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Henry62 |
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Re: Filmati Speciale TG1 | #1 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/3/2006
Da
Messaggi: 908
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Ciao Salistrari, il problema dei rottami é IL problema del Pentagono, per quanto strettamente attiene alla componente balistica (poi é chiaro che ci sarebbe da discutere su profilo di volo e aspetti di balistica terminale sulle vittime).
Da quanto detto mi sembra che possiamo dire che niente, sempre solamente dal punto di vista balistico, evidenzi incompatibilità con l'ipotesi dell'impatto di un aereomobile di grandi dimensioni: tutte le aree che sono da definire riguardano ipotesi diverse che potrebbero avere spiegazioni più o meno arzigogolate. Chairisco meglio il concetto perché non vorrei che nascessero incomprensioni: io non dico che sia tutto chiaro, ma che non é ancora emersa una prova decisiva che ci consenta di dire che non é possibile che sia avvenuto l'impatto di un grande aereomobile.
Per quanto riguarda il muro del Pentagono, é chiaro che non si tratta di un semplice muro e nel sito Pentagonresearch mi pare ci sia un apposito capitolo che ne illustra la tecnologia di costruzione.
Io non ho fatto ingegneria civile ma ho frequentato i corsi di ingegneria meccanica ad indirizzo automazione industriale, per cui non posso esserti utile sulla parte costruzioni edili.
Per quanto riguarda la teoria dei rimbalzi, questa teoria non può essere associata a regimi in cui si ha deformazione plastica e collasso strutturale; il cemento armato, se colpito, non può proiettare pezzi nel senso da cui arriva l'offesa, ma caso mai, nel momento in cui cede allo sforzo da taglio, genera un cono di proiettili secondari verso l'interno del palazzo: pensa ad un colpo di pistola contro un muro: se questo rimbalza allora é il proiettile che se ne va e sul muro resta una scalfittura, se, invece, il muro cede, i frammenti penetrano nel muro stesso o ricadono ai piedi del muro.
Per quanto riguarda invece l'aereoplano, si può tranquillamente ipotizzare che sia una lattina volante, perché tutto il materiale interno é caratterizzato da bassissima densità sezionale e, come detto, é questo l'unico parametro che caratterizza la capacità di penetrazione in un sistema altamente deformabile come la fusoliera. Per darti un'idea di cosa parlo, ti faccio un esempio che spero possa chiarire a tutti il discorso: nel corso della 2 Guerra Mondiale i tedeschi scoprirono a loro spese la bontà del T34 russo, un carro medio spartano per costruzione ma che aveva innovative caratteristiche di progetto che gli ingegneri tedeschi subito apprezzarono ed introdussero nel loro carro Panther (in pratica un T34 tedesco...). La caratteristica principale, oltre al rapporto fra peso e superficie di appoggio a terra che consentiva al T34 di muoversi su neve e fango mentre gli altri carri si impantanavano, era la presenza della corazzatura frontale inclinata... in pratica, a parità di spessore di lamiera, il semplice fatto di inclinare la corazza faceva aumentare lo spessore effettivo che si contrapponeva al tiro a traiettoria tesa orizzontale dei cannoni anticarro, oltre a far impattare i colpi con un certo angolo che ne favoriva il rimbalzo nel caso di granate perforanti. La risposta tedesca fu allora molto semplice: anziché sparare colpi molto duri e ad alta velocità (penetratori), vennero introdotte delle teste a deformare in alluminio sulle granate o addirittura delle granate con la punta svuotata, in modo che all'impatto si deformassero e restassero così aderenti alla corazza senza rimbalzare (ricordo che il rimbalzo é, ai fini balistici, una dissipazione di energia). Il passo seguente fu quello di sostituire all'energia cinetica di un penetratore l'energia chimica di una carica cava, che a bassa velocità (rimbalzo nullo) arrivava sul bersaglio e generava un getto di materiale ad alta energia in grado di perforare LOCALMENTE la corazza. Quindi il comportamento dell'aereoplano che si é deformato, ha consentito agli elementi ad alta densità di scaricare la loro energia nell'impatto e di non rimbalzare, favorendo la penetrazione. Ciao
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