Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/7/2012
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toussaint ha scritto: Per lord: mi appoggio al tuo esempio dei fotogrammi. In realtà, la tua sequenza e il modo in cui la interpreta il cervello umano non descrive necessariamente la realtà. Infatti, il cervello la interpreta nel modo che dici tu per mancanza di altre informazioni, ossia quell'interpretazione è valida dato quel contenuto di informazione (e solo quelllo) fornito dalla tua sequenza di immagini. In altri termini, la sequenza di immagini e il modo di interpretarle che il cervello applica, sono una fotografia della realtà MA NON SONO NECESSARIAMENTE LA REALTA'. Infatti, se io aggiungessi a quei fotogrammi altri in cui un signore prende i pezzi frantumati e li riappiccica con un potente e invisibile collante, ecco che la tua sequenza DOVREBBE (e senza essere affatto creativi) essere interpretata all'esatto contrario dau n cervello normalmente funzionante. E poichè la tua definizione di tempo è associata alla sequenza di fotogrammi e al modo in cui il cervello normalmente la interpreta ecco che arriviamo alla conclusione che IL TEMPO NON ESISTE ma è un semplice costrutto umano. In verità, l'intera realtà fenomenica è un costrutto della Mente ma questo è un altro discorso, diciamo che mi accontento di dire che non hai dato una definizione accettabile del Tempo.
Probabilmente l'esempio è stato fuorviante. Il nodo centrale della discussione non era il ruolo interpretativo della mente e neppure quale fosse l'esatto ordinamento degli eventi, bensì l'esistenza di un ordinamento naturale degli eventi data dalla massimizzazione dei microstati associati ad un singolo macrostato. Ovvero: se non si ha alcun intervento esterno (in termini tecnici, se non si compie lavoro) un sistema evolve naturalmente verso la condizione più "caotica". Se invece abbiamo un sistema A su cui interviene un sistema B, magari il sistema A può anche diventare più ordinato, ma il risultato netto di A+B sarà sicuramente di un aumento del disordine (so che "ordine", "disordine", "caos" sono termini molto naive, ma in questo caso li uso per abbreviare perifrasi più lunghe e corrette; spero non generino confusione). Quindi, in linea di principio, è sempre possibile ordinare due eventi distinti. Magari è necessaria una visione allargata del sistema, però in linea di principio questo è fattibile.
Andando un pochino oltre, l'Universo si estende laddove vi sono spazio e tempo (possiamo anche dire che, secondo il pensiero moderno e nella maniera più sensata possibile, l'Universo si estenda laddove vi sono spazio e tempo). Come ho già detto, non vengono fornite definizioni di spazio e tempo perché essi sono le "proprietà" principali del mondo in cui viviamo attraverso i quali classifichiamo gli eventi. Quindi, non ha senso chiedersi né se esiste il tempo né se è dimostrabile una sua esistenza, proprio perché: se accettiamo tale concezione di Universo, è necessario accettare l'esistenza del tempo; essendo un concetto primitivo non è di facile dimostrazione (se nonché impossibile, ma si entra in discorsi che di scientifico hanno poco). Al massimo si può discutere del legame tra il concetto di Universo e tra quello di spazio e tempo.
Magari non ho dato una definizione accettabile di tempo; tuttavia, tale concezione di tempo è quella comunemente usata nello studio e nella descrizione della Natura. Funziona, sembra consistente, quindi direi che è una definizione (o meglio, una concezione) sensata.
Poi, potrà anche darsi che il concetto di tempo e di spazio siano dei costrutti della nostra mente. Il fatto è che questo non è un quesito scientifico. Io invece ho cercato di dare una risposta scientifica riformulando una domanda che di scientifico aveva poco.
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