Sulla questione, a quanto pare, è sceso qualcosa che pụ essere visto come la giusta coltre di silenzio, o il classico
velo pietoso. E questo fa piacere.
Ma, accertata la totale insussistenza di certe affermazioni, calendario alla mano, cerchiamo di verificare se già la semplice indicazione di quella data, 28 settembre (a prescindere dalla consultazione di uno qualsiasi dei documenti
tecnici che piacciono tanto ai debunkers indigeni), non sia da giudicare la prova palmare dello scarso livello di preparazione, rispetto a questa specifica materia, di certi sedicenti esperti.
Le foto della FEMA, scattate dal fotografo ufficiale, Jocelyn Augustino, datate e corredate da esaurienti didascalie, sono quanto di più realistico, e dunque attendibile, si possa esaminare.
Vediamo qualche foto relativa al 21 settembre, l’ultimo giorno di permanenza degli operatori della FEMA al Pentagono, per capire che genere di macerie fosse rimasto da spalare, con uno
skidsteer, una settimana dopo.
Immagini dell’interno.