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... anche perchè se era lo stesso, almeno gli imbecilli non erano 2 !!!
Bella lì
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.. e il bello è che Martin Scorsese cercando di rendergli omaggio, in realtà ha macinato un polpettone insulso che non sapeva quale strada dovesse prendere. Con il suo
HUGO CABRET è riuscito a impastare stereotipi pacchiani, personaggi che volevano essere surreali e invece erano meramente sterili; computer grafica e scenografie
Ferrettiane mischiate di schifo che sinceramente hanno rotto le palle non poco, fotografia pastello perfetta in ogni cazzo di millimetro e nano-millimetro; finti "monelli" Chapliniani con lo stesso spirito di un bambino che recita in
Beautiful; più che retrò & omaggio è tutto uno stile di autocompiacimento tra un museo delle memorie di Scorsese e la sua voglia priva di quel talento necessario a rendere omaggio al cinema che fu. Così come ha fatto con quell'altra cagata di
The Aviator dedicato a
Hughes.
Per HUGO CABRET: ... milioni di dollari, un Cast che non sa dare l'anima, "attori" che credono che l'essere istrioni con quattro anticonformismi tagliati a misura, possano considerarsi toccanti, Vivi, sì come no. Basterebbe solo uno sguardo al volo di un
Ugo Tognazzi che passeggia su un marciapiede a cancellarli in un nano-secondo. E quando la storia del
Méliès di Scorsese diventa cruciale nella sceneggiatura, il tutto si trasforma in un album di "figurine Panini" dei primi del "900. Non se ne può più di Ferretti e della voglia di questi risultati impeccabili/sfarzosi e privi di anima ...
.... che hanno trasformato tutto da Magia a Bigiotteria. Tornasse in vita
Méliès il primo a essere preso a calci in culo sarebbe proprio
Scorsese.