Ritengo che discutere sul fascismo senza tener conto della situazione italiana degli anni venti non abbia nessun senso, ancora più sbagliato è cercare fare un parallelo con l'attualità.
L'italia degli anni venti esce da una guerra vinta ma in cui si è vista rifiutare parte delle sue legittime spettanza da parte degli alleati (la vittoria mutilata). La situazione sociale ed economica era tale che solo un governo forte poteva pensare di far uscire l'italia dalla crisi.
I fallimenti dei governi precedenti, definiti democratici, con i continui rinvii della necessaria legge agraria, le privatizzazioni poco trasparenti e scandali vari (vedi Banca Romana) avevano creato forti tensioni sociali,il fascismo, con il populismo che lo contraddistingue, è riuscito a ridare agli italiani un forte senso da appartenenza nazionale è riuscito a convogliare le spinte rivoluzionarie delle classi più povere contro la borghesia e allo stesso tempo a dare alla borghesia quella parvenza di ordine e di stabilità necessarie per riaccendere la macchina italia.
Non credo che mussolini sia stata una figura negativa, almeno non più negativa di giolitti o andreotti, almeno fino al 1935-36 in cui si è troppo appiattito sulla germania di hitler fino ad arrivare al disastro della guerra.
Anche per le leggi razziali, non possiamo giudacare oggi qualcosa che è stata pensata ed applicata 70 anni fà. Gli usa, i nostri democratici liberatori dal fascismo, sulle leggi razziali forse potrebbero insegnarci qualcosa ma non mi sembra che ai vari presidenti sia mai stato chiesto cosa ne pensassero.
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Per la serie cerca la differenza....
Fico: "Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell'umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica". Biancofiore: «Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'UNESCO".
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