglese senza suonare ridicolo.

Io devo sottostare ai modi di dire, al modo di pensare, alle frasi fatte, alle espressioni dell'idioma inglese. Una LIA non mi pone queste catene. Spero che il concetto sia più chiaro ora.

_gaia_
Inviato: 14/7/2006 17:50  Aggiornato: 14/7/2006 17:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Si parla di imposizione dell'inglese ai bimbi a scuola... mmh, mmh...

Pensierini sparsi del pomeriggio:

- si è visto come imparare una lingua da piccoli sia più semplice, mentre molti adulti fanno una fatica pazzesca (..chissà come mai?? mumble mumble!);

- a scuola si insegna una lingua per il principio su detto;

- quando andavo alle medie si poteva scegliere fra inglese e francese, oggi sinceramente non so come sia la legislazione scolastica;

- negli USA alcune scuole elementari hanno da anni introdotto questo sistema che ha ottenuto successo: si può scegliere fra varie lingue (per es. spagnolo, francese, tedesco, italiano.. a seconda della scuola); le lezioni (di qualunque materia) si svolgono nelle due lingue, inglese e lingua scelta, a settimane alterne, in questo modo i bambini semplicemente crescono bilingui, in un modo per loro del tutto naturale. Si è visto per es. che nella settimana per es. di spagnolo, i bambini pronunciano anche le esclamazioni più spontanee in spagnolo, ecc.

- se è vero che è meglio imparare da piccoli, ergo i genitori sceglieranno la lingua per il figlio: sarà in ogni caso un'imposizione perché non sarà comunque l'individuo a scegliere, ma altri per lui.

_fine pensierini sparsi del pomeriggio_


PS: Ashoka hai il mio sostegno! Spesso mi capita di essere in difficoltà nello spiegare il significato di una certa parola dialettale, devo fare mille giri di parole in italiano ma alla fine non rendo l'idea lo stesso: questo perché ogni lingua, ogni dialetto, ha parole specifiche e frasi fatte o modi di dire semplicemente intraducibili. E questo è il bello. Da me, se uno è un "lelòt" è proprio un "lelòt"... non posso chiamarlo con un altro nome!

soleluna
Inviato: 14/7/2006 17:54  Aggiornato: 14/7/2006 17:59
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: Do you speak latin?
ma se non si può tradurre una frase metaforica semplice come "non so che pesci pigliare" queste artificiali lingue a cosa servirebbero? Solo per pronunciare frasi come "mi passi il sale per favore" ?

e dove finisce l'intento comunicativo che i fautori pongono come importante? A me così suona più come, al massimo, un intento informativo, ma proprio a voler essere generosi.

Continuo a notare un parallelo pessimo, visto il legame tra pensiero e linguaggio, tra la diminuizione di termini, figure retoriche, sinonimi ed il corrispettivo impoverimento del pensiero.
Insomma un linguaggio mondiale stile sms.

libera-mente
Pat

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
untale
Inviato: 14/7/2006 18:02  Aggiornato: 14/7/2006 18:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
La differenza è che una lingua etnica, se scelta come strumento per la comunicazione globale, ti impone le SUE espressioni idiomatiche, la SUA visione del mondo, una SUA cultura. La LIA non ti impone nulla di simile.

È così difficile da capire?

Io semplicemente non vedo perché una lingua etnica, non mi interessa quale, debba essere eletta sopra le altre ad occupare un ruolo simile.

Ovviamente c'è da considerare la semplicità, facilità, e dunque potenza espressiva che ti offre una LIA, mentre ogni lingua etnica, come già detto, è legata alle sue usanze e modi di dire, ha mille controregolette, è lunga e COSTA! Sì, bisogna aprire il borsellino e non di poco.

Forse Claude Piron è più bravo di me a spiegare questo semplice concetto, come trovo un suo articolo a proposito lo metto qui.

_gaia_
Inviato: 14/7/2006 18:26  Aggiornato: 14/7/2006 18:26
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
non vedo perché una lingua etnica, non mi interessa quale, debba essere eletta sopra le altre ad occupare un ruolo simile

ma infatti: si parte dal presupposto che una lingua DEBBA per forza essere "eletta" a lingua mondiale... ma dove sta scritto?
non basta semplicemente che uno si impari le lingue che vuole? Tanto poi ci si capisce lo stesso, anche se non si sa bene la lingua! Mi sembra un problema un po' artificioso perché parte da un presupposto non condivisibile.

untale
Inviato: 14/7/2006 18:27  Aggiornato: 14/7/2006 18:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?

_gaia_
Inviato: 14/7/2006 18:30  Aggiornato: 14/7/2006 18:43
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Ovviamente c'è da considerare la semplicità, facilità, e dunque potenza espressiva che ti offre una LIA, mentre ogni lingua etnica, come già detto, è legata alle sue usanze e modi di dire, ha mille controregolette, è lunga e COSTA! Sì, bisogna aprire il borsellino e non di poco

Ovviamente c'è da considerare l'appiattimento totale della lingua artificiale...
Scusa ma se vado in un posto vorrei riuscire a parlare in un modo un po' diverso da come parlerebbe una fattura commerciale...
Ma poi chi l'ha detto che imparare una lingua è per forza costoso? Ci sono un sacco di Comuni ed Enti che organizzano corsi a prezzi buonissimi, alcuni addirittura totalmente gratuiti. Poi si può fare esperienza sul campo vivendo nel Paese scelto, lavorando come tutti gli altri, non per forza "in vacanza studio"... o no?
Insomma mi sembrano problemi un po' montati.

Ashoka
Inviato: 14/7/2006 18:33  Aggiornato: 14/7/2006 18:33
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
La differenza è che una lingua etnica, se scelta come strumento per la comunicazione globale, ti impone le SUE espressioni idiomatiche, la SUA visione del mondo, una SUA cultura. La LIA non ti impone nulla di simile.


Non ti impone un bel niente.

Abbiamo una lingua con i suoi termini, la sua grammatica e la sua sintassi. (la LIA) ed una lingua con i suoi termini, la sua grammatica, la sua sintassi e le sue frasi idiomatiche.

Alcune presenti in tutte le lingue ma in forme diverse (es. do the pig fly?), altre uguali (put your hand in the pocket), altre ancora importate (es. cross the Rubicon, casus belli), altre originali in inglese (overkill).

Se si è affermata è per ragioni storiche, sociali, politiche, antropologiche....

Ma si vorrebbe cancellare con un tratto di penna ed imporre una nuova lingua ex nihilo.
Ma non disperare.. la nuova lingua c'è già


Citazione:
Mentre con una LIA io posso parlare con tutte le espressioni che voglio, liberamente, purché siano comprensibili (questo significa che "non so che pesci pigliare" lo posso dire, in una LIA, ad un italiano magari per scherzo).. mi ripeto, mentre con una LIA posso esporre i miei pensieri così come vengono a galla nella mia mente, fedelmente e immediatamente, io non posso fare lo stesso con l'inglese senza suonare ridicolo.


Anche con questa:
eh ma porcozzio ke cioè zio karo. Cioè xkè ci sta dentro di brutto! Ke lo sapevi ke kuattro cioè arabi porcozzio! Cioè kome schumi kogli aerei! Ma de ke! Kmq cioè troppo forte.

Semplice, grammaticalmente come foneticamente. E molto diffusa.

Citazione:
Io devo sottostare ai modi di dire, al modo di pensare, alle frasi fatte, alle espressioni dell'idioma inglese. Una LIA non mi pone queste catene. Spero che il concetto sia più chiaro ora.


Dovrei sottostare al modo di pensare, alla mancanza di frasi idiomatiche, alla mancanza di ricchezza lessicale o sintattica della LIA?

Per dire “passami il sale”, come la saggia Soleluna ti fa notare, non serve che ti adegui al modo di pensare della lingua etnica e questo tipo di frase è l'unico che potresti comunque esprimere con una LIA.

Ashoka

untale
Inviato: 14/7/2006 19:00  Aggiornato: 14/7/2006 19:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Ho reimpostato questa discussione nell'argomento che potete vedere nel mio ultimo messaggio qui sopra, se non avete nulla in contrario potete provare ad allacciarvi di là.

Linucs
Inviato: 14/7/2006 20:54  Aggiornato: 14/7/2006 20:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Si parla di Inglese come il S.O. WINDOWS e delle LIA come Linux. A me il paragone sembra azzeccato.

(il Maestro Xian porta via Linucs prima che succeda un disastro)

Maestro Xian> Alla prossima!

saul
Inviato: 14/7/2006 22:01  Aggiornato: 14/7/2006 22:01
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Non sapevo che pesci pigliare: la sua domanda mi aveva colto di sorpresa. Eppure non ero digiuno dell'argomento. Quella domanda però mi aveva folgorato sulla via di Damasco.. una epifania. Come cavolo avevano fatto quattro arabi buoni a nulla a fare gli Schumacher dei cieli con dei bisonti dell'aria come i boeing 757 e 767? Strano, ma non ci avevo mai pensato.


Ego non sapeva vermente que io poteva facer: su question esseva un surprisa pro me. Tamen io non esseva ignorante in lo que concerne le thema. Totevia ille question me fulgurava in le via de Damasco.. un epifania. Como diabolo faceva quatro arabes esperte in nihil a facer le Schumachers de le celos con tauros de le aere como le Boeing 757 e 767? Insolite, ma io non pensava jammais a illac.

saul
Inviato: 14/7/2006 22:09  Aggiornato: 14/7/2006 23:35
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Alla nascita una lingua presenta poche parole e di quelle la maggior parte hanno riferimento pratico.. Col tempo, e con l'uso della gente, la lingua si arricchisce di vocaboli differenti e strutture nuove.. Ciò può sicuramente accadere a una lingua internazionale e veicolare, se e quando questa verrà usata

Ashoka
Inviato: 15/7/2006 13:11  Aggiornato: 15/7/2006 13:12
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Alla nascita una lingua presenta poche parole e di quelle la maggior parte hanno riferimento pratico.. Col tempo, e con l'uso della gente, la lingua si arricchisce di vocaboli differenti e strutture nuove.. Ciò può sicuramente accadere a una lingua internazionale e veicolare, se e quando questa verrà usata


E se viene usata da popoli con usi e costumi differenti la lingua tenderà, col tempo, a differenziarsi sempre più, dando origine dapprima a dialetti e poi a vere e proprie lingue nuove.

Questo a meno che non vi sia l'imposizione di una ortodossia linguistica, che relegherebbe la LIA ad un ambito “accademico” e non popolare, o l'omologazione, sempre forzata, di usi e costumi tali da prevenire questo fenomeno. In questo secondo caso la LIA anzi avrebbe un ruolo di primo piano.

A) Non sapevo che pesci pigliare: la sua domanda mi aveva colto di sorpresa. Eppure non ero digiuno dell'argomento. Quella domanda però mi aveva folgorato sulla via di Damasco.. una epifania. Come cavolo avevano fatto quattro arabi buoni a nulla a fare gli Schumacher dei cieli con dei bisonti dell'aria come i boeing 757 e 767? Strano, ma non ci avevo mai pensato.


B) Ego non sapeva vermente que io poteva facer: su question esseva un surprisa pro me. Tamen io non esseva ignorante in lo que concerne le thema. Totevia ille question me fulgurava in le via de Damasco.. un epifania. Como diabolo faceva quatro arabes esperte in nihil a facer le Schumachers de le celos con tauros de le aere como le Boeing 757 e 767? Insolite, ma io non pensava jammais a illac.

C) Non sapevo(seppi/avrei saputo) veramente cosa fare: la domanda era(fu/era stata) una sorpresa per me. Eppure non ero(fui) ignorante riguardo a quella tematica. Tuttavia quella domanda mi folgorava(folgorò) sulla via di Damasco... una epifania. Come diavolo facevano(fecero) esperti in niente a fare gli Schumacher del cielo con tori dell'aria come i Boeing 757 e 767? Insolito, ma non pensavo(pensai/avrei pensato) mai a quello.

Ma con questi verbi tutti coniugati in un solo modo, come si può comunicare la puntualità di un'azione, piuttosto che il fatto che perduri nel tempo o vi sia un carattere di eventualità o possibilità?

Ashoka

saul
Inviato: 15/7/2006 13:30  Aggiornato: 15/7/2006 13:34
So tutto
Iscritto: 11/9/2005
Da:
Inviati: 27
 Re: Do you speak latin?
Chiedilo agli inglesi... anche loro non hanno la consecutio temporum, ma campano lo stesso!

ps: comunque loro usano avverbi: by now, usually, yesterday, a long, all day, etc etc

Ashoka
Inviato: 15/7/2006 13:56  Aggiornato: 15/7/2006 13:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Traduzione alternativa nella neolingua

A) Non sapevo che pesci pigliare: la sua domanda mi aveva colto di sorpresa. Eppure non ero digiuno dell'argomento. Quella domanda però mi aveva folgorato sulla via di Damasco.. una epifania. Come cavolo avevano fatto quattro arabi buoni a nulla a fare gli Schumacher dei cieli con dei bisonti dell'aria come i boeing 757 e 767? Strano, ma non ci avevo mai pensato.

B) Cioè ke kazzo!: Ma ke minkia di domanda! Cioè io ci stavo dentro di brutto ma mi ha proprio flashato! Porkozzio!! Kuattro cioè arabi porkozzio! Kome Schumi ma kogli aerei! E ke kazzo! Cioè troppo forte!


Ashoka

Paxtibi
Inviato: 16/7/2006 2:32  Aggiornato: 16/7/2006 2:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Do you speak latin?
Da queste parti, nella zona di Evia, in alcuni villaggi gli abitanti hanno sviluppato un sorprendente linguaggio a base di fischi. E riescono a comunicare intere frasi, piene di particolari, oltretutto anche a grande distanza.

Sarebbe un'ottima soluzione, risparmieremmo anche sulle telefonate e magari, quando cinguetteremo tutti come tanti cardellini, persino certe stronzate sembreranno più piacevoli.


giulio957
Inviato: 16/7/2006 15:38  Aggiornato: 16/7/2006 15:38
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Tatto da:

NOVA SENTO IN RETE - Numero 487

APERIODICO DEL MOVIMENTO ESPERANTISTA ITALIANO
SPAZIO GIOVANE PER I GIOVANI (MA NON SOLO)
http://www.esperanto.it/html/nsir.htm

Nova Sento in Rete e' a colori sul sito
http://www.esperanto.it/html/archivionsir.htm


Esperanto: istruzioni per l'uso - L'inglese ha già vinto?

Risposta di Seán Ó Riain, diplomatico irlandese a Berlino, a chi crede
sinceramente che l'inglese abbia già vinto, che "si è perso l'ultimo
treno", come affermano molte persone simpatizzanti dell'Esperanto,
ritenendo però che ormai sia troppo tardi.

Da irlandese potrei rispondere che da noi ­ dove, in anticipo sul resto
dell'Europa, già tutti parlano fluentemente l'inglese e la maggioranza,
dopo quattro generazioni, ha già perso la propria lingua irlandese ­ esiste
addirittura un grande movimento che continua a lottare per l'irlandese e
proprio per tale motivo NON accetta l'affermazione che l'inglese abbia già
vinto.

1. Se paragoniamo le lingue nazionali agli animali, l'inglese, che in
questi tempi è la lingua più forte, potrebbe essere il leone. Accettare il
dominio attuale dell'inglese soltanto perché questa è la realtà, sarebbe
come accettare una situazione in cui belve senza catene vagano nel giardino
zoologico soltanto perché hanno distrutto le loro gabbie. In questo caso la
soppressione di tutte le altre bestie da parte dei leoni sarebbe tanto
sicura come la morte di tutte le altre lingue, se l'attuale uso
internazionale dell'inglese potesse continuare senza regole.

E' da ipocriti fingere di non comprendere questo: "Purtroppo le altre
bestie/lingue non sono state abbastanza forti da far concorrenza al leone ­
all'inglese ­ sul libero mercato. La loro morte dimostra soltanto la
superiorità del leone ­ dell'inglese". Quando ci sono enormi differenze di
forza tra le lingue, come ora, solo la legge può renderci liberi mentre una
libertà senza regole finisce per opprimere.

2. "L'inglese come lingua internazionale assomiglia alla prima automobile
prodotta in serie, il "modello T Ford": quel modello rappresentava un
grande miglioramento rispetto alla situazione precedente, ma oggi chi
vorrebbe cambiare la sua nuova BMW con un "modello T Ford"? L'Esperanto,
come lingua internazionale ­ e sottolineo internazionale, uso che può non
essere valido in altri campi ­ rappresenta la più moderna BMW, un aereo
oppure una bicicletta, a vostra scelta."

3. "L'inglese assomiglia a una rosa rossa, un fiore molto bello e
apprezzato. Ma chi gradirebbe un giardino colmo soltanto di rose rosse,
senza nessun altro fiore? In campo linguistico, l'attuale uso
internazionale senza regole dell'inglese può produrre un giardino simile.

4. Anche il francese "aveva vinto" un secolo fa. Il latino aveva vinto
2.000 anni fa, ma ora dov'è? Nonostante la "vittoria" dell'inglese, se si
vuol commerciare in Cina, si deve imparare il cinese.

5. Siamo certi che tutti i parlamentari europei conoscono bene l'inglese?
In tal caso, a cosa servono gli interpreti? E in caso contrario, come si
può affermare che esso di fatto "ha vinto"?

6. In Mongolia, chi parla inglese potrà, forse, raggiungere il suo albergo
grazie al suo inglese; chi parla Esperanto può dibattere con un mongolo, in
quella lingua, sulla cultura mongola.

7. A qualcuno che si vanta della sua grand padronanza dell'inglese, potete
proporgli di chiarire, in inglese: A. Come si fa funzionare un mezzo di
trasporto? B. Come si cucina una frittata di patate? Chi sa l'Esperanto,
anche a livello medio dopo alcuni mesi di studio diligente, è capace di
farlo.

Seán Ó Riain
Presidente dell'Unione Esperantista Europea

Vedi http://www.esperanto.net, http://www.lingvo.org e http://www.lernu.net

Paxtibi
Inviato: 16/7/2006 16:04  Aggiornato: 16/7/2006 16:04
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Do you speak latin?
Come si cucina una frittata di patate? Chi sa l'Esperanto,
anche a livello medio dopo alcuni mesi di studio diligente, è capace di
farlo.


Le lezioni di cucina sono comprese nel prezzo, cioè?


florizel
Inviato: 16/7/2006 16:30  Aggiornato: 16/7/2006 16:30
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
Seán Ó Riain?
Invito a leggere questo articolo,"ospitato" dal centro UNESCO di Trieste, e raggiungibile purtroppo solo cliccando sulla copia-cache: è il 6° dall'alto.
SI E' SVOLTO A TRIESTE IL 70° CONGRESSO NAZIONALE

Ne riporto uno stralcio.E confido in un'attenta analisi dell'attento lettore.

L'esperanto è la globalizzazione dal volto umano (...) gli esperantisti hanno rinnovato il loro invito alla promozione di una lingua comune a tutta l'umanità. Un unico idioma con il quale far parlare chi vive ai quattro angoli della terra, riunendoli sotto lo stesso ombrello linguistico globale al riparo del quale far vivere indisturbate le diverse lingue locali.
(.......................................)
Se la tendenza all'unificazione politica in Europa va di pari passo con la tendenza alla moltiplicazione delle lingue, l'unica soluzione possibile sta nell'dozione di una lingua veicolare come l'esperanto. Un aiuto alla sua diffusione potrebbe venire dal sentimento di dignità nazionale: di fronte al rischio che in una futura unione europea possa prevalere una lingua di una sola nazione, gli stati che hanno poche possibilità di imporre la propria lingua potrebbero iniziare a sostenere l'ipotesi di una lingua globalizzatrice che sta dalla parte dei no-global.


Lingua "globalizzatrice"??!!
Una lingua "globalizzatrice",come può stare dalla parte di chi contesta la "globalizzazione",pur volendo attribuire a questo "movimento" un'autonomia idealistica e politica?!!!

Sean O'Riain farebbe meglio a chiedere DIRETTAMENTE al popolo irlandese che ne pensa di inglese e di esperanto, piuttosto che avere l'oscena pretesa di volerne rappresentare la volontà.,e non solo quella linguistica,ma anche quella "politica",a ben guardare.

"Saol na saol,
Tús go deireadh.
Tá muid beo
Go deo."

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
_gaia_
Inviato: 16/7/2006 17:38  Aggiornato: 16/7/2006 17:38
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
L'esperanto è la globalizzazione dal volto umano (...) gli esperantisti hanno rinnovato il loro invito alla promozione di una lingua comune a tutta l'umanità. Un unico idioma con il quale far parlare chi vive ai quattro angoli della terra, riunendoli sotto lo stesso ombrello linguistico globale al riparo del quale far vivere indisturbate le diverse lingue locali.
(...)

Sto per dare di stomaco.... sto per dare di stomaco.....

florizel
Inviato: 16/7/2006 18:14  Aggiornato: 16/7/2006 18:14
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
>sto per dare di stomaco.....
Ma come,_gaia_,non dobbiamo credere che l'esperanto "mettendo nelle condizioni di comprendersi reciprocamente, possa servire agli ideali di pace e convivenza." ??!

Non dobbiamo credere che l'inglese dominante possa essere avversato SOLO da un'altra lingua altrettanto imperante?

Ehm...mi assento un attimo anch'io...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
giulio957
Inviato: 16/7/2006 19:07  Aggiornato: 16/7/2006 19:07
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Congresso mondiale di esperanto

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso il suo Alto Patronato al Congresso Universale di Esperanto che si svolgerà a Firenze (Palazzo dei Congressi e Fortezza da Basso), dal 29 luglio al 5 agosto 2006.

Tema del Congresso mondiale di esperanto:"Lingue, culture ed educazione per uno sviluppo sostenibile"; è prevista la partecipazione di oltre 2.000 delegati di ogni parte del mondo, per un singolare Congresso internazionale senza interpreti. Il Congresso ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri; tra le personalità del mondo della cultura che hanno aderito al Comitato d'onore, meritano una particolare menzione i linguisti Tullio De Mauro e Francesco Sabatini (Presidente dell'Accademia della Crusca), il Presidente emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola (Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana), il Prof. Elio Toaff, Rabbino capo di Roma e Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997.

giulio957
Inviato: 16/7/2006 19:09  Aggiornato: 16/7/2006 19:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Quale lingua vuoi per l'Europa?

Alla domanda posta dal giornale austriaco on-line Der Standard oltre il 63% di coloro i quali sino ad oggi hanno partecipato al sondaggio ha optato per l'esperanto quale lingua degli europei. Il sondaggio è ancora aperto su http://derstandard.at.

E' evidente che la questione linguistica è molto sentita e la sua soluzione è fondamentale per definire l'identità degli europei. Purtroppo è altrettanto evidente che l'argomento è volutamente evitato dai politici e dai mass-media. Perché non se ne deve parlare? Forse il parlarne potrebbe mettere in discussione la supremazia dell'inglese ed essere fonte di dispiacere per qualcuno a cui l'Europa non sta a cuore?

_gaia_
Inviato: 16/7/2006 19:19  Aggiornato: 16/7/2006 19:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Congresso mondiale di esperanto

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso il suo Alto Patronato al Congresso Universale di Esperanto che si svolgerà a Firenze


Hey!!

Perché in questa notizia di un forum molto simile non si fa cenno all'esperanto?
Italia ospitera' forum Educazione

Questo sembra un forum organizzato dall'Italia con l'Unesco, su direttiva del G8.
.....ma del "vicino" (come tematiche) congresso dell'esperanto neppure l'ombra...


vuoi vedere che?

Linucs
Inviato: 16/7/2006 19:20  Aggiornato: 16/7/2006 19:20
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Quale lingua vuoi per l'Europa?

Badombe> Ho, kamelfurzegoj! La putinarejo kaj la cxurejo estas hodiaux sxlositaj. Ve al mi!

AndreaOne
Inviato: 16/7/2006 19:27  Aggiornato: 16/7/2006 19:27
So tutto
Iscritto: 16/7/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: Do you speak latin?
Salve a tutti!!

Mi sono appena iscritto e questo è il mio primo commento, quindi guardate di non maltrattarmi troppo.

Non è che vi state accapigliando un po' troppo su questo argomento? Sembra diventata quasi una cosa personale o che si stiano difendendo le sorti del mondo...

Personalmente condivido di più le posizioni di "un tale" che di quelli che gli si contrappongono.

Io la vedo in modo più semplice, forse anche troppo.

Indipendentemente da quale, che si tratti di una lingua artificiale o di una naturale (fosse anche quella dell' isola di Pasqua), se esiste una lingua che è più facile da imparare di un Inglese perché non si deve incentivarne l'uso proponendola come lingua aggiuntiva nelle scuole?

Se è una lingua che richiede meno tempo, meno soldi, meno sforzi, per essere imparata... se è in grado di trasmettere una parte importante del pensiero umano anche se non ha la ricchezza di ognuna lingua... se oltretutto non promuove una popolazione che vorrebbe diventare dominante nel pianeta... perché non promuoverla o boicottarla?

Se imparare uno strumento che, ipoteticamente diffuso a livello planetario, mi permetta dopo un breve periodo di studio di comunicare meglio che a gesti con qualunque altra persona dov'è il brutto? Se invece che perdere anni per riuscire a fare lo stesso in Inglese, buttando via tempo prezioso per milioni di persone, riesco a fare lo stesso in minor tempo, dopo avrò la possibilità di dedicare quel tempo ad altre cose. Magari lo studio e il perfezionamento proprio delle lingue che avrò incontrato e che preferisco di più... magari proprio l'inglese... oppure niente di tutto questo, dedicherò il tempo risparmiato a vivere altre cose.

E se questo mi permetterà di comunicare con un maggior numero di culture e lingue diverse, avrò modo di conoscerle meglio, non il contrario.


La questione mi ricorda un po' la polemica sul crocifisso in classe. Schierati per toglierlo, schierati per lasciarlo. Non mi importa quello che fanno i musulmani in casa loro verso le altre religioni, io voglio essere aperto. Credo che se in una classe ci sono bambini appartenenti a due religioni ci debbano essere semplicemente tutti e due i simboli di quelle religioni. Ognuno pregherà il suo e sarà consapevole dell' altro.

giulio957
Inviato: 16/7/2006 19:28  Aggiornato: 16/7/2006 19:28
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
vuoi vedere che?

Vuoi vedere che i mass media boicottano le informazioni che danno fastidio al sistema.

fiammifero
Inviato: 16/7/2006 19:36  Aggiornato: 16/7/2006 19:36
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Quale lingua vuoi per l'Europa?


Il politichese,così si capirebbero subito le coglionate che ci dicono

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
giulio957
Inviato: 16/7/2006 19:37  Aggiornato: 16/7/2006 19:37
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Autore: AndreaOne Inviato: 16/7/2006 19:27:12

Salve a tutti!!

Mi sono appena iscritto e questo è il mio primo commento, quindi guardate di non maltrattarmi troppo.

Non è che vi state accapigliando un po' troppo su questo argomento? Sembra diventata quasi una cosa personale o che si stiano difendendo le sorti del mondo...

Personalmente condivido di più le posizioni di "un tale" che di quelli che gli si contrappongono.

Io la vedo in modo più semplice, forse anche troppo.

Indipendentemente da quale, che si tratti di una lingua artificiale o di una naturale (fosse anche quella dell' isola di Pasqua), se esiste una lingua che è più facile da imparare di un Inglese perché non si deve incentivarne l'uso proponendola come lingua aggiuntiva nelle scuole?

Se è una lingua che richiede meno tempo, meno soldi, meno sforzi, per essere imparata... se è in grado di trasmettere una parte importante del pensiero umano anche se non ha la ricchezza di ognuna lingua... se oltretutto non promuove una popolazione che vorrebbe diventare dominante nel pianeta... perché non promuoverla o boicottarla?

Se imparare uno strumento che, ipoteticamente diffuso a livello planetario, mi permetta dopo un breve periodo di studio di comunicare meglio che a gesti con qualunque altra persona dov'è il brutto? Se invece che perdere anni per riuscire a fare lo stesso in Inglese, buttando via tempo prezioso per milioni di persone, riesco a fare lo stesso in minor tempo, dopo avrò la possibilità di dedicare quel tempo ad altre cose. Magari lo studio e il perfezionamento proprio delle lingue che avrò incontrato e che preferisco di più... magari proprio l'inglese... oppure niente di tutto questo, dedicherò il tempo risparmiato a vivere altre cose.

E se questo mi permetterà di comunicare con un maggior numero di culture e lingue diverse, avrò modo di conoscerle meglio, non il contrario.


Grazie Andrea per il tuo lucido contributo. Le cose semplici e ovvie a volte, per qualcuno, possono essere di difficile comprensione. Come la questione del crocifisso cui accennavi. I dogmi sono devastanti per le menti piu' deboli.

giulio957
Inviato: 16/7/2006 19:39  Aggiornato: 16/7/2006 19:39
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Grazie Andrea per il tuo lucido contributo. Le cose semplici e ovvie a volte, per qualcuno, possono essere di difficile comprensione. Come la questione del crocifisso cui accennavi. I dogmi sono devastanti per le menti piu' deboli.

soleluna
Inviato: 16/7/2006 19:50  Aggiornato: 16/7/2006 19:50
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: Do you speak latin?
Giulio957

sono una mente debole, pazienza che vuoi farci..

ma non basterebbe mettere le scritte al supermercato, nei luoghi pubblici in più lingue per imparare le comunicazioni informative molto più semplicemente e da sempre con un costo bassissimo??

Andrea

mi spieghi come farebbe un linguaggio semplice indi superficiale a farmi poi aumentare il livello di comprensione delle cose in profondità?

E perchè mai dovremmo abolire per livellare in un unica lingua, artefatta oltretutto, le altre culture, visto che la lingua natia di un luogo è cultura? E cosa conoscerò nel momento in cui sarà tutto planetario? Un'altra me?

libera-mente
Pat

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Ashoka
Inviato: 16/7/2006 19:56  Aggiornato: 16/7/2006 19:56
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Se è una lingua che richiede meno tempo, meno soldi, meno sforzi, per essere imparata... se è in grado di trasmettere una parte importante del pensiero umano anche se non ha la ricchezza di ognuna lingua... se oltretutto non promuove una popolazione che vorrebbe diventare dominante nel pianeta... perché non promuoverla o boicottarla?

Se imparare uno strumento che, ipoteticamente diffuso a livello planetario, mi permetta dopo un breve periodo di studio di comunicare meglio che a gesti con qualunque altra persona dov'è il brutto? Se invece che perdere anni per riuscire a fare lo stesso in Inglese, buttando via tempo prezioso per milioni di persone, riesco a fare lo stesso in minor tempo, dopo avrò la possibilità di dedicare quel tempo ad altre cose. Magari lo studio e il perfezionamento proprio delle lingue che avrò incontrato e che preferisco di più... magari proprio l'inglese... oppure niente di tutto questo, dedicherò il tempo risparmiato a vivere altre cose.


Perché bisognerebbe promuoverla[i]? Perché [i]incentivarla?

Se veramente è così semplice da apprendere e ti permette di comunicare con tutti allora non ha bisogno di promozione ed incentivi per diffondersi. Lo farà naturalmente e saranno gli stessi individui a scegliere di imparare l'esperanto o l'interlingua, etc.

Ma invece si vuole la scelta politica che imponga quella LIA a tutti. Perché è una lingua di nessun popolo, e quindi non è come l'inglese. La si vuole imporre su tutti come difesa dalla diffusione internazionale dell'inglese.

E' come se un domani qualcuno proponesse un governo globale di un ente sovranazionale per difendere il mondo unito dagli interessi degli americani.

E cosa cambierà passando da un padrone all'altro?

E una bella lingua neutrale che però mi permetta di esprimere concetti del tipo:

Governo buono. Io fame. Io lavora. Governo aiuta me. Governo buono ?

Milita est paco
libereco est sklaveco
forto est nesciado


Ashoka

florizel
Inviato: 16/7/2006 20:16  Aggiornato: 16/7/2006 20:18
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
>Grazie Andrea per il tuo lucido contributo (...) I dogmi sono devastanti per le menti piu' deboli.

No,dai,Giulio,anche nell'altro forum sull'esperanto hai quasi dato dell'annebbiati a tutti,dai...te lo ricordi?

"Cerchero' di diradare la nebbia che avvolge la tua percezione della realta'."

Per fortuna ti eri limitato a me,ma ora vedo che sei sulla buona strada per "generalizzare".

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
fiammifero
Inviato: 16/7/2006 20:32  Aggiornato: 16/7/2006 20:32
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Dopo i microcip ai cani
sulla carta di identità ,quello per il rilascio di medicinali il passo è breve per metterlo al cervello e capire tutti la stessa lingua ,quindi perchè sprecarci ad apprendere una lingua universale,se già è stato tutto programmato con il NWO ?

Il passo è breve,è solo questione di tempo e tutto per agevolare l'umanità
Cassandra-mente

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
untale
Inviato: 16/7/2006 20:36  Aggiornato: 16/7/2006 20:36
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Forse qui molti non capiscono che nel mondo di oggi non mi si lascia la libertà di non imparare l'inglese perché è necessario un grosso investimento in tempo e denaro per impararlo, senza contare magari che non mi piace neanche, mentre una LIA, proprio perché si apprende che è uno scherzo, mi permette di scegliere QUALI lingue imparare.

Una LIA mi offre libertà, l'inglese? L'inglese mi viene imposto.

Molti diranno "nessuno ti costringe a impararlo".. ora, ammesso che questo sia tutt'ora vero, e che rimanga vero nei prossimi anni quando sembra l'inglese verrà reso obbligatorio per legge in ogni scuola, e dall'asilo. Ammesso tutto ciò, in un mondo che volenti o nolenti va globalizzandosi, è da ciechi sostenere che l'inglese non si fa imporre.

Sempre di più siamo affogati in questa mania inglese che dilaga e si espande senza sosta. Ormai è una bestemmia parlar male dell'inglese, le reazioni contrariate che vedo qui su luogocomune, sicuramente popolato da gente che "sa di non sapere", non si discosta molto da quelle di gente "più comune" che magari se ne frega di come realmente siano andate le cose l'11 settembre.

Tempo fa acquistai un "vortaro" di esperanto (ricordo, io non sostengo l'esperanto in nessun modo, sostengo una eventuale LIA) per dilettarmi un po'. Quando mio padre vide quel mattone mi domandò - cos'è? -
- un dizionario di esperanto -
- bah, non mi interessa l'esperanto, e poi c'è l'inglese -
- sì ma non hai mai pensato che l'inglese... -

Si parlò, ma non fu in grado di capire.

bigivan
Inviato: 16/7/2006 20:39  Aggiornato: 16/7/2006 20:39
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
fiammifero skerzi vero?

Comunque perchè questa cavolata dell'esperanto??

Perchè voler creare un'altra lingua?? (come se ce ne fossero già poche)

A mio avviso l'inglese è una lingua facile,bella e parlata in tutto il mondo..non vedo perchè bisogna accanirci ad imparare una stupida lingua inventata..

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
Ashoka
Inviato: 16/7/2006 20:45  Aggiornato: 16/7/2006 20:45
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Forse qui molti non capiscono che nel mondo di oggi non mi si lascia la libertà di non imparare l'inglese perché è necessario un grosso investimento in tempo e denaro per impararlo, senza contare magari che non mi piace neanche, mentre una LIA, proprio perché si apprende che è uno scherzo, mi permette di scegliere QUALI lingue imparare.


E perché non il Latino, allora? Più neutro ed “Europeo” del Latino cosa c'è? O il greco antico?

Citazione:
Una LIA mi offre libertà, l'inglese? L'inglese mi viene imposto.


Quindi imporre la LIA che offre libertà significa imporre la libertà. Contro l'imposizione dell'inglese che è schiavitù.


Citazione:
Molti diranno "nessuno ti costringe a impararlo".. ora, ammesso che questo sia tutt'ora vero, e che rimanga vero nei prossimi anni quando sembra l'inglese verrà reso obbligatorio per legge in ogni scuola, e dall'asilo. Ammesso tutto ciò, in un mondo che volenti o nolenti va globalizzandosi, è da ciechi sostenere che l'inglese non si fa imporre.


E la soluzione è imporre un'altra lingua al posto dell'inglese?

Ashoka

untale
Inviato: 16/7/2006 20:48  Aggiornato: 16/7/2006 20:48
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Voglio indagare un po' per capire meglio la "vostra" posizione, perché mi è tutt'ora oscura.

1) volete un mondo dove la comunicazione globale non esiste e ognuno parla la propria lingua e quelle che vuole imparare.

2) volete un mondo dove tutti parlano inglese.


Se siete per il punto 1, lasciatemi dire che siete sognatori.

Che voi lo vogliate o no, la comunicazione globale è oggi necessaria, e avviene in inglese. A nessuno passa per la testa che questo possa essere sbagliato, ingiusto. Gli esseri umani, sempre per necessità (perché ogni cosa si muove per necessità), si troveranno (e sembra se la siano già trovata) una lingua per la comunicazione globale.

Se siete per il punto 2 è inutile parlarne.

Vi invito tuttavia a riflettere.
Perché lasciare che l'inglese continui a fare quello che ha fatto fin'ora? Perché lasciare che la situazione peggiori? Perché non valutare delle soluzioni per la comunicazione globale che non passino attraverso una lingua etnica?

Vi prego anche di riflettere sul paragone inglese/Windows - LIA/Linux che ho esposto prima.

Da una parte abbiamo una lingua che mi impone migliaia di ore di studio. Mi impone di PAGARE il tempo e il denaro che serve. Già questo, da solo, è fonte di discriminazione.

Dall'altra ho una soluzione veloce e semplice.

Forse avete paura che la soluzione veloce e semplice favorisca in qualche modo la globalizzazione? Io non credo, credo piuttosto che renderà un po' più democratica, un po' più giusta, quella che è una cosa che non si può arrestare.

Se no alziamo le mani, lasciamo che il mondo si trasformi in un posto dove tutti parleranno inglese, e assistiamo alla veloce scomparsa di tutte le altre lingue. Avverrà, ne sono sicuro, "per necessità".

untale
Inviato: 16/7/2006 20:52  Aggiornato: 16/7/2006 20:52
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
No, io non voglio imporre nulla. La LIA non ti è imposta proprio perché te la impari da solo, quando vuoi, a casa, in un paio di mesi. Non puoi affatto dire lo stesso per l'inglese che va LUNGAMENTE coltivato e perfezionato, senza parlare della pronuncia e della comprensione del parlato.

Non vedo perché parli di imposizione, nessuno dovrebbe imporre un singolo minuto di studio a scuola (magari giusto un paio di ore, alle medie o alle superiori).

Tutto il resto sarà tempo guadagnato per studiare le lingue etniche che TU vuoi studiare, sempre SE vuoi.

_gaia_
Inviato: 16/7/2006 20:52  Aggiornato: 16/7/2006 20:52
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 23/2/2006
Da:
Inviati: 1460
 Re: Do you speak latin?
A ruota libera...
1. Non propugno l'inglese come lingua globale
2. Non propugno alcuna lingua come lingua globale
3. Almeno da me, quel che succede oggi con l'inglese accadeva col francese fino a non troppi anni fa (retaggio dei bei tempi colonialisti napoleonici?)
4. Preferisco imparare una o più lingue, con i (pochi) mezzi che ho (riuscendoci), piuttosto che una lingua artifciale
5. Mi sto stancando di dire sempre le stesse cose
6. Vai nei Paesi francofoni a parlare inglese... oggi AD 2006: vedrai che belle occhiate!
7. Non basta semplicemente che ognuno impari la lingua che vuole??
8. Fino ad oggi ci siamo sempre capiti parlando con lingue diverse
9. Imparare un'altra lingua e/o dialetto locale significa entrare nel vivo di un'altra cultura
10. Hey! Mai sentito parlare di "apertura mentale"??
11. Tutto ciò non toglie che per me la "questione lingua unica" non esiste: è un problema artificioso su cui credo di aver già speso troppo tempo.

E questi sono pensieri miei personali... Poi se uno vuole continuare a dire che su LC ci sono le congreghe che la pensano allo stesso modo, a me non interessa.

cordialmente

bigivan
Inviato: 16/7/2006 20:55  Aggiornato: 16/7/2006 20:55
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
fforse a te necessitera ore ed ore di studio..a me l'inglese piace e l'ho appreso con molta facilità..
..a mio avviso è più semplice e scorrevole dell'italiano..non vedo perchè si debba creare una nuova lingua comune come la moneta euro.
..avrei digerito di più il francese come lingua comune europea..ma l'esperanto proprio no!

L'inglese è e deve essere la lingua dell'unione europea..poichè è la più parlata e conosciuta negli stati membri oltre la lingua madre di ogni singolo.

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
giulio957
Inviato: 16/7/2006 20:57  Aggiornato: 16/7/2006 20:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
10. Hey! Mai sentito parlare di "apertura mentale"??
Io si e tu???

Ashoka
Inviato: 16/7/2006 20:59  Aggiornato: 16/7/2006 20:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Voglio indagare un po' per capire meglio la "vostra" posizione, perché mi è tutt'ora oscura.

1) volete un mondo dove la comunicazione globale non esiste e ognuno parla la propria lingua e quelle che vuole imparare.

2) volete un mondo dove tutti parlano inglese.


Tertium non datur ?

Ashoka

giulio957
Inviato: 16/7/2006 21:01  Aggiornato: 16/7/2006 21:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
L'inglese è e deve essere la lingua dell'unione europea..poichè è la più parlata e conosciuta negli stati membri oltre la lingua madre di ogni singolo.

L'inglese non è la lingua dell'unione europea.
Mai sentito parlare di questione linguistica?
Il problema per te non esiste semplicemente perchè lo ignori. Pazienza!

untale
Inviato: 16/7/2006 21:04  Aggiornato: 16/7/2006 21:04
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
1. Non propugno l'inglese come lingua globale
2. Non propugno alcuna lingua come lingua globale


Bene, perché siamo incredibilmente d'accordo, anche sul punto 2.

Citazione:
3. Almeno da me, quel che succede oggi con l'inglese accadeva col francese fino a non troppi anni fa (retaggio dei bei tempi colonialisti napoleonici?)


Oggi non è ieri. Oggi non ci sono più frontiere. Pensare che si ripeteranno vecchi schemi non più proponibili in un mondo profondamente diverso da ieri è ingenuo.

Citazione:
4. Preferisco imparare una o più lingue, con i (pochi) mezzi che ho (riuscendoci), piuttosto che una lingua artifciale


Io preferisco imparare le lingue che voglio io, senza farmene imporre alcuna.

Citazione:
5. Mi sto stancando di dire sempre le stesse cose
6. Vai nei Paesi francofoni a parlare inglese... oggi AD 2006: vedrai che belle occhiate!


Sappiamo com'è la Francia. E soprattutto la Francia non è tutto il mondo.

Citazione:
7. Non basta semplicemente che ognuno impari la lingua che vuole??


È quello che mi ripeto senza sosta anch'io. Eppure.. vedi inglese.

Citazione:
8. Fino ad oggi ci siamo sempre capiti parlando con lingue diverse


Non direi proprio, abbiamo sempre avuto bisogno di un mezzo di comunicazione che potesse fare da tramite. A meno che tu non intenda, quando dici "capire", qualcosa come - ho sete, ho fame, e devo fare pipì! -

Citazione:
9. Imparare un'altra lingua e/o dialetto locale significa entrare nel vivo di un'altra cultura


E per questo tu mi imponi l'inglese, così io entro nel vivo di un'altra cultura? Non ho mai chiesto un simile servigio! Cosa ti impedisce di fare altrettanto se e quando ci sarà una LIA? Mah.. continuo a non capire.

Citazione:
10. Hey! Mai sentito parlare di "apertura mentale"??


Mi domando altrettanto. Avendo visitato un po' ogni angolo di mondo e apprezzato tutto ciò che ho trovato nel mio cammino, non credo di poter essere più mentalmente aperto di così.

Citazione:
11. Tutto ciò non toglie che per me la "questione lingua unica" non esiste: è un problema artificioso su cui credo di aver già speso troppo tempo.


Negare che oggi esiste un problema linguistico per la comunicazione globale è come negare che il rosso è rosso e il nero è nero.

Tu non lo vedi, non per questo il problema non esiste. Il problema è invisibile proprio perché abilmente evitato dai media, ma dovresti ben sapere che questo non significa nulla.

untale
Inviato: 16/7/2006 21:05  Aggiornato: 16/7/2006 21:05
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Tertium non datur ?


Nulla ti impedisce di aggiungere un terzo punto. Finché si rimane su posizioni così sospettose e chiuse gli uni verso gli altri non si "comunica".

Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:07  Aggiornato: 16/7/2006 21:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Indipendentemente da quale, che si tratti di una lingua artificiale o di una naturale (fosse anche quella dell' isola di Pasqua), se esiste una lingua che è più facile da imparare di un Inglese perché non si deve incentivarne l'uso proponendola come lingua aggiuntiva nelle scuole?

Definisci "proponendola".

Governo buono. Io fame. Io lavora. Governo aiuta me. Governo buono?

Doubleplusungood.

Una LIA mi offre libertà, l'inglese? L'inglese mi viene imposto.

Ma tu mi pigli per il culo con due mani e un caterpillar israeliano: c'è gente che esce dalle scuole senza saper scrivere in ITALIANO, dove stracazzo viene imposto questo inglese?

Molti diranno "nessuno ti costringe a impararlo".. ora, ammesso che questo sia tutt'ora vero, e che rimanga vero nei prossimi anni quando sembra l'inglese verrà reso obbligatorio per legge in ogni scuola, e dall'asilo.

Ah, ho capito. Quindi non è un problema di inglese, bensì di ingerenza della "legge" nella scuola.

Ho indovinato?

Si parlò, ma non fu in grado di capire.

"E il Signore vide che era cosa buona e giusta."

Vi prego anche di riflettere sul paragone inglese/Windows - LIA/Linux che ho esposto prima.

Sempre peggio...

bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:09  Aggiornato: 16/7/2006 22:53
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
non ho mai detto che è la lingua dell'unione europea..

..ho però detto che dovrebbe esserlo..

vuoi forse negare che nel 95% degli stati membri dell'Unione Europea i singoli cittadini conoscono l'inglese come seconda liungua oltre quella propria?

..questo accade nei paesi nordici più di tutti..ma anche nei paesi neolatini come Francia,Italia,Spagna ecc..

PARZIALMENTE RIMOSSO

LA REDAZIONE

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
untale
Inviato: 16/7/2006 21:13  Aggiornato: 16/7/2006 21:13
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Ma tu mi pigli per il culo con due mani e un caterpillar israeliano: c'è gente che esce dalle scuole senza saper scrivere in ITALIANO, dove stracazzo viene imposto questo inglese?


Piano con le parole e soprattutto stai calmo, io lo sono.

Citazione:
Ah, ho capito. Quindi non è un problema di inglese, bensì di ingerenza della "legge" nella scuola.

Ho indovinato?


Beh, se ti va bene "un tubo".. allora sì, hai indovinato un tubo!

Tu credi che le leggi nascano come funghi senza che dietro ci sia un motivo? Chiediti piuttosto perché nascono certe leggi. Leggi così sono solo sintomi di una patologia molto più grande.

Potrei, scimmiottandoti, dire.

Ah, ho capito. Quindi non è un problema della benzina che manca, bensì della gomma che è a terra.

Ho indovinato?


Come vedi, non hai detto niente di sensato, senza offesa. La macchina non parte comunque.

giulio957
Inviato: 16/7/2006 21:14  Aggiornato: 16/7/2006 22:54
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:14  Aggiornato: 16/7/2006 22:55
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
PARZIALMENTE RIMOSSO

LA REDAZIONE


Leggiamo:

Le belle costa roccose in le west de Svedia formara le panorama exceptional, quando le Union Mundial pro Interlingua (UMI) invita membros de tote le mundo al 17-me Conferentia International de Interlingua le 16-22 de julio 2005. Un septimana multo active e amusante attende le participantes de tote le mundo. Invia les un salute! Lege plus - anque super le programma

No hai di pane no hai di mangiare ziniora ziniore... uguale uguale...

PARZIALMENTE RIMOSSO

LA REDAZIONE

untale
Inviato: 16/7/2006 21:15  Aggiornato: 16/7/2006 21:15
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Sempre peggio...


Scusa ma se tu ti chiudi dietro il tuo guscio con queste frasi fatte e questo atteggiamento da "ma chi vuoi pigliare per il culo?" come facciamo a parlarci serenamente?

Si può parlare eh? Che roba.

Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:16  Aggiornato: 16/7/2006 21:16
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Scusa ma se tu ti chiudi dietro il tuo guscio con queste frasi fatte e questo atteggiamento da "ma chi vuoi pigliare per il culo?" come facciamo a parlarci serenamente?

Si potrebbe iniziare a non pigliare per il culo.

Si può parlare eh? Che roba.

Cominciando - ad esempio - a non rifilare balle su "ILA/Linux" ed altre amenità.

Ashoka
Inviato: 16/7/2006 21:17  Aggiornato: 16/7/2006 21:17
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Giulio957 Citazione:
L'inglese non è la lingua dell'unione europea.


E nemmeno l'Esperanto o una qualsiasi LIA. Quindi?

Citazione:
Mai sentito parlare di questione linguistica?


Sin dai tempi di Dante, Petrarca e Boccaccio.

Untale
Citazione:
Oggi non è ieri. Oggi non ci sono più frontiere. Pensare che si ripeteranno vecchi schemi non più proponibili in un mondo profondamente diverso da ieri è ingenuo.


Ne sanno qualcosa in Libano.

Citazione:
Io preferisco imparare le lingue che voglio io, senza farmene imporre alcuna.


Però siccome hai difficoltà con l'inglese (almeno così dici) ed ora come la conoscenza di tale lingua è richiesta...

....quando Maometto non ha voglia di andare alla montagna...

Citazione:
È quello che mi ripeto senza sosta anch'io. Eppure.. vedi inglese.


Idem come sopra. Nessuno ti obbliga ad imparare l'inglese. Se lo fai è per procurarti un requisito richiesto da altri (ad es. per il lavoro). Ma tu vorresti che fossero gli altri ad adattarsi a te?

Fino ad oggi ci siamo sempre capiti parlando con lingue diverse
Citazione:
Non direi proprio, abbiamo sempre avuto bisogno di un mezzo di comunicazione che potesse fare da tramite. A meno che tu non intenda, quando dici "capire", qualcosa come - ho sete, ho fame, e devo fare pipì!


O di chi era a conoscenza di entrambe le lingue ed entrambe le culture ad un livello tale da poter fare da tramite senza che la comunicazione perdesse di informazione.

Con una lingua neutra invece la comunicazione si limiterà proprio a queste azioni “neutre”

Citazione:
E per questo tu mi imponi l'inglese, così io entro nel vivo di un'altra cultura? Non ho mai chiesto un simile servigio! Cosa ti impedisce di fare altrettanto se e quando ci sarà una LIA? Mah.. continuo a non capire.


Qua nessuno ti impone niente. Se parli della “scuola che ti impone l'inglese” allora si torna a quella scelta politica che si vorrebbe indirizzare invece verso altri lidi ... cioè

Citazione:
Non vedo perché parli di imposizione, nessuno dovrebbe imporre un singolo minuto di studio a scuola (magari giusto un paio di ore, alle medie o alle superiori).


Citazione:
Se no alziamo le mani, lasciamo che il mondo si trasformi in un posto dove tutti parleranno inglese, e assistiamo alla veloce scomparsa di tutte le altre lingue. Avverrà, ne sono sicuro, "per necessità".


Mentre se uno impara la LIA, con cui potrà felicemente comunicare con tutti, e poi, eventualmente,
Citazione:
studiare le lingue etniche che TU vuoi studiare, sempre SE vuoi.


il discorso non vale...

Ashoka

bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:18  Aggiornato: 16/7/2006 22:56
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
giulio957
Inviato: 16/7/2006 21:21  Aggiornato: 16/7/2006 22:57
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

untale
Inviato: 16/7/2006 21:23  Aggiornato: 16/7/2006 21:23
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Cominciando - ad esempio - a non rifilare balle su "ILA/Linux" ed altre amenità.


Dunque per te è un'amenità a priori. Non ti interessano le motivazioni che mi portano ad "invitarti" a riflettere su quella affermazione.

No.

È una amenità in maniera del tutto oggettiva per te e questo ti basta.

Con questi atteggiamenti non si può parlare serenamente.

giulio957
Inviato: 16/7/2006 21:24  Aggiornato: 16/7/2006 22:58
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:25  Aggiornato: 16/7/2006 22:59
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:27  Aggiornato: 16/7/2006 21:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
Ma quali argomenti?
Mi limito solo a dire ciò che penso..e da ragazzo di 20 anni che studia al primo anno di università penso che l'inglese sia una buona lingua,nonchè facile e conosciuta in tutto il mondo..
le tue motivazioni e i tuoi argomenti dotti tienteli per te.

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:27  Aggiornato: 16/7/2006 21:27
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
Ma quali argomenti?
Mi limito solo a dire ciò che penso..e da ragazzo di 20 anni che studia al primo anno di università penso che l'inglese sia una buona lingua,nonchè facile e conosciuta in tutto il mondo..
le tue motivazioni e i tuoi argomenti dotti tienteli per te.

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:28  Aggiornato: 16/7/2006 23:00
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Dunque per te è un'amenità a priori. Non ti interessano le motivazioni che mi portano ad "invitarti" a riflettere su quella affermazione. No. È una amenità in maniera del tutto oggettiva per te e questo ti basta.

Il paragone tra una lingua ed un sistema operativo mi pare - ebbene sì - un'amenità, fino a prova contraria, che ancora non vedo. In mancanza di elementi, continuo a dedurre che sia un'amenità. Non nego che si possa sicuramente trovare un paragone più felice.

Sicuramente si tratta di un pregiudizio da parte mia, dovuto all'incredibile mole di boiate che mi è toccato leggere su "Linux" e compagnia assortita.

Con questi atteggiamenti non si può parlare serenamente.

Serenità, concordia, coesione sociale...

===

PARZIALMENTE RIMOSSO

LA REDAZIONE

bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:31  Aggiornato: 16/7/2006 23:00
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
untale
Inviato: 16/7/2006 21:31  Aggiornato: 16/7/2006 21:31
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Però siccome hai difficoltà con l'inglese (almeno così dici) ed ora come la conoscenza di tale lingua è richiesta...

....quando Maometto non ha voglia di andare alla montagna...


Io non ho difficoltà con l'inglese al momento per l'uso che ne faccio. Non lo parlo alla perfezione e dovrò probabilmente fare qualche viaggio in più per perfezionarlo.

Stai invertendo le priorità. Io non sono quel Maometto che non ha "voglia" di andare alla montagna, io sono quel Maometto che non capisce perché andare alla montagna. Non ne vede una ragione. E non vede perché miliardi di persone nel mondo dovrebbero andare alla montagna, quando quello che loro occorre si trova dietro casa, sulla collina.

Citazione:
Idem come sopra. Nessuno ti obbliga ad imparare l'inglese. Se lo fai è per procurarti un requisito richiesto da altri (ad es. per il lavoro). Ma tu vorresti che fossero gli altri ad adattarsi a te?


Eh no, per favore. Io vorrei un mondo dove la gente non deve adattarsi all'inglese. Mettiamo le cose nel loro giusto ordine per favore.

Citazione:
O di chi era a conoscenza di entrambe le lingue ed entrambe le culture ad un livello tale da poter fare da tramite senza che la comunicazione perdesse di informazione.

Con una lingua neutra invece la comunicazione si limiterà proprio a queste azioni “neutre”


Questa è una tua considerazione priva di fondamento, fatta senza nessuna conoscenza della materia. Non che io sia molto più colto di te, ma qui mi si afferma appunto che un aereo, schiaffato nel WTC, può tirarmi giù un grattacielo. Non sono un esperto ma posso sollevare il mio ragionevole dubbio e non prendere nulla per scontato, cosa che tu qui fai abbondantemente.

Citazione:
Qua nessuno ti impone niente. Se parli della “scuola che ti impone l'inglese” allora si torna a quella scelta politica che si vorrebbe indirizzare invece verso altri lidi ... cioè


Continua a sfuggirti che le scelte politiche nascono da necessità che si riscontrano nella società, nel mondo. Limitarmi come fai te a dire che il problema "è locale, è politico, è meccanico" non mi rende nulla.

Gli ultimi due punti non li ho capito.

untale
Inviato: 16/7/2006 21:41  Aggiornato: 16/7/2006 21:41
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Il paragone tra una lingua ed un sistema operativo mi pare - ebbene sì - un'amenità, fino a prova contraria, che ancora non vedo. In mancanza di elementi, continuo a dedurre che sia un'amenità. Non nego che si possa sicuramente trovare un paragone più felice.

Sicuramente si tratta di un pregiudizio da parte mia, dovuto all'incredibile mole di boiate che mi è toccato leggere su "Linux" e compagnia assortita.


Ci riprovo.

Una volta che entro in windows mi è difficile uscirne, proprio per abitudine. Il programmino che so usare bene, il giochino che non mi gira sul mac, eccetera.

Windows/l'inglese diventa il mio ambiente, col tempo do per scontato che questo sia tutto il mondo e non vedo perché cambiare. Questa di usare windows, apparentemente una scelta (come quella di impararsi l'inglese), mi viene in realtà passivamente imposto nel momento in cui acquisto un computer. Diventa presto una necessità perché senza non fai più nulla, a cominciare dal lavoro.

LIA/Linux? Non mi costa un soldo, è più sicuro, non mi viene imposto. È una scelta che io decido di fare per me stesso. Non me lo ritrovo bello e installato quando compro il portatile. Mi rende libero di scegliere Windows se devo giocare, ma rendendomi ben conscio del fatto che ciò comporta delle spese.

Io il parallelo ce lo vedo e anche molto bene. Da una parte c'è l'inglese che ci viene subdolamente propinato attraverso lavaggio del cervello della tv e le istituzioni (tanto che alla fine ci sembra quasi una scelta fatta dal popolo, tanto è radicato in noi questa idea dell'inglese), dall'altra un'alternativa libera e più democratica.

frankad
Inviato: 16/7/2006 21:42  Aggiornato: 16/7/2006 21:44
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Do you speak latin?
giulio957,

sei pregato di non utilizzare parole offensive ed invitato a cancellarle dal tuo post riferimento "Inviato: 16/7/2006 21:24 Aggiornato: 16/7/2006 21:29"

grazie

frankad

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
giulio957
Inviato: 16/7/2006 21:49  Aggiornato: 16/7/2006 23:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
citazione:
sei pregato di non utilizzare parole offensive ed invitato a cancellarle dal tuo post riferimento "Inviato: 16/7/2006 21:24 Aggiornato: 16/7/2006 21:29"

PARZIALMENTE RIMOSSO

LA REDAZIONE

fiammifero
Inviato: 16/7/2006 21:49  Aggiornato: 16/7/2006 21:49
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Questo è quello che si chiama artisticamente giramento di palle
e questo che si vuole da parte di noi europei(io non mi sento europea,tra parentesi ma una donna nata per caso in occidente in un paese di merda)

Intanto insegniamo l'italiano a Di Pietro,Ciro Pomicino,De Mita,Bossi e &,e già sarebbe un bel risultato.

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
frankad
Inviato: 16/7/2006 21:51  Aggiornato: 16/7/2006 21:51
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Do you speak latin?
Non sto qui a preferire nulla, non sono tollerate parole offensive ma pare che non sia possibile ragionare con te.

grazie per la collaborazione.

frankad

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Ashoka
Inviato: 16/7/2006 21:52  Aggiornato: 16/7/2006 21:52
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Stai invertendo le priorità. Io non sono quel Maometto che non ha "voglia" di andare alla montagna, io sono quel Maometto che non capisce perché andare alla montagna. Non ne vede una ragione. E non vede perché miliardi di persone nel mondo dovrebbero andare alla montagna, quando quello che loro occorre si trova dietro casa, sulla collina.


Sei portavoce di miliardi di persone? Hai individuato per loro la collina? La collina cos'è? Un male minore?

Citazione:
Io vorrei un mondo dove la gente non deve adattarsi all'inglese


Ecco partendo da qui. Dov'è che l'inglese viene imposto?

Con una lingua neutra invece la comunicazione si limiterà proprio a queste azioni “neutre”

Citazione:
Questa è una tua considerazione priva di fondamento, fatta senza nessuna conoscenza della materia


Evidentemente non sarà difficile tradurre termini come “Rodina” o “Agapi” oppure ancora “Realpolitik” in una LIA senza perdere del significato.

Citazione:
Continua a sfuggirti che le scelte politiche nascono da necessità che si riscontrano nella società, nel mondo


Il Governo fa il bene di tutti. Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.Il Governo fa il bene di tutti.

Ok ci credo anch'io, ora.

Citazione:
Gli ultimi due punti non li ho capito.


Ok userò parole semplici.

Dici che l'inglese schiaccerà tutte le lingue etniche perché viene imposto a livello internazionale come lingua universale.

La tua soluzione è imporre, con una scelta politica, una lingua universale neutra diversa dall'inglese.

I casi sono due:

A) la tua analisi è sbagliata ed in entrambi i casi le lingue etniche sopravviveranno bene. Se ne deduce che non ci sia questo grande pericolo che siano schiacciate.

B) La tua analisi è giusta ed allora avremo una lingua universale che sarà in un caso l'inglese e nell'altro la LIA. Le lingue etniche saranno comunque schiacciate.

Sic stantibus rebus o non c'è il problema o la soluzione è sbagliata.

Ashoka

bigivan
Inviato: 16/7/2006 21:53  Aggiornato: 16/7/2006 23:02
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
RIMOSSO

LA REDAZIONE

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
frankad
Inviato: 16/7/2006 21:57  Aggiornato: 16/7/2006 21:57
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 10/10/2005
Da: ICHNOS
Inviati: 1921
 Re: Do you speak latin?
ciao bigivan, perchè non dovrei

salutone

frankad

La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Linucs
Inviato: 16/7/2006 21:58  Aggiornato: 16/7/2006 21:58
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
Una volta che entro in windows mi è difficile uscirne, proprio per abitudine. Il programmino che so usare bene, il giochino che non mi gira sul mac, eccetera.

Quindi è un problema di tua abitudine, e del programmino che usi, che essendo scritto nel più turpe dialetto di Visual C++ Enterprise Architect Salamadonna non funziona - e mai funzionerà - sul Mac. Si potrebbe parlare di imposizione se l'installazione di Windows fosse richiesta da qualche legge, oppure - ancora peggio - se fosse imposta per l'utilizzo di qualche ridicola "carta per i servizi al cittadino."

Windows/l'inglese diventa il mio ambiente, col tempo do per scontato che questo sia tutto il mondo e non vedo perché cambiare.

Infatti: poiché hai tutto ciò che ti serve, non hai motivo di cambiare. E se avessi avuto motivo di cambiare, avresti cambiato. Ergo...

Questa di usare windows, apparentemente una scelta (come quella di impararsi l'inglese), mi viene in realtà passivamente imposto nel momento in cui acquisto un computer.

Questo, semmai, potrà valere nel triste caso dei portatili. Per il resto, è sufficiente acquistare il ricco hardware ed avvitare per bene le viti per ottenere un ricco computer senza Windows, cosa senz'altro auspicabile.

Diventa presto una necessità perché senza non fai più nulla, a cominciare dal lavoro.

Ohibò?

LIA/Linux? Non mi costa un soldo, è più sicuro, non mi viene imposto.

Ah no? E quando il tuo vendor tira fuori qualche device driver col solito package in formato RPM, che supporta una - ed una sola - ridicola versione del kernel, che fai? Non si tratta forse di un'imposizione?

È una scelta che io decido di fare per me stesso.

Esattamente come quella di Windows col programmino che sai usare bene. O quella del Mac.

Non me lo ritrovo bello e installato quando compro il portatile.

Mentre l'inglese si trova preinstallato... dove? A scuola? Suvvia

Mi rende libero di scegliere Windows se devo giocare, ma rendendomi ben conscio del fatto che ciò comporta delle spese.

C'è qualcosa che non comporta delle spese?

A proposito: questo implica forse che non ti dovrebbero trattenere le tasse dalla busta paga, ma fartele pagare con un bel bonifico, in modo che tu ti possa render conto della spesa? (sì?)

Io il parallelo ce lo vedo e anche molto bene. Da una parte c'è l'inglese che ci viene subdolamente propinato attraverso lavaggio del cervello della tv e le istituzioni

Stranamente, circolando per la strada, sento più gente parlare arabo che inglese. Come si spiega questo fatto misterioso?

(tanto che alla fine ci sembra quasi una scelta fatta dal popolo, tanto è radicato in noi questa idea dell'inglese),

Ma anche se fosse una scelta del popolo, non per questo sarebbe legittima.

dall'altra un'alternativa libera e più democratica.

E quale oscuro nesso ci sarebbe tra "democrazia", "interlingua" e "Linux"? Forse negli ultimi due casi si deve votare prima di parlare o fare il login? Ohibò: per quale oscuro motivo la parola "democrazia" tende a comparire come un feticcio, senza alcun motivo?

Quando il kernel va a puttane si vota tutti insieme (in cerchio, stile Ubuntu) per decidere su quale muro sbattere la testa?


untale
Inviato: 16/7/2006 22:01  Aggiornato: 16/7/2006 22:01
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/6/2006
Da:
Inviati: 61
 Re: Do you speak latin?
Rispondo per l'ultima volta oggi, c'è un bel programma su JSTV e non me lo voglio perdere.

Sul perché e come l'inglese viene imposto ho già detto abbastanza, puoi rileggerti i miei interventi precedenti per ora.

Poi poi.. una LIA non deve per forza tradurre ogni parola, mi sembra pacifico.

Mai detto che il governo fa il bene di tutti, anzi. Ho detto che le scelte di un governo, nel bene e nel MALE, sono conseguenza di necessità.

Che siano esse necessità stupide, brutte, crudeli, economiche, le scelte nascono da una necessità. Per questo dico che devi riflettere in questo senso quando dici che l'inglese a scuola è "solo" un problema politico. Non può essere "solo" un problema politico. È la conseguenza di un problema ben più grande, in questo caso linguistico e mondiale.

Interrogati perché i governi sentano il bisogno di imporre l'inglese (in Giappone è IMPOSTO, non scappi. O lo studi, o lo studi!). Sei mai stato in Asia? In Africa? Nel sud america? O almeno almeno in negli Stati Uniti?

Per concludere, ripetendomi, io non voglio imporre nulla e quei due punti hanno lo spazio che trovano.

Torno entro il 20, se no parto, l'Asia mi aspetta.

Manthrax
Inviato: 16/7/2006 22:33  Aggiornato: 16/7/2006 23:44
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/9/2005
Da: Somewhere Far Beyond..
Inviati: 556
 Re: Do you speak latin?
QUOTE RIMOSSO

LA REDAZIONE



Certe risposte ai moderatori non possono fare altro che piacere.

Esplicare la propria intelligenza risparmiandoci la fatica di discernere troll da utenti "maturi" è un gran favore.

Grazie.

Ban?

Turn to the light, don't be frightened of the shadows it creates..
Redazione
Inviato: 16/7/2006 23:11  Aggiornato: 16/7/2006 23:11
Webmaster
Iscritto: 8/3/2004
Da:
Inviati: 19594
 Re: Do you speak latin?
POST RIMOSSI:

Il battibecco è iniziato a causa di Bigivan, che per primo ha scritto "e ora vengono fuori degli idioti dicendo che la ligua dell'unione"

Giulio non ha saputo trattenersi dal rispondere per le rime, e a sua volta Linucs ha raccolto e replicato.

Complimenti quindi a tutti e tre, e grazie per la mezz'ora di lavoro supplementare che mi è toccato fare per ripulire questo thread. Cercavo giusto qualcosa per tenermi occupato, oggi che è domenica.

ATTENZIONE: IL PRIMO CHE RISPONDERA' DI NUOVO MALE A UN MODERATORE, O CHE COMUNQUE NON NE RISPETTERA' LE INDICAZIONI, SARA' ESPULSO DAL SITO SENZA ULTERIORE PREAVVISO.

LA REDAZIONE

Paxtibi
Inviato: 16/7/2006 23:22  Aggiornato: 16/7/2006 23:22
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Do you speak latin?
C'è da dire che il ruolo di paladino della libera comunicazione a Giulio non si adatta granché, visto che non riesce ad evitare di dare dell'ignorante a chiunque non sia d'accordo con lui.

Con tutto il rispetto, prima dei problemi di comunicazione mondiali forse dovrebbe occuparsi dei suoi personali problemi relazionali.

fiammifero
Inviato: 16/7/2006 23:31  Aggiornato: 16/7/2006 23:31
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
BigivanCitazione:
fiammifero skerzi vero?


su queste cose non scherzo mai,leggi QUI e QUI
nonchè QUA ed ancora QUA

Ne puoi trovare quante ne vuoi su Virgilio e Google,quindi è solo questione di tempo troveranno scuse allettanti,irresistibili,oppure già alla nascita verrano applicati all'insaputa di tutti.
Intanto hanno cominciato con il passaporto biometrico,poi con il DNA la cui catalogazione è già iniziata in USA e comprende 3 milioni di codici, e vanno avanti al ritmo di 80.000 codici al mese. qui i riferimenti

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
vulcan
Inviato: 17/7/2006 0:18  Aggiornato: 17/7/2006 0:21
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Do you speak latin?
A me le lingue piacciono molto.. l'ingleso molto meno .. per diverse ragioni

L'idea esperanto mi piace...sto cercando di studiarlo..

ma la cosa che mi domando è...

quando l'ho imparato con chi diavolo lo parlo!! Con fiammifero?

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
vulcan
Inviato: 17/7/2006 0:19  Aggiornato: 17/7/2006 0:20
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
POST RIMOSSI:


Si sente anche il puzzo di bruciato!

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
florizel
Inviato: 17/7/2006 0:25  Aggiornato: 17/7/2006 0:25
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
>Giulio non ha saputo trattenersi dal rispondere per le rime

Mi sembra di capire che non fosse esattamente "esperanto", e nemmeno inglese, quello in cui si sarebbero esibiti questi eroi dei "due mondi" ...
quello "neocon" e quello dell'europa "liberatutti"...
Volevano farsi capire proprio bene bene...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
AndreaOne
Inviato: 17/7/2006 0:28  Aggiornato: 17/7/2006 0:28
So tutto
Iscritto: 16/7/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: Do you speak latin?
Per soleluna

Andrea

mi spieghi come farebbe un linguaggio semplice indi superficiale a farmi poi aumentare il livello di comprensione delle cose in profondità?

E perchè mai dovremmo abolire per livellare in un unica lingua, artefatta oltretutto, le altre culture, visto che la lingua natia di un luogo è cultura? E cosa conoscerò nel momento in cui sarà tutto planetario? Un'altra me?


Non trovo attinenza fra le tue domande e quello che ho detto, o che volevo dire. Puoi riformulare le domande in modo da evitare che possa fraintenderti?

fiammifero
Inviato: 17/7/2006 0:28  Aggiornato: 17/7/2006 0:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
quando l'ho imparato con chi diavolo lo parlo!! Con fiammifero?


ma noi usiamo già un'altro linguaggio,quello del cuore e dell'empatia
se poi ci guardassimo negli occhi,non dovremmo neanche parlare.


Ps: Grazia,tranquilla

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
soleluna
Inviato: 17/7/2006 0:44  Aggiornato: 17/7/2006 0:45
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/3/2005
Da: orbita di Anarres
Inviati: 1309
 Re: Do you speak latin?
Andrea
ci provo non garantisco

allora questa lingua artificiale proprio perchè tale, indi disgiunta dalla vita, dalla storia delle persone, a mio avviso, non riuscirebbe a superare il livello informativo del linguaggio, quello semplice, pragmatico, legato alla concretezza delle cose. Perchè gli manca appunto un tassello che non può essere costruito, ma solo vissuto.

Ora mi chiedo perchè uno sforzo simile nel tentativo di imbrigliare le persone e non lasciar loro la possibilità di scegliere cosa parlare, come farlo, quanto investirci in energie, tempo, danaro?

Volete parlare l'esperanto, la lia, il badombe? Benissimo! L'importante è che non obblighiate chicchessia a far altrettanto, tutto qui.

Libera-mente
Pat

"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Paxtibi
Inviato: 17/7/2006 0:47  Aggiornato: 17/7/2006 0:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 3/4/2005
Da: Atene
Inviati: 8134
 Re: Do you speak latin?
Volete parlare l'esperanto, la lia, il badombe? Benissimo! L'importante è che non obblighiate chicchessia a far altrettanto, tutto qui.

Per esser più precisi, che non mi tocchi di pagare per ancora un'altra bizzarria collettiva...



Linucs
Inviato: 17/7/2006 0:51  Aggiornato: 17/7/2006 0:51
Sono certo di non sapere
Iscritto: 25/6/2004
Da:
Inviati: 3996
 Re: Do you speak latin?
E senza ulteriore preavviso il nostro eroe dell'esperanto si becca un megapost tutto per sé, in home page.


florizel
Inviato: 17/7/2006 0:52  Aggiornato: 17/7/2006 0:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 7/7/2005
Da: dove potrei stare meglio.
Inviati: 8195
 Re: Do you speak latin?
>Per esser più precisi

E per esserlo ancora di più,che non vengano a farci ingoiare la grande balla della lingua comune per la comunicazione tra i popoli...

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
AndreaOne
Inviato: 17/7/2006 1:35  Aggiornato: 17/7/2006 1:35
So tutto
Iscritto: 16/7/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: Do you speak latin?
Ashoka:

>Se veramente è così semplice da apprendere e ti permette di comunicare con tutti allora non ha bisogno di promozione ed incentivi per diffondersi. Lo farà naturalmente e saranno gli stessi individui a scegliere di imparare l'esperanto o l'interlingua, etc.

>Ma invece si vuole la scelta politica che imponga quella LIA a tutti. Perché è una lingua di nessun popolo, e quindi non è come l'inglese. La si vuole imporre su tutti come difesa dalla diffusione internazionale dell'inglese.

>E' come se un domani qualcuno proponesse un governo globale di un ente sovranazionale per difendere il mondo unito dagli interessi degli americani.

>E cosa cambierà passando da un padrone all'altro?

>E una bella lingua neutrale che però mi permetta di esprimere concetti del tipo:

>Governo buono. Io fame. Io lavora. Governo aiuta me. Governo buono ?


Linucs:

>Indipendentemente da quale, che si tratti di una lingua artificiale o di una naturale (fosse anche quella dell' isola di Pasqua), se esiste una lingua che è più facile da imparare di un Inglese perché non si deve incentivarne l'uso proponendola come lingua aggiuntiva nelle scuole?

>Definisci "proponendola".

>Governo buono. Io fame. Io lavora. Governo aiuta me. Governo buono?



Io non conosco le lingue "universali" ma non mi sono permesso di deriderle. Ho la sensazione che permettano qualcosina di più che "Io fame".

Non credo a quello che accennava soleluna che semplice = superficiale. Le lingue che conosco, francese, un poco di inglese e una briciola di tedesco, hanno notevoli complicazioni grammaticali e fonetiche. Costruzione diverse delle frasi, verbi irregolari... una grande quantità di cose da imparare e ricordare, che richiedono tempo, sforzi, denaro... e se non ci dedichi abbastanza passione rimarrai sempre un imbranato linguistico che parla o a gesti o dice "Governo buono. Io fame. Io lavora. Governo aiuta me. Governo buono?" in inglese, francese, tedesco, cinese...

Se si costruisce un nuovo codice di comunicazione (lingua) semplificando le regole grammaticali, eliminando le irregolarità, rendendo quindi la lingua più facile da imparare, questo non vuol dire rendere la lingua superficiale.

Ma se anche fosse così? Se l'interlingua mi permettesse di arrivare solo al livello di "imbranato linguista", ma una sua diffusione (PARALLELA alle altre lingue) mi permettesse di parlare con un turco, un russo, un cinese, uno svedese che come me avessero scelto di imparare in poco tempo il linguaggio degli imbranati linguisti, cosa ci sarebbe di male?

Ho studiato francese per otto anni alle medie e al liceo, poi non ho più avuto occasioni di lavoro o di studio per coltivarlo. Quando sono andato in Francia ero (e non solo io) un povero Fantozzi che sudava per capire e farsi capire... "Governo buono. Io fame...".

Credo inoltre che molti non sappiano nemmeno dell'esistenza di un'interlingua.



Vedo che continua la battaglia per chi al muro ci vuole attaccato l'inglese e chi l'interlingua...

Non vedo perché si escludano.

Alle elementari è obbligatoria la sola lingua inglese... aggiungere l'interlingua...
Alle medie è obbligatorio l'inglese e a scelta francese o tedesco... aggiungere l'interlingua...
Mio figlio frequenta Ragioneria: obbligatorio l' inglese e a scelta tedesco o spagnolo... aggiungere l'interlingua...

Poi vediamo dove porta.

AndreaOne
Inviato: 17/7/2006 1:37  Aggiornato: 17/7/2006 1:37
So tutto
Iscritto: 16/7/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: Do you speak latin?
PS ma come si fa a citare le frasi con un altro colore? Esiste un comando o si colorano manualmente?

gobbo
Inviato: 17/7/2006 1:46  Aggiornato: 17/7/2006 1:46
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 19/9/2005
Da: Neverland
Inviati: 1347
 Re: Do you speak latin?
Andrea ha detto:
Citazione:
ma come si fa a citare le frasi con un altro colore? Esiste un comando o si colorano manualmente?


Si.
Usi il tasto citazione che ti appare sotto la finestrella dove inserisci il testo oppure se il tasto non appare usi la parola [*quote] al inizio e [*/quote] alla fine della frase che vuoi cittare.
PS. Togli l'asterisco che c'è dentro le parentesi quadre(l'ho messo perche se no,
non riuscivi a vedere il comando )

il gobbo

I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
AndreaOne
Inviato: 17/7/2006 1:57  Aggiornato: 17/7/2006 1:57
So tutto
Iscritto: 16/7/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
il gobbo


Grazie, avevo preso il pulsante per un' altra cosa

bigivan
Inviato: 17/7/2006 2:24  Aggiornato: 17/7/2006 2:25
Ho qualche dubbio
Iscritto: 17/1/2006
Da:
Inviati: 167
 Re: Do you speak latin?
-citazione-

Il battibecco è iniziato a causa di Bigivan, che per primo ha scritto "e ora vengono fuori degli idioti dicendo che la ligua dell'unione"

mi spiace Massimo ma ti sbagli..per idioti intendevo coloro che l'Esperanto lo vogliono imporre come lingua dell'Unione,non per chi,qui nel sito lo sostiene.

fiammifero molto interessanti i tuoi articoli ! !

Tutto sta procedendo come avevo previsto.
Ashoka
Inviato: 17/7/2006 10:43  Aggiornato: 17/7/2006 10:43
Sono certo di non sapere
Iscritto: 11/7/2005
Da:
Inviati: 3660
 Re: Do you speak latin?
Citazione:
Alle elementari è obbligatoria la sola lingua inglese... aggiungere l'interlingua...
Alle medie è obbligatorio l'inglese e a scelta francese o tedesco... aggiungere l'interlingua...
Mio figlio frequenta Ragioneria: obbligatorio l' inglese e a scelta tedesco o spagnolo... aggiungere l'interlingua...


Direi che possiamo mettere due ore tra multiculturalismo ed integrazione forzata. Forse se diminuiamo di due ore italiano potremmo anche inserire una lezione di esperanto prima di ambientalismo e dopo l'ora di religione mondiale.

Citazione:
Poi vediamo dove porta.


Ma in tutte queste ore di lezione,il tempo per imparare l'italiano è rimasto?

Citazione:
Se si costruisce un nuovo codice di comunicazione (lingua) semplificando le regole grammaticali, eliminando le irregolarità, rendendo quindi la lingua più facile da imparare, questo non vuol dire rendere la lingua superficiale.

Ma se anche fosse così? Se l'interlingua mi permettesse di arrivare solo al livello di "imbranato linguista", ma una sua diffusione (PARALLELA alle altre lingue) mi permettesse di parlare con un turco, un russo, un cinese, uno svedese che come me avessero scelto di imparare in poco tempo il linguaggio degli imbranati linguisti, cosa ci sarebbe di male?


Niente di male ed uno infatti si chiede perché uno non possa scegliere individualmente di studiarsi l'interlingua per comunicare con “gli altri popoli”. Fammi indovinare... perché gli altri non lo fanno!
E come si risolve questo? Con la solita, bella, scelta politica.

Citazione:
Ho studiato francese per otto anni alle medie e al liceo, poi non ho più avuto occasioni di lavoro o di studio per coltivarlo. Quando sono andato in Francia ero (e non solo io) un povero Fantozzi che sudava per capire e farsi capire... "Governo buono. Io fame...".


Che è precisamente la ricchezza comunicativa del nuovo italiano...

Eh ma porkozzio! Cioè ke kazzo! Ci sto troppo dentro!

Citazione:
Vedo che continua la battaglia per chi al muro ci vuole attaccato l'inglese e chi l'interlingua...

Non vedo perché si escludano.
/quote]

Il muro è largo

Ashoka

giulio957
Inviato: 17/7/2006 16:06  Aggiornato: 17/7/2006 16:06
Ho qualche dubbio
Iscritto: 21/1/2006
Da: Roma
Inviati: 64
 Re: Do you speak latin?
Forse puo' essere utile per chiarire il concetto di "neolingua", che nulla ha a che fare con l'esperanto o le LIA, leggersi questo bell'articolo rintracciato su http://www.aljazira.it/index.php?option=content&task=view&id=661

USA: rettifiche alla neolingua
di Maurizio Blondet

mercoledì, 03 agosto 2005

Alcune riflessioni sulla neolingua della "guerra totale"...

Appena un mese fa il presidente Bush, davanti alle truppe USA a Fort Bragg, pronunciò un discorso tutto centrato sull’attuale conflitto, che chiamò ripetutamente “guerra mondiale al terrore”, paragonandolo alla guerra civile americana e alla seconda guerra mondiale.
E per ben 23 volte usò la parola “terrorismo” e “terrore” per indicare il “nemico” dell’ora presente.
Adesso, contrordine.
L’espressione “guerra al terrore” (war on terror, spesso – nella neolingua orwelliana made in USA – ridotta alla sigla WOT) non deve essere più usata nei discorsi ufficiali.
La vecchia frase viene ufficialmente abbandonata, per un’altra, forse meno efficace propagandisticamente e più sfumata: “lotta contro l’estremismo violento”.

Donald Rumsfeld ha già cominciato ad usare la nuova terminologia in vari discorsi.
E’ un’operazione che ha suscitato curiosità fra i pubblicitari e gli addetti alle relazioni pubbliche.
Alla CBS un esperto del settore, Harry Smith, ha paragonato il cambio di vocabolario della Casa Bianca a un tentativo di “riposizionamento del marchio”.
La guerra in Iraq come “guerra al terrore” non si vende più tanto bene, ha ragionato: è sì “guerra”, ma tanto per cominciare in Iraq non c’era il “terrore”, mentre oggi pullula di terroristi.
Come nelle operazioni di marketing mal riuscite, si cerca di salvare il prodotto cambiandone l’etichetta.

Come è apparso in un sito (Blogcritics.org) che si occupa di musica, video, TV, spettacolo e pubblicità), un ironico commento da esperti di marketing.
“Se l’amministrazione Bush sta cambiando la ‘marca’ in modo da distanziarla sempre più dall’attuale campagna militare, è un chiaro segnale che il loro tentativo di collegare la guerra irachena alla ‘guerra al terrorismo globale’ non sta funzionando così bene come gli esperti di marketing della Casa Bianca speravano. Al Qaeda non ha bisogno di cambiare marchio: il suo lo mantiene alla testa del business ormai da 1415 giorni a cominciare dall’11 settembre. E’ ben più di quanto altre ditte defunte, definite dal marchio ‘Reich millenario’ o ‘Impero del Sol Levante’, siano durate: solo 1347 giorni a cominciare da Pearl Harbor. La ‘guerra globale al terrore’ non ha dato il risultato di consegnarci Osama ‘vivo o morto’. Forse ci riuscirà un nome nuovo fiammante come ‘lotta globale contro l’estremismo violento’?”.

Non c’è dubbio che la rettifica sia stata suggerita dalle numerose agenzie di marketing e PR americane che consigliano il governo.
Molte di essere si sono dotate di un settore “militare”, che mira a captare i fondi del Pentagono (il più grande pagatore degli USA) applicando le teorie del marketing e della pubblicità alla propaganda bellica e alla guerra psicologica (psy-war).
Ma l’ironia è fuori luogo.
Il cambiamento di parole annuncia anche una strategia nuova, più pervasiva e insidiosa, del regime americano.
Il nuovo termine, ha scritto in New York Times, intende suggerire “l’idea di una lotta di lunga durata, che è non solo missione militare quanto battaglia ideologica”. Anche Stephen Hadley, consigliere alla Sicurezza Nazionale, ha sottolineato che la nuova terminologia serve a far comprendere che le azioni militari “sono solo una parte della guerra al terrorismo”.
Significa che: “la gente che ama la libertà nel mondo deve ricorrere ad ogni mezzo – compresi commercio, comunicazione ed educazione – per sostenere quei coraggiosi musulmani che dicono la verità sulla loro religione e storia, di cui sono orgogliosi, e si sforzano di strapparla a coloro che la sequestrano per fini malvagi”.



E un alto personaggio dell’amministrazione Bush citato dal Telegraph ha detto: “l’espressione ‘guerra al terrore’ era semplice, concisa e facile da ricordare, ma suggeriva l’idea che spettava combatterla agli uomini in uniforme; invece, la lotta è molto più ampia. E quando la lotta evolve, così evolvono le parole”.
Insomma è guerra “totale”.
Di lunga durata.
Da combattere “con ogni mezzo”.
E a cui tutti sono chiamati: chi esita ad arruolarsi sarà additato come un essere “poco amante della libertà” e dunque come un nemico.
La nuova guerra di parole infatti – come ogni guerra delle parole dei tempi sovietici – servirà soprattutto a “smascherare” i nemici interni, i disfattisti, come complici “oggettivi” del “terrore”.
Anzi, pardon: dell’ “estremismo violento”.

Anche quest’ultima espressione (imperfetta: si sta pensando di migliorarla come “lotta al fanatismo”) ha un’utilità tattica essenziale in termini di psy-war e di propaganda bellica.
Nella sua vastità (o vacuità) semantica può comprendere qualunque nemico occorra al potere demonizzare, nel momento opportuno.
La correzione della neolingua orwelliana è in corso anche su altri punti.
Una etichettatura del nemico come “Islamo-fascismo” (di cui parleremo nel prossimo altro articolo) è già operante: al termine del processo, si configurerà una nuova dottrina ideologica totale.
Orwell ha già descritto questo processo in “1984”, dove appunto parla dei progressi della “neolingua”: “nessuna parola del vocabolario era ideologicamente neutra. Gran parte erano eufemismi […] i nomi di tutte le organizzazioni dottrine, istituzioni, edifici pubblici erano invariabilmente ridotti a una forma semplice [di sigle: ieri “Comintern”, oggi WOT]. La ‘neolingua’ era distinta dalle altre per il fatto che il suo vocabolario diventava ogni giorno più sottile. Ogni riduzione rappresentava un progresso, perché restringeva il campo della scelta e limitava la tentazione di lasciare spaziare il proprio pensiero. Si sperava, da ultimo, di arrivare a far articolare il discorso solo nella laringe, senza chiamare in causa il cervello”.

fonte: effedieffe.com (2 agosto 2005)

salentino
Inviato: 23/9/2006 2:31  Aggiornato: 23/9/2006 2:31
So tutto
Iscritto: 15/7/2006
Da: Lecce
Inviati: 1
 Re: Do you speak latin?
Geniale.

Ad ogni modo, il problema è questo: perché i media dovrrebbero interessarsi ad una questione simile? I media vendono un prodotto e, quindi, cercano il loro target e gli danno quello che cazzo vogliono. E gli intellettuali, credetemi sulla parola, sono davvero pochi.


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