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invisibile |
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Re: La conquista dello Spazio: perché. | #1 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
Messaggi: 7912
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Citazione: Calvero ha scritto:
Storiella
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Io Invisibile devo andare a un appuntamento; è notte. ......................................................
Storia antica (non ricoredo se taoista o zen ma poco importa). Vado a memoria... C'era un signore taoista, molto anziano, che viveva in un villaggio molto povero. Un giorno nel bosco trova un magnifico e vigoroso cavallo bianco che, docilmente, si fa prendere e portare a casa. Al rientro al villaggio tutti si congratulano con lui per la grande fortuna che gli dei gli hanno accordato, perché grazie al cavallo ora non dovrà più spaccarsi la schiena con suo figlio maschio per lavorare nei nei campi. Lui risponde: "Fortuna? Chissà..." Il suo unico figlio maschio impara ad andare a cavallo e prende l'abitudine di fare lunghe galoppate. Un giorno, mentre andava al galoppo cade e si rompe una gamba. Al che gli abitanti del villaggio gli dicono: "gli dei ti hanno tolto la fortuna che ti avevano accordato! Ora come farai da solo, vecchio come sei, con solo il cavallo a fare il duro lavoro nei campi?" Lui risponde: "Sfortuna? Chissà..." Una settimana dopo scoppia la guerra e nel villaggio arrivano i soldati per reclutare tutti i figli maschi. Essendo il figlio dl Vecchio a letto con la gamba rotta viene lasciato in pace vista la sua inutilità in battaglia. Gli abitanti del villaggio esclamano come un sol uomo: "Vecchio! gli dei sono lungimiranti! Ora sei l'unico che, appena ristabilito, avrà suo figlio ad aiutarlo nei campi! Sei veramente un uomo pio e fortunato!" Lui risponde: "Fortuna? Chissà..." Eccetera, eccetera eccetera........................ ********************************************************** Perché sembra si saggio farsi dei chilometri in più per evitare la strada dove scippano. Ma può essere che passare per la strada pericolosa porti qualcosa che ti serve, proprio a te, proprio in quel dato periodo della tua vita. Può essere che quel sapere non ti permette di fare una esperienza fondamentale per te, di cui hai bisogno, e non parlo per forza di essere scippato... chissà.... Come dice il vecchio del villaggio: "Pericolo? Chissà...." La Vita è insondabile, misteriosa ed appassionante. Il sapere, l'appoggiarsi ad esso, la rende banale e prevedibile. Perché la rinchiude in piccole mura e lei è tagliata fuori. Più ti appoggi al sapere e meno vivi. Citazione: perché il nostro NON è uno scambio intellettuale. Grazie al VISSUTO è molto di più, perché c'è una certa consapevolezza e per cui quando mi leggi entri (anche senza accorgertene) in uno stato dell'essere diverso da quello che hai per esempio con ivan.... (vale anche per me ovviamente).
Nell'ottica filosofica, si può dire che la sapienza non è il sapere, è molto di più.
Vero .. questo è un ragionamento che avevo a malapena considerato.
Invece è fondamentale, perché è proprio grazie alla conoscenza che abbiamo l'uno dell'altro (e nota bene che è poca cosa realmente), che possiamo quantomeno fidarci un poco, e che questo fidarci permette di andare la dove nessun uomo è mai giunto prima Cioè, di progredire, di accrescere la consapevolezza. Con il solo sapere non è possibile. Citazione: Il punto è che se io come uomo, nella mia totalità, ho certezza di morire, ecco che non mi è sensato considerare la morte solo come un passaggio, altrimenti sarebbe consapevole per tutti e allo stesso modo riconoscerla come tale.
Non credo che la Vita possa mettere facilmente sotto il nostro naso la morte nella sua ineluttabile formula di annullamento e, invece, in maniera profonda e da ricercarsi, l'infinito; la Vita dovrebbe essere chiara anche in questo e invece non lo è, quindi qualcuno ti sta fregando.
Certo che qualcuno ci sta fregando e tu sai anche chi. Non lo vedi che anche qui arrivano i bambini a lamentarsi che gli rompiamo il giocattolo del razzo supefigo ad impulso plasmatico? Chi li ha creati quegli adutli-bambini che veramente credono che ficcarsi in una bomba e farsi sparare nel vuoto sia una idea che abbia un qualche senso? Quelli che ci hanno fregato. Se fossimo chi "siamo veramente" sarebbe proprio come dici tu. Si narra che millenni addietro così fosse e, tutti gli illuminati, profeti, santi o chiamali come ti pare, dicono che è proprio così, che raggiunta l'illuminazione, superato il velo di Maya, si vede che la morte non è la fine, è solo la fine di qualcosa e l'inizio di un altra. Il passaggio da uno stato di esistenza ad un altro. Citazione: "Fino a quando il mondo materiale e quello spirituale non si riconosceranno a vicenda, nessuna prova potrà essere portata alla mente dell'esistenza dello Spirito"
Non lo so. Non mi quadra.
Lo so. Ed è perché non hai fatto le esperienze, che portano alla consapevolezza e al riconoscere da parte della tua mente, dell'esistenza dello Spirito. Ma come ho detto prima, non le hai fatte consapevolmente. Perché l'unico modo è viverle. Venti anni fa non avrei potuto scrivere quello che sto scrivendo, perché non avevo vissuto certe esperienze, nonostante avessi letto sull'argomento, di tutto e di più. Citazione: Sono fermamente certo del nostro potenziale. Come sono certo che un equilibrio, materiale spirituale è andato a puttane. Come sono certo che questa scienza sia un ostacolo alla Vita, tanto quanto lo è la Religione. Come so che siamo tutti connessi.
Ma vedi: - c'è una nascita, indi non partiamo dall'infinito. Tutto ciò che ha un inizio, ha una fine, e non mi serve MATRIX per comprenderlo, sono questioni che vivo da prima che esistesse la computer grafica Si, c'è una nascita. Ma di chi? qui stiamo parlando della nascita di Calvero (es) che è a sua volta composto da varie parti. Gli illuminati e i santi, tutti, affermano che la morte terrena è la disgregazione di quelle parti e la fine definitiva di parti di esse. Ma non di tutte. Quello che siamo veramente è eterno e senza tempo. Questo affermano, in tutte le culture e attraverso i millenni. Chiaramente anche qui si potrà conoscere la verità solo in un modo: passando attraverso l'esperienza in prima persona.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é Chuang Tzu
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