Beh, quand’anche non sia sfuggita neppure una molecola di aria durante la formazione dei detriti (ed è cosa assolutamente improponibile) alla pressione di centinaia di atmosfere il volume dell’aria è diminuito di centinaia di volte (come saprai PV=nRT) anche considerando il riscaldamento adiabatico. Quindi nella poltiglia il rapporto tra i volumi di detriti solidi e di aria compressa non è 1:15 come dici tu, ma piuttosto qualcosa come 20:1, considerando un 300 atmosfere. A questo punto i detriti sono a contatto, l’aria è relegata negli interstizi, e il fluido non è più comprimibile.
Ma nella realtà non è coś, perché gran parte dell’aria è sicuramente sfuggita durante la compattazione.
Questo cuscino di poltiglia esercita una pressione di 300-500 atmosfere (30-50 Mpa) sul troncone inferiore e coś distrugge il cemento, che a quelle pressioni si polverizza.
Piuttosto vorrei capire qual è la tua ipotesi alternativa sulla sorte dei detriti, visto che mi sembri oscillare tra l’esagerazione che rimangano tutti ĺ a pesare sul troncone inferiore (riuscendo chissà come a non sfogarsi di lato) e l’altra assurda esagerazione che non ci siano proprio per nulla tra i due tronconi perché forse si sono istantaneamente rilocalizzati altrove (o forse sono spariti?).
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.