Guarda che ho aggiunto una condizione, al tuo test: esporre per le luci, non per le ombre (tu hai esposto per le ombre: guarda come hai bruciato il lenzuolo, sullo sfondo del soggetto).
"Sulla luna attorno al LEM non c'era solo un piccolo lenzuolo bianco come ho messo io, ma chilometri di suolo lunare che rifletteva la luce del sole. Altro che muro lontano..."
Con la piccola differenza che il terreno è ORIZZONTALE (e quindi non riflette una bega, con la luce a 12°), mentre il muro è VERTICALE. (Inoltre, più ti allontani più i "chilometri quadrati" non servono a niente).
Ma le hai lette, le mie spiegazioni sull'uso dei pannelli in movimento? Se lo hai fatto, come fai a confondere gli effetti di una superficie orizzontale con quelli di una verticale? Se bastasse il selciato, a riflettere la luce, perchè mai i fotografi dovrebbero dannarsi ad avere sempre un assistente che gli cammina di fianco, con un pannello "VERTICALE" in mano, che fra l'altro rischia costantemente di entarti nell'inquadratura e rovinarti lo scatto? Sapessi quanti ne ho dovuto gettare, di scatti buoni in cui entrava nell'inquadratura l'angolino maledetto del pannello riflettente: ma se l'assistente lo tiene solo mezzo metro più lontano, quello non riflette più niente, e qui sta la tua dimostrazione di quanto sia essenziale. Altrochè superficie del terreno. Come dicono in Svezia, quella al riflesso je fa 'na pippa.
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