Per completezza torno al discorso specifico e provo a chiarire i precedenti miei post "oscuri" e dopo aver corretto alcuni errori.
Quest'ultimo risultato riconferma la mancanza la variazione di luminosità con la distanza (la variazione è con theta)
Mi sembra, d'altra parte, molto semplice, e poco discutibile a parte un passaggio.
Allora.. la luce che arriva dall'area dS (superficie emittente) al nostro obiettivo (chiamato qui dA) è data dalla (1) dipende dall'inclinazione e dalla distanza...
Ora, ipotizzo che la luce (dF) che da dS colpisce dA si ritrova in dE sulla pellicola corrispondente allo stesso angolo solido du.. Il rapporto tra dE e dS è dato dalla (2)
Ma dividendo la dF per dE ( (1) e (4) ) ho che la luce che arriva per unità di area della pellicola non dipende nè da r nè da phi , ma da theta....
D'altra parte (oltre al fatto che bisognare verificare che il "modello" sia corretto).. non mi pare che questo effetto sia sufficiente a spiegare gli "spot" (dovrebbe essere più luminoso solo il centro della foto..) (cmunque non lo è preso da solo). Basta vedere come varia cos(theta)^4...
_________________ .... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse. ..(detto, fatto)
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