Ecco, un buon esempio sulla nostra libertà in fatto di politica economica lo abbiamo oggi negli screzi del re dei banchieri, delle elites finanziarie, del Bilderberg VS il venditore di tappeti che sa usare powerpoint:
ROMA (Reuters) - Dopo la Commissione, anche la Banca centrale europea (Bce) sollecita l'Italia ad intervenire per riportare la dinamica del debito pubblico "su un percorso discendente", lamentando finora l'assenza di "progressi tangibili". Nel bollettino mensile Francoforte ricorda che l'esecutivo comunitario ha chiesto a Roma nuove misure "per assicurare l'osservanza del Patto di stabilità e crescita", cioè il pareggio di bilancio strutturale nel 2014 e progressi sufficienti verso il rispetto del criterio per il debito durante la fase di transizione prevista dal Fiscal compact. "Finora, tuttavia, non sono stati compiuti progressi tangibili", sottolinea la Bce. La Commissione europea ha retrocesso l'Italia nel club dei Paesi con "squilibri macroeconomici eccessivi", assieme a Croazia e Slovenia. Oltre a mantenere l'indebitamento netto entro il 3% del Pil, l'Italia deve ridurre il rapporto debito/Pil in media di 3,5 punti all'anno nel triennio al 2015, quando scatterà la prima verifica di Commissione e Consiglio europeo sul Fiscal compact. Chiedendo una correzione di 0,66 punti anziché di 0,1, come prevedono gli ultimi documenti ufficiali del Tesoro, la Commissione europea ha sancito che l'Italia è già ora fuori dal Fiscal compact. "In prospettiva, è importante effettuare i necessari interventi affinché siano soddisfatti i requisiti previsti dal meccanismo preventivo del Patto di stabilità e crescita, soprattutto per quanto riguarda la riconduzione del rapporto debito/Pil su un percorso discendente", prosegue la Bce. Matteo Renzi si mostra però di tutt'altro avviso. Il presidente del Consiglio non solo esclude una manovra correttiva, ma ieri ha annunciato di voler aumentare il deficit tendenziale, indicato al 2,6% del Pil nel 2014, fino al 3%. La leva sull'indebitamento ha un valore potenziale di 6,4 miliardi, che il governo vuole sfruttare per finanziare, assieme ad altre misure a copertura, un ambizioso piano di politica economica. Oltre a ridurre il cuneo fiscale di 10 miliardi su base annua (6,7 miliardi nel 2014), l'ex sindaco di Firenze ha promesso di liquidare entro luglio tutti i 90-91 miliardi di debiti commerciali stimati da Bankitalia. L'Italia ha potuto iniziare a smaltire gli arretrati perché i governi Monti e Letta hanno ottenuto dall'Europa il permesso ad emettere più debito tra 2013 e 2014. Renzi vuole tornare su questa strada con l'avvio, da luglio, del semestre italiano di presidenza europea. "È sicuro che l'Italia chiederà di rinegoziare i tempi per la riduzione del debito" previsti dal Fiscal Compact, ha riferito ieri una fonte governativa. Al momento non ci sono conferme ufficiali. "Dobbiamo valutare nel contesto macroeconomico generale e, laddove ci siano scostamenti, dobbiamo ottenere l'approvazione del Parlamento e l'approvazione della Commissione europea: questo vale per le misure sui debiti ma vale anche per altre misure, compreso il taglio del cuneo", ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Fonte
Voi scegliete pure chi ha ragione. (se uno dei due ce l'ha) Io mi ricordo quando Draghi dichiarava che non lo preoccupavano le elezioni in Italia perchè tanto avevamo il pilota automatico... a buon intenditore poche parole. Secondo me va a finire che ci commissariano e fanculo tutto. Io farò il rivoluzionario, o se preferite il terrorista
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