Se vi va bene, propongo di “congelare” l’argomento controluce fino a nuovi sviluppi (pun unintended), e di tornare sull’altra faccenda importante delle foto lunari, cioè i “coni di luce”. (Dico importante perchè il fenomeno è molto diffuso sull’intera gamma del “portfolio” lunare).
Se ho ben capito, Trystero (e immagino anche altri) attribuiscono il degrado “simmetrico” (quando la luminosità del terreno cala, in distanza, su ambo i lati dell’inquadratura) al fenomeno di vignettatura, e il degrado asimmetrico al lato da cui si trova il sole (il terreno risulta più scuro dal lato della sorgente), giusto?
Comunque sia, mi sembra assodato – ma vorrei sentirmelo confermare – che nella realtà si presuppone che il terreno lunare sia illuminato UNIFORMEMENTE. In altre parole, se vado fisicamente a misurare la luce incidente in un punto qualunque dell’inquadratura, otterrò sempre gli stessi valori (nella stessa zona ed alle stesse condizioni, ovviamente).
Si tratterebbe quindi soltanto di un problema di ripresa, soggetto a diverse variabili, ma il terreno lunare riceve tutto la stessa quantità di luce, giusto?
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