RIGEL: Certo che il Saturno era vero, ci mancherebbe. Anche perchè gli astronauti bisognava comunque metterli in orbita, prima di “farli rientrare dalla Luna”, no?
Quanto però questo incida sul budget totale non saprei dirlo. Se hai dei dati ufficiali ti prego di postarli.
Grazie.
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FREEBIRD: “Da quanto ne so erano stati addestrati anche a fare le foto mirando dalla pancia...”
Da chi? Da Gesù Cristo in persona? O da una danzatrice del ventre? (Per fortuna hai detto “da quanto ne so”..... )
Se si potesse “mirare con la pancia” con un’Hasselblad, puoi solo immaginare dove basterebbe infilarsi una Nikon per ottenere gli stessi risultati. (Così nel frattempo hai le mani libere per cambiare i rullini, e fai anche a meno dell’assistente. Si chiama “hoola-hop shooting”, in gergo).
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TUTTLE SCRIVE (di Trystero): “Sei partito a gamba tesa, questo è il problema. Se non ti fossi prefissato lo scopo di smontare tutto e tutti non ti troveresti qui costretto a dire minchiate pur di fare ancora la parte del leone.”
Ho imparato anch’io la stessa lezione, a mie spese. E poi, lo dice anche la canzone: “The harder they come, the harder they fall”. Eppure fatico ancora oggi a trattenermi, e ogni tanto commetto ancora quell’errore.
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TRYSTERO: “Quando hai tre clienti che telefonano ripetutamente per chiedere come mai il loro lavoro non è ancora stato consegnato ...“
Va benissimo, figurati. Basta dirlo, e nessuno ti mette fretta.
Ti ricordo però che abbiamo ancora in sospeso l’argomento “coni di luce”, prima di passare ad altro.
Per tua comodità, ti riposto la mia ultima replica.
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Torniamo ai “coni di luce”.
Come mi ha confermato Trystero, il fenomeno è dato, secondo lui - e secondo molti altri (non è certo farina del suo sacco, quella) – o dal difetto di vignettatura, oppure dall’ “opposition effect” (post #436).
Premetto che sono fenomeni comunissimi, che non mi sogno nemmeno di negare.
Ma so distinguere molto bene un fenomeno come quelli citati sopra, dalla caduta di luce di una fonte artificiale (come quella a dx.) usata di notte a “effetto sole”. (Non voglio fare lo sborone, ma vi GIURO che so distinguere la luce solare da quella artificiale anche solo guardando un pezzettino della superficie del LEM. Qualunque professionista è in grado di farlo: il sole è semplicemente unico, e NESSUNO è mai riuscito a replicare la sua luce al 100%).
Il problema per me è come farlo vedere anche agli altri.
Ma forse... dico forse... un modo l’ho trovato: per evitare sospetti, utilizzo una delle foto che ha postato Trystero in risposta alle mie (stanno a pag. 3 di questo thread):
Questo è un crop che ho fatto io dall’originale, senza toccarlo:
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Se è vero che il fenomeno di degrado è dato da vignettatura e/o opposition effect, come mai si verifica anche guardando il panorama reale (dal punto di vista dell'astronauta fotografato, intendo dire)?
In altre parole, il degrado è chiaramente percepibile anche nell’immagine riflessa sulla visiera. Ma quella sta al CENTRO dell’inquadratura, dove nessuno dei fenomeni sopra citati dovrebbe verificarsi.
Da questa immagine mi pare quindi evidente che il terreno che si vede riflesso dalla visiera sia EFFETTIVAMENTE, FISICAMENTE, REALMENTE illuminato in maniera anomala. (Anomala per il sole, ovviamente).
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